| | | OFFLINE | | Post: 457 | Giudice*** | |
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27/12/2016 14:56 | |
Nona Classificata
Nascondi ciò che sono e aiutami a trovare la maschera adatta alle mie intenzioni.
di Sacchan e di FlorEil
Dato che non conoscevo il fandom, e dato che non mi avete fornito particolari fonti, mi son limitata, come accennato in discussione, a leggere unicamente la trama del libro cui fate riferimento nelle note sopra al testo e le schede dei due protagonisti, giusto per sapere a cosa sarei andata incontro.
Storie di cacciatori di demoni? Ok, si può fare: ho immaginato che sarebbe stato un po' come leggere una versione alternativa di Buffy. Invece che nell'America degli anni '90, mi sarei ritrovata nella Londra del diciannovesimo secolo.
Non sono particolarmente invogliata a leggere la saga, insomma, dopo Twilight c'è sempre la paura di incappare in prodotti del genere (e io ho divorato i primi due libri, parlo da lettrice che ha amato la saga e che poi è stata profondamente delusa).
Metterò da parte il discorso degli errori (che son davvero tanti), e mi concentrerò su ciò che mi ha dato la vostra storia.
Trovo che sia bello scrivere un racconto a due mani: ognuno ha qualcosa di diverso da dare, il modo di raccontare è diverso, così come il modo di descrivere di coinvolgere il lettore ad appassionarsi a ciò che vogliamo raccontare...
Son cose belle, e mettersi al lavoro con qualcun altro può essere estremamente stimolante.
Io ho provato a leggere la storia come un fantasy originale, ma mi sono accorta ben presto che questo approccio non mi avrebbe aiutata molto: c'erano dei riferimenti, anche i più banali, che SOLO chi conosce la saga può cogliere, quindi mi son fermata in più di un'occasione per cercare informazioni su parabatai, stregaluce e sul passato dei due protagonisti.
Alcuni termini, come appunto la stregaluce, li ho trovati davvero belli (qui i miei complimenti sono ovviamente rivolti alla Clare), ma, voglio permettermi di fare un piccolo appunto: non molto tempo fa sono subentrata come giudice in un contest.
Due delle storie che dovevo leggere appartenevano a fandom che non conoscevo, o meglio, di uno conoscevo la storia della serie madre (si trattava di uno spin off), l'altra la conoscevo di fama.
Come nel vostro caso, mi sono informata sulle serie, ma con una differenza: io mi son mossa, ma anche le autrici mi hanno dato una mano, sia per aiutare me, sia per permettere ai loro lavori di essere meglio compresi; mi hanno fornito dei consigli e del materiale da leggere (link a schede e simili) o vedere. Qui non ho trovato la stessa disponibilità, quindi mi sono arrangiata per quelle che erano le mie possibilità (se c'era un qualcosa in particolare che mi avrebbe aiutato a comprendere meglio i personaggi, può essere che io non l'abbia trovato).
Con una maggiore collaborazione, forse avrei potuto valutare meglio alcuni aspetti della storia (e di sicuro, lo avrei apprezzato. Il bando non era stato letto bene, infatti il fandom non era segnato – non mi è stato chiesto se lo conoscevo o meno – e, tra l'altro, non accettavo mini-long, ma ho voluto comunque provare a leggere e dare un'opportunità a questa storia. Dalle tue parole ho capito che ci tenevate entrambe, e ho voluto comunque mettermi sotto a leggere).
La storia, nel suo succo, l'ho trovata gradevole.
Will non mi è dispiaciuto, non si intuiva benissimo il perché tenesse lontane le persone, si capiva che avrebbe voluto avere persone accanto, ma ancora non capivo il perché di tanta ritrosia. Mi chiedevo cosa lo avesse reso così. Viene accennato che pende su di lui una maledizione, mi sarebbe piaciuto un approfondimento, ma, da una parte, capisco anche che per un fan non è necessario. Un fan sa di cosa sta parlando, ne conosce i retroscena.
Jem all'inizio non mi faceva impazzire, vedevo in lui il compagnone invadente, poi però siete state in grado di farmelo piacere fino in fondo. Certo, in un libro, aspetti come questi, sta bene che vengano snocciolati pian piano, io sto guardando la storia dalla prospettiva di una povera profana che non conosce nulla di questa serie.
Jem è un ragazzo simpatico e di compagnia, senza dubbio, ma non così invadente. Anche lui con un passato tragico alle spalle (ottimo qui il fatto che mi avete fatto capire cosa gli è capitato). Quando viene data una giusta introspezione, il personaggio piace, entra nel cuore del lettore. E con Jem, dato che mi son stati forniti questi elementi, ho potuto conoscerlo meglio e apprezzarlo.
Inizialmente pensavo che mi sarei trovata dinnanzi a un racconto di rivalità, ma non potevo sbagliarmi di più. La storia in sé l'ho apprezzata.
Non credo che comincerò a seguire la serie, ma almeno mi son tolta lo sfizio di conoscere qualcosa di nuovo di cui avevo tanto sentito parlare.
Grammatica, ortografia e punteggiatura: 1/5
Prima ho detto che volevo mettere da parte il discorso grammatica ed errori... ma adesso è il caso di parlarne.
Lo capirete dal voto: non sono soddisfatta per questo aspetto.
Considerando che mi avevate chiesto di giudicare una storia basata su un fandom che non conoscevo, e considerando che, e cito testualmente:
“ quello che a me premeva era poter dare un giusto riscontro a questa storia che, secondo me, non ha avuto il giusto merito ed è rimasta molto nell'ombra”
; mi aspettavo di leggere un racconto molto più curato.
Sia chiaro: non sono una professoressa, anche io faccio errori; certe cose possono scappare, lo capisco. Ma qui ho riscontrato troppi errori che potevano essere facilmente evitati; a cominciare dalle parole scritte male: un qualsiasi programma di scrittura, anche il più scrauso (come Open Office, ad esempio), segnala queste cose.
Quelli di battitura ve li segnalo in un piccolo elenco, altrimenti verrebbe fuori una cosa lunghissima: qualcun'altro, ruotore, d'esercitazioni (potete mettere o “nella sala delle esercitazioni” o “nella sala d'esercitazione”), soppracciglia, raccappriccianti, definivamente, agurò, percebile, anullandolo, minimanente, fanco e rifiugiato.
Per quanto riguarda gli altri errori, non c'è un modo carino e indolore per farlo: se ci tenete a questa storia, cercate un buon beta reader che possa aiutarvi.
Avrei voluto godermi la storia, ma alla fine è stato quasi come un lavoro di betaggio.
Per carità, tutti commettiamo errori, nessuno è perfetto, ma questa storia presenta non poche pecche.
Ho dovuto scomodare il mio stesso beta reader al fine di contare tutti gli errori di sintassi e di punteggiatura. Temevo di essere io eccessivamente esigente, ma la cosa si è rivelata più complessa del dovuto.)
Siamo stati in due, quindi, a valutare la storia... e voi siete state in due a scriverla. Da parte vostra, c'è stato senza dubbio dell'impegno nello stenderla, ma non altrettanto per quanto riguarda la rilettura e la revisione. Io credo che ci sia sempre e per tutti un margine di miglioramento. Il succo della storia, come già detto, a me non è dispiaciuto, ma dovete sistemarla, anche chiedendo l'aiuto di un esterno.
Siccome erano tre le pagine di Open Office usate per la segnalazione degli errori, ho deciso di non segnalarli tutti (confesso che ad un certo punto ho anche smesso di controllare la punteggiatura). Se vorrete avvalervi dell'aiuto di un beta, sarà lui o lei a segnalare tutte quelle cose che non funzionano, altrimenti armatevi di pazienza e cominciate pian piano il lavoro voi stesse.
- Eppure Jem continuava a rivolgergli la parola imperterrito, pur sapendo che Will faceva lo stesso soltanto durante le loro sessioni d'allenamento mattutine; però quella non era una lezione ordinaria: Will si trovava nella sala d'addestramento solo perché voleva restare solo ad allenarsi, senza dover sopportare i tentativi di dialogo da parte di Charlotte, di Henry o di qualcun'altro. - La virgola e il punto e virgola in grassetto le ho aggiunte io. La frase era lunga; se uno l'avesse letta rispettando la punteggiatura originale, l'avrebbe letta in apnea.
- “Ma cosa fai?” gridò allarmato. Dal suo arrivo all'Istituto non aveva certo permesso che qualcuno lo toccasse di propria iniziativa, anzi si era tenuto a debita distanza pure dai contatti umani, comportandosi come se il solo toccare o essere toccato da qualcuno della sua razza fosse motivo di disprezzo. - anche qui, la virgola in grassetto è un'aggiunta
- Jem si era preso una simile libertà senza prima chiedergli il permesso, tuttavia lo faceva in modo così delicato che era impossibile esserne infastidito. Will si rese conto che quella doveva essere una sua peculiarità: imporsi senza invadere gli spazi altrui. - Qui l'errore è a livello di concetto. È possibile imporsi senza invadere gli spazi altrui? Nì, dipende dal contesto, dipende dal caso.
Questo non è il caso. Se a me da fastidio “l'invadenza” fisica (abbracci o baci non desiderati, e simili), il tocco di una qualsiasi persona viola la mia volontà di non essere toccata. Io credo volessi dire che, al di là del fatto che Will era infastidito dalle persone che avevano con lui anche quel minimo approccio fisico, riusciva ad accettarlo da parte di Jem, ma così come è posta, non funziona.
- Lasciò che la sua mano stringesse il polso di Will, facendogli allungare il braccio quanto più in alto poteva per mantenerlo a una dovuta distanza di sicurezza.
"Il motivo per cui sbagli sempre il lancio è perché pieghi troppo il gomito. Se il tiro non è dritto, il coltello non avrà mai una traiettoria dritta e finirà sempre per ruotore su se stesso." Jem gli fece muovere con uno scatto in avanti l'avambraccio lasciando che il gomito risultasse teso. Will si morse la lingua avvertendo le ossa scrocchiare, ma lasciò che il braccio assecondasse le istruzioni dell'altro. - Per come era posta la frase precedente, “Lasciò” chiede la maiuscola. Anche qui ho aggiunto delle virgole e un punto. Ti ho lasciato anche la segnalazione per l'errore di battitura.
- Portò una gamba avanti lasciandola molle e caricò il peso su quella leggermente più indietro, poi stese il braccio in alto sopra la propria testa e per l'ultimo lo abbassò teso, lanciando il coltellino non appena fu sicuro che la punta risultasse in parallelo al bersaglio. - Aggiunta di virgola e un appunto per quel “l'ultimo”. Puoi scegliere di usare anche solo “ultimo”, ma suonerebbe meglio un “infine”.
- Era scappato e il motivo non era chiaro nemmeno a lui, sicuramente aveva a che vedere con il profondo graffio che gli squarciava la spalla destra. - qui potresti usare un due punti al posto della virgola.
- Ci aveva già provato con Thomas, l'unico bambino di circa la sua età presente, ma il pensiero di ciò che avrebbe potuto accadergli gli aveva serrato lo stomaco per una notte intera. Alla fine, aveva preso la decisione di mantenere le distanze, trattando Thomas con rispetto, ma senza sbilanciarsi di più oltre a un normale rapporto di servitore-padrone.
Allora cosa rende Jem diverso da chiunque altro? – In questo caso ho preso un periodo lungo per raggruppare 3 imprecisioni in una botta sola. La virgola che ho aggiunto dopo “alla fine”, il pensiero non segnalato col corsivo e la frase in grassetto all'inizio.
Sia nella prima che nella seconda parte avete adottato il corsivo per indicare i pensieri. A me, personalmente non piace, ma alcuni lo fanno, è accettata come cosa, quindi non è errore. Lo diventa in questo caso poiché non è stato segnalato. È come quando scegliamo di utilizzare un particolare segno per indicare il discorso diretto: si usa solo quello, dall'inizio alla fine. Non si può cambiarlo ad un certo punto della storia (a meno che non si sistemi tutto il racconto)
La prima frase, invece, semplicemente non suona bene. Ho preso in considerazione il fatto che potesse anche essere una forma dialettale, ma in italiano non funziona.
- Charlotte uscì dalla camera da letto di Jem con il viso affranto, ma perlomeno non era più terrorizzato come lo era stato quando Will era corso da lei agitato, urlando che Jem aveva perso i sensi improvvisamente. - Se stai parlando di Charlotte, “terrorizzato” e “stato” vanno posti al femminile, altrimenti devi sistemare meglio la frase.
- Dopotutto, Will era ancora poco più che un bambino, e anche se non dava a vederlo era impossibile che non fosse rimasto anche lui terrorizzato.
"Starà bene." gli disse, quasi leggendolo (-gli) nel pensiero. "I Fratelli Silenti sono i nostri migliori medici. Per ora lasciamo Jem a loro." detto questo aveva invitato Will ad andarsene via insieme a lei, ma il ragazzino non aveva voluto saperne e, scuotendo la testa, si era rifiutato di muoversi di un solo passo.
Charlotte non aveva insistito oltre, capendo che sarebbe stato inutile, e passarono ore prima che Will vide un Fratello Silente uscire dalla camera di Jem. - aggiunte un po' di virgole. Andrebbe messo “vedesse” al posto di “vide”
- Will non seppe mai di cosa, dato che non udì una sola parola proferire dal Fratello e Charlotte rispondeva solo con segni della testa.
- Will si agurò di sì mentre premeva il pomello della porta e l'apriva, affacciandosi su una stanza da letto completamente buia e rischiarata solo dalla luce di una stregaluce posata su un comodino accanto al letto. - errore di battitura, aggiunta di una virgola e un'imprecisione: i pomelli non si ruotano, si girano.
- Certamente anche Will era cambiato, con la virilità che si era fatta strada in lui rendendolo affascinante fuori e velenoso dentro. - Che la virilità possa rendere affascinanti fuori, ok, ma la cosa non influisce sul fatto che uno possa essere “velenoso dentro”. Capisco che volevi intendere, ma non funziona.
- "So che non sei così debole come appari." lo prese in giro Will, cercando di mascherare il timore che gli era martellato nel petto solo fino a qualche istante fa. - “Qualche istante prima” per coerenza coi tempi verbali che avete scelto di usare. La cosa si è presentata più volte: se rileggerete con attenzione, scoverete voi stesse queste incongruenze. Capisco che non è semplice, ma è un lavoro da fare se tenete alla storia.
- Will si limitò ad emettere un suono gutturale, non molto convinto che Jem stesse dicendo la verità. Questo se ne accorse, quindi decise di protendersi verso la parte opposta per prendere una scatola d'argento con una raffigurazione orientale – che il ragazzo dagli occhi blu non seppe distinguere chi fosse – e questa fece un bagliore nella stanza grazie ai raggi della stregaluce che si scontrarono su di essa. - Qui ero andata un po' in crisi. “Il ragazzo non seppe distinguere chi fosse”: chi fosse cosa? È stata accennata una raffigurazione, che può essere di un paesaggio, di animali o di persone; quel “chi fosse” a cosa è riferito? Se parlavate della raffigurazione, allora sarebbe buona cosa ampliare il discorso, se è riferito ad altro dovete spiegarlo meglio.
- Jem l'allungò verso l'altro Nephilim, aprendone il coperchio e mostrando una polverina argentata fine al suo interno. - “Polverina fine argentata”
- Riconosceva in Jem una forza d'animo tale che lo faceva rabbrividire. Era solamente un bambino di dodici anni, eppure doveva già confrontarsi con la morte ogni giorno che passava e questa si faceva insistente sempre più. - La frase è un po' contorta così come posta. Ad esempio “e questa si faceva insistente sempre di più”, è riferito alla morte? Se anche fosse riferito ad essa, come frase non suona benissimo. Credo di aver capito cosa volevate dire, ma la frase deve essere corretta.
Spero non l'abbiate presa troppo a male.
Io lo so che non è bello ricevere di simili critiche, ma vi assicuro che ho speso parecchi giorni per lavorare a questa valutazione (tra lettura, riletture e stesura giudizio, ho speso 5 giornate. Volevo avere il giusto distacco, non scrivere troppo di getto, o sarei stata molto più dura).
Vi ho segnalato solo una parte degli errori trovati, ribadisco comunque che, secondo me, l'aiuto di un beta potrebbe aiutarvi a sistemarla, così che le altre persone possano apprezzare il vostro lavoro.
Stile: *3/5
In entrambi i capitoli, ho apprezzato il fatto che vi siate soffermate sulle descrizioni. Se non ci fossero stati tutti quegli errori (più che altro grammaticali e di punteggiatura), lo stile non sarebbe stato così sgradevole.
Io ho avvertito la sofferenza e le preoccupazioni dei protagonisti, e questo denota che siete state in grado di fornirmi delle giuste descrizioni.
Si tratta di migliorare un pochino, facendo dei piccoli passi in avanti giorno per giorno.
Attinenza del tema/pacchetto/prompt o citazione: *5/5
Il tema del contest al quale avevate preso parte richiedeva una storia scritta a due mani.
Direi che non ci sono dubbi a riguardo: la consegna è stata rispettata appieno.
Caratterizzazione personaggi: *4,5/5
Per come li avete dipinti: Will è un ragazzo sulle sue, schivo e diffidente, con un difficile passato alle spalle. Vorrebbe anche conoscere gli altri, amare ed essere riamato, abbandonando per sempre le maschere che deve indossare, libero di essere se stesso.
Jem è invece il classico ragazzo solare, estroverso e genuino. Nonostante abbia anche lui un duro passato con cui fare i conti, riesce a mantenere sempre il sorriso, e non è snervante come altri personaggi simili in altre opere. Cerca di coinvolgere Will, ma questo non riesce ad aprirsi fino in fondo perché è rimasto spiazzato dal modo in cui Jem è riuscito a far crollare le sue difese.
Non conoscendo l'opera, ho voluto solo valutare il tutto come se fosse un vostro scritto originale, e, per quello che mi riguarda, avete mostrato abbastanza bene i caratteri dei due personaggi, facendomi capire chi fossero, cosa gli piaceva, come si rapportavano fra loro e gli altri.
Certo, da profana, avrei voluto saperne di più su come si sono uniti durante quei quattro anni, insomma, mi avrebbe fatto piacere sapere come sono arrivati ad essere così uniti. Capisco però che questo è “quasi” superfluo per chi ha letto i libri.
Per i fan queste nozioni, che son note, non servono, per me invece no.
Avreste potuto approfondire il perché Will fosse così scostante: leggendo le notizie su di lui, per potervi valutare al meglio in questa voce, si capisce il perché dei suoi comportamenti.
Se voi ne aveste parlato, non solo avreste dato una più completa introspezione al ragazzo, ma avreste dato un qualcosa in più al racconto, rendendolo ancora più bello.
Originalità e trama: *3,5/5
Non conoscendo bene il fandom in questione non posso sapere quali storie siano più gettonate. Tuttavia, parlare del passato dei protagonisti è una delle trame che, in un qualsiasi fandom, ha la giusta schiera di scrittrici (e anche di accanite lettrici... io sono un di quelle che adora questo genere di storie). Non è una cosa originalissima, ma ci sta, e trovo che il succo della storia non sia brutto, anzi.
Avete mostrato il primo momento in cui i due hanno cominciato a legare, per trasportarci poi quattro anni avanti, mostrandoci come il loro rapporto sia diventato solido.
Sarebbe stato carino, per me che non conosco la serie, ma anche per chi la conosce, avere qualche accenno in più sullo sviluppo dell'amicizia fra i due.
Delle 149 pagine di storie dedicate a “Shadowhunters”, neanche una ventina sono dedicate a questi due personaggi, questo rende la vostra scelta meno scontata e banale.
Sistemandola sono certa che potrebbe essere più apprezzata.
Gradimento personale: *2,5/5
Leggere la vostra storia da un lato è stato interessante, mi son sempre chiesta come potesse essere questa serie, e devo dire che rientra nelle cose che un tempo avrei letto con molto piacere. Dall'altro lato è stata una lettura sofferta a causa dei tanti errori e della mancata cura che avete dedicato nel testo a me sottoposto.
Ho trovato interessante la storia dei due ragazzi, anche se avrei voluto sapere qualcosa in più su Will. Ho avuto delle serie difficoltà ad andare fino in fondo (il che spiega anche perché abbia speso così tanti giorni per leggere e valutare).
Formattazione, Font ecc.: *4/5
L'essenziale, grandezza del font è nella media, avrei preferito un pelo più grande, il testo lo avrei preferito giustificato, e manca il titolo. A me, personalmente, piace avere anche il titolo messo nel foglio dove poi troviamo il testo della storia.
Molto carine le immagini che avete scelto.
Titolo: *3,5/5
Io non amo i titoli lunghi. Dai tempi di “Una porta socchiusa ai confini del sole”, che ancora ci poteva stare, a “Un incantesimo dischiuso fra i petali del tempo per Rina”, son diventata allergica ai titoli che sembrano poemi. Sarà che ai tempi avevo letto un libro con un titolo parecchio lungo, e sarà che quel libro era orribile, ogni volta che mi avvicino a un libro dal titolo chilometrico, mi sale l'angoscia. È un mio limite, lo riconosco.
Riguardo l'attinenza con la storia, posso dire che si può collegare al racconto che ho letto. Will è un ragazzo che si è legato a Jem, e che vede in lui la sua ancora di salvezza da tutte quelle maschere e da quelle bugie che ha dovuto dire per potersi proteggere dal mondo esterno. Si trova in una situazione delicata, e non è semplice uscire da quella fitta rete: dovrebbe ritrovare la maschera che corrisponde al suo vero viso... e Jem è forse l'unico che possa realmente aiutarlo a ritrovarla.
Queste sono ovviamente le mie impressioni, non conosco bene questi personaggi, quindi è facile che li abbia mal interpretati.
Totale *27/40 |