Quattordicesima classificata parimerito: La fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo di evelyn80
Grammatica e stile: 8.5/10 (grammatica: 5/5 + stile: 3.5/5)
Grammaticalmente, nessun errore o refuso.
Da un punto di vista stilistico, la storia ha sicuramente un bel ritmo molto adatto al tipo di storia che hai voluto raccontare. Il lessico risulta generalmente azzeccato, in particolare per l’equilibrio tra i pensieri di Luca naturalmente molto colloquiali e la narrazione che comunque mantiene un tono quantomeno medio. L’ironia si percepisce molto, quindi devo dire che sei riuscita a rispecchiare il genere commedia. La punteggiatura è usata bene ed è sempre quella più opportuna.
Tuttavia, ci sono alcune cose che non mi hanno convinta:
Girò attorno lo sguardo, furtivo, -> qui il problema è duplice. Innanzitutto non mi convince l’espressione “girò lo sguardo” da un punto di vista lessicale. Poi, furtivo si riferisce a Luca (e questo si capisce dalle virgole), tuttavia trovo l’inversione un po’ forzata. Sarebbe stato preferibile Furtivo, girò lo sguardo attorno…
– la sua amata chitarra – -> Non mi è molto piaciuta la scelta di mettere tra trattini indipendenti questa precisazione (ma lo stesso avviene anche per Marilena poco più avanti). In genere i trattini indipendenti servono per creare un vero e proprio inciso oppure per indicare qualcosa che si vuole risaltare: in questo caso non credo tu volessi creare attenzione particolare su queste specificazioni, quindi ho trovato l’uso di questo espediente un pochino improprio. Al suo posto, avrei usato semplicemente le virgole.
e finalmente le vide, nell'angolo opposto della stanza: evidentemente dovevano essergli cadute -> qui giusto una precisazione: ci sono due avverbi in mente molto ravvicinati, uno dei due avresti potuto sostituirlo.
sibilò con rabbia per poi fiondarsi in fondo alla stanza, raccogliere le chiavi e correre di nuovo alla finestra aperta, prima che gli agenti della vigilanza privata facessero irruzione -> qui stona molto quel “per poi” legato subito a “prima”. L’effetto è un po’ macchinoso.
Infine, alcuni periodi – in particolare Q e Z – li ho trovati un po’ troppi lunghi e marcati nella loro lunghezza da un eccesso di infiniti e gerundi. Li avrei limati un pochino.
Titolo: 1/3
Il titolo, purtroppo, è il punto debole della storia. È troppo lungo, è troppo inflazionato (essendo un’espressione ben nota) e infine non rende giustizia alla storia. Sicuramente è adatto agli eventi e al significato ultimo del tuo racconto, non c’è che dire, però non riesce secondo me a dargli un’impronta propria. Avrei preferito qualcosa di più specifico sugli eventi di Luca e meno generico in modo anche da catturare di più l’attenzione. Mi dispiace dirlo, ma è il classico titolo su cui molti non si sofferemerebbero.
Trama e personaggi: 10/10
Su questo parametro ho solo complimenti da farti. La storia è semplice, “quotidiana”, eppure davvero divertente e simpatica. Della vicenda di Luca descrivi ogni piccola sfortuna nella sua impresa (dalla difficoltà iniziale di trovare un accesso, all’allarme che suona), mentre allo stesso tempo ci fai capire di più il contesto in cui vive e le persone che gli sono intorno a lavoro (citi in modo ad hoc il collega Fausto, Marilena e i suoi allievi). Non manca nulla nella narrazione, che in sé risulta fresca e molto sfiziosa. In particolare ho apprezzato il finale, che un po’ rende vane tutte le peripezie di Luca quando scopre di aver sì recuperato le chiavi… ma di aver perso il portafoglio. Una bella commedia, senza ombra di dubbio.
Svolgimento della traccia: 9/10
La consegna è rispettata: ci sono 21 frasi, tutte le lettere sono presenti e nessuna è ripetuta più volte.
A livello di resa della traccia, ho apprezzato in particolare il giocare molto sui pensieri “monologhi” di Luca, che hanno reso molto credibili alcuni inizi inserendoli perfettamente nella narrazione. Anche la lettera Z, spesso principale causa di problemi, è ben utilizzata.
Le cose che non mi hanno convinta sono un po’ le stesse che ti accennavo nello stile. Mi rendo conto della ridondanza, ma come puoi immaginare il parametro stile (in particolare per ciò che riguarda le parti iniziali delle frasi) finisce per influire molto anche qui.
Come dicevo, la lettera Q e la lettera Z sono troppo lunghe e all’interno ridondanti con gerundi e infiniti. Questo, nell’ottica del rispetto della traccia, si traduce nella domanda: perché la frase non si è interrotta prima? Questo risalta ancor di più perché altre frasi (specialmente all’inizio) sono invece molto asciutte e secche.
A livello di inizi, poi, devo segnalare anche qui la frase della G. L’inversione non risulta particolarmente riuscita e, appunto, la domanda qui invece è: perché ha forzato l’inversione e non ha iniziato la frase con la F?
Queste sono domande che minano un pochino il meccanismo del “non accorgersi del trucco”. Per tutto il resto hai fatto comunque un buon lavoro.
Totale: 28.5/33