| | | OFFLINE | | Post: 1.988 | Giudice***** | |
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03/11/2015 20:14 | |
Finalmente i risultati! I banner arriveranno poi - cioè fra due-tre giorni, quando avrò una connessione internet decente *yee*.
Cosa dire? Solo tre storie, ma tre bellissime storie introspettive. C'è chi ha avuto problemi in zona grammatica e stile, mentre tutti gli altri parametri hanno ottenuto un punteggio praticamente pieno. Da qui un pari merito (non sono rari, per me). Spero che i giudizi siano esaustivi. E ricordate che i miei sono solo pareri, non fatevi scoraggiare né altro, capito? I contest sono divertenti e servono anche a migliorare, ma non prendete alla lettera tutto ciò che vi viene detto, come io ho un parere negativo su una cosa, altri lo possono avere positivo.
Grazie per aver partecipato ^^
Seconda classificata: “Alterati dal lutto, i boccioli del dissapore germogliano anche se il sole non splende su di essi” di Fear
Grammatica e stile – 6,3/10
• Grammatica: Ho dovuto riscrivere il giudizio tre-quattro volte prima di capire come comportarmi con questa storia. Siamo vicini al punteggio limite della zona grammatica e stile (sotto i 6/10 non avrei accettato nessuna storia, come scritto nel bando) e in questo caso non è un problema di sviste o chissà quali errori madornali, ma ho di fronte un raro caso in cui sono lessico e stile a dare problemi. Intanto andiamo con ordine.
[-0,4] Il problema principale in questa storia – oltre allo stile, ma ci arriveremo dopo – è l'uso di termini fuori contesto. Posso capire infatti il voler utilizzare termini diversi per rendere un testo più “pomposo” e “dare un determinato tono allo scritto”, tuttavia ne esce fuori qualcosa privo del minimo senso.
Posso fare qualche esempio:
“Kurona percorreva il viale della sopraffazione, dissimulando[nascondendo] il viso con i capelli neri e le dita per non farsi riconoscere da Nashiro.”
“Stipulando il pensiero” - un modo di dire praticamente inesistente.
“Sussistenza” al posto di “Esistenza”, perché “sussistenza” sarà anche un sinonimo, ma “esistenza” nel complesso suona molto meglio e non appesantisce la frase da cui l'ho estrapolata.
Sono dell'idea che i sinonimi vadano usati tenendo conto del contesto, oltre che del reale significato – “dissimulare il viso” è scorretto posto in questo modo, “dissimulare” un'espressione dipinta su di un viso sarebbe accettabile, ma nel modo in cui è stata elaborata da te no. La storia è piena di elementi simili, indi per cui consiglierei di rivedere ogni espressione usata, per rendere il testo un poco più sensato.
[-0,1] “Ora, questo era accanitamente tenuto segreto nei cristalli marini che oscillavano al margine degli occhi, che mentre la pupilla doleva se tentava di seguire la fuga della contentezza, guarniva un volto offuscato dall’ombra, quest’ultimo sua intelaiatura di nivea pelle e cercatore della metodologia sul come ripudiare la realtà senza riempirsi di lacrime.”
L'uso della punteggiatura in questo pezzo non è dei più corretti, non metti nemmeno una pausa – non un punto fermo, né un punto e virgola – e il tutto si sente principalmente a “che mentre”.
[-0,1] “perché era maldestra nel segregare tutto nel cuore, perché i fantasmi pesavano sulla sua piccola schiena,[virgola superflua] e al di sopra di ogni cosa perché sapeva di dover affrontare un altro giorno, un nuovo albore antimeridiano impallidito dall’evanescenza di lei. ”
[-0,1] “Il palmo esitò prima di affondare fra i suoi capelli; sparsi sulla roccia e sollevati da rivoli ventosi di tramontana, essi erano morbidi al tocco[;] e alcune ciocche le accarezzavano le labbra socchiuse, danzando sul volto latteo che pareva porcellana.”
• Stile&Lessico [-3]: come ho già avuto modo di dire in zona grammatica, ho notato un uso scorretto di determinate parole, parole che di base dimostrando un buon lessico, ma che vengono anche usate malaccio per infarcire uno stile che potrebbe benissimo vivere senza. Lo stile difatti risulta pesante, dispersivo, e per quanto comunicativo è difficile non rileggere per capire il senso generale di alcune frasi, i significati di alcune parole, la composizione di alcuni periodi (un uso della punteggiatura diverso avrebbe forse giovato al racconto, idem periodi brevi ma non troppo ). Purtroppo non sono riuscita ad apprezzare il modo in cui la storia è stata scritta. Non volermene a male, cerco di essere più sincera che posso e, spero, anche delicata nel farlo (poi comunque è solo una mia critica, magari ad altri questo stile può piacere, quindi non abbatterti, non è mia intenzione demoralizzarti o altro).
Originalità – 5/5
• La storia è nel complesso originale, partendo dal capitolo 103 (in cui Kurona e Nashiro le hanno prese senza pietà da Juuzou – è una delle scene più particolari del manga, visto il particolare rapporto di queste gemelle) sei riuscita a sfornare una storia che se ne distacca ma che vi si riallaccia alla perfezione, senza essere banale o scontata.
Hai approfondito il rapporto fra le due sorelle in maniera impeccabile, descrivendo ogni gesto e pensiero evitando di tralasciare particolari importanti o anche solo di poco conto.
IC – 10/10
• Anche qui sono dell'idea che il punteggio debba essere pieno. Il rapporto fra Nashiro e Kurona è ambiguo, profondo, ossessivo, caldo e permeato dalla consapevolezza che sia un amore tragico e al tempo stesso estremamente delicato. Ogni piccolo pensiero di Kurona è rivolto a Nashiro, ai propri desideri, a ciò che ama di lei – e pian piano comunica tutto il dolore e l'amore che prova, in questo amore proibito che le lega. Nashiro è ben tratteggiata, idem Kurona, non hai lasciato buchi nella caratterizzazione dei personaggi, sebbene naturalmente in primo piano vi sia Kurona, ma proprio grazie a lei riusciamo a vedere Nashiro, a percepirla a vederla presente, sempre, in ogni riga e in ogni parola.
Anche da questo punto di vista, nulla da eccepire. Dal punto di vista dell'IC sei stata ineccepibile.
Trama – 4/5
• Sebbene a tratti la storia mi sembri confusionaria – il problema nasce sempre dallo stile e dall'uso delle parole, non da qualche buco di trama o chissà che altro – riesce perfettamente a reggersi da sola, è estremamente introspettiva ma soprattutto comunicativa, segno che comunque ci hai messo l'anima e che tieni ai personaggi e al modo in cui si pongono. La storia parte dolce, intensa, e finisce sempre in modo dolce, ma con quella punta di tristezza quasi inevitabile – qualcosa che fin dalle prime righe si percepisce e si aspetta.
Non ho intravisto pecche di sorta, è la storia ha una trama e viene portata a compimento in maniera impeccabile. Punteggio pieno.
Uso dei prompt – 5/5
• Prompt 1 - Il filo rosso del destino; Prompt 3 - Your Guardian Angel dei Red Jumpsuit Apparatus; Prompt 4 – Mughetto: tutti i prompt sono presenti e ben usati, ben inseriti nel contesto e certo non abbandonati a se stessi. Ottimo l'uso della canzone. Punteggio pieno!
Punto bonus? – 1/1
• Tutti e tre i prompt sono stati usati bene, quindi nulla da ridire, punto bonus assegnato!
Gradimento personale – 1,5/3
• Non volermene a male, davvero. Purtroppo il mio giudizio personale è fortemente influenzato dal modo in cui la storia è stata scritta e dal fatto che, purtroppo, io non sia riuscita a goderne appieno. Ho apprezzato però la caratterizzazione dei personaggi e tutta la parte introspettiva, segno del voler esplorare e mostrare i personaggi fin nel loro intimo, portando chi legge a vederne pregi e difetti, amore e tristezza, riuscendo come pochi riescono a fare. Bravissima.
Tot – 32,8/39 punti
***
Prima classificata (pari merito): “Hisako” di Ilarya Kiki
Grammatica e stile – 9,3/10
• Non ho trovato particolari errori, solo piccole sviste che ora ti elencherò per bene.
[-0,1] “Oblio? Poteva Itachi Uchiha conoscere l’oblio, anche con l’aiuto di alcool?” - non sarebbe meglio “dell'alcool”?
[-0,1] “Quella sì che era una questione interessante, da approfondire: la Radice – muri claustrofobici, luce elettrica – addestrava i bambini a sopprimere le emozioni, e persino gli esterni che entravano nel corpo Ambu – come Itachi, Itachi era stato un bambino esterno entrato nel gruppo Ambu – apprendevano come liberarsi dei tumulti del cuore umano.” - sarebbe Anbu, non Ambu. Errore ripetuto più volte.
[-0,1] “La spada la trapassava da parte a parte, penetrata[penetrava] dolcemente nella sua carne.”
[-0,1] “Era notte, la notte del destino degli Uchiha. L’uomo mascherato stava massacrando gli uomini e le donne del clan[,] ma Itachi gli aveva chiesto lasciare in vita qualcuno”
[-0,2] “È meglio se ora ce ne torniamo al covo[,] Itachi, non mi pare che tu possa sopportarne di più. Non hai una bella cera. Cosa c’è, ti è entrato qualcosa in un occhio? Ah, maledetto locale polveroso, dovrebbero fare un servizio migliore con tutti i ryo che gli abbiamo lasciato! Forza, appoggiati a me. Andiamo a casa a dormire[,] che ne abbiamo bisogno tutti e due.” - virgole mancanti.
[-0,1] “Ma solo si era effettivamente reso conto della sua presenza” - “ma solo”… cosa? “ma solo ora”? xD
• Stile&Lessico: lo stile è scorrevole, per nulla pesante, e il linguaggio usato nel racconto è appropriato, di certo si addice bene al racconto che hai proposto. Buon lessico, usi termini adeguati senza strafare, e lo stile ne beneficia. Periodi ben costruiti, descrizioni adeguate e introspezione niente male. Piccoli flashback azzeccati e mai di troppo, ben inseriti fra una bevuta e l'altra. Ottimo lavoro.
Originalità – 5/5
• La storia è originale, e per una volta si parla anche della ragazza che Itachi amava. Di solito si parla sempre dei suoi genitori o di Shisui, ma questa misteriosa ragazza non viene praticamente citata, salvo rare eccezioni – parlo soprattutto delle fanfiction, perché da Kishimoto non è che mi aspettassi chissà che, Itachi ha avuto un suo ruolo per altre questioni, la ragazza è stata citata e poi abbandonata a se stessa assieme a tutti gli altri Uchiha. Ne parli in modo delicato, e sempre in modo delicato spingi questo inedito Itachi a bere – per dimenticare il dolore fisico, ma riportando a galla un altro dolore, più profondo e radicato, come se quest'uomo già non soffrisse di suo per le questioni del Clan.
La one-shot mi è parsa realistica e ben gestita, nulla da dire. Complimenti!
IC – 10/10
• Questo Itachi che beve per reprimere il dolore, spinto da Kisame, è interessante – e l'hai gestito in maniera tale da renderlo comunque IC. Voglio dire: Itachi e Alcool non dovrebbero stare nella stessa frase, di solito – l'abbiamo santificato troppo, mi sa – eppure ha impostato la questione in modo tale da rendere una sua eventuale bevuta plausibile e realistica. L'ho proprio visto bere, con lo sguardo perso nel vuoto e la mente invasa da oscuri ricordi e da una donna che ha cercato di tenere lontana per molto tempo.
In pochi gesti e con poche righe sei stata in grado di rendermelo ben caratterizzato, e così anche Kisame, perché sarebbe proprio da lui suggerirgli di bere o fare cose “diverse” rispetto al solito – Itachi è quello silenzioso, Kisame è sempre stato più “alla mano”, più ben disposto verso determinati piaceri (o comunque dà quest'impressione, diciamocelo).
Hisako è appena accennata, ma va bene così: i ricordi di Itachi sono confusi, è in quell'oblio tanto desiderato, e l'unica cosa che riusciamo a vedere con chiarezza è il modo in cui lui le dà la morte. Il modo in cui lei sorride, capendo comunque. Straziante e delicato al tempo stesso.
Trama – 5/5
• Kisame e Itachi che bevono sakè. Itachi sta morendo – non è una novità – e Kisame decide anche di portarlo a bere, sebbene sicuramente bere dopo aver preso gli anti-dolorifici non sia proprio il massimo (ma vabbeh, si sarà detto Itachi, tanto morirò comunque, più male di così non mi può fare *piange*). Ho trovato il tutto ben orchestrato, sia le descrizioni che i piccoli frammenti del suo passato, rievocati malgrado l'alcool cerchi di annebbiargli il cervello – facendo tutt'altro, con suo grande rammarico. Penso che la storia sia leggere, ma profonda, ben costruita e priva di buchi. Non necessita di aggiunte né di tagli, ma è perfetta così, nella sua interezza.
Uso dei prompt – 5/5
• Prompt 1 - He's haunted by the memory of a lost paradise|In his youth or a dream, he can't be precise|He's chained forever to a world that 's departed|It's not enough, it's not enough - Sorrow dei Pink Floyd; Prompt 3 - Ossimoro; Prompt 4 – Liquore: ho ascoltato la canzone dei Pink Floyd mentre leggevo e detto onestamente non mi aspettavo che mi facesse un tale effetto. Ogni prompt è stato usato alla perfezione, senza tralasciare niente. Il liquore viene usato per tutta la fanficton, il termine ossimoro compare e viene usato bene, idem la canzone. E che devo dire? Ottimo uso, ottima storia. Bravissima!
Punto bonus? – 1/1
• Ogni prompt è stato usato bene, non sono stati trascurati né male utilizzati. Punto bonus assegnato.
Gradimento personale – 3/3
• Mi è piaciuta tantissimo. Ho letto pochissime fanfiction su Itachi ai miei contest – leggi bene: manco una in sette anni, quindi boh, non lo so, perché non scrivete mai su Santo Itachi? Tanto per dire – e dopo aver letto questa ho pensato: “ne voglio altre”. Tipo subito. Lo dico: è ben scritta, ben caratterizzata e – quasi – priva di pecche. Riesce a non essere banale, difatti è originale nel modo in cui è scritta e nel modo in cui si pone (io e il mio concetto di originalità siamo così).
Cosa posso dire? Splendida. Merita il punteggio pieno. Bravissima!
Tot – 38,3/39 punti
***
Prima classificata (pari merito): “L'abbraccio del suo profumo” di _Sonder
Grammatica e stile – 9,3/10
• Ci sono pochi errori, soprattutto ci sono delle sviste dettate probabilmente dalla fretta.
[-0,1] “Il mento sparisce dietro la spalla alzata e, per un istante[,] le iridi di Tsubasa si addolciscono.” - virgola mancante.
[-0,1] “Nulla è più giusto della volontà di fuggire il dolore... e nulla è più illosorio[illusorio] di questa”
[-0,1] “Tsubasa arrossice[arrossisce] e annusa una felpa, per trovare quel poco di lui che le resta in casa.”
[-0,4] Ci sono parti, come questa: “In quel miraggio, Tsubasa riconosce le sagome dei bambini dell'asilo, dei genitori che correvano[corrono] dietro un palloncino scappato di mano ai propri figli” che necessiterebbero di una modifica. L'ho riletta più volte, notando una certa discordanza fra alcune frasi e altre. Anche verso il finale (Tsubasa nella camera di Kazuma) si nota questo piccolo problema.
• Stile&Lessico: hai uno stile fluido, piacevole, che rende in maniera sublime i pensieri e le azioni di Tsubasa. Il tuo lessico è ampio e ne fai buon uso, senza esagerare o perderti in frasi troppo raffazzonate – non li amo, gli stili forzatamente pomposi, e per questa storia sarebbe stato un bel po' esagerato. Nel complesso una scrittura piacevole e priva di pecche.
Originalità – 5/5
• La storia forse non spiccherà per originalità – riprendi semplicemente una cosa che nel manga probabilmente abbiamo già visto abbastanza – eppure modelli tutto a modo tuo, rendi giustizia a un personaggio (quello di Tsubasa) che secondo me può dare tantissimo, e nel manga questo si è visto e percepito, tant'è che l'arco dedicato a lei e Kazuma è appunto uno dei miei preferiti. Hai tratteggiato il tutto con molta cura, sei stata bravissima.
IC – 10/10
• Tsubasa è adorabilmente IC. Hai colto ogni più piccola sfumatura della sua personalità, dal suo essere infantile, alla sua tristezza, alla solitudine, all'affetto per suo padre, all'amore finalmente colto per Kazuma, alla ormai lieve antipatia per la matrigna… hai ritratto bene uno di quei giorni di assenza, la consapevolezza di un amore non più fraterno nei confronti del “fratello acquisito”. Tsubasa è sempre stata sola e con lui ha creduto di poter trovare la felicità, invece lui “ha scelto la musica” - o almeno così lei credeva all'inizio. Il punto è che Kazuma ha scelto sia lei che la musica, e Tsubasa non può far altro che imparare a convivere con questo aspetto. E alla fine lo fa, accettando di crescere e di amare Kazuma.
Mi è piaciuto anche l'accenno di gelosia che ancora prova quando vede che la madre di Kazuma ormai occupa uno spazio più ampio nella loro casa, e che ha un posto tutto suo nel cuore di suo padre. Penso che Tsubasa l'abbia accettata, anche se non del tutto a malincuore, questo mai.
Questo arco – oltre a quello iniziale in cui conosciamo la storia di Shibahime – è onestamente il mio preferito. Come il personaggio di Tsubasa, che adoro follemente assieme a quello di Kazuma (sì, insomma, è la mia ship suprema in questo manga, penso si sia capito), quindi leggere una storia che ritrae Tsubasa in questo modo, in maniera impeccabile e soprattutto fedele all'originale… mi è piaciuto. Eh, sì, molto. Bravissima.
“Lei desidera un amore che non cresca, che non cambi. Il torpore del bozzolo le ha avvelenato il cuore, le ha impedito di crescere.”
Questa parte in particolare dice tutto ciò che c'è da dire su di lei.
Trama – 5/5
• Adoro le storie introspettive, soprattutto quando sono ben scritte e profonde al punto giusto. Questa storia – che si divide fra la consapevolezza di Hiromi nella sua vita e l'assenza di Kazuma – è ben strutturata, priva di pecche e ricca di particolari e sentimenti che rendono questa storia una piccola perla che vale la pena leggere.
Uso dei prompt – 5/5
• Prompt 2 – “We were thinking we would never be apart | With your name tattooed across my heart | Who would have thought it would end up like this?,” (The Script, Before the Worst); Prompt 3 – Giustizia; Prompt 4 – Imbarazzo: tutti i prompt sono stati usati correttamente, e la canzone scelta si sposa bene con la storia in generale
Punto bonus? – 1/1
• I prompt sono tutti presenti, quindi il punto bonus è assegnabile!
Gradimento personale – 3/3
• L'ho amata. Praticamente questa è la seconda fanfiction del fandom di KareKano che leggo – e sarebbe la seconda che mi viene inviata a un contest. E la seconda che arriva prima a un contest, anche se qui ve la siete battuta bene, difatti abbiamo un pari merito (non deciso da me, visto che i punteggi sono quello che sono). Comunque, che dire? Amo questa storia, mi ha “riempita” di ogni sorta di emozione, facendomi entrare nella mente di Tsubasa, tanto contorta quanto limpida. Davvero una piccola perla. Bravissima.
Tot – 38,3/39 punti |