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[fanfiction e originali] Le storie dimenticate - Edite Multifandom & Originali

Ultimo Aggiornamento: 22/01/2017 15:18
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Giudice***
02/12/2016 09:49
 
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Re:
rora02L, 02/12/2016 09.43:

Allora vorrei iscrivere questa storia, spero ti piaccia :)
Nome utente (EFP e Forum): rora02L
Titolo e Link storia: Love at First Zing www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3464022&i=1
Genere: Romantico
Fandom: Hotel Transylvania
Link del contest abbandonato: www.freeforumzone.com/d/11256898/-/discussione.aspx




Aggiunta!

I posti sono ufficialmente terminati ^^


Accetto comunque delle riserve.
Nel caso in cui le due ragazze che ancora non hanno consegnato, dovessero ritirarsi, aggiungerei la prima della lista.
[Modificato da Cendrillon89 07/12/2016 12:32]


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02/12/2016 11:36
 
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Ecco qui anche la mia storia rivista e corretta per l'occasione!

Nome utente (EFP e Forum): Dollarbaby
Titolo e Link storia: Il dolore della memoria
Genere: Storico, Angst, Triste
Fandom: Originale
Link del contest abbandonato: In una valle di lacrime
Non riuscendo a trovare un giudice sostitutivo, alla fine noi partecipanti decidemmo per l'autogestione, recensendo una qualsiasi storia sul profilo del partecipante dopo di noi nella lista stilata dal giudice originale. La ragazza che doveva recensire me ha scelto di recensire un'altra storia sul mio profilo, quindi questa è stata del tutto "dimenticata"
Grazie per l'opportunità che le hai dato! [SM=g27998]
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Post: 457
Giudice***
02/12/2016 11:39
 
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Re:
Dollarbaby, 02/12/2016 11.36:

Ecco qui anche la mia storia rivista e corretta per l'occasione!

Nome utente (EFP e Forum): Dollarbaby
Titolo e Link storia: Il dolore della memoria
Genere: Storico, Angst, Triste
Fandom: Originale
Link del contest abbandonato: In una valle di lacrime
Non riuscendo a trovare un giudice sostitutivo, alla fine noi partecipanti decidemmo per l'autogestione, recensendo una qualsiasi storia sul profilo del partecipante dopo di noi nella lista stilata dal giudice originale. La ragazza che doveva recensire me ha scelto di recensire un'altra storia sul mio profilo, quindi questa è stata del tutto "dimenticata"
Grazie per l'opportunità che le hai dato! [SM=g27998]




Grazie, aggiungo subito :D


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Giudice*****
02/12/2016 12:11
 
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hai già valutato? [SM=g27993]
a che indirizzo il mazzo di rose, prego? [SM=g27998] [SM=g27998] [SM=g27998]
sei incredibile!
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02/12/2016 13:29
 
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Re:
Setsy, 02/12/2016 12.11:

hai già valutato? [SM=g27993]
a che indirizzo il mazzo di rose, prego? [SM=g27998] [SM=g27998] [SM=g27998]
sei incredibile!



XD devo comunque dare una rilettura al tutto, ma lo farò solo una volta che avrò tutte le storie e relativi giudizi. Insomma, a mente fredda è meglio U_U


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07/12/2016 19:37
 
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Ci sono! Un po' in ritardo rispetto a quello che ti avevo detto, ma ci sono. Mi sono presa un attimo per rileggerla e sistemare qualche dettaglio :)

Nome utente (EFP e Forum): _only_ hope_
Titolo e Link storia: La chiamò terzo incomodo, poi (forse) cambiò idea efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3189819&i=1
Genere: Generale, Slice of Life
Fandom: Originali - Generale
Link del contest abbandonato: www.freeforumzone.com/d/11056776/Child-characters-Contest-II-edition-Multifandom-Originali-/discussi...

Buona lettura!
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Giudice***
07/12/2016 19:54
 
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Re:
_only_ hope_, 07/12/2016 19.37:

Ci sono! Un po' in ritardo rispetto a quello che ti avevo detto, ma ci sono. Mi sono presa un attimo per rileggerla e sistemare qualche dettaglio :)

Nome utente (EFP e Forum): _only_ hope_
Titolo e Link storia: La chiamò terzo incomodo, poi (forse) cambiò idea efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3189819&i=1
Genere: Generale, Slice of Life
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Buona lettura!



Aggiungo la storia e al più presto la valuterò.

Grazie ^^


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16/12/2016 12:55
 
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Bene, vi annuncio che i giudizi, per le storie che mi son state consegnate, sono tutti pronti.

Manca solo una storia, e, appena mi arriverà, il contest sarà chiuso. Il tempo di giudicare il lavoro e posterò i risultati.

Ho letto diverse storie interessanti :D.
Spero non ne avrete a male ma, per una storia in particolare, ho dovuto chiedere consiglio al mio beta (vi erano parecchi errori ed ero indecisa sul da farsi).

Se riesco, preparerò anche dei piccoli banner ^^. Non sono un'eccellente grafica, ma me la cavo ♥

A presto [SM=g27985]


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16/12/2016 13:31
 
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Cendrillon89, 16/12/2016 12.55:

Bene, vi annuncio che i giudizi, per le storie che mi son state consegnate, sono tutti pronti.

Manca solo una storia, e, appena mi arriverà, il contest sarà chiuso. Il tempo di giudicare il lavoro e posterò i risultati.

Ho letto diverse storie interessanti :D.
Spero non ne avrete a male ma, per una storia in particolare, ho dovuto chiedere consiglio al mio beta (vi erano parecchi errori ed ero indecisa sul da farsi).

Se riesco, preparerò anche dei piccoli banner ^^. Non sono un'eccellente grafica, ma me la cavo ♥

A presto [SM=g27985]


Ansia! [SM=g27993] Ho davvero paura che la storia di cui parli sia la mia, dato che l'ho scritta talmente tanto tempo fa che lo stile è davvero acerbo e ho volutamente deciso di laaciarla cosi...comunque sia andata non mi pento di nulla [SM=g27990] XD Grazie per averci aggiornate [SM=g27987]
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16/12/2016 13:44
 
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Re:
Dollarbaby, 16/12/2016 13.31:


Ansia! [SM=g27993] Ho davvero paura che la storia di cui parli sia la mia, dato che l'ho scritta talmente tanto tempo fa che lo stile è davvero acerbo e ho volutamente deciso di laaciarla cosi...comunque sia andata non mi pento di nulla [SM=g27990] XD Grazie per averci aggiornate [SM=g27987]




Vai tranquilla: c'erano alcuni errori, ma non gravissimi ed erano soprattutto dovuti alla distrazione (infatti ti ho dato un punteggio quasi pieno per la voce di Grammatica, ortografia e punteggiatura).


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16/12/2016 13:50
 
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Re: Re:
Cendrillon89, 16/12/2016 13.44:




Vai tranquilla: c'erano alcuni errori, ma non gravissimi ed erano soprattutto dovuti alla distrazione (infatti ti ho dato un punteggio quasi pieno per la voce di Grammatica, ortografia e punteggiatura).



Stanotte posso dormire tranquilla allora XD
Grazie mille! [SM=g27998]
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16/12/2016 14:27
 
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Re:
Cendrillon89, 16/12/2016 12.55:

Bene, vi annuncio che i giudizi, per le storie che mi son state consegnate, sono tutti pronti.

Manca solo una storia, e, appena mi arriverà, il contest sarà chiuso. Il tempo di giudicare il lavoro e posterò i risultati.

Ho letto diverse storie interessanti :D.
Spero non ne avrete a male ma, per una storia in particolare, ho dovuto chiedere consiglio al mio beta (vi erano parecchi errori ed ero indecisa sul da farsi).

Se riesco, preparerò anche dei piccoli banner ^^. Non sono un'eccellente grafica, ma me la cavo ♥

A presto [SM=g27985]




Grazie dell'aggiornamento, speriamo che l'ultimo partecipante non sia caduto in un sonno troppo profondo! [SM=g27988]
Se hai chiesto aiuto per la mia storia di certo non te ne vorrò... ma andrò a nascondermi in un buco molto profondo! [SM=g27994]
A presto, spero, ciao ciao.

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16/12/2016 15:20
 
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Re: Re:
Najara87, 16/12/2016 14.27:




Grazie dell'aggiornamento, speriamo che l'ultimo partecipante non sia caduto in un sonno troppo profondo! [SM=g27988]
Se hai chiesto aiuto per la mia storia di certo non te ne vorrò... ma andrò a nascondermi in un buco molto profondo! [SM=g27994]
A presto, spero, ciao ciao.




Ho chiesto aiuto per una delle ultime storie, la tua è stata invece la prima che ho letto XD.

Ovviamente, tutti cominciano a scrivere facendo qualche errore, quindi, spero che la persona interessata non prenda a male la cosa (così come tutti gli appunti sugli errori delle varie storie).

Tempo fa scrissi una storia, talmente orribile che il mio beta si rifiutò addirittura di finirla (e il mio beta è pure la mia dolce metà... questo per farvi capire che obbrobrio avevo scritto).
I ruzzoloni capitano, basta sapersi rialzare ^^.


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24/12/2016 10:38
 
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Chiedo scusa se risulto troppo pignola, ma ho notato che in questo contest tutte le storie consegnate risultano già valutate. Come mai non si è già concluso allora? C'è qualcosa che mi sfugge? Grazie per la risposta! [SM=g27985]
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Post: 324
24/12/2016 10:42
 
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Ciao,
ti chiedo immensamente scusa per il ritardo con cui mi ripresento, ho notato con un po' di vergogna che sono l'ultima a consegnare. Avendo visto che la data di scadenza era il 27 pensavo di inviarti tutto il 26, ma adesso che ho visto che tutti state attendendo me, questa è la mia storia.
Nome utente (EFP e Forum): Darlene_ sacher.torte
Titolo e Link storia: Galeotta fu la galera
Genere: Romantico
Fandom: Originale
Link del contest abbandonato: Love behind bars
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Post: 457
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24/12/2016 10:43
 
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Re:
-Sacchan-, 24/12/2016 10.38:

Chiedo scusa se risulto troppo pignola, ma ho notato che in questo contest tutte le storie consegnate risultano già valutate. Come mai non si è già concluso allora? C'è qualcosa che mi sfugge? Grazie per la risposta! [SM=g27985]




Se guardi con attenzione la lista delle partecipanti, mancava il link al n°6. Ora che mi è stata consegnata (tempismo impeccabile), posso richiedere in amministrazione lo spostamento del contest ^_^.

Non è un problema essere pignoli, ma ti invito a leggere meglio i bandi ^_^, anche al momento dell'iscrizione non l'hai fatto.


P.S. Grazie sacher, non ti preoccupare, alla fine c'era tempo fino al 27 ;)



Essendo la Vigilia, non posso assicurare di mettermi oggi sotto con la lettura e valutazione, lo stesso vale per il giorno di Natale e quello di Santo Stefano.

Prima dell'ultimo comunque, riuscirò sicuramente a postare tutti i risultati.
Buone feste ^^
[Modificato da Cendrillon89 24/12/2016 12:18]


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24/12/2016 11:54
 
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Re: Re:
Cendrillon89, 24/12/2016 10.43:





Essendo la Vigilia, non posso assicurare di mettermi oggi sotto con la lettura e valutazione, lo stesso vale per il giorno di Natale e quello di Santo Stefano.

Prima dell'ultimo comunque, riuscirò sicuramente a postare tutti i risultati.
Buone feste ^^




Buon lavoro e buone feste anche a te! [SM=g27985]

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Post: 457
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27/12/2016 13:38
 
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Presto i risultati
Ho giusto da sistemare due o tre cosette per l'ultima recensione (roba di neanche venti minuti) e potrò postare i risultati.

Al più tardi per le tre dovrei riuscire a postare la classifica ^^

A dopo [SM=g27998]


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27/12/2016 13:44
 
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Re: Presto i risultati
Cendrillon89, 27/12/2016 13.38:

Ho giusto da sistemare due o tre cosette per l'ultima recensione (roba di neanche venti minuti) e potrò postare i risultati.

Al più tardi per le tre dovrei riuscire a postare la classifica ^^

A dopo [SM=g27998]




Ti adoro! [SM=g27998] Non dico altro...
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Post: 1.044
27/12/2016 14:31
 
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Re: Presto i risultati
Cendrillon89, 27/12/2016 13.38:

Ho giusto da sistemare due o tre cosette per l'ultima recensione (roba di neanche venti minuti) e potrò postare i risultati.

Al più tardi per le tre dovrei riuscire a postare la classifica ^^

A dopo [SM=g27998]




Cliccherò "aggiorna" ogni cinque minuti! xD

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Post: 457
Giudice***
27/12/2016 14:49
 
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Eccoci!


Bene, oramai ci siamo.

Essendo questo il mio primo contest vero e proprio, devo dirlo: sono davvero nervosa.
È stato un piacere leggere le vostre storie, alcune mi son davvero rimaste nel cuore.
Anche se ad alcune non ho dato dei punteggi altissimi, sappiate che c'è sempre modo per migliorare e per rendere le nostre storie ancora più belle e coinvolgenti. Non sarà un contest e il giudizio di una persona ad affossarci ;). Bisogna sempre tener duro ed andare avanti, continuando a fare ciò che ci piace. Certo, un aiuto e dei consigli, a parer mio, son sempre ben accetti.

Spero che troverete la classifica e i giudizi abbastanza esaustivi...

Salvo che non mi chiediate di non farlo, massimo domani passerò a lasciare i giudizi e pian piano lascerò anche le recensioni premio.
Vi chiedo solo la cortesia di non scrivere nulla finché non ho postato tutti e dieci i risultati.
Grazie ^^

Buone feste e a presto ♥


[IMG]http://i63.tinypic.com/10zuzcw.jpg[/IMG]





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Giudice***
27/12/2016 14:56
 
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Nona Classificata

Nona Classificata

Nascondi ciò che sono e aiutami a trovare la maschera adatta alle mie intenzioni.


di Sacchan e di FlorEil




Dato che non conoscevo il fandom, e dato che non mi avete fornito particolari fonti, mi son limitata, come accennato in discussione, a leggere unicamente la trama del libro cui fate riferimento nelle note sopra al testo e le schede dei due protagonisti, giusto per sapere a cosa sarei andata incontro.
Storie di cacciatori di demoni? Ok, si può fare: ho immaginato che sarebbe stato un po' come leggere una versione alternativa di Buffy. Invece che nell'America degli anni '90, mi sarei ritrovata nella Londra del diciannovesimo secolo.
Non sono particolarmente invogliata a leggere la saga, insomma, dopo Twilight c'è sempre la paura di incappare in prodotti del genere (e io ho divorato i primi due libri, parlo da lettrice che ha amato la saga e che poi è stata profondamente delusa).

Metterò da parte il discorso degli errori (che son davvero tanti), e mi concentrerò su ciò che mi ha dato la vostra storia.
Trovo che sia bello scrivere un racconto a due mani: ognuno ha qualcosa di diverso da dare, il modo di raccontare è diverso, così come il modo di descrivere di coinvolgere il lettore ad appassionarsi a ciò che vogliamo raccontare...
Son cose belle, e mettersi al lavoro con qualcun altro può essere estremamente stimolante.
Io ho provato a leggere la storia come un fantasy originale, ma mi sono accorta ben presto che questo approccio non mi avrebbe aiutata molto: c'erano dei riferimenti, anche i più banali, che SOLO chi conosce la saga può cogliere, quindi mi son fermata in più di un'occasione per cercare informazioni su parabatai, stregaluce e sul passato dei due protagonisti.
Alcuni termini, come appunto la stregaluce, li ho trovati davvero belli (qui i miei complimenti sono ovviamente rivolti alla Clare), ma, voglio permettermi di fare un piccolo appunto: non molto tempo fa sono subentrata come giudice in un contest.
Due delle storie che dovevo leggere appartenevano a fandom che non conoscevo, o meglio, di uno conoscevo la storia della serie madre (si trattava di uno spin off), l'altra la conoscevo di fama.
Come nel vostro caso, mi sono informata sulle serie, ma con una differenza: io mi son mossa, ma anche le autrici mi hanno dato una mano, sia per aiutare me, sia per permettere ai loro lavori di essere meglio compresi; mi hanno fornito dei consigli e del materiale da leggere (link a schede e simili) o vedere. Qui non ho trovato la stessa disponibilità, quindi mi sono arrangiata per quelle che erano le mie possibilità (se c'era un qualcosa in particolare che mi avrebbe aiutato a comprendere meglio i personaggi, può essere che io non l'abbia trovato).
Con una maggiore collaborazione, forse avrei potuto valutare meglio alcuni aspetti della storia (e di sicuro, lo avrei apprezzato. Il bando non era stato letto bene, infatti il fandom non era segnato – non mi è stato chiesto se lo conoscevo o meno – e, tra l'altro, non accettavo mini-long, ma ho voluto comunque provare a leggere e dare un'opportunità a questa storia. Dalle tue parole ho capito che ci tenevate entrambe, e ho voluto comunque mettermi sotto a leggere).

La storia, nel suo succo, l'ho trovata gradevole.
Will non mi è dispiaciuto, non si intuiva benissimo il perché tenesse lontane le persone, si capiva che avrebbe voluto avere persone accanto, ma ancora non capivo il perché di tanta ritrosia. Mi chiedevo cosa lo avesse reso così. Viene accennato che pende su di lui una maledizione, mi sarebbe piaciuto un approfondimento, ma, da una parte, capisco anche che per un fan non è necessario. Un fan sa di cosa sta parlando, ne conosce i retroscena.
Jem all'inizio non mi faceva impazzire, vedevo in lui il compagnone invadente, poi però siete state in grado di farmelo piacere fino in fondo. Certo, in un libro, aspetti come questi, sta bene che vengano snocciolati pian piano, io sto guardando la storia dalla prospettiva di una povera profana che non conosce nulla di questa serie.
Jem è un ragazzo simpatico e di compagnia, senza dubbio, ma non così invadente. Anche lui con un passato tragico alle spalle (ottimo qui il fatto che mi avete fatto capire cosa gli è capitato). Quando viene data una giusta introspezione, il personaggio piace, entra nel cuore del lettore. E con Jem, dato che mi son stati forniti questi elementi, ho potuto conoscerlo meglio e apprezzarlo.

Inizialmente pensavo che mi sarei trovata dinnanzi a un racconto di rivalità, ma non potevo sbagliarmi di più. La storia in sé l'ho apprezzata.
Non credo che comincerò a seguire la serie, ma almeno mi son tolta lo sfizio di conoscere qualcosa di nuovo di cui avevo tanto sentito parlare.


Grammatica, ortografia e punteggiatura: 1/5
Prima ho detto che volevo mettere da parte il discorso grammatica ed errori... ma adesso è il caso di parlarne.
Lo capirete dal voto: non sono soddisfatta per questo aspetto.
Considerando che mi avevate chiesto di giudicare una storia basata su un fandom che non conoscevo, e considerando che, e cito testualmente:


“ quello che a me premeva era poter dare un giusto riscontro a questa storia che, secondo me, non ha avuto il giusto merito ed è rimasta molto nell'ombra”


; mi aspettavo di leggere un racconto molto più curato.
Sia chiaro: non sono una professoressa, anche io faccio errori; certe cose possono scappare, lo capisco. Ma qui ho riscontrato troppi errori che potevano essere facilmente evitati; a cominciare dalle parole scritte male: un qualsiasi programma di scrittura, anche il più scrauso (come Open Office, ad esempio), segnala queste cose.

Quelli di battitura ve li segnalo in un piccolo elenco, altrimenti verrebbe fuori una cosa lunghissima: qualcun'altro, ruotore, d'esercitazioni (potete mettere o “nella sala delle esercitazioni” o “nella sala d'esercitazione”), soppracciglia, raccappriccianti, definivamente, agurò, percebile, anullandolo, minimanente, fanco e rifiugiato.

Per quanto riguarda gli altri errori, non c'è un modo carino e indolore per farlo: se ci tenete a questa storia, cercate un buon beta reader che possa aiutarvi.
Avrei voluto godermi la storia, ma alla fine è stato quasi come un lavoro di betaggio.
Per carità, tutti commettiamo errori, nessuno è perfetto, ma questa storia presenta non poche pecche.
Ho dovuto scomodare il mio stesso beta reader al fine di contare tutti gli errori di sintassi e di punteggiatura. Temevo di essere io eccessivamente esigente, ma la cosa si è rivelata più complessa del dovuto.)
Siamo stati in due, quindi, a valutare la storia... e voi siete state in due a scriverla. Da parte vostra, c'è stato senza dubbio dell'impegno nello stenderla, ma non altrettanto per quanto riguarda la rilettura e la revisione. Io credo che ci sia sempre e per tutti un margine di miglioramento. Il succo della storia, come già detto, a me non è dispiaciuto, ma dovete sistemarla, anche chiedendo l'aiuto di un esterno.

Siccome erano tre le pagine di Open Office usate per la segnalazione degli errori, ho deciso di non segnalarli tutti (confesso che ad un certo punto ho anche smesso di controllare la punteggiatura). Se vorrete avvalervi dell'aiuto di un beta, sarà lui o lei a segnalare tutte quelle cose che non funzionano, altrimenti armatevi di pazienza e cominciate pian piano il lavoro voi stesse.

- Eppure Jem continuava a rivolgergli la parola imperterrito, pur sapendo che Will faceva lo stesso soltanto durante le loro sessioni d'allenamento mattutine; però quella non era una lezione ordinaria: Will si trovava nella sala d'addestramento solo perché voleva restare solo ad allenarsi, senza dover sopportare i tentativi di dialogo da parte di Charlotte, di Henry o di qualcun'altro. - La virgola e il punto e virgola in grassetto le ho aggiunte io. La frase era lunga; se uno l'avesse letta rispettando la punteggiatura originale, l'avrebbe letta in apnea.

- “Ma cosa fai?” gridò allarmato. Dal suo arrivo all'Istituto non aveva certo permesso che qualcuno lo toccasse di propria iniziativa, anzi si era tenuto a debita distanza pure dai contatti umani, comportandosi come se il solo toccare o essere toccato da qualcuno della sua razza fosse motivo di disprezzo. - anche qui, la virgola in grassetto è un'aggiunta

- Jem si era preso una simile libertà senza prima chiedergli il permesso, tuttavia lo faceva in modo così delicato che era impossibile esserne infastidito. Will si rese conto che quella doveva essere una sua peculiarità: imporsi senza invadere gli spazi altrui. - Qui l'errore è a livello di concetto. È possibile imporsi senza invadere gli spazi altrui? Nì, dipende dal contesto, dipende dal caso.
Questo non è il caso. Se a me da fastidio “l'invadenza” fisica (abbracci o baci non desiderati, e simili), il tocco di una qualsiasi persona viola la mia volontà di non essere toccata. Io credo volessi dire che, al di là del fatto che Will era infastidito dalle persone che avevano con lui anche quel minimo approccio fisico, riusciva ad accettarlo da parte di Jem, ma così come è posta, non funziona.

- Lasciò che la sua mano stringesse il polso di Will, facendogli allungare il braccio quanto più in alto poteva per mantenerlo a una dovuta distanza di sicurezza.
"Il motivo per cui sbagli sempre il lancio è perché pieghi troppo il gomito. Se il tiro non è dritto, il coltello non avrà mai una traiettoria dritta e finirà sempre per ruotore su se stesso." Jem gli fece muovere con uno scatto in avanti l'avambraccio lasciando che il gomito risultasse teso. Will si morse la lingua avvertendo le ossa scrocchiare, ma lasciò che il braccio assecondasse le istruzioni dell'altro.
- Per come era posta la frase precedente, “Lasciò” chiede la maiuscola. Anche qui ho aggiunto delle virgole e un punto. Ti ho lasciato anche la segnalazione per l'errore di battitura.

- Portò una gamba avanti lasciandola molle e caricò il peso su quella leggermente più indietro, poi stese il braccio in alto sopra la propria testa e per l'ultimo lo abbassò teso, lanciando il coltellino non appena fu sicuro che la punta risultasse in parallelo al bersaglio. - Aggiunta di virgola e un appunto per quel “l'ultimo”. Puoi scegliere di usare anche solo “ultimo”, ma suonerebbe meglio un “infine”.

- Era scappato e il motivo non era chiaro nemmeno a lui, sicuramente aveva a che vedere con il profondo graffio che gli squarciava la spalla destra. - qui potresti usare un due punti al posto della virgola.

- Ci aveva già provato con Thomas, l'unico bambino di circa la sua età presente, ma il pensiero di ciò che avrebbe potuto accadergli gli aveva serrato lo stomaco per una notte intera. Alla fine, aveva preso la decisione di mantenere le distanze, trattando Thomas con rispetto, ma senza sbilanciarsi di più oltre a un normale rapporto di servitore-padrone.
Allora cosa rende Jem diverso da chiunque altro?
– In questo caso ho preso un periodo lungo per raggruppare 3 imprecisioni in una botta sola. La virgola che ho aggiunto dopo “alla fine”, il pensiero non segnalato col corsivo e la frase in grassetto all'inizio.
Sia nella prima che nella seconda parte avete adottato il corsivo per indicare i pensieri. A me, personalmente non piace, ma alcuni lo fanno, è accettata come cosa, quindi non è errore. Lo diventa in questo caso poiché non è stato segnalato. È come quando scegliamo di utilizzare un particolare segno per indicare il discorso diretto: si usa solo quello, dall'inizio alla fine. Non si può cambiarlo ad un certo punto della storia (a meno che non si sistemi tutto il racconto)
La prima frase, invece, semplicemente non suona bene. Ho preso in considerazione il fatto che potesse anche essere una forma dialettale, ma in italiano non funziona.

- Charlotte uscì dalla camera da letto di Jem con il viso affranto, ma perlomeno non era più terrorizzato come lo era stato quando Will era corso da lei agitato, urlando che Jem aveva perso i sensi improvvisamente. - Se stai parlando di Charlotte, “terrorizzato” e “stato” vanno posti al femminile, altrimenti devi sistemare meglio la frase.

- Dopotutto, Will era ancora poco più che un bambino, e anche se non dava a vederlo era impossibile che non fosse rimasto anche lui terrorizzato.
"Starà bene." gli disse, quasi leggendolo (-gli) nel pensiero. "I Fratelli Silenti sono i nostri migliori medici. Per ora lasciamo Jem a loro." detto questo aveva invitato Will ad andarsene via insieme a lei, ma il ragazzino non aveva voluto saperne e, scuotendo la testa, si era rifiutato di muoversi di un solo passo.
Charlotte non aveva insistito oltre, capendo che sarebbe stato inutile, e passarono ore prima che Will vide un Fratello Silente uscire dalla camera di Jem.
- aggiunte un po' di virgole. Andrebbe messo “vedesse” al posto di “vide”

- Will non seppe mai di cosa, dato che non udì una sola parola proferire dal Fratello e Charlotte rispondeva solo con segni della testa.

- Will si agurò di sì mentre premeva il pomello della porta e l'apriva, affacciandosi su una stanza da letto completamente buia e rischiarata solo dalla luce di una stregaluce posata su un comodino accanto al letto. - errore di battitura, aggiunta di una virgola e un'imprecisione: i pomelli non si ruotano, si girano.

- Certamente anche Will era cambiato, con la virilità che si era fatta strada in lui rendendolo affascinante fuori e velenoso dentro. - Che la virilità possa rendere affascinanti fuori, ok, ma la cosa non influisce sul fatto che uno possa essere “velenoso dentro”. Capisco che volevi intendere, ma non funziona.

- "So che non sei così debole come appari." lo prese in giro Will, cercando di mascherare il timore che gli era martellato nel petto solo fino a qualche istante fa. - “Qualche istante prima” per coerenza coi tempi verbali che avete scelto di usare. La cosa si è presentata più volte: se rileggerete con attenzione, scoverete voi stesse queste incongruenze. Capisco che non è semplice, ma è un lavoro da fare se tenete alla storia.

- Will si limitò ad emettere un suono gutturale, non molto convinto che Jem stesse dicendo la verità. Questo se ne accorse, quindi decise di protendersi verso la parte opposta per prendere una scatola d'argento con una raffigurazione orientale – che il ragazzo dagli occhi blu non seppe distinguere chi fosse – e questa fece un bagliore nella stanza grazie ai raggi della stregaluce che si scontrarono su di essa. - Qui ero andata un po' in crisi. “Il ragazzo non seppe distinguere chi fosse”: chi fosse cosa? È stata accennata una raffigurazione, che può essere di un paesaggio, di animali o di persone; quel “chi fosse” a cosa è riferito? Se parlavate della raffigurazione, allora sarebbe buona cosa ampliare il discorso, se è riferito ad altro dovete spiegarlo meglio.

- Jem l'allungò verso l'altro Nephilim, aprendone il coperchio e mostrando una polverina argentata fine al suo interno. - “Polverina fine argentata”

- Riconosceva in Jem una forza d'animo tale che lo faceva rabbrividire. Era solamente un bambino di dodici anni, eppure doveva già confrontarsi con la morte ogni giorno che passava e questa si faceva insistente sempre più. - La frase è un po' contorta così come posta. Ad esempio “e questa si faceva insistente sempre di più”, è riferito alla morte? Se anche fosse riferito ad essa, come frase non suona benissimo. Credo di aver capito cosa volevate dire, ma la frase deve essere corretta.

Spero non l'abbiate presa troppo a male.
Io lo so che non è bello ricevere di simili critiche, ma vi assicuro che ho speso parecchi giorni per lavorare a questa valutazione (tra lettura, riletture e stesura giudizio, ho speso 5 giornate. Volevo avere il giusto distacco, non scrivere troppo di getto, o sarei stata molto più dura).
Vi ho segnalato solo una parte degli errori trovati, ribadisco comunque che, secondo me, l'aiuto di un beta potrebbe aiutarvi a sistemarla, così che le altre persone possano apprezzare il vostro lavoro.

Stile: *3/5
In entrambi i capitoli, ho apprezzato il fatto che vi siate soffermate sulle descrizioni. Se non ci fossero stati tutti quegli errori (più che altro grammaticali e di punteggiatura), lo stile non sarebbe stato così sgradevole.
Io ho avvertito la sofferenza e le preoccupazioni dei protagonisti, e questo denota che siete state in grado di fornirmi delle giuste descrizioni.
Si tratta di migliorare un pochino, facendo dei piccoli passi in avanti giorno per giorno.

Attinenza del tema/pacchetto/prompt o citazione: *5/5
Il tema del contest al quale avevate preso parte richiedeva una storia scritta a due mani.
Direi che non ci sono dubbi a riguardo: la consegna è stata rispettata appieno.

Caratterizzazione personaggi: *4,5/5
Per come li avete dipinti: Will è un ragazzo sulle sue, schivo e diffidente, con un difficile passato alle spalle. Vorrebbe anche conoscere gli altri, amare ed essere riamato, abbandonando per sempre le maschere che deve indossare, libero di essere se stesso.
Jem è invece il classico ragazzo solare, estroverso e genuino. Nonostante abbia anche lui un duro passato con cui fare i conti, riesce a mantenere sempre il sorriso, e non è snervante come altri personaggi simili in altre opere. Cerca di coinvolgere Will, ma questo non riesce ad aprirsi fino in fondo perché è rimasto spiazzato dal modo in cui Jem è riuscito a far crollare le sue difese.
Non conoscendo l'opera, ho voluto solo valutare il tutto come se fosse un vostro scritto originale, e, per quello che mi riguarda, avete mostrato abbastanza bene i caratteri dei due personaggi, facendomi capire chi fossero, cosa gli piaceva, come si rapportavano fra loro e gli altri.

Certo, da profana, avrei voluto saperne di più su come si sono uniti durante quei quattro anni, insomma, mi avrebbe fatto piacere sapere come sono arrivati ad essere così uniti. Capisco però che questo è “quasi” superfluo per chi ha letto i libri.
Per i fan queste nozioni, che son note, non servono, per me invece no.
Avreste potuto approfondire il perché Will fosse così scostante: leggendo le notizie su di lui, per potervi valutare al meglio in questa voce, si capisce il perché dei suoi comportamenti.
Se voi ne aveste parlato, non solo avreste dato una più completa introspezione al ragazzo, ma avreste dato un qualcosa in più al racconto, rendendolo ancora più bello.

Originalità e trama: *3,5/5
Non conoscendo bene il fandom in questione non posso sapere quali storie siano più gettonate. Tuttavia, parlare del passato dei protagonisti è una delle trame che, in un qualsiasi fandom, ha la giusta schiera di scrittrici (e anche di accanite lettrici... io sono un di quelle che adora questo genere di storie). Non è una cosa originalissima, ma ci sta, e trovo che il succo della storia non sia brutto, anzi.
Avete mostrato il primo momento in cui i due hanno cominciato a legare, per trasportarci poi quattro anni avanti, mostrandoci come il loro rapporto sia diventato solido.
Sarebbe stato carino, per me che non conosco la serie, ma anche per chi la conosce, avere qualche accenno in più sullo sviluppo dell'amicizia fra i due.
Delle 149 pagine di storie dedicate a “Shadowhunters”, neanche una ventina sono dedicate a questi due personaggi, questo rende la vostra scelta meno scontata e banale.
Sistemandola sono certa che potrebbe essere più apprezzata.

Gradimento personale: *2,5/5
Leggere la vostra storia da un lato è stato interessante, mi son sempre chiesta come potesse essere questa serie, e devo dire che rientra nelle cose che un tempo avrei letto con molto piacere. Dall'altro lato è stata una lettura sofferta a causa dei tanti errori e della mancata cura che avete dedicato nel testo a me sottoposto.
Ho trovato interessante la storia dei due ragazzi, anche se avrei voluto sapere qualcosa in più su Will. Ho avuto delle serie difficoltà ad andare fino in fondo (il che spiega anche perché abbia speso così tanti giorni per leggere e valutare).

Formattazione, Font ecc.: *4/5
L'essenziale, grandezza del font è nella media, avrei preferito un pelo più grande, il testo lo avrei preferito giustificato, e manca il titolo. A me, personalmente, piace avere anche il titolo messo nel foglio dove poi troviamo il testo della storia.
Molto carine le immagini che avete scelto.

Titolo: *3,5/5
Io non amo i titoli lunghi. Dai tempi di “Una porta socchiusa ai confini del sole”, che ancora ci poteva stare, a “Un incantesimo dischiuso fra i petali del tempo per Rina”, son diventata allergica ai titoli che sembrano poemi. Sarà che ai tempi avevo letto un libro con un titolo parecchio lungo, e sarà che quel libro era orribile, ogni volta che mi avvicino a un libro dal titolo chilometrico, mi sale l'angoscia. È un mio limite, lo riconosco.
Riguardo l'attinenza con la storia, posso dire che si può collegare al racconto che ho letto. Will è un ragazzo che si è legato a Jem, e che vede in lui la sua ancora di salvezza da tutte quelle maschere e da quelle bugie che ha dovuto dire per potersi proteggere dal mondo esterno. Si trova in una situazione delicata, e non è semplice uscire da quella fitta rete: dovrebbe ritrovare la maschera che corrisponde al suo vero viso... e Jem è forse l'unico che possa realmente aiutarlo a ritrovarla.
Queste sono ovviamente le mie impressioni, non conosco bene questi personaggi, quindi è facile che li abbia mal interpretati.



Totale *27/40


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27/12/2016 14:59
 
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Ottava classificata

Ottava Classificata

La chiamò terzo incomodo, poi (forse) cambiò idea
di _only_ hope_




Ho pensieri molto contrastanti sui racconti dell'infanzia: il mio problema principale è che mal sopporto i bambini e non vado matta per racconti in cui sono protagonisti.
Certo, da bambina e ragazzina li ho potuti apprezzare, oggi leggo quei libri per un discorso di nostalgia, ma non ne comincerei di nuovi.
Tempo fa presi un libro sui consigli di scrittura, e uno degli esercizi richiedeva delle storie sull'infanzia... la tua storia è un buon esempio di quello che veniva richiesto in quell'esercizio. Scrivere una storia cercando di mantenere lo spirito giocoso e curioso dei bambini. Non è poi così semplice, e, salvo il fatto che in alcuni punti avresti potuto meglio sviluppare il racconto, trovo che tu sia stata piuttosto brava.

Una delle cose che infatti ho più apprezzato, è il fatto che lo scritto riprende quella che può essere la mentalità di una bambina di tre anni. Il linguaggio che hai voluto adottare è estremamente semplice, ma l'ho trovato azzeccato ed efficace, tuttavia... la storia è povera di contenuti.
La traccia che vi è stata fornita nel contest poteva essere sviluppata molto meglio, qui ho letto una storiella semplice che non va da nessuna parte.
Ci sta che passi da un piccolo episodio in cui la bambina parla col cane della sorellina in arrivo al momento della sua nascita e al successivo rientro a casa. Questo per me va bene, così come la normale avversità che la piccola ha provato: la cosa peggiore per i figli maggiori è vedere che tutta l'attenzione che un tempo era riservata unicamente a loro, viene spostata in blocco a qualcun altro.
Anna è preoccupata, è anche arrabbiata... ce l'ha con Sara, che le sta “rubando” l'attenzione e l'affetto dei suoi genitori; il passaggio da “è colpa tua se mamma e papà non mi vogliono più bene” a “Forse ti voglio bene”, parlando col cane, è stato un pelo troppo rapido.
Secondo me poteva bastare anche solo una scenetta in più su loro due, un episodio “molla”, quell'episodio che portava la bambina a capire.
Qui non c'è stato nulla di tutto ciò.

Gli enormi sbalzi temporali poi, non aiutano molto ad affezionarsi ai personaggi.
Un momento prima la bambina è in fasce, poi arriviamo al momento in cui Anna comincia ad abituarsi a lei (la bambina ha due o tre mesi se ho fatto bene i conti), dopodiché il nulla fino all'anno e mezzo della piccola Sara.
Se avessi aggiunto qualcosa, qualche piccola storiella che mi facesse capire che le due si sono unite, magari Anna ha ancora dei problemi con la sorellina, ma dimostra di volerle bene comunque o cose così, mi avresti coinvolta di più.

Mi è piaciuto che hai voluto far parlare per ultimo il cane, dandogli modo di esporre il suo punto di vista... ma è proprio con questa scelta che la storia, dal mio punto di vista, ha perso ancora i più.
Lo so che vanno tanto di moda i POV, e talvolta li capisco, ma in questo caso, secondo me, si poteva evitare. Avresti potuto usare il suo punto di vista per l'intera storia. Certo, non sarebbe stato originalissimo, ma avresti dato una maggiore linearità al racconto.


Grammatica, ortografia e punteggiatura: *4,5/5
Non ho riscontrato molti errori, e non sono nemmeno gravissimi. A tutti capitano delle piccole sviste ;)

- Nel piccolo giardino di una villetta di una piccola cittadina Anna, terremoto di quasi tre anni, sta ridendo a crepapelle, portando i suoi lunghi codini castani a saltellare senza sosta: sta lanciando una pallina di plastica al suo cane, un Border Collie bianco a macchie nere, il quale la rincorre, la recupera e poi la riporta alla sua padroncina, correndo a perdifiato. - Dopo “cittadina” ci vuole la virgola. Il discorso dei codini che saltellano... Se io rido a crepapelle mi piego in due, non saltello, e di conseguenza non lo faranno neppure i capelli. Al massimo, se porto le codine, queste saranno scosse dal mio stesso movimento, ma non saltelleranno. Se volevi proprio usare il temine “saltare”, puoi modificare il modo in cui la bambina ride: talvolta i bambini piccoli ridono e saltellano anche sul posto, si buttano per terra e rotolano (il nipote della mia vicina lo faceva spesso)... insomma, è solo da modificare un attimino.

- Nel mentre,anche la bambina gli corre incontro, - Dopo la virgola ci vuole uno spazio.

- Nel mentre Sara si mette a strillare: i suoi genitori le dicono che non è per colpa sua, che piange perché ha fame. Solo che Sara piange sempre, anche quando torna a casa: per quasi un mese il papà e la mamma non hanno più tempo per giocare con Anna, e ormai i codini non glieli fa più nessuno... - Siccome vai ad introdurre un qualcosa che si distacca dalla frase precedente da “Solo che Sara”, io manderei a capo.

- Il cane di famiglia, però, a volte diventa davvero esasperato: spesso quelle due sono tremende. - Stando a quanto ci hai detto, non è che il cane si esaspera da solo e dal nulla, le due bambine lo portano ad agitarsi (povera bestiola). Dicendo "diventa", sembra che sia una cosa che parte solo da lui, ma in realtà, tale condizione, è dettata dal comportamento delle due bambine.


Stile: *4/5
Lo stile è abbastanza fluido, ho letto la tua storia facilmente.
Considerando il tema e tutto il resto, ci sta un linguaggio semplice senza troppi fronzoli. Avrei gradito qualche descrizione in più, un qualcosa di particolare che aggiungesse qualcosa alla trama.
Ho trovato carina l'idea di dare una voce anche al povero cagnolone, ma, secondo me, avresti fatto meglio a scegliere un unico punto di vista e sviluppare di conseguenza la storia. Questa scelta ha spostato l'attenzione sul cane, e non sulle bambine.
Per me ha tolto qualcosa, sebbene apprezzi l'idea.

Attinenza del tema/pacchetto/prompt o citazione: *5/5
Il tema del contest era l'infanzia. Vi era stato richiesto di scrivere una storia riguardante il periodo della fanciullezza, narrando magari di eventi che hanno portato alla crescita del personaggio, o di storielle leggere, come un episodio col cane di famiglia (cosa che tu hai deciso di trasporre).
Hai rispettato quanto richiesto e suggerito, secondo me potevi osare di più, ma hai comunque rispettato quelle che erano le richieste della giudice del contest abbandonato.

Caratterizzazione personaggi: *4/5
Anna è la tipica bambina che è entusiasta prima della nascita del fratellino o della sorellina, ma che finisce poi con l'ingelosirsi. È normale.
È una bambina vivace, che si vede, di punto in bianco, messa da parte per colpa della nuova arrivata.
Prima c'è l'ostilità, poi, tutto a un tratto, forse troppo in fretta, cambia completamente registro...
Ovviamente non potevo pretendere una grande introspezione, del resto, il soggetto è giovanissimo, ma, secondo me, potevi giocarci di più.

Originalità e trama: *3,5/5
In pratica è stata la stessa giudice del contest a suggerirti la trama:


“oppure potete parlare di questo personaggio mentre gioca col cane. Insomma, l'importante è che la storia parli dell'infanzia di un personaggio”


Ho ricopiato il testo dal bando dello stesso.
Con l'infanzia ci si può giocare parecchio e, il tema della rivalità fra fratelli, non è brutto. Secondo me avresti potuto ricavare molto di più da questa storia.
Come ho già detto, ho apprezzato il fatto che tu abbia scelto di narrare la storia con uno stile infantile, che ben si sposa con quella che può essere la mentalità di una bambina di tre anni... ho apprezzato di meno il fatto che il tempo è passato molto in fretta, senza che tu ci abbia realmente parlato del rapporto fra le due sorelle, o il tutto visto dal punto di vista del cane (dato che finisci con lo sfruttare il suo PoV sul finale).
Dal titolo mi aspettavo che la storia trattasse maggiormente della ritrosia iniziale di Anna verso la nuova arrivata, e in realtà, a questo aspetto, è stato dedicato davvero poco.
Inoltre, il passaggio finale alla prospettiva di Buck ha tolto un po' alla storia.
Se avessi fatto tutto dal suo punto di vista, di come il cagnolone ha visto crescere le due bambine, diventando unite, lo avrei apprezzato di più rispetto alla storia così come me l'hai presentata.

Gradimento personale: *2,5/5
Come accennato all'inizio: non amo le storie sui bambini. Ho provato a scrivere solo per esercitarmi (ed erano incentrate sui ricordi della mia infanzia), ma erano storie sciocche, lo riconosco.
La tua non è una storia brutta alla base, ma, durante lo sviluppo, ti sei persa dei pezzi per la strada. Per ciò che ho letto anche nell'introduzione, mi aspettavo qualcosina in più.
Delle difficoltà di Anna nel doversi confrontare con una bambina piccola, che piange e che monopolizza l'attenzione dei genitori.
Tu accenni di queste cose, ma il tutto si svolge in fretta, senza alcun approfondimento che mi abbia coinvolta.
Mi spiace, non voglio offenderti. Spero che le mie parole non siano state eccessivamente dure.

Formattazione, Font ecc.: *4/5

Font semplice (non sono amante del verdana), carattere della grandezza adeguata, ho apprezzato i capolettera più grandi... manca solo una cosa: il titolo.
A me piace trovare il titolo anche all'interno del foglio della storia, elaborato o meno.

Titolo: *2,5/5
Non amo i titoli lunghetti, questa è una via di mezzo.
Appena ho letto il titolo della tua storia, non ho potuto fare a meno di paragonarlo ad alcuni dei libri che leggevo da ragazzina. Una collana della Mondadori, dedicata alle preadolescenti: “Le ragazzine”, per l'appunto.
Non mi fa impazzire, e, rapportato alla storia che ho letto, purtroppo non si sposa bene.
Da “La chiamò terzo incomodo, poi (forse) cambiò idea ”, io mi aspettavo di leggere una storia che parlasse di due sorelle che hanno problemi a rapportarsi (o almeno, il problema sarebbe stato solo per la maggiore), ma di tutto questo io ho letto solo una piccola parentesi dopo la nascita della piccola.
All'inizio Anna è preoccupata, dopo un paio di mesi di "astio, passa repentinamente a una sorta di accettazione.
Di momenti in cui Anna abbia visto in Sara un vero terzo incomodo, non ce ne sono se non quello in cui la guarda, fa la battutina e poi comincia a cambiare idea sulla bambina perché le sorride.
Il titolo poteva andare bene se aggiungevi, come dicevo nei parametri precedenti, delle piccole parentesi, degli episodi, in cui parlavi di questi problemi.



Totale *30/40


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27/12/2016 15:03
 
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Settima Classificata

Settima Classificata

Galeotta fu la Galera

di Sacher.Torte



Vedendo che si trattava di una storia ambientata in una prigione, non sapevo che cosa aspettarmi, ma ero certamente curiosa.
Di recente ho letto il fumetto “JBA – Stone Ocean”, che si svolge quasi unicamente nell'ambiente carcerario. Non è una cosa semplice da trattare, anche per non finire ingarbugliati nei più banali cliché.
Questa storia, sotto quel punto di vista, mi ha colpita in positivo.
Purtroppo non ho avuto modo di affezionarmi molto ai personaggi, anche se il protagonista è stato senza dubbio ben sviluppato.
Paolo è un bel personaggio e mi è piaciuto, ma la sua “storia d'amore” con Sara non è stata approfondita pienamente. C'è il colpo di fulmine, che a me piace, ma alcune scene sono risultate un po' confusionarie e non mi hanno dato modo di farmi sospirare ed emettere cuoricini a tutto spiano.
Il resto è invece sviluppato piuttosto bene.
Ottimo l'uso di più flashback lungo tutto il racconto. Mi hai fatto capire pian piano, facendolo comunque intuire fin dall'inizio, di ciò che c'è stato prima e che ha portato il nostro protagonista sulla strada sbagliata. Mi ha colpita, mi ha dato molto, mi ha fatta pensare e mi ha fatto un po' stringere il cuore.
Il passato di Sara invece, per quanto difficile anche a suo modo, non mi ha emozionata o fatto provare una particolare empatia per lei. Oltre al “mi spiace che abbia vissuto tutto questo”, di più non mi ha dato.

Chiunque può parlare di una storia d'amore, ma scegliere un'ambientazione simile non è da tutti. Certo, era il tema del contest, ma trovo davvero che l'idea sia stata molto carina e che ti abbia portata a scrivere un racconto che non è affatto male.
In alcuni punti, dal mio punto di vista, ha pesato il fatto che in alcuni punti era presente solo dialogo, niente descrizioni. Coi flashback crea suspance, in altri casi crea, purtroppo, solo confusione. In un punto in particolare ho dovuto rileggere tre volte perché il passaggio dal periodo precedente è stato tale che non si capiva bene cosa fosse capitato:



“Non hai capito?”
E’ da più di mezz’ora che cerco di convincere Sara a confessarmi le sue paure, spiegarmi chi la minaccia, ma lei non vuole aprirsi.
“Prova a confidarti con me, vedrai, troveremo una soluzione a qualsiasi tuo impiccio!”
“No, loro non vogliono!”
“Loro chi?!”
“Hanno mia sorella, se parlo sarà lei a pagarne le conseguenze!”
“So cosa si prova, la consapevolezza che le proprie azioni si ripercuoteranno su qualcun altro, ma tu devi pensare principalmente alla tua vita.”
“Non puoi sapere i miei sentimenti, chi sei per giudicare le mie scelte?”
“Io ho perso un fratello, posso capirti meglio di chiunque altro.”


Siamo passati dalla guardia che ha scortato fuori Sara, a questo dialogo che avevo inizialmente pensato fosse tra Paolo e un altro detenuto, poi invece sembra che sia proprio Sara l'altra persona.
Se uno ci ragiona, non è così improbabile capire cosa sia capitato, ma è posto davvero male. Dovresti introdurre cosa è capitato, e non passare repentinamente da una scena all'altra senza una giusta introduzione. Ho anche pensato che potesse essere una sorta di analessi o di una prolessi, ma non credo fosse questo il caso.

Da romantica, ti dico che avrei preferito qualcosa in più sul rapporto dei due, perché non basta un “Ti amo” per trasmettermi un grande amore. I due si son conosciuti, lui è rimasto subito folgorato e nel giro di pochissimi giorni si dichiara, hanno un rapporto, sembrano entrambi presi e poi c'è la “fuga”.
Mi hai detto che c'è amore fra i due, ma non l'ho vissuto. Come ho detto a un'altra

Show don't tell.



È una sfida, ma se uno vuole scrivere bene, è una sfida da cogliere e da portare avanti.
Non basta dirle le cose, bisogna, soprattutto, mostrarle e farle vivere al lettore.

Ho comunque apprezzato molto il finale triste e agrodolce: il protagonista non ce l'ha fatta, ma almeno la sua amata è salva e, grazie alle ultime righe, sappiamo che nel futuro sta bene e che ha dato alla luce un bambino, frutto dell'amore nato fra i due.


Grammatica, ortografia e punteggiatura: 3,5/5
Mi duole dirlo, ma ci sono un po' di errori. Qualche svista di battitura lungo il percorso, qualche discordanza verbale e qualcosina di punteggiatura (non solo virgole o punti, ma anche spazi doppi) . Devo anche segnalarti le “E” non accentate ma apostrofate. Non te le segnalo tutte quante o verrebbe fuori una cosa lunghissima, sono più di venti, con una rilettura ti salteranno tutte fuori ;).

- “Nuovo compagno Tarantini!"- Doppio spazio prima delle virgolette, e dopo "compagno" ci vuole la virgola.

- Un paio di scarpe nere si avvicina, - Dato che hai parlato delle scarpe, ci vuole il plurale per il verbo.

- E’ di una bellezza semplice, naturale.
Deve essersi accorta che la sto fissando perché mi ringhia: "Che c’è? Non hai mai visto una donna?
- Dopo "ringhia" starebbe meglio aggiungere un "contro".

- Prende una maglia, ne strappa le maniche e poi, con una coperta, forma un cilindro. Lo appoggia al muro e comincia a prenderlo a pugni. Mi piace vedere il suo esile corpo saltellare e scagliare pugni come se fosse una vera boxeur. C'è qualcosa in lei che mi attira, m' intriga. Provo a parlarle: "Come hai detto che ti chiami?" - Più che di cilindro parlerei di sacco. Confesso che mi ci è voluto un attimo per capire che parlavi del classico sacco da boxe. Dopo il “che mi attira,” ci vorrebbe un altro “che”.

- “Potresti semplicemente scontare i tuoi anni e poi tornare libero, per sempre” - Manca il punto alla fine della frase.

- da dici anni, - “Dieci”.

- Prima che possa ferirla mi butto
Su di lui on una forza che non credevo nemmeno di avere,
- Hai mandato a capo dopo “butto" anche se la frase non era conclusa. Non serve quindi la maiuscola sulla “s” di “su”, e manca la “C” prima di “on”.

- Lo studio del grande capo è semplice, ma accogliente. Mi accomodo su una poltroncina in pelle mi preparo al suo tedioso predicozzo, ma le cose non vanno come credo.
Il direttore, un uomo sui sessanta, mi guarda sconsolato, deluso, come un padre deluso dall'ennesimo votaccio che porta a casa il figlio, che in matematica è proprio una scarpa; o meglio, è ciò che immagino perché il mio, di genitore, mi ha abbandonato quando ancora non andavo a scuola.
- Dopo la “poltroncina in pelle” ci starebbe meglio un “e”, dopo “preparo” c'è uno spazio in più e al posto di “credo” ci vuole un “credevo”.
Per evitare inutili ripetizioni al posto del secondo “deluso” starebbe bene un “amareggiato” o comunque un altro sinonimo.

- “Direttore, ah caro direttore, perché le sue solerti guardie non sono intervenute prontamente evitandomi l’arduo compito di salvare una fanciulla in difficoltà?” - Doppio spazio prima di “fanciulla”.

- “Mi sono spiegato Tarantini?” - Dopo “spiegato” ci vuole la virgola.

- Quando torno nella cella ara è seduta contro il muro. - Manca la “S” di “Sara”.

- E’ una divisione per certi versi corretta, ma quel bambino cresce, diventa ragazzo, è costretto ad abbandonare la scuola, i compagni, perché il padre, quel grande avvocato, è scappato con una bella bionda verso l’America lasciando moglie e figli pieni di debiti. Così quel ragazzo poco più che quattordicenne, è costretto a rubare per aiutare la famiglia. Il suo primo processo, il secondo e il terzo. Dentro e fuori dalla galera, gli amici che lo abbandonano. La legge, che tanto appezzava da bambino diventa odiosa. Ti sembra giusto tutto ciò? Ti sembra giusto che quel ragazzo dalla vita non potrà mai avere nulla perché degli uomini con la cravatta lo hanno giudicato un ladro. Loro ti sbattono in galera senza nemmeno conoscere i tuoi problemi, la tua storia. Ti etichettano, come un barattolo di marmellata. Se entro dal giorno non hai migliorato la tua condotta sei libero, certo, ma ormai sei scaduto, non puoi diventare un uomo migliore.” - “E” apostrofata, Spazio doppio dopo “è costretto a rubare” e prima di “Ti sembra”. Invece che “dal” è meglio un "tal”.

- “Tarantini, è il tuo turno per la doccia.” - Doppio spazio dopo la virgola.

- Arriva con Michele e si sistema nello scomparto i fianco al mio, l’unico ancora disponibile. - “di”.

- “Io proprio non la capisco, consono passate neanche tre ore quando l’ho avvertita e subito trasgredisce le regole.” - “Non sono” e non “consono”.

- Le sussurro delle scuse, - Doppio spazio dopo “delle”.

- “Avevo diciotto anni e una sorella da samare, non riuscivo a trovare un lavoro, e un giorno un’amica mi fece il nome di Giacomo Pozzoli.” - “Sfamare”.

- Indovina chi è stata incolpata dell’omicidio!- Essendo una domanda, anche se retorica, ci vuole il punto di domanda, e non quello esclamativo.

- “Posso aiutarti tesoro?” - Dopo “aiutarti” ci vuole la virgola.

- “No, scuramente ha dei complici che bloccano tutte le nostre possibili vie di fuga.” - “sicuramente”, una piccola svista.

- In poche parole non ti odio più” - Ci voleva il punto per chiudere il tutto.

Stile: *3,5/5
Non posso dire né che tu abbia uno stile impeccabile, né che sia realmente pessimo.
È godibile, anche se certe scelte lessicali le ho trovate alquanto forzate, come ad esempio il “Solerti guardie”... va bene un po' di ironia, ma qui l'ho trovato fuori dal personaggio che hai voluto mostrarmi. Lo stesso dicasi per altre scene dove alcuni sinonimi, dal mio punto di vista, stonavano col tono della storia.
L'altra pecca sono i passaggi da una scena all'altra senza averle dato una giusta introduzione, o di alcuni dialoghi privi di descrizioni.
Va bene che dopo qualche battuta si capisce chi è a parlare, e per i flashback ci possono stare, ma in altri punti avrei gradito un qualcosa in più.

Attinenza del tema/pacchetto/prompt o citazione: *4,5/5
Ciò che vi era stato richiesto nel bando originale, era di scrivere una storia d'amore ambientata in carcere e nella quale almeno uno dei due fosse un prigioniero.
Come accennavo all'inizio, la storia d'amore c'è, ma non è stata sviluppata appieno, secondo il mio modesto parere.
Lui la vede e se ne innamora, è colpo di fulmine e ok. Però non hai dato modo di capire se anche per lei è stato lo stesso o se è scaturito tutto dal bacio che lui le ha dato, o se semplicemente è stata un momento di debolezza. Non ho sentito questo grande amore tra i due, un'attrazione istantanea sì, ma non un amore da “Ti amo”.
Se lo avessi sviluppato di più sarebbe stato di certo più coinvolgente ed emozionante.

Caratterizzazione personaggi: *4/5
Parto col dirti che ho apprezzato molto il personaggio di Paolo.
Lui vive un profondo turbamento per quello che gli è accaduto qualche anno prima, e continua, imperterrito, a tornare in carcere.
Lui ha un conto in sospeso con Terzani: gli attribuisce infatti tutte le colpe per la morte del fratello minore. Ma la verità va ben oltre tutto questo.
Lungo il tuo racconto ci hai snocciolato pian piano tutte le informazioni su questo ragazzo, e io l'ho trovato davvero interessante.
Non posso dire di essermi affezionata alla stessa maniera di Sara. Non è un cattivo personaggio, i suoi retroscena non sono poi così originali, ma li hai sfruttati bene. Tuttavia non mi ha fatta intenerire o altro.
L'unica vera pecca è l'evoluzione del loro rapporto: non l'ho vista.
Mi hai parlato del loro amore, ma io non sono riuscita a percepirlo.

Originalità e trama: *3,5/5
Sul lato dell'originalità ho ben poco da dirti: certo, le motivazioni che hanno portato i due in carcere non sono così originali, ma il tutto, per come me lo hai presentato, ha un che di unico. Mi è piaciuto e ho letto la tua storia con la voglia di sapere come si sarebbero evolute le cose. Questo è ciò che dovrebbe fare un buon racconto: invogliare, spingere la persona che sta leggendo, a volerne sapere di più.
Tuttavia, la trama ha un po' di buchi. C'è il problema del rapporto, che sembra un po' piazzato lì e basta, senza un'evoluzione. Certo, parliamo di pochissimi giorni in cui i due son stati a stretto contatto (credo che comunque in un qualsiasi carcere, anche se per una situazione temporanea, non metterebbero MAI un uomo e una donna insieme), eppure, arrivando sia al rapporto carnale fra i due (che è stato appena accennato, ma c'è) che alla triste fine, sembra che parliamo di una grande storia d'amore alla “Romeo e Giulietta”. Io tutta sta passione, tutto questo grande amore ecc. non li ho visti.
In alcuni punti, te lo avevo accennato all'inizio, si passa da una scena all'altra e uno deve rileggere per capire: io mi son sentita come se non avessi letto bene perché non capivo. Rileggendo d'insieme mi son resa conto che mancavano delle parti.
Sistemando queste cose, secondo me il tuo potrebbe diventare davvero uno splendido racconto.

Gradimento personale: *4/5
Ammetto che ero un po' indecisa sulla votazione da darti sotto il gradimento personale.
La storia mi ha presa, tuttavia, ci sono dei buchi nella trama, periodi poco chiari e problemi di coesione del testo stesso.
L'idea di base a me è comunque piaciuta, escludendo gli errori che ho trovato lungo il racconto, non è stato un “viaggio” spiacevole. Ci sono solo un po' di cose da sistemare, ma per il resto trovo che sia una buona storia.

Formattazione, Font ecc.: *4,5/5
Un font semplice per la scrittura è sempre ottimo, ma non se è troppo piccolo: la questione cambia. Avrei impostato il parametro della grandezza font di un paio di pixel più grande.
È molto carina la targhetta col nome della storia, ma per me è sempre una buona cosa scriverlo comunque il titolo.
Ho apprezzato il fatto che hai scelto di lasciare in corsivo i flashback: ci stava. Ottima scelta!

Titolo: *3,5/5
Da un titolo del genere, “Galeotta fu la galera”, mi aspettavo una storia più leggera, a tratti quasi comica o da commedia.
Da qualche parte, nella mia libreria, dovrebbe esserci un libro da un titolo simile “Galeotto fu il treno”, un Harmony che tratta la storia d'amore di due persone che si incontrano e che hanno bisogno l'uno dell'altra (c'erano di mezzo cerimonie e incontri di famiglia poco graditi, ed entrambi avevano bisogno di qualcuno da presentare per evitare i classici commenti da impiccioni).
Di primo impatto avevo sperato di trovarmi di fronte a qualcosa del genere, ma non è stato proprio così. La storia ha un retrogusto agrodolce, non mi spiace se devo essere onesta, ma non trovo che si sposi al 100% col titolo da te scelto.


Totale *31/40


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Too Wise

di TheHeartIsALonelyHunter




Allora, ammetto che, una volta cominciata la lettura, mi son sentita persa: ricordavo vagamente gli eventi di “Molto rumore del nulla”, son passati molti anni da quando lo lessi alle medie, e così, per poter dare una valutazione più completa, dato che era già nei miei progetti, ho recuperato il testo.
Trattandosi di una composizione breve, è stato molto semplice.
Non è la commedia, o tragicommedia, che più mi abbia colpita fra quelle che ho letto del Bardo, ma è stata una riscoperta.

Non c'è da sorprendersi se, fra i vari personaggi dell'opera, tu abbia scelto di portare in scena Benedick e Beatrice: sono dei personaggi che lasciano il segno (e di certo li ho preferiti ad Ero e Claudio). Carismatici e sempre sul piede di guerra, anche se a loro sembra piacere la cosa... Contenti loro, contenti tutti. Come avrai capito, non sono una loro grandissima fan, diciamo che all'inizio lo capivo, ma a lungo andare trovo noiosi e pesanti i loro continui battibecchi.
Ogni tanto va bene, capita anche a me e al mio moroso, ma a volte si tende a esagerare, e io comincio a imbronciarmi e a lanciare occhiate di fuoco. Se il mio moroso fosse come Benedick o, peggio ancora, Beatrice (che ho trovato davvero fastidiosa), non credo gradirei molto la sua compagnia (figuriamoci sposarlo). Non fraintendermi, amo le coppie un po' problematiche, ma qui siamo un po' troppo oltre, per quelli che sono i miei gusti, ovviamente.
I due non capisco fino in fondo, se si amano davvero o che cosa. Tu, e anche nella stessa Opera, hai fatto emergere il fatto che loro lo fanno apposta, che gli viene naturale, che gli piace... insomma, sembra che il loro equilibrio stia proprio nel portarsi sul bordo del precipizio, continuando a pungolarsi, a offendersi e ad essere irriverenti, giusto per litigare e mettere quel po' di pepe.
Nell'opera shakespeariana, si intuisce che i due non possano fare a meno l'uno dell'altra e di questo loro modo di rapportarsi. Fa parte di loro, è un loro modo per esprimersi, ma io vi leggo anche un bel po' di frustrazione. Frustrazione che pensavo derivasse dal fatto che all'inizio non riuscissero a dichiararsi l'uno all'altra...

Ho preferito alcuni dialoghi, come ad esempio quello molto maschilista in cui Benedick afferma di avere un suo personale vangelo e che se ha giaciuto con altre donne prima del fidanzamento, va bene perché non aveva promesso a nessuna di esse di maritarsi con loro... cosa comune a molti uomini, fra l'altro.
Certo è che se a darsi alla pazza gioia fosse stata Beatrice, avrebbero subito gridato al disonore e a panzane varie (cosa che comunque è successo con la povera Hero).
Io non trovo sbagliato che uno, uomo o donna, abbia più esperienze sessuali nella propria esistenza, ed è inutile che una coppia si rinfacci di scelte fatte quando i due non si conoscevano nemmeno: una volta che si sta insieme, si deve avere conoscenza di ciò che è stato, ma si deve avere fiducia per la persona che abbiamo accanto.
Certo, erano altri tempi, e la mentalità era quella. È stato un ottimo dialogo, hai ricreato bene le emozioni e il tutto. Complimenti!

Trovo che tu abbia ripreso alla perfezione i loro caratteri, si vede quanto l'opera ti sia piaciuta e rimasta impressa nella mente: solo quando uno AMA così tanto un qualcosa, riesce davvero a “riprodurlo”, come hai fatto tu con questa storia.
Ho trovato davvero bello il tuo stile, piuttosto scorrevole e un linguaggio adatto per questa storia ambientata in un'epoca antica. Se avessi adottato un linguaggio moderno, sarebbe venuto fuori un vero pastrocchio.
Trovo bello che tu abbia anche voluto rispettare i nomi dell'opera in lingua inglese, ma preferisco i nomi in italiano... a maggior ragione perché l'opera è ambientata nel nostro bellissimo paese. Hero, in un primo momento, l'ho letto all'inglese, e non come traduzione di “Ero”, ma come traduzione di “eroe”. Ho passato qualche minuto ad arrovellarmi, pensando a chi potesse essere il misterioso “Hero”, solo dopo, e dando una sbirciata alle tue note, ho collegato le cose.


Grammatica, ortografia e punteggiatura: *4,5/5

- (paroli testuali della stessa Hero), - Una piccolissima distrazione: “Parole

- Agli occhi della dolce Hero il matrimonio, tanto a lungo carezzato sogno di infante e poi più volte rimirato ninnolo d’adolescente, - meglio mettere una virgola in questo caso dopo Hero

- erano state in fondo quelle mancanze madornali e dileggianti a farle soffrire per la prima volta l’amore nei confronti di quel leggendario chiacchierone. - in questo caso è più appropriato mettere “in fondo” a inizio proposizione e separarlo con una virgola

- in quell’interludio da lei tanto aborrito che aveva visto l’adempimento del sacramento da lei tanto aborrito. - immagino volessi rafforzare la cosa, ma ad orecchio non suona benissimo.

Stile: *4,5/5
Trovo lo stile piuttosto azzeccato per il tipo di storia che hai voluto narrare.
Hai rispettato il linguaggio che era presente nell'opera, non hai utilizzato termini a casaccio (moderni o troppo elaborati). La lettura è molto scorrevole ed efficace. Sei riuscita a ricreare l'ambientazione e la scena, senza perderti via in frasi fuori luogo, o in descrizioni esageratamente lunghe.
L'unica cosa che a me non ha fatto impazzire è stato l'utilizzo delle parentesi. Le uso anche io, ma non per i racconti. A me non piace, specie per un racconto di questo tipo.
Non è un errore, e un discorso puramente soggettivo, per il resto, ti faccio i miei più sentiti complimenti per la cura che hai dimostrato nel curare questo racconto.

Attinenza del tema/pacchetto/prompt o citazione: *5/5
Come per un'altra storia partecipante al mio concorso, il contest a cui la tua storia aveva partecipato, richiedeva unicamente di presentare uno dei propri lavori migliori.
Io ritengo che, tecnicamente parlando, sia davvero un'opera ben costruita: dai dialoghi alla caratterizzazione stessa dei personaggi. Non ho avuto ancora modo di leggere altre tue storie, ma è evidente che hai un'ottima tecnica.

Caratterizzazione personaggi: *5/5
Che piacciano o meno, questi due personaggi sono ben caratterizzati.
Hai ripreso alla perfezione questa coppia creata da Shakespeare. All'inizio non mi spiacevano, ma alla lunga avrei dato una bella sculacciata ad entrambi: va bene provocarsi, ma fino a un certo punto. In certi punti, avrei reagito in maniera ben peggiore rispetto a Benedick o Beatrice. Certo, loro lo fanno e gli sta bene così, ma io son dell'idea che a lungo andare si sarebbero sbranati, e da storia di una tragi-commedia, ci saremmo ritrovati a una tragedia (del resto, è sempre di un lavoro da Shakespeare che stiamo parlando)
Non mi stanco di ripeterlo: hai dimostrato tutto il tuo amore per l'opera, rispettandone le sue sfumature per i personaggi che hai scelto di trattare. Puoi veramente andarne fiera.

Originalità e trama: *4,5/5
Siccome, per questa voce, vi erano 2 categorie da valutare, ho dovuto pensare a lungo voto più oggettivo possibile. In quanto a originalità, credo che tu abbia fatto un'ottima scelta: avresti potuto trattare di “Romeo e Giulietta”, o “Amleto”, o “Macbeth” o anche “Il mercante di Venezia” (che è diventato uno dei miei preferiti).
Scegliendo di scrivere una fanfiction basata invece su “Molto rumore per nulla”, hai fatto una scelta più originale. Scegliendo quest'opera, però, era anche “scontato” che avresti trattato di Benedick e Beatrice, sono senza dubbio molto più interessanti rispetto agli altri personaggi comparsi nell'Opera del Bardo.
Hai deciso di trattare di un semplice episodio quotidiano, una delle tante giornate in cui battibeccano amorevolmente. È una cosa che ci sta, ed è in perfetta linea coi personaggi, e con quello che, immagino, possa accadere loro nella loro vita da sposati. Insomma, ci sta, ed è in perfetta linea con lo scritto originale, ma la trama non mi ha coinvolta così tanto.

Gradimento personale: *3/5
Ti chiederai come mai, dopo averti profuso tante lodi, il mio gradimento sia appena sufficiente.
La storia è tecnicamente ben eseguita, i personaggi sono IC, ben caratterizzati, la storia è piuttosto originale... ma non mi ha presa.
Ho apprezzato molte il modo in cui sei riuscita a presentare i personaggi e i loro difetti, alcuni dialoghi erano brillanti e in piena linea con l'opera da cui hai tratto ispirazione, ma non mi son sentita coinvolta. Mi ha strappato dei sorrisi, è vero, ma non mi sono innamorata del racconto. Non ho amato neanche del tutto l'opera originale: mi è piaciuto leggerla, ma sono altri i lavori del Bardo che mi sono rimasti nel cuore.

Formattazione, Font ecc.: *2,5/5
Mi spiace essere così severa, ma qui, hai fatto una sola cosa: colorato il testo dell'angolo dell'autrice, che tra l'altro risulta pure un po' fastidioso. Non solo hai scelto un rosso acceso, ma il carattere è decisamente troppo piccolo. L'angolo autore ognuno se lo gestisce come vuole ma, secondo me, la scelta di colori, font, ecc. deve essere un minimo curata.
Il Times New Roman a me piace, ma dovrebbe essere un po' più grande per non risultare troppo pesante durante la lettura.
Ho dovuto ingrandire tramite la funzione del sito, e anche lì è risultato faticoso leggere.
Normalmente, quasi tutte le case editrici, e anche le pagine di riferimento per chi volesse presentare un proprio scritto a qualcuno, consigliano di usare font come Arial o Times, e a grandezza 12 (sull'editor di EFP le grandezze differiscono un po' dai programmi di testo come Word o Open Office). È l'ideale, comunque questi rimangono solo pareri personali.

Titolo: *4/5
Too wise – troppo sveglio, troppo accorto, troppo saggio... o forse, riprendendo una delle ultime battute, troppo sagace.
Sinceramente, all'inizio non vedevo tutto questo collegamento, sì, c'è la ripresa del dialogo finale ma, se tu non hai letto la versione inglese, Too wise non è un riferimento così immediato.
Se uno ha letto la versione inglese, la cosa balza subito all'occhio e può risultare un riferimento carino alle continue battute, a volte al limite della sopportazione, che i due amanti continuano a lanciarsi.
Io ho dovuto ricercare il perché di questo riferimento, anche avendo riletto di recente la storia (ma del resto, io l'ho letta in italiano). Credo che solo un fan della storia, che la conosce e la ama totalmente, possa cogliere appieno il senso del titolo.


Totale *33/40


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Love at First Zing

di Rora02L



Quando mi avevi chiesto se conoscevo questo film, avevo immaginato che avresti proposto o una storia su Mavis, o un qualcosa di comico incentrato su Drac o, al massimo, sui suoi amici (io sono fan di Wayne e della sua adorabile famigliola).
Ammetto che mi hai stupita. Scegliere di parlare del nostro amico vampiro e del suo grande amore, mi ha fatto subito venire gli occhi a cuoricino.
Ritengo che questo film non sia un capolavoro, ma che abbia un suo perché. È carino e godibile (sinceramente, l'unica parte che aborro totalmente delle due pellicole, sono i finali musicali/cantati). Tu sei andata a sviluppare proprio una delle cose che mi avevano colpita e fatta innamorare della serie: la storia d'amore dei due vampiri, di Drac e Martha. Una storia tanto dolce quanto triste e tragica. Una cosa alquanto delicata da trattare in un film che è comunque anche adatto al pubblico dei giovanissimi, dei bambini.
“Hotel Transylvania” è una di quelle storie che vogliono mostrare un punto diverso da quello canonico, dal nostro: quello umano. Certo, non è una novità nel mondo dell'animazione, ma è stato comunque presentato in maniera originale.

La tua storia è un dolcissimo Missing Moment dedicato a questa splendida e tenerissima coppia, di cui, purtroppo, conosciamo solo la triste fine. Da come ne parla Drac e da come la ricordano i suoi amici, Martha doveva essere una donna molto gentile, allegra, solare e aperta (del resto, il discorso delle Hawaii è già segno che la vampira era una donna di mondo. Io l'ho sempre immaginata molto aperta nei confronti degli umani).
Mi son sempre chiesta come potesse essere il momento in cui i due si sono incontrati per la prima volta e innamorati, e tu l'hai reso piuttosto bene.
Forse la proposta poteva essere scritta un pelo meglio, ma mi son lasciata coinvolgere dal momento zuccheroso che ho apprezzato.
Insomma, c'è tutto: l'amore a prima vista, o per meglio dire lo “Zing”, un luogo romantico, una rapida conoscenza e una dolcissima proposta di matrimonio.
Per un'amante del Fluff, e delle storie d'amore dolci, questo è l'ideale.
Tu hai voluto trasporre su carta il momento in cui i due si son incontrati per la prima volta e perdutamente innamorati. Il loro è stato un vero Zing (ho trovato geniale il fatto che sia stato coniato questo termine per indicare il colpo di fulmine in questo nuovo universo), un qualcosa che sarebbe durato in eterno.
Drac è stato molto dolce, mi son piaciute le due scene da te riportate su carta, nonostante ci siano stati dei punti sui quali avrei lavorato un po' di più. È una storia semplice e concisa, ma è stata comunque una lettura estremamente piacevole e diversa dal solito.
Non è un fandom che abbia preso moltissimo, forse perché il film stesso è un po' di nicchia, ma fa piacere trovare storie come questa che hanno davvero un ottimo potenziale e che si possono rivelare una piacevole distrazione.


Grammatica, ortografia e punteggiatura: *3/5
Non sono tantissimi, ma alcuni sono stati più gravi di altri e hanno avuto un certo peso nel mio giudizio.

- Per arrivare alla spiaggia, mi trasformai in pipistrello e volai affannato verso l’oceano, dato che ero in ritardo e non volevo perdermi i balli ed i festeggiamenti tipici, ero desideroso di vedere le danzatrici hawaiane con le loro strane gonnelle d’erba secca – La virgola in grassetto è superflua.

- Dentro di noi scattò qualcosa e capimmo entrambi che c’era qualcosa tra di noi. Qualcosa di speciale ed unico – Non è semplice da porre, ma la ripetizione di “qualcosa” la puoi evitare almeno ad inizio frase: Dentro di noi scattò un non so che. Gli altri due "qualcosa" puoi lasciarli perché si sposano bene con il resto.

- I suoi capelli erano seta scura, ondulati come le onde del mare e morbidi quanto neri. - Questo paragone non ci sta proprio. Mettendo il “quanto”, io capisco che tu mi vuoi fare un paragone. È come se tu avessi usato il "Come", o il "tanto quanto": soffice quanto il cotone, freddo come il ghiaccio, duro quanto il marmo, bianco quanto il latte... Morbido quanto nero non esiste come paragone.

- Ogni minuto che passavo con lei era speciale e sentivo di essermi ormai innamorato perso di quella vampira fino a qualche ora prima sconosciuta
.
- Mi rendo conto che è una stupidata, non l'ho conteggiata, ma te la segnalo per correggerla. Hai mandato il punto a capo, basta solo sistemarlo.

- Le chiesi allora dove fosse diretta, scoprendo che anche lei voleva vedere la festa intorno al falò, dicendo che aveva sentito parlare dei balli e dei giochi col fuoco che si svolgevano, per non parlare di fuochi d’artificio finali, che concludevano la serata. - La frase converrebbe spezzarla:
Le chiesi allora dove fosse diretta, scoprendo così che anche lei voleva vedere la festa intorno al falò. Mi disse che aveva sentito parlare dei balli e dei giochi col fuoco che si svolgevano, per non parlare di fuochi d’artificio finali, che concludevano la serata.
Io avrei modificato proprio la frase, ma quello è un mio gusto personale, quello che ti ho segnato io, era proprio a livello di correttezza della frase.

- La serata fu molto piacevole, Martha guardava tutto incuriosita dal mondo degli umani, nonostante non ci appartenesse. - Anche qui, la frase non è posta al meglio:
La serata fu molto piacevole: Martha guardava tutto quanto incuriosita. Era affascinata dal mondo degli umani.
Mettendo la parola “umani” è implicito il fatto che quel mondo non gli appartiene, è superfluo. Diversamente, se vuoi mantenere la cosa del "nonostante non ci appartenesse”, devi porre diversamente la frase.

- Si trattava di un cerchietto d’argento con incastonata una pietra scarlatta, apparteneva prima di Martha a mia madre e a sua madre prima di lei e così per svariate generazioni di vampiri. - Al posto della virgola, dopo “scarlatta,” ci metterei un bel due punti. Invece che “apparteneva prima di Martha”, che è scorretto, sia per il “di”, sia per come è stato messo giù “Prima che a Martha, apparteneva a mia madre”. Questo, rispettando la frase da te scritta, tuttavia, l'anello non appartiene ancora a Martha, Drac non glielo ha ancora dato.
Io modificherei quasi interamente la frase, per rendere ancora meglio quello che vuoi esprimere, che è davvero bello.

- Il momento era arrivato: sentii il cuore battere all'impazzata nel petto, nonostante fossi morto da ormai secoli. - Posta così, io non l'ho mai sentita. Potresti metterla, ad esempio “Nonostante fossi ormai morto da secoli”, oppure “Nonostante fossi morto da secoli, oramai/ormai” o anche “fossi morto ormai da secoli”.

- Io allora lascia il tavolo per unirmi a loro, - Hai dimenticato una i: Lasciai.

Stile: *3,5/5
Non è uno stile brutto e la lettura è stata piuttosto scorrevole, ma alcune frasi erano costruite male. Non posso dirmi particolarmente colpita, ma posso dirti che è una buona storia. C'è un po' di lavoro da fare per migliorarla, ma parti già da una più che discreta base. Alcune scene le avrei approfondite meglio, dedicandogli un po' di cura in più.
Con questo, voglio dirti di non demordere e di non abbatterti: c'è sempre un margine di miglioramento.

Attinenza del tema/pacchetto/prompt o citazione: *5/5
Il tema del contest per il quale hai scritto la storia, richiedeva di prendere i classici mostri, e renderli più dolci e amichevoli. Devo dire che, a mio parere, è stata posta un po' male la cosa, dato che sembrava che uno dovesse prendere creature che erano cattive e cambiar loro il carattere (è stato portato anche l'esempio di Voldemort). Nel caso del fandom in questione, i mostri son già buoni, dovevi solo inventare una storia che li riguardasse.
Io ritengo che tale aspetto sia stato portato avanti in maniera egregia: hai parlato di un grande amore, meglio di così non potevi fare.

Caratterizzazione personaggi: *4,5/5
Ritengo che il carattere dolce di Drac sia piuttosto in linea con quello del film, e di Martha... beh, ci dobbiamo basare solo su quello che gli altri ci hanno detto di lei. Potevi dare spazio a una maggiore caratterizzazione, è vero, ma trovo che già così possa andare bene.

Originalità e trama: *4/5
Missing Moments sul momento del primo incontro della coppia, credo sia presente nella maggior parte dei fandom; tuttavia, la tua storia è diversa dal solito. Puoi solo ampliare un pochino le scene, ma, per il resto, trovo che sia un buon racconto.

Gradimento personale: *3,5/5
Ho trovato la storia molto carina, non è scritta malissimo, ma in alcuni punti mi sembra che manchi qualcosa. La storia di suo è piuttosto scorrevole, hai uno stile semplice, che in genere mi piace, ma hai dato solo una leggerissima introspezione... non ti sei soffermata poi così tanto su alcune descrizioni che magari avrebbero meritato un qualcosina in più.
È una storia semplice e dolce, che si legge con piacere, ma non mi ha fatto dire alla fine “Bella. Fantastica!”.
Ha il suo potenziale, perché è stato originale il fatto che tu abbia deciso di trattare di loro, del loro primo incontro, e mi è piaciuta l'ambientazione, ma ci sono dei dettagli che non mi hanno convinta in toto.

Formattazione, Font ecc.: *5/5
Non ho proprio nulla da ridire.
Caratteri grandi il giusto, né troppo grandi, né troppo piccoli al punto da dover usare la funzione per ingrandire. Book Antiqua è un font adorabile, l'ho riscoperto di recente e mi sta piacendo quasi quanto il Georgia. Il titolo è semplice, ma fa la sua bella figura, e così anche l'immagine originale dei bozzetti del film, per, se non ricordo male, una scena che hanno poi tagliato.
Titolo: *5/5
Love at first Zing, è un titolo azzeccato. Lo Zing non è un semplice colpo di fulmine, ma la consapevolezza che quella persona sarà l'oggetto del nostro eterno amore.
Drac e Martha si sono trovati e si sono subito innamorati, provando il loro unico Zing... è una cosa dolcissima. Quella che ho letto è una simpatica e dolce storia d'amore, con un titolo che ne racchiude perfettamente tutta l'essenza.


Totale *33,5/40
[Modificato da Cendrillon89 27/12/2016 15:11]


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27/12/2016 15:13
 
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Il dolore della memoria

di Dollarbaby



Quando ti sei iscritta e mi hai detto che era una storia ambientata durante la seconda guerra mondiale, confesso di aver sperato di leggere un qualcosa di diverso dal solito.
Ci sono tanti libri, e tantissimi film ambientati in questo periodo storico, ma quasi tutti si concentrano su un'unica questione: olocausto.
Proprio perché è un argomento molto trattato, non è facile scrivere un testo originale, che si discosti dalla maggior parte di quello che è già stato prodotto.
Quando ho letto “olocausto” nella sezione del contesto, ho incrociato le dita: non per chissà quale motivo, ma perché conosco piuttosto bene il genere. Il rischio di incappare nei soliti cliché era proprio dietro l'angolo.
Non nego che mi sarebbe piaciuto incappare in una storia insolita: magari sui campi di concentramento americani, o una storia vista dal punto di vista dei giapponesi, o, perché no, una storia sulle foibe (argomento che mi sta parecchio a cuore).
Ho voluto comunque prendermi il giusto tempo per leggere la tua storia, e per essere sicura di non darti un giudizio troppo affrettato, ho voluto rileggerla più volte.
Posso dirti subito che ho trovato il tuo stile molto bello, fluido e pulito. Un linguaggio adeguato, tanto che ho trovato la lettura parecchio piacevole, nonostante il tema delicato che hai scelto di trattare,
Certo, l'inizio non è stato dei più originali, ma ho trovato molto singolare la scelta del tuo protagonista. Di rado ho visto trattare storie sulla seconda guerra mondiale, vista dalla prospettiva di un soldato afroamericano.
Ho subito trovato simpatico il modo in cui il tuo protagonista si è rattristato per il fatto che la morte sembrava essersi dimenticata di lui. Mi hai strappato un sorriso, ben sapendo che andando avanti avrei sorriso molto di meno.
Sei riuscita a farmi entrare in sintonia col tuo personaggio, mi hai trasmesso la sua stanchezza: è vecchio, e non ne può più di vivere. Vuoi perché ha i suoi begli anni, vuoi perché la moglie lo ha lasciato da tempo, o perché ha nel cuore un grosso peso, lui accetterebbe con gioia l'arrivo della vecchia signora.
E poi ecco il momento in cui viene trasportato grazie, o per meglio dire, per colpa della radio, a un tempo oramai lontano. A dei giorni che lui aveva relegato in un angolo remoto della sua mente e che non avrebbe mai più voluto riesumare. Anche se credo che da certe cose non ci potremo mai liberare.

Capisco quanto impegno tu abbia messo nella storia, ho apprezzato molte delle descrizioni che hai fatto, alcune particolarmente efficaci e coinvolgenti.
Tuttavia, in alcuni punti si sente la mancanza di certe scene, di certi approfondimenti che avrebbero coinvolto maggiormente il lettore.
Hai dato enfasi in altri punti, che mi hanno estremamente colpita, ma tralasciato uno dei più importanti, anzi no, proprio il più importante di tutti: secondo me non hai sviluppato appieno la relazione fra i due.
È un difetto che sto correggere io per prima per le mie storie: il non dare un giusto peso e le informazioni necessarie.

Show don't tell.


Questa espressione mi accompagna da un po' di tempo, specie durante le revisioni.
Tu mi hai descritto alcune cose... ma non me le hai mostrate.
Mi hai detto che Peter si è affezionato a Josh, ma mi è mancato il vedere come il rapporto fra i due si sia evoluto al punto tale che il soldato lo voleva portare via con sé.
Oppure, anche la scena in cui Peter scopre dell'attacco da parte del soldato... non mi ha detto niente, sembra messa lì, senza però essere stata adeguatamente approfondita.
È un peccato, perché la storia, di suo, a me non è del tutto spiaciuta (considerando che queste non sono le storie che mi piace leggere).
Al di là di queste cose, ho trovato il tuo un buon racconto storico, e, ribadisco, ho apprezzato moltissimo il tuo stile fluido.


Grammatica, ortografia e punteggiatura: *4,5/5


Non ho trovato moltissimi errori, più che altro qualche imprecisione e degli spazi in più. Nulla di grave, quindi ti faccio i miei complimenti per l'ottimo lavoro.

- Suo figlio Josh tentava da anni di convincerlo a trasferirsi con lui e con la sua famiglia, - Sarebbe più corretto DA invece che CON. A meno che il figlio non si stesse trasferendo in quel momento dalla casa del padre, è “da” la preposizione più corretta.

- Così, con tutti gli acciacchi e i problemi di un ultra centenario, aveva vissuto da solo per molto tempo, senza mai lagnarsi. - Capisco cosa volevi dire, ma, avendo parlato prima dei suoi novantuno anni, avrei posto la cosa diversamente. Sembra quasi che Peter abbia più di cent'anni, per come hai scritto in questa frase.

- Proprio lui, che aveva vissuto una vita avventurosa, era costretto a camminare con l’aiuto di un dannato pezzo di ferro. - Siccome ti riferisci alla carrozzina, è più corretto dire “muoversi”, e non “camminare

- Una volta pronto, arrancò verso il cucinino, con l’intento di prepararsi una leggera colazione. - C'era uno spazio extra prima di “Una

- Il giovane soldato Peter Seward, un ventiquattrenne enorme, dalla pelle d’ebano e gli occhi buoni, camminava silenzioso lasciando impronte pesanti sulla neve sporca di fumo e sangue. - Anche qui c'è uno spazio di troppo a inizio frase,

- In una lingua sconosciuta e allo stesso tempo tristemente familiare.
« Verbrannte Alles*! »
- Io non ho studiato approfonditamente tedesco, ma mi era venuto il dubbio per la coniugazione del verbo, e per questo ho chiesto un parere al mio ragazzo, che ha preso la laurea in lingue: la formula corretta è: Verbrennt alles!

- Si ritrovò davanti forse quattro o forse cinque tedeschi, tutti dagli occhi di ghiaccio e fucili stretti tra le braccia. - Basta un solo forse. Sarebbe meglio “forse cinque”, ma va bene anche se lasci il primo.

- Il soldato avrebbe voluto ringraziare i suoi compagni per avergli coperto le spalle, ma le parole sembravano vane in un momento, o meglio in un luogo come quello. - dopo “o meglio” servirebbe una virgola.

- Era rimasto solo lo scalpo di quelli che un tempo dovevano essere stati i suoi capelli.
I pochi che erano rimasti erano di un castano smorto, ma originariamente sarebbero stati color cioccolato. Sicuramente.
I suoi occhi,colmi di lacrime, che di tanto in tanto sollevava timidamente a fissare il grande soldato americano che aveva davanti, erano di un castano rossastro, simile al colore del sangue.
- Dopo “quelli che un” ci sono due spazi. Mentre tra “I suoi occhi,” e “colmi di lacrime” manca lo spazio.

- Non avrà avuto più di tredici anni! - Se questo voleva essere un pensiero di Peter, allora, dato che, per segnalare i suoi pensieri nella parte ambientata nel presente hai usato il corsivo, in questo caso potresti toglierlo. Se invece non è questo il caso, devi sistemare la coniugazione del verbo, perché non si sposa con quello che hai usato in precedenza.

- Condivideva con il ragazzo le lettere di sua madre dall’ America, le gomme da masticare, il caffè, il cioccolato che lei gli inviava.- Dopo l'apostrofo non serve lo spazio

- Trovò solo una coperta macchiata di sangue. - Dopo “Trovò” c'è uno spazio di troppo.

- Colpite dalla luce, quegli occhi erano come rubini e in quel momento lo guardavano, fiduciosi e Seward capì di poter agire. - La virgola va dopo “fiduciosi” e non prima.

- Peter ricordava perfettamente quel giorno in cui tutti i suoi piani si infransero. -Si sarebbe ricordato” invece di “ricordava”.


Stile: *4,5/5
Lo stile è piuttosto fluido e ben dettagliato. Hai usato un linguaggio che per me si sposava bene con la storia e con il contesto che sei andata ad esporre.
Mi spiace solo che non hai approfondito abbastanza il modo in cui i due si sono legati, il modo in cui l'affetto è cresciuto e si è consolidato.

Attinenza del tema/pacchetto/prompt o citazione: *4,5/5
Il tema su cui doveva ruotare il contest erano storie Angst, che fossero tristi, malinconiche... anche deathfic. La giudice aveva anche detto che voleva “annegare” nelle sue stesse lacrime”, insomma, richiedeva un racconto davvero commovente e coinvolgente.
Direi che hai centrato il tema quasi completamente: la storia crea angoscia (la guerra non è bella, le vittime – TUTTE – che hanno vissuto di certi soprusi, non possono che far venire un groppo in gola); è una storia malinconica (Peter ricorda con malinconia e angoscia i giorni passati) ehai anche voluto trattare la morte di Josh, rendendo il tutto ancora più “pesante”.
Insomma, sono certa che se il contest fosse stato portato a termine, la giudice sarebbe rimasta molto soddisfatta sotto questo aspetto.
Se avessi dato enfasi a ciò che ti ho detto prima, cioè il rapporto fra i due, mi avresti fatta piangere. Io non ho un cuore di pietra, mi commuovo abbastanza facilmente, ma non ho avuto modo di leggere di un grande rapporto, di un affetto tale che la perdita di uno dei due mi potesse far commuovere fino alle lacrime.

Caratterizzazione personaggi: *4/5
Mi hai mostrato due fasi per Peter: la prima da anziano, la seconda da giovane.
Trovo che tu abbia molto ben delineato il carattere di questo personaggio: è un soldato dal cuore d'oro, gentile, sensibile e disponibile.
Lui ha voluto salvare il povero Josh, nonostante quello che gli dicevano compagni e superiori. Pur di salvare una povera vittima innocente, il soldato era disposto a far qualsiasi cosa. Impossibile non rimanere colpiti dalla forza d'animo che ha questo ragazzo.
Josh è un bambino traumatizzato (e chi non lo sarebbe stato al suo posto?) che ha visto in Peter la salvezza.
In linea di massima, trovo che tu abbia fatto un buon lavoro.

Originalità e trama: *3,5/5
Per trattare di un tema delicato, come quello della guerra e delle numerose vittime che essa produce, ci vuole un minimo di sensibilità, cosa che tu hai dimostrato.
Ho provato a dare un'occhiata su Efp alle storie ambientate durante il periodo della seconda guerra mondiale: di quella quindicina di pagine, circa la metà sono incentrate sul tema dell'Olocausto. Non sono moltissime, forse perché è un tema non semplice, ma sono comunque più di quelle che avessi immaginato di trovare.
Ho trovato originale il fatto che tu abbia scelto di trattare di un soldato afroamericano, ma per il resto, trovo che sia una storia che, bene o male, sia già stata trattata. Ti prego di non prendere a male le mie parole, ma avendo letto e visto di tutto sull'argomento, trovo davvero difficile rimanere colpita sotto la voce dell'originalità.
Un train de vie, un film davvero splendido, trovo che sia una di quelle perle originali che nessuno, tranne la sottoscritta e pochi altri, apprezza adeguatamente. Sembra scanzonato all'inizio, ma il finale ti lascia un retrogusto davvero amaro in bocca.
So che questa storia è stata scritta per il giorno della memoria, quindi capisco anche il perché sia stata posta in questa maniera, ma non mi ha dato molto.
La storia è buona, c'è malinconia, mette un po' di tristezza a chi la legge.
Qualsiasi guerra lascia una macchia indelebile nelle pagine di storia, alcune in maniera più marcata di altre, e di altre si parla poco, o si arriva perfino a negare perché son difficili da accettare. È difficile da concepire come l'animo umano si possa macchiare di simili catastrofi, cessando di essere umano, e diventando un essere immondo, come neanche le bestie possono spingersi ad arrivare.
Quando si parla di seconda guerra mondiale, si pensa subito a ciò che hanno fatto i nazisti, o al fascismo, e ovviamente all'olocausto; ci si dimentica però che ci sono state altre vittime, di cui però è meno facile (a quanto pare) parlare. Insomma, tra tutti gli spunti, tu hai scelto di parlare di quello più noto.
Trattare di questi argomenti non è semplice, ma, per quanto riguarda la tua storia, trovo che tu abbia avuto la giusta sensibilità, parlando di eventi tragici ma con una certa delicatezza, tralasciando gli aspetti più cruenti (insomma, non l'hai reso splatter). Questo l'ho apprezzato.

Gradimento personale: *3,5/5
Tu non hai idea di quanto abbia impiegato per decidere quanto darti per questa voce (ma anche altre mi hanno tenuta parecchio impegnata).
Ho apprezzato il tuo stile, ho amato certi paragrafi, certe descrizioni davvero ben costruite e vivide (alcune scene sei riuscita a farmele materializzare davanti agli occhi).
Non amo queste storie, forse anche perché ho letto e visto di tutto, specie alle scuole medie (lì ho fatto indigestione col film “Shindler's List”, pellicola sopravvalutata e zeppa di errori – per una cinefila come la sottoscritta, alcune pecche sono imperdonabili). Salvo Train de Vie, e La vita è bella, ma... de gustibus.
Nella tua storia, ho trovato bello e originale il protagonista, ma quella pecca famosa, mi ha tolto il senso del tutto.
Se, per esempio, ho gradito molto quando lui pensa di portare il ragazzo a casa propria, di seguirlo e di accoglierlo all'interno della sua famiglia, dall'altro, la mancanza di una spiegazione, di qualche episodio che abbia portato a un tale sentimento di protezione in lui, mi ha “privata” delle emozioni che invece avrei potuto provare.
La stessa scena della fine di Josh, mi ricorda una recensione sul “Trono di Spade”, in cui viene criticato il modo in cui viene posta la morte di un personaggio: non è stata per nulla approfondita, ed era un personaggio abbastanza importante. Della serie “Tizio è stato ucciso/colpito mortalmente ecc. Fine”. Toglie tutta l'emozione che invece avrebbe potuto scatenare.
Avrei anche gradito qualche informazione in più sul luogo dove si trovava Peter.
Non sono espertissima di storia, ma, a logica non credo si trovassero in Italia, quindi le uniche due nazioni dove potevano trovarsi erano Germania o Austria (anche perché più in là non si son spinti gli americani).

Formattazione, Font ecc.: *4,5/5
Font piuttosto semplici, della grandezza giusta (anche se per le date, considerando che hai usato l'harrington in corsivo, avrei aumentato giusto un attimino la grandezza)

Titolo: *5/5
Credo che questo sia un ottimo titolo per la storia che hai voluto raccontare.
Il dolore che si percepisce in questo racconto, non è solo quello provato da Peter, da vecchio mentre ricorda quei lontani e duri giorni, o del Peter giovane che deve assistere a quelle scene violente, ma anche dello stesso “Josh” che, senza parlare per quasi tutta la scena, hai reso davvero bene.


Totale *34/40


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Il Fuoco e le Tenebre

di Vodia


[IMG]http://oi64.tinypic.com/2d6r62g.jpg[/IMG]



Allora, una premessa è d'obbligo: non essendo “One Piece” nella mia lista dei fandom preferiti, il gradimento non sarà altissimo, tuttavia, ho trovato davvero carina la tua storia (considerando che non sono più una fan sfegatata, puoi andarne davvero fiera!).
Io, come accennato nella discussione del forum, ho seguito la serie proprio fino alla dipartita di due personaggi davvero carismatici e veramente ben caratterizzati (e neanche troppo stereotipati): parlo ovviamente di Ace e Barbabianca.
Anche se lo leggerai nelle voci di approfondimento, voglio davvero complimentarmi per lo stile fluido e il modo in cui hai presentato la storia. L' ho letto con molto piacere, trovandola davvero molto scorrevole; mi è piaciuto il tuo contrapporre di continuo i due personaggi. La storia è stata chiaramente ben studiata, immagino che questa parte della storia ti sia rimasta particolarmente impressa, e l'ho trovata perfettamente in linea con l'anime (non ho letto il manga, ma penso che il discorso valga in entrambi i casi).
Da una parte abbiamo il fuoco, abbiamo Ace. Un personaggio simpatico, buono e dal cuore nobile; è legatissimo al fratello minore, ed è anche un pirata devoto verso quello che è il suo capitano. Gli è attaccato come se quello fosse il suo vero padre.
Dall'altra abbiamo un panzone da prendere a schiaffi: egoista, meschino, traditore... dall'animo nero, nero come un buco nero (avrei detto “nero come il carbone”, ma il buco nero riprende i suoi poteri; paragone che tu stessa hai voluto sfruttare nella storia).
Il fuoco è forte, come tu stessa hai scritto, è un elemento leale e nobile, ma il nemico che ha dovuto affrontare non giocava secondo le regole, e per questo, il buon fuoco, ha perso.
È difficile vincere quando solo uno dei due rispetta l'avversario... no?
È un po' di anni che non seguo One Piece, ma la tua storia mi ha riportata indietro, mi ha fatto rivivere quelle struggenti puntate che avevo apprezzato.
Con piccole frasi, sei riuscita a narrare il susseguirsi degli eventi, passando dal rosso al nero, dal fuoco alle tenebre, da Ace a Barbanera.
Anche se appena sfiorati, ci hai presentato anche Barbabianca e Rufy; essendo una storia breve, trovare un piccolo spazio anche per loro è stata davvero una sorpresa... ma aveva un suo senso.
Non puoi parlare della morte di Ace senza passare per la figura paterna che ha guidato e seguito questo ragazzo per anni, o senza accennare l'amatissimo fratellino.

Questa storia è un buon esempio della perenne lotta fra luci e ombre, rappresentate da due personaggi fantastici: a volte potranno prevalere le tenebre, ma arriverà sempre il momento in cui le luci torneranno a splendere ancora più forti di prima. Le tenebre hanno vinto, e due luci si sono spente... ma non è ancora finita questa lunga guerra.
Davvero un buon racconto, anche se io son più da storie dove vengono sviluppati maggiormente i personaggi... tuttavia, ho apprezzato tantissimo lo stile che hai adottato, e per questo ti faccio i miei complimenti!


Grammatica, ortografia e punteggiatura: *5/5
Praticamente perfetta, non ho trovato una sola virgola fuori posto, e neanche un singolo errore di battitura, o frasi mal gestite.
Assolutamente impeccabile. Complimenti!


Stile: *5/5
Anche per questa voce devo congratularmi. Hai scelto di narrare la storia in una maniera alquanto singolare, e a me è sembrata davvero azzeccata per quello che hai voluto raccontare.
È stata una lettura molto fluida, scorrevole come poche, le cui immagini erano molto vive. È stato come se, mentre la leggevo, stessi guardando una puntata di One Piece. Quindi, direi che è stato fatto un lavoro davvero ottimo.


Attinenza del tema/pacchetto/prompt o citazione: *5/5
Il tema del contest per il quale avevi scritto la storia era molto semplice: il rosso e il nero.
Saper sfruttare entrambi i colori, dandogli la massima importanza. Potevate usare i colori associandoli a un oggetto, a un sentimento o sfruttare il significato degli stessi. Tu hai scelto di accostare i colori ai due nemici, Ace Pugno di Fuoco, ovviamente, associato al Rosso, mentre Barbanera al Nero. Hai dato più peso e importanza ad Ace, ma lo capisco... tra i due lo preferisco anche io, e ciò che gli è accaduto, merita di avere più importanza.
Direi che su questo punto non ci siano dubbi: punteggio pieno meritato. Hai saputo sfruttare bene la cosa, utilizzando due personaggi molto carismatici che ho apprezzato sia nella serie che nella tua storia.



Caratterizzazione personaggi: *4,5/5

Sarò sincera, ci ho rimuginato sopra per un bel po' sul voto.
Non ritengo la storia fatta male, anzi, ritengo il tutto ben descritto, i personaggi rispettano l'IC... ma non li ho “visti”. Me li hai descritti, anzi, più che loro, mi hai descritto alla perfezione le azioni, quello che stanno vivendo, i momenti più importanti che hanno portato alla fine di Ace e anche di Barbabianca (quest'ultimo appena accennato)... ma l'introspezione dei personaggi in sé è meno sviluppata rispetto, appunto, agli avvenimenti.
Ho tolto comunque solo mezzo punto, perché ritengo il lavoro svolto, globalmente molto bello e in piena linea con quello che è la serie di One Piece e le puntate che trattano della fine di Ace.


Originalità e trama: *4/5
La morte di un personaggio qualsiasi, che sia di un libro, di un film, di una serie animata o di una sit-com... colpisce i fan. E molti scelgono di scriverci sopra qualcosa. Non sempre il lavoro fatto è eccellente, alcuni sembrano una brutta fotocopia di quello che è accaduto nell'opera originale, ma non è questo il caso.
Trovo il tuo lavoro molto bello e sentito, in cui ripercorri ciò che accade, facendo una cronaca del tutto in maniera piuttosto originale. Frasi brevi che si spostano dall'uno all'altro e che mostrano ciò che è accaduto nella serie. Hai voluto mostrare la scena coi tuoi occhi, così come l'hai percepita e vissuta.


Gradimento personale: *3,5/5
Trovo che la storia sia buona, scritta in maniera molto particolare, unica, a modo suo.
Hai narrato il tutto contrapponendo molto bene le due fazioni, quella del rosso, il bene, e quella delle tenebre, il male. Ci hai presentato lo scontro finale fra i due, gli eventi che hanno portato alla morte di Ace, le sue preoccupazioni per Rufy, la rassegnazione di quest'ultimo (che io trovo sensata: ha perso suo fratello, sfido chiunque a non stare male e a sentirsi demotivati) e tutto quello che ne è seguito...
Io però, per quanto lo ritenga un lavoro tecnicamente eseguito alla perfezione, non mi son sentita coinvolta al 100%. Hai dato molto spazio ad Ace, ma ammetto che avrei voluto qualcosina in più anche su Barbanera (che, da titolo e per il tema del contest, avrebbe dovuto, secondo me, avere un pelo in più di spazio). Ho vissuto più gli eventi che i personaggi, e questo ha un po' penalizzato il gradimento.


Formattazione, Font ecc.: *3,5/5
Per questa voce devo dire che non sono pienamente soddisfatta.
Lo so che c'è il titolo in alto nelle note della storia che hai compilato col form di EFP, ma a me piace vederlo anche nel “foglio” del testo, mi piace che sia dia importanza anche a questo. Sembra una stupidaggine, ma per me conta anche questo.
Mi è piaciuto il fatto che hai centrato tutto il testo, mettendolo in corsivo, ma, secondo me, starebbe meglio un carattere leggermente più grande, troppo piccolo può dar fastidio.
Ovviamente, questo è un parere puramente soggettivo di una talpa, poi valuta tu cosa è meglio per te e per il tuo stile ;)


Titolo: *4,5/5
Rispecchia perfettamente quello che è il tema portante della tua Flashfic: lo scontro tra Ace, il fuoco, e fra Barbanera, le tenebre. Il titolo è adatto, ma non è che mi abbia fatta impazzire.
Sarà che non sono più da anni una grande fan della serie, forse su altri avrebbe avuto un diverso impatto.
È bello, è adatto, ma non mi ha fatto scattare quel qualcosa in più.


Totale *35/40


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27/12/2016 15:20
 
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La Seduzione della Strega

di Najara87


[IMG]http://oi65.tinypic.com/10e3a88.jpg[/IMG]



Avevo già avuto modo di leggere i tuoi lavori e sapevo già che la storia mi avrebbe preso. Ho avuto modo di notare già quanto impegno, quanta dedizione e quanta cura per ogni singolo dettaglio, dimostri nelle tue storie.
Inoltre: fantasy, streghe e un animale parlante, sono per me la combo ideale.
Certo, non sono amante di Slash o Femslash, ma se una storia è scritta bene, riesce a coinvolgere anche il lettore con tutti i pregiudizi di questa terra.

Ho trovato molto originale il modo in cui hai deciso di cominciare il racconto.
L'ho trovato davvero comico e simpatico: continuavo a ridere, e non puoi immaginare quanto mi sia maledetta per questo (quando mi son messa a leggere ero reduce dall'estrazione di un dente del giudizio, e la guancia doleva da morire... ma non ne ho proprio potuto fare a meno).
Fin da bambina ho amato le storie sulle streghe, sempre viste dagli altri con occhio torvo, come le cattive della situazione... ma dietro a una tale, presunta cattiveria, non poteva esserci dell'altro?
Io ho apprezzato le storie che trattavano delle cosiddette “streghe bianche”, e trovarne di nuove, così carine, è per me sempre una grandissima gioia.
Ho trovato originale soprattutto la storia delle “Streghe bambine”, di come queste donne, di queste streghe, in passato fossero costrette a rapire delle bambine per poter avere una discendenza. È triste, ma al contempo lo capisco. Sei riuscita a dargli un contesto, una spiegazione logica e, a modo suo, comprensibile.
Son scoppiata, nuovamente, a ridere non appena hai introdotto la bis bis bis bis nonna (te lo devo dire: non credo fosse voluto, ma mi hai fatta pensare a Yzma di “Le Follie dell'Imperatore”, e sto ancora ridendo come una cretina per questo), e della sua scelta di avere bambini in maniera più “tradizionale” e “divertente”... se poi si trova anche un bell'uomo con cui dar vita a una nuova strega, perché no?
Insomma, tutto questo per dirti che in pochissime righe mi avevi già stesa!

Ho letto il resto del racconto tutto d'un fiato, soffermandomi giusto in qualche punto per qualche secondo in più.
Al di là di alcune scelte stilistiche che, piacciono o non piacciono, son puramente personali, ho trovato molto bella la storia e, come mi aspettavo, curata in ogni dettaglio, con degli ottimi spunti di riflessione.
Già con Sacrificio mi avevi convinta, ma questa ha una marcia in più, e non solo perché mi ricorda lo stile favolistico che tanto amo.
Tutta la storia è una splendida e riuscitissima commedia che, però, è molto più seria e profonda di quanto non possa apparire ad occhio superficiale.
“La seduzione delle strega”, non è una storia incentrata sul rapporto amoroso, o la storia di una strega che è spaventata dalle responsabilità o da un fallimento. Questa storia mi ha parlato di crescita interiore e di consapevolezza, di noi, di ciò che siamo e di ciò che potremmo diventare.

“Tutto è sbagliato, noi nasciamo liberi di scegliere chi vogliamo essere.” L’argomento sembrava scaldare la giovane che ora si agitava su e giù lungo il bordo del lago. “Non volevo essere solo un pezzo d’arredamento per mio marito, non volevo passare le mie giornate a ricamare e fare figli. Voglio vedere il mondo, cavalcare come mi pare e dormire sotto le stelle.”

La frase in grassetto in particolare, mi ha ricordato le parole del mio professore di marketing, al corso che ho seguito lo scorso anno per diventare barista e addetta sala.
Il primo giorno di lezione, lui disse che ognuno di noi aveva il potenziale per ricoprire qualsiasi ruolo nella vita: bastava solo mettersi davvero d'impegno e crederci profondamente, solo così si può raggiungere un obiettivo.
Io rimasi molto colpita, anche se credo che non siamo tutti adatti a fare qualsiasi lavoro... ma si può sempre provare e imparare.
Questa tua frase me l'ha ricordato, e io l'ho trovata ancora più bella.
Anche se viviamo in un'epoca nella quale non dovrebbero esserci troppi stereotipi, dove la gente dovrebbe poter essere libera di esprimersi e di fare ciò che vuole (ma nel pieno rispetto dei diritti, quelli veri, degli altri), in realtà ci troviamo spesso a sbattere il muso contro una società che reprime un po' la nostra individualità.
Certo, una donna oggi è libera di ricoprire ruoli, lavorativi e non, che un tempo erano riservati ai soli uomini, e viceversa; ma non tutti accettano bene questa cosa.
Prendiamo ad esempio i padri casalinghi: per molta gente è una cosa non solo riprovevole, ma anche segno di un'incapacità dell'uomo di provvedere alla propria famiglia. O, ad esempio, quando si parla di violenze contro gli uomini, in cui sono le donne le carnefici, la gente tende a denigrare ancora di più l'uomo, facendolo sentire ancora peggio.
Non sono dell'idea che TUTTI i cambiamenti siano necessari o giusti, ma son d'accordo che qualsiasi novità possa spaventare. L'importante, a mio parere, è quello di approcciarsi ad essi cercando di capirli ed informarsi.

Nella tua storia non ho visto un profondo messaggio “femminista”, ma un messaggio di “emancipazione universale”. Le tue protagoniste sono donne, ma io non ci vedo la voglia l'emancipazione solo per quello che è il nostro universo, ma per una cosa più globale. Una storia che vuole dire molto, celata da ironia e simpatia. Sono proprio queste le storie che colpiscono e che rimangono ancora più impresse in testa: non credo ti volessi limitare a raccontare una storia di una strega che fallisce un incantesimo e che si innamora poi di una donna... non so con quale spirito hai scritto questa piccola perla, ma sappi che mi ha presa tantissimo!

Ho trovato anche splendido il finale. Non l'hai detto ma, per come la vedo, per come lo vivo io, l'amore è già di per sé un meraviglioso incantesimo.
La semplice storia d'amore nata fra le due, a me è piaciuta moltissimo. Molto delicata e dolce: il genere di cose che più adoro. Certa gente potrebbe criticare il fatto che la cosa sia nata un po' troppo in fretta... ma a me i colpi di fulmine non dispiacciono, inoltre, io credo che fra certe persone possa nascere davvero un'istantanea affinità. Trovo il tutto davvero ben descritto, le scene molto curate e anche le loro reazioni.

Ho trovato molto carine anche le nonne e la gatta: nonostante non siano apparse molto nella storia, il loro apporto è stato, soprattutto se parliamo di Minerva (ottimo nome), di una certa importanza.
Un finale davvero azzeccato, in piena linea con il resto della storia. Complimenti per lo splendido lavoro!
Mi spiace solo che questa storia non abbia avuto l'attenzione dovuta perché merita davvero.

Grammatica, ortografia e punteggiatura: *4,5/5
Io detesto questa voce, perché mi sento sempre in difetto quando si tratta di trovare gli errori: chi non li commette? E io, che di errori ne ho sempre fatti un bel po', mi sento a volte in colpa ma... è necessario. Da scrittore/scrittrice, spesso non notiamo alcuni piccoli errori sparsi nelle nostre storie, per questo serve anche un occhio esterno.
Non ci sono moltissime sviste, e non sono nemmeno gravissime: le vedo come delle semplici disattenzioni.
A parte due o tre errori, gli altri riguardano anche un discorso di stile. I miei son suggerimenti, poi spetta a te scegliere cosa fare ;)

- Io solo l’ultima nata. Io sono colei che deve recarsi al lago e… - In questa frase, “solo” andrebbe sostituito con “sono”.

- Pontificò la bis bis nonna, che malgrado l’età era arzilla e saltellava agitata. - Tra “malgrado l'età” e “era arzilla” ci starebbe bene una virgola. Ho riletto più volte la frase, e con la virgola suona decisamente meglio.

-“L’ultima volta avevi male alla testa, però poi ti è passata e non hai voluto l’infuso che ti avevo preparato, quella prima lo hai lasciato scappare perché ti sei distratta a cogliere dei funghi che poi non hai portato a casa…” - tra “preparato,” e “quella prima”, una “e” non starebbe affatto male.

-“Mi sembra un’ottima idea, brava Minerva, accompagnala.” - Dopo il “brava Minerva”, un punto o un punto esclamativo, darebbero maggior enfasi alla frase.

- Il suo sguardo sognante fece sbuffare Nerissa che afferrato il suo cappellaccio nero uscì seguita dalla gatta. - In questo caso, la frase “afferrato il suo cappellaccio nero”, andrebbe racchiuso fra le virgole. Leggendo la frase, rispettando le pause che le virgole porterebbero, suona il tutto decisamente meglio.

- Superare la palude fu semplice, ne conosceva ogni palmo fin da quando era bambina, era tra quei rotondi sassi, quelle cespugliose erbe e quelle infide pozze che aveva giocato ed era cresciuta. - La frase è piuttosto lunga e corposa, secondo me potresti spezzarla. Arrivata a “bambina”, io metterei un punto, e aggiungerei anche un “tra” prima di “quelle cespugliose”, per riprendere il “tra quei rotondi sassi”.

- Nerissa fu sul punto di fuggire, ma aveva una reputazione: era una strega dopo tutto. - “Dopo tutto”, usato in questo contesto, andrebbe scritto tutto attaccato.

- “Oh… pensavo di fermarmi per la notte, Incitatus, il mio cavallo, è già stanco ma riparto subito se…” - Qui metterei un bel punto prima di Incitatus, e una virgola dopo stanco. Ho riletto un paio di volte la frase e, secondo me, suona meglio in quest'altra maniera.

- “Fa un po’ caldo e l’armatura è pesante però… no, non direi.”
“Credo di aver lasciato troppo aperta la e nella seconda strofa.”
- Per quanto riguarda la prima battuta, prima di però, starebbe meglio una virgola, una piccola pausa. Riguardo la seconda, non è detto, ma suppongo sia un pensiero di Nerissa, la strega non direbbe mai questo a Griselda, non in questo punto della storia almeno. Io ho impiegato un po' a capirlo, per questo ti consiglio di far capire meglio che questo non è un vero e proprio dialogo, ma solo un pensiero.

- “Sì… però dobbiamo pur mangiare, vivere dei frutti della foresta non è così semplice soprattutto quando quello che si desidera è una tinta per coprire i capelli grigi o un nuovo cappello.” - La frase è lunga, per questo ti consiglierei di aggiungere una piccola pausa, una virgola fra “semplice” e “soprattutto”. Renderesti il discorso molto più fluido.

- La domanda lasciò la strega perplessa gli stereotipi erano importanti, tutta la sua vita era imperniata attorno all’immagine e a quello che ci si aspettava da lei in quanto strega, ma perché? - Dopo “la strega perplessa”, starebbe bene o il punto o anche un bel due punti. Per come è posta adesso, si sente la mancanza di una pausa.

-Sai ho conosciuto il mago di corte una volta, non mi sembrava il tipo da pensare di eliminare le zanzare da una palude, se capisci cosa intendo…” - Dopo “Sai” ci vorrebbe una virgola.

- “Sei un mix di classicismo e bizzarria.” - In questo caso parliamo di scelte di stile. Per me, per come è impostato il discorso, sostituirei “mix” con una parola che possa meglio inserirsi nel contesto da te descritto. Per me è un termine troppo “moderno”, ma, come dicevo, è un discorso di stile e di scelte dell'autore.

- E': in due casi, durante l'intero racconto, ho trovato la “e” apostrofata invece che accentata. Per me è un errore, e per questo te lo segnalo. L'ho riscontrato nelle seguenti frasi:
E’ vero, eppure io cerco di scrollarmi via di dosso un destino che mi è stato appiccicato alla nascita mentre tu fai di tutto per entrare in quello che è stato disegnato per te.”
e in questa:
E’ così che facciamo per avere una figlia, generazione dopo generazione.”

Come hai potuto notare, te ne ho segnalati un po', ma per me non sono errori gravissimi da farmi ingrigire la chioma castana. Per questo, un 4,5 era per me il voto più onesto da riportare.

Stile: *4,5/5
Il tuo stile mi piace molto, ma, in alcuni punti, la punteggiatura mi ha messa un po' in crisi, rallentando un po' il tutto. Spero non prenderai questo come un'offesa, ma credo che io e te abbiamo una cosa in comune: tante virgole. Io sto cercando davvero di sfruttarle al meglio, ma ogni tanto me ne scappa qualcuna di troppo, e, vedendo un lavoro non mio, mi rendo conto di quante volte ho esagerato. Si tratta comunque di poche sviste, tranquilla che non è nulla d grave (come il mio caso... ma i medici sono ottimisti U_U).
Quindi, al di là di qualche virgola di troppo, e di qualche punto che avrebbe fatto la differenza, ho trovato molto bella e scorrevole la storia.

Attinenza del tema/pacchetto/prompt o citazione: *5/5
Direi che abbiamo tutto: tentativo di seduzione, un animale parlante, un incantesimo che non funziona e il personaggio dotato di poteri magici.
Voto pieno super meritato.

Caratterizzazione personaggi: *5/5
Se escludiamo il discorso delle nonne e di Minerva, trovo che Nerissa e Griselda siano caratterizzate molto bene.
La nostra strega è sì insicura, ma è anche una persona dall'animo gentile, è curiosa e ho anche notato che, al di là di alcune sue incertezze, su una cosa è certa: lei è una brava strega. L'unica cosa che l'ha “fregata” è il suo attaccamento alle tradizioni, ai ruoli che la vita sembrava aver già predisposto per lei e per tutte le altre streghe della famiglia.
Dal canto suo, Griselda (ah, complimenti per il nome, mi piace :D) è una donna forte, determinata e sicura di sé e di ciò che vuole. Il suo difetto, che tra l'altro sottolinea per un momento anche Nerissa: la nostra guerriera aveva paura del mondo dal quale proveniva. Aveva paura dei fasti e di quella vita che “ogni donna per bene” avrebbe dovuto condurre, ma non è vestendo abiti da uomo che si ottiene la propria indipendenza. È ciò che siamo nel profondo a dimostrarlo.
La vicinanza fra le due, ha mostrato ad entrambe dei nuovi punti di vista, e questa è un'ottima cosa per la crescita di entrambe

Originalità e trama: *5/5
Storie che parlano di crescita ed emancipazione, ce ne sono, così come storie che parlano di magie e streghe, o di incantesimi che non hanno funzionato del tutto, o non come avrebbero sperato i protagonisti... ma l'abilità di un buon scrittore, la si misura proprio là dove questo, o questa, riesce a sfruttare un argomento trito e ritrito, e a trasformarlo in un qualcosa di unico e originale.
Attraverso una commedia, sei riuscita ad affrontare temi delicati e profondi, senza però scendere nel banale.

Gradimento personale: *5/5
Beh, direi che su questo ho dato prova nella recensione principale di quanto mi sia piaciuta.
Io ADORO le storie d'amore, non sono però una grande fan delle Slash (o FemSlash, come in questo caso). Se un autore riesce però a tenermi così tanto incollata allo schermo, coinvolgendomi, portandomi a tifare per la coppia... direi che non ci son dubbi, la storia mi è proprio piaciuta!
L'amore, poi, non è il vero protagonista del racconto, ma le due ragazze e i rispettivi vissuti, i loro punti di vista, la ricerca di un'emancipazione, di un'evoluzione di quella che è la loro esistenza. Non per sentirsi superiori, la tua non è stato un punto di vista “femminista”, come viene vissuto da molte oggi (non ho nulla contro le femministe, ma ho sentito tante, TANTE castronerie che sto ancora cercando di rimettere insieme i pezzi del mio povero cervello andato in poltiglia), della serie “Io, in quanto donna, esigo rispetto perché voi uomini siete stati troppo maschilisti e avete trattato male le donne in passato: ora dovete pagare per il male dei vostri simili...”. Questi discorsi non li sopporto, e nel tuo racconto non ho visto di queste stupidaggini, ma un'analisi seria, punti di vista che condivido, narrati in una maniera tale che uno non può non apprezzare il lavoro svolto.
In questo racconto io ho visto un'anima sensibile che parla, attraverso i personaggi del racconto, di un percorso di crescita interiore, di come raggiungere la propria felicità attraverso l'accettazione di ciò che siamo e non attraverso le cose che vorrebbero gli altri.

Formattazione, Font ecc.: *4/5
Spero non prenderai a male questo voto.
Il tutto è molto ordinato ma, per mio gusto personale, avrei centrato il titolo, scegliendo anche un font più elaborato (non servono stili super particolareggiati, anche un semplice Edwardian Script, per me, avrebbe fatto la sua bella figura).
Inoltre, e questa è una piccola cosa, ma per una mezza-talpa come la sottoscritta, fa una certa differenza, avrei impostato una dimensione maggiore per il testo, anche solo di un punto. Se non sbaglio hai optato per un Times New Roman di grandezza 12 (su un qualsiasi programma di scrittura dovrebbe risultare di questa grandezza, ma sull'editor di Efp è un'altra storia, credo che il suo equivalente sia grandezza 14 o 16); scegliendo di portarlo anche solo a 13, sarebbe stato meglio.
Esiste la funzione per ingrandire la grandezza, ma il modo in cui poi viene “deformata” la pagina, a me non piace moltissimo.

Titolo: *5/5
Personalmente l'ho trovato davvero azzeccato. Racchiude in sé il succo della storia: tutto ruota attorno alla nostra strega protagonista e a quell'incantesimo di seduzione che altri non è che il semplice amore.
Io sono una capra a trovare i titoli adatti, ma so riconoscere un buon titolo, e questo lo è. Ottima scelta.


Totale *38/40


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27/12/2016 15:22
 
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To Live and Die in Dixie

di Setsy


[IMG]http://oi66.tinypic.com/2ylpkk1.jpg[/IMG]



Non appena ho cominciato a leggere la tua storia, mi son subito immaginata quel gran bel fusto di Damon, vestito con la sua bella uniforme: anche se l'ho immaginata sporca, sgualcita e perfino rotta, l'ho trovato ugualmente affascinante. Infatti la vivandiera è d'accordo con me: si è subito fiondata su di lui. Come potrei darle torto?

Se c'è una cosa che adoro, sono le storie ambientate in epoche passate.
Non sono una grande esperta di storia americana, ma qualcosina la so, e ho notato che anche tu hai messo cura nei particolari dell'epoca, e la cosa l'ho molto apprezzata.
Non è una cosa da tutti, o meglio, alcuni lo fanno, ma non sempre il risultato è dei migliori, anzi... Nel tuo caso, invece, trovo che il tutto sia molto ben costruito, si vede che hai fatto le dovute ricerche riguardo l'epoca. E ti dirò anche di più, dopo aver letto la tua storia, ho voluto recuperare la puntata in questione, e ho potuto apprezzare ancora di più il tuo operato.
Nella puntata, infatti, non è che sia dato di sapere molto su Damon, non nel contesto della guerra, e tu hai voluto mostrare un qualcosa che nella serie non viene raccontato, almeno fin dove ero arrivata (son passati un po' di anni da quando avevo visto la serie e, se te lo stai chiedendo, sì, mi hai fregata: ho passato il pomeriggio a vedermi puntate di Vampire Diaries, anche mentre preparavo la cena).
Questo fa un buon racconto, anche se semplice“fanfiction”: invoglia il lettore ad approfondire, e tu con me ci sei riuscita.
Conoscevo l'opera, ma l'avevo abbandonata, questa potrebbe essere la buona occasione per riprenderla in mano.

Tornando al racconto, Damon è un vero cavaliere!
E per me è in linea con il personaggio, anche se nella serie, all'inizio almeno, non era poi questo gran marshmallow (sì, insomma, carino e coccoloso).
Sono solo indecisa su una cosa: se mi faccia più schifo Floyd o Fell... Floyd, decisamente quel grandissimo, pomposo, piccolo omuncolo che andrebbe appeso a testa in giù e obbligato a una seduta intensiva di “Pomeriggio cinque”. Ma senza le pubblicità, quelle sarebbero un gran sollievo, e noi questo non lo vogliamo per un verme del genere.

All'inizio, pensavo che Fell sarebbe stato una spina nel fianco, ma mi hai sorpresa, mostrandomi il vero mostro della situazione.
Damon si è rivelato essere il bravo ragazzo che ho sempre pensato che fosse, e l'ho amato ancora di più (ma questo non dobbiamo farlo sapere al mio fidanzato... ne ha già troppi di “ammori” da fronteggiare, non ne posso aggiungere un altro alla lista)!
La scena del quasi stupro, mi ha fatta rabbrividire, non certo di piacere, e non per il freddo (anche se fa effettivamente freddo); è scritta molto bene, e non l'hai resa squallida (non come certe fyccine che infestano il sito di EFP). La guerra porta con sé molte brutture, e la morte non era sempre la sorte peggiore: non credo ci fossero poi così tanti Damon della situazione a salvare la sfortunata (o lo sfortunato) di turno.
L'arrivo del nostro, non ancora, vampiro, mi ha fatta tirare un sospiro di sollievo e, mentre leggevo rapita dello scontro, facevo il tifo. Credo anche di avere esultato a voce alta quando sembrava che il nostro beniamino ce l'avesse fatta.

“Anche se avessi uno squarcio su tutta la faccia, Colonnello, quello che dovrebbe pagarle, o stuprarle, le donne, restereste sempre voi!”



Non hai idea di quanto io abbia gongolato quando l'ho letta. L'aspetto ha una sua importanza, ma un uomo di... cacca, rimane un uomo di cacca, e nessuna, sana di mente e in pieno possesso delle proprie facoltà mentali, sprecherebbe tempo per un omuncolo del genere.
Volevo spendere due parole anche sull'adorabile Patrick, dolcissimo e tenero come un panino strabordante di Nutella. È un personaggio che non si può non apprezzare: si è sacrificato per il bene della famiglia, è giovane, inesperto (in tutti i sensi), non vive per essere accettato, ma si deve chinare per poter sopravvivere. Lo capisco, è comprensibile.

Ho anche apprezzato il finale con Stefan e la terribile Katherine (non posso farci niente: l'ho odiata all'epoca, e continuo a mal sopportarla adesso).
Insomma, se non si fosse capito, ho adorato la tua storia, quindi, complimenti!

Grammatica, ortografia e punteggiatura: *4,5/5
Non vi sono moltissimi errori, perlopiù, sono errori di distrazione e qualcuno di punteggiatura. Alcune frasi sono decisamente troppo lunghe e faresti meglio a spezzarle perché la lettura, altrimenti, diventa alquanto difficoltosa.

- L’odore di tabacco sputato sul pavimento, gin da quattro soldi e sudore rendeva l’atmosfera della grande tenda da campo piuttosto irrespirabile, ma nessuno dei quattro uomini seduti al tavolino su delle botti rovesciate sembrava farsene eccessivamente un cruccio. - dopo “sul pavimento,”, io aggiungere un “di”, e lo stesso prima di “sudore”, per creare una continuità con l'inizio (è una scelta forse più stilistica, ma, ad orecchio, suona meglio). Aggiungerei anche una virgola dopo sudore e dopo “rovesciate”, e “rendeva” lo modificherei in “rendevano”.

- con la gambe nude – “le

- Quella primavera del 1864 sarebbe stata ricordata per la massiccia ritirata dell’Armata, visto che i veterani più validi erano per la maggior parte caduti negli anni precedenti e viveri di qualità, munizioni per gli Springfield**** e medicinali ormai erano introvabili a causa del blocco degli approvvigionamenti, ma la Cavalleria della Virginia del Nord si faceva vanto di portare avanti la resistenza praticamente da sola, coadiuvata dal rinforzo dei Rangers del Texas. - Dopo “anni precedenti”, per me ci starebbe meglio un punto. Stai iniziando un nuovo discorso, quindi sarebbe meglio troncare col precedente.

- Dei versi animaleschi, uniti a poche urla acute subito soffocate, scossero Damon da quel sonno leggerissimo che si era deciso a scendere su di lui, una tregua momentanea necessaria a non impazzire, che interruppe con enorme rabbia. Qualcosa di quei suoni non lo convinceva, avevano finito la riserva di alcolici in casa e non poteva certo dire di aver contribuito poco allo stato di fatto, era proprio certo che nessuno dei compagni ne avesse. Allora cos’era tutta quella baldoria? - Questo periodo è un po' incasinato, in particolare la frase in grassetto. Sarò sincera: ho capito dove volevi andare a parare, ma l'ho dovuta rileggere un po' di volte per arrivarci.

- Di fronte a lui il Colonello Floyd, in camicia con le maniche arrotolate, aveva abbassato i pantaloni fino al ginocchio, masturbandosi attraverso le mutande, mentre con l’altra mano cominciava a sbottonarle. - Una svista nello scrivere “Colonnello”, mancava un “n”. Inoltre, dopo “sbottonarle” manca il “che cosa”. Cosa le sta sbottonando? Il corsetto o altro? O intendevi che lui si stava sbottonando i mutandoni e quindi era da mettere un "sbottonarsi"?

- “Mi sembra equo – il tono canzonatorio era completamente sprecato con un idiota di quello stampo – comunque in una sfida uno contro uno non avete molte possibilità! Dopo di voi, Colonnello”. - Dopo “comunque” ci vorrebbe la virgola.

Stile: *5/5
Ho trovato lo stile molto scorrevole e gradevole. La terminologia è adeguata, hai fatto le dovute ricerche per creare un'atmosfera plausibile per l'epoca in cui è ambientata la vicenda. Non trovo nulla che non vada, ottimo lavoro.

Attinenza del tema/pacchetto/prompt o citazione: *5/5
Qui c'è ben poco da valutare: il senso del contest a cui questa storia aveva preso parte era il mettere in mostra il proprio lavoro migliore.
Diciamo che questo non è un parametro sul quale io mi possa esprimere più di tanto, non avendo avuto modo di paragonare molte storie. Se la mettessi a confronto con Ragnarok, che è più recente, io posso dire che sei migliorata. Di certo, quando l'hai scritta, è stata di molto sentita, e si vede. Quindi voto pieno.

Caratterizzazione personaggi: *5/5
Damon è più fantastico che mai, è nobile, è gentile, ma non per questo sottomesso, è sicuro di sé, sa cosa è giusto fare, e cosa no.
Ha salvato la ragazza che, sarà traumatizzata, ma almeno è stata salvata in tempo.
Ha anche dato una bella lezione a quell'orribile uomo, anche se io personalmente, l'avrei visto più volentieri su un treno, sola andata, per l'altro mondo.
E anche il cattivo, è un buon cattivo, nel senso che l'hai sviluppato bene, è un OC che ci sta alla perfezione, così come Fell, o il dolcissimo Patrick.
Hai saputo rispettare il Damon della serie, e lo hai affiancato con dei buoni personaggi che hanno saputo reggere molto bene il confronto. Li ho trovati molto credibili.

Originalità e trama: *5/5
Quando mi hai parlato del contesto, non mi aspettavo di leggere una storia del genere.
Altri si sarebbero concentrati nello sviluppo di altri aspetti nel passato dei fratelli Salvatore, soprattutto in relazione a Katherine, ma tu no. Di certo non potevo aspettarmi un qualcosa che trattasse del nostro Damon prima che venisse tramutato in vampiro, o perlomeno, potevo aspettarmelo, ma associato a quella simpaticona di vampira.
Tu hai osato, hai sperimentato... è ti è uscito il tutto alla grande!

Gradimento personale: *5/5
Che dirti: mi hai fatta re-innamorare di Vampire Diaries e dei suoi personaggi... è sufficiente?
C'è tutto quello che potrei desiderare, a parte una storia d'amore... ma ci sta.
Ho apprezzato tantissimo la cura dei dettagli, non mi stancherò mai di dirlo. Ho notato, che in molti hanno carenze a livello storico, e ciò che fa più male è che spesso, ciò riguarda anche la nostra storia, ma anche eventi che dovrebbero essere noti.
Lo scorso anno ho seguito un corso professionale, e abbiamo parlato di un evento importante della storia americana durante la lezione sul tè; evento che tra l'altro era stato accennato qualche settimana prima... nessuno che se ne ricordasse (io lo sapevo già, ma mi ci è voluto qualche istante per connettere... son stata l'unica ad alzare la mano, e una mi ha fatto i complimenti. Ti giuro che mi son sentita morire: il Boston Tea Party non è uno di quei fatti che solo se sei americano, o studioso di storia americana, dovresti conoscere...).
Quando una persona mette così tanto impegno e attenzione, non può sfuggire, ed è difficile che poi il lavoro non piaccia. È stata una lettura davvero piacevole, complimenti!

Formattazione, Font ecc.: *5/5
Mi piace il titolo, come è posto (li adoro centrati o allineati a destra), non è un font particolare, ma ben si adatta alla storia. Ho apprezzato anche la scelta dei colori, e che per“Dixie”, tu abbia alternato blu e rosso, i colori della bandiera.
Ottimo anche il font per la storia, e la grandezza è adeguata, non troppo grande, non troppo piccola. È perfetto.

Titolo: *3,5/5
To live and die in Dixie, riprende vuole essere un riferimento a “Dixie”, l'inno dei confederati (anche qui, ribadisco i complimenti per la ricerca e accuratezza storica). È una bella cosa, ma non so perché, ma non riesco ad accostarla al 100% al racconto che ho letto.
C'è il discorso del periodo, il contesto, la fazione... ma io ho sentito più il discorso “Damon è un bravo ragazzo, gli manca casa, gli manca suo fratello, e ha a che fare con degli emeriti burini, che metterà al tappeto e farà ritorno a casa”. Un sunto molto, molto sunto... insomma, io credo che sia adeguato, ma non mi convince fino in fondo.


Totale *38/40


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