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13/05/2017 22:22 | |
18°
Atobetezuka con L'ennesima promessa non mantenuta:
Utilizzo dell'oggetto: 10/10
L'oggetto si sente in tutta la trama e ho trovato verosimile questa situazione, un possibile missing momentche mi è piaciuto molto, soprattutto per i suoi personaggi. In più hai immaginato l'oggetto che da inanimato, (un cavallino di legno), diventasse una nuova promessa: quella di un cavallo vero.
Originalità della trama: 8/10
Nonostante la coppia mi piaccia molto, non ho trovato una forte originalità e soprattutto i caratteri dei sue personaggi non sono molto spiccati. Comunque è una storia molto dolce, molto delicata, triste, proprio come nel telefilm. Avrei voluto sentire un po' più di pathos e di dramma, di dissidio interiore, però alla fine è una storia che mi ha catturato per la sua dolcezza.
Stile e grammatica: 2/10 Errori:
La giovane aveva ignorato che un semplice che lei per sbaglio aveva fatto cadere potesse sconvolgerlo in quel modo. → qui forse volevi scrivere o “che un suo semplice sbaglio potesse sconvolgerlo in quel modo” o “ la giovane aveva ignorato che quello che aveva fatto cadere per sbaglio potesse sconvolgerlo a quel modo” = - 0,5
sembrava sol un cavallo di legno intagliato → solo un cavallo = - 0,5
«Cosa ti succede?» La ragazza → manca un punto dopo »
«Era di Baelfire?» domandò abbracciandolo «Te la senti di parlarmene?» → anche qui manca la punteggiatura del dialogo: un punto o una virgola dopo le prime » → una virgola prima delle seconde « → un punto dopo le seconde » = - 0,5
le bastò solo poggiare i suoi occhi sopra il suo volto per leggergli la mente. → io avrei messo posare i suoi occhi, poggiare sembra che li stacca e li mette lì = - 0,5
era buon modo → un buon modo = - 0,5
Era sempre stata convinta che far sfogar le persone era buon modo per liberarle dal dolore e proprio per questo lei cercava di spronarlo ad aprirsi completamente con lui. → completamente con lei = - 0,5
*FlashBack* → questa scelta l'ho trovata un po' bruttina: sarebbe stato meglio lasciare degli spazi o mettere il testo in corsivo e lasciare al lettore l'immaginazione di capire che si trattava di un flashback. = - 0,5
Essere abbandonato dalla madre per Baelfire non era affatto semplice da accettare. → essere stato abbandonato = - 0,5
e la stessa che era solita svegliarla con una carezza sul volto → la madre svegliava Bealfire quindi “che era solita svegliarlo” = - 0,5
lei non l’aveva mai davvero considerato un “uomo” ma come tutti era definito solo un codardo → lei non l’aveva mai davvero considerato un “uomo” ma, come tutti, lo considerava solo un codardo → oppure: lei non l’aveva mai davvero considerato un “uomo” ma come tutti lo definiva un codardo = - 0,5
ma non poteva far nulla in fondo non era che un vigliacco capace solo di fuggire di fronte ad ogni difficoltà, proprio come l'avevano sempre considerato tutti gli altri abitanti del villaggio e come si definiva lui stesso. → anche qui manca la punteggiatura: “ma non poteva far nulla: in fondo non era che un vigliacco capace solo di fuggire di fronte ad ogni difficoltà, proprio come l'avevano sempre considerato tutti gli altri abitanti del villaggio e come si definiva lui stesso. → anche se poi lo ripeti due volte, anche nel periodo sopra usi più o meno la stessa frase = - 0,5
Aveva passate intere nottate per intagliare quel cavallo → “aveva passato intere nottate ad intagliare quel cavallo” oppure “ci erano volute intere nottate per intagliare quel cavallo” = - 0,5
uno dei sorrisi più meravigliosi → più meravigliosi non si dice: o metti più belli o metti un sorriso meraviglioso = - 0,5
non riuscito più a perdonarmelo → “non sono riuscito”, anche se sarebbe proprio meglio “non riuscirò a perdonarmelo” = - 0,5
le lacrime gli ricavano il volto → rigavano = - 0,5
«Sono certa che a lui non importi, perché tu sei e rimarrai per sempre tuo padre» → suo padre = - 0,5
Precisazioni:
Quando Tremotino le aveva proposto di aiutarlo a sistemare il negozio, Belle non ci aveva trovato nulla di male e aveva pensato che aiutarlo a mettere in ordine gli sarebbe stato di aiuto, dopo la morte del figlio faceva di tutto per essergli il più vicino possibile. → metterei un punto prima di “Dopo”.
, ma non poteva tollerare che lei potesse aver abbandonato anche Baelfire , con quali parole poetava definirsi “madre”? → prima di quel “ma” ci vuole un punto, altrimenti il periodo è lunghissimo e prima di “con” io metterei due punti
un uomo che rubava qualsiasi cosa anche le mogli altrui → qui ci va almeno una virgola o i due punti → “un uomo che rubava qualsiasi cosa: anche le mogli altrui”.
Il punto bonus per la pertinenza del titolo = + 1
→ 21/31
17°
_Ecate_ con Dovunque andrai, io ti seguirò:
Utilizzo dell'oggetto: 10/10
L'oggetto è presente nella storia e mi piace molto che tu l'abbia utilizzato come mezzo di comunicazione d'anime, metaforicamente parlando, anche dopo la morte, oltre la religione, oltre ogni barriera. L'oggetto ritorna preponderante alla fine al collo del figlio, quindi tutto il dissidio interiore che ha il protagonista è ben motivato e l'oggetto è davvero il fulcro della storia.
Originalità della trama: 8/10
Non ho trovato una fortissima originalità nella trama: anche se come storia è carina, piacevole, rimane molto chiusa in se stessa e la vedo più come una riflessione. Sicuramente avrei messo come genere “introspettivo” dato il dissidio interiore che il personaggio affronta e la quasi assenza di dialoghi. Non ho visto poi così tanta profondità, o meglio, ne avrei voluta un pochino di più dato l'argomento: tu comunque parli dell'agonia in cui si trova il personaggio, però non l'ho percepita fortemente sulla mia pelle. Come anche avrei voluto un po' più di angoscia per la morte di Ragnar Lothbrok che, sia chiaro, tu descrivi molto, ma avrei scavato leggermente più a fondo fornendo delle sensazioni più forti, ampliando un pochino di più quel dissidio interiore. Tuttavia mi è piaciuto molto che tu abbia scelto questo punto di vista esterno a lui, non in prima persona, come se continuassi ad additarlo per tutta la storia, ma solo descrivendola come se, appunto, fossi al contempo interna ed esterna alla scena, in seconda persona.
Stile e grammatica: 4,25/10 Errori:
-Possa esserti di conforto come lo è stato per me..- → manca un puntino, mi rendo conto che è una stupidaggine, ma per par condicio non posso ignorarlo totalmente = - 0,25
perchè-> perché → = - 0,25
dici soffermandoti a guardare la figura di un ragazzino terribilmente somigliante a lui.
Lo guardi ancora un po', in qualche modo è come se ci fosse lui davanti a te. Gli metti la collana a cui era tanto affezionato, quella della sua religione, l'unico oggetto che poteva ancora legarti a lui, che ti facesse sentire la sua presenza e ti ricordava di non essere solo.Ragnar Lothbrok è morto da tanto tempo. Dal momento in cui lui se ne andò, quando uno dei tuoi migliori amici te lo portò via, privandoti per sempre della sua compagnia. Da quel momento sei finito in un'agonia senza fine, in un tunnel privo di emozioni. Nessuno aveva mai compreso cosa significasse lui per te → nella prima parte del testo ripeti tante volte “lui”: diciamo che non è molto carino. Tu allora potrai dirmi: “e come lo metto? Magari inserendo ogni tanto il nome proprio, oppure, paradossalmente, moltiplicando i “lui” come per rimarcarlo e far capire che è una ripetizione voluta. = - 0,25
La vostra amicizia che andava oltre la religione, che nemmeno Odino o Dio erano riusciti ad ostacolare ma anzi, erano stati un ulteriore punto di incontro tra loro. → la virgola in quella posizione è sbagliata a parer mio, io metterei → “La vostra amicizia che andava oltre la religione, che nemmeno Odino o Dio erano riusciti ad ostacolare, ma anzi erano stati un ulteriore punto di incontro tra loro”. → in più o “quella vostra amicizia che” oppure leverei il che → La vostra amicizia andava oltre la religione, quella religione che nemmeno Odino o Dio erano riusciti ad ostacolare, ma che anzi era stata un ulteriore punto di incontro tra loro. → perché comunque era la religione che era stata un punto d'incontro per come hai strutturato la frase. Diciamo che nel parlato capita di parlare così, però questa frase è un po' sconnessa in questo modo. = - 1
"Dovunque andrai io ti seguirò"gliel'avevi promesso. → dopo le virgolette ci andrebbero dei :
"Floki l'ha ucciso per gelosia. Perchè amavo Athelstan più di quanto amassi lui" dicesti → idem e altre frasi così. = - 0,5
E' questo → È non va con l'apostrofo. Capisco che spesso scoccia andare sui simboli a cercare la È maiuscola, però anche se si mette prima un punto, poi uno spazio e poi la è magicamente diventa È. Magari nel caso di un contest è meglio farci caso. = - 0,5
Se fosse stati insieme quella notte → “se foste stati insieme”, “fosse” è per la 3 persona singolare. = - 0,5
o avresti solo tardato la sua morte → “o avresti solo ritardato la sua morte” oppure “sarebbe stata ritardata la sua morte” oppure “la morte sarebbe tardata a venire”. = - 0,5
L'unico amore che provi e che eguaglia il suo, è quello per i tuoi figli...ma quello è un'amore così diverso ma simile allo stesso tempo. → questi due “ ma” non suonano bene assieme, potresti lasciare il primo “ma” e trasformare il secondo in “e” → oppure mettere solo il secondo “ma” levando totalmente il primo. = - 0,5
Affianco a te → in questo caso si dice “a fianco” per dire “di lato, accanto”, se scrivi “affianco” vuol dire “affiancare una cosa ad un'altra”, quindi il predicato verbale. = - 0,5
dicesti dopo vari broccali di vino. → una svista: boccali. = - 0,5
Infondo avevi fatto una promessa → tu intendevi “in fondo”, la forma avverbiale, non “infondo” nel senso di “infondere”, il verbo. = - 0,5
Precisazioni:
Anch' io ero geloso. Quando scelse di tornare con te. → il punto suona male, io la lascerei tutta di seguito. Se proprio vuoi rimarcare la pausa metti magari una virgola
Soffrivo la sua perdita come un lutto → soffrivo “per” la sua perdita. Non te l'ho segnato errore perché come arcaicismo è possibile: un po' come quando si dice “ non ti soffro”.
"Se ne andò perchè amava più me" → concettualmente potrebbe non essere sbagliato, se lo intendi come concetto universale, però immagino che intendessi “perché mi amava più di quanto io lo amassi”, però siccome non posso essere certa delle tue intenzioni non lo metto → sopra ti ho segnato però l'accento di “perché”.
Il punto bonus per la pertinenza del titolo = + 1
→ 23,25/31
16°
Vali_ e Something Real Special
Utilizzo dell'oggetto: 9/10
L'oggetto dà il via alla storia e condiziona ogni impressione del personaggio, ogni idea, ogni ricordo. Si tratta chiaramente del fulcro e il titolo richiama proprio quest'oggetto.
Originalità della trama: 7/10
La tua breve storia mi è piaciuta molto nella scelta dell'argomento, anche se non ha una vera e propria trama, l'idea è molto carina e l'oggetto è chiaramente il motore della storia. Anche se mi sarebbe piaciuto leggere di più di questo oggetto, ossia altri momenti in cui è stato presente nel corso di Supernatural, dato che si tratta di un'idea molto blasonata. Però ho apprezzato moltissimo i riferimenti al telefilm: pertinenti e precisi. Anche se mi sarebbe piaciuto vedere l'oggetto protagonista di una trama più fitta e intricata, mi ha fatto molto piacere leggerla.
Stile e grammatica: 8,5/10
Per quanto riguarda lo stile mi sono piaciute le citazioni, come quella su Dio, con tanto di note. Per il resto ti consiglio di aumentare la tua fluidità come nel secondo caso che ho segnato sotto.
Errori:
Sam è convinto che Dean l’abbia appena buttato via per sfregio verso di lui → o “l'abbia buttato a sfregio” anche se è un po' colloquiale come espressione, oppure “l'abbia buttato per fargli un dispetto/per sfidarlo”. = - 0,5
Vorrebbe dirgli che è sempre stato lui la sua vera famiglia, che gli ha fatto da padre e da madre insieme oltre che da fratello e l’ha fatto meglio di chiunque altro, ma adesso sarebbe inutile. Perché Dean è troppo arrabbiato, troppo deluso per ciò che è successo oggi e per quello che ha fatto in passato → quel punto prima del “perché” spezza tanto la frase, non era necessario, capisco che sarebbe diventata lunga, ma a allora meglio mettere qualcosa prima. Inoltre ci sono due “e” ripetute nella prima parte. Forse il punto starebbe meglio prima del “ma”, e al posto della seconda “e” o mettere una virgola o mettere una virgola e poi “e che”. = - 1 (0,5+0,5)
Il punto bonus per la pertinenza del titolo = + 1
25,5/31
15°
Emily27 con Cherokee rose:
Utilizzo dell'oggetto: 10/10
L'oggetto è ben inserito nella storia, ritorna come un ritornello e mi piace la tua scelta. È anche verosimile come idea. La rosa cherokee è delicata e fragile come la protagonista della storia, Carol, che si secca ma non si spezza dopo la morte della figlia, un po' fragile anche come Daryl: questo oggetto mette bene in comunione i due personaggi.
Originalità della trama: 8,75/10
Sì, la storia mi è piaciuta molto, però cercavo d'immaginare che le scene “hot” per così dire, non fossero tra loro due. Mi sentivo un po' una bambina che vede per la prima volta certe scene in tv: un po' d'ansia c'era per intendersi. È un po' irreale che Daryl abbia questa passione per Carol, che sembra più sua madre, però è una tua scelta, quindi non l'ho considerato in realtà.
Carol non aveva mai fatto l'amore in modo tanto intenso e coinvolgente. Mai. → e ci credo! (scherzo).
Come storia mi piace per la sua dolcezza e profondità, manca leggermente di verosimiglianza come ti dicevo, anche se mi ha catturata l'introspezione dei due personaggi: i loro vissuti che si sono incrociati, i ragionamenti, i flashbacks, cioè...erano proprio loro!
Poi sono due personaggi che mi piacciono molto, però insieme li ho trovati un po' strani.
Stile e grammatica: 6,25/10
Lo stile è molto fluido e scorrevole, ho però riscontrato alcuni errori che bloccano questo flusso.
Errori:
Per ora restava solo un sogno e una speranza cui aggrapparsi tenacemente → a cui aggrapparsi = - 0,5
sul sentiero della lacrime → delle lacrime o dalle lacrime = - 0,5
Daryl, che si era preoccupato per lei e Sophia, che aveva rischiato la vita per cercare la sua bambina. → o “Quel Daryl/Proprio Daryl che si era preoccupato per lei e Sophia, che aveva rischiato la vita per cercare la sua bambina”, oppure Daryl si era preoccupato per lei e Sophia, aveva rischiato la vita per cercare la sua bambina” = - 0,5
mentre una lacrima dopo l'altra scesero a rigarle le guance → mentre una lacrima dopo l'altra scese o mentre le lacrime scesero = - 0,5
Da allora, molte cose erano cambiate → questa virgola spezza il discorso = - 0,25
anzi, più precisamente, aveva preso consapevolezza della forza e dell'indipendenza che erano sempre state sue → quel “più precisamente” non mi sembra necessario, bastava “anzi” perché si appesantisce lo stile = - 0,5
«Voglio mostrarti una cosa» gli disse. → dopo » va una virgola
«Era il mio intento quando te l'ho donato, allora» affermò Daryl sollevando lo sguardo su di lei. → idem
Il tuo gesto è stato importante, non l'ho mai dimenticato.» → il punto va fuori dopo » = - 0,5
aveva scoperto di saper provare ciò cui ancora non osava dare un nome. → ciò a cui = - 0,5
Precisazioni:
pensando a come l'avrebbe stretta a sé, per non lasciarla mai più → eviterei di mettere quella virgola prima del per
Si asciugò il viso e cercò negli armadietti, finché trovò un rotolo di pellicola per alimenti → stessa cosa per la virgola
Era successo qualche settimana prima, poco dopo il loro arrivo ad Alexandria → prima di questa frase metterei uno spazio per far capire che si tratta di un flashback
Carol, la quale → meglio mettere un “che”, “la quale” appesantisce molto, mentre questo testo perfezionando piccole cose mi sembra molto ben fatto e scorrevole nei contenuti
Il punto bonus per la pertinenza del titolo = + 1
→ 26/31
14°
Erena-chan con Vecchio Scarpone:
Utilizzo dell'oggetto: 9,5/10
Stimatissima questa scelta, mi ricorda davvero l'infanzia! Da bambina mia zia mi cantava sempre questa canzone: diciamo che in questo sei stata fortunata ma anche, ovviamente, intelligente e sapiente nella scelta. L'oggetto è utilizzato benissimo, è parte integrante della storia, davvero nulla da dire. Mi sono piaciute moltissimo sia le ripetizioni, (nei giusti punti), delle strofe della canzone, sia le ripetizioni di alcuni concetti su cui lo scarpone faceva leva, come il fatto che erano tantissimi anni che stava sullo stesso steccato, che lui sapeva tante cose di più rispetto a Spike e che lui portava sulla “pelle” i segni tangibili del tempo, proprio come un anziano brontolone.
Originalità della trama: 9/10
Grandissima teatralità in crescendo, uno scarpone sensibilmente amletico. Ho trovato questa scelta davvero originale, interessante, nostalgica, aderente con la tematica, ma anche molto buffa, divertente in molti punti del dialogo. Parlando di quest'ultimo per l'appunto è stato davvero molto evocativo. Leggendo il monologo/dialogo dello scarpone sembrava davvero di sentire la sua voce e in testa sentivo davvero il ritmo della canzone, cantata però con una voce un po' brontolona. Quindi posso dirti che quanto ad originalità ci siamo in pieno. Soprattutto perché trovo molto comico il fatto che lo scarpone stia su uno steccato potenzialmente letale per Spike, che morirebbe per un paletto.
“Ma ho visto cose che tu non hai saputo cogliere” → questa frase mi sembra quasi una rivisitazione della frase di Blade Runner, apprezzatissima, non so se fosse quella la tua intenzione.
Come ho anche apprezzato tutto il riferimento a Pascoli e mi sono ritrovata un po' nei tuoi pensieri.
L'unica critica è sui pensieri di Spike: l'ho trovato leggermente avulso dal contesto, sembrava quasi non esserne partecipe, ma poiché il focus era sullo scarpone non ne ho tenuto conto quasi per nulla.
Stile e grammatica: 6,7/10
Purtroppo qui hai fatto un bel po' di errori, non gravi ovviamente, però devo tenerne conto. Tuttavia il modo in cui dialogano e le riflessioni dello scarpone mi sono piaciute molto. = + 0,25
Errori:
– attaccato da formiche e ogni genere di parassiti e, santo cielo, scusa se insisto, ma ti è mai capitato di sentirti camminare le formiche su per la suola?-, → c'è qui una piccola imprecisione riguardo i trattini del dialogo, uno è lungo, all'inglese o all'americana, e l'altro è piccolo, in più dopo i trattini non va la virgola, ma prima, però non lo considero un errore grave ovviamente, solo una precisazione sulla formattazione.
Avrei preferito una coerenza nell'uso dei trattini a volte all'inglese, a volte all'italiana – o - per capirci = - 0,5
“ Io no.
“ Io non volevo farlo. → in entrambi dopo le virgolette metti uno spazio non necessario.
“ Vecchio scarpone, come un tempo lontano, in mezzo al fango con la pioggia o col sol, forse sapresti - se volesse il destino - camminare ancor. “ → lo spazio dopo le virgolette non si mette e poi ce n'è anche uno prima delle virgolette finali.
" Va bene, → idem
" Io → idem = - 0,5
pronto far rivivere le illusioni della tua gioventù? → manca la “A” in “pronto a far rivivere”. = - 0,5
Santa Clause → è il nome di un film che fa un gioco di parole con l'inglese “clause” ma si dovrebbe scrivere Santa Claus o Klaus al massimo. = - 0,5
Me lo ricordo,quel tempo lontano → manca uno spazio prima di “quel” = -0,10
( e quattro mesi) → non serve lo spazio dopo la prima parentesi = -0,10
conto?L'hai detto tu → manca lo spazio = -0,10
Cosa le sarebbe servito un marito devoto → A cosa le sarebbe servito... = - 0,5
Io te l'avrei voluto dire che Angelus e la sua combriccola → non ho capito se fosse in senso parodistico o un errore “Angelus” quindi non l'ho contato.
Cosa solo quegli stivali borchiati? → cosa sono = - 0,5
Precisazioni:
Meno mal che lui e le sue orribile calzature se ne vanno → meno mal mi suona un po' male, però non lo considero errore perché potrebbe essere una scelta stilistica
e caduta tra spini di Pascoli → avrei messo tra gli spini
a pugni ogni volta che voglio.” → il punto ora può essere messo anche fuori, veniva messo internamente prima, ma questa è solo una curiosità.
Il punto bonus per la pertinenza del titolo = + 1
→ 26,20/31
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