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Non ci resta che sognare

Ultimo Aggiornamento: 13/07/2021 10:33
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19/08/2020 11:18
 
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Ahn.... va beh pazienza, forse avrei dovuto chiedere maggiori informazioni io.
Non fa niente, anzi, mi fa piacerebbe che abbiate valutato lo stesso la mia storia. :)
Mi lasciate le recensioni quindi?
Buon proseguimento del contest. :)
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Post: 2.664
Giudice*****
19/08/2020 11:33
 
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Re:
AcquaSaponePaperella, 19/08/2020 11:18:

Ahn.... va beh pazienza, forse avrei dovuto chiedere maggiori informazioni io.
Non fa niente, anzi, mi fa piacerebbe che abbiate valutato lo stesso la mia storia. :)
Mi lasciate le recensioni quindi?
Buon proseguimento del contest. :)




Certo che sì, ti lasciamo le recensioni! Per quanto mi riguarda, per non fare confusione passerò a lasciartela quando inserirò anche le altre valutazioni come recensioni ^^

Io su EFP: Soul Mancini
19/08/2020 12:02
 
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Va benissimo!
Vi aspetto. ^^
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Post: 764
Giudice***
25/08/2020 17:13
 
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Ed eccoci giunti alla fine di questo percorso, cari partecipanti.
Valutare per questo contest è stato bello e complicato, perché ci avete proposto una storia più bella dell'altra e, se fosse stato per noi, sarebbero arrivate tutte sul podio.
Ci teniamo a precisare che tutto ciò che è contenuto nelle nostre valutazioni è frutto di opinioni e gusti personali e non intendiamo offendere nessuno con quanto scritto.
Di seguito pubblicheremo la classifica; vi chiediamo di non commentare fino a quando non avremo pubblicato tutte le valutazioni, compreso il post riepilogativo.
Vi ringraziamo di cuore per aver partecipato e averci fatto leggere i vostri capolavori! 💙
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Post: 2.664
Giudice*****
25/08/2020 17:14
 
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OTTAVA CLASSIFICATA

“Un pesce viola in un mare di perché” di milla4





VALUTAZIONE DI SABRIEL



Grammatica&Stile: 5/10



Non ho trovato particolari errori di grammatica, se non un paio che provvedo a segnalarti.
“Non c’era nessun suono, né del motore né esterno, poi improvvisamente la macchina si fermava, come un automa scese dalla macchina, solo allora si era accorto che non ci fosse alcuno sportello”. In questa frase hai utilizzato prima l'imperfetto, poi il passato remoto e infine il passato prossimo, che mi ha creato parecchia confusione nella comprensione, perché non capivo più in quale tempo venisse svolta l'azione.
A mio parere, sarebbe stato più corretto scrivere: “Non c’era nessun suono, né del motore né esterno, poi improvvisamente la macchina si fermava, come un automa scendeva dalla macchina, (e) solo allora si accorgeva che non c'era alcuno sportello”.
Inoltre, ti segnalo altri errori che credo si sarebbero potuti evitare con una rilettura più attenta:

 […] aveva pensato a molti modi per farlo uno dei coltelli in cucina […] → Credo tu abbia omesso qualcosa. Avrei scritto: “[...] con uno dei coltelli in cucina [...]”, dal momento che posta così la frase non ha molto senso.

 Ma l’unico modo che a cui aveva realmente pensato era uno dei più semplici e veloci, si sarebbe lasciato portare da una forza superiore alla sua […] → Puoi scrivere “che” oppure “a cui”. Credo si tratti di un errore di distrazione. Inoltre, più che “portare”, avrei utilizzato il verbo “trasportare”, che mi sembra esprima meglio il concetto.

 […] tra le poche certezze che lo tenevano vivo era che ad un periodo di veglia sarebbe succeduto uno di sonno […] → Avrei scritto: “[...] una delle poche certezze che lo tenevano (ancora) in vita era che a un periodo di veglia avrebbe seguito uno di sonno [...]”.

 Nasceva con un passato prestampato in testa, era un avvocato o un dottore le cose si mischiavano molto […] → Questa frase ho proprio fatto fatica a capirla. Credo tu volessi scrivere qualcosa del genere: “[...] era un avvocato o un dottore: le (due) cose si mischiavano molto”. Ho dovuto leggere questo passaggio parecchie volte per intuirne il significato, sia a causa dell'assenza di punteggiatura, sia a causa del lessico poco curato: al posto di “cose” avrei scritto piuttosto “professioni”, perché immagino fosse quello ciò che intendevi.

 […] un diario senza la dignità di un lucchetto ma con cui non ci sarebbe potuti divertire… e se non era questo, cos’era? → Avrei scritto: “[...] ma con cui non ci si sarebbe potuti divertire... [...]”. Inoltre, nelle domande è necessario scrivere “che cos'è/era?”. Nel linguaggio parlato non si usa sempre, ma è corretto farlo soprattutto nello scritto.

 Intanto il viola del cielo aveva invaso ogni cosa, gli alberi erano un pallido lilla, l’erbetta che contornava il sentiero di un viola molto forte, quasi nero. → Avrei scritto: “[...] gli alberi erano di un pallido rosa/lilla [...]”

 E ancora quei lampi, piccoli scintille che sembravano seguirlo, ogni cosa sembrava meno reale (e) ad ogni passi questa volta riusciva a sentire il profumo di strudel emanato dalle piante e i ruggiti dei passerotti. → “Piccole scintille” e “ad ogni passo”. Sono sicura siano errori di distrazione, ma chiaramente devo segnalarteli, non essendo errori di battitura veri e propri.

 […] e le finestre perennemente chiuse non fornivano poi quale aiuto. → Avrei scritto “[...] chissà quale aiuto”, dal momento che così la frase non ha senso.

 Sua madre gli aveva lasciato la busta che puzzava di mare fuori la porta […] → “Fuori la porta” mi pare sbagliato; direi piuttosto “fuori dalla porta”.

 […] se durante la sua infanzia lo scettro del comando dello giusto e dello sbagliato era stato in mano agli adulti di casa […] → Direi “[...] del giusto e dello sbagliato”; “dello giusto” non mi convince affatto.

 Eppure sentiva che l’avrebbe compreso chi fosse […] → “Eppure sentiva che avrebbe compreso chi fosse [...]”.

 […] e lei non s’era accorta. → “[...] e lei non se n'era accorta”. Utilizzerei “s'era accorta” solo quando la frase prosegue, ad esempio: “S'era accorta che...”

Ho notato una grande confusione per quanto riguarda la punteggiatura: mi piace il tuo stile, adoro le metafore che utilizzi, ma ammetto che l'assenza di punteggiatura in alcuni passaggi e il suo utilizzo sbagliato in altri mi ha parecchio confuso e ha reso difficoltosa la comprensione generale della storia.
Ti faccio qualche esempio: “Apprezzava gli sforzi compiuti da sua madre, aveva addirittura reclutato amicizie sepolte nella naftalina pur di farlo uscire da quel momento di apatia e inefficienza che perdurava ormai da molti mesi, compagni di classe che non vedeva da quindici anni venivano improvvisamente sotto casa insistendo, talvolta con morbosità, per andare a prendersi una birra al pub o per invitarlo a fantomatiche cene di classe, sua madre Elsa aveva fatto dell’ottimo terrorismo mostrando come ormai vivesse sul ciglio di un precipizio pronto in ogni momento a buttarsi giù” → Correggerei la punteggiatura così: “Apprezzava gli sforzi compiuti da sua madre, aveva addirittura reclutato amicizie sepolte nella naftalina pur di farlo uscire da quel momento di apatia e inefficienza che perdurava ormai da molti mesi: compagni di classe che non vedeva da quindici anni venivano improvvisamente sotto casa insistendo, talvolta con morbosità, per andare a prendersi una birra al pub o per invitarlo a fantomatiche cene di classe. Sua madre Elsa aveva fatto dell’ottimo terrorismo mostrando come ormai vivesse sul ciglio di un precipizio pronto in ogni momento a buttarsi giù”.
Non ti sembra più scorrevole e facile da leggere?
O ancora, in questa frase: “Quando però riusciva ad addormentarsi qualcosa accadeva e la soluzione sembrava più vicina e lontana allo stesso tempo”. → Avrei scritto: “Quando però riusciva ad addormentarsi, qualcosa accadeva, e la soluzione sembrava più vicina e lontana allo stesso tempo”.
Ci sono parecchie frasi in cui avrei modificato la punteggiatura e, se preferisci, te le segnalo privatamente. Purtroppo ho dovuto tenerne conto nella valutazione dello stile, ma non mi sembra nulla che non si possa correggere con un po' di esercizio: anche io in passato facevo errori simili!
Questo potrebbe far apparire il testo, a una prima lettura, come un “pugno nello stomaco” a causa del modo in cui viene presentato al lettore: probabilmente questo era anche il tuo obiettivo primario, dalla scelta del lessico e dallo stile, che credo sia poi ciò che si ottiene scrivendo di getto.
Come ho detto, però, il tuo stile mi piace, soprattutto il modo in cui costruisci frasi ad effetto, che creano immagini vivide che colpiscono il lettore nel profondo.



Trama&Personaggi: 15/20


In questa storia non è presente particolare azione, ma la trama si concentra sull'introspezione del personaggio di Teo, che ci viene presentato alla perfezione: ho apprezzato molto il modo in cui lo hai costruito e raccontato, mostrandoci tra le righe (ma neanche troppo) la situazione in cui si trova e il disagio che vive.
Per questo motivo ho voluto darti il massimo punteggio per quanto riguarda la caratterizzazione: hai fatto un gran lavoro su di lui, accompagnando al lettore nella sua quotidianità e nella sua mente, quasi permettendogli così di sperimentare la situazione sulla propria pelle.
Mentre si legge, si ha la sensazione di fare un viaggio insieme a lui, assistendo alla sua “presa di coscienza”, che gli permette di ribellarsi alle regole che la sua condizione (e probabilmente, in parte, anche la sua personalità) gli hanno imposto, prendendo finalmente coraggio per dire ciò che pensa.
Si tratta di una trama semplice, ma è il modo in cui viene raccontata a fare la differenza e ad attribuirle reale profondità: arrivata alla fine, ho chiaramente percepito Teo come un uomo nuovo, qualcuno che a piccoli passi pare essersi liberato del peso che l'opprime, che forse ha creato lui stesso con le proprie mani.



Utilizzo Pacchetto: 10/10


Il contest prevedeva venisse inserito un sogno, che è stato inserito e ben allacciato al resto della narrazione: addirittura l'hai trattato come un “punto di svolta”, un espediente perfetto per riprendere in mano la propria vita e prendere delle decisioni.
Il colore viola, presente quasi ovunque nella storia, nei sogni indica “il desiderio di non guardare in faccia alla realtà, in un momento di grande incertezza”, aspetto su cui hai basato l'intera storia e che si è chiaramente percepito leggendo.
A mio parere, hai amalgamato benissimo il pacchetto con ciò che avevi in mente, rendendolo il perno stesso della trama, per poi arrivare a un punto di svolta positivo.



Gradimento Personale: 4/5


Ho apprezzato molto questa storia, anche per lo stile (tralasciando l'utilizzo della punteggiatura, su cui ti consiglio di lavorare), ricco di metafore e simbolismo: forse in parte era dovuto al pacchetto e allo spirito del contest, ma mi ha colpito il modo in cui ne hai fatto uso, perché potrebbe essere una lama a doppio taglio, ma non in questa storia; mi piace pensare che il pesce che Teo ha sognato fosse una sorta di personificazione della madre, una figura alquanto ambigua nella sua vita.
Ci sarebbe molto da dire riguardo ai suoi comportamenti e alle motivazioni da cui sono scatenati, ma ho preferito concentrarmi su Teo e sulla sua introspezione, che è ciò che appare più chiaro (la madre, in fondo, è solo una figura passeggera).
Adoro le storie introspettive e questa ne possiede tutte le caratteristiche e le qualità: complimenti!


Totale: 34/45




VALUTAZIONE DI SOUL



Grammatica&Stile: 3/10


Ciao Milla!
Purtroppo mi trovo costretta a esordire con un punteggio così basso perché ho riscontrato diversi problemi nella tua storia.
Dal punto di vista grammaticale non c’è tantissimo, ma sono rimasta un po’ perplessa da alcuni verbi e dalla tua scelta di inserirli al congiuntivo, quando ci sarebbe stato meglio l’imperfetto o qualche altro tempo verbale.
Un’altra cosa che ho notato è che all’interno della storia, nel titolo, hai scritto “perché” con l’accento grave e non acuto. Io e Sabriel abbiamo deciso di non valutare il titolo, ma questo è un vero e proprio errore di grammatica e ho deciso di segnalarlo.
Ho trovato anche degli errori di distrazione/battitura che ti segnalo di seguito:
“Ma l’unico modo che a cui aveva realmente pensato” -> hai inserito sia ‘che’ sia ‘a cui’, quando ci vorrebbe una sola di queste due forme. Forse ti è sfuggito mentre riformulavi la frase!
“di girava verso destra” -> si girava.
“l’erbetta che contornava il sentiero un viola molto forte” -> penso che manchi un ‘di’ tra ‘sentiero’ e ‘un’: “il sentiero di un viola molto forte”.
“Eppure sentiva che l’ avrebbe compreso chi fosse” -> c’è uno spazio di troppo dopo l’apostrofo.
“lo scettro del comando dello giusto e dello sbagliato” -> del giusto e dello sbagliato.
“tra le poche certezze che lo tenevano vivo era che ad un periodo di veglia sarebbe succeduto uno di sonno, ciò che faceva mentre la luce solare si ostinava a filtrare nella sua finestra era semplice routine di sopravvivenza” -> in questa frase ho riscontrato due problemi: la prima parte non suona bene, penso tu intendessi qualcosa come “una delle poche certezze che lo tenevano in vita”; nella seconda parte invece è quel ‘nella finestra’ che non mi torna, perché in genere il sole filtra ‘dalla finestra’, non ‘nella’.
Per quanto invece riguarda lo stile, mi dispiace tantissimo doverti “bacchettare” (e lo metto tra virgolette perché in fondo chi sono io per rimproverarti? Ovviamente questa valutazione lascia il tempo che trova e puoi anche decidere di ignorarla completamente ^^), ma ho riscontrato parecchi problemi, soprattutto nella formulazione delle frasi e nella punteggiatura, che in certi momenti mi hanno davvero impedito di capire ciò che stavi intendendo o che mi hanno costretto a fermarmi un attimo a pensarci e rileggere.
Il primissimo consiglio che mi sento di darti è di andare a capo più spesso; spezzando il testo e dando modo al lettore di “riprendere fiato” conferisce al tuo scritto, oltre a una maggiore scorrevolezza, un aspetto più ordinato e comprensibile ^^
Il secondo consiglio che vorrei darti è di spezzare più spesso le frasi, stando molto attenta a quali concetti scegli di esprimere in ogni periodi. Ho trovato alcune frasi formulate in maniera abbastanza confusionaria, intervallate soltanto da virgole e contenenti un sacco di concetti che non avevano un’attinenza tra loro e sarebbe stato meglio sviluppare separatamente. Ti riporto qui alcuni esempi:
“Apprezzava gli sforzi compiuti da sua madre, aveva addirittura reclutato amicizie sepolte nella naftalina pur di farlo uscire da quel momento di apatia e inefficienza che perdurava ormai da molti mesi, compagni di classe che non vedeva da quindici anni venivano improvvisamente sotto casa insistendo, talvolta con morbosità, per andare a prendersi una birra al pub o per invitarlo a fantomatiche cene di classe, sua madre Elsa aveva fatto dell’ottimo terrorismo mostrando come ormai vivesse sul ciglio di un precipizio pronto in ogni momento a buttarsi giù.”
Questo periodo è davvero lungo e ricco di subordinate che però spesso non funzionano tra loro. Per esempio, da “sua madre Elsa” in poi sembra che si sia aperta una nuova frase che segue un filo logico completamente diverso da quella a cui è legata. Quando c’è così tanta carne sul fuoco conviene suddividere la frase o magari utilizzare altri segni di punteggiatura, come punto e virgola o due punti.
“aveva pensato a molti modi per farlo uno dei coltelli in cucina – quello per affettare il prosciutto era molto affilato ‒, o poteva prendere quei sonniferi e lasciarsi affogare in un bagno alla mela verde e vaniglia” -> qui credo che manchi un segno di punteggiatura dopo ‘farlo’, come per esempio i due punti, che andrebbero a esplicare i vari modi a cui il protagonista aveva pensato. Qui tra l’altro ne approfitto per segnalarti quel ‘quei sonniferi’ che mi suona strano: in genere quando si usa ‘quei’ è perché i sonniferi sono già stati menzionati in precedenza, altrimenti viene spontanei chiedersi: “quelli… quali?”.
“ogni cosa sembrava meno reale ad ogni passi questa volta riusciva a sentire il profumo di strudel emanato dalle piante e i ruggiti dei passerotti” -> questa credo sia l’unica frase che in definitiva non sono proprio riuscita a decifrare. Scusami, mi dispiace tantissimo e non vorrei davvero risultare cattiva o troppo severa, ma alcune formulazioni mi hanno messo davvero in difficoltà!
“L’unica cosa certa era che da quando aveva cominciato a fare quel sogno aveva sentito la sua anima stanca bruciare e molti dei sassolini che si era tenuto dentro erano stati vomitati fuori spezzando legami ormai logori e permettendo per la prima volta dopo tanto di sentirsi in pace con se stesso.” -> questa frase invece è molto lunga e non presenta nessun segno di punteggiatura, il che fa mancare il fiato mentre la si legge. Ci vorrebbe qualche segno di interpunzione in più, ma come formulazione funziona abbastanza bene ^^
Io mi scuso, veramente, so di essere stata terribile e immagino che tu mi stia odiando, ma purtroppo non posso nasconderti che ho trovato difficoltà a leggere la storia e seguire il filo logico di alcune frasi. Non della storia in sé, perché ho comunque capito che certe parti nonsense in corrispondenza del sogno erano inserite apposta (e, a proposito, ho davvero apprezzato questa scelta, perché i sogni sono tutt’altro che logici), ma parlo proprio a livello sintattico e di organizzazione del discorso.
Non so se alcune siano state delle scelte stilistiche pensate e decise, se è così chiedo scusa per non averle capite!


Trama&Personaggi: 13/20

La trama ha un suo perché; non è immediata, perché hai lavorato molto tramite delle metafore, ma alla fine della lettura tutto appare chiaro e coerente, sensato.
Parliamo di un personaggio che sogna sempre la stessa cosa, viene quasi tormentato da quest’immagine onirica, e decide di isolarsi per tentare di capire cosa questo sogno sta cercando di dirgli; questa è la motivazione apparente, diciamo, ma in realtà questo ragazzo la utilizza come scusa anche per prendersi una pausa dal mondo, per riflettere e per capire in quale direzione sta andando la sua vita. Questo fatto e il sogno sono poi strettamente collegati: il viola indica la difficoltà di guardare in faccia la realtà, ma quando infine Teo ci riesce giunge alla risposta che stava cercando: ci sono delle zavorre nella sua vita, quelli che vengono chiamati sassolini, e che lui necessita di espellere perché sono in più e, accumulandosi nel tempo, hanno cominciato a pesare. Così decide di non tenersi più le cose dentro, di dire ciò che non gli va bene e di cominciare a decidere per sé.
Mi sono domandata come mai proprio questo pesce che compariva sempre nel sogno, poi quando è apparsa la madre che gli ha portato il persico si è chiarito tutto: il pesce rappresenta un altro dei tanti sassolini, un legame col passato pieno di obblighi da seguire, di cose da mandare giù contro la propria volontà. Lasciare quel pesce a marcire fuori dalla porta è un primo atto di ribellione.
Si percepisce che la trama è pensata nel minimo dettaglio e che, anche laddove gli elementi sembrano inseriti a caso, tutto ha un suo senso; ciò che non mi ha convinto del tutto è il modo in cui l’hai gestita, soprattutto nella prima parte. Quando ho cominciato a leggere non capivo dove volessi andare a parare, non sapevo cosa stessi leggendo, e ci ho messo parecchio a entrare nel meccanismo. Questo ermetismo iniziale mi ha lasciato con un senso di confusione iniziale, forse perché sei rimasta molto sul vago e non hai svelato subito le tue carte.
Ma tutto sommato, e soprattutto a lettura finita, la trama funziona ed è gestita in maniera astuta.
Ciò che mi ha lasciato più nel dubbio è la caratterizzazione dei personaggi.
Lo devo ammettere: quella che mi è parsa meglio caratterizzata è la madre XD ti giuro, ha pronunciato una sola frase e sono subito riuscita a inquadrare il personaggio, è un po’ lo stereotipo della madre apprensiva e forse un po’ troppo pedante, che non vuole decidersi a lasciar andare il figlio e accettare che stia crescendo. Questo l’ho intuito dal modo in cui gli ha parlato, ma anche da questo continuo portargli il pesce (e quindi il cibo), come se non si fosse resa conto che ormai lui vive da solo ed è giusto che pensi da solo anche al suo cibo. Ma soprattutto che scelga lui cosa mangiare.
Colui che mi ha dato più difficoltà è invece proprio il protagonista, che non sono riuscita a inquadrare del tutto. C’è molta introspezione da parte sua e anche una piccola parte di descrizione del suo carattere che mi ha permesso di conoscerlo, ma al contempo non sono riuscita a capirlo: mi sarebbe piaciuto saperne di più, quali sono le sue abitudini, che vita faceva prima di questa chiusura forzata e quali sono stati i fattori scatenanti di questo suo malessere.
Lo conosciamo più sotto forma di flusso di pensieri che sotto forma di persona, ecco. E mi è dispiaciuto un po’, perché ha dei tratti particolari e molto interessanti; mi sarebbe piaciuto vederlo ritratto in maniera più “concreta”, reale, come una vera e propria persona tridimensionale.


Utilizzo Pacchetto: 10/10

Innanzitutto hai inserito il sogno e l’hai fatto bene, dandogli la giusta importanza e centralità: l’hai descritto in maniera confusionaria e nonsense, come è giusto che sia, ed è proprio per via di questo sogno che il protagonista trova la sua svolta, il suo spunto di riflessione. Elemento gestito perfettamente!
Per quanto riguarda il contenuto del tuo pacchetto, mi ha colpito soprattutto come hai utilizzato la prima parte di esso: si parla di un protagonista estremamente sensibile, talmente tanto da rimanere sconvolto da un sogno. Ma la frase che in assoluto mi ha fatto capire maggiormente quanto questa sua sensibilità fosse rilevante è quando dici che Teo si accorge quando sta per piovere dall’umidità che c’è nell’aria.
È un personaggio che coglie ogni singolo dettaglio e ne rimane colpito più di quanto lo si rimane normalmente. E già l’estrema sensibilità è stata inserita perfettamente!
In più sei riuscita a far emergere anche il non guardare in faccia le cose: il tuo protagonista stava male e non capiva come mai, ha avuto bisogno di questo sogno per darsi una scrollata e tentare di capire cosa effettivamente fosse a disturbarlo.
Ottimo anche l’utilizzo del viola, il colore che dà il nome del pacchetto: non era obbligatorio inserirlo, ma tu l’hai utilizzato perfettamente e ci hai calcato la mano, l’hai sfruttato per creare lo scenario del sogno.
Complimenti davvero per il modo in cui hai inserito tutti gli elementi ^^


Gradimento Personale: 2/5

Ho apprezzato molto il messaggio che hai voluto lanciare con questa storia, ovvero: non lasciamoci sopraffare da ciò che non ci va bene, prendiamo il coraggio necessario per liberarci dei pesi e vivere meglio.
Un’altra cosa che mi ha davvero colpito è stata la figura del pesce, usata in maniera metaforica per indicare ciò che al protagonista non va bene. È un simbolo ricorrente nel sogno – il protagonista cerca di scacciarlo e rifiutarlo nel suo inconscio –, ma l’immagine che mi ha colpito maggiormente è quando la mamma gliel’ha portato e lui l’ha lasciato fuori dalla porta. Un piccolo gesto di ribellione, che mostra la volontà di cominciare a decidere per sé.
Purtroppo non posso assegnarti un punteggio più alto di questo perché, nonostante il senso generale della storia mi sia piaciuto, in certi momenti ho fatto davvero fatica a leggerla e a seguirla. Non credo affatto sia un brutto testo, anzi, con una revisione potrebbe funzionare molto molto bene, ma così come ce l’hai presentato non è riuscito a coinvolgermi del tutto. Ho cominciato a entrare nelle dinamiche solo quando ormai si stava giungendo al termine.
Mi dispiace tantissimo non essere riuscita ad apprezzare del tutto il tuo testo, però ho trovato vari elementi che mi sono piaciuti e mi hanno portato a riflettere.


Totale: 28/45



TOTALE COMPLESSIVO: 62/90


Io su EFP: Soul Mancini
OFFLINE
Post: 2.664
Giudice*****
25/08/2020 17:17
 
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SETTIMA CLASSIFICATA

“Overload” di Tenue





VALUTAZIONE DI SABRIEL



Grammatica&Stile: 7/10



Per quanto riguarda la grammatica, non ho riscontrato alcun errore, se non delle sviste che provvederò a segnalarti privatamente, se lo desideri.
Lo stile, tuttavia, l'ho trovato un po' acerbo, per quanto piacevole da leggere: in alcuni punti la narrazione è stata inevitabilmente rallentata da una punteggiatura assente o sfalsata, oltre che da alcuni passaggi “ripetitivi” e fin troppo chiari.
Mi spiego meglio, prendendo ad esempio questa frase: “Non c’era traccia di cibo ma non se ne sorprese; la sua famiglia non usava quella casa da un paio d’anni. Mise sul fuoco il pentolino con l’acqua e subito dopo sentì entrare gli altri in cucina.”
L'azione si svolge già in cucina, sia perché lo specifichi qualche riga più in su, sia perché si può dedurre dal resto della frase, come “il pentolino con l'acqua”, che solitamente si può trovare solo in una cucina. Avrei quindi terminato la frase con “...e subito dopo sentì entrare gli altri”.
Un altro buon esempio può essere questa frase: “Solo che con lui lo era cento volte di più e la parte più imbarazzante per Kaede era che ormai erano arrivati a capire tutti e due di avere entrambi un maggiore interesse per i ragazzi, solo che nessuno dei due sembrava voler far nulla a riguardo.
E se avessi scritto: “... ormai erano arrivati entrambi a capire di avere un maggiore interesse per i ragazzi, solo che nessuno dei due sembrava voler fare nulla a riguardo”? Non ti sembra più scorrevole?
Lo stesso posso dire con “completamente pieno”, in “ Ryuuji si avvicinò ad uno scaffale completamente pieno prodotti in buste coloratissime [...]”. Se lo scaffale è pieno, aggiungere “completamente” è superfluo e senz'altro credi delle immagini chiare, ma attraverso una narrazione ricca di particolari fondamentalmente inutili.
Questo è ciò che intendo con “stile acerbo”: attraverso la pratica ho imparato a riconoscere anch'io tali “errori” e si tratta forse di qualcosa che non si smette mai di perfezionare, quindi anch'io ti parlo da umile studentessa. L'unico consiglio che ti posso dare per migliorare è di continuare a scrivere! ^^
Ti segnalo, inoltre, altre piccolezze che ho riscontrato sporadicamente:

Sbatté le palpebre, e il viso di Ryuuji che a malapena distingueva nel buio aveva gli occhi chiusi e i lineamenti rilassati. → Avrei scritto: “Sbatté le palpebre e il viso di Ryuuji, che a malapena distingueva nel buio, aveva gli occhi chiusi e i lineamenti rilassati”.

L’obbiettivo del suo sogno era chiaro per lui, riuscire a parlare prima che la potenziale minaccia alle sue spalle lo raggiungesse. → Avrei gestito la punteggiatura in un altro modo, ad esempio: “L’obbiettivo del suo sogno era chiaro per lui: riuscire a parlare prima che la potenziale minaccia alle sue spalle lo raggiungesse”. Lo stesso avrei fatto in: “Non era la prima volta che aveva l’amico così vicino, al contrario, Ryuuji era sempre terribilmente appiccicoso con tutti.”, che avrei scritto così: “Non era la prima volta che aveva l’amico così vicino: al contrario, Ryuuji era sempre terribilmente appiccicoso con tutti”.

Kaede rimase a controllare alcune cose per poi alzarsi e andare verso Hiroshi si era improvvisamente bloccato. → Credo ti sia sfuggito un “che” tra “Hiroshi” e il resto della frase.

L’idea gli era venuta all’improvviso, e si era presentato sotto casa loro con l’auto di suo padre quella sera stessa, senza dirgli naturalmente che i suoi genitori non sapevano nulla. → Presumo che quel “dirgli” sia rivolto ai compagni, dunque dovrebbe essere un “dire loro”. So che una costruzione del genere è altamente utilizzata nella lingua parlata, ma la considero comunque sbagliata. A questo proposito, ho notato che scrivi spesso “glie li”, che dovrebbe invece ormai essere scritto solamente attaccato, “glieli”.

[…] Disse prima uscire e incamminarsi. → “Disse prima di uscire e incamminarsi”.

[…] ma senza colpire effettivamente nessuna delle creature aliene che stanno gli venendo addosso. → “...che gli stavano venendo addosso”.

-Di cosa hai bisogno adesso, per stare meglio?- → Sono pignola, lo so, ma nelle domande bisogna sempre scrivere “che cosa...?” e non solo “cosa...?”.

[…] mentre riflettevano il colore cielo, tinto di giallo. → “...il colore del cielo [...]”.

Ho notato che tendi a utilizzare la d eufonica tra due vocali diverse, che ormai viene considerato un errore. Quindi “ad osservare” è sbagliato, mentre “ed essere” è corretto.
La punteggiatura con cui introduci alcuni dialoghi, inoltre, non mi convince, ad esempio qui: “Hiroshi si voltò verso di lui –Si sente il mare.-”.
Non c'è una reale introduzione alla battuta, motivo per cui dei semplici due punti secondo me farebbero la differenza. (Hiroshi si voltò verso di lui: –Si sente il mare.-)
Questo, ad esempio, è un modo che considero corretto di gestire la punteggiatura nei dialoghi: “Ryuuji aggrottò le sopracciglia. -In che senso?-”.
A conti fatti, ho comunque trovato il tuo stile scorrevole e piacevole da leggere.



Trama&Personaggi: 19/20


Questa storia mi ha trasmesso un senso di freschezza che non so spiegare: l'hai raccontata in modo lineare, seguendo la logica della narrazione e ho particolarmente apprezzato il modo in cui l'hai iniziata e conclusa, con un “alone onirico” sullo sfondo.
La trama è semplice, come gli eventi, ma è stato il modo in cui hai raccontato i personaggi a conquistarmi completamente: Ryuuji e Kaede in particolar modo, ho avuto l'impressione di conoscerli da sempre.
Li ho trovati molto approfonditi e ho apprezzato il modo in cui li hai mostrati al lettore attraverso l'azione: forse anche perché si tratta di ragazzini, leggere questa storia mi è sembrato proprio come prendere una boccata d'aria fresca, nonostante le vicende narrate; si respira chiaramente l'atmosfera “giovanile” e il contesto adolescenziale che hai creato e che a mio parere hai gestito alla perfezione.
Hai svelato la trama poco per volta, così come i personaggi, in particolare Kaede, che nel finale trova una rinnovata forza e un lato più “morbido” del suo carattere viene svelato al lettore. Il motivo del suo cruccio ci viene solo accennato, ma è palpabile per tutto il corso della narrazione; il modo in cui hai equilibrato azione e dialoghi con lo sviluppo della trama mi ha davvero coinvolto, nonostante l'apparente semplicità.



Utilizzo Pacchetto: 10/10


Era necessario inserire un sogno e, come già scritto, ho molto apprezzato il modo in cui lo hai inserito nella narrazione, riprendendolo anche in più punti, rendendolo uno dei punti focali della trama.
Per quanto riguarda il pacchetto, invece, ho interpretato l'essenza stessa di Kaede nel “desiderio di libertà” che “può scivolare nella ricerca dell’avventura senza limiti”, come viene esplicitato principalmente alla fine.
Per come l'ho percepito, Kaede sembra senz'altro un giovane uomo alla ricerca della propria strada, oltre che di libertà e spensieratezza, come viene suggerito dalla motivazione stessa su cui si fonda la storia: è stato, infatti, Kaede a cercare i compagni per portarli via da Tokyo.
Tuttavia, Kaede è anche inesperto e non può ancora conoscere il vero significato di libertà, e anche per questo motivo ho apprezzato la coerenza nella caratterizzazione dei personaggi, che hai gestito in modo spettacolare in relazione al pacchetto da te scelto.



Gradimento Personale: 5/5


Ho adorato questa storia, in parte anche grazie al contesto giapponese, che amo ritrovare nelle storie – e che, a mio personalissimo parere, non è affatto facile da raccontare proprio perché totalmente diverso e lontano da quello a cui siamo abituati.
Tuttavia, il motivo che più ha contribuito a farmi apprezzare questa storia è l'importanza che hai dedicato non tanto all'introspezione vera e propria dei personaggi, quanto proprio alla loro caratterizzazione attraverso i dialoghi e le descrizioni: ci ho ritrovato una cura forse nemmeno riposta di proposito, ma che ha contribuito a farmi figurare perfettamente Kaede e i compagni davanti a me.
A un certo punto è come se avessero preso vita, quindi non posso che farti i complimenti per aver proposto questa storia stupenda!


Totale: 41/45




VALUTAZIONE DI SOUL



Grammatica&Stile: 5,5/10

Ciao Tenue, quanto tempo! Ricordo che partecipasti al mio primissimo contest tre anni fa ed è un vero piacere riaverti tra i partecipanti *-*
Ma bando alle ciance, parliamo di questo parametro!
Purtroppo durante la tua storia ho trovato diversi errori e sviste che hanno un po’ rallentato la lettura; alcuni sono dei veri e propri errori grammaticali, altri dei semplici errori di battitura. Comunque ti segnalo tutto di seguito!
“L’obbiettivo del suo sogno era chiaro per lui, riuscire a parlare prima che la potenziale minaccia alle sue spalle lo raggiungesse” -> innanzitutto ti segnalo che ‘obiettivo’ nel senso di ‘scopo’, ‘fine’ si scrive con una sola ‘b’; l’obbiettivo con due ‘b’ è quello della macchina fotografica.
“l’ aura rassicurante” -> c’è uno spazio di troppo dopo l’apostrofo.
“Sospirò piano, e alzò il busto puntellandosi sui gomiti” -> a parte che ci sono due spazi tra ‘puntellandosi’ e ‘sui’ (quello dei due spazi è un errore che ho trovato parecchie volte), qui la virgola prima della ‘e’ è superflua, in quanto c’è già una congiunzione. Sarebbe stato giustificabile se il periodo fosse stato molto lungo, per spezzarlo, ma non è questo il caso.
“Kaede si sgranchì le gambe e si avvicinò al a telefono che aveva messo in carica nell’angolo della stanza, mentre Hiroshi aprí la porta finestra e si sedette lì davanti cominciando a spazzolarsi i capelli, chiarissimi per via delle tante decolorazioni, mentre guardava fuori.” -> qui è la formulazione che non mi convince, perché ci sono due frasi nel periodo che cominciano con ‘mentre’. Avresti potuto utilizzare un punto e virgola per evitare questa ripetizione, per esempio: “Kaede si sgranchì le gambe e si avvicinò al a telefono che aveva messo in carica nell’angolo della stanza; Hiroshi intanto aprí la porta finestra e si sedette lì davanti cominciando a spazzolarsi i capelli, chiarissimi per via delle tante decolorazioni, mentre guardava fuori.”
Inoltre ti segnalo che ‘aprì’ è scritto con l’accento sbagliato.
“Kaede rimase a controllare alcune cose per poi alzarsi e andare verso Hiroshi si era improvvisamente bloccato.” -> qui mi sa che ti sei dimenticata un ‘che’: “verso Hiroshi, che si era improvvisamente alzato”.
Ne approfitto anche per parlarti di una cosuccia che ho notato anche in altri punti della storia: spesso utilizzi parole vaghe e generiche, come ‘cose’ – in questo caso – oppure ‘posto’ – quando per esempio hai citato il “posto in cui la madre metteva il tè”. Sarebbe in realtà più carino a livello lessicale trovare dei sinonimi, come “controllare alcune notifiche” o “il contenitore/lo scaffale dove la madre metteva il tè”. Quando usi questo tipo di formulazione nei dialoghi, come quando i personaggi dicono “cose a caso”, va benissimo perché fa parte della loro caratterizzazione, del loro modo di parlare e anzi, lo trovo molto realistico, ma nella parte puramente narrativa sarebbe meglio prestare attenzione anche a questi piccoli dettagli, specialmente quando si scrive in terza persona – e quindi questo modo di parlare non può essere attribuito nemmeno ai pensieri e al punto di vista del personaggio.
“In piedi scansafatiche” -> qui sarebbe consigliabile inserire una virgola per dare un’intonazione migliore alla frase: “In piedi, scansafatiche”.
“negli anni 70” (e di conseguenza anche “inizio anni 2000”) -> generalmente nei testi narrativi, a meno che non si parli di orari precisi (erano le 23:38) o di date precise (il 23 giugno; nel 1968), sarebbe meglio evitare i numeri scritti in cifre. Per esempio in questo caso gli anni stanno a indicare un’epoca, quindi sarebbe più carino scrivere anni Settanta e anni Duemila, ma questo vale anche, per esempio, per le età ^^
“e loro non ci avevano pensato due volte ad accettare, ma a dire la verità nemmeno Kaede ci aveva pensato su molto quando glie l’aveva proposto.” -> innanzitutto – e questo è un errore ricorrente – “gliel’aveva” si scrive tutto attaccato, come tutte le volte in cui si deve dire “glielo”, “gliele” ecc; in questa frase poi ti segnalo anche la ripetizione di ‘pensato. Per evitarla, potresti sostituirlo nel secondo caso con “nemmeno a Kaede era venuto in mente”.
“–Ryuuji, andiamo.- sbottò –.” -> ti è sfuggito un trattino di troppo dopo ‘sbottò’.
“completamente pieno prodotti” -> pieno di prodotti.
“Kaede prendiamo da bere?” -> altro esempio di frase in cui ci starebbe bene una virgola: “Kaede, prendiamo da bere”.
“pikachu” -> essendo un nome proprio, si dovrebbe scrivere con la maiuscola.
“Bho va bene” -> ‘boh’, come giustamente hai scritto in altri casi durante la storia, si scrive con la ‘h’ finale e non in mezzo alla parola.
“-Ti sei accorto anche tu che Kaede è arrossito, vero?- chiese sconcertato e Iwao alzò un sopracciglio –Uhm, no?-” -> qui avresti fatto bene ad andare a capo nella seconda battuta, cioè così:
““-Ti sei accorto anche tu che Kaede è arrossito, vero?- chiese sconcertato e Iwao alzò un sopracciglio.
–Uhm, no?-”
Bisognerebbe sempre andare a capo quando c’è un cambio di personaggio che parla ^^
“lui prima o poi di ammazza” -> ti ammazza.
“che stanno gli venendo addosso” -> qui c’è stata un po’ di confusione, penso intendessi ‘che gli stavano venendo addosso’ o ‘che gli venivano addosso’.
“In realtà sei piuttosto gentile questi giorni” -> in questi giorni.
“Mi auguro che tu sia la mia altezza” -> alla mia altezza.
“ma al in tutto il resto ho vinto io” -> c’è un ‘al’ di troppo.
“–Dove sono gli …-” -> qui c’è uno spazio di troppo prima dei puntini di sospensione.
“è più loro soffrivano” -> la ‘e’ dovrebbe essere senza l’accento.
“Ma allora è per questo che oggi era tanto gentile.” -> eri tanto gentile.
“divideva il mare da cielo” -> dal cielo.
“nell’ ultimo periodo” -> c’è uno spazio di troppo dopo l’apostrofo.
“mentre riflettevano il colore cielo” -> il colore del cielo.
Volevo parlarti anche di un altro piccolo dettaglio che, seppur non gravissimo, ha dato alla tua storia un aspetto un po’ disordinato: la gestione dei dialoghi. Hai deciso di utilizzare i trattini, e va bene, ma ho notato che certe volte erano lunghi e certe volte erano corti, insomma non hai scelto e rispettato una formula coerente per tutto il corso del testo. Anche la punteggiatura e le maiuscole/minuscole che seguivano i dialoghi non sono stati omogenei: a volte inserivi il punto dentro il discorso diretto e altre volte no, a volte proseguivi con la maiuscola e altre con la minuscola, ma non sono riuscita a trovare uno schema ordinato. Per dare al tuo testo un aspetto più coerente (e anche corretto, perché la punteggiatura presso i dialoghi ha comunque un senso e va inserita con un certo criterio), dovresti decidere uno ‘schema’ e seguire sempre quello. Ciò che ti consiglio io è – ti faccio degli esempi:
-Ciao- disse.
In questo caso non c’è punteggiatura né dentro né fuori al discorso diretto, in quanto è come se il ‘disse’ fosse una specie di ‘continuo’ della battuta del personaggio. La prima lettera di ‘disse’ è minuscola proprio per l’assenza di un punto fermo.
Questa è per esempio la formulazione che utilizzo io, ma c’è gente che inserisce una virgola anche prima/dopo le virgolette o i trattini, tipo:
-Ciao,- disse.
-Ciao-, disse.
Io ti consiglio comunque di caricare il meno possibile il testo di punteggiatura, in modo da non appesantirlo troppo, ma questo varia a seconda del gusto personale ^^
Io ti chiedo scusa se ti ho letteralmente ammazzato con questa prima parte di valutazione, so di essere stata pessima e forse un po’ troppo puntigliosa, e so che adesso tu mi starai odiando XD ma non ti preoccupare, adesso arriva la parte dei complimenti! Perché sì, ci sono un sacco di elementi del tuo stile che mi sono piaciuti un sacco!
Innanzitutto devi sapere che sei riuscita a coinvolgermi talmente tanto nel tuo testo che sono rimasta incollata allo schermo del pc dalla prima all’ultima parola, mi è sembrato di essere davvero entrata nella storia e di aver vissuto la storia dei tuoi personaggi sulla mia pelle, come se fossi lì con loro! Questo innanzitutto grazie al tuo stile che – nonostante le piccole imprecisioni che ti ho segnalato – ho trovato incredibilmente scorrevole, e poi perché hai saputo equilibrare nel giusto modo descrizioni, pensieri, sensazioni dei personaggi, dialoghi e azioni. Una caratteristica che trovo fondamentale per un autore è la dinamicità, che di certo a te non manca: hai gestito il testo con la giusta freschezza e frizzantezza (esiste questa parola in italiano? XDD), rendendo tutto concreto e costantemente in movimento; a parti più introspettive hai saputo unire scene più divertenti e ricche di scambi di battute, riuscendo a tenere alta la mia attenzione. Insomma, mi hai fatto divertire ed emozionare, hai descritto molto bene sia le scene e le immagini di ciò che i protagonisti hanno vissuto, sia le loro sensazioni e i loro sentimenti.
Ma se c’è una cosa che ho letteralmente adorato è stato il lessico che hai utilizzato nel corso dei dialoghi: stiamo parlando di ragazzi, di adolescenti in vacanza, e tu li hai fatti parlare esattamente come tali, rendendoli estremamente credibili! Forse qualche altra giudice sarebbe stata in disaccordo con questa tua scelta, ma non io, perché sono dell’idea che il modo in cui un personaggio parla – insieme a come agisce e a come reagisce – ci dica tantissimo di lui e tutto ciò contribuisca alla sua caratterizzazione. Di questo parlerò meglio nel prossimo parametro, ma intanto volevo complimentarmi per questa (coraggiosa) scelta stilistica!


Trama&Personaggi: 18/20

Innanzitutto trovo molto interessante l’idea di fondo, ovvero quattro amici che scappano e patrono in vacanza, all’avventura, senza nessun piano e decidendo man mano cosa fare. A tal proposito ho apprezzato tantissimo la tua idea di raccontare tutta l’intera giornata e non concentrarti solo sulla parte più introspettiva e riflessiva, anche se si capisce che l’obiettivo della storia è quello di far crescere il personaggio e farlo riflettere. La prima parte della storia è stata assolutamente fantastica: ho seguito con interesse le avventure di questi quattro ragazzi, mi sono divertita con loro e li ho conosciuti, vedendoli muovere e battibeccare nelle più disparate situazioni. Per questo trovo assolutamente giusto che tu ti sia presa il tuo tempo per raccontare questi avvenimenti, senza correre e senza tagliare queste parti che hanno reso la trama ancora più ricca e interessante.
In generale trovo che tu abbia mantenuto un ritmo costante e piacevole per tutta la storia, concentrandoti con la giusta calma sulle scene più importanti e sviluppandole nel migliore dei modi!
Inoltre mi ha piacevolmente stupito il riferimento al sogno sul finale: quella piccola parte onirica al principio sembrava quasi messa a caso, sembrava non avere una logica che la legasse al resto della storia, ma è stato quando Kaede ha chiesto a Ryuuji di andare al mare che ho cominciato a capirne il senso. E il dialogo del sogno che si è ripetuto anche nella realtà è stato un colpo di classe!
Per quanto riguarda la trama però ci sono un paio di dettagli che mi hanno lasciato un po’ confusa o su cui avrei voluto sapere qualcosa di più.
Per esempio: quali sono stati questi famosi problemi con i compagni che Kaede e Ryuuji hanno dovuto affrontare? Lo posso facilmente intuire, ma essendo questo un elemento di centrale importanza nella storia, mi sarebbe piaciuto che ne parlassi più approfonditamente, magari anche tramite un piccolissimo flashback o facendo emergere qualche dettaglio in più dalle conversazioni dei ragazzi. Insomma, l’ho trovato un elemento trattato in maniera troppo marginale – ma magari è solo una mia impressione, perché sarei davvero curiosa di approfondire questo fatto!
Anche ciò che realmente turba Kaede mi sfugge un pochino, lo devo ammettere: nel sogno si parla di qualcuno che vuole attaccarlo alle spalle, poi si intuisce che sono i forti sentimenti che prova per Ryuuji a confonderlo, poi salta fuori questa cosa del compagni, il fatto che si senta cattivo e voglia porre rimedio e per ultimo, sul finale, è come se provasse una strana sensazione di prigionia nella sua routine e volesse evadere, avesse bisogno di più libertà. Ora, io non so se questa confusione nella mente del personaggio fosse voluta – magari sì, quindi non me la sento di penalizzarti troppo – però ho avuto come l’impressione che ci fosse molta carne sul fuoco e che per questo alcuni elementi non siano stati sviluppati come avrebbero dovuto. Sicuramente tutto quest’insieme forma le fragilità di un personaggio che detesta mostrarsi fragile, che tramuta tutte le sue emozioni in rabbia che però alla fine non riesce a sfogare, e questo lo rende quasi ‘cattivo’. Però, non so, forse perché sono un po’ tarda di comprendonio io (XD), ho trovato i concetti espressi in maniera un po’ disordinata, ecco ^^
A parte questo piccolo dettaglio, ho davvero adorato la trama e il modo in cui l’hai gestita, quindi non posso che farti i miei complimenti!
Per quanto riguarda i personaggi… tu devi scrivere una long di novanta capitoli su questi quattro, LI ADORO!!!! Ti giuro, li hai caratterizzati talmente tanto bene che li ho amati fin dalle prime righe, mi sono entrati nel cuore e quando sono giunta alla fine mi sono tipo disperata, non sono pronta a lasciarli di già! Ti prego, scrivi altro su di loro *_____*
Prima cosa che è importantissimo dire: mi sono innamorata di Hiroshi! Il modo in cui sei riuscita a tratteggiarlo l’ha reso subito coerente e tridimensionale ai miei occhi e a un certo punto ho cominciato a prevedere le sue mosse e le sue battute XD ogni piccolo dettaglio di lui (come quando voleva girare a sinistra al posto che a destra, o quando è comparso col peluche a forma di pinguino AHAHAH) ha contribuito a farmelo conoscere, scoprire e amare!
Stessa identica cosa vale per Kaede, la sua caratterizzazione è talmente ben fatta che mi ha lasciato senza fiato. Il modo scorbutico con cui risponde ai suoi amici – che però nasconde tanto altro –, il fare indifferente che mostra quasi sempre, il suo stringersi nelle spalle, il suo riuscire a dire e ad aprirsi solo in compagnia di Ryuuji, la sua presunzione di poter vincere in tutti i giochi… tutto ciò lo rende semplicemente Kaede, un personaggio dalla caratterizzazione completa tanto da renderlo tangibile come una persona vera. Kaede che è fatto di pensieri ed emozioni, ma anche sensazioni, parole, gesti, reazioni.
Ho trovato, a proposito di lui, estremamente bella e cedibile la scena in cui è entrato in mare e ha cominciato a urlare delle imprecazioni per sfogarsi. Non è solo il fatto che si sia sfogato urlando, ma proprio il dettaglio delle imprecazioni che mi ha colpito, che l’ha reso coerente con la sua rabbia verso il mondo, come se volesse insultare qualcuno – chiunque.
Anche Ryuuji l’ho trovato riuscitissimo: è una figura rassicurante, dolce, premurosa, che trasmette benessere con la sua sola presenza, ed è di una semplicità e una spontaneità disarmante. Lo si nota dal modo in cui parla di continuo senza riflettere troppo, dal modo in cui compra tutto quello che gli salta all’occhio senza pensare a quanto spenderà, dalla naturalezza con cui dedica a Kaede gesti affettuosi e da come gli parla, anche di argomenti importanti. Per non parlare del modo in cui si entusiasma per ogni singola cosa… è una versione più mite e assennata di Hiroshi in un certo senso, perché comunque capisce sempre quand’è il momento di essere seri e ascoltare. Insomma, è l’incarnazione del fluff, mi piace tantissimo *-*
Iwao è rimasto un pochino nell’ombra, ma penso sia normale, essendo un personaggio secondario. Però è palese che deve subire l’esplosività di Hiroshi e lui, paziente e buono com’è, sopporta in silenzio AHAHAHA posso shippare anche la HiroshixIwao, oltre che la KaedexRyuuji??? Mi dai il via libera??? XD
Insomma: brava, brava e ancora brava! Non avresti potuto fare un lavoro migliore con la caratterizzazione e con la creazione di questi personaggi, ti prego, TI SCONGIURO scrivi altro su di loro *_____* (quand’è che questa valutazione è scaduta nel fangirlaggio estremo? AHAHAH)


Utilizzo Pacchetto: 8,5/10

Sicuramente hai inserito i sogni, sia raccontandone uno all’inizio – come ti dicevo, pensavo fosse una cosa marginale e scollegata dal resto, ma sul finale mi sono dovuta ricredere – sia facendolo raccontare da Kaede. I sogni sono un elemento importante anche perché sono la manifestazione della rabbia del protagonista, il ‘luogo’ in cui concretizza le fantasie di violenza verso i suoi compagni e questo lo fa stare male. Ma non solo: i sogni sono anche il tramite per capire quanto la presenza di Ryuuji gli faccia bene e riesca a rassicurarlo.
Il significato del pacchetto era molto ampio e potevi svilupparlo in tantissimi modi, anche solo selezionare alcuni significati. Mi è piaciuto molto il modo in cui hai riportato la fuga e la ricerca dell’avventura: i quattro ragazzi sono partiti così, di punto in bianco, senza dire niente a nessuno, e hanno deciso di fare un po’ come gli pareva, decidendo i programmi della giornata sul momento. Questo, insieme alla spensieratezza che sei riuscita a far emergere nella prima parte della storia, li ho trovati elementi ben inseriti.
Tuttavia, se confrontati all’insieme generale della storia, rimangono secondo me un pochino marginali, forse proprio perché la storia è narrata dagli occhi di Kaede, un personaggio che di per sé fa fatica a lasciarsi andare ed essere spensierato e quindi è come se mettesse sempre un freno, non si sbilanciasse troppo.
Sul finale ho colto il tuo tentativo di inserire l’eccesso di libertà e di potere, ma l’ho trovata un pochino forzata come cosa, insomma io forse l’avrei evitato perché non era necessario inserire anche quel significato per la buona riuscita del pacchetto e… insomma, è come se tu avessi voluto inserire ‘per forza’ anche questo significato, anche se era poco attinente al senso generale della storia. Poi magari sono io che ho frainteso e non ho colto al meglio ciò che volevi trasmettere, ma nel finale mi sarebbe piaciuto che ti concentrassi sullo sfogo di Kaede e sulla realizzazione del fatto che non sia una persona cattiva, anche grazie alla presenza e alle parole di Ryuuji; secondo me la storia sarebbe stata completa e perfetta anche così!
Ma in fondo come posso ‘rimproverarti’? Sei stata coraggiosissima a scegliere questo pacchetto (quelli dei colori erano sicuramente tra i più difficili) e non era affatto facile svilupparlo, visto la sua ricchezza di significati e sfaccettature! ^^


Gradimento Personale: 5/5

E su questo non ci piove, ho amato tantissimo la tua storia *-*
Mi è piaciuto veramente TUTTO: l’idea di fondo, l’ambientazione, i personaggi, le attività che gli hai fatto fare, i dialoghi sempre realistici, brillanti e divertenti, ma anche e soprattutto questo rapporto indefinito tra Kaede e Ryuuji. Sì, perché ancora più delle storie slash mi piacciono le storie slash in cui non c’è una vera e propria relazione dichiarata, ma si è ormai passato il confine dell’amicizia e quindi è presente uno di quei rapporti ambigui e molto affettuosi. La dolcezza di Ryuuji, in netto contrasto con la scontrosità di Kaede, mi ha davvero colpito; è come se lui, con la sua sola presenza, riuscisse a smussare gli aspetti più spigolosi del carattere del suo migliore amico, ed è una cosa che adoro tantissimo!
Poi vabbè, Hiroshi mi ha rubato il cuore e il modo in cui lui e Kaede battibeccano AHAHAHAHA potrei leggere trilogie intere su di loro, te lo giuro!
Insomma, ho letto la tua storia davvero davvero molto volentieri, mi ha fatto sognare e ancora non posso credere che sia già finita! Lo so che te l’ho già detto, ma PER FAVORE, scrivi qualcos’altro su di loro, ne ho bisognoooo! *______*


Totale: 37/45



TOTALE COMPLESSIVO: 78/90


Io su EFP: Soul Mancini
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Giudice*****
25/08/2020 17:19
 
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SESTA CLASSIFICATA (PARIMERITO)

“Come neve al sole” di Ile_W





VALUTAZIONE DI SABRIEL



Grammatica&Stile: 9/10



Per quanto riguarda la grammatica, non ho trovato particolari errori; tuttavia, provvedo a segnalarti alcune precisazioni: “[...] è ancora così magro rispetto ad ora” → La d eufonica è obbligatoria solo quando è preceduta e seguita dalla stessa vocale; per cui in “ed è” è corretto inserirla, mentre in “ed ora” (vocali diverse) oppure in “ed il” è necessario tralasciarla.

Utilizzi un lessico semplice che, combinato al tuo stile fluido e immediato, consente al lettore di immergersi facilmente nella storia; ho apprezzato la cura che, nonostante la semplicità apparente, riservi alla scelta di alcune parole e alla costruzione della frase, che aiuta a comprendere meglio ogni sfumatura del lessico da te utilizzato.
Tuttavia, ti segnalo alcuni passaggi che personalmente avrei scritto diversamente (ma che, ovviamente, non costituiscono degli errori veri e propri):

 “[...] Prosegue e il silenzio tra quelle pareti diventa assordante, doloroso, perché sa quanto rumore, quanta storia, si nasconde tra queste […] → Avrei decisamente evitato di inserire la virgola dopo “storia”, perché mi pare blocchi la fluidità della frase.

 “Quando solleva lo sguardo, il cortile non ha più lo stesso aspetto di poco fa [...]” → Al posto di “poco fa” avrei scritto “poco prima”; mi pare suoni meglio con la terza persona, ma chiaramente si tratta solo di gusti personali.

 “In questo momento si accorge che essere rimproverata da quella voce è qualcosa di meraviglioso tanto che non le risponde a tono come avrebbe fatto in passato.” → Avrei inserito una virgola dopo “meraviglioso”, perché mi sembra renda la frase più scorrevole e non perda comunque l'accezione che intendevi attribuirle.

 “È talmente concentrata nel rivederla che non si accorge subito del bambino assonnato che sta entrando nella cameretta; tuttavia, quando lo vede, è impossibile non riconoscerlo.” → “[...] concentrata nel rivederla” non mi suona affatto bene. Avrei optato per “[...] concentrata sulla sua figura”, oppure avrei espresso la frase in un altro modo, ad esempio così: “È talmente stupita di rivederla [...]”. Lo stesso in “[...] tuttavia, quando lo vede, è impossibile non riconoscerlo.”: dal momento che la storia è raccontata dal punto di vista della protagonista, avrei scritto “[...] quando lo vede, le risulta impossibile non riconoscerlo/non può non riconoscerlo”.

 “Le manca tanto anche quel lato cresciuto troppo in fretta del piccolo che le ha fatto compagnia durante l'infanzia per la quale si è sentita responsabile e protetta contemporaneamente, un rapporto che è sempre stato fraterno.” → Questa frase è assolutamente d'effetto ma, a mio parere, un po' troppo lunga: ricordo che, durante una sorta di seminario sulla scrittura creativa a cui partecipai in passato, un autore suggerì che se, leggendo una frase, non si riesce ad arrivare fino alla fine senza fare delle pause nel mezzo, la suddetta frase è decisamente troppo lunga ed è dunque necessario “spolparla” (N.B.: questo non vuole essere nient'altro che un consiglio spassionato che mi prendo la libertà di dare); ecco, non sono riuscita ad arrivare fino alla fine della frase senza dover riprendere fiato, per cui avrei preferito la spezzassi, ad esempio così: “Le manca tanto anche quel lato del piccolo cresciuto troppo in fretta, che le ha fatto compagnia durante l'infanzia e per la quale si è sentita responsabile (e protetta al tempo stesso); un rapporto che è sempre stato fraterno.”

 “Dopodiché lo stesso chiarore le fa muovere impercettibilmente le palpebre a causa del fastidio che provoca agli occhi e, nel momento in cui li riapre, si trova sulla medesima poltrona ma davanti a lei non vi è nessuno.” → Avrei inserito una virgola dopo “poltrona”.


Non ho trovato, inoltre, alcun errore di battitura, che ribadisce la cura che hai riposto nella stesura della storia.
Ho notato che utilizzi parecchio i trattini per “arricchire” il testo, caratteristica che normalmente apprezzo, e in questa storia non è stato diverso; tuttavia, ti consiglio di non abusarne, perché alla lunga potrebbe risultare superfluo. Ad esempio, in questa frase: “Si sente improvvisamente strana, ha la vista offuscata – fastidiosa – e quando si passa le dita sulle guance si stupisce di trovarle umide di lacrime”; certamente l'obiettivo era quello di arricchire la percezione del lettore, però non lo trovo affatto necessario qui. In alcuni casi, “less is more”.
Lo stesso ho pensato per quanto riguarda l'utilizzo del corsivo. In alcuni passaggi rende assolutamente l'effetto, in altri (come questo: “Avere con lei sua nonna un'altra volta, questo le basta.”) ho faticato a comprenderne il senso.
In generale, ho comunque apprezzato molto la cura che hai dedicato all'aspetto stilistico di questa storia.



Trama&Personaggi: 18/20


La trama è semplice, ma significativa: l'intera storia si basa sul sogno, che pare quasi ad occhi aperti, della protagonista, in cui il lettore non fa fatica a identificarsi.
Si tratta di un viaggio tra i ricordi, come se improvvisamente Elena sia stata trasportata indietro nel tempo, e tutto appare così reale che è difficile rendersi conto (e accettare) che si tratta di un semplice sogno, una volta giunti alla fine.
Ho apprezzato molto la scelta di concentrare la narrazione non tanto sull'evoluzione della trama attraverso l'azione, quanto sulla dimensione introspettiva della protagonista: se Elena compie una sorta di viaggio nel tempo, il lettore compie un viaggio dentro di lei e la sua infanzia, che si sviluppa man mano che la trama avanza.
Per questo, per quanto riguarda la caratterizzazione, ho deciso di assegnarti il punteggio pieno: hai fatto un gran lavoro sulla protagonista e, mentre leggevo, ammetto di aver percepito qualcosa che mi ha fatto apprezzare profondamente la cura che hai dedicato ai dettagli.
Se la trama non è particolarmente elaborata, desidero assolutamente premiarti per l'accuratezza che hai dedicato a questo personaggio, che ho davvero percepito in tutta la sua interiorità.
Per quanto riguarda la nonna e Daniele, invece, sono personaggi marginali, ma che svolgono comunque il loro ruolo all'interno della narrazione e che perfettamente si adattano ad una storia così breve.



Utilizzo Pacchetto: 10/10


Il sogno costituisce sostanzialmente l'intera storia ed è facilmente individuabile e percepibile al suo interno.
Anche il pacchetto da te scelto è stato rispettato: ho apprezzato specialmente il modo in cui lo hai sviluppato, ponendo particolare attenzione sulla “spensieratezza e mancanza di responsabilità” e su vari altri dettagli che hanno contribuito a immergermi nell'infanzia della protagonista, in cui è facile rispecchiarsi grazie anche alla sensibilità con cui hai raccontato la sua storia.
Per quanto mi riguarda, hai centrato in pieno ciò che era l'obiettivo del contest.



Gradimento Personale: 5/5


C'è bisogno di dirlo? Ho adorato questa storia, sia per il viaggio interiore non indifferente a cui mi hai sottoposto, sia per la delicatezza con cui l'hai raccontata, che lascia decisamente il segno.
Mi hai dato vari spunti di riflessione e io stessa mi sono rivista nella protagonista (peraltro, Elena è uno dei miei nomi preferiti!).
Ho apprezzato molto anche il titolo: mi piace quando viene tratto direttamente dal testo, anche se non è un parametro di valutazione.
Ho apprezzato l'attenzione che riponi all'inizio della storia alla descrizione dei rumori della casa: è un passaggio brevissimo, eppure molto d'effetto, perché è veritiero: spesso non ci fermiamo a rifletterci, ma i luoghi in cui siamo abituati a vivere, durante l'infanzia o nell'età adulta, sono caratterizzati da vari rumori (e odori), che riconosciamo inconsapevolmente e che ci mancano in loro assenza.
Mi è piaciuto molto il modo in cui hai affrontato questo tema: questo è uno di quei dettagli a effetto che inizialmente potrebbero apparire di poca importanza, ma che senz'altro contribuiscono ad arricchire la storia e la sua profondità.
L'attenzione che dedichi ai dettagli, in particolare, è ciò che più mi ha colpito: i rumori della casa, modelli di automobili ormai datati... credo si tratti di una caratteristica intrinseca nello stile di un autore.
Complimenti per questa splendida storia!


Totale: 42/45




VALUTAZIONE DI SOUL



Grammatica&Stile: 8/10

Ciao Ile! Dopo essere stata per la prima volta tua concorrente, ecco che per la prima volta ti farò da giudice! ^^
Dal punto di vista grammaticale non ho trovato alcun tipo di errore, il testo è piuttosto pulito e scorrevole, quindi ti faccio i miei complimenti. Più che altro ho individuato delle scelte lessicali che mi hanno lasciato con qualche dubbio e che ti segnalo di seguito:
“le guance più paffute rispetto l'ultimo periodo” -> qui secondo me sarebbe più corretto scrivere ‘rispetto all’ultimo periodo’.
“Un'immagine così scalfita nella memoria” -> in genere ‘scalfita’ si utilizza per indicare qualcosa di rovinato, intaccato, mentre penso che in questo caso volessi intendere un’immagine ‘scolpita’ nella mente.
“La voce di suo cugino è infantile e sgrammaticata” -> una ‘voce sgrammaticata’ mi suona strana, forse più che voce avrei utilizzato ‘parlata’, che si accosta bene sia con infantile che con sgrammaticata.
“le gambe che stavolta toccano il pavimento” -> credo che siano i piedi, e non le gambe, a toccare il pavimento ^^
Non sono tantissimi errori e nemmeno gravi (forse in certi casi sono un po’ mie pignolerie XD), ma per sottrarre il punteggio ho dovuto tener conto anche della quantità in relazione alla lunghezza della storia ^^
Un’altra piccolissima cosetta che ha notato riguarda i trattini dentro cui inserisci gli incisi: certe volte sono lunghi e altre volte corti, il che conferisce al testo un aspetto non omogeneo. Anche qui non si tratta di un errore grave, ma dal punto di vista estetico ti consiglio di scegliere una “modalità” e usare quella per tutto il testo in modo da renderlo uniforme!
Per il resto, devo farti davvero i miei complimenti per il tuo stile: l’ho trovato incredibilmente fluido e scorrevole, il lessico è sempre molto uniforme e piacevole, la costruzione delle frasi è pulita e corretta, la punteggiatura è inserita sempre in maniera impeccabile e risulta variegata; tutto nel tuo scritto contribuisce a renderlo piacevole e godibile, la stoia mi è scivolata sotto gli occhi con una semplicità incredibile e nel contempo mi ha coinvolto tantissimo. Hai creato non solo delle immagini efficaci e molto belle, ma le hai anche raccontate e descritte nella maniera corretta, dando la giusta spolverata di particolari ma senza perderti in descrizioni troppo dettagliate e pesanti. Hai saputo dosare i pensieri, le descrizioni e le sensazioni per creare un mix davvero d’impatto.
Complimenti, il tuo stile mi ha davvero colpito positivamente!


Trama&Personaggi: 18/20

La trama mi è piaciuta tantissimo, per quanto breve e semplice: ci racconti di Elena, una ragazza che torna nella casa dove è cresciuta dopo tanti anni, entra nella sua vecchia cameretta e, suggestionata dal luogo e dai ricordi, inizia a sognare – non ci dici se si è addormentata e non è dato sapere se il sogno fosse a occhi aperti o durante il sonno, ma in fondo non è tanto importante e non fa grande differenza. Ci racconti però il momento in cui si risveglia, si riscuote, che fa capire che non si è trattato di un’allucinazione o un chissà quale viaggio temporale sovrannaturale, ma un vero e proprio sogno.
Mi è piaciuto molto il modo in cui hai gestito l’inizio di tutto, partendo da ciò che Elena vede fuori dalla portafinestra: all’improvviso apre gli occhi e trova tutto come un tempo, poi pian piano si guarda attorno e scopre, dettaglio dopo dettaglio, di essere tornata indietro a più di vent’anni prima.
Ciò che ci racconti è una scena di vita quotidiana, che non ha bisogno di una trama o di uno svolgimento vero e proprio, proprio perché è uno spezzone di vita come un altro, ma che per Elena rappresenta tanto.
Nella tua trama e nella sua gestione non ho trovato nessun errore o buco particolare, hai sviluppato il tutto in maniera molto naturale. Ottimo!
Per quanto riguarda i personaggi, devo dire innanzitutto che ho apprezzato un sacco il personaggio della nonna: sei riuscita a descriverla perfettamente, tramite i suoi gesti, il suo modo di parlare e le premure nei confronti dei nipoti, oltre che tramite lo sguardo di Elena. Sono perfettamente riuscita a inquadrarla ed è palese che fosse una figura centrale, sia della storia sia della vita della protagonista.
Anche Daniele è stato gestito in maniera perfetta, me lo sono proprio immaginato con quel ricciolo sulla fronte *-*
La protagonista è come se fosse divisa in due: c’è la lei del presente e la lei bambina, ma comunque è sempre lei, seduta sulla sua poltrona preferita. Ci dai qualche dettaglio sulle sue abitudini di quando era piccola: saltava sulla poltrona, si rivoltava quando la nonna le diceva di stare composta, ma è palese che provasse un grande affetto per le persone che formavano la sua famiglia.
Della lei del presente invece ci dici che ha trent’anni, non sa cosa ne sarà del suo futuro e si sente molto fragile, soffre addirittura d’ansia – forse perché le sono mancati troppo presto i punti di riferimento, come per esempio la nonna.
In linea di massima ho trovato ben gestito anche quest’aspetto.
Tuttavia ci sono alcuni piccoli dettagli che ho trovato sfuggenti, che sono andati a incidere sia sulla trama sia sui personaggi e non mi hanno permesso di darti il punteggio pieno. So che volevi raccontare una semplice slice of life, ma quando sono giunta in fondo al testo mi sono ritrovata con qualche dubbio irrisolto: come mai Elena e Daniele vivevano insieme alla nonna? Come mai il cuginetto è dovuto crescere troppo in fretta? Mi sarebbe piaciuto saperne qualcosa in più, ecco, ma giusto con una frasettina in più buttata da qualche parte (XD), non tanto entrando nei dettagli e spendendoci paragrafi interi ^^
Comunque sono rimasta colpita dalla quantità di dettagli che sei riuscita a inserire in un testo così breve, talmente tanti che mi sono già affezionata a questa famiglia e vorrei leggere ancora di loro *-*


Utilizzo Pacchetto: 9/10

Il sogno è sicuramente il punto centrale della tua storia, si può dire che occupi quasi tutto il testo, quindi l’hai inserito perfettamente e hai soddisfatto in pieno la nostra richiesta! Una cosa che ho apprezzato è che ne hai lasciato i contorni sfocati, quasi come se si fondesse con la realtà, il che ha dato un tocco quasi magico a tutta la situazione. Davvero un’ottima scelta, molto carina!
Per quanto riguarda il contenuto del tuo pacchetto, mi piace molto come hai inserito il ‘tornare bambina’ e la sensazione di spensieratezza che hai attribuito al periodo dell’infanzia, proprio come ti veniva richiesto dal pacchetto; mi sarebbe piaciuto che ti concentrassi un pochino di più sul voler sfuggire dalla situazione meno dalla situazione problematica e sentire meno il peso della responsabilità, perché è qualcosa a cui accenni ma di cui ci parli molto marginalmente. Questo è l’unico motivo per cui non ti ho attribuito il punteggio pieno nel parametro, ma nel complesso trovo che il contenuto del pacchetto sia ben inserito ^^


Gradimento Personale: 5/5

Su questo non ci piove: ho AMATO la tua storia dalla prima all’ultima parola! *-*
In poco più di mille parole sei riuscita a coinvolgermi, emozionarmi, farmi provare nostalgia, farmi spuntare sulle labbra un sorriso intenerito, farmi sognare a occhi aperti e farmi affezionare ai tuoi personaggi! È davvero difficile che accada con un testo così breve, ma quando sono giunta alla fine mi è dispiaciuto tantissimo dover lasciare questi personaggi, avrei voluto leggere ancora su di loro!
Sono anche una grande fan delle slice of life, di questi momenti di quotidianità così semplici eppure bellissimi, carichi di un significato simbolico e affettivo troppo potente per essere spiegato, e delle scene famigliari – ancora di più se ci sono di mezzo dei bambini!
Insomma, questo misto di fluff e malinconia mi ha davvero rapito il cuore, sei stata di una delicatezza impressionante e hai sicuramente lasciato un segno in me, come se anche io – come Elena – fossi stata inghiottita da un sogno durante la lettura e poi ci abbia impiegato qualche minuto a riprendermi e riconnettere alla realtà. Questo sicuramente è anche merito del tuo stile che, come ti dicevo, ho veramente amato e ho sentito molto vicino a me.
Che dire? Nella sua semplicità, la tua storia è stata veramente speciale *-*


Totale: 40/45



TOTALE COMPLESSIVO: 82/90


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25/08/2020 17:22
 
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SESTA CLASSIFICATA (PARIMERITO)

“FRESH” di Vale_P





VALUTAZIONE DI SABRIEL



Grammatica&Stile: 9/10


Per quanto riguarda la grammatica, non ho riscontrato particolari errori, a parte alcune imprecisioni che segnalo qui di seguito:

 […] L'ultimo mese i nostri incassi sono stati inferiori del 10% rispetto la media degli altri ristoranti! → “[...] rispetto alla media [...]”.

 "Ciao Jo! A sta sera!" → Non ho mai trovato la forma “sta sera”, per cui non so dire con certezza se sia corretta oppure no; tuttavia, preferisco la forma attaccata “stasera”.

 […] inizio a far camminare il mio dito indice ed il medio sulla superficie tonda dell'anguria. […] → La d eufonica si aggiunge solamente quando la parola seguente inizia con la stessa vocale, ad esempio: “ed era...” è corretto, “ed il” (vocali diverse) è sbagliato.

Inoltre, ho trovato alcuni errori di battitura che, se vorrai, ti segnalerò privatamente.
All'inizio, ammetto di essere rimasta confusa dallo stile particolare che hai adottato: non sono amante dei puntini di sospensione, ad esempio, ma andando avanti con la lettura non ho potuto impedirmi di pensare che questo stile, schietto e semplice, è senza dubbio il più adatto per la storia che hai deciso di raccontare.
Ti faccio, quindi, i complimenti per questo, perché hai saputo farmi apprezzare al cento percento qualcosa che, in un testo diverso, probabilmente non avrei saputo apprezzare allo stesso modo: ho avuto l'impressione che tu abbia proprio “adattato” lo stile alla storia, più che nelle altre, e la trovo una caratteristica estremamente positiva per un autore.
Tuttavia, ho notato alcune ripetizioni che credo si sarebbero potute evitare con una rilettura più attenta: provvedo a segnalartene alcune.

 Quando riapro gli occhi è solamente perché la sveglia che avevo puntato alle 8.00 di mattina ha iniziato a suonare. Stropiccio gli occhi; […] → Probabilmente sono pignola, ma la ripetizione di “occhi” mi salta subito all'occhio (e il gioco di parole non è voluto ^^''); avresti potuto scrivere: “Quando spalanco le palpebre […]. Stropiccio gli occhi [...]”.

 L'anguria invece è posata proprio al centro del tavolo, davanti a me. Distrattamente la faccio rotolare sul tavolo tra le mie mani mentre aspetto Jo. → Lo stesso posso dire per questa frase: la ripetizione di “tavolo” è evidente, almeno per me. Per risolvere questo problema, a mio parere si poteva anche evitare la seconda ripetizione, che trovo piuttosto superflua.

Ti segnalo, inoltre, altre frasi, che non considero dei veri e propri errori, ma che non mi convincono:

 Ora non vorrei solo una bella doccia calda! → Confesso di non aver capito il senso di questa frase, nemmeno dal contesto; credo che quel “non” non dovesse essere lì, ma ho preferito comunque segnalartelo.

 Il tempo che dedico giornalmente alla cura della mia persona è di 10 minuti circa. → Se accetto l'uso dei numeri con le ore e le date (non mi risulta sia sbagliato utilizzarli in questi casi), prediligo l'uso delle lettere in casi come questo. Non lo considero un errore, ma a livello estetico forse non è il massimo.

 "Guarda Jo non ho parole! [...]” → A mio parere, in questo tipo di frasi è importante non dimenticarsi della punteggiatura, quindi: “Guarda, Jo, non ho parole!”, oppure, per rendere meglio l'enfasi della frase: “Guarda Jo, non ho parole!”.

 la mia mente inizia a vagare tra i ricordi dell'estate scorsa. → In questa frase sei andata a capo senza inserire la maiuscola.

 "Nha... niente. […]” → Non ne sono sicura, ma credo che la forma corretta, o perlomeno quella più utilizzata, sia “nah”.



Trama&Personaggi: 18/20


La trama è semplice e lineare: segue una logica chiara e rappresenta volutamente una situazione in cui molte persone si possono rispecchiare; questo potrebbe far peccare d'originalità ma, giunti alla fine, la morale è talmente tangibile e potente da compensare questa “mancanza”, se tale la si può considerare (e non è il mio caso).
La protagonista, di cui, forse anche questo volutamente, non si conosce il nome, è una ragazza piuttosto comune, e proprio in questo si cela la potenzialità di questa storia: anche i personaggi che le ruotano intorno sono persone comuni, eppure tutti portano con sé un significato immenso e profondo, di cui ci si rende conto chiaramente man mano che si prosegue nella lettura.
Proprio perché è facile identificarsi nella protagonista, soprattutto per ragazzi di una certa fascia d'età, mi è sembrato di entrare letteralmente nella storia a ogni pagina di più, per cui non posso che darti il massimo per la caratterizzazione dei personaggi: anche se Jo è un personaggio piuttosto secondario, il suo ruolo appare fondamentale alla fine della storia per la realizzazione della morale.
Il motivo per cui non ti ho dato il massimo è lo sviluppo della trama, che riguarda più una condizione che una storia vera e propria, con un inizio e una fine palpabili.



Utilizzo Pacchetto: 10/10


Il contest prevedeva l'inserimento di un sogno, che hai inserito in modo davvero efficace, in un punto perfetto della narrazione: inoltre, hai rispettato pienamente ciò che il pacchetto da te scelto prevedeva, rendendolo il fulcro della storia.
Hai raccontato una situazione in cui è facile immedesimarsi ma su cui spesso, quando la si vive, non ci si riflette.
Ho apprezzato molto anche l'interpretazione della persona “semplice ma positiva”, che salva letteralmente la giornata alla protagonista, lasciando più spazio all'ottimismo, che è la reale morale, di impatto fortissimo, di questa storia.



Gradimento Personale: 5/5


C'è bisogno di dirlo? Ho amato questa storia con ogni fibra del mio essere.
Nonostante le sporadiche imprecisioni, ho apprezzato profondamente la scelta di inserire una morale, forse nemmeno voluta; io, però, l'ho interpretata come tale e mi ha dato parecchi spunti di riflessione.
Questa frase, in particolare, l'ho davvero adorata: “La vita è un cerchio e prima o poi si chiuderà senza averti effettivamente portato da nessuna parte”.
Credo tu abbia azzeccato pienamente il senso del pacchetto, rendendolo con un lessico semplice, ma assolutamente d'effetto e adatto alla trama.
La scelta di non dare un nome vero e proprio, se non “principessa”, alla protagonista, la considero senz'altro una buona trovata: si tratta, a mio parere, di un buon espediente per raggiungere la maggioranza e raccontarla.
Mi hai coinvolta completamente, pur raccontando una storia semplice e “comune”, forse: proprio qui si cela, infatti, il potenziale di questa storia.
Complimenti per aver scritto un testo così bello e grazie per avermi dato la possibilità di leggerlo e di riflettere!


Totale: 42/45




VALUTAZIONE DI SOUL



Grammatica&Stile: 5,5/10


Ciao Vale! Mi dispiace tantissimo esordire con un punteggio così basso, ma purtroppo nella tua storia ho trovato un po’ di errorini e di disordine e, anche se nella maggior parte dei casi non si tratta di cose gravi, si sono andate a sommare; inserisco i punteggi anche in base al numero di errori in relazione alla lunghezza della storia, nel senso che più la storia è lunga e gli errori ‘sparpagliati’ e più tendo a passarci sopra. Quando invece mi viene presentato un testo più breve, le sviste si sentono di più.
Ti lascio qui le cosette che ho notato:
“Ora non vorrei solo una bella doccia calda!” -> penso che quel ‘non’ sia in più.
“Sento il rumore dell'acqua che sta scorrendo e si sta scaldando mentre finisco di spogliarmi.” -> ok, so già che mi odierai quando ti dirò perché ho copiato questa frase XD se lo prendiamo singolarmente, il concetto di ‘sentire il rumore dell’acqua che si sta scaldando’ non ha molto senso… il ‘e si sta scaldando’ è sempre riferito a ‘il rumore dell’acqua’. A livello di formulazione quindi questa frase mi ha lasciato dubbiosa; magari, in alternativa, avresti potuto dire qualcosa come: “Sento il rumore dell’acqua che sta scorrendo e il vapore comincia a inondare il bagno” (il vapore si forma quando l’acqua si scalda e si scontra con l’aria fredda, quindi quest’immagine farebbe capire il concetto).
“Prima di iniziare ad insaponarmi lascio che l'acqua scivoli sul mio corpo per un paio di minuti avvolgendomi in un caldo abbraccio e chiudo gli occhi” -> qui secondo me ci vorrebbero delle virgole che racchiudano ‘avvolgendomi in un caldo abbraccio’, perché senza punteggiatura risulta un po’ ‘stancante’.
“pigramente leggo il un messaggio appena arrivato” -> c’è un ‘il’ di troppo.
“Alzo lo sguardo nello schermo e guardo di nuovo l'ora” -> alzare lo sguardo ‘nello’ schermo mi suona strano, ci starebbe meglio ‘sullo’, o direttamente ‘poso lo sguardo sullo schermo’.
“mi infastidice” -> manca una ‘s’ in ‘infastidisce’.
“è di 10 minuti circa” -> questa è più una questione ‘estetica’ o comunque di correttezza a livello narrativo. Non è che scrivere i numeri in cifre sia una cosa sbagliata – per esempio per gli orari o le date precise si possono usare – ma in questo caso, quando si parla di lassi di tempo, nei testi narrativi sarebbe più corretto scrivere i numeri in lettere (dieci minuti).
“Ei!” -> in genere si scrive ‘ehi’ (all’italiana) oppure ‘hey’ all’inglese, credo che quest’esclamazione senza la ‘h’ non esista.
“sta sera” -> si scrive tutto attaccato (stasera).
“IL PANINO FA SCHIFO.” -> come per i numeri scritti in cifre (ma anche questo è un fattore che spesso dipende dal gusto personale), in genere in un testo narrativo non è molto carino inserire parole/frasi tutte in maiuscolo; per evidenziare un’affermazione o una parola, sarebbe consigliabile utilizzare il corsivo, che rimane più discreto e ordinato. So che rientra anche questo nelle mie pignolerie, ma ho preferito comunque segnalartelo ^^
“Mara senti” -> qui ci vorrebbe una virgola: “Mara, senti”.
“Guarda Jo non ho parole” -> anche qui ci starebbe bene una virgola: “Guarda Jo, non ho parole”.
“Ma sì!Meglio di niente” -> errore di battitura, ti sei dimenticata lo spazio dopo il punto esclamativo.
“Luglio” -> questa è una cosa che sbagliano in tanti, un errore molto comune: in italiano i nomi dei mesi, così cime quelli dei giorni della settimana, vanno scritti con la lettera minuscola.
“c'è stato un tempo in cui fui grata di essere stata assunta” -> qui il problema è di concordanza del verbo: credo che al posto di ‘fui’ si dovrebbe usare ‘ero’, per come è formulata la frase.
“Nha” -> in genere l’esclamazione ‘nah’ si scrive con la ‘h’ finale e non nel mezzo della parola.
Ti volevo inoltre segnalare alcuni piccoli dettagli che hanno compromesso in certi punti la coerenza del testo, per esempio la parola ‘tv’ l’ho trovata alcune volte scritta così (tutta in minuscolo) e altre volte ‘TV’, tutta maiuscola. Ora, non credo che esista un modo universalmente giusto di scriverla, quindi non è un vero e proprio errore, ma nel corso del testo sarebbe preferibile se usassi una sola forma. Stessa cosa per quanto riguarda ‘menu’ e ‘menù’.
Una cosa del genere l’ho trovata anche nella punteggiatura delle domande-esclamazioni (quelle dove hai inserito sia il punto di domanda che l’esclamativo): una volta hai scritto ‘?!’ e un’altra volta hai scritto ‘!?’, creando un pochino di disordine. Comunque ti segnalo che in questo caso la forma corretta sarebbe la prima, col punto interrogativo prima e poi l’esclamativo.
Ultima cosa che ho trovato: quando la protagonista legge i messaggi, e quindi anche la parte “Mittente: Silvia” e “Mittente: Mamma”, pur andando a capo non hai inserito il punto alla fine della frase. Questo sarebbe stato giustificabile se i messaggi fossero stato staccati dal testo narrativo e formattati in modo da apparire come veri e propri messaggi – quindi a livello di impaginazione –, ma nella tua storia era come se fossero parte integrante della narrazione e quindi dopo ‘Silvia’ e ‘Mamma’ ci voleva il punto.
A livello stilistico la tua storia non mi è affatto dispiaciuta: è vero, certe volte ho pensato che la punteggiatura e la struttura delle frasi si potesse leggermente modificare, ma tutto sommato ho trovato la tua storia scorrevole e piacevole da leggere!
Il tuo stile è dinamico, anche grazie alla giusta lunghezza e gestione dei periodi, che non sono mai troppo lunghi né troppo corti; hai un modo di narrare fresco e frizzante, che permette al lettore di entrare nella mente della protagonista e immedesimarsi nei suoi pensieri. Hai anche un ottimo equilibrio tra pensieri, sensazioni, descrizioni e azioni, le parti più introspettive e riflessive non mi sono mai pesate e le ho trovate ben amalgamate a tutto il resto. Per non parlare del ritmo costante e incalzante, che non ha mai ‘bloccato’ la narrazione e ha contribuito a mantenere alta la mia attenzione mentre leggevo.
Insomma, sei riuscita a coinvolgermi tantissimo nella lettura e questa è la caratteristica che apprezzo di più nello stile di un autore *-*


Trama&Personaggi: 19,5/20

La trama è in realtà molto semplice, ma ben gestita e ben sviluppata: inizi col parlare della quotidianità di una ragazza che, stanca dai ritmi del lavoro e annoiata dalla solita routine, non è per niente soddisfatta della sua vita e sente il peso di ogni batosta come se fosse un fatto gravissimo. La prima parte potrebbe sembrare qualcosa di superfluo, proprio perché racconta dei momenti talmente tanto banali e quotidiani che nessuno racconta mai nelle storie, ma in realtà è il giusto mezzo per conoscere la protagonista e le dinamiche della sua vita. A parte il fatto che mi sono divertita un sacco a seguire tutte le vicende della sua giornata – portafoglio dimenticato, commissioni, pranzo scarso, multa, lavoro –, ho trovato molto interessante che tu abbia deciso di sviluppare una trama e arrivare a una sorta di morale partendo dalla normalità, da scene che molti di noi hanno vissuto e vivono tutti i giorni.
Molto interessante anche come hai fatto assumere, sul finale, un significato a quel sogno che non sembrava averlo. È senz’altro stato il ‘colpo di scena’ della trama, se così si può definire, perché è un elemento che è rimasto in sospeso finché la protagonista, riflettendo tra sé, non è giunta alla conclusione che “stava camminando su un’anguria”… è davvero interessante il modo in cui hai sviluppato questo dettaglio, che poi tanto dettaglio non è ^^
Per quanto riguarda i personaggi, io ti ringrazio immensamente per aver scritto questa storia in prima persona XD perché in questo modo sono riuscita a entrare perfettamente nella testa della protagonista e seguire i suoi pensieri, il suo modo di reagire davanti a ogni piccolo dettaglio e sono riuscita a delineare nella mia mente il suo carattere. Vediamo tutta la rabbia che ha accumulato, che in realtà non è rabbia ma frustrazione e stanchezza, che la fanno star male anche per la più piccola fesseria. Vediamo il modo in cui, disorganizzata com’è, non riesce a trovare il tempo (e forse anche la voglia) per fare ciò che vorrebbe, come per esempio chiamare la madre; in realtà noi sappiamo che ciò che sbaglia è il suo atteggiamento, perché riesce a vedere soltanto il lato negativo e non sorride mai.
Tutto l’opposto di Jo, il carissimo e simpaticissimo cuoco che lavora il doppio di lei ma non perde mai l’entusiasmo. È una persona positiva, ama palesemente il suo lavoro e ama la vita, riesce con la sua sola presenza a portare allegria e sorrisi attorno a sé. Non è che lui e la protagonista si siano lanciati in chissà quali discorsoni filosofici sul senso della vita, ma a lei è bastato vedere lui e il suo atteggiamento – e una semplice anguria – per capire dove stava sbagliando.
Ho trovato davvero ben trattati i tuoi personaggi, sei riuscita a tratteggiarli in maniera coerente e mi ci hai fatto subito affezionare ed empatizzare!
L’unico motivo per cui ho deciso di sottrarti quel mezzo punto è che, soprattutto per quanto riguarda la protagonista, la parte più ‘esterna’ del suo carattere è rimasta un po’ inesplorata e mi sarebbe piaciuta conoscerla di più sotto quest’aspetto, vederla interagire maggiormente col mondo esterno. Del tipo: è timida o introversa? Dice sempre quello che pensa o bisogna tirarle fuori le parole con le pinze? Con quale facilità/difficoltà parla dei fatti suoi agli altri? Qual è il suo modo di scherzare? È un peccato che questo non sia emerso tantissimo perché c’erano i presupposti e le situazioni adatte!
Però è solo un minuscolissimo dettaglio, forse una mia pignoleria, ma in generale hai fatto davvero un ottimo lavoro! Sei riuscita a farmi affezionare e incuriosire ai tuoi personaggi in meno di tremila parole e non è affatto una cosa facile!


Utilizzo Pacchetto: 10/10

Ho letteralmente amato il modo in cui hai gestito il pacchetto e il sogno! Come ti dicevo anche nell’altro parametro, all’inizio non capivo proprio il senso di questo sogno e quale fosse il nesso col resto della storia, ma poi… quando la protagonista ha riflettuto sulla sensazione di non arrivare mai da nessuna parte, come le sue dita che scorrono sull’anguria tonda – una sorta di prato verde –, sono rimasta a bocca aperta. L’ho trovata un’interpretazione carinissima e geniale! È come se il sogno volesse dirle: stai camminando solo sulla superficie, abbi il coraggio di immergerti nel rosso della vita!
Il pacchetto poi ti chiedeva di inserire il tuo personaggio in una situazione stancante e stressante – è proprio così che la protagonista si sente – ma poi riesce a superare questa fase grazie all’aiuto di una persona positiva, che in questo caso è Jo. Mi piace il fatto che l’aiuto da lui fornito non consista in discorsi motivazionali o consigli, ma a lei basta osservarlo per capire e risollevarsi. Se riesce a sorridere lui, che è oberato di lavoro più di lei, cosa le impedisce di riuscirci a sua volta? Cosa le impedisce di godersi questi momenti semplici eppure che hanno il potere di mandarti a letto col sorriso sulle labbra? Davvero bello il modo in cui hai sviluppato questo concetto!
In generale la metafora dell’anguria che è come la vita – all’esterno un semplice cerchio, ma all’interno ricco di dolcezza e vivacità – mi è davvero entrata nel cuore, ha assolutamente senso! E i semini, che la ragazza rimuove prima di addentare il frutto, sono tutti quegli ostacoli che cercano di ‘macchiare’ la bellezza della vita, ma se pian piano li si rimuove rimane solo la dolce polpa.
Sarà che stravedo particolarmente per le metafore, ma penso che tu abbia utilizzato il tuo pacchetto in maniera spettacolare e originale, davvero complimenti!


Gradimento Personale: 5/5


Penso si sia capito che la tua storia mi è piaciuta alla follia: questa metafora dell’anguria mi rimarrà per sempre impressa, non c’è niente da fare! Alla fine della storia mi sono ritrovata a sorridere insieme alla tua protagonista, perché mi hai iniettato una dose di energia e di carica pazzesche, hai insegnato tanto anche a me! Molte volte sembra che nulla ci soddisfi e dobbiamo per forza lamentarci della nostra vita, anche se non ne abbiamo motivo, perché non riusciamo a essere grati per ciò che abbiamo.
Inoltre mi sono proprio divertita a leggere questa storia, l’ho seguita con interesse e per tutto il tempo sono rimasta con la curiosità di cosa dovesse succedere, di dove saresti andata a parare. Sei riuscita a coinvolgermi e infine a sorprendermi, e questa storia nella sua semplicità ha lasciato il segno!


Totale: 40/45



TOTALE COMPLESSIVO: 82/90


Io su EFP: Soul Mancini
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25/08/2020 17:25
 
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SESTA CLASSIFICATA (PARIMERITO)

“The Devil’s In the Details” di fantaysytrash





VALUTAZIONE DI SABRIEL



Grammatica&Stile: 9,5/10



Non ho trovato alcun errore di grammatica, per cui ti faccio i complimenti per il testo curatissimo; ho riscontrato solamente un paio di errori di battitura che, se vorrai, ti segnalerò privatamente.
Ho apprezzato molto lo stile che hai utilizzato, semplice ma in grado di creare immagini immediate e d'effetto, che mi hanno aiutato a familiarizzare sia con James e la sua psicologia, sia con Kieran quando il personaggio è stato introdotto nella trama.
Tuttavia, ti segnalo alcuni passaggi che personalmente avrei scritto diversamente – ma che ovviamente non costituiscono errori veri e propri.

 Unghie affilate e laccate di nero gli stavano lasciando impronte rosse sul petto nudo, trascinandosi dai pettorali fino all’orlo dei pantaloni. → Al posto di “stavano lasciando” avrei scritto “lasciavano”; lo stesso avrei scritto dopo, sostituendo “lo stavano toccando” con “lo toccavano”. Trovo l'imperfetto comunque efficace e in grado di rendere l'idea di continuità che probabilmente avevi intenzione di attribuire al paragrafo e al sogno, per cui mi sembra una buona alternativa al gerundio, che qui non mi convince proprio.

 […] su tutta la distesa del suo corpo. → “La distesa del suo corpo” non mi piace molto: avrei scritto semplicemente “su tutto il (suo) corpo”, che mi pare renda comunque l'idea di insieme; oppure, in alternativa, al posto di “distesa” avrei scritto “superficie”.

 James pensò che quel viso senza espressione gli sorrise brevemente prima di riportare la sua attenzione sul corpo sotto di lui. → Al posto di “senza espressione” avrei scritto “inespressivo”, ma in questo caso è l'intera frase a non convincermi del tutto. A mio parere avresti potuto costruirla diversamente, ad esempio così: “James pensò di scorgere, per un istante, un timido sorriso su quel viso senza espressione...” oppure “James pensò che quel viso inespressivo gli avesse brevemente sorriso...”.

 [...] se riusciva a rimanere concentrato a sufficienza da scorgere oltre al piacere che sicuramente percepiva, una sensazione di impotenza e passività più ovattata ma non per questo meno reale aleggiava sullo sfondo. → Questa frase, onestamente, non l'ho capita. Avrei inserito una virgola tra “scorgere” e “oltre”, che credo ti sia sfuggita (capita spesso anche a me in questi casi!), ma non ho proprio compreso il senso della frase, che mi sembra sconnessa dal resto. Questo è l'unico passaggio che mi ha messo seriamente in difficoltà e per cui ho dovuto sottrarre dei punti.

 […] con una velocità sorprendente si staccò bruscamente per afferrare qualcosa a lato del letto e conficcarglielo proprio in mezzo al suo cuore. → Avrei omesso “suo” in “al suo cuore”, che in questa frase mi sembra superfluo. Mi permetto di darti un consiglio spassionato che non ha nulla a che vedere con la valutazione (ma siamo qui anche per questo, no?): attraverso la pratica ho capito che in alcuni casi “proprio” è preferibile a “suo” e che ancora più spesso quest'ultimo è superfluo, perché il soggetto a cui si riferisce è intuibile dal resto della frase. Se vuoi e puoi, fai attenzione a questi dettagli: chiaramente si tratta di piccolezze, ma contribuiscono a rendere il testo più fluido e scorrevole di quel che già è nel tuo caso.

 […] alcuni danzanti altri in posizioni assai più esplicite. → Tra “danzanti” e “altri” avrei aggiunto una virgola o una congiunzione, ma sono quasi certa si tratti di un errore di distrazione.

 E si ricordava anche che era considerata la norma aspettare di essere avvicinato, piuttosto di presentarsi a qualcuno in particolare; → Al posto di “piuttosto di” avrei scritto “piuttosto che”, ma credo si tratti di semplici preferenze linguistiche.

 Ora che si trovavano faccia a faccia James poteva anche scorgere meglio gli occhi cristallini dell’altro […] → Avrei scritto: “Ora che si trovavano faccia a faccia, James poteva anche scorgere meglio gli occhi cristallini dell’altro [...]”.

 Durante il giorno proseguiva la vita di tutti i giorni, […] → La ripetizione a così breve distanza di “giorno” e “giorni” non mi convince, anche se io stessa ho riscontrato delle difficoltà a trovare un'alternativa valida. In questi casi è spesso l'intera formulazione della frase a dover essere rivoluzionata, secondo me, per questo “Durante il giorno proseguiva nelle (proprie) attività quotidiane, […]” potrebbe funzionare meglio. Chiaramente si tratta soltanto di suggerimenti.

Inoltre, ho notato che spesso introduci i dialoghi in questo modo → Il cuore di James mancò un battito e l’altro ghignò divertito. “Non hai nulla da temere da me, zuccherino. Rilassati.”
Non è affatto un errore, ma in alcuni casi, come questo, quando la battuta viene preceduta dal verbo che la regge (“ghignò”), i due punti potrebbero essere una valida alternativa al semplice punto.
Probabilmente anche qui, come in quasi tutti i passaggi che ho segnalato, è questione di gusti a livello stilistico. In ogni caso, nonostante queste piccolezze, ho davvero apprezzato il tuo stile e la tua capacità, attraverso una buona alternanza di introspezione, azione e dialoghi, di introdurmi in questo mondo sovrannaturale; prima che me ne accorgessi ero entrata nella dimensione di James e Kieran accompagnata dalla fluidità del tuo stile.



Trama&Personaggi: 19/20


La trama che hai creato è spettacolare: nonostante il genere sovrannaturale non sia tra i miei prediletti, l'ho profondamente apprezzato in questa storia e, fermandomi a rifletterci, probabilmente la trama avrebbe perso quel senso di unicità senza di esso.
Mi spiego: avresti ugualmente potuto scrivere di James muovendolo nel nostro universo, di conseguenza lui avrebbe potuto ritrovarsi in un club e usufruire dei servizi che vi venivano offerti; l'elemento sovrannaturale, invece, ha contribuito non solo a rendere questa storia unica nel suo genere, mescolando in qualche modo i due universi, ma ha reso anche il contenuto del pacchetto da te scelto, il fulcro dell'azione stessa.
Hai creato una sorta di causa-effetto che ho molto apprezzato, nonostante non conosca approfonditamente le dinamiche del genere.
Hai scelto di raccontare una tematica a primo avviso popolare (come quella della prostituzione), utilizzando un personaggio piuttosto comune come James, ma rivoltando completamente tali dinamiche nel corso della narrazione, introducendo qualcosa di totalmente tuo, che ha reso questa storia straordinaria pur nell'ordinario, se così si può dire.
Ho apprezzato molto l'importanza che hai attribuito all'introspezione di James, che mi ha accompagnato con piacere per tutta la storia: non è esplicita, è più intesa fra le righe che realmente individuabile, ma ugualmente presente e palpabile. Per questo motivo considero James un personaggio completo, che ho avuto modo di intuire e di percepire bene nel corso della storia.
Tuttavia, lo stesso non posso dire per Kieran, di cui avrei apprezzato una maggiore caratterizzazione: so che probabilmente è pretendere troppo da una storia così breve (e per di più la prima originale! *^*), ma giunta alla fine ho avuto la sensazione che ci fosse qualcosa di non detto, forse di scontato ma che avrei voluto ardentemente sapere.
Ciononostante, ho voluto comunque darti un punteggio alto perché ho percepito bene l'impegno e il lavoro che hai inserito in questi personaggi e a questa storia in generale.



Utilizzo Pacchetto: 10/10


Hai inserito il sogno richiesto dal contest e lo hai fatto in maniera sublime, rendendolo parte integrante della trama e non solamente un passaggio di essa; lo stesso hai fatto col contenuto del pacchetto, costruendoci sopra l'essenza vera e propria della storia.
Come ampiamente spiegato sopra, ho apprezzato molto il modo in cui hai gestito la trama in funzione del contenuto del pacchetto: il cambio repentino di James, da “passivo” al suo contrario è perfettamente tangibile, aspetto che ha contribuito a “sviluppare” il personaggio nel corso della storia – e di conseguenza farmelo percepire come completo. Se James appare come un uomo che si lascia trascinare dalla corrente, per così dire, come ce ne sono tanti, alla fine della storia non è la stessa persona che si percepisce all'inizio, ma è un uomo cambiato e che nutre addirittura delle speranze a livello sentimentale, cosa che “il James del principio” non avrebbe probabilmente mai fatto né pensato.
Appare chiarissimo, quindi, il suo sviluppo in funzione del sogno, nonché quello della trama, per cui non posso che darti il massimo del punteggio.



Gradimento Personale: 5/5


Non so bene che cosa scrivere in questo parametro perché mi pare chiaro che non solo ho apprezzato moltissimo questa storia, ma in qualche modo mi è entrata dentro, cosa che non mi sarei mai aspettata dato anche il genere non esattamente nelle mie corde.
Trattandosi anche della tua prima storia originale, vorrei che questo punteggio valesse il doppio appunto per questo motivo, perché, scrivendo principalmente (leggasi: solo) storie originali, so bene che cosa significa creare una trama e dei personaggi di proprio pugno senza il “sostegno” di una trama già esplicitata come quella di un fandom.
Non è mia intenzione sproloquiare ora sulla difficoltà di scrivere storie originali, ma solamente puntualizzare quanto ho apprezzato il tuo lavoro anche attraverso questa piccola precisazione: sarò ben felice di seguire un'eventuale serie, se deciderai di sviluppare questi personaggi!
Un altro aspetto su cui non mi solo dilungata, ma che ho molto apprezzato una volta comprese le dinamiche, è il titolo: non sarei assolutamente in grado di valutare tale parametro, ma leggerei senz'altro una storia con un titolo come quello che hai scelto.


Totale: 43,5/45




VALUTAZIONE DI SOUL



Grammatica&Stile: 6,5/10


Ciao cara, benvenuta a un mio contest per la prima volta ^^
Dal punto di vista grammaticale non ho trovato dei veri e propri errori, ma in certi casi sono stata in disaccordo con alcune scelte stilistiche che non mi hanno permesso di cogliere immediatamente il senso della frase; altre volte ho trovato dei periodi formulati in maniera un pochino macchinosa, in cui a parer mio mancavano delle parole in modo da chiarirne bene il significato. In generale non sono errori gravi – anzi, forse in alcuni casi sono solo mie pignolerie XD – e a dire il vero non sono tantissimi, ma comunque hanno inciso un po’ sul punteggio finale. Purtroppo, con non poco dispiacere, ho dovuto tener conto anche di alcuni disordini nei verbi, che considero come dei veri e propri errori grammaticali, perché se si fosse trattato di semplici sviste non avrei sottratto così tanto.
Ti segnalo qui ciò che ho trovato:
“su tutta la distesa del suo corpo” -> la ‘distesa’ del suo corpo mi suona strano, forse avrei usato ‘lunghezza’ in questo caso… ma questo è molto molto soggettivo, neanche un vero e proprio errore!
“il cuscino su cui poggiava la testa di un odore a lui estraneo” -> tutte le frasi che precedevano questa avevano al loro interno un verbo che le reggeva, quindi anche qui ci sarebbe voluto. Magari avresti potuto dire che il cuscino ‘emanava’ o ‘era impregnato di’ un odore estraneo.
“la chioma bianca l’unico particolare certo che incorniciava il capo della figura come un’aureola luminosa.” -> anche qui sarebbe meglio inserire un verbo: “la chioma bianca era l’unico particolare...”
“James pensò che quel viso senza espressione gli sorrise brevemente prima di riportare la sua attenzione sul corpo sotto di lui.” -> qui credo che il verbo sorridere dovrebbe essere posto al congiuntivo, “gli sorridesse”. Inoltre, dal momento che James non può sapere se effettivamente questa persona gli sta sorridendo, metterei ‘suppose’ al posto di ‘pensò’ ^^
“e conficcarglielo proprio in mezzo al suo cuore.” -> scrivendo ‘conficcarglielo’ stai già specificando che il coltello viene conficcato ‘a lui’, quindi quel ‘suo’ è superfluo, come se fosse una sorta di ripetizione, ed è meglio toglierlo per evitare di appesantire maggiormente la frase!
“che riteneva quantomeno inopportuna” -> quel ‘quantomeno’ mi sembra poco attinente col significato della frase, penso intendessi ‘alquanto’ e magari ti sei confusa mentre scrivevi – succede sempre anche a me, per esempio confondo un sacco “quando” e “quanto” AHAHAH ma adesso non aveva importanza XD
“scorgere qualcosa in maniera distintiva” -> più che ‘distintiva’, in genere si scorge qualcosa in maniera ‘distinta’.
“con i suoi colleghi che parevano estranei al turbamento di James e il ragazzo che si sforzò di mantenere l’apparenza” -> dato che la frase è formulata all’imperfetto (lo si evince da quel ‘parevano’(, anche il secondo verbo dovrebbe essere all’imperfetto: “che si sforzava…”
“alcuni danzanti altri in posizioni assai più esplicite.” -> qui ci vorrebbe una virgola tra ‘danzanti’ e ‘altri’.
“i gomiti appoggiati dietro di lui” -> qui non sono proprio riuscita a cogliere il senso, cioè la posizione che ha assunto il personaggio. In che senso i gomiti poggiati dietro di lui? Poi magari sono io essere tarda e in realtà la frase è chiarissima – molto probabile XD
“I vampiri non erano cero creature timide” -> errore di battitura: “non erano certo”.
“Distrattamente notò una delle guardie in abito nero che li seguì a distanza e si posizionò a qualche metro dai divani presenti in quella sezione.” -> questa frase sarebbe meglio formularla all’imperfetto: “che le seguiva” e “si posizionava”.
“il suo corpo aggraziato e agile un peso che venne accolto con benevolenza e sollievo” -> anche qui a parer mio manca un verbo, per renderla più chiara scriverei: “il suo corpo aggraziato e agile era un peso” o qualcosa del genere.
“Durante il giorno proseguiva la vita di tutti i giorni” -> qui c’è la ripetizione di giorno/giorni a breve distanza. Ti consiglio, al posto di “la vita di tutti i giorni”, qualcosa come “la vita di sempre”.
Per il resto, posso dire di aver davvero apprezzato il tuo stile: mi è piaciuto molto il modo, mai troppo pesante, di formulare i periodi e utilizzare la punteggiatura, frammentando nei giusti punti e dando un senso e un’intonazione corretta alle frasi. Il lessico è omogeneo, sempre ben accostato al tono della storia e piacevole da leggere.
Ho trovato davvero ben curata la descrizione delle scene erotiche, molto dinamiche e capaci di trasmettere immagini e sensazioni; ho apprezzato anche la parte più introspettiva, che comunque non è mai stata statica o noiosa in alcun punto.
Se proprio dovessi mettermi a cercare il pelo nell’uovo, forse ho trovato una leggera carenza di dialoghi – che avrebbero reso il tuo stile ancora più fresco e coinvolgente – ma non mi sento di penalizzarti per questo perché comunque fa parte del mio gusto personale, e il fatto di inserire pochi dialoghi potrebbe essere una tua scelta stilistica ^^
Ma in linea di massima complimenti, ci hai presentato una storia scorrevole e piacevole da leggere!


Trama&Personaggi: 17/20

Partiamo dalla trama!
Mi è piaciuto il fatto che tu l’abbia fatta cominciare proprio col sogno, in modo da lasciare quel giusto pizzico di suspence che permette un coinvolgimento del lettore: si percepisce che quella scena avrà un significato centrale nella storia e logicamente si vuole scoprire a cosa porterà, cosa dovrà succedere.
Man mano che sei andata avanti, oltre a svelare il mistero di questo strano sogno, hai descritto anche le dinamiche di questo AU da te creato e i rapporti che legano umani ed esseri sovrannaturali. Non ti sei prodigata in paragrafi di noiose spiegazioni in stile foglietto illustrativo (XD), ma hai chiarito il tutto mentre lo raccontavi e lo facevi vivere in prima persona al protagonista, peraltro con una naturalezza disarmante, come se tu avessi tutto ben chiaro in testa e facessi entrare con semplicità anche chi legge in questo meccanismo. Questa è una cosa che apprezzo sempre un sacco nelle storie!
Inoltre, nonostante gestire il fantasy/sovrannaturale sia difficile (perché appunto ci sono dinamiche diverse dal mondo reale), non sei caduta nella trappola dei buchi di trama o dei fatti inspiegabili: tutto funziona, tutto ha una sua logica, alla fine della lettura non mi sono rimasti dei dubbi sul funzionamento di questo mondo, ma solo tanta curiosità e voglia di leggere ancora *-*
L’unica cosa che forse mi è un pochino dispiaciuta è il finale, nel senso che la storia si è conclusa in maniera molto rapida e non abbiamo avuto modo di osservare l’evoluzione del rapporto tra questi due personaggi. Ovviamente è impossibile raccontare ogni minimo particolare in una sola shot, ma mi sarebbe piaciuto leggere anche solo uno spezzone in più, vederli almeno un’altra volta insieme e capire bene come funziona il loro rapporto.
Però… se mi dici che hai intenzione di scrivere altro su di loro, questo significa che verrà chiarito più avanti e io già non vedo l’ora di scoprirlo *-* sì, perché sappi che hai ufficialmente una fan per questi due, me ne sono già innamorata!!!
E qui passiamo a parlare dei personaggi. So che è un punto a cui tieni particolarmente, dal momento che questa è la tua prima storia originale e questi sono i primi OC che presenti a un pubblico. Come primo esperimento, devo ammetterlo, non sei andata affatto male, anzi!
Il personaggio che mi ha colpito maggiormente è senza dubbio Kieran, l’hai delineato in maniera pazzesca, così precisa che cominci a pensare che esista davvero XD tutto ciò che dice e che fa, il suo aspetto fisico, i suoi gesti e le sue scelte ci parlano di lui. Il suo atteggiamento sicuro e a tratti arrogante è una costante in tutta la storia, che hai curato benissimo; tuttavia sei anche riuscita a far emergere la sua delicatezza e il modo in cui non cade mai nella mancanza di rispetto a James. Ha così tante sfaccettature, così tanti particolari da esplorare del suo carattere e della sua essenza… e sono emersi tutti tramite le tue parole. Gli hai conferito una vera e propria personalità, una tridimensionalità.
Anche James, dal carattere più mite e remissivo, l’ho trovato abbastanza ben caratterizzato, ma un po’ più “sfumato” rispetto al vampiro. Provo a spiegarmi meglio: ho seguito molto bene il flusso dei suoi pensieri e ho percepito il suo timore e al contempo il suo desiderio di entrare nel locale speciale, ma a parte questo mi sarebbe piaciuto capire maggiormente i suoi pensieri e le sue sensazioni, ciò che prova sia a livello fisico ed emotivo, quali sono le sue reazioni e in che modo si rapporta con gli altri. Insomma, insieme all’introspezione avrei voluto vederlo di più “interagire” col mondo esterno, agire, parlare e riuscire a inquadrarlo tramite questi dettagli.
A tal proposito, hai pensato di scrivere in prima persona? questo è il primo testo che leggo di te e non so se abitualmente lo fai o scrivi sempre in terza, ma secondo me la prima persona renderebbe davvero bene in un testo del genere, in cui il personaggio è bombardato da una serie di sensazioni; la prima persona secondo me ti permetterebbe di esplorare con più immediatezza i pensieri del personaggio.
Poi sarà che io sono di parte (la prima persona è la mia comfort zone), ma secondo me è il modo migliore per riuscire a entrare nella mentalità di un personaggio, quindi ti potrebbe aiutare molto per la caratterizzazione degli OC ^^


Utilizzo Pacchetto: 10/10

Confesso che all’inizio non mi aveva del tutto soddisfatto l’utilizzo del pacchetto: dopo il sogno James ha avuto il coraggio di entrare nel locale che da tempo osservava da lontano, questo è vero, ma mi sembrava un dettaglio un po’ troppo marginale. Devo dire che poi sul finale mi sono ricreduta, soprattutto nel momento in cui ho scoperto che era stato Kieran a mandare a James quella specie di visione nel sonno. Kieran ci ha pensato, la sua non era un’immagine a caso, ma voleva lanciare un vero e proprio messaggio all’altro ragazzo; messaggio che poi è stato colto, anche se in maniera inconscia, e ha spinto i due personaggi a incontrarsi.
Oltre al fatto che tu abbia inserito il sogno (rispettando quindi la nostra richiesta) e il significato del pacchetto, ho particolarmente adorato che durante il corso della storia sia venuta proprio fuori l’interpretazione dell’accoltellare, che Kieran ne abbia esplicitamente parlato. L’ho trovata una cosa particolare perché, nonostante il contest verta proprio sull’interpretazione dei sogni, non è una cosa che tutti hanno fatto; si sono magari limitati a usare il senso del pacchetto, invece qua il personaggio ha proprio ricevuto una spiegazione del suo sogno.
Brava, devo dire che mi è piaciuto il modo in cui hai sfruttato il pacchetto, e quel dialogo finale tra i due personaggi è stato la ciliegina sulla torta secondo me!


Gradimento Personale: 5/5

Eh vabbè, che posso dire? *-*
Innanzitutto adoro le storie slash, sotto tutti i punti di vista, in tutte le sfaccettature, praticamente su qualsiasi coppia! Non a caso qualche mese fa avevo aperto un contest a tema XD
Quindi già il fatto che tu abbia consegnato una storia su una coppia slash mi fa uscire di testa *______*
Se poi i personaggi sono così tanto FANTASTICI e inizio a shipparli a bomba dopo due righe, la cosa si fa ancora più intrigante! Inutile: Kieran mi ha rubato il cuore e l’anima, e quando un personaggio mi piace così tanto inevitabilmente mi innamoro dell’intera storia!
Altra cosa che mi fa letteralmente uscire di testa è il genere erotico, lo adoro! Ancora di più se è raccontato con il giusto equilibrio tra delicatezza e passionalità, esattamente come hai fatto tu: più che sulle descrizioni anatomiche, ti sei concentrata sulle sensazioni provate dai personaggi, da ciò che questo stare insieme ha fatto provar loro, e questo è esattamente il modo in cui adoro le scene erotiche!!! Sarei andata avanti a leggere di loro per ore :3
Per quanto riguarda il genere sovrannaturale, devo dire una cosa: generalmente le creature che preferisco nel mondo sovrannaturale sono i licantropi, però dai… c’è qualcuno a cui non piace il connubio vampiri-erotico??? Per me è un collegamento quasi spontaneo, forse proprio perché i vampiri, nella loro eleganza e nel loro viscerale bisogno di mordere, sono davvero molto sensuali!
Quindi niente: coppia slash + Kieran + vampiro + erotico = Soul felice e contenta!!! XD
Ci hai consegnato una storia che mi ha davvero incuriosito e messo voglia di conoscere maggiormente questi personaggi, quindi se scriverai altro su di loro fammi un fischio, non voglio perdermi nemmeno una fic *-*


Totale: 38,5/45



TOTALE COMPLESSIVO: 82/90


Io su EFP: Soul Mancini
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25/08/2020 17:27
 
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QUINTA CLASSIFICATA (PARIMERITO)

“Cono d’ombra” di inzaghina.EFP





VALUTAZIONE DI SABRIEL



Grammatica&Stile: 10/10



Non ho riscontrato nessun errore di grammatica, quindi complimenti per la cura che hai riposto nel testo.
Di seguito ti segnalo alcune sviste e passaggi che personalmente avrei scritto diversamente:

 Vorrebbe avere la possibilità tornare indietro […] → “Vorrebbe avere la possibilità di tornare indietro [...]”. Credo si tratti di una semplice svista.

 “Non so se ce la faccio,” l’ammissione gli sfugge dalle labbra, mentre batte furiosamente le palpebre tentando di non lasciar cadere le lacrime che gli inumidiscono gli occhi. → Avrei decisamente omesso la virgola tra “labbra” e “mentre”... forse è questione di gusti, ma mi pare rallenti la lettura in un punto in cui non è affatto necessario.

 […] alzando bandiera bianca contro un nemico troppo più forte […] → “Troppo più forte” non mi convince. Avrei scritto semplicemente “troppo forte” oppure “più forte”.

A conti fatti, sia per quanto riguarda la grammatica sia lo stile, hai fatto un ottimo lavoro. Ho notato che hai la tendenza a scrivere frasi molto lunghe, il che può “appesantirle” troppo e rendere la lettura poco scorrevole.
Ecco un esempio: “La sua vita è stata un susseguirsi di fughe iniziate all’indomani della morte del padre, proseguite con l’abuso di alcol, culminate nell’utilizzo di droghe di vario tipo, tentando invano di anestetizzare un dolore con cui era impossibile convivere, questo suo scappare ha finito con il portarlo a cercare la sua strada vestendo la medesima uniforme indossata dal genitore anni prima”.
La frase, scritta così, non presenta alcun problema; tuttavia, ti suggerirei di “spezzarla” anche con l'utilizzo di due punti o punti e virgola, in modo da renderla più scorrevole. Ad esempio, io avrei scritto così: “La sua vita è stata un susseguirsi di fughe iniziate all’indomani della morte del padre, proseguite con l’abuso di alcol, culminate nell’utilizzo di droghe di vario tipo, tentando invano di anestetizzare un dolore con cui era impossibile convivere: questo suo scappare ha finito con il portarlo a cercare la sua strada vestendo la medesima uniforme indossata dal genitore anni prima”.
Ciononostante, il tuo stile mi è parso scorrevole e piacevole da leggere, accompagnandomi nelle vicende di Danny come se mi stesse accanto; ho particolarmente apprezzato l'uso del tempo presente, piuttosto insolito per me, ma che ha saputo attribuire alla storia un senso di immediatezza e una profondità esemplari.



Trama&Personaggi: 18/20


La trama non è particolarmente articolata e, più che una situazione, ci presenti un personaggio, o meglio, una serie di personaggi: la storia si svolge intorno a Danny e al suo passato, che l'ha segnato profondamente e il cui peso continua a gravargli sulle spalle.
Hai svolto un gran lavoro su di lui e sulla sua introspezione, e lo stesso hai fatto in realtà col personaggio di Lukas che, pur essendo quasi secondario rispetto al fratello, è stato comunque sviluppato in modo chiaro e appare fondamentale, pur in una storia breve come questa.
Non nascondo che mi sarebbe piaciuto saperne di più su quest'ultimo e sulla madre ma, arrivati alla fine della storia, non si sente questa mancanza: hai comunque fornito al lettore tutte le informazioni necessarie alla comprensione.
Avrei apprezzato un maggiore sviluppo della trama, tanto quanto quello che hai dedicato al personaggio di Danny: ho l'impressione tu abbia proposto l'aperitivo, ma non tutto il pranzo; tuttavia, trattandosi di una serie, deduco che questo sia il motivo di questa “mancanza”.
Sei stata comunque molto originale, soprattutto per quanto riguarda il background di Danny: mi è piaciuta l'accezione che hai posto sul suo essere un uomo spezzato, che ha vissuto dei traumi e delle esperienze poco comuni che lo hanno cambiato ma che, nonostante tutto, decide attraverso varie “prese di coscienza” di riprendere in mano la sua vita.



Utilizzo Pacchetto: 10/10


Nella storia bisognava inserire un sogno, ed è quello che hai fatto: anche se gli viene dato relativamente poco spazio rispetto al resto, l'ho interpretato come un momento fondamentale, sia per la presenza del padre – figura ricorrente in tutta la storia, nella sua assenza – sia perché segna un momento di svolta, in cui Danny decide di riprendere in mano la sua vita e di “redimersi”, in qualche modo.
Sia l'azione di correre sia il suo significato onirico sono presenti e ricorrenti, quindi non posso che assegnarti il massimo in questo parametro. Il finale stesso ribadisce la volontà di Danny di “sfuggire da una situazione tormentata” attraverso l'azione e la resilienza: non può fare altro che accettare la propria condizione, dunque cercare di trarne beneficio e proseguire la sua vita come possibile.



Gradimento Personale: 5/5


Che dire se non l'ovvio? Ho adorato questa storia, in particolare l'accezione introspettiva che le hai attribuito, pur essendo scritta in terza persona e raccontando anche la storia di altri personaggi.
Mi hai presentato Danny e le sue vicende con una delicatezza e una maestria tali che, arrivata alla fine, mi sembrava di conoscerli da sempre; a maggior ragione trattandosi di una serie, non è affatto facile coinvolgere un lettore che non conosce i personaggi.
Il tema della guerra sullo sfondo, poi, ha contribuito a rendere la storia più profonda di quanto già non fosse, e ad appassionarmi e incuriosirmi ancora di più riguardo al passato di Danny e ai vari intrecci che ruotano intorno a questa serie.
Ho veramente apprezzato questo accenno di tematiche delicate, che non è mai facile da gestire, nemmeno quando non è il punto centrale della narrazione.
Anche il titolo, e il significato che hai provveduto a spiegare nelle note, risultano alla fine estremamente d'effetto.
Complimenti per l'ottimo lavoro e grazie per aver scritto questa storia!


Totale: 43/45




VALUTAZIONE DI SOUL



Grammatica&Stile: 10/10

Ciao Inzaghina!
Sia dal punto di vista grammaticale che stilistico, non ho trovato alcun problema nella tua storia: il testo è pulito, scorrevole, corretto e assolutamente godibile!
Adoro il tuo modo di formulare i periodi e il tuo utilizzo della punteggiatura: riesci a trovare sempre il giusto equilibrio per non frammentare troppo i periodi ma nemmeno renderli chilometrici, il tuo modo di scrivere è assolutamente chiaro e fluido, non crei mai confusione nella mente del lettore. Ti giuro, non avrei cambiato una sola virgola all’interno del tuo testo! Tra l’altro non ho notato nemmeno un errore di battitura o una svista, segno che hai curato davvero tanto la tua storia.
Grazie alla scorrevolezza del tuo stile, non mi è affatto pesata nemmeno la parte prettamente introspettiva, nonostante io non sia una grande fan della pura introspezione; c’è da dire però che molto dipende dalla dinamicità di uno scrittore, e tu hai saputo tenere alta la mia attenzione – non sei stata ripetitiva e hai amalgamato i pensieri ad azioni e ricordi. Non ti nascondo che mi sarebbe piaciuto leggere maggiormente scene di “azione” e dialoghi, ma ovviamente non ti penalizzo per questo perché ho capito la tipologia di storia che avevi intenzione di creare e rispetto la tua scelta ^^
Anche perché, seppure le immagini “concrete” siano state relativamente poche, le ho trovate d’impatto e ben realizzate, descritte con la giusta accuratezza; non ho fatto fatica a immaginarmi Danny che si sdraiava sulla sabbia e i granelli che gli si incastravano tra i capelli, così come non ho faticato a comprendere l’atmosfera creatasi alla festa della madre. Questo perché, mentre descrivevi le immagini, hai calcato la mano sulle atmosfere, su quell’essenza del momento che si respira nell’aria quando si è in un determinato momento (non so cosa sto scrivendo XD ma spero tu abbia capito), ed è una cosa che apprezzo sempre tantissimo in un autore e in una storia!
Insomma, non posso che farti i miei complimenti!


Trama&Personaggi: 18/20

Una cosa che ho davvero apprezzato della trama è che, nonostante la brevità della storia, sei riuscita a dare un quadro della vita di Danny incredibilmente dettagliato, senza tralasciare nulla e senza lasciare il lettore con dei dubbi alla fine della storia. Sappiamo davvero tantissimo di lui: sappiamo che il padre voleva molto bene a lui e al fratello (lo si può supporre da come volesse insegnar loro a pescare), talmente tanto da rimanere colpito profondamente dalla sua morte e – per questo motivo e per il costante senso di inferiorità nei confronti di Lucas – darsi all’alcol e alla droga. Dopodiché, nel tentativo di trovare la sua strada e grazie al sostegno del fratello e della madre, ha preso la decisione di arruolarsi, ma anche lì non ha trovato la sua strada e, dopo il congedo e lo stress post-traumatico, ecco che si iscrive all’università. È impressionante la chiarezza con cui sei riuscita a far trasparire tutti questi dettagli, senza assolutamente creare confusione.
Oltre questo, ho trovato efficace il modo in cui hai delineato la crescita di questo personaggio: lo vediamo inizialmente in un momento di sconforto, di buio, finché poi non riesce a trovare nuovamente conforto nella compagnia della sua famiglia e dei suoi amici, perché in fondo vale ancora la pena di godersi le piccole cose e gli affetti che ancora ci stanno a fianco. Danny è un ragazzo giovane e pieno di qualità, ha mille possibilità di costruirsi un futuro e finalmente è riuscito a capirlo; Lucas ha giocato un ruolo fondamentale in questa crescita e comprensione, e questa è una cosa che ho davvero adorato.
E, parlandoti di questo, si passa quindi ai personaggi!
Dato che ormai l’abbiamo nominato, parliamo di Luke: l’ho trovato assolutamente perfetto, mi sento di dire che è il personaggio forte della storia! Si percepisce il modo in cui Danny quasi lo idealizza, lo prende come modello e tende a evidenziare i suoi successi quando pensa a lui, tralasciando i difetti; ma al contempo, tramite le parole della storia, si riesce a cogliere che Lucas non è perfetto, anche lui ha dovuto compiere un viaggio per riuscire ad avere successo nello studio e nelle relazioni amorose. Questa “dualità” del personaggio, ovvero come lo vede Danny e come è realmente, ci permette di analizzarlo in maniera completa.
Penso che comunque Lucas tra i due sia il fratello “forte”, quello che nelle situazioni complicate riesce sempre a trovare un modo per andare avanti e un motivo per sorridere, e per questo motivo la sua famiglia si è “aggrappata” a lui a seguito della morte del padre. È una figura importante, che riesce a capire ciò che gli accade attorno con lucidità e, a differenza di Danny che è più riservato e chiuso, non esita a dire quello che pensa.
Danny riusciamo a coglierlo quasi come il suo opposto, anche se poi in realtà non sono così diversi: anche lui è un ragazzo estremamente sensibile, forse anche troppo, che incassa tutti i colpi della vita e si tiene dentro tutto il dolore, salvo poi sfogarsi nella dipendenza. Lo vediamo per esempio alla morte del padre: è subito corso in uno squallido bar per ubriacarsi, lasciarsi andare e non dover più provare quel dolore tremendo.
Tuttavia non me la sento di darti il punteggio pieno nella caratterizzazione perché, nonostante io sia riuscita a cogliere i tratti generali, i tuoi personaggi mi sono parsi dai contorni leggermente sfocati. Mi spiego: l’introspezione è davvero ben curata, ma i pensieri di un personaggio sono solo una parte di lui; a tal proposito, mi sarebbe piaciuto vedere di più in che modo reagiscono, come parlano, qual è il loro comportamento nelle più disparate situazioni, quali sono i tratti peculiari di ogni personaggio. Ce ne sarà uno più loquace, uno a cui bisogna tirar fuori le cose con le pinze perché altrimenti non le ammetterebbe mai, uno che si sente più in ansia/a disagio in alcuni frangenti… e mi sarebbe piaciuto se tu lo evidenziassi, magari con scene più “attive” come quelle della festa, ecco. Perché questo è un aspetto che secondo me potrebbe essere evidenziato per esempio tramite i dialoghi ^^
In generale comunque ho apprezzato molto il tuo lavoro! Mi sarebbe piaciuto vedere i personaggi più come “persone” che come “pensieri”, ma per il resto si percepisce che hai un quadro della situazione ben chiaro in mente e ti faccio i complimenti per la naturalezza con cui sei riuscita a farlo arrivare!


Utilizzo Pacchetto: 7,5/10

C’è una cosa che mi ha davvero colpito del modo in cui hai inserito i sogni e che per il momento non ho notato in nessun altro partecipante: non ti sei concentrata su un unico sogno, ma hai inserito vari spezzoni durante l’arco del testo, che hanno avuto tutti la loro importanza ma nessuno ha prevalso sull’altro. Hai avuto secondo me un’ottima idea!
L’unica cosa che mi ha lasciato un po’ nel dubbio è che certe volte ho fatto fatica a capire – e a dire il vero ho ancora il dubbio – se alcuni di questi spezzoni in corsivo fossero sogni oppure flashback. Nel caso della scena della spiaggia per esempio sono certa che sia un sogno perché c’era il padre che li osservava da lontano, ma la scena in cui parla con Lucas o anche quella dell’ospedale mi hanno un po’ confuso, ho il dubbio se fossero reali o sogni, perché erano entrambi abbastanza credibili. Forse – sicuramente XD – è un mio problema, ma avrei preferito una distinzione più netta.
Per quanto riguarda l’utilizzo del pacchetto invece, ho apprezzato molto il fatto che in ogni sogno comparisse la corsa, in particolare ne ho apprezzato molto il simbolismo nella scena dell’ospedale, in cui è palese che Danny vorrebbe sfuggire alla situazione dolorosa che sta vivendo. Mi è piaciuto anche la tua decisione di inserire il correre in maniera concreta, il fatto che spesso Danny corra col suo cane e questo in un certo senso lo aiuta a liberare la mente e “stancarsi”. Tuttavia, più che in maniera concreta, il tuo pacchetto ti suggeriva l’impulso di voler “sfuggire da una situazione scomoda”, fattore che ho trovato poco trattato nel tuo testo, o comunque in maniera molto sottile e non tanto approfondita. Non so se è per il finale così positivo e presagio di stabilità, ma mi sarebbe piaciuto se avessi calcato maggiormente la mano su questo fuggire da una situazione.
Ancora una volta ti riporto l’esempio della scena dell’ospedale, in cui chiaramente Danny corre per non guardare in faccia la realtà; di tutta la storia, probabilmente quello è il frammento in cui ho trovato il pacchetto più rispettato ^^
Insomma, credo che tu abbia complessivamente fatto un buon uso del pacchetto, ma trovo tu l’abbia trattato in maniera un po’ “leggera”, ecco!


Gradimento Personale: 5/5

Su questo non ci piove: la storia mi è piaciuta tantissimo!!! Sarà che ho cominciato seriamente ad affezionarmi ai personaggi della tua serie, ma mi fa sempre piacere leggere su questo “fandom” *-*
Sono una grande appassionata di drammatico, quindi leggere della difficile storia di Danny mi ha colpito molto e mi è piaciuto; in più ho un debole per i personaggi “deboli” (perdona il gioco di parole idiota XD), quelli come Danny, che davanti alle difficoltà non sanno come fare e sbagliano. Allo stesso modo, non smetto mai di fare il tifo per loro e alla fine sono doppiamente contenta quando vedo che riescono a rialzarsi, a reinventarsi, e ce la fanno.
Qui tu non ci presenti un assoluto lieto fine (anche perché, dai, il “vissero per sempre felici e contenti” è diventato banale e noioso XD), ma apri uno spiraglio di speranza; sappiamo che il tuo protagonista ha ancora tanti demoni contro cui lottare, sicuramente la sua personalità non cambierà da un giorno all’altro, ma ha comunque deciso di rialzarsi e, passo dopo passo, noi speriamo che ce la faccia ^^
Un’altra cosa che mi ha letteralmente fatto uscire di testa è l’importanza che hai attribuito al rapporto tra i due fratelli: io AMO alla follia questi legami indissolubili tra fratelli, o tra amici che però sono come fratelli, quindi leggere di Lucas che è stato uno dei principali motivi per cui Danny è riuscito a rialzarsi mi ha fatto esplodere il cuore di gioia e fluff! Nella scena in corsivo in cui Luke era così preoccupato per la dipendenza del fratello sono proprio partita, è una cosa troppo bella e tenera e strappalacrime… ti giuro, nemmeno le storie romantiche riescono a farmi quest’effetto, per me la fratellanza/amicizia è qualcosa si incredibilmente toccante e non posso che ringraziarti per averci consegnato questa storia! Sembra un piccolo dettaglio, ma secondo me ha dato una marcia in più a un testo che già di per sé è veramente bello! Complimenti!


Totale: 40,5/45



TOTALE COMPLESSIVO: 83,5/90


Io su EFP: Soul Mancini
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Post: 2.664
Giudice*****
25/08/2020 17:30
 
Quota

QUINTA CLASSIFICATA (PARIMERITO)

“Spring Rain” di Sakkaku




VALUTAZIONE DI SABIEL



Grammatica&Stile: 8/10


Per quanto riguarda gli errori di grammatica, sei stata molto brava a gestirla durante tutto il testo, perché non ne ho ritrovati di particolarmente gravi: provvedo, tuttavia, a segnalartene alcuni.

 Matt Rollins ispirò a fondo una boccata d'aria fresca. → “Ispirò” è il passato remoto del verbo “ispirare”; credo che ciò che intendevi scrivere sia “inspirò” (da “inspirare”). Credo si tratti di un errore di distrazione o di battitura, ma ho voluto ugualmente segnalartelo.

 […] Aveva pensato a cosa dire per convincere il suo interlocutore a credere che adesso era un uomo migliore ed invece gli stava sbattendo in faccia il suo passato. → Considero un errore l'uso della d eufonica quando la parola seguente inizia con una vocale diversa da quella della parola precedente: dunque, “ed invece” (vocali diverse) è un errore, mentre “ed era” non lo è. Te lo segnalo solo qui, dal momento che la regola non cambia, ma si tratta di un errore ricorrente nel testo.

 «[...] solo perché sono troppo oberati e hanno poco tempo da dedicare ai solo clienti.» → Credo che il secondo “solo” volesse essere un “loro”. Credo si tratti di un refuso, ma ho preferito segnalartelo comunque.

 «Di preciso cosa significa?» → Nelle domande, è corretto scrivere “che cosa...?” e non solamente “cosa...?”.

 «Sai, quando mi sono reso conto che stavo ancora sognando la stessa cosa di nuovo, ho provato ad avvicinarmi, ma senza successo.» → “Ancora” e “di nuovo” nella stessa frase non mi convincono. Credo sia più giusto scrivere: “[...] stavo ancora sognando la stessa cosa [...]” oppure “[...] stavo sognando la stessa cosa di nuovo [...]”.

 […] Delle parole risuonarono come un eco. → La parola “eco” è femminile, quindi “[...] un'eco”.

Inoltre, ho riscontrato alcuni refusi (come “quanto” al posto di “quando”) che ti potrò segnalare privatamente, se lo vorrai.
Per quanto riguarda lo stile, ho notato alcuni problemi con la punteggiatura: hai uno stile fluido e intrigante, utilizzi un lessico adatto a ciò che stai narrando e ho apprezzato molto la coerenza e la coesione anche sotto questo punto di vista.
Tuttavia, trattandosi di un testo di media lunghezza, l'uso particolare della punteggiatura appesantisce parecchio il testo, attribuendogli un ritmo più complesso da seguire, quando in realtà i presupposti perché la lettura risulti più “leggera” ed efficace ci sono tutti.
Ecco alcuni esempi:

 Quanto i vari negozi aprirono, cercò di sorridere e apparire affabile, mentre domandava se per caso fossero alla ricerca di personale. → La virgola tra “affabile” e “mentre” la trovo soltanto d'intralcio: rallenta la lettura inutilmente, a mio parere. Avrei piuttosto scritto: “Quando i vari negozi aprirono, cercò di sorridere e apparire affabile mentre domandava [...]”.

 Invece questo dottor Clark, voleva che lui raccontasse la storia dal suo punto di vista. → Avrei scritto: “Invece, questo dottor Clark voleva [...]”. Credo sia sempre sconsigliato inserire una virgola tra soggetto e verbo, appunto perché non necessaria.

 L'ex detenuto dopo anni, fece un sogno. → “L'ex detenuto, dopo anni, fece un sogno”.

 Nel laboratorio a parte lui, c'erano altri due falegnami, […] → “Nel laboratorio, a parte lui, c'erano due falegnami, [...]”.

 Uno dei due uomini urtò accidentalmente l'altro mentre lavorava con la sega circolare, a causa di ciò, il legno venne tagliato malamente, rendendolo inutilizzabile. → “Uno dei due uomini urtò accidentalmente l'altro mentre lavorava con la sega circolare: a causa di ciò, il legno venne tagliato malamente, rendendolo inutilizzabile”.

 Voleva scoprire cosa significava quel sogno, forse, se avesse scoperto il messaggio nascosto, avrebbe smesso di tormentarlo la notte. → “Voleva scoprire cosa significava quel sogno: forse, se avesse scoperto il messaggio nascosto, avrebbe smesso di tormentarlo la notte”.

 Un'onda nera lo travolse, subito dopo, una luce abbagliante lo colpì. → “Un'onda nera lo travolse: subito dopo, una luce abbagliante lo colpì”.

 «Forse» ammise l'uomo «Questo non cambia il fatto che ho agito d'impulso e ho tolto la vita ad un bambino.» → Avrei inserito una virgola tra un dialogo e l'altro, così: “«Forse» ammise l'uomo, «Questo non cambia il fatto che ho agito d'impulso e ho tolto la vita ad un bambino.»”

 «Cosa? Cerca di capire. Leggi» il tono di Clark pareva impaziente. → Questo dialogo l'avrei scritto così: “«Cosa? Cerca di capire. Leggi». Il tono di Clark pareva impaziente.”, oppure “«Cosa? Cerca di capire. Leggi» disse Clark in tono impaziente.”

 Se devo essere onesto, il tragitto dal negozio alla centrale, non me la ricordo, non so dirle dottor Clark se mi hanno ammanettato o altro. → Avrei scritto: “[...] il tragitto dal negozio alla centrale non me lo ricordo, [...]”. Non so se quel “la” in “non me la ricordo” fosse voluto, ma scritto così sembra riferito alla centrale. In questo caso, avrei forse aggiunto dei puntini di sospensione tra “centrale” e il resto. Questo è proprio il senso di ciò che intendo con “rallenta il ritmo”: attraverso l'omissione di una virgola, o una sua aggiunta, il senso dell'intera frase può cambiare.

Purtroppo ho riscontrato molti “errori” del genere: non ho avuto difficoltà a comprendere la storia né a percepirne il ritmo, ma mi è impossibile non tenerne conto.
Spero, tuttavia, che le mie “correzioni” (non è mia pretesa insegnare alcunché!) possano essere utili, nel caso decidessi di tenerne conto.



Trama&Personaggi: 20/20


La trama è ben sviluppata, articolata e originale: hai raccontato una tematica fuori dal comune, ricca di colpi di scena soprattutto alla fine.
Hai saputo collegare in modo coerente ogni dettaglio, intrecciandolo allo sviluppo degli eventi e alla caratterizzazione dei personaggi; ho apprezzato sia come hai caratterizzato Matt Rollins, ponendo l'accento sulla sua ingenuità (che è poi anche ciò che lo ha spinto ad agire come ha agito, cambiandogli la vita), sia il dottor Clark, su cui hai effettuato un'evoluzione non indifferente, rendendolo alla fine un vero e proprio villain.
L'impegno e le risorse che hai inserito in questa storia sono chiari e per questo motivo ho voluto premiarti dandoti il massimo del punteggio, assolutamente meritato.
Ho adorato l'originalità di questa storia e il modo in cui hai architettato la trama, intrecciando le vicende con l'introspezione dei personaggi e i loro contatti in maniera spaventosamente elaborata.
Mi hai trasportato in un mondo alternativo, lasciandomi a bocca aperta al colpo di scena finale.
Sia la trama sia i personaggi, per me, non potevano essere sviluppati meglio.



Utilizzo Pacchetto: 10/10


Secondo lo spirito del contest, nella storia doveva essere presente un sogno, parametro che è stato pienamente rispettato: anche il contenuto del pacchetto è stato inserito brillantemente, rendendolo quasi il fulcro della storia stessa: Matt era stato avvisato, ma non è riuscito a “mantenere la calma e la lucidità in un momento pieno di imprevisti”, finendo per perire. Tra questi imprevisti probabilmente si inserisce principalmente il dottor Clark, che ha decretato una fine che coglie il lettore di sorpresa, eppure pare comunque il finale più logico.
Hai amalgamato bene la trama generale, le personalità sfuggenti e particolari di entrambi i protagonisti con quello che il pacchetto da te scelto prevedeva, creando un connubio meraviglioso di vicende e introspezione che mi ha lasciato senza fiato.



Gradimento Personale: 5/5


Non credo ci sia bisogno di dirlo, ma ho adorato questa storia dalla prima all'ultima parola. Ho sempre apprezzato la tua originalità, e anche stavolta non ti sei smentita, regalandomi una storia degna di un'autrice del tuo calibro: ho adorato il modo in cui mi hai accompagnato nella trama, svelando a piccole dosi le vicende di Matt e la psicologia – malvagia, oserei aggiungere – del dottor Clark, in un perfetto equilibrio.
Sicuramente rileggerò questa storia per puro diletto e per bearmi nuovamente della tua bravura. Il finale, oltre al grandioso colpo di scena apprezzatissimo, mi ha fatto pensare a un eventuale seguito, per come è stato scritto; da amante dei finali aperti, non posso che apprezzare qualsiasi scelta tu dedica di compiere.
Complimenti per questa bellissima storia!


Totale: 43/45




VALUTAZIONE DI SOUL



Grammatica&Stile: 7/10


Carissima Sakkaku!
La tua storia è scritta abbastanza bene, mi è piaciuto molto lo stile che hai utilizzato e sei riuscita a catturarmi e farmi entrare nel tuo testo con facilità! Purtroppo però ho trovato qualche svista e qualche piccolo problemuccio che, pur non essendo gravi, sono andati a sommarsi tutti assieme e mi hanno portato ad abbassare in pochino il punteggio.
Ti riporto qui tutto ciò che ho trovato:
“Il solo fatto di indossare abiti civili, gli dava una strana sensazione.” -> questa frase te l’ho in realtà copiata per parlarti di un errore ricorrente: non si deve mai inserire la virgola tra soggetto e verbo. In questo caso il soggetto è il ‘fatto’, anche se risulta quasi camuffato dai vari complementi a esso collegati, quindi non ci vorrebbe la virgola tra ‘civili’ e ‘gli’. In generale la frase senza la virgola sarebbe molto più fluida e meno pesante, quindi ti sconsiglio di inserirla, ma a maggior ragione perché si tratta di un vero e proprio errore.
“Doveva trovare un impiego, un appartamento, possibilmente, lontano dai quartieri malfamati, altrimenti correva il rischio di rimanere invischiato in qualche affare losco, senza volerlo realmente.” -> anche questa frase mi ha lasciato abbastanza scettica per via della punteggiatura: innanzitutto eliminerei la virgola subito dopo ‘possibilmente’, perché è superflua e rende il periodo un po’ macchinoso, poi sostituirei la prima virgola – quella tra ‘appartamento’ e ‘un impiego’, con una ‘e’ congiunzione; essendo già la frase ricca di virgole, bisognerebbe evitare di utilizzarne altre quando esiste una soluzione alternativa. Ma per questo ti capisco perché anche io spesso tendo a usare le virgole e la punteggiatura al posto delle congiunzioni, e me ne rendo conto solo dopo XD. E infine (ma questo non fa tanta differenza, va a gusto personale) rimuoverei anche l’ultima virgola, quella prima di ‘senza volerlo realmente’. La frase alla fine suonerebbe più o meno così:
“Doveva trovare un impiego e un appartamento, possibilmente lontano dai quartieri malfamati, altrimenti correva il rischio di rimanere invischiato in qualche affare losco senza volerlo realmente.”
Non trovi che abbia un andamento più scorrevole? ^^
Comunque affronterò dopo il discorso della punteggiatura in maniera più approfondita.
“nuovamente lucente e nuovo” -> qui trovo che ‘nuovamente’ e ‘nuovo’ creino una ripetizione.
“Al mio compenso non devi preoccuparti” -> in genere si dice ‘non devi preoccuparti per’ qualcosa, quindi sarebbe più corretto dire “Per il mio compenso”. O altrimenti, per concordarlo alla preposizione ‘al’, potresti scrivere “Al mio compenso non devi pensare”.
“Invece questo dottor Clark, voleva che lui raccontasse la storia dal suo punto di vista” -> altro caso in cui hai inserito la virgola tra soggetto e verbo, quindi andrebbe rimossa.
“il tragitto dal negozio alla centrale, non me la ricordo” -> qui non è proprio un errore, ma anche qui ti consiglierei di togliere la virgola perché la frase, essendo già breve di suo, non necessita di essere frammentata ulteriormente.
“Annotava solo alcune parole chiavi” -> magari sono scema io, ma ho sempre sentito dire ‘parole chiave’, quindi il ‘chiave’ non segue la concordanza di ‘parole’.
“Il suo datore di lavoro era contendo dell'impegno” -> errore di battitura in ‘contento’.
“quando era in carcere, del corpo esanime del bambino, del sangue” -> qui stai facendo un elenco, il che significa che tutte le parti dell’elenco dovrebbero essere concordate. Visto che la maggior parte degli elementi inizia con ‘del’, sarebbe più corretto ‘di quando era in carcere’.
“l'ex detenuto ripresa a respirare regolarmente” -> errore di battitura in ‘riprese’.
“Tranquillo non succederà nulla” -> in questo caso invece suonerebbe meglio se inserissi una virgola tra ‘tranquillo’ e ‘non’.
“Generalmente il scrivere una lettera, rappresenta che il soggetto debba mantenere la calma” -> a parte il fatto che anche qui c’è la virgola tra soggetto e verbo, si dice ‘lo scrivere’ una lettera.
“quando mi sono reso conto che stavo ancora sognando la stessa cosa di nuovo” -> ‘ancora’, ‘la stessa’ e ‘di nuovo’ sono tutti sinonimi e utilizzarli tutti e tre dà vita a una ripetizione. Io la riformulerei con “stavo nuovamente facendo quel sogno”.
“Il pensiero di imprevisti fuori dal suo controllo, mandava in tilt i suoi neuroni” -> altro esempio di virgola tra soggetto e verbo.
“il suo tono era succube” -> un tono ‘succube’ mi suona strano. In genere una persona è succube, ma un tono di voce non saprei… al massimo uno può assumere un tono piatto o supplichevole o, non so, che faccia intendere di essere succube… ora non mi viene in mente niente, ma l’avrei formulata allungando un po’ il brodo e usando dei sinonimi.
“quanto l'ex detenuto aprì gli occhi” -> e qui si capisce su cosa si fonda la nostra amicizia AHAHAHAHAH scusa, dovevo scriverlo per forza perché, ti giuro, non conto più quante volte mi sono confusa tra ‘quanto’ e ‘quando’, li metto SEMPRE uno al posto dell’altro, come hai fatto tu in questo caso XD
Come vedi, tutto sommato sono solo delle piccole sviste, solo che sono piuttosto numerose!
Come ti accennavo sopra, devo aprire una parentesi riguardo alla punteggiatura: ho notato che utilizzi soprattutto virgole e punti, e questa gamma limitata di segni di interpunzione a volte ti mette in difficoltà per la formulazione delle frasi o ti costringe a frammentarle parecchio. Non ti voglio rimproverare per quanto, perché non sono una grande fan dei periodi troppo lunghi e articolati e preferisco frasi corte e d’impatto, ma al contempo trovo che una punteggiatura più variegata renderebbe il tuo stile ancora più fluido.
Per il resto penso che tu abbia gestito davvero bene questa storia: l’ho letta con immensa facilità, riuscendo subito a entrare nelle dinamiche e immaginando perfettamente le scene da te descritte; questo è stato possibile anche perché, tra le altre cose, sei stata molto equilibrata nelle descrizioni, sia di stati d’animo che dell’ambiente circostante: non ti sei soffermata troppo, hai evitato di appesantire il testo con troppi dettagli, ma li hai spolverati qua e là per permettere di inquadrare la situazione.
I dialoghi, seppur non tantissimi, sono stati gestiti in maniera ottima e ho apprezzato anche l’inserimento dei pensieri del protagonista quando era da solo, che hanno reso il testo ancora più dinamico e coinvolgente.
Hai fatto un buon lavoro, con una seconda revisione questa storia avrebbe senz’altro preso il massimo in questo parametro!


Trama&Personaggi: 18,5/20

La costruzione della trama mi è piaciuta tantissimo: hai cominciato a parlarci di Matt, un ex detenuto che è finito in carcere per troppo tempo per la sua ingenuità e inesperienza dell’epoca, e che ora cerca di tornare nel mondo civile e riabituarsi alla libertà. Un trauma non indifferente, dopo aver vissuto per vent’anni in un luogo chiuso e con delle regole serrate.
Insomma, la storia inizialmente sembra incentrata su di lui e sul superamento di queste paranoie che non lo lasciano in pace; a tale scopo si rivolge a Joseph, di cui all’inizio anche il lettore si fida, perché sembra dare benefici al protagonista. Tuttavia pian piano, con quella giusta lentezza che tiene col fiato sospeso, si comincia a insinuare un certo sospetto nella mente di chi legge – ancora di più quando Joseph dà a Matt quello strano infuso – e alla fine questa diffidenza si concretizza nel leggere i pensieri dello psicologo. Hai fatto benissimo a svelare passo dopo passo ciò che aveva in mente, senza svelare tutto all’inizio, perché hai instillato tantissima curiosità!
L’unico piccolo appunto che posso farti a livello di trama è proprio che le intenzioni di Joseph alla fine rimangono abbastanza vaghe. M spiego meglio: ho capito che voleva studiare la mente di un assassino e soprattutto constatare quanto un ex galeotto potesse essere plasmabile, ma non ho ben capito quale fosse il suo reale piano. La scena finale mi ha colpito molto perché abbiamo visto il modo in cui, ancora succube delle parole pronunciate da Joseph durante la seduta, alla fine Matt si butti in mezzo al traffico senza curarsi minimamente di buonsenso e istinto di sopravvivenza, e okay… ma mi sarebbe piaciuto capire meglio, entrare nelle macchinazioni dello psicologo, capire come mai ha scelto proprio Matt come soggetto dell’esperimento, quale fossero le teorie che voleva verificare e quale fosse il suo piano d’azione. Non è che tu non ce ne abbia parlato, ma avrei preferito una maggiore chiarezza – forse sono io a essere tarda di comprendonio eh XD
Per il resto, non ho trovato alcun tipo di problema nella trama, nessun buco e nessuna lacuna, e mi è piaciuta anche la tempistica e la ‘velocità’ con cui hai gestito ogni scena! Forse avrei inserito qualche riga bianca durante la storia per suddividere meglio le scene e gli stacchi temporali, ma tutto sommato non c’è stato nulla che mi abbia impedito di comprendere e seguire la trama!
Per quanto riguarda i personaggi, trovo che tu abbia fatto un ottimo lavoro con il tuo protagonista: come non provare tenerezza per Matt? *-*
Da ogni suo gesto, da ogni sua scelta, emerge la sua enorme fragilità e ingenuità. Prima finisce in carcere per legittima difesa, senza far valere i suoi diritti e accettando una pena troppo pesante per lui; dentro il carcere si comporta bene, combattendo da solo contro i suoi demoni e non arrecando disturbo a nessuno. Quando infine torna in libertà, è come se il tempo in galera non fosse trascorso e lui fosse ancora un ragazzino di vent’anni: ha visto così poco del mondo che si fida ciecamente di chiunque si mostri bendisposto, non riesce a capire se qualcuno lo stia fregando e finisce per farsi plagiare, a maggior ragione perché si trova in una fase estremamente delicata e vittima di incubi e paranoie. La sua poca esperienza nel gestire anche le più piccole faccende della vita salta fuori quando rivela allo psicologo, senza quasi rendersene conto, che è riuscito a leggere una frase della lettera nel sogno.
Sei riuscita a renderlo davvero bene, coerente in tutta la storia, talmente tanto che mi vien voglia di entrare nella storia e aiutarlo, fargli aprire gli occhi e proteggerlo da quello… da quel… insomma, dallo psicologo! (meglio che mi trattenga altrimenti vado giù di insulti AHAH)
A renderlo più reale ti ha aiutato molto raccontare delle sue sensazioni, del modo in cui reagisce quando si sente minacciato, delle paranoie che non lo lasciano in pace e del panico che lo assale nei momenti più disparati. È proprio questo spingersi oltre i pensieri e raccontare queste sensazioni ‘concrete’ che contribuiscono alla tridimensionalità del personaggio.
Lo psicologo è un bastardo. L’ho detto! E che mi bannino pure dal forum XD
Se si pensa alla maniera fredda e calcolata con cui ha agito, mettendo a repentaglio la vita di un suo paziente – e guardandolo morire da dentro un bar!!! O.O – la situazione è già estremamente grave, ma la cosa che sconvolge di più è la naturalezza con cui ha finto per tutto il tempo agli occhi di Joseph, ingannandolo spudoratamente e facendo in modo che si fidasse di lui. Effettivamente era insospettabile, il che lo rende ancora più subdolo e stronzo (e siamo a due insulti XD).
Mi è davvero piaciuto come hai sviluppato il suo personaggio e il suo ruolo, davvero, sei stata formidabile!
E in generale ho davvero amato la caratterizzazione dei personaggi; senz’altro è stata particolare e insolita, come del resto tutta la storia, ma assolutamente adatta al contesto!


Utilizzo Pacchetto: 10/10

Il sogno è stato inserito alla perfezione – anzi, i sogni, dato che si ripetono di continuo – e ha un ruolo davvero centrale nella storia, non è solo un dettaglio inserito lì come ornamento. Il fatto che poi tu abbia inserito questa sorta di ‘sogno pilotato’, insomma questo incrocio tra sogno e ipnosi (perdonami, non so come si possa definire XD), è davvero originale, non avrei mai pensato di trovare qualcosa del genere all’interno di questo contest!
Per quanto riguarda il pacchetto, c’è una cosa che ho davvero adorato e che ho trovato raramente nelle storie di questo contest: il significato del sogno viene svelato al protagonista. Sembra una fesseria, ma in realtà è come se avesse avvalorato ancora di più il sogno e il significato del pacchetto, rendendolo ancora più concreto e facendolo vivere a Matt in maniera ‘cosciente’. Davvero davvero interessante!
E trovo che il significato in sé sia stato pienamente rispettato e inserito nella storia: Matt per tutto il testo lotta contro le sue paranoie, che rischiano sempre di fargli perdere il controllo e spesso sono indotte da elementi che gli ricordano l’episodio traumatico, come per esempio la pioggia. Non riesce a mantenere la lucidità quando Jimmy diventa aggressivo sul posto di lavoro, non riesce a mantenere la lucidità quando si trova in bagno e pensa che qualcuno lo stia per aggredire… è come se la sua psiche fosse continuamente stimolata – spesso per colpa dello psicologo.
Ma soprattutto quel sogno ricorrente gli voleva suggerire di stare attento e non perdere la lucidità durante le sedute con Joseph, di non lasciarsi abbindolare come troppe volte gli è capitato, e alla fine non ci è riuscito: il controllo che lo psicologo ha instaurato su di lui ha avuto la meglio.
Il tuo testo è quindi permeato dal significato del tuo pacchetto, tra l’altro per niente in maniera forzata, ma molto naturale e spontanea. Quindi perfetto, ho quasi l’impressione che il pacchetto sia stato creato in base alla storia e non il contrario!


Gradimento Personale: 5/5

E qui si vede per la seconda volta perché io e te siamo amiche: c’è un pizzico di Wulf Dorn in tutto ciò, AMMETTILO u.u XD
Sei andata a colpo sicuro per il gradimento personale: ficca uno psicologo in una storia, ficcaci una storia surreale, ficcaci qualche giochetto mentale e mi terrai incollata allo schermo! Ho trovato la situazione da te presentata estremamente originale, oltre che interessantissima: non mi era mai capitato di leggere un ex galeotto che torna alla vita normale, con tanto di traumi e difficoltà incluse nel pacchetto.
Poi il piano subdolo e sadico dello psicologo mi ha preso tantissimo, l’ho seguito con tantissimo interesse e volevo scoprire non solo dove volesse andare a parare, ma fin dove si sarebbe spinto, fino a che punto avrebbe giocato con la vita e la mente altrui. Alla fine si scopre che il pazzo fuori di testa è lui!
Un dettaglio che ho veramente AMATO è che, può o meno all’inizio della storia, Matt ha riflettuto sul fatto che molte persone vadano dallo psicologo e ne escano peggio di prima, “invece Joseph è così bravo” AHAHAHAH sìììì certo, vabbè… quando sono arrivata alla fine della storia e mi è tornata in mente questa sua riflessione, sono rimasta se possibile ancora più spiazzata XD
Davvero, ho amato l’idea dietro questa storia e il modo in cui l’hai strutturata ma, detto tra noi (il “detto tra noi” lascia il tempo che trova, dato che le valutazioni sono pubbliche AHAHAHAH), dal momento in cui ti sei iscritta al contest già sapevo che avresti spiccato per originalità e avresti sviluppato i prompt in maniera innovativa e fuori dagli schemi! Complimenti, davvero! *-*


Totale: 40,5/45



TOTALE COMPLESSIVO: 83,5/90


Io su EFP: Soul Mancini
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Post: 2.664
Giudice*****
25/08/2020 17:32
 
Quota

QUARTA CLASSIFICATA

“Maschere di ceramica e colla” di NaoYoshikawa





VALUTAZIONE DI SABRIEL



Grammatica&Stile: 9/10



Non ho riscontrato errori di grammatica, per cui ti faccio i complimenti per la cura che hai riposto nel testo, compreso lo stile: mi è piaciuto molto, l'ho trovato scorrevole e adatto alla storia che hai scelto di raccontare. Si tratta di uno stile e di un lessico semplice, ma terribilmente effettivo per aiutare il lettore a immedesimarsi nella protagonista.
Si vede che hai curato molto questo aspetto, nonostante, soprattutto nei primi paragrafi, siano presenti alcuni errori di battitura che provvederò a segnalarti privatamente, se lo vorrai.
Inoltre, ho notato che utilizzi parecchio la d eufonica quando non è necessaria, ossia tra due vocali diverse, come in “ed allora”, “ad essere”, “ad un'altra”.
Non so quale sia la posizione degli altri giudici a riguardo, ma da quanto ne so viene ormai considerato un errore vero e proprio e anche io lo considero tale, motivo per cui ho dovuto penalizzarti.
Ho notato anche che tendi ad inserire la virgola dopo i dialoghi, come in: “«Perché no? Sarà un compito divertente da portare a termine», disse Mary.”, mentre talvolta non la inserisci.
Dal mio umile punto di vista è questione di pura scelta stilistica, nonostante venga prediletta l'omissione della virgola; per questo motivo ho voluto portare la questione alla tua attenzione.
Infine, ti segnalo alcune frasi che avrei scritto diversamente:

 […] Poteva permettersi di far rumore, la sua coinquilina, con cui condivideva l’appartamento, era già uscita. → Personalmente avrei diviso la frase in due parti, in questo modo: “Poteva permettersi di far rumore: la sua coinquilina, con cui condivideva l’appartamento, era già uscita”. In verità, avrei omesso “con cui condivideva l'appartamento”, semplicemente perché, se specifichi che Vanessa è la coinquilina di Isabel, è logico con condividano l'appartamento, e quindi superfluo specificarlo. Sono piccolezze che saltano all'occhio solo a una lettura approfondita e che non hanno alcun peso nella sostanza, però ti consiglio di tenerne conto.

 Era sempre stata abituata a fingere che andasse tutto bene, per la gente, una persona come lei – insicura, timida, emotiva -, era scomoda, molto meglio nascondere tutto dietro un bel sorriso. → Lo stesso avrei fatto qui, scrivendo la frase così: “Era sempre stata abituata a fingere che andasse tutto bene: per la gente, una persona come lei – insicura, timida, emotiva -, era scomoda, molto meglio nascondere tutto dietro un bel sorriso”. Non so se in questo modo anche a te il ritmo appaia diverso come a me, ma mi pare che la frase funzioni meglio, proprio a livello di fluidità.

 […] sono sarcastico fino ad a volte risultare insensibile […] → “Ad a volte” non mi convince. Avrei semplicemente scritto: “[...] sono sarcastico fino a risultare insensibile, a volte [...]”.

Chiaramente si tratta di semplici suggerimenti. In ogni caso, nonostante i refusi, è innegabile la cura che hai dedicato alla parte stilistica di questa storia.



Trama&Personaggi: 18/20


Più che presentare una trama vera e propria (che comunque c'è), trovo che questa storia si basi più su un personaggio, su cui hai fatto un lavoro enorme e che ho subito sentito mio: non solo mi rivedo in Isabel praticamente in tutto ma, giunta alla fine, mi sono accorta di quanto mi fosse entrata dentro, o io dentro la (sua) storia.
Isabel è uno di quei personaggi che mi piace definire “completi”, cioè di quelli che riesco a sentire dalla prima all'ultima riga, che percepisco anche quando non agisce e che riesco a leggere fra le righe, appunto per la tua bravura nel raccontarla.
La sua evoluzione è impressionante: in poche pagine non solo l'hai resa viva, ma l'hai cambiata, l'hai fatta crescere ed evolvere, e innegabilmente in meglio. Leggere questa storia e leggere quindi di lei è stato come fare un viaggio nella sua psicologia, e in un modo così delicato e sublime da farmela davvero entrare nelle vene, così tanto da oscurare qualsiasi altro personaggio, compreso Levi, della cui caratterizzazione non si percepisce, in verità, nemmeno il bisogno: è come se lui vivesse attraverso di lei e, pur avendo un ruolo fondamentale nella trama, la sua essenza e le conseguenze delle sue azioni si vedono riflesse attraverso quelle di Isabel, un po' come nello specchio in cui lei ha tanto paura di guardarsi.
Ho particolarmente apprezzato la scelta di mantenere tra i due un'accezione non romantica, da buona amante delle brotp e dei rapporti d'amicizia in generale: non saprei nemmeno dire che cosa sia, ma trovo abbia attribuito ai personaggi stessi e alla trama quel qualcosa che mi ha fatto apprezzare il tutto ancora di più.
Per quanto riguarda la trama vera e propria, ammetto che mi sarebbe piaciuto leggere qualcosa di più: ho apprezzato molto l'accento che hai posto sull'introspezione di Isabel, ma avrei apprezzato anche vederla muovere in qualche contesto effettivo (escluso quello dell'accademia, ovviamente), avrei voluto vederla in azione, così da conoscerla anche “sul campo” e non solo a livello introspettivo.
Questa è onestamente l'unica pecca, se così si può chiamare, che ho riscontrato in questa storia: sicuramente, visto anche il limite di parole, il lavoro che hai fatto è stato eccezionale e la necessità di una trama più particolareggiata, alla fine della storia, passa in secondo piano, oscurata dall'imponenza del personaggio di Isabel e dalla sua ritrovata forza interiore.



Utilizzo Pacchetto: 10/10


Hai inserito il sogno previsto dal contest in un punto focale della narrazione, che personalmente ho interpretato come un momento di svolta: dopo il sogno di ritrarsi Isabel non è più la stessa, perché l'azione stessa di dipingere il proprio autoritratto è per lei di fondamentale importanza.
Questo si può interpretare come un segno di accettazione, come previsto dal pacchetto da te scelto, cosa che effettivamente accade in seguito.
Hai saputo mescolare ed equilibrare perfettamente ciò che il contest richiedeva, in un modo che appare naturale e rendendolo carico di significato, per cui non posso che darti il massimo del punteggio.



Gradimento Personale: 5/5


Lo devo dire? Ho amato questa storia con tutta me stessa: come già scritto, mi sono rivista molto in Isabel e forse è anche per questo che mi è entrata dentro.
La delicatezza con cui l'hai raccontata, quasi sottovoce, in punta di piedi, ma attribuendo alla sua psicologia e a ogni sua azione un significato immenso, mi hanno toccata e mi hanno fatto riflettere parecchio: questa è una di quelle storie che, per comprenderle appieno, richiedono tempo, da quanto sono intense e profonde.
E senz'altro adoro la morale: l'accettazione non può che partire prima di tutto da noi stessi, ma non è facile a farsi quanto a dirsi, come quasi tutte le cose.
È un processo immenso e doloroso a volte, come in questo caso, e ognuno lo vive in maniera personale e diversa.
Dunque ti faccio davvero i miei complimenti per l'ottimo lavoro e ti ringrazio per aver proposto una storia così intensa.


Totale: 42/45




VALUTAZIONE DI SOUL



Grammatica&Stile: 8,5/10


Carissima Nao, che bello averti finalmente a un mio contest dopo aver gareggiato tante volte “contro” di te ^^
Ma bando alle ciance, passiamo a parlare di questo parametro!
Dal punto di vista grammaticale non mi è parso di scorgere nessun particolare errore, il testo è ben scritto e scorre in maniera fluida e naturale. Ti segnalo solo qualche errorino di battitura:
“Dopo essersi sciacquata al viso” -> sciacquata il viso.
“E nonostante la sua stravaganza piaceva eccome.” -> E nonostante ciò.
“una persona come lei – insicura, timida, emotiva -, era scomoda” -> ok, sono tremendamente puntigliosa XD il secondo trattino è corto, a differenza del primo (e di tutti quelli inseriti nella storia) e questo rende la grafica non uniforme. Non è proprio un errore, ma ho comunque deciso di segnalartelo perché vedendolo mi ha fatto storcere un po’ il naso ^^ sono terribile, lo so, ahahah!
“Isabel batté le lunga ciglia” -> le lunghe ciglia.
Queste sono le sviste che ho trovato, ma appunto non ti penalizzano troppo perché sono soltanto degli errori di battitura!
Un’altra piccola cosa che mi ha lasciato confusa è stata questa frase, subito dopo aver fatto un discorso introduttivo/descrittivo di Levi:
“E nonostante la sua stravaganza piaceva eccome. Probabilmente forse un po’ lo invidiava.”
Chi lo invidiava? Noi sappiamo che la storia è dal punto di vista di Isabel, ma dato che è in terza persona e che lei non veniva nominata da un po’ di tempo nel testo, avrei aggiunto il soggetto per rendere il tutto più immediato!
Per quanto riguarda lo stile, l’ho apprezzato davvero tantissimo: è scorrevole in una maniera disarmante, mi ha catturato fin dalla prima riga e sono arrivata alla fine del testo senza nemmeno rendermene conto! Per tutto il tempo mi sono immedesimata tantissimo nella protagonista, sono riuscita a seguire perfettamente non solo i pensieri, ma a vivere le vicende come se fossi insieme a lei, anzi, come se fossi lei!
Trovare il giusto equilibrio tra introspezione e dinamicità secondo me è una delle cose più importanti per un autore, proprio perché permette un coinvolgimento completo di chi legge, e io questo equilibrio l’ho trovato nel tuo testo: ci sono descrizioni, pensieri, dialoghi, sensazioni, azioni, emozioni… tutto!
Il lessico da te scelto e il modo in cui strutturi le frasi, poi, rendono il testo ancora più scorrevole e dinamico: non vai a ricercare paroloni, non ti perdi in fronzoli e non elabori periodi troppo lunghi e ricchi di subordinate – ma questo non è assolutamente un difetto, anzi!
C’è giusto qualche piccolo dettaglio inerente alla punteggiatura che ci terrei a farti notare, ma già da ora ti dico che non sono problemi gravi, solo piccoli appunti ^^ tra l’altro la punteggiatura, oltre a essere estremamente soggettiva, è anche la più grande piaga degli scrittori… e te lo dice una che è stata rimproverata tantissimo XD
Allora, in certi caso ho trovato che nelle frasi ci fossero delle virgole in eccesso, che non erano prettamente necessarie e appesantivano soltanto il periodo. Ti faccio alcuni esempi:
“Troppo gelosa, di ogni persona a cui teneva” -> qui toglierei la virgola tra ‘gelosa’ e ‘di’. Non so se la tua sia stata una scelta stilistica e pensata, ma la frase è già di per sé molto breve e non necessita di essere frammentata ancora.
“Anche in questo, non pensava di avere un grande talento” -> anche qui la virgola non è necessaria.
“È più facile a dirsi, che a farsi.” -> altra frase molto breve e virgola superflua.
Non è una cosa particolarmente invalidante o che compromette la buona riuscita e la scorrevolezza del testo, ma in certi casi rende la frase più ‘pesante’ da leggere, ecco!
Un’altra cosa che mi è saltata all’occhio è che spesso tendi a frammentare i periodi, ricorrendo a segni di punteggiatura come virgole o punti. Questo non lo considero un vero e proprio difetto (come ti dicevo prima, sono una grande fan dello stile frammentato), ma in certi punti, come per esempio nella prima parte introspettiva, sarebbe meglio unire alcuni periodi e alcuni concetti ricorrendo a segni di punteggiatura come punto e virgola o due punti – che nel tuo testo ho visto molto raramente.
Utilizzare una punteggiatura più variegata in realtà ti potrebbe aiutare in molti casi, anche per dare un aspetto più fluido e ‘sensato’ alle frasi. Ti faccio qui un esempio:
“Poteva permettersi di far rumore, la sua coinquilina, con cui condivideva l’appartamento, era già uscita.”
Ho dovuto leggere due volte questa frase prima di capirne il senso XD e ti dico cosa non mi convince: la prima virgola, quella tra ‘rumore’ e ‘la’, che sostituirei coi due punti. Suonerebbe così:
“Poteva permettersi di far rumore: la sua coinquilina, con cui condivideva l’appartamento, era già uscita.”
I due punti si utilizzano per spiegare/specificare qualcosa o comunque entrare nel dettaglio; in questo caso spiegheresti il motivo per cui Isabel poteva permettersi di far rumore, ovvero che la coinquilina è già uscita.
Spero di essere riuscita a spiegarmi senza fare troppa confusione, altrimenti sono qui per chiarire ogni dubbio ^^
Ho invece adorato il modo in cui hai gestito la punteggiatura e la costruzione delle frasi quando hai raccontato i dialoghi: hai trovato il giusto equilibrio tra discorso diretto e indiretto, sei stata dinamica e al contempo ordinata.
In linea di massima ho apprezzato tantissimo il tuo stile (forse, lo ammetto, è anche perché l’ho trovato molto affine al mio) e mi è dispiaciuto non metterti il punteggio pieno, perché sono rimasta davvero colpita e coinvolta! Se ho apprezzato tanto questa storia è anche per merito del modo in cui l’hai raccontata *-*


Trama&Personaggi: 20/20

Ho trovato la trama gestita in maniera ottimale: ti sei presa il tuo tempo per ogni scena, per ogni riflessione, per ogni dettaglio; non hai corso e al contempo sei riuscita a mantenere un ritmo incalzante e mai noioso, non ti sei ‘arenata’ o bloccata su nessun punto in particolare. La trama è andata sempre avanti, con i suoi giusti tempi, e questo ha tenuto alta la mia attenzione.
Inoltre secondo me ti sei focalizzata sulle scene giuste, quelle più importanti per la crescita del personaggio e per lo sviluppo della vicenda.
Parlando della trama in sé, è abbastanza lineare e non mostra particolari scossoni, però al contempo è completa e ha esattamente tutto ciò che una trama deve avere. Ha il suo perché, insomma. Non ho trovato buchi di trama, lacune, punti spiegati in maniera frettolosa o vaga: tutto fila liscio ed è espresso meglio, alla fine della lettura non sono rimasta con dubbi o domande. L’unica cosa che mi viene da chiedermi è: Isabel sarà riuscita a togliersi davvero la sua maschera? E questo grazie al bellissimo finale aperto che hai deciso di inserire, che permette di scorgere un passo avanti nella protagonista ma non ci dice fin dove riuscirà ad arrivare.
Viene spontaneo chiederselo anche perché al termine della storia ci si è ormai affezionati alla tua protagonista e a tutti i personaggi in generale: io, almeno, sono entrata talmente tanto nella vicenda che è come se li avessi conosciuti e fossi diventata un po’ loro amica ^^
Isabel è incredibilmente complessa, lo si percepisce dal suo modo di fare e pensare, o meglio, dal modo in cui pensa una cosa e poi fa tutto l’opposto. Sei riuscita a raccontarla in maniera magistrale, a far emergere la sua paura di essere costantemente giudicata – paura che poi la porta a comportarsi in maniera stravagante e di conseguenza essere giudicata ancora di più.
Oltre a esplorare i suoi pensieri tramite un’introspezione impeccabile, ci hai mostrato lei e il modo in cui appare tramite gesti e parole: vediamo il modo in cui reagisce in maniera esagerata perché non riesce a gestire le sue emozioni, il modo in cui si domanda cosa stiano pensando gli altri di lei ogni volta che apre bocca, ma anche il modo in cui alla fine si lascia andare con Levi ed essere se stessa. L’ho apprezzata molto come personaggio e soprattutto come persona che è cresciuta, che ha capito e ha imparato. Non è stata statica, ma ha compiuto un viaggio.
Inoltre sono riuscita a empatizzare tantissimo con lei, forse proprio perché mi ci sono rivista in una maniera impressionante. È un po’ come se avessi raccontato me, quindi sono rimasta davvero colpita.
Levi, vabbè, mi sono innamorata follemente di lui *____* è esattamente l’amico che tutti vorrebbero avere al proprio fianco, stravagante eppure saggio, che sa ascoltarti e accettarti per quello che sei. Sei riuscita a delinearlo con una precisione incredibile e non ho fatto fatica a immaginarlo, con le sue battute e la sua scarsa modestia XD
Forse i personaggi positivi come lui sono un po’ un cliché, ma sai che ti dico? Amen, è un cliché che non guasta e non stanca mai :3
Tra l’altro, fun fact (so che sto divagando in una maniera spaventosa, ma vabbè XD): mi sono immedesimata tantissimo in Isabel quando sobbalzava per l’arrivo improvviso di Levi, perché alle superiori avevo un compagno di classe che faceva esattamente come lui, ovvero arrivava silenziosamente vicino a me mentre ero concentrata nel fare qualcosa e poi mi salutava quando ormai era vicinissimo e mi faceva venire un infarto ogni volta XDD in effetti ora che ci penso quel mio compagno è stato un po’ il mio Levi…
Ma chiudiamo questa parentesi autobiografica delirante che non interessava a nessuno AHAHAHAH
Devo dire che mi ha colpito anche il modo in cui hai gestito le “amiche” di Isabel, talmente superficiali e focalizzate solo su loro stesse, per niente attente a Isabel e a quello di cui potrebbe aver bisogno. Non si domandano come sta, come mai è così, e rispecchiano esattamente quella fetta di società che Isabel cerca di compiacere. Magari non lo fanno per cattiveria, ma semplicemente per poca attenzione.
Insomma, ottimo lavoro anche qui, la tua storia è completa e sviluppata sotto tutti i punti di vista!


Utilizzo Pacchetto: 10/10

La storia verteva proprio su Isabel, i suoi difetti e l’accettazione di essi, proprio come era specificato nel pacchetto da te scelto: hai letteralmente costruito la storia su questo concetto, quindi l’hai rispettato perfettamente.
Inoltre, anche se non era obbligatorio, hai sviluppato perfettamente anche il titolo del pacchetto: dipingere non solo come attività, ma anche come concetto astratto, ovvero come ci dipingiamo noi e come ci dipingono gli altri. Già di partenza amavo questo pacchetto, ma nel modo in cui l’hai sviluppato lo amo ancora di più *-*
Il contest richiedeva anche l’inserimento di un sogno e l’hai fatto, dando anche una certa rilevanza a questo dettaglio: è proprio durante questo sogno che Isabel parla con se stessa, è grazie a questa proiezione del suo subconscio che inizia pian piano ad accettarsi. Ed è un altro frammento della maschera che cade.
Inoltre mi ha colpito molto il modo in cui l’hai raccontato, specificando che lo scenario racchiudeva i colori preferiti della protagonista, come a voler simboleggiare un luogo rassicurante e piacevole. Davvero bellissimo, brava!


Gradimento Personale: 5/5

Che posso dire? L’ho ADORATA alla follia, dalla prima all’ultima parola! Innanzitutto per il tuo stile incredibilmente coinvolgente, che mi ha letteralmente catapultato dentro la storia, accanto ai personaggi *-*
Poi per i personaggi stessi, di cui mi sono davvero innamorata. Mentre in Isabel mi sono rivista del tutto, Levi è stato quella presenza rassicurante che è stato in grado di trasmettere calma anche a me mentre dialogava con Isabel; e forse anche io ho imparato qualcosa da lui ^^
A parte che sono morta da ridere quando Isabel l’ha accusato che ci stava provando con lei e lui ha rivelato di essere gay AHAHAHAHAH ho davvero amato quella scena, stupenda!
E poi ho amato la tematica da te trattata. Ho sempre un debole per le storie con una morale e un insegnamento finale, ancora di più quando si tratta di temi così personali e profondi, che riguardano un po’ tutti. Adoro le fragilità umane, adoro i personaggi pieni di difetti ma anche di potenzialità, amo chi cade ma in un modo o nell’altro riesce ad alzarsi… e AMO le storie d’amicizia. Ti giuro, sono andata fuori di testa quando Levi ha detto di essere gay perché ho realizzato che lui e Isabel non sarebbero finiti insieme e non saresti caduta in questa banalità. Hai fatto benissimo, davvero: la storia è meravigliosa proprio perché parla di un’amicizia e non di un amore.
Complimenti e grazie davvero per averci consegnato questa storia! Sono stra felice di averla letta e sono stra sicura che mi rimarrà nel cuore *-*


Totale: 43,5/45



TOTALE COMPLESSIVO: 85,5/90


Io su EFP: Soul Mancini
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25/08/2020 17:35
 
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TERZA CLASSIFICATA

“L’incubo di Mad David” di Ryo13





VALUTAZIONE DI SABRIEL



Grammatica&Stile: 9,5/10



Non ho riscontrato alcun errore grammaticale, per cui ti faccio i complimenti!
Anche lo stile è molto curato e scorrevole, aspetti che ho davvero apprezzato, soprattutto se associati a una tematica complessa come quella che hai deciso di raccontare; hai adottato uno stile asciutto e immediato, in grado di raccontare una tale storia col dovuto distacco, eppure il giusto coinvolgimento.
Ti segnalo solamente qualche imprecisione che ho riscontrato sporadicamente nel testo:

 David si abbandonò sullo schienale della sedia, la testa gettata indietro. → Avrei scritto piuttosto: “[...] la testa gettata all'indietro”.

 «Chiuda gli occhi e si concentri. Cosa vede davanti a sé?» → Nelle domande è sempre necessario scrivere “che cosa...?” e non solamente “cosa...?”, esattamente come hai scritto più avanti, in una battuta di Gabriela («Che cosa vede?»). Lo stesso vale per la battuta: “«E questo cos’è? Black humor da psichiatri?»”.

Ti segnalo, inoltre, un passaggio che mi è risultato particolarmente ostico, ovvero: “«Già.» Si rivolse agli inservienti. «Riportatelo nella sua stanza.» Quando uscirono si concentrò di nuovo sulla collega. «Cosa è successo?»”.
Ho ugualmente compreso le dinamiche del dialogo, ma ti consiglio di andare a capo tra una battuta e l'altra, appunto perché scrivere tutto sulla stessa riga può causare, a primo impatto, confusione.
Così facendo, forse le battute risultano più immediate, acquistando maggiore ritmo, ma a mio parere in questo passaggio non è necessario e rischi di causare l'effetto contrario.
Inoltre, ho notato che tendi ad inserire sporadicamente la virgola dopo i dialoghi, come nella prima battuta della storia («Morrison», sbraitò sputacchiando dalla cima dei baffi […]). Non la considero una regola generale né un errore, però mi capita di rado di notare una virgola dopo una battuta.
Chiaramente si tratta di una scelta personale ed è mia intenzione solamente portarla alla tua attenzione, dal momento che in altre battute, al contrario, non l'ho trovata («Va meglio?» soffiò la domanda a pochi centimetri dalla sua guancia.).
Infine, ho riscontrato un solo errore di battitura, che provvederò a segnalarti in privato, se lo vorrai.



Trama&Personaggi: 18/20


Considerato anche il tempo limitatissimo che hai avuto a disposizione, hai fatto davvero un gran lavoro sia per quanto riguarda la trama, sia i personaggi.
Hai raccontato con arguzia una tematica delicatissima, che hai saputo gestire egregiamente: trattare tematiche delicate come l'omicidio e tutta la complessa psicologia che ne ruota attorno, infatti, poteva rivelarsi un'arma a doppio taglio, che tu hai provveduto invece a rendere un piccolo capolavoro; hai sviluppato la trama presentando gli eventi al lettore a piccole dosi, celando particolari che hai saputo sfruttare per un maggiore effetto sorpresa nel colpo di scena finale.
È chiaro che, nonostante le tempistiche, il lavoro a livello di trama è stato impegnativo e dettagliato, motivo per cui ti meriti tutti i miei complimenti.
Tuttavia, non nascondo di aver riscontrato dei veri e propri buchi, soprattutto per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi: mi riferisco in particolare al personaggio di David/Signor Rogers, di cui avrei apprezzato una maggiore introspezione, una spiegazione degli antefatti e anche qualche descrizione in più, soprattutto per quanto riguarda i luoghi in cui si svolge l'azione (al di là del sogno).
Questo è il motivo per cui ho abbassato il punteggio, ma ho voluto comunque premiarti per la celerità con cui hai concepito tale storia: il talento è assolutamente innegabile, al di là di quelle che possono essere le mie personalissime impressioni a riguardo.



Utilizzo Pacchetto: 10/10


Era necessario inserire un sogno e lo hai fatto con astuzia, rendendolo un incubo vero e proprio e catapultando il lettore nella dimensione stessa dell'onirico; la storia, infatti, è totalmente coinvolgente e più si legge e più si ha l'impressione di star perdendo il contatto con ciò che è reale, proprio come il protagonista.
Inoltre, la declinazione di “malattia mentale” che prevedeva il contenuto del pacchetto da te scelto è perfettamente percepibile nella storia. Risulta chiaro, a conti fatti, che il protagonista sia un malato psichiatrico: è in terapia da una psichiatra e (personalissima interpretazione di una lettrice ignorante in materia di scienze psichiatriche) la sua stessa natura omicida prevede un disturbo psicopatico/sociopatico, ragione per cui non ho potuto che assegnarti il punteggio massimo.



Gradimento Personale: 5/5


Che dire? Mi è piaciuta molto questa storia e, se dovessi valutare anche il parametro “originalità”, non esiterei ad assegnarti il massimo del punteggio.
Apprezzo molto leggere di tematiche delicate e contenuti forti come questi, e mi piace ancora di più quando l'autore ha il coraggio di osare; tali temi in particolare, infatti, possono risultare originali, ma peccare di reali contenuti: la storia è coinvolgente, ma manca un reale contesto in cui i personaggi agiscono, le motivazioni che li spingono ad agire in tale modo e la loro introspezione.
Tutto ciò è sicuramente anche (se non solo) dovuto al fatto che la storia sia compresa in una serie, per cui, a conti fatti, le lacune (se così si possono chiamare) qui presenti probabilmente sono colmate in altre storie.
Ho apprezzato molto anche la “dualità” che hai attribuito al protagonista, rendendolo un vero e proprio pazzo mosso da un istinto selvaggio, quasi ancestrale, come testimoniano le sue stesse parole nel dialogo con la psichiatra.
In ogni caso, mi hai regalato una storia davvero particolare e coinvolgente che ho amato alla follia.
A questo punto sono curiosa di leggere le altre storie della serie!


Totale: 42,5/45




VALUTAZIONE DI SOUL



Grammatica&Stile: 10/10


Ciao Ryo!
Dal punto di vista grammaticale non ho trovato nessun errore, il tuo testo è pulito e corretto, scorre molto bene sotto gli occhi e in nessun punto ho trovato qualcosa che mi abbia rallentato o fatto ‘inciampare’, quindi complimenti, si percepisce che ci hai messo molta cura!
Ti segnalo solo un paio di cosette, ma sono veramente delle bazzecole e ho deciso di non sottrarti dei punti:
«Va meglio?» -> qui ci sono due spazi tra ‘va’ e ‘meglio’.
“cercando di mettere a fuoco la vista” -> ‘mettere a fuoco la vista’ mi suona strano, poi forse è un mio problema eh XD ma in genere si mette a fuoco qualcosa che si ha davanti e si sta vedendo, tipo un volto o un paesaggio.
Per quanto riguarda lo stile, l’ho davvero adorato: il lessico risulta sempre adatto alla situazione e mai troppo semplice, ma nemmeno eccessivamente pesante e aulico; la costruzione delle frasi funziona, è chiara e fluida e non crea confusione; la punteggiatura è variegata e inserita sempre in modo corretto, in modo da rendere il testo scorrevole e strutturare al meglio i periodi; sei andata a capo nei punti giusti e hai saputo frammentare il testo laddove andava fatto.
Ho trovato inoltre un ottimo equilibrio tra descrizioni, sensazioni, dialoghi (peraltro gestiti in maniera spettacolare), pensieri e azioni: hai dato un quadro completo di ogni scena, così non ho avuto alcuna difficoltà a entrarci e immedesimarmi.
Insomma, il tuo testo è scorrevole e coinvolgente, ho davvero amato leggerlo e non posso che farti i complimenti per il tuo stile fantastico!


Trama&Personaggi: 19/20

La trama è talmente ben gestita da avermi lasciato senza parole! Sei riuscita a inserire un colpo di scena dietro l’altro anche se in realtà la storia di per sé non aveva chissà quali scossoni; hai puntato tutto sullo svelare pian piano, un elemento alla volta, per costruire un quadro generale che è completamente diverso da quello di partenza.
Si parte con una scena in quello che sembrerebbe essere un ufficio, e la scena dopotutto non è così surreale da far pensare che sia quello il sogno. È in realtà molto probabile che David abbia un attacco di panico sul posto di lavoro, il suo capo poco comprensivo se la prenda con lui mentre una collega lo aiuta.
Solo nella seconda scena, quando David (o forse dovrei dire Rogers?) è dalla psicologa si scopre che quello era soltanto un sogno, dal momento che rivediamo quello scenario sotto forma di racconto del paziente; si cominciano anche a intravedere i seri problemi del protagonista, in particolare dal momento in cui vede i collant sulle gambe di Gabriela anche se lei non li sta indossando. Ma ancora non era ben chiara la portata della sua instabilità mentale, che si è scoperta dalla scena dello specchio in poi.
Il fatto che David in realtà non sia David e che sia convinto di essere la sua vittima, è stato per me un vero colpo di scena: non me l’aspettavo e tu hai saputo gestirlo perfettamente! Gabriela lo chiamava David, quindi non mi sono mai posta il dubbio XD
Insomma, in una storia così breve sei riuscita a inserire uno sconvolgimento totale della situazione che secondo me ha del geniale, avvalendoti anche dei disturbi mentali del tuo protagonista.
Inoltre trovo che tu abbia calcato la mano sulle giuste scene e i giusti dettagli, prendendoti il tuo tempo per sviluppare la trama ma senza andare mai troppo lentamente, mantenendo un ritmo incalzante e quindi tenendo alta l’attenzione del lettore. Ottimo ritmo, insomma!
Per quanto riguarda i personaggi, una cosa che ho davvero adorato è la descrizione delle sensazioni di David, che mi ha permesso di immedesimarmi perfettamente in lui e in ciò che stava vivendo: la sensazione di soffocamento, la prigionia, l’impulso di uccidere e di far smettere chi gli stava intorno di parlare/urlare… sei riuscita perfettamente a entrare nella sua psicologia, proprio perché sei riuscito a delinearlo e, così com’è impazzito lui, hai cominciato a far impazzire anche me XD
Ho apprezzato moltissimo anche il modo in cui hai descritto e delineato il personaggio di Gabriela: oltre alla sua facciata da psichiatra imperturbabile, ho visto una donna forte, che non ha vacillato davanti a questa situazione estrema e al pericolo che stava correndo. Non voleva nemmeno prendersi i giorni di permesso, segno che prende il suo lavoro con grande serietà. Sembra una fesseria, ma sono riuscita a inquadrarla perfettamente tramite le tue parole!
Il motivo per cui non ti ho assegnato il punteggio pieno è che, nonostante io sia riuscita a empatizzare col protagonista, avrei voluto sapere qualcosa di più di lui, del suo passato e soprattutto dei suoi omicidi. Il testo di per sé è molto breve e non ti ha permesso di entrare nei dettagli, ma questo mi ha impedito di conoscere appieno il tuo personaggio e capirlo fino in fondo.
Ma a parte questo piccolo dettaglio, hai fatto davvero un ottimo lavoro!


Utilizzo Pacchetto: 10/10

Innanzitutto il sogno c’è ed è inserito in maniera molto originale: la prima parte l’hai raccontata come se il protagonista la stesse vivendo, mentre la seconda l’hai fatta raccontare a lui “nella realtà” e questo ha reso il tutto ancora più particolare. Gli hai dato anche la giusta importanza, dal momento che è proprio tramite il sogno che il protagonista rivive i suoi omicidi, riversa i suoi rimorsi. I suoi incubi sono potenzialmente la chiave per realizzare ciò che ha fatto, rendersene conto e tornare a una parvenza di normalità (almeno riconoscersi), ma ogni volta che si avvicina alla verità, prontamente la rifiuta e la nega a se stesso.
Per quanto riguarda invece il pacchetto da te scelto… che dire? Richiedeva che tu parlassi di una malattia mentale e, seppure tu non l’abbia mai nominata (come hai precisato anche nelle NdA), è palese che sia il punto focale della storia. Si parla di un omicida, che già di suo ha dei problemi mentali, che tra le altre cose è convinto di essere la sua vittima e non riesce a controllare le sue reazioni. Pacchetto inserito in maniera perfetta, insomma ^^
Anche il verbo che dà il titolo al pacchetto, ‘soffocare’, è stato utilizzato perfettamente anche se non era obbligatorio: in maniera simbolica, l’omicida si sente soffocare proprio come si sono sentite soffocare le sue vittime quando le ha strangolate. Adoro il dualismo che hai fatto assumere alla parola, è un soffocamento generale di vittime e carnefice XD


Gradimento Personale: 5/5

Vabbè, ma io quanto ti posso amare per averci consegnato questa storia? Sono una grandissima amante delle situazioni del genere, dei disturbi mentali portati all’estremo e che possono essere tenuti sotto controllo solo in una clinica psichiatrica, della gente che non risponde delle sue azioni e comincia a confondere realtà e invenzione… il fatto che questo poi avvenga tramite i sogni non può che farmi uscire di testa! Insomma, stravedo per le storie allucinanti ed è esattamente ciò che tu hai scritto, quindi grazie, grazie davvero *-*
Ad avermela fatta apprezzare ancora di più è stato lo stile che hai utilizzato, che è riuscito a coinvolgermi fin dalla prima riga. Storia fantastica narrata in maniera fantastica, non avrei potuto chiedere di più!
Complimenti davvero, ho letto e valutato la tua storia con molto molto piacere *-*


Totale: 44/45



TOTALE COMPLESSIVO: 86,5/90


Io su EFP: Soul Mancini
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Post: 2.664
Giudice*****
25/08/2020 17:37
 
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SECONDA CLASSIFICATA

“Somewhere in between” di Kim WinterNight





VALUTAZIONE DI SABRIEL



Grammatica&Stile: 10/10


Non ho trovato alcun errore di grammatica e il testo è molto curato sia a livello grammaticale sia stilistico, per cui complimenti!
Solamente una frase non mi convince (ma non ti ho comunque tolto alcun punto, perché il testo è praticamente perfetto!): “Nessuno passa mai a ripulire la lastra che ricopre il mio sepolcro, è la prima volta che mio figlio si addentra in cimitero e in un certo senso preferirei che non l’avesse fatto”. → Personalmente avrei scritto “...nel cimitero” o “...in un cimitero” (se il senso era più generale e non solo riferito al cimitero in cui è sepolta la madre), ma ho parecchi dubbi a riguardo e credo che “...in cimitero” sia ugualmente corretto.
Hai uno stile fluido e coinvolgente, che stimola il lettore senza mai annoiarlo, grazie anche alla relativa semplicità del lessico che utilizzi.
Inoltre, con una storia del genere ho trovato l'utilizzo della prima persona davvero d'effetto: hai reso così la comprensione più immediata, cosa che probabilmente si sarebbe persa se avessi usato la terza persona.
Siccome sono pignola, preferisco segnalarti alcune ripetizioni, se tali si possono considerare, che a una lettura più attenta saltano all'occhio:

 È il 21 marzo 1980, ormai sono morta da sei anni e il mio Ethan ne ha compiuto dieci poco più di un mese fa.
Seduta sulla mia stessa lapide, non riesco a credere che pochi mesi fa anche quella di Demetrius è stata riempita dal suo corpo senza vita. → “Poco più di un mese fa” e “pochi mesi fa” non stonano particolarmente, tuttavia la considero una “ripetizione” da evitare, se possibile.

 Lo stesso in: “Con la mano sinistra distende per bene la pelle, mentre con la destra guida l’ago fino a posizionarlo nel punto esatto in cui tra poco lo farà penetrare. [...]
Io cerco di non distogliere lo sguardo, ma è davvero troppo difficile per me seguire i movimenti che tra poco daranno inizio alla sua fine”.

Chiaramente si tratta davvero di piccolezze, ma ho voluto comunque evidenziarle, pur non potendo suggerirti un modo di scrivere alternativo.



Trama&Personaggi: 18/20


Pur conoscendo questa serie, quindi conoscendo (perlomeno in parte) le vicende e i personaggi, mi hai piacevolmente stupita con questa storia: innanzitutto, non mi aspettavo di trovare Carla Murphy come voce narrante, il che ha reso originale tutta la vicenda, pur raccontando eventi che in fondo già conoscevo; il modo in cui hai organizzato la trama è stato magistrale, hai accompagnato il lettore tra le (dis)avventure di Ethan come la madre ha fatto con lui, mi hai coinvolto tanto che mi sembrava di averla accanto.
D'altra parte, dal momento che devo giudicare la singola storia, posso affermare con certezza che l'avrei apprezzata e compresa allo stesso modo, se non di più, anche se già non la conoscessi: hai saputo creare un effetto sorpresa incredibile, che sarebbe stato ancora più intenso per il lettore che non conosce questa serie.
Lo stesso posso affermare per i personaggi: Carla è sviluppata in maniera limpida e sorprendente, tanto che, arrivata alla fine, mi sembra di conoscerla da una vita. Sicuramente è anche merito dell'uso della prima persona, ma mi sembra una caratteristica non da poco per un autore.
Anche Ethan l'ho trovato ben sviluppato, essendo “filtrato” dagli occhi della madre: tuttavia, avrei apprezzato un maggiore approfondimento del padre e delle motivazioni che lo hanno spinto ad abbandonare il figlio; in questa storia, infatti, presenti una profonda introspezione della madre, ma non di Demetrius.
Mi sarebbe piaciuto entrare di più nella psicologia di quest'ultimo, che qui ho trovato un personaggio secondario.



Utilizzo Pacchetto: 10/10


Il contest prevedeva venisse inserito un sogno, parametro che è stato ampiamente rispettato: non solo lo hai inserito, ma lo hai reso parte integrante della storia costruendoci sostanzialmente sopra la trama.
Carla ritrova nella dimensione onirica del figlio l'unico modo per comunicare con lui, nonché per portare a termine quella che nel corso della storia diventa una vera e propria missione: farlo desistere dal farsi del male, che rispecchia perfettamente anche una delle interpretazioni elencate nel pacchetto da te scelto.
Il sogno, l'inconscio e la dimensione immateriale costituiscono l'essenza della tua storia, amalgamata molto bene con ciò che esiste e che Carla non può più sperimentare: infatti, fallisce nel suo intento di “bloccare la persona che vive come sfuggente”, cioè Ethan, che la respinge non solo nei suoi abbracci onirici, ma nella vita e nella sua memoria.
Ho adorato il simbolismo nascosto dietro al gesto che dà il nome al tuo pacchetto, su cui hai giocato gestendone il reale significato in modo straordinario.



Gradimento Personale: 5/5


Leggere questa storia è stato doloroso e meraviglioso al tempo stesso, e credo tu possa capire perfettamente ciò che intendo con questo. A maggior ragione perché conosco gli antefatti, leggere di Carla, di ciò che ha provato e percepire il suo struggimento nel vedere il figlio farsi del male con le proprie mani è stato meravigliosamente doloroso.
Ho apprezzato moltissimo in particolare l'originalità di questa storia, il modo in cui questo nuovo personaggio (la madre di Ethan) viene presentato al lettore: il fatto che sia morta, infatti, non ha costituito per te un limite ma. al contrario, il suo rapporto con l'aldilà, il racconto di un mondo che non si può conoscere, ma che al tempo stesso appare così vivido al lettore, rappresentato i punti di forza di questa storia.
Ho estremamente apprezzato anche il confronto tra Carla e suo marito, che hai raccontato con estrema originalità, con la semplicità vivida e immediata che caratterizza i tuoi personaggi.
Complimenti per questa storia meravigliosa!


Totale: 43/45




VALUTAZIONE DI SOUL



Grammatica&Stile: 10/10

Ciao Kim, è un vero piacere averti al nostro contest a quattro mani, soprattutto con questo “fandom” di cui ormai mi sono innamorata perdutamente *_______*
Ma bando alle ciance, parliamo del parametro in questione!
Grammaticalmente non ho trovato assolutamente nessun errore, il testo è pulito e scritto in maniera corretta, scorre perfettamente sotto lo sguardo e non c’è nessun punto che abbia rallentato o fatto storcere il naso. L’unica piccolissima notina che voglio farti riguarda questa frase:
“Suo marito è morto in Argentina diversi anni fa, e lei è riuscita a trovare asilo a Los Angeles.”
Qui toglierei la virgola subito prima della ‘e’, perché la frase è già abbastanza breve di per sé e non è necessario frammentarla ulteriormente, ma è veramente un piccolissimo dettaglio e ovviamente non me la sento di essere troppo fiscale e toglierti punti per questo ^^
Lo stile che hai utilizzato è assolutamente perfetto per la storia e per il contesto che hai deciso di trattare: oltre alla prima persona, mi ha colpito molto la tua decisione di utilizzare frasi brevi e piuttosto frammentate, ottime per conferire dinamicità a un testo che è praticamente solo introspettivo. Carla non vive niente sulla sua pelle, si limita a osservare, raccontare e pensare, quindi giustamente non ci sono dialoghi o descrizioni di chissà quali azioni; una struttura del genere avrebbe potuto farti cadere nella trappola della staticità, invece la tua storia non mi ha affatto annoiato, anzi! È stata di una scorrevolezza unica, mi sono sentita coinvolta dalla prima all’ultima parola, ho seguito il filo dei pensieri della protagonista quasi come se fossero i miei!
Ottimo il lessico, coerente al contesto e omogeneo in tutta la storia, e perfetto anche l’inserimento della punteggiatura e la costruzione delle frasi. Davvero, non c’è una virgola fuori posto, mi è piaciuto tantissimo come hai gestito tutto e come hai raccontato le sensazioni di questo spettro, molto più ovattate ed evanescenti rispetto a quelle “normali”!
Ottimo lavoro ;)


Trama&Personaggi: 19,5/20

La trama non è altro che un susseguirsi di momenti che Carla osserva dall’alto, ma che sostanzialmente compongono l’esistenza di Ethan dal momento in cui sua madre è morta a quando lui ha deciso di dimenticarla e distaccarsene per sempre.
Ho trovato davvero sensato il modo in cui i due si sono separati, è come se avessi spiegato indirettamente le dinamiche dell’aldilà: Carla può stare accanto al figlio e sorvegliarlo finché lui lo vuole, finché lascia che il ricordo di sua madre gli infesta la mente. “Hold On To Memories” dei Disturbed dice: “we’re never really gone as long as there’s a memory in your mind”, e questa tua storia mi ha fatto pensare tantissimo a questo concetto, è come se fosse una trascrizione letteraria di questa frase. Non ce ne andiamo del tutto finché viviamo nella mente di chi amiamo, perché sono proprio queste persone che ci tengono in vita.
Come Ethan ha tenuto Carla in questa sorta di limbo, finché non ha poi voluto scacciarla definitivamente.
Tutto questo per dire che queste dinamiche sovrannaturali sono venute molto bene e le ho trovate ben gestite.
Mi è piaciuto molto anche il modo in cui hai raccontato la vita di Ethan tramite gli occhi di sua madre: ho trovato tutto assolutamente coerente e ben spiegato, sono riuscita a seguire la trama e le vicende, e questo a prescindere dal fatto che io abbia letto le altre storie della serie.
Ecco, forse l’unico piccolo dettaglio su cui avrei voluto leggere qualcosa di più è questo fatto del non dormire. Ci dici che Demetrius non dormiva per aspettare la moglie, che poi Ethan a sua volta ha cominciato a non dormire per aspettare il padre, ma non ci hai detto quando poi ha smesso e ha ricominciato a dormire normalmente – perché se Carla è potuta entrare nei suoi sogni, prima o poi dev’essere successo. È davvero un dettaglio piccolissimo e forse stupido, infatti sarebbe bastata proprio una frasetta per colmare questo piccolo vuoto.
Ma, a parte questo insignificante dettaglio che ho notato solo io (XD), tutto scorre alla perfezione!
Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, innanzitutto mi è piaciuto come hai gestito due genitori, che sono esattamente ai due antipodi: Carla è morta e voleva vivere, Demetrius viveva e voleva morire, e alla fine è normale che, anche quando si sono rivisti nell’aldilà, le cose non sono tornate come prima. Lei è arrabbiata col marito perché lui aveva tutta la vita davanti e si è lasciato andare, ma soprattutto ha abbandonato il loro figlio.
Carla è una donna forte e lo si percepisce dal modo in cui lotta per stare accanto al figlio, mentre Demetrius è un uomo debole che, dopo la morte della moglie, si è lasciato trascinare dalla follia e non è più stato in grado di andare avanti.
Molto interessante per la caratterizzazione di Carla anche il dettaglio della negazione dell’omosessualità di Ethan; questo fa capire che, oltre esserti immersa appieno nella vicenda dei personaggi, hai anche saputo rispecchiare il pensiero del periodo in cui hai deciso di ambientare i fatti. L’ho trovata una cosa molto credibile e ben inserita ^^
Per quanto riguarda Ethan, secondo me sei riuscita a delineare perfettamente anche il suo personaggio, nonostante ci sia stata relativamente poca occasione di approfondirlo, dato che Carla lo osserva “da lontano”. Si capisce che è un ragazzo debole, distrutto dagli eventi che si sono susseguiti in maniera troppo rapida nella sua vita, e si nota quanto gli faccia male essere stato abbandonato da tutti. L’unica figura a cui si può aggrappare è Dave, con cui appunto instaura un rapporto molto stretto; l’unica altra entità con cui può stringere un legame è l’eroina, che diventa una sorta di pensiero fisso. Ethan comincia a idealizzarla, a pensare che sia l’unica soluzione per risolvere tutti i suoi problemi e per lasciarsi il passato alle spalle, e non si dà pace finché non riuscirà a farsi per la prima volta.
Ma, così come vediamo la sua sofferenza, possiamo notare anche il modo quasi maniacale in cui cerca di nasconderla. Non fa una piega quando legge gli appunti del padre, non fa una piega quando va a trovare la madre al cimitero… è spaventoso il modo in cui si tiene tutto dentro, perché non si sfoga e così facendo soffre ancora di più.
Viene voglia di entrare nella storia e abbracciarlo, ma noi lettori siamo un po’ come Carla: possiamo vedere ma non agire e intervenire!
Insomma, ottima caratterizzazione! È pazzesco il modo in cui sei riuscita a far trasparire così tanti dettagli sui personaggi in un testo così breve ^^


Utilizzo Pacchetto: 10/10

Allora, partiamo dall’inserimento del sogno: ti amo, sappilo! *-*
Quando io e Sabriel abbiamo elaborato questo contest, non avrei mai pensato di trovare il dettaglio del sogno inserito in questa maniera: ho sempre pensato a un classico sogno fatto da un protagonista che poi si sveglia eccetera. Non avrei mai immaginato di vederlo raccontato non in prima persona, quindi da un personaggio “esterno” che però è in grado di entrare nella mente del sognatore. Oltre ad aver inserito quest’elemento e avergli conferito un’importanza centrale, hai sviluppato questo elemento in maniera incredibilmente originale. Mi hai sorpreso, complimenti davvero!
Hai poi inserito anche il fattore dell’abbraccio, che non era obbligatorio ma che ho comunque apprezzato moltissimo… anche perché, diciamocelo, cosa c’è di più tenero di un abbraccio tra madre e figlio? E cosa c’è di più doloroso di una madre e un figlio che non si possono abbracciare?
Per quanto riguarda poi il contenuto del pacchetto, il significato che hai deciso di usare è quello della situazione o della persona “sfuggente”, che la si vuole bloccare tramite l’abbraccio. E cosa c’è di più sfuggente di un fantasma? Cosa c’è di più sfuggente di un limbo che non è da nessuna parte, che può condurre soltanto ai sogni (altro elemento sfuggente) e all’aldilà? È tutto così astratto, così fragile… e penso tu abbia espresso benissimo questo concetto, sviluppando al meglio il concetto.
Inoltre vediamo Carla che, tramite i suoi abbracci nella dimensione di Ethan, vuole impedire che il figlio le sfugga, lo vuole bloccare e fermare prima che prenda una via senza ritorno.
Insomma, credo che tu sia riuscita a integrare perfettamente il significato del tuo pacchetto all’interno della storia, senza ostentarlo troppo e farlo risultare forzato, ma facendolo comunque percepire tramite le tue parole. Bravissima!


Gradimento Personale: 5/5

Aaaaah, il dramma! Il disagio! Io ci sguazzo in queste cose *_________*
E poi sono innamorata di Ethan (come di tutti gli Ethan del mondo, del resto XD), quindi scegliendo questo personaggio e questa serie sei andata a colpo sicuro nel gradimento personale ^^
Ma, a parte il fatto che conoscessi già i personaggi, ho veramente adorato questa storia sia per la componente sovrannaturale, sia per i temi trattati, così delicati e drammatici: incontriamo Ethan quando è ancora bambino e lo vediamo alle prese con i problemi della sua famiglia, finché quest’ultima non va definitivamente allo sfascio, traumatizzandolo in maniera permanente. Lo vediamo crescere e, come se non bastasse, addentrarsi nel mondo della droga – mondo che, come ben sai, mi affascina tantissimo e di cui non mi stancherei mai di leggere!
In tutto questo, come ciliegina per questa drammatica torta (?), assistiamo al dolore di una madre che si sente impotente e non può far altro che assistere alla rovina del figlio.
Insomma, è tutto così tremendamente triste e angst! Queste sono esattamente le storie che adoro leggere e tu mi hai accontentato, come non darti il punteggio pieno in questo parametro?


Totale: 44,5/45



TOTALE COMPLESSIVO: 87,5/90

[Modificato da Soul Mancini 28/08/2020 13:27]

Io su EFP: Soul Mancini
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Post: 2.664
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25/08/2020 17:40
 
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PRIMA CLASSIFICATA

“Mangia, madre” di Leaina




VALUTAZIONE DI SABRIEL



Grammatica&Stile: 10/10


Non ho trovato alcun errore di grammatica: hai fatto un lavoro eccezionale sia da questo punto di vista che da quello dello stile, che ho trovato molto scorrevole e piacevole da leggere.
Potrei leggere per ore un testo scritto così, da quanto è fluido e a tratti quasi poetico. Oltre ai vari rimandi alla letteratura giapponese, che amo e che ho dunque apprezzato molto, in alcuni passaggi mi è parso quasi di leggere una poesia.
Ho davvero apprezzato il tuo stile e l'evidente cura che ci hai riposto, tuttavia ti segnalo alcuni passaggi che avrei scritto diversamente: tieni a mente, però, che è una questione puramente soggettiva.

 Io sono il Dottore che spesso si cita in questo diario — ammetto: ottenuto non proprio legalmente. → Più che per i due punti, avrei optato per una costruzione diversa: “[...] ammetto di non averlo ottenuto proprio legalmente.”

 Di uno che fu un giovane uomo, per quanto nevrotico, e machiavellico, e che presto sarà cadavere. → La virgola tra “nevrotico” ed “e machiavellico” non mi convince, l'avrei piuttosto eliminata, perché mi pare rallenti il ritmo della narrazione.

 […] sono passati quindici anni e a parte il primo, sollevato straniamento di non doverlo né sentire né vedere, alla sera, ruminare a bocca aperta il suo cibo nella mia vita la sua morte non ha portato alcun significativo cambiamento. → Avrei inserito una virgola tra “cibo” e il resto della frase, per la stessa questione del ritmo, che qui mi pare un tutt'uno e per questo ho dovuto rileggere la frase due volte per comprenderla appieno. Ovviamente si tratta di una piccolezza, oltre che del mio personalissimo punto di vista.

 Fra i tanti madornali che ho fatto […] → Credo che qui tu abbia dimenticato “errori”? Non mi risulta che “madornali” ne sia un sinonimo, quindi ho dedotto così.

 […] ma è come fossi solo. → Avrei aggiunto il “se (fossi solo)”. Non si tratta di un errore (come gli altri appunti che ti ho fatto), ma mi suona meglio così.

 Ho risposto col silenzio e un’alzata le spalle. → Credo volessi scrivere “un'alzata di spalle”?

 Che dire. […] → Piuttosto che il punto, qui avrei inserito il punto interrogativo. Capisco che sia diverso e così cambia forse anche il senso, oltre che il tono, ma mi sembra più consono.



Trama&Personaggi: 20/20


Ho letto questa storia tutta d'un fiato e mi sono sorpresa a volerla rileggere ancora e ancora, una volta terminata.
Arrivata alla fine dell'ultimo capitolo, ho riletto più volte il primo per trovarci il principio di un filo conduttore che all'inizio non avevo percepito e che probabilmente mi sarei persa, se non l'avessi riletto.
Hai architettato la trama in maniera sorprendente: mi hai fatto fare un viaggio non solo nella mente disturbante dei protagonisti, ma in parte in una cultura che conosco bene, trasportandomi completamente altrove.
L'attenzione che hai dedicato ai dettagli, che con lo sviluppo della narrazione si svelano fondamentali e protagonisti della trama stessa, ti lascia senza fiato, perché si percepisce il gran lavoro che c'è dietro questa storia, lo studio approfondito della trama in ogni suo particolare e persino la divisione in capitoli, di cui magari inizialmente non si percepisce l'importanza, risulta fondamentale per l'effetto “sorpresa”, se così si può chiamare, della storia.
I personaggi, in particolare il signor Iwao, mi sono sembrati così approfonditi da averli sempre conosciuti: sarà anche stato merito della prima persona, o della prosa diaristica, in ogni caso hai fatto un lavoro eccezionale, tanto che non so nemmeno spiegarlo.
I punti di forza di questa storia si mescolano insieme perché semplicemente non ho trovato punti deboli, e in verità me ne dispiaccio, perché credo che fornire spunti e consigli siano alcuni dei propositi generali dei contest: eppure, è tutto così ben sviluppato e architettato, così studiato nei dettagli eppure scorrevolissimo e mai noioso, che non saprei proprio che cosa dirti se non che questa storia è l'esempio perfetto di equilibrio in ogni sua parola.



Utilizzo Pacchetto: 9,5/10


Hai fondato sul sogno l'intera trama, attribuendogli un'accezione profondamente negativa e il linea col pensiero e la psicologia del protagonista: tuttavia, non ti ho dato il punteggio pieno perché non ho percepito “l'angoscia di affrontare l'atto sessuale” oppure il “timore di un fallimento” in campo sessuale, quanto piuttosto l'ossessione di Iwao per la madre – probabilmente anche dal punto di vista sessuale. Come lui stesso scrive alla fine della storia, il suo appare come un vero e proprio complesso di Edipo, ma non ho percepito chiaramente “l'angoscia” dell'atto sessuale in sé o il timore d'impotenza, quanto piuttosto un quasi totale disinteressamento nei confronti del sesso in generale.
Iwao ha impulsi sessuali come tutti, pratica la masturbazione ma il sesso non è per lui fondamentale come per suo padre, ad esempio; è chiaramente ossessionato dalla figura della madre (e quindi dal padre quando minaccia di sottrargliela), ma non vive ciò che è legato alla sfera sessuale in modo angoscioso, perlomeno per come ho percepito io il personaggio e la storia.



Gradimento Personale: 5/5


Che cosa posso aggiungere? Se non si fosse ancora capito, ho adorato questa storia con tutta me stessa, in un modo che, mi ripeto, non so spiegare.
Aspettavo di leggere qualcosa come questo da tanto tempo e ora mi sento un po' come una bambina che ha ritrovato un giocattolo che amava: adoro le tematiche delicate e l'atmosfera drammatica mista a giallo mi ha totalmente conquistata, fin dal primo capitolo.
Questo tuo modo di svelare i fatti con una lentezza mai noiosa, equilibratissima, lo sento così mio e così perfetto, in un modo che ti entra dentro e t'intrappola tra le parole.
Inoltre, il contesto orientale, così lontano e per questo difficile da rendere, mi ha fatto definitivamente innamorare. Tutto è al posto giusto in questa storia e, anche se tendo a essere critica anche riguardo ai dettagli (ovviamente in senso più che positivo, o perlomeno ci provo), non ho assolutamente alcun critica da farti; al contrario, ho voglia di rileggere questa storia altre cento volte e di bearmi del tuo stile meravigliosamente poetico.
Davvero, farti i miei complimenti a questo punto mi sembra superfluo e banale, ma lo farò lo stesso e sicuramente continuerò a leggerti con piacere anche al di fuori dei vari contest.
Solamente una cosa ammetto che non mi è risultata chiarissima: il titolo. Ovviamente non lo valuto (anche volessi, non ne sarei in grado), ma alla fine della storia mi ha lasciata un po' perplessa, più che altro perché non sapevo se interpretarlo metaforicamente (“mangia, madre” inteso come “ora è il mio turno, mi sto vendicando, ti faccio vedere di che pasta sono fatto”) oppure letteralmente, e in quest'ultimo caso temo di non essere giunta a nessuna conclusione soddisfacente.
Comunque, generalmente non attribuisco molta importanza al titolo in generale, perché sarebbe come soffermarsi all'apparenza – che è comunque importante – perdendo di vista la sostanza – che a mio parere è molto più importante.


Totale: 44,5/45




VALUTAZIONE DI SOUL



Grammatica&Stile: 10/10


Carissima Lea!
Dal punto di vista grammaticale, non ho riscontrato nessun problema nella tua storia, è scritta in maniera pulita e accurata! Ti segnalo giusto due sviste minuscole che però non hanno inciso sul punteggio, in quanto sono un paio su una minilong:
“il male minore.Il Dottor S.” -> ti è sfuggito lo spazio dopo il punto.
“Se l’essere parassiti fosse un arte” -> manca l’apostrofo in “un’arte”.
Dal punto di vista stilistico, la storia è curata nei minimi dettagli: la formulazione delle frasi è pulita e scorrevole, la punteggiatura è ben pensata e ben inserita, il lessico è omogeneo e mantiene il medesimo tono per tutto il tempo, non ti sei prodigata in periodi eccessivamente lunghi ed elaborati e questo ti ha permesso di conferire alla storia un andamento dinamico e piacevole.
Ti dirò la verità: nelle storie puramente introspettive e senza dialoghi e azioni vissute “sul momento” (come in questo caso, in cui gli eventi vengono narrati prima in un diario e poi in una lettera dal protagonista), generalmente a un certo punto mi annoio e mi pesa portare a termine la lettura perché le trovo eccessivamente statiche, ma questo non è accaduto con la tua minilong, seppur fosse abbastanza lunga: il testo mi è scivolato sotto gli occhi con una facilità impressionante, tenendomi incollata allo schermo e incuriosendomi e coinvolgendomi ogni riga di più! Proprio perché hai saputo gestire bene ogni parte, senza divagare troppo ma al contempo fornendo tutte le informazioni che potevano essere utili. Davvero, hai fatto un ottimo lavoro, hai saputo equilibrare ogni elemento all’interno della narrazione.
L’unica cosa che ti vorrei segnalare – ma più che una critica è un’osservazione, perché si tratta di un fattore molto soggettivo – riguarda la punteggiatura: in alcuni casi ho trovato eccessivo l’utilizzo delle virgole. Non sono sbagliati i punti in cui le hai inserite e ho capito che erano poste lì per dare enfasi, ma in alcuni casi non mi sono trovata d’accordo. Ti faccio alcuni esempi:
“Poi, apro gli occhi” -> questa è una frase estremamente breve e, proprio per questo, a mio avviso non avrebbe bisogno di essere ulteriormente frammentata, quindi rimuoverei la virgola che separa il ‘poi’ dal resto della frase.
“sono passati quindici anni e a parte il primo, sollevato straniamento di non doverlo né sentire né vedere, alla sera, ruminare a bocca aperta il suo cibo nella mia vita la sua morte non ha portato alcun significativo cambiamento” -> per quanto riguarda questo periodo, ammetto che in un primo momento ho faticato a seguirlo proprio per il modo in cui è inserita la punteggiatura, perché non ha quell’andamento fluido e chiaro che caratterizza il resto del testo. Forse per renderla più immediata io l’avrei formulata così:
“sono passati quindici anni e a parte il primo sollevato straniamento di non doverlo né sentire né vedere alla sera, mentre rumina a bocca aperta il suo cibo, nella mia vita la sua morte non ha portato alcun significativo cambiamento”. Che ne pensi? ^^
“Non vorrei avesse bisogno di qualche cosa, e ci stesse preparando a indorare una pillola amara.” -> anche qui la frase è molto breve e non necessita di un’ulteriore frammentazione, soprattutto perché comunque è già presente la ‘e’ congiunzione e quella basta.
Ma, nonostante questi esempi che ti ho riportato – che appunto rientrano più nel gusto personale –, non posso che farti i complimenti per il tuo stile assolutamente fantastico, coinvolgente, curato ed equilibrato!


Trama&Personaggi: 20/20

La trama è gestita e sviluppata in maniera magistrale: innanzitutto ho apprezzato che per ogni capitolo tu abbia utilizzato un diverso stile narrativo e anche un diverso punto di vista: nella prefazione troviamo delle riflessioni (forse scritte?) del Dottor S., lo psicologo di Iwao; nel secondo capitolo invece troviamo stralci del diario del protagonista, che non sono rivolti a nessuno in particolare e in cui lui scrive liberamente tutto ciò che gli salta in mente – o almeno, quei pensieri che riesce ad accettare e che il suo subconscio gli permette di formulare. Nel terzo capitolo troviamo una lettera rivolta allo psicoanalista, quindi ancora una forma narrativa diversa; e infine, nel quarto capitolo, viene raccontata la scena come se stesse accadendo in quel momento, da un narratore esterno. Poteva essere un esperimento rischioso, quello di variare in ogni capitolo, ma tu hai saputo gestirlo benissimo e sei riuscita a sviluppare al meglio la trama, dando un quadro completo della situazione e senza comunque perdere l’andamento e il ritmo della storia, senza far pesare questo continuo cambio ma anzi, facendolo apparire come qualcosa di naturale.
Un’altra cosa che mi è piaciuta un sacco è il fatto che tu abbia lasciato la suspence dal secondo al terzo capitolo, accennando a questa lettera alla fine del secondo ma “aprendola” solo al terzo. Sembra una fesseria – ancora di più perché io ho letto i capitoli tutti di seguito XD – ma hai fatto benissimo a lasciare la questione in sospeso, perché hai instillato un sacco di curiosità nel lettore. Mi immagino coloro che hanno seguito la pubblicazione in diretta e hanno dovuto aspettare il nuovo aggiornamento, ma anche io arrivata alla fine non vedevo l’ora di aprire il capitolo successivo, non potevo proprio fermarmi, dovevo assolutamente continuare a leggere!
A parte questi dettagli che mi hanno particolarmente colpito, la trama in generale è strutturata in maniera ottimale: Iwao ci parla della sua vita e sembra veramente tutto normale, talmente tanto che pure il lettore comincia a chiedersi quale possa essere l’origine di questi incubi e se il protagonista sia del tutto sincero o stia omettendo qualche dettaglio importante. Andando avanti con la lettura, si scopre che in realtà non è lui a mentire, ma le persone che gli stanno attorno: è stato convinto per tutta la vita che suo padre fosse Micho, ma in realtà non è così. È stato convinto per tutta la vita che sua madre fosse una figura quasi eterea, dolce e pura, quasi che non potesse mai commettere uno sbaglio e tradire il marito, ma poi scopre che non è così; e la madre tradisce lui in un certo senso, e lo fa con Katsuo, la persona che Iwao odia di più.
E sotto sotto il suo inconscio lo sapeva, stava cercando di avvertirlo, perché stava vivendo un complesso di Edipo totalmente fuori controllo.
La parte che in assoluto mette di più i brividi è il finale, dove vediamo un episodio di cannibalismo e alla fine la madre, succube di chiunque le stia attorno e incapace di ribellarsi, finisce per dare retta al figlio. La cosa che fa ancora più impressione è che, nella sua testa, Iwao lo fa per amore della madre…
Ti sei presa il tuo tempo, senza correre ma senza mai divagare troppo e perderti in chiacchiere, per sviluppare ogni scena e far crescere pian piano la curiosità; ti sei focalizzata su ogni momento importante e hai saputo selezionare quale fossero le cose importanti da dire. Tutto ciò ha dato vita a una trama omogenea, senza buchi e senza lacune, in cui tutto torna e tutto combacia. Bravissima!
I personaggi sono caratterizzati splendidamente, in tutta la loro evoluzione, involuzione o staticità. Ognuno ricopre un ruolo importante e ognuno è a modo suo colpevole di questa tragedia finale.
Iwao è un uomo apparentemente normale, con una vita normale e forse un po’ piatta, con una reverenza quasi maniacale nei confronti della madre, tanto che non si trasferisce a vivere altrove perché non se ne vuole staccare ed è convinto di doverla proteggere. Attraverso i suoi occhi, infatti, la madre viene dipinta come una donna remissiva e che, nonostante pregi come la dolcezza e la bontà, non è in grado di difendersi e di prendere decisioni per sé – immagine non del tutto falsa, lo si capisce nell’ultimo capitolo.
Iwao è talmente ossessionato dalla madre che è disposto a tutto pur di tenere lontano i suoi ‘rivali’, ovvero chiunque cerchi di portargliela via. Per questo motivo demonizza all’estremo Katsuo, un uomo che di certo non è un santo ma che diventa ancora peggio nella mente del protagonista.
L’amore che Iwao prova per la figura materna lo porta poi a frequentare Hakura, una figura in cui lui rivede in un certo senso la madre – lui stesso afferma che in un certo senso le assomiglia, anche la fascia d’età è la stessa –, come volesse ricercare questa figura in qualsiasi altra donna.
La sua visione distorta della realtà, frammista ai traumi e alle scoperte che si ritrova ad affrontare tutte in una volta, lo mandano totalmente fuori di testa, tanto da uccidere il padre e mangiarselo – il complesso di Edipo che esce dal piano metaforico e si concretizza, praticamente.
Molto interessante anche la figura del Dottor S., soprattutto per la sua ambiguità: Iwao lo considera un incompetente, pensa di poterlo fregare come vuole e che non gli serva a niente andare alle sue sedute, e non si capisce se sia effettivamente così oppure no. Nella prefazione il Dottor S. mi è sembrato abbastanza serio nell’affrontare il suo lavoro, lo si capisce da come si sente quando il suo paziente diventa un assassino, e forse ha davvero cercato di aiutare Iwao, ma non avendo i poteri magici non ha potuto fare di più per salvarlo.
Insomma, in questa minilong hai introdotto un sacco di personaggi dalle mille sfaccettature, a cui hai saputo trovare una sistemazione e che hai saputo sviluppare, rendendoli tremendamente reali e tremendamente umani, con tutta la loro gamma di difetti, traumi, fragilità e follie. Che posso dirti, se non complimenti? ;)


Utilizzo Pacchetto: 9/10

Devo premettere una cosa, devo e basta, tanto ormai il contest è concluso e me lo posso permettere (XD): ho sperato fino all’ultimo che qualcuno prendesse questo pacchetto e consegnasse, perché mi piaceva tantissimo ed ero troppo curiosa di vederlo sviluppato!
Ma partiamo dall’inserimento del sogno. Sicuramente hai reso quest’elemento protagonista: è proprio dall’incubo ricorrente di Iwao che tutto ha origine, e gli incubi lo accompagnano, evolvendosi, fino alla scoperta della verità e fino alla “risoluzione del problema”, se così la possiamo definire. Indubbiamente quindi hai sfruttato molto bene quest’elemento!
Per quanto riguarda il pacchetto, ho trovato davvero interessante che a bloccare l’atto sessuale, a porre questo limite a Iwao, fosse la figura del padre: era come se la sua sola presenza lo inibisse, lo facesse sentire inferiore e quindi timoroso di fallire. A tal proposito, il fatto di averlo pugnalato all’altezza dei genitali quando l’ha ucciso è stato un gesto simbolico di forte impatto, che ha rimarcato ancora una volta la natura rabbiosa e quasi vendicativa del delitto. Avendo reso impotente il suo diretto rivale, è come se Iwao si sentisse più libero, padrone della situazione.
Tuttavia non ti ho assegnato il punteggio pieno perché, nonostante sia inserito molto bene nel testo, ho trovato il contenuto del pacchetto un po’ troppo marginale, o comunque “nascosto” da tutto il resto. Mi sarebbe piaciuto vederlo trattato in maniera ancora più palese, mi sarebbe piaciuto percepire proprio questa paura nell’atto (o paura di fallire nell’atto) da parte del personaggio, che invece non sembra esserne davvero consapevole.
Spero di essermi spiegata al meglio XD
Comunque è stato davvero intrigante notare come ti abbia portato lontano questo pacchetto. Insomma, hai dato vita a una minilong che è qualcosa di allucinante e impensabile, hai sviluppato il prompt in maniera inaspettata e sono super felice che sia stato il nostro contest a darti la spinta per scrivere questo capolavoro!


Gradimento Personale: 5/5

Sì perché, lo ribadisco, è un capolavoro! L’ho davvero adorata, dalla prima all’ultima parola *-*
Adoro le tematiche delicate, adoro il dramma, adoro le famiglie piene di disagio, adoro i soggetti mentalmente disturbati e ADORO trovare tutti questi elementi insieme nella stessa storia! La famiglia di Iwao era già disagiata in partenza e la sua storia era intrigante anche prima dell’omicidio, ma secondo me col quarto capitolo e la scena di cannibalismo ti sei superata, è stato quel lampo di follia estremo che mi ha completamente conquistato!
Inoltre – e tu lo sai bene – sono una grande appassionata di psicologia e trovare continui riferimenti a Freud e al complesso di Edipo mi ha mandato proprio in un altro pianeta. Ti giuro, ero talmente presa che avresti potuto continuare con altri novanta capitoli e io avrei letto senza mai stancarmi!
Come ciliegina sulla torta, poi, mettici che ho un debole per il genere epistolare e per i diari… insomma, hai scritto la storia perfetta *-*
Grazie davvero per averci consegnato questa storia, l’ho letta con estremo piacere e apprezzata alla follia!


Totale: 44/45



TOTALE COMPLESSIVO: 88,5/90


Io su EFP: Soul Mancini
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Post: 2.664
Giudice*****
25/08/2020 17:41
 
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Ancora complimenti a tutti e grazie per le meravigliose storie che ci avete consegnato, è stato un piacere valutarle *-*


Di seguito il riassunto della classifica:

OTTAVO POSTO: milla4 - 62/90
SETTIMO POSTO: Tenue - 78/90
SESTO POSTO (PARIMERITO): Ile_W - 82/90
SESTO POSTO (PARIMERITO): Vale_P - 82/90
SESTO POSTO /PARIMERITO): fantaysytrash - 82/90
QUINTO POSTO (PARIMERITO): inzaghina.EFP - 83,5/90
QUINTO POSTO (PARIMERITO): Sakkaku - 83,5/90
QUARTO POSTO: NaoYoshikawa - 85,5/90
TERZO POSTO: Ryo13 - 86,5/90
SECONDO POSTO: Kim Winternight - 87,5/90
PRIMO POSTO: Leaina - 88,5/90


E questo invece è il riassunto dei premi vinti:
Leaina: 6 recensioni premio – 3 da Sabriel (3/3) e 3 da Soul (3/3)
Kim WinterNight: 4 recensioni premio – 2 da Sabriel (2/2) e 2 da Soul (2/2)
Ryo13: 2 recensioni premio – 1 da Sabriel (1/1) e 1 da Soul (1/1)

Se avete qualche storia da consigliarci e che vorreste veder recensita; ci riserviamo la libertà di scegliere le storie da leggere, ma se possiamo accontentarvi e se le storie che ci proponete ci ispirano lo facciamo volentieri ^^


PER TUTTI: fateci sapere entro 48 se NON volete le valutazioni come recensioni, altrimenti passeremo a rilasciarle a tutti.

Ricordiamo ad AcquaSaponePaperella che passeremo presto anche da lei a rilasciare le valutazioni senza punteggi, e ci scusiamo ancora per questo malinteso che c’è stato!


Dovrebbe essere tutto! GRAZIE per questa bellissima esperienza, abbiamo veramente amato farvi da giudici e speriamo che anche per voi sia stato altrettanto positivo!!! ♥
[Modificato da Soul Mancini 13/07/2021 10:33]

Io su EFP: Soul Mancini
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Post: 221
25/08/2020 17:52
 
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Soul_Shine, 25/08/2020 17:32:

QUARTA CLASSIFICATA

“Maschere di ceramica e colla” di NaoYoshikawa





VALUTAZIONE DI SABRIEL



Grammatica&Stile: 9/10



Non ho riscontrato errori di grammatica, per cui ti faccio i complimenti per la cura che hai riposto nel testo, compreso lo stile: mi è piaciuto molto, l'ho trovato scorrevole e adatto alla storia che hai scelto di raccontare. Si tratta di uno stile e di un lessico semplice, ma terribilmente effettivo per aiutare il lettore a immedesimarsi nella protagonista.
Si vede che hai curato molto questo aspetto, nonostante, soprattutto nei primi paragrafi, siano presenti alcuni errori di battitura che provvederò a segnalarti privatamente, se lo vorrai.
Inoltre, ho notato che utilizzi parecchio la d eufonica quando non è necessaria, ossia tra due vocali diverse, come in “ed allora”, “ad essere”, “ad un'altra”.
Non so quale sia la posizione degli altri giudici a riguardo, ma da quanto ne so viene ormai considerato un errore vero e proprio e anche io lo considero tale, motivo per cui ho dovuto penalizzarti.
Ho notato anche che tendi ad inserire la virgola dopo i dialoghi, come in: “«Perché no? Sarà un compito divertente da portare a termine», disse Mary.”, mentre talvolta non la inserisci.
Dal mio umile punto di vista è questione di pura scelta stilistica, nonostante venga prediletta l'omissione della virgola; per questo motivo ho voluto portare la questione alla tua attenzione.
Infine, ti segnalo alcune frasi che avrei scritto diversamente:

 […] Poteva permettersi di far rumore, la sua coinquilina, con cui condivideva l’appartamento, era già uscita. → Personalmente avrei diviso la frase in due parti, in questo modo: “Poteva permettersi di far rumore: la sua coinquilina, con cui condivideva l’appartamento, era già uscita”. In verità, avrei omesso “con cui condivideva l'appartamento”, semplicemente perché, se specifichi che Vanessa è la coinquilina di Isabel, è logico con condividano l'appartamento, e quindi superfluo specificarlo. Sono piccolezze che saltano all'occhio solo a una lettura approfondita e che non hanno alcun peso nella sostanza, però ti consiglio di tenerne conto.

 Era sempre stata abituata a fingere che andasse tutto bene, per la gente, una persona come lei – insicura, timida, emotiva -, era scomoda, molto meglio nascondere tutto dietro un bel sorriso. → Lo stesso avrei fatto qui, scrivendo la frase così: “Era sempre stata abituata a fingere che andasse tutto bene: per la gente, una persona come lei – insicura, timida, emotiva -, era scomoda, molto meglio nascondere tutto dietro un bel sorriso”. Non so se in questo modo anche a te il ritmo appaia diverso come a me, ma mi pare che la frase funzioni meglio, proprio a livello di fluidità.

 […] sono sarcastico fino ad a volte risultare insensibile […] → “Ad a volte” non mi convince. Avrei semplicemente scritto: “[...] sono sarcastico fino a risultare insensibile, a volte [...]”.

Chiaramente si tratta di semplici suggerimenti. In ogni caso, nonostante i refusi, è innegabile la cura che hai dedicato alla parte stilistica di questa storia.



Trama&Personaggi: 18/20


Più che presentare una trama vera e propria (che comunque c'è), trovo che questa storia si basi più su un personaggio, su cui hai fatto un lavoro enorme e che ho subito sentito mio: non solo mi rivedo in Isabel praticamente in tutto ma, giunta alla fine, mi sono accorta di quanto mi fosse entrata dentro, o io dentro la (sua) storia.
Isabel è uno di quei personaggi che mi piace definire “completi”, cioè di quelli che riesco a sentire dalla prima all'ultima riga, che percepisco anche quando non agisce e che riesco a leggere fra le righe, appunto per la tua bravura nel raccontarla.
La sua evoluzione è impressionante: in poche pagine non solo l'hai resa viva, ma l'hai cambiata, l'hai fatta crescere ed evolvere, e innegabilmente in meglio. Leggere questa storia e leggere quindi di lei è stato come fare un viaggio nella sua psicologia, e in un modo così delicato e sublime da farmela davvero entrare nelle vene, così tanto da oscurare qualsiasi altro personaggio, compreso Levi, della cui caratterizzazione non si percepisce, in verità, nemmeno il bisogno: è come se lui vivesse attraverso di lei e, pur avendo un ruolo fondamentale nella trama, la sua essenza e le conseguenze delle sue azioni si vedono riflesse attraverso quelle di Isabel, un po' come nello specchio in cui lei ha tanto paura di guardarsi.
Ho particolarmente apprezzato la scelta di mantenere tra i due un'accezione non romantica, da buona amante delle brotp e dei rapporti d'amicizia in generale: non saprei nemmeno dire che cosa sia, ma trovo abbia attribuito ai personaggi stessi e alla trama quel qualcosa che mi ha fatto apprezzare il tutto ancora di più.
Per quanto riguarda la trama vera e propria, ammetto che mi sarebbe piaciuto leggere qualcosa di più: ho apprezzato molto l'accento che hai posto sull'introspezione di Isabel, ma avrei apprezzato anche vederla muovere in qualche contesto effettivo (escluso quello dell'accademia, ovviamente), avrei voluto vederla in azione, così da conoscerla anche “sul campo” e non solo a livello introspettivo.
Questa è onestamente l'unica pecca, se così si può chiamare, che ho riscontrato in questa storia: sicuramente, visto anche il limite di parole, il lavoro che hai fatto è stato eccezionale e la necessità di una trama più particolareggiata, alla fine della storia, passa in secondo piano, oscurata dall'imponenza del personaggio di Isabel e dalla sua ritrovata forza interiore.



Utilizzo Pacchetto: 10/10


Hai inserito il sogno previsto dal contest in un punto focale della narrazione, che personalmente ho interpretato come un momento di svolta: dopo il sogno di ritrarsi Isabel non è più la stessa, perché l'azione stessa di dipingere il proprio autoritratto è per lei di fondamentale importanza.
Questo si può interpretare come un segno di accettazione, come previsto dal pacchetto da te scelto, cosa che effettivamente accade in seguito.
Hai saputo mescolare ed equilibrare perfettamente ciò che il contest richiedeva, in un modo che appare naturale e rendendolo carico di significato, per cui non posso che darti il massimo del punteggio.



Gradimento Personale: 5/5


Lo devo dire? Ho amato questa storia con tutta me stessa: come già scritto, mi sono rivista molto in Isabel e forse è anche per questo che mi è entrata dentro.
La delicatezza con cui l'hai raccontata, quasi sottovoce, in punta di piedi, ma attribuendo alla sua psicologia e a ogni sua azione un significato immenso, mi hanno toccata e mi hanno fatto riflettere parecchio: questa è una di quelle storie che, per comprenderle appieno, richiedono tempo, da quanto sono intense e profonde.
E senz'altro adoro la morale: l'accettazione non può che partire prima di tutto da noi stessi, ma non è facile a farsi quanto a dirsi, come quasi tutte le cose.
È un processo immenso e doloroso a volte, come in questo caso, e ognuno lo vive in maniera personale e diversa.
Dunque ti faccio davvero i miei complimenti per l'ottimo lavoro e ti ringrazio per aver proposto una storia così intensa.


Totale: 42/45




VALUTAZIONE DI SOUL



Grammatica&Stile: 8,5/10


Carissima Nao, che bello averti finalmente a un mio contest dopo aver gareggiato tante volte “contro” di te ^^
Ma bando alle ciance, passiamo a parlare di questo parametro!
Dal punto di vista grammaticale non mi è parso di scorgere nessun particolare errore, il testo è ben scritto e scorre in maniera fluida e naturale. Ti segnalo solo qualche errorino di battitura:
“Dopo essersi sciacquata al viso” -> sciacquata il viso.
“E nonostante la sua stravaganza piaceva eccome.” -> E nonostante ciò.
“una persona come lei – insicura, timida, emotiva -, era scomoda” -> ok, sono tremendamente puntigliosa XD il secondo trattino è corto, a differenza del primo (e di tutti quelli inseriti nella storia) e questo rende la grafica non uniforme. Non è proprio un errore, ma ho comunque deciso di segnalartelo perché vedendolo mi ha fatto storcere un po’ il naso ^^ sono terribile, lo so, ahahah!
“Isabel batté le lunga ciglia” -> le lunghe ciglia.
Queste sono le sviste che ho trovato, ma appunto non ti penalizzano troppo perché sono soltanto degli errori di battitura!
Un’altra piccola cosa che mi ha lasciato confusa è stata questa frase, subito dopo aver fatto un discorso introduttivo/descrittivo di Levi:
“E nonostante la sua stravaganza piaceva eccome. Probabilmente forse un po’ lo invidiava.”
Chi lo invidiava? Noi sappiamo che la storia è dal punto di vista di Isabel, ma dato che è in terza persona e che lei non veniva nominata da un po’ di tempo nel testo, avrei aggiunto il soggetto per rendere il tutto più immediato!
Per quanto riguarda lo stile, l’ho apprezzato davvero tantissimo: è scorrevole in una maniera disarmante, mi ha catturato fin dalla prima riga e sono arrivata alla fine del testo senza nemmeno rendermene conto! Per tutto il tempo mi sono immedesimata tantissimo nella protagonista, sono riuscita a seguire perfettamente non solo i pensieri, ma a vivere le vicende come se fossi insieme a lei, anzi, come se fossi lei!
Trovare il giusto equilibrio tra introspezione e dinamicità secondo me è una delle cose più importanti per un autore, proprio perché permette un coinvolgimento completo di chi legge, e io questo equilibrio l’ho trovato nel tuo testo: ci sono descrizioni, pensieri, dialoghi, sensazioni, azioni, emozioni… tutto!
Il lessico da te scelto e il modo in cui strutturi le frasi, poi, rendono il testo ancora più scorrevole e dinamico: non vai a ricercare paroloni, non ti perdi in fronzoli e non elabori periodi troppo lunghi e ricchi di subordinate – ma questo non è assolutamente un difetto, anzi!
C’è giusto qualche piccolo dettaglio inerente alla punteggiatura che ci terrei a farti notare, ma già da ora ti dico che non sono problemi gravi, solo piccoli appunti ^^ tra l’altro la punteggiatura, oltre a essere estremamente soggettiva, è anche la più grande piaga degli scrittori… e te lo dice una che è stata rimproverata tantissimo XD
Allora, in certi caso ho trovato che nelle frasi ci fossero delle virgole in eccesso, che non erano prettamente necessarie e appesantivano soltanto il periodo. Ti faccio alcuni esempi:
“Troppo gelosa, di ogni persona a cui teneva” -> qui toglierei la virgola tra ‘gelosa’ e ‘di’. Non so se la tua sia stata una scelta stilistica e pensata, ma la frase è già di per sé molto breve e non necessita di essere frammentata ancora.
“Anche in questo, non pensava di avere un grande talento” -> anche qui la virgola non è necessaria.
“È più facile a dirsi, che a farsi.” -> altra frase molto breve e virgola superflua.
Non è una cosa particolarmente invalidante o che compromette la buona riuscita e la scorrevolezza del testo, ma in certi casi rende la frase più ‘pesante’ da leggere, ecco!
Un’altra cosa che mi è saltata all’occhio è che spesso tendi a frammentare i periodi, ricorrendo a segni di punteggiatura come virgole o punti. Questo non lo considero un vero e proprio difetto (come ti dicevo prima, sono una grande fan dello stile frammentato), ma in certi punti, come per esempio nella prima parte introspettiva, sarebbe meglio unire alcuni periodi e alcuni concetti ricorrendo a segni di punteggiatura come punto e virgola o due punti – che nel tuo testo ho visto molto raramente.
Utilizzare una punteggiatura più variegata in realtà ti potrebbe aiutare in molti casi, anche per dare un aspetto più fluido e ‘sensato’ alle frasi. Ti faccio qui un esempio:
“Poteva permettersi di far rumore, la sua coinquilina, con cui condivideva l’appartamento, era già uscita.”
Ho dovuto leggere due volte questa frase prima di capirne il senso XD e ti dico cosa non mi convince: la prima virgola, quella tra ‘rumore’ e ‘la’, che sostituirei coi due punti. Suonerebbe così:
“Poteva permettersi di far rumore: la sua coinquilina, con cui condivideva l’appartamento, era già uscita.”
I due punti si utilizzano per spiegare/specificare qualcosa o comunque entrare nel dettaglio; in questo caso spiegheresti il motivo per cui Isabel poteva permettersi di far rumore, ovvero che la coinquilina è già uscita.
Spero di essere riuscita a spiegarmi senza fare troppa confusione, altrimenti sono qui per chiarire ogni dubbio ^^
Ho invece adorato il modo in cui hai gestito la punteggiatura e la costruzione delle frasi quando hai raccontato i dialoghi: hai trovato il giusto equilibrio tra discorso diretto e indiretto, sei stata dinamica e al contempo ordinata.
In linea di massima ho apprezzato tantissimo il tuo stile (forse, lo ammetto, è anche perché l’ho trovato molto affine al mio) e mi è dispiaciuto non metterti il punteggio pieno, perché sono rimasta davvero colpita e coinvolta! Se ho apprezzato tanto questa storia è anche per merito del modo in cui l’hai raccontata *-*


Trama&Personaggi: 20/20

Ho trovato la trama gestita in maniera ottimale: ti sei presa il tuo tempo per ogni scena, per ogni riflessione, per ogni dettaglio; non hai corso e al contempo sei riuscita a mantenere un ritmo incalzante e mai noioso, non ti sei ‘arenata’ o bloccata su nessun punto in particolare. La trama è andata sempre avanti, con i suoi giusti tempi, e questo ha tenuto alta la mia attenzione.
Inoltre secondo me ti sei focalizzata sulle scene giuste, quelle più importanti per la crescita del personaggio e per lo sviluppo della vicenda.
Parlando della trama in sé, è abbastanza lineare e non mostra particolari scossoni, però al contempo è completa e ha esattamente tutto ciò che una trama deve avere. Ha il suo perché, insomma. Non ho trovato buchi di trama, lacune, punti spiegati in maniera frettolosa o vaga: tutto fila liscio ed è espresso meglio, alla fine della lettura non sono rimasta con dubbi o domande. L’unica cosa che mi viene da chiedermi è: Isabel sarà riuscita a togliersi davvero la sua maschera? E questo grazie al bellissimo finale aperto che hai deciso di inserire, che permette di scorgere un passo avanti nella protagonista ma non ci dice fin dove riuscirà ad arrivare.
Viene spontaneo chiederselo anche perché al termine della storia ci si è ormai affezionati alla tua protagonista e a tutti i personaggi in generale: io, almeno, sono entrata talmente tanto nella vicenda che è come se li avessi conosciuti e fossi diventata un po’ loro amica ^^
Isabel è incredibilmente complessa, lo si percepisce dal suo modo di fare e pensare, o meglio, dal modo in cui pensa una cosa e poi fa tutto l’opposto. Sei riuscita a raccontarla in maniera magistrale, a far emergere la sua paura di essere costantemente giudicata – paura che poi la porta a comportarsi in maniera stravagante e di conseguenza essere giudicata ancora di più.
Oltre a esplorare i suoi pensieri tramite un’introspezione impeccabile, ci hai mostrato lei e il modo in cui appare tramite gesti e parole: vediamo il modo in cui reagisce in maniera esagerata perché non riesce a gestire le sue emozioni, il modo in cui si domanda cosa stiano pensando gli altri di lei ogni volta che apre bocca, ma anche il modo in cui alla fine si lascia andare con Levi ed essere se stessa. L’ho apprezzata molto come personaggio e soprattutto come persona che è cresciuta, che ha capito e ha imparato. Non è stata statica, ma ha compiuto un viaggio.
Inoltre sono riuscita a empatizzare tantissimo con lei, forse proprio perché mi ci sono rivista in una maniera impressionante. È un po’ come se avessi raccontato me, quindi sono rimasta davvero colpita.
Levi, vabbè, mi sono innamorata follemente di lui *____* è esattamente l’amico che tutti vorrebbero avere al proprio fianco, stravagante eppure saggio, che sa ascoltarti e accettarti per quello che sei. Sei riuscita a delinearlo con una precisione incredibile e non ho fatto fatica a immaginarlo, con le sue battute e la sua scarsa modestia XD
Forse i personaggi positivi come lui sono un po’ un cliché, ma sai che ti dico? Amen, è un cliché che non guasta e non stanca mai :3
Tra l’altro, fun fact (so che sto divagando in una maniera spaventosa, ma vabbè XD): mi sono immedesimata tantissimo in Isabel quando sobbalzava per l’arrivo improvviso di Levi, perché alle superiori avevo un compagno di classe che faceva esattamente come lui, ovvero arrivava silenziosamente vicino a me mentre ero concentrata nel fare qualcosa e poi mi salutava quando ormai era vicinissimo e mi faceva venire un infarto ogni volta XDD in effetti ora che ci penso quel mio compagno è stato un po’ il mio Levi…
Ma chiudiamo questa parentesi autobiografica delirante che non interessava a nessuno AHAHAHAH
Devo dire che mi ha colpito anche il modo in cui hai gestito le “amiche” di Isabel, talmente superficiali e focalizzate solo su loro stesse, per niente attente a Isabel e a quello di cui potrebbe aver bisogno. Non si domandano come sta, come mai è così, e rispecchiano esattamente quella fetta di società che Isabel cerca di compiacere. Magari non lo fanno per cattiveria, ma semplicemente per poca attenzione.
Insomma, ottimo lavoro anche qui, la tua storia è completa e sviluppata sotto tutti i punti di vista!


Utilizzo Pacchetto: 10/10

La storia verteva proprio su Isabel, i suoi difetti e l’accettazione di essi, proprio come era specificato nel pacchetto da te scelto: hai letteralmente costruito la storia su questo concetto, quindi l’hai rispettato perfettamente.
Inoltre, anche se non era obbligatorio, hai sviluppato perfettamente anche il titolo del pacchetto: dipingere non solo come attività, ma anche come concetto astratto, ovvero come ci dipingiamo noi e come ci dipingono gli altri. Già di partenza amavo questo pacchetto, ma nel modo in cui l’hai sviluppato lo amo ancora di più *-*
Il contest richiedeva anche l’inserimento di un sogno e l’hai fatto, dando anche una certa rilevanza a questo dettaglio: è proprio durante questo sogno che Isabel parla con se stessa, è grazie a questa proiezione del suo subconscio che inizia pian piano ad accettarsi. Ed è un altro frammento della maschera che cade.
Inoltre mi ha colpito molto il modo in cui l’hai raccontato, specificando che lo scenario racchiudeva i colori preferiti della protagonista, come a voler simboleggiare un luogo rassicurante e piacevole. Davvero bellissimo, brava!


Gradimento Personale: 5/5

Che posso dire? L’ho ADORATA alla follia, dalla prima all’ultima parola! Innanzitutto per il tuo stile incredibilmente coinvolgente, che mi ha letteralmente catapultato dentro la storia, accanto ai personaggi *-*
Poi per i personaggi stessi, di cui mi sono davvero innamorata. Mentre in Isabel mi sono rivista del tutto, Levi è stato quella presenza rassicurante che è stato in grado di trasmettere calma anche a me mentre dialogava con Isabel; e forse anche io ho imparato qualcosa da lui ^^
A parte che sono morta da ridere quando Isabel l’ha accusato che ci stava provando con lei e lui ha rivelato di essere gay AHAHAHAHAH ho davvero amato quella scena, stupenda!
E poi ho amato la tematica da te trattata. Ho sempre un debole per le storie con una morale e un insegnamento finale, ancora di più quando si tratta di temi così personali e profondi, che riguardano un po’ tutti. Adoro le fragilità umane, adoro i personaggi pieni di difetti ma anche di potenzialità, amo chi cade ma in un modo o nell’altro riesce ad alzarsi… e AMO le storie d’amicizia. Ti giuro, sono andata fuori di testa quando Levi ha detto di essere gay perché ho realizzato che lui e Isabel non sarebbero finiti insieme e non saresti caduta in questa banalità. Hai fatto benissimo, davvero: la storia è meravigliosa proprio perché parla di un’amicizia e non di un amore.
Complimenti e grazie davvero per averci consegnato questa storia! Sono stra felice di averla letta e sono stra sicura che mi rimarrà nel cuore *-*


Totale: 43,5/45



TOTALE COMPLESSIVO: 85,5/90


Carissime Sabriel e Soul, io non so davvero cosa dire, sono sconvolta (in senso buono ovviamente xD).
Quando ho scritto questa storia non ero per niente convinta (l'avevo scritto anche nelle note infatti), e mi ero fatta duemila complessi del tipo: "No, ma cosa ho scritto? Non piacerà sicuro, ma cosa avevo in testa?", poi più che altro mi aveva lasciato una sensazione stranissima, essendo in parte autobiografica.
Quindi davvero, sono troppo felice che la storia vi sia piaciuta. Tra l'altro è un lavoro molto introspettivo, genere in cui ancora mi sto esercitando. Sicuramente, ciò che mi fa più piacere è sapere che i personaggi e la tematica trattata siano state apprezzate. Lo ammetto senza problemi, ho scritto Isabel basandomi sulla mia persona e una delle cose che sapevo fin dall'inizio e che quella con Levi DOVEVA esserci un'amicizia, di quelle vere e sincere. Per la tematica temevo di essere un po' banale, poi è anche vero che in tanti possono rispecchiarsi in Isabel, con le sue insicurezze. Diciamo che Isabel è nata nella mia testa nel momento in cui ho visualizzato il pacchetto, il così detto colpo di fulmine.
Per gli appunti grammaticali, io ho un problema GROSSO sia con le virgole che con le d eufoniche (anche se con queste sto imparando a non metterle quando è necessario), ma le virgole proprio se non rileggo le cose 8000 volte è la fine. Comunque farò sicuramente tesoro dei vostri consigli, mi ritengo veramente tanto soddisfatta (e sorpresa). E' stato un piacere partecipare *-*
Ah, e ovviamente gradirei le vostre valutazioni come recensione **
[Modificato da NaoYoshikawa 25/08/2020 17:54]
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Post: 1.389
Giudice*****
25/08/2020 17:54
 
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Io ringrazio tantissimo entrambe per le splendide valutazioni – che, già lo dico, gradirei moltissimo come recensioni.
Mi ritengo assai soddisfatta del risultato finale perché, aldilà del punteggio numerico, le vostre parole accurate e precise hanno mostrato sia un apprezzamento del testo, ma hanno fornito anche numerosi spunti e consigli per aiutarmi a migliorare in futuro – che, a conti fatti, è uno degli scopi principali dei contest.
In particolare, ho apprezzato la valutazione per quanto riguarda i parametri dei personaggi e del genere da me scelto, per cui ho sempre avuto quest’attrazione che a quanto pare non è ancora svanita del tutto (ovvero, per niente), che mi hanno impartito una sicurezza in più e una voglia maggiore di scrivere altre storie.
Per rispondere alle varie domande:
- gradirei ricevere in privato gli errori di battitura rilevati, in modo da poterli correggere;
- ammetto che la prima persona mi è particolarmente ostica, forse perché nel corso di un racconto mi piace sempre espandere e andare a toccare i sentimenti e pensieri di più personaggi. Però è anche vero che non ho mai scritto originali, per cui potrei senz’altro provarci e vedere cosa ne esce;
- questo sicuramente è un mondo che voglio espandere, ma mi dispiace ugualmente se alcune parti sono risultate frettolose (ma ammetto anche di essermi ridotta all’ultimissimo, colta da un lampo di genio finale, quindi posso dire solo mea colpa e cercare di organizzarmi meglio in futuro).
Grazie ancora per aver indetto questo contest che ha segnato il mio ingresso nel mondo delle storie originali; chissà che in futuro proprio un altro vostro concorso mi spinga a cimentarmi nell’espansione di questi personaggi o nella creazione di altri inediti.
Complimenti ai podisti e in generale a tutti gli altri partecipanti; alla prossima!
25/08/2020 18:16
 
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Aiuto ragazze che lavorone avete fatto!! Non so cosa dire, se non: grazie, grazie, grazie ❤
Mi piacerebbe avere entrambe le valutazioni come recensioni, se possibile!
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Post: 115
25/08/2020 21:47
 
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Intanto volevo ringraziarvi per il vostro impegno e anche per le vostre parole. Entrambe le vostre valutazioni per la mia storia mi hanno fatto emozionare e sono stata contenta che l'abbiate apprezzata così tanto xD Appena possibile correggerò il testo come mi avete suggerito

@Sabriel, se vuoi essere gentile da mandarmi l'errore che hai riscontrato, correggerò anche quello ^^
Hai accennato alla serie di cui fa parte la mia storia ma purtroppo devo avvertirti che si tratta di una raccolta di storie che hanno come tema portante diversi livelli di "malattia mentale" ma che non sono legate tra loro, quindi questa storia in effetti non si spiega meglio da nessun'altra parte =)
I buchi che hai percepito nella trama avrebbero potuto forse essere colmati se avessi avuto a disposizione più tempo (però, ahimè ho scoperto il contest proprio all'ultimo xD) però ammetto di avere anche avuto l'intenzione di lasciare al racconto un'atmosfera 'vaga' che si sposasse con la ristrettezza del testo: ho tentato di abbozzare delle figure che fossero anche 'archetipi' in qualche modo, magari per creare un contrasto tra la vividezza di un'esprerienza di follia che soffoca il protagonista (e il lettore che si immedesima) con un contesto confuso, poco chiaro come lo vive il folle che, in fondo, non si sa spiegare perché e come viva il suo dolore e meno che mai riesce a trovare la strada che lo ancori saldamente alla realtà. La confusione generata da sogno, si trasmette un po' alla realtà che pare 'sospesa' e per questo 'assurda'. Ripeto, magari con un po' di pià tempo e altro lavoro sarei riuscita a definire meglio questo aspetto, ma al di là di tutto mi sento soddisfatta perché avete avuto davvero delle belle parole 😍🤩

@Soul, ciò che ho scritto sopra era rivolto anche a te 😊 ma volevo dirti quanto sia stata contenta che il mio stile di scrittura ti sia piaciuto perché ci lavoro specificatamente dall'ultimo paio di anni 😄

Per quanto riguarda la storia da recensire (al terzo posto ne tocca una) devo dirvi che preferirei che la vostra scelta cadesse sui racconti più recenti, pubblicati a partire dal 2019, perché quelli precedenti sono scritti con uno stile che ormai non mi rispecchia più.
Hanno però tutte il difetto di essere da almeno 3 capitoli per cui vi proporrei di aspettare fino al 1° Settembre, quando pubblicherò una one-shot per un altro contest che potreste leggere se vi attirerà la trama. I personaggi sono quelli della mia storia de "La regina nera" ma la sto scrivendo in modo che si possa leggere anche senza conoscere l'originale. Se avete il tempo, potreste leggere la trama almeno per capire se è un genere che vi possa interessare.
Per il resto, ho una raccolta di poesie ma preferirei non ricevere il premio per quelle. Fatemi sapere cosa ne pensate 😁😚🤗

A parte tutto, grazie davvero per questo splendido contest! 😍😘😘

Ps. anche per me le valutazioni sono recensioni sarebbero fantastiche!
[Modificato da Ryo13 26/08/2020 10:48]

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Post: 1.070
Giudice****
26/08/2020 09:42
 
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Ragazze, vi ringrazio tantissimo per le valutazioni accuratissime che avete scritto, si denota la cura e l’attenzione che avete dedicato alle nostre storie e questo rende un vero piacere aver partecipato.
Sono ovviamente felicissima che la storia sia piaciuta a entrambe, anche perché l’introspezione non è solitamente il mio forte e questa volta avevo sperimentato, concordo sul fatto che avrei dovuto approfondire di più, ma in effetti ho in mente una serie dedicata a questi personaggi e quindi il momento per approfondire arriverà.
Essendo da cellulare non riesco a dilungarmi molto, ma vi chiedo ovviamente di lasciarmi le valutazioni come recensione, così potrò rispondervi poi con calma da computer.☺
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Post: 98
26/08/2020 17:28
 
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Wow sono contentissima del risultato finale e che abbiate entrambe apprezzato la mia storia 😍 mi dispiace un sacco per la grammatica/errori di distrazione che continuano ad essere il mio punto debole. Dopo che mi vengono fatti notare non riesco a credere di non averli visti per davvero! Comunque sto cercando di impegnarmi molto anche in quello e spero di migliorare nell'analisi del testo... diciamo nella post produzione 😂 comunque mi farebbe davvero piacere ricevere entrambe le valutazioni come recensioni, siete state carinissime e anche il contest (solamente il secondo a cui partecipavo) è stato molto divertente! E sì, quando Jo chiama per la prima volta la protagonista "principessa" ero molto indecisa se lasciare la scena così o approfittarne per darle un nome... ma poi ho pensato che un po' tutti noi, in alcuni momenti della nostra vita, possiamo essere stati i protagonisti di una storia del genere. Quindi mi piaceva l'idea di lasciarla senza un nome xD
Grazie mille ancora!!

Vale_P
Kim WinterNight
[Non Registrato]
26/08/2020 20:18
 
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RAGAZZEEEEEEE *______*

OMMIODDIO MA SUL SERIO SONO ARRIVATA SECONDA CONTRO TUTTI QUESTI ASSI DELLA SCRITTURA?
Aspettate che mi devo ancora riprendere dallo shock!!!!!!!
E comunque sono FELICISSIMA che abbia finto Lea, in effetti non avevo nemmeno mezzo dubbio in merito :P
No, a parte i deliri...
Non so davvero che cosa dire, come commentare... siete state FENOMENALI, e ho adorato anche il modo di valutare di Sabriel!
Ovviamente vorrei tantissimo ricevere le vostre valutazioni come recensioni alla mia storia, vi ringrazio tantissimo per l'immenso lavoro che avete fatto e per la rapidità con cui entrambe avete valutato nonostante il periodo estivo e le varie ferie di mezzo che potete aver vissuto *___*
Per quanto riguarda le recensioni premio...
@Soul: mi pare che tu abbia recensito un po' tutto di me, senza stare lì a rivangare storie antiche del 2012 che è meglio dimenticare AHAHAHAHAHAHAHAH, quindi non so... se vuoi aspettare che pubblichi qualcosa di nuovo, o se hai adocchiato qualcosa che non hai recensito e io ora non ricordo, fai pure tu ;)
@Sabriel: molte cose delle più recenti me le hai recensite, non so... potrei consigliarti di tornare nella raccolta per la challenge di Juriaka, "Take a token, choose your favourite bungle!" oppure ci sono storie nel FreakyPigs!AU come "My freaky, bully, lovely pig", "Message In A Song", "Hot Party" (la OS per cui avevo chiesto il prompt a te, Soul ed Evelyn XD) e "Reggae Night" ^^
Oppure non saprei, vedi tu, magari hai adocchiato qualcos'altro o vuoi aspettare che pubblichi altro... fai come preferisci, davvero!

Grazie ancora, ragazze mie, spero di ritrovarvi di nuovo - insieme e/o separate - con nuovi contest *___*
Alla prossima e complimenti anche a tutti gli altri partecipanti ♥
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Post: 95
26/08/2020 20:21
 
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Ragazze davvero grazie mille per queste splendide valutazioni così accurate! Ammetto di essere piuttosto contenta del risultato, nonostante l'aspetto della grammatica (mi sa che mi sono distratta un po' troppo mentre rileggevo ;-;). Vedrò di sistemare tutto e comunque vi sono grata per avermi segnalato tutti i vari problemi anche sullo stile, più che altro perché so di aver bisogno di allenarmi ancora molto nella scrittura. A mia discolpa posso solo dire che non sono proprio abituata a gestire storie così lunghe e alla fine il mio cervello stava praticamente implodendo XD Ma a parte quello gli errori derivano per lo più dalla mia inesperienza, proprio per questo avevo bisogno di valutazioni come queste, da cui poter partire per migliorare.
Per il resto sono davvero felice, a me è piaciuto tantissimo scrivere di questi personaggi e mi ci sono affezionata❤ Soprattutto Hiroshi XD e Soul ammetto che anch'io stavo shippando da morire lui e Iwao mentre scrivevo XD
Io spero davvero di poter scrivere ancora su di loro, se arriverà l'ispirazione lo farò senz'altro! Intanto grazie di nuovo perché sono stata davvero felice di leggere le vostre parole

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Post: 764
Giudice***
26/08/2020 22:15
 
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Ragazzi, ci tengo ad avvisare che, se in questi giorni non mi vedrete consegnare le valutazioni come recensioni, è perché sono in un posto in cui trovare un minimo di connessione sembra andare alla ricerca dell'oro, ma lo farò senz'altro appena possibile!
Scusate per l'inconveniente 💙

@NaoYoshikawa: Ti ringrazio ancora per aver partecipato e avermi fatto conoscere il personaggio di Isabel, in cui appunto mi rivedo molto! Hai fatto un gran lavoro su di lei e per questo l'adoro e adoro te per avermi proposto questa storia *^*
Spero di riaverti come partecipante in futuro! 💙

@fantaysytrash: Per essere la tua prima storia originale sei stata fantastica, e dire che l'ho amata è dire poco. Anzi, vorrei davvero leggere qualcos'altro su questi due ora! *^*
Ti mando su EFP tutti gli errori che ho trovato, appena una connessione decente mi permette di farlo (ho scritto sopra in proposito, scusami >.<) e a lasciarti la valutazione come recensione! Grazie davvero per aver partecipato, spero di ritrovarti in qualche contest futuro 💙

@Leaina: Provvedo a lasciarti la valutazione come recensione appena mi è possibile! Grazie a te per aver partecipato e aver proposto la tua stupendissima storia! *^*

@Ryo13: Certamente ti mando l'errore che ho riscontrato! Probabilmente la mia percezione della storia come "incompleta" (che non è il termine adatto per esprimere quello che intendo, ma al momento non me ne viene uno migliore!) è dovuta solamente al mio desiderio di volerne sapere di più, perché ho davvero adorato l'atmosfera che hai creato e in un contesto separato da quello di un contest, le "mancanze" (di nuovo, passami il termine perché sono fusa) che ti ho segnalato non le avrei nemmeno sentite.
Come ho scritto, la tua capacità di scrivere una storia simile, su un argomento così complesso in così poco tempo è eccezionale e sicuramente passerò a leggere anche le altre storie della serie perché sono curiosissima!
Complimenti per saper e voler gestire una tematica così complicata! *^*
Ti lascio la valutazione come recensione appena possibile (è tutto spiegato sopra ^^'') e per me non c'è problema ad aspettare il primo settembre, anche se il tuo stile mi affascina parecchio, quindi credo che continuerò a seguirti con piacere a prescindere!
Grazie per aver partecipato e aver proposto questa bellissima storia! 💙

@inzaghina.EFP: Ti lascio la valutazione come recensione appena possibile! I tuoi personaggi mi hanno davvero affascinata e sicuramente passerò con piacere a leggere altro! Sono sempre felicissima quando un autore comincia una serie su personaggi originali *^*
Grazie per aver partecipato! Spero di ritrovarti come partecipante anche in futuro 💙

Vale_P: L'editing di un testo è una delle parti più complesse e di certo col tempo migliorerai anche in quello *^*
Divertirsi quando si scrive è sempre la cosa più importante e non ne posso essere più felice! Ti lascio la valutazione come recensione appena possibile! Grazie per aver partecipato e avermi fatto conoscere i tuoi meravigliosi personaggi! *_*

@Kim WinterNight: Sono felicissima che ti piaccia come valuto, grazie 💙 Cercherò di impegnarmi ancora di più in futuro!
Ti lascio la valutazione come recensione non appena mi è possibile (per i motivi che sai XD)! Ho talmente tante storie tue da leggere che non so da dove iniziare HAHAHA ma sicuramente seguirò i tuoi suggerimenti e passerò anche da quelle, tanto ho intenzione di leggere tutto piano piano *^*
Grazie di cuore per aver partecipato e avermi permesso di approfondire la splendida (ma solo per me, e sai perché HAHAHAHA) storia di Ethan! Spero di ritrovarti mooolto presto 💙

@Tenue: Gestire storie lunghe come la tua non è affatto facile, quindi ammiro tantissimo lo sforzo! Anche perché, in ogni caso, è solo attraverso la pratica che si migliora, e credo che questo sia il principale scopo dei contest!
Mi fa davvero piacere sapere di esserti stata d'aiuto in questo *^*
Hiroshi è un patatino e, anche se non l'ho specificato, ammetto che anch'io l'ho un po' shippato con Iwao, erano troppo carucci insieme!
Grazie per aver partecipato, ho adorato la tua storia e spero di ritrovarti come partecipante anche in futuro! 💙


Grazie ancora a tutti per aver scritto delle storie così belle che mi sono entrate nel cuore 💖
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Post: 2.664
Giudice*****
28/08/2020 13:21
 
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Ragazzi, sono appena passata a rilasciare tutte le valutazioni come recensione! ^^

Io su EFP: Soul Mancini
29/08/2020 12:49
 
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Grazie mille ancora per avermi lasciato una recensione. ^^
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Post: 2.265
Giudice*****
31/08/2020 08:23
 
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Oddio scusate per il ritardo immendo! Non controllavo gli scaduti e mi sono persa la consegna dei risultati!


Devo essere sincera? È andata mooolto maglio di quanto mi aspettassi: ho pubblicato senza riguardare per paura do non riuscire a partecipare e gli errori sono stati purtroppo tanti.

Avevo paura che non vi piacesse la trama ma alla fine è andata abbastanza bene, è "particolare" e non so nemmeno io comw sia uscita, ci ho buttato dentro dei sassolini reali e mi è servita tanto ma so che è alquanto strana.

Per quanto riguarda Teo, so che non è caratterizzato molto bene ma ripero, w esfata una cosa improvvisa e poteva uscire molto peggio


Grazie ancora di tutto, oer la vostra professionalità e coraggio nell'averla letta

Per dare un'occhiata alle mie storie
milla4


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Post: 2.664
Giudice*****
17/12/2020 14:55
 
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Passo ad avvisare che ho appena finito di rilasciare tutte le recensioni premio che mi spettavano! Se dovessi aver fatto male i calcoli o segnato qualcosa di errato, fatemelo sapere e porrò rimedio!

Io su EFP: Soul Mancini
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