TERZA CLASSIFICATA
La guerra, la casa, il tribunale
Di Legar
TITOLO E IMPAGINAZIONE 3.5/5
Titolo 1/2.5: purtroppo il titolo che hai scelto non è riuscito a convincermi del tutto. E’ ben collegato al testo, questo non lo metto in dubbio, però manca di quel fascino poetico ed evocativo che i titoli, a parer mio, dovrebbero avere per riuscire sin da subito ad attirare il lettore su uno specifico tema. Qui invece, tu elenchi tre cose molto diverse da loro, che un po' lasciano spaesati a chiedersi: “ma che c’entra?” e se questo da un lato può andar bene, perché comunque è capace di accendere la curiosità, dall’altra quelle parole restano solo parole, e non si trasformano in un’immagine vera e propria che mette radici nella mente tanto da spingere il lettore a dover assolutamente cliccare per capire cosa quel titolo significhi.
Impaginazione 2.5/2.5: assolutamente perfetta, avrei giusto alzato di un punto la dimensione del font, ma questo è veramente un minuscolo dettaglio, per il resto hai fatto un ottimo lavoro con l’editing di questa storia!
GRAMMATICA 4,8/5: Ho due piccoli errori grammaticali da segnalarti: il primo riguarda la concordanza temporale dei verbi in una frase.
“Si morse le labbra per scacciare ogni distrazione, quando
sentiva il piacere avvicinarsi”. – bisognava infatti coniugare il verbo sentire al passato remoto, e quindi sentì e non sentiva (-0,1).
Il secondo, il mancato riferimento a un soggetto, che rende di conseguenza la frase un po' più difficile da comprendere: “Il profumo di rose fresche la avvolgeva come una carezza delicata sulla pelle ruvida e dimentica dell’abitudine alla dolcezza. Nel vaso finemente decorato era stato posto un mazzo di fiori rossi e al centro
una sola, di un verde raro ottenuto con la magia, saltava all’occhio nel più elegante degli incantesimi”. Una sola -> andava ripetuto una rosa. (-0,1)
STILE 9,5/10
Il tuo stile di scrittura mi ha colpita sin dalle prime righe: coinvolgente, affascinante, evocativo e descrittivo al punto giusto, senza risultare mai pesante o lento. Man mano che leggevo le tue righe mi sembrava che i vari oggetti da te descritti si materializzassero davanti ai miei occhi, e adoro sempre quando le parole degli autori riescono a trascinarmi dentro le loro pagine e la loro storia, come se io fossi lì accanto ai protagonisti a spiare di nascosto quello che dicono o fanno. Il tuo stile così coinvolgente è riuscito a fare questa magia: più leggevo e più io ero lì, a Villa Malfoy, con Hermione e le sue pergamene e i suoi riccioli sempre scomposti, a sentirmi osservata dai ritratti di famiglia dei Malfoy (anche se solo metaforicamente) e i loro cipigli aristocratici, e ad ammirare la perfezione sublime delle rose, a scontrarmi con il bel viso di Draco. Davvero, brava. Mentre leggevo la tua storia ho inoltre segnato numerose frasi che mi sono piaciute, in cui hai saputo utilizzare la nostra lingua al meglio del suo meglio, costruendo frasi così evocative e piene di significato da lasciarmi con gli occhi a cuoricino.
Ti elenco alcune delle mie preferite...
“Il suo volto era piacente, la purezza perfetta dell’incarnato chiaro e degli occhi chiari e della chioma chiara –
l’aspetto ingannevole della bellezza: l’unico candore che aveva mai contato abbastanza per lui, prima di essere costretto a rinnegarlo per sopravvivere in una società nuova, era quello del sangue.” – con questa frase, non solo inserisci un abile riferimento al Draco del passato e all’idea del sangue
puro, immacolato con la quale era stata cresciuto, ma lo fai usando una similitudine azzeccatissima, riprendendo l’esame delle fattezze fisiche che Hermione sta “svolgendo” su di lui... il candore dei suoi capelli e dei suoi tratti. Inoltre, hai magistralmente legato il tutto anche alla frase iniziale, quella legata alla rosa.. “l’aspetto incantevole della bellezza”… “L’aspetto ingannevole della bellezza” che in qualche modo richiama anche il prompt del pacchetto da te scelto. Bellissimo!
“Si sentiva osservata, sebbene non ci fossero altri oltre a loro tre. Non c’erano maghi né streghe nelle cornici sfarzose dei dipinti, che racchiudevano paesaggi bucolici deserti, ma Hermione sentiva il cipiglio degli antenati di Malfoy addosso come se la stessero studiando anche se lei non poteva vederli, come se la loro presenza inospitale fosse la magia stessa che teneva insieme le mura della dimora.”
Questa è un’altra frase che mi è piaciuta moltissimo, perché attraverso questa similitudine non soltanto riesci a descrivere perfettamente lo stato d’animo di Hermione, ma anche la tensione presente in tutta la casa, grazie alle tue parole mi è sembrato quasi di vederli gli “spiriti” di casa Malfoy che osservano Hermione, la quale, ovviamente, non può che sentirsi a disagio, come schiacciata da un peso invisibile.
Ho scelto come frasi queste due perché riescono a dare una panoramica complessiva non soltanto dell’ambiente circostante, ma anche della tensione che regna fra i due protagonisti e che sarà protagonista sempre “calda” man mano che si procede con la lettura, ma anche perché riescono a inquadrare perfettamente anche molte delle caratteristiche dei personaggi stessi: l’insicurezza di Hermione, per esempio, il suo sentirsi perennemente giudicata e osservata, il suo sguardo che evita di cadere sul marchio che le disonora il braccio. E Draco, aristocratico e decadente al tempo stesso, fiero e stanco di portare avanti una battaglia già persa.
Tutto questo emerge molto bene già all’inizio, con queste due frasi. Ce ne sono molte altre che mi sono piaciute, ma ho preso ad esempio queste due proprio perché racchiudono ciò che secondo me caratterizza un buon stile: saper racchiudere nelle parole il senso di tutto, del contesto esterno e dell’essenza stessa dei suoi personaggi, le due cose sono così ben intrecciate grazie al gioco di figure retoriche che appaiono un tutt’uno. Davvero bello!
Ora invece, passiamo ad alcune frasi che mi hanno un po' meno convinta, o comunque lasciato un po' perplessa.
«Alle serpi
si reagisce diventando serpi, altrimenti mordono.» - a parer mio, è il verbo “reagire” che spezza la bellezza della frase, perché non rende bene il significato che penso tu abbia voluto dargli, ossia “se non vuoi che le serpi ti facciano a pezzi devi diventare una serpe anche tu” – invece di
reagire, io avrei puntato su un verbo come “trasformare” oppure “essere”, qualcosa che, ricordando la muta del rettile avrebbe retto meglio l’intera metafora. Questo reagire – sempre a parer mio, si intende – ci sta davvero poco nel contesto (-0,1). Mi sono permessa di farti notare questo particolare (che non è poi chissà quale errore grava, naturalmente), perché questa è una delle frasi con cui ti ricolleghi al Prompt del tuo pacchetto.
“Si sentiva incapace di lasciarlo continuare, perché la sua invadenza era l’unica che era riuscita a smuoverla negli ultimi tempi, in cui i suoi amici troppo abituati a vederla perfetta avevano creduto a una recita. Si sentiva incapace di lasciarlo andare,
perché la sua invadenza era l’unica che era riuscita a smuoverla negli ultimi tempi, in cui i suoi amici troppo abituati a vederla perfetta avevano creduto a una recita.”
Non ho capito bene, se questa è stata solo una svista oppure il tuo ripetere due volte la stessa frase è stato voluto... in entrambi casi, comunque, questa ripetizione suona ridondante e spezza sgradevolmente l’andamento della lettura (-0,2).
Per quanto riguarda il Punto di vista, che in questa storia è interno e coincide con quello di Hermione, è mantenuto bene per tutta la narrazione: si avverte il peso con cui gli occhi di Hermione esaminano ogni cosa, non lasciandosi sfuggire mai nulla – dall’aspetto di Draco, ai suoi atteggiamenti, fino al mobilio dello studio in cui si trovano e alle stesse rose sul tavolino – il che rende benissimo a livello introspettivo il personaggio stesso di Hermione, che è sempre stata molto attenta e puntigliosa, e per questo un’ottima osservatrice.
L’unico piccolo problema che ho riscontrato riguarda qualche dialogo, in cui appunto per un attimo ci viene mostrato attraverso le sue parole anche il punto di vista di Draco.
Quando questo succede, specialmente in una delle “scene” centrali, ovvero quella in cui Draco dice a Hermione che lei si lascia guardare e ammirare come una rosa... sono rimasta un pochino straniata. Perché questo non è affatto l’atteggiamento né l’attitudine che sono riuscita ad avvertire mentre leggevo e di conseguenza mi immedesimavo in lei.
La ritrosia – sempre citata da Draco – quella sì, quella l’ho percepita anche io... ma tutto il resto mi ha lasciato più interdetta che altro.
Nel senso, Hermione si pone come algida e distaccata, e prova con tutte le sue forza a vestire un ruolo quanto più professionale possibile.
Più che lasciarsi ammirare – quasi come fosse un bel dipinto, perché questo è il senso che io ho attribuito alle parole di Draco – a me sembra invece che voglia indossare una maschera per
non lasciarsi guardare, o scoprire. Ammirare, “lasciarsi guardare” a parer mio, indicano troppo il voler attrarre l’attenzione – fisica, principalmente – di qualcuno. Cosa a cui Hermione – o almeno da quello che sono riuscita a percepire io leggendo – non vuole assolutamente fare.
Questa è stata l’unica parte che non mi ha del tutto convinta, la quale, ripeto, più che avere a che fare con il punto di vista di Hermione in sé, ha a che fare con questo slittamento tramite dialogo verso il punto di vista di Draco che sembra cozzare completamente non con ciò che Hermione pensa di sé – perché quello ci può stare, la letteratura è piena di ragazza che si sentono bruttine, ma che invece se guardate dal punto di vista maschile sono bellissime – ma con ciò che io come lettrice sono riuscita a capire leggendo Hermione. (-0,2).
A parte queste piccole sviste, in generale il modo con cui hai saputo gestire i dialoghi mi è piaciuto: diretti, credibili, non sembravano affatto battute costruite ma realistiche.
TRAMA 7,5/10
La trama che hai costruito racconta di questi vari incontri “lavorativi” fra Draco e Hermione che si evolvono fino al punto clue della storia, cioè la scena erotica. A livello canonico, potremmo definire la tua storia come una canon-divergence ambientata nel futuro, non subito dopo la guerra ma alcuni anni dopo (visto che Hermione presumo si sia già diplomata ad Hogwarts, i vari processi post-guerra sono stati archiviati e, come ci lasci intendere dalle tue parole, i vari membri del golden trio sono andati avanti, facendosi una famiglia).
Il passato di Hermione è accennato all’interno della tua storia grazie a piccoli momenti di introspezione in cui possiamo direttamente leggere i pensieri/ricordi della protagonista, e grazie anche ad alcuni dialoghi con Draco.
Il tutto è lasciato nel vago, infatti Hermione non fa mai alcun accenno diretto a cosa stiano facendo i suoi migliori amici, perché preferisce focalizzarsi sul presente, lì dove i ricordi non possono ferirla.
Questa scelta, quindi, di non darci maggiori dettagli su cosa abbia spinto Hermione fino a diventare una giornalista delle “streghe” è in linea con la descrizione che ci fai del suo personaggio, tormentato dai traumi del passato.
La struttura narrativa, infatti, si basa tutta sulla realizzazione di questi momenti/incontri fra lei e Draco, i quali man mano costruiscono una tensione crescente fra i due, che poi esplode appunto nel paragrafo finale, quando la passione prende il sopravvento.
Ho apprezzato la Struttura Narrativa da te scelta: hai voluto mostrarci lo sviluppo della “relazione” fra Draco ed Hermione tramite degli spaccati, varie clip che rappresentano i momenti chiave che li hanno alla fine condotti insieme.
Come ho già scritto anche in altre valutazione, questa è una scelta narrativa che a me piace molto, perché mi permette di immaginare le varie “scene” descritte come se stessi vedendo un film. Il tuo stile così ben dettagliato e scorrevole mi ha aiutata tantissimo a immergermi del tutto nei momenti da te raccontati, e ognuno di esso mi ha lasciato qualcosa, alcuni più di altri, e qui mi riallaccio al discorso della Coerenza.
La trama in sé si sviluppa tutta intorno a questa tensione sessuale fra i protagonisti, che poi appunto esplode nell’ultimo paragrafo.
Se si sceglie di creare una trama così, bisogna essere bravi a rendere i personaggi quanto più magnetici possibili, e a creare intorno a loro un’elettricità che il lettore deve percepire sulla sua pelle, ed è proprio qui che mi permetto di farti un piccolo appunto, perchè a parer mio, prima di arrivare alla scena erotica, (tra l’altro descritta molto bene), c’era bisogno di un momento che spezzasse quella formalità rigida che si evince nella prima parte della tua storia, e che più che attizzare “il fuoco” pare un po' “congelarlo”. In poche parole, manca un momento che avrebbe meglio saputo traghettare il lettore verso l’esplosione della passione fra i due, senza che lo spaccato fra un prima (con Hermione che è tipo: “tu fuoco ti avvicini, ma io sono una barriera di ghiaccio e non puoi scalfirmi”) e un dopo (fiamme che danzano sul divano) si avvertisse così tanto.
Per spiegarmi uso una frase che tu stessa nel testo hai scritto, proprio alla fine, cioè la frase in cui Draco prima chiama Hermione “Granger” e poi con il suo nome di battesimo.
Ecco, lì ho capito cos’era della tua trama che mi aveva lasciato un pochino perplessa mentre la leggevo. Il fatto che, prima della scena erotica, non ci fosse mai stato un momento in cui Draco e Hermione fossero usciti fuori dai loro ruoli, per così dire, “professionali” o “costruiti”. Lo fanno solo poco prima del momento erotico, e proprio per questo motivo non sono riuscita ad apprezzarlo pienamente, perché avrei preferito forse una costruzione più “lenta”, avrei preferito veder crollare il muro dei cognomi prima che la passione esplodesse fra i due. Che ci fosse stato una sorta di contatto, anche solo uno sguardo un po' più intenso che preludesse a ciò che sarebbe successo, o un porgere bandiera bianca.
Questo è il motivo per cui ho sottratto un -1 nel parametro Coerenza.
Per quanto riguarda l’Originalità, qui sei stata un pelino penalizzata dal fatto che di Dramione ambientate nel periodo Post-Guerra, con Hermione che non riesce a superare il trauma di causa Malfoy e, paradossalmente, questo la spinge più vicino a Draco, il quale, anche se in modo diverso, condivide lo stesso trauma, ce ne sono molte. Tuttavia, la tua storia aggiunge qualche dettaglio più originale: come la morte di Narcissa, Draco che vince il premio della rivista, ed Hermione che rinuncia al suo lavoro alla gazzetta del profeta sempre per via del suo passato.
Questo è stato davvero un parametro che mi ha messo in difficoltà, perciò alla fine ho optato per un -0,5.
Un altro particolare della tua trama che non mi ha del tutto convinta è stato
il finale.
Il tuo è palesemente un finale aperto, ma il punto in sé non è questo... perché più che un finale aperto io l’ho percepito come se fosse incompleto, come se ti trovassi a corto di spazio e dovessi concludere
Hermione sospira, e in quel sospiro potrebbe esserci tutto o niente.
Mentre almeno Draco si è esposto, palesando il suo desiderio di aiutarla, Hermione invece sospira e... cos’è che pensa? Cos’è che decide?
Non aver trovato risposta a queste domande mi ha un po' lasciata con l’amaro in bocca, perché mi è sembrato quasi come se la scena erotica allora fosse stata inutile, come se… ok concediamoci questo momento di passione perché possiamo e ne abbiamo bisogno, ma tanto poi tutto resta com’è... e allora tanto sarebbe bastato un dialogo a cuore aperto fra i protagonisti, invece che una scena erotica, giusto?
Per questo ti ho sottratto un altro
-1.
PERSONAGGI 8,5/10: all’interno di questa storia ci presenti una Hermione e un Draco “inediti” alla saga centrale di riferimento: adulti e fuori dal contesto Hogwarts, a fare i conti con la guerra che si sono lasciati alle spalle e tutti gli orrori legati a essa.
Hermione sente ancora su di sé il peso di un marchio invisibile, che la congela e non le permette di andare avanti, mentre Draco, al contrario, sta cercando di fare quanto più possibile per sciacquarsi via di dosso le atrocità commesse dalla sua famiglia. Lo fa approfittando di una situazione propizia, (quella del premio) e questo è un dettaglio molto in linea con il suo personaggio, visto che nella saga ci viene spesso mostrato come furbo e approfittatore. Così come Hermione non rifiuta l’incarico perché è sempre stata una ragazza ligia al suo dovere (anche se qui, se avesse intravisto una scappatoia l’avrebbe presa volentieri).
Quando si rincontrano all’inizio i due non sono niente se non più di ex compagni di scuola, infatti si studiano a vicenda, e rimangono a una certa distanza di sicurezza.
Hermione sin da subito non può far a meno di notare la bellezza di Draco, anche se molte volte il suo solo viso riaccende in lei il ricordo della tortura subita, come quando dice, verso la fine del testo che: “Draco Mlfoy non le aveva mai fatto del male, ma qualcuno con quelle labbra e con quel mento sì”.
Tutta l’introspezione realizzata fino a quel momento sul personaggio di Hermione mi è piaciuta molto, perché scavava nella sua psiche portando a galla frammento dopo frammento tutte le sue insicurezze e le sue paure associate al contesto e alla persona che ha davanti.
Anche nella scena erotica ho trovato la sua rappresentazione IC: tormentato dai suoi stessi ricordi, Hermione decide di concedersi una tregua e si abbandona al tocco di Draco, che per un attimo riesce a farle dimenticare ciò che ha vissuto proprio in quella stessa casa.
Quello che mi ha convinto meno in quella scena in particolare è stato Draco: l’ho trovato fin troppo premuroso e gentile, come se fosse affezionato a lei, cosa che ho avvertito un po' fuori contesto, visto che premuroso e gentile non sono esattamente i primi due aggettivi che mi vengono in mente per descrivere Draco Malfoy e il suo rapporto con il prossimo. Invece, lui vuole aiutare Hermione, e se da un lato lo fa stuzzicandola e cercando di risvegliare la “serpe” – e questo è un altro dettaglio che secondo me stona, perché al massimo, parlando di Hermione avrebbe dovuto risvegliare il leone o il grifone, ma la serpe? Perché? – dall’altro però le dedica parole dolci e gentili... e non lo so... questo non lo trovo molto attinente al personaggio. Forse se la loro relazione fosse stata più lunga, ma alla fine Draco e Hermione non hanno avuto chissà quali interazioni, e più che un collegamento emotivo, la loro è pura tensione sessuale.
Per questo ti ho tolto un punto per l’IC di Draco: -1.
Per quanto riguarda Hermione, dico solo le ultime cose: l’ho apprezzata principalmente nelle parti in cui ricorda il processo, e dice che l’ha fatto per l’amore di giustizia.
Quando cerca di distrarsi e pensa ai libri, perché questi sono tutti atteggiamenti tipici di Hermione.
L’unica cosa che non mi ha convinto molto, è che l’ho trovata quasi un personaggio passivo dentro la tua storia. Lascia che le cose le accadano, non sa reagire al trauma e quindi si allontana da tutti, diventa fredda, cambia lavoro per uno che non le piace. Si
arrende, quindi? Questo è l’unico atteggiamento che di lei non mi ha molto convinta. Perché Hermione è sempre stata molto determinata e combattiva, se si pone un obiettivo cerca in ogni modo possibile di raggiungerlo. E capisco che il ricordo della guerra possa averla spezzata ma, tranne che nel momento in cui Draco la porta un po' a reagire e nella scena erotica, sembra del tutto
spenta. Un fiore di cristallo pronto a spezzarsi. Canonicamente parlando mi sembra che tu abbia voluto creare un’Hermione un po' più fragile, un po' più sperduta e meno combattiva di quella che la saga ci ha mostrato.
Ecco perché ho sottratto -0,5.
USO DEL PACCHETTO 7/10
GENERE 1.5/2: il genere del Pacchetto era il fantasy, il quale però emerge poco all’interno del testo. Harry Potter è un’opera fantasy in cui non si parla d’altro che di magia, però all’interno della tua storia questo elemento spicca un po' meno. Ecco perché ho sottratto -0,5.
TEMA 3/4: il pacchetto Xena chiedeva che voi sceglieste come protagonista un personaggio femminile, e la tua storia è in effetti raccontata attraverso il punto di vista di Hermione, tuttavia il suo personaggio non spicca. L’Hermione di questa storia è una Hermione molto più passiva di come siamo abituati a vederla, anche se ciò è ovviamente dovuto al fatto che sta passando un momento della sua vita non facile. Ma il punto è che in certi punti la sua presenza veniva del tutto oscurata da quella di Draco, molto più magnetica e affasciante. Per questo ho sottratto -1.
PROMPT 2,5/4: il prompt è stato inserito all’interno della storia, anche se, non tanto in relazione a Hermione, quanto proprio al rapporto fra lei e Draco. Come dice il mago stesso, infatti, in questa storia raramente Hermione ci mostra “la serpe” mentre mira a essere perfetta come una rosa, anche se non secondo il senso “estetico” della frase, più come una perfezione di ghiaccio, un fiore di ghiaccio bellissimo ma gelido.
Naturalmente, ci sono tanti modi per interpretare la frase di Lady Macbeth da me scelta come prompt, però ammetto di aver storto un pochino il naso quando Draco si riferisce a Hermione definendola come una rosa.
Perché? mi sono chiesta. Nella mia immaginazione, infatti, la rosa è il fiore della sensualità, della perfezione estetica, cose che Hermione non è, né prova a essere. Quindi, appunto, l’avrei paragonata più a cristallo di ghiaccio, bellissimo e perfetto... che non a una rosa in sé.
Questo paragone, a parer mio, è molto più azzeccato con Draco... cosa che la stessa Hermione all’inizio del tuo testo nota. Infatti, esteticamente Draco è perfetto, bellissimo, ma dietro quella bellezza cela anche del terrore, cela anche la serpe.
Avrei preferito che tu rimanessi su quella strada, invece di far dire a Draco quelle parole.
Capisco anche che, dovendo rispettare il Tema del pacchetto, quindi concentrarsi di più sul personaggio femminile, ti possano essere venuti dei dubbi.
Questi sono i vari motivi che mi hanno spinta a toglierti -1,5 dal Prompt.
GRADIMENTO PERSONALE 7,7: della tua storia, credo si evinca abbastanza bene in base al punteggio che ho assegnato ai vari parametri, ciò che mi è piaciuto di più in assoluto è stato il tuo stile, che ha reso la lettura estremamente piacevole, grazie anche alla brillante introspezione che hai saputo dare ai tuoi personaggi. Ho avvertito la tensione fra Hermione e Draco ma, come ho già scritto, non sono riuscita a godermela appieno perché mi è sembrata un po' precipitosa e soprattutto, a causa del finale che lascia tutto molto in sospeso, l’ho trovata abbastanza inconcludente, e fine a se stessa. Ciò che mi è rimasto impresso e che ho piacevolmente avvertito e apprezzato è stato l’angst che ha continuato a permeare il tutto, dandogli quella sensazione di struggimento che a me piace tanto, specie nelle scene erotiche fra amanti che – almeno in teoria – dicono di non sopportarsi molto. Non lo so, forse avrei semplicemente preferito una Hermione un pochino più simile a quella dei film, a cui piace rispondere al fuoco con il fuoco, anche se capisco che avrebbe cozzato con l’introspezione dell’Hermione post-guerra, ferita, quasi pietrificata nel suo stesso corpo che tu hai delineato. Però, a parer mio, qualche battibecco scoppiettante in più avrebbe alimentato la fiamma, e dato più soddisfazione nella scena erotica.
TOTALE: 48,5/60