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Discriminazione del genere comico

Ultimo Aggiornamento: 22/04/2012 18:03
Autore
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Utente Junior
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15/04/2012 16:31
 
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Ho notato una triste discriminazione nei confronti dei generi "divertenti": parodia, demenziale, comico, commedia.
Ho provato più volte a partecipare a contest, non ci riesco mai o perchè non vengono accettate storie dei miei sfigafandom oppure perché mi trovo scritto: "Non accetto: comico/demenziale/parodia". [SM=g28000]
Vale anche per i concorsi di scrittura nazionali.

Se nel caso della parodia e del demenziale riesco a capire e ad accettare che la gente storca il naso (il primo genere è una caricatura, spesso visto come una presa in giro che può dar fastidio; il secondo ha un tipo di umorismo un po' particolare); nel caso della commedia e del comico non lo capisco.

Perché sono così discriminati?
Forse perché vengono visti come un limite del tipo: "Non si può scrivere qualcosa di veramente romantico/drammatico/introspettivo e contemporaneamente far ridere"?
Questo è l'unico motivo che mi viene in mente.
Io naturalmente non sono assolutamente d'accordo. Ci sono decine e decine di manga/anime/film/telefilm/libri che mescolano momenti divertentissimi a momenti veramente drammatici o romantici o introspettivi...
Sono sempre tra i miei preferiti e il paradosso è che alcuni li trovo addirittura elencati nei contest tra i fandom accettati!![SM=g27993]

Mi piacerebbe sentire il vostro parere in proposito.
Avete notato anche voi questo problema?
Avete mai organizzato un contest ed escluso il genere commedia/comico?
Perché?








La mia pagina su EFP: Origin753

Contest: scrivi una storie su una canzone di genere Symphonic/Gothic/Celtic/Folk Metal/Rock: Symphonic, Gothic, Celtic..Stories
Fino al 20 Maggio con possibilità di proroga.

"Non potrei mettermi a scrivere un Romanzo serio per qualunque altro motivo se non quello di salvarmi la Vita, e se fosse indispensabile farlo e non lasciarmi mai andare a ridere di me stessa o degli altri, sono certa che mi impiccherei prima di aver terminato il primo Capitolo. - No - devo mantenere il mio stile e andare avanti a Modo mio; E anche se non dovessi mai avere successo in quello, sono convinta che fallirei totalmente in qualunque altro." Jane Austen

...a nightingale in a golden cage that's me locked inside reality's maze...
Post: 815
Utente Senior
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15/04/2012 16:43
 
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Io ho indetto un contest e pure io ho rifiutato il demenziale, la parodia e il comico.
La commedia la accettavo, perché in teoria dovrebbe essere una comicità più "soft".
Il motivo di questa discriminazione, per quanto mi riguarda, non dipende dai generi in sé ma dall'uso che se ne fa. Ora, lo so anch'io che ci sono scrittori bravissimi che gestiscono questi generi in maniera impeccabile, ma ce ne sono davvero molti di più che non lo fanno. Perciò demenzialità e comicità spesso vanno di pari passo con volgarità gratuite, personaggi imbecilli e situazioni a dir poco idiote.
Per quanto mi riguarda idiozia e comicità NON sono la stessa cosa, e mi urta parecchio trovare questo binomio. Quando il motto è "far ridere a ogni costo" spesso il risultato è qualitativamente osceno.
E sì, so di star generalizzando, perché ora qui sto facendo un discorso che va al di là dei singoli autori e delle singole storie. Parlo di una buona fetta della massa.
Se per avere una storia comica mi trovo un italiano che non è italiano, maiuscole in ogni dove, duecento punti esclamativi/interrogativi e personaggi che sembrano pazzi da come si comportano...
Sì, rinuncio a cercare belle storie in quelle sezioni. E se trovo una storia con l'avvertimento "demenziale" (soprattutto) o "comico", a meno che non abbia un'introduzione particolarmente accattivamente/sia di un autore che conosco e che so che ha uno stile che apprezzo, io, lo confesso, passo oltre.
Post: 2.378
Utente Veteran
Moderatore Temporaneo
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15/04/2012 18:13
 
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E' una cosa che ho notato anch'io, e che devo dire mi dispiace. Non solo il genere comico ma persino la parodia possono essere fatti bene e molto divertenti, e se c'è qualcuno che ha talento in questo campo, ben venga: Dio solo sa se non abbiamo tutti bisogno di farci qualche risata! Capisco le preoccupazioni di chi indice dei concorsi, perché purtroppo è verissimo che molte cosiddette parodie sono solo una sfilza di deprimenti volgarità che non fanno ridere per niente, e lo stesso può dirsi per molte storie sedicenti "comiche". D'altra parte in tutti i concorsi o quasi si fa anche presente che non sono ammesse storie sgrammaticate o eccessivamente volgari, quindi in teoria dovrebbe essere possibile escludere le cose veramente brutte senza rinunciare al genere comico.
Post: 19
Utente Junior
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15/04/2012 21:05
 
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Beh, c'è chi col comico / parodistico ha aperto mondi e insegnato verità preziose. Vedi Brecht, vedi Chaplin... C'è tutta un'assimilazione più diretta nella ricezione d'un qualcosa di divertente. è uno strumento più che difficile.
Sul fatto che molte persone scrivono "idiozie"... Mah, ognuno ha il suo modo di esprimersi. Certo, può risultare sgradevole, inappropriato, nonsense... Ma è un rischio che si affronta sempre nel fare contest, insomma. E che, penso, ogni giudice dovrebbe "accettare" di correre ogni volta che indice un contest, no?
http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=169065
Il mio profilo.
Post: 2.818
Giudice*****
Utente Veteran
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15/04/2012 22:59
 
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E io che mi limito a escludere song fic e death fic ^_^

Personalmente, sarei più che felice di leggere delle commedie tra le storie che partecipano ai contest che indico. Innanzitutto, credo che scrivere una buona commedia sia più difficile che scrivere una storia incentrata solo sulle disgrazie di una storia d'amore, quindi ammetto che le giudicherei con un occhio di riguardo, fermo restando che devono essere storie sensate e scritte bene. Poi, io scrivo praticamente solo commedie, quindi con me si sfonda una porta aperta ^_^

Non partecipo ai concorsi, e ho iniziato a indirne solo da pochi mesi, quindi non posso dire di essermi accorta di una simile discriminazione nei bandi. Però la differenza di apprezzamento si vede chiaramente nelle sezioni del sito.
Sto pubblicando una serie e c'è una discrepanza notevole, non solo nei commenti ma proprio nel numero di letture, tra quelle postate nella sezione Romantico e quelle postate nella sezione Commedia. Anche se i protagonisti sono gli stessi e le storie sono, fondamentalmente, una il seguito dell'altra.
Il perché immagino dipenda dalla qualità media delle storie postate nelle diverse sezioni. E, in tutta sincerità, non è che la cosa mi stupisca molto, né che mi irriti più di tanto.
Il fatto è che uno ci tenta una volta, ci tenta due volte, se è particolarmente masochista ci tenta anche tre volte, ma se gli va sempre male alla fine rinuncia e nemmeno ci prova più. Se la qualità delle commedie, mediamente, è scarsa, è ovvio che la maggior parte dei lettori non provi nemmeno ad aprire le storie, a meno che non sia in vena di sperimentazione o non conosca l'autore che si appresta a leggere.
E per carità, da autrice la cosa non mi fa certo piacere, visto che l'avviso commedia è in più di una delle mie storie, ma da lettrice una simile avversione per un genere che ha deluso in più di un'occasione non la trovo tanto strana.
Non è bello, ma purtroppo è così.
Post: 760
Giudice*
Utente Senior
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16/04/2012 12:07
 
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Io ho partecipato a due contest uno con una commedia (più o meno, nel senso che ho tentato anche di far ridere) e uno con una storia comica, e mi è andata bene entrambe le volte, anzi, più che bene XD Perciò da quel punto di vista non sono stata discriminata, anche se l'avviso che vedo più spesso è 'no demenziali'.

Però, ecco, quoto qui:

rolly too, 15/04/2012 16.43:

Io ho indetto Perciò demenzialità e comicità spesso vanno di pari passo con volgarità gratuite, personaggi imbecilli e situazioni a dir poco idiote.



Fari ridere è più difficile che far piangere, e non è per niente facile. Quindi spesso si rischia di mettere situazioni cliché esagerate, soprattutto nelle parodie, dove i personaggi diventano talmente tanto delle macchiette che invece che ridere fanno tristezza da come si sono ridotte. Nel demenziale, poi, si creano situazioni talmente paradossali che anche lì viene da chiedersi perché una scelta narrativa tale debba far ridere quando è semplicemente un'idiozia.
Non tutti scrivono così, ma una buona fetta sì. E quindi l'autore del concorso cerca di tutelarsi: come evita le storie sgrammaticate, evita anche quelle che sa al 90% rischiare di essere pessime. E' u po' lo stesso discorso che si fa con il PWP.
Di recente mi è capitato un concorso, dove il giudice non aveva vietato nessun tipo di storia in particolare, e si è ritrovato con metà storie basate su personaggio x che si mette con personaggio originale creato dall'autore, tipologia di storie praticamente diffusissima nel fandom. Se le avesse vietate si sarebbe risparmiato di dover dare un voto bassissimo in originalità e di leggere ancora banalità. Questo per fare un esempio del perché si cerca di evitare certe situazioni, avendole provate sulla propria pelle ^^
We live -as we dream, alone (Conrad)
Post: 657
Utente Senior
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16/04/2012 13:12
 
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Pur partecipando abbastanza di frequente ai contest non mi è mai capitato di trovarmi al divieto del genere comico (demenziale e parodia invece sì), e direi per fortuna, dato che il comico è un genere che mi piace tantissimo sia da scrivere che da leggere.
Sinceramente non capisco il perché di questo divieto. Posso capire “demenziale e parodia” perché magari chi indice il contest ha voglia di leggere una storia (intesa come una narrazione) e non una parodia, ma le storie comiche, poverine, che hanno di male?
Quello che ho pensato è che forse chi indice il contest non apprezza particolarmente le storie comiche e quindi cerca di “scremare” i generi in modo da trovarsi a leggere e giudicare cose più affini ai suoi gusti; in tal caso, non lo condivido ma non mi sento di biasimarlo. Una cosa che ho notato, in effetti, è che in linea generale le storie comiche vengono apprezzate e scritte molto meno di quelle drammatiche/introspettive/romantiche. Non solo, ho notato spesso un atteggiamento di “superiorità”, come se una storia introspettiva fosse automaticamente superiore a una comica perché più seria, più impegnata, più qualcosa; magari la proibizione del genere comico nei contest riflette questo atteggiamento.
La spiegazione delle pessime storie comiche non mi convince tantissimo per un semplice motivo: ci sono miriadi di storie altrettanto pessime anche tra le introspettive o le drammatiche, e anzi, personalmente sono più infastidita da una pessima storia, diciamo, sull’anoressia, che da un’idiozia comica. Continuo a pensare che sia più che altro questione di gusti del giudice; ad esempio, a me non piace l’angst, quindi verso le storie angst sono ipercritica perché apprezzo solo quelle veramente scritte benissimo, immagino che lo stesso valga per qualcuno a cui non piaccia il genere comico. Magari se dovessi mai indire un contest dovrei vietare l’angst, chissà! XDDD


"In un vortice di polvere gli altri vedevan sicittà
A me ricordava la gonna di Jenny in un ballo di tanti anni fa..."

Le mie storie
Post: 337
Utente Senior
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16/04/2012 18:05
 
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Mi fa molto piacere vedere questo topic, perché l'argomento mi sta parecchio a cuore sotto vari punti di vista.
Ho avuto modo di notare anche io molti contest e concorsi che vietano storie parodistiche e demenziali (come se le due cose dovessero andare di pari passo, poi...) ma ne ho anche notati diversi che rifiutavano le storie semplicemente comiche, cosa che mi ha sbalordita. Un paio erano contest cui avrei voluto partecipare ma ho lasciato perdere, non tanto perché non potessi scrivere qualcos'altro - una bell'angst strappalacrime di quelle che vanno tanto nei contest, magari - ma perché il principio in sé, quello sì, mi sembra demenziale. E non nel senso comico del termine.

Sul divieto delle storie comiche c'è un discorso a parte, lì si sfocia proprio - scusatemi, è solo un modo di dire - nell'essere cerebrolesi. Basta pensare a quanti geni assoluti in ambito artistico e letterario hanno fatto della comicità la loro bandiera - da Chaplin a Pennac a Dario Fo, tanto per citare tre cretini qualunque - per capire quanto sia insensato un divieto simile.
Per la parodia, in ambito di un contest, posso capire il divieto non tanto per la natura della parodia - ce ne sono di meravigliose. Il Signore dei Ratti di Ortolani? Gosh, ho rischiato di crepare dal ridere - ma perché effettivamente lo scopo di un contest sarebbe proporre una propria idea originale e non tirare in ballo quelle di altri e giocarci su. Va bene, ci sta.

Per quanto riguarda il demenziale (un mio grandissimo amore, lo ammetto senza problemi) vado a riportare la banale descrizione che ne dà wikipedia:
È l'umorismo in cui l'oggetto comico è l'autore stesso, che erra nella costruzione della fabula. L'errore comico può avvenire nel passaggio inopportuno tra contesti diversi, generi diversi, significati diversi di una data unità narrativa, o perfino nella presentazione di una battuta comica eccessivamente scontata.
Non va confuso con la Parodia, che in casi simili mette alla berlina le convenzioni di genere. L'umorismo demenziale si basa sull'applicazione sbagliata di queste convenzioni.
Il critico Guido Almansi lo definì Umorismo scemo riferendosi all'opera di Achille Campanile ed in effetti, per quanto sia apparsa sulla scena letteraria e dello spettacolo solo nel corso del 20° secolo, è una delle forme più innate di comicità conviviale: "fare lo scemo".
In modo analogo alla classica distinzione tra autore e narratore, l'autore oggetto comico è ovviamente distinto dall'autore reale: chi ascolta è consapevole che l'ottusità del primo è proporzionale all'abilità del secondo. Per questo motivo l'umorismo demenziale è autoreferente e, a dispetto del nome, implica una discreta attività intellettuale per apprezzare e non confondere i diversi piani di rappresentazione.
Esempi illustri nell'uso di questa tecnica sono appunto Achille Campanile, i Monty Python, i film del trio Zucker-Abrahams-Zucker.
(Un altro branco di poveri stolti.)

Credo che chi vieta le opere demenziali dia prova lui stesso di grande naiveté e di una notevole confusione, o ignoranza, come se quello che fa ridere dovesse essere stupido. Viene fatta l'obiezione che spesso e volentieri le storie comiche e/o demenziali sono stupide e malscritte, volgari... E' vero. Però scusatemi, forse sono scema io, ma in questo ed altri archivi ho visto e continuo a vedere un'infinità di storie romantiche e/o drammatiche orribili, scritte male, ripetitive, con sintassi pietosa, tutte uguali, colme di cliché e luoghi comuni, drammaticamente ed eccessivamente strappalacrime tanto da sembrare parodie esse stesse, piene di paroloni che gli autori stessi dimostrano di non saper usare e che rendono la narrazione pesante e senza senso... Si nota magari di meno, perché per forza di cose lo stile di una tragedia è meno appariscente di quello di una parodia, ma sono brutte uguale.

Se volete leggere storie perfette, andate semplicemente a indire i contest da un'altra parte, non so, all'Accademia della Crusca o a casa di Umberto Eco. Altrimenti bisogna comunque correre il rischio di poter ricevere delle brutte storie tra i partecipanti, o che quanto meno si reputano soggettivamente brutte... Ma eliminare un genere in tronco mi sembra veramente insensato. Capisco se mi dici "non deve morire un protagonista" o "non voglio vedere quella coppia lì", quelle sono fisime tue personali e ce le abbiamo tutti... ma la comicità? Che vi ha fatto di male?


Il riso è sacro. Quando un bambino fa la prima risata è una festa. Mio padre, prima dell'arrivo del nazismo, aveva capito che buttava male; perché, spiegava, quando un popolo non sa più ridere diventa pericoloso. (Dario Fo)


(Devo precisarlo? Lo preciso: questa è ovviamente la mia opinione personale, fallibile e erronea. Vale quanto le altre e non vuole offendere nessuno.)
[Modificato da su_ni 16/04/2012 18:33]
Post: 936
Utente Senior
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16/04/2012 18:36
 
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Io invece penso che a volte si vieti questo genere nei contest perché non si è capaci di giudicarlo. Io stessa ho un pessimo senso dell'umorismo, e davanti a una storia demenziale o parodistica, a meno che non sia scritta da dio, non saprei bene come comportarmi. O 1) non la capisco o 2) penso che sia stupida (erroneamente o no).
Per quanto riguarda il comico invece non l'ho mai vietato, sinceramente, e per le letture... io evito il genere semplicemente perché non sono un'appassionata. Che poi non ne scriva perché sono un'impedita, è un'altra storia.
Post: 2.239
Utente Veteran
Imperatrice dei Pigri: quel che posso far domani, non farò oggi!
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16/04/2012 21:22
 
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... io penso solo che la gente ha la mania di prendersi un po' troppo sul serio, con tutte queste distinzioni tra generi "nobili" e generi "da plebaglia" nemmeno fossimo tutti grandi critici. pPer dire, io adoro il demenziale, e chi se ne frega se è allucinante e siocco. Le storie demenziali che ho letto mi spno pisciute e le parodie di tutti i tipi che ho visto mi sono iperpiaciute.
Probabilmente è complice anche il fatto che il genere comico è considerato sinonimo di film un po' tristi che più che ridere fanno piangere, quindi è ovvio che se uno associa l'idiozia triste alla comicità, allora... eh.
[Modificato da Erena-chan 16/04/2012 21:29]
Erena "Posso avere una Proroga?"-chan
Post: 50
Utente Junior
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16/04/2012 23:25
 
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Grazie a tutti per le opinioni! * w * Interessantissime, dico davvero, ho ricavato un paio di cosine molto utili...anche per un possibile futuro contest sui generi divertenti. [SM=g27985]

estrema.riluttanza, 15/04/2012 21.05:


Sul fatto che molte persone scrivono "idiozie"... Mah, ognuno ha il suo modo di esprimersi. Certo, può risultare sgradevole, inappropriato, nonsense... Ma è un rischio che si affronta sempre nel fare contest, insomma. E che, penso, ogni giudice dovrebbe "accettare" di correre ogni volta che indice un contest, no?



Concordo!!!
Se dovessi escludere tutte i tipi di storie che mi hanno causato un trauma, con gli standard che ho (sono ipercritica in tutto) non dovrei proprio più leggere più Fan fiction...
Almeno io vedo i contest come un tentativo di ampliare gli orizzonti (di solito leggo storie da 3 fandom in croce o saltando a caso da un autore all'altro e snobbando alcuni generi), cerco di ammettere un po' tutto e di escludere proprio solo quello che non mi va di leggere...Ad esempio: la qualità delle rosse di solito è bassissima, temo seriamente di trovarmi davanti a storie senza trama, formate da sole improbabili evoluzioni da circo equestre o pseudo-pornografia su coppie delle quali non me ne potrebbe fregar di meno; però accetto anche il rating rosso. Magari qualche autrice riesce a tirar fuori qualcosa di buono.
Se poi non è così amen...Recensisco, ringrazio per il tentativo e spiego perché la storia non mi è piaciuta.

Capisco perfettamente la tendenza a "prendere le distanze", è normale e capita a tutti, anche con le storie di autori "professionisti" (tipo io, causa ripetuti traumi, ce l'ho a morte con quasi tutta la letteratura di consumo, soprattutto per Young-adult) anche perché c'è da fare una scelta, non si può leggere tutto e chiaramente uno si orienta verso qualcosa che è certo o quasi di apprezzare. Nelle, diciamo, "letture di piacere per ingannare il tempo" ci sta, però nei contest, secondo me, non ha senso escludere un genere così, a priori per il discorso che ho fatto sopra.
Se dipende dal genere è un conto (es. SE a me non piacciono i polizieschi e non mi piacciono proprio come genere, quindi anche se una storia è scritta divinamente a me fa comunque schifo allora è inutile accettare i polizieschi nei contest), ma se dipende dall'autore perché escludere direttamente un genere?
Non sono a giudicare, dipende dall'esperienza personale, magari una persona ne ha lette di così schifose che ne ha le palle piene e non vuol proprio più rischiare, ma secondo me sarebbe più corretto ammettere il genere comico se il problema è solo il "trauma da storie scritte con i piedi".... soprattutto se nei fandom accettati ci sono opere che devono la loro fama, oppure gran parte della loro fama alla dose di Humor...e ce ne sono una marea.

Ti Malice, 16/04/2012 13.12:

Pur
Quello che ho pensato è che forse chi indice il contest non apprezza particolarmente le storie comiche e quindi cerca di “scremare” i generi in modo da trovarsi a leggere e giudicare cose più affini ai suoi gusti; in tal caso, non lo condivido ma non mi sento di biasimarlo.


Dipende un po' da quanti contest si hanno in corso. Se se ne organizza uno per volta non credo ci sia necessità di scremare e non lo condivido e un po' lo biasimo....Se se ne portano avanti 20 in contemporanea accetto la scelta.

Ti Malice, 16/04/2012 13.12:


Una cosa che ho notato, in effetti, è che in linea generale le storie comiche vengono apprezzate e scritte molto meno di quelle drammatiche/introspettive/romantiche. Non solo, ho notato spesso un atteggiamento di “superiorità”, come se una storia introspettiva fosse automaticamente superiore a una comica perché più seria, più impegnata, più qualcosa;



L'ho notato anch'io e penso tu abbia ragione.
Si vede a occhio sia dalla quantità delle storie, ma anche dalla qualità delle recensioni.
Penso che il discorso della "superiorità" valga soprattutto per il genere "introspettivo" e "drammatico" perché già solo l'etichetta sembra implicare qualcosa di "profondo" (Poi magari apri e vedi che è di una banalità allucinante e una profondità solo apparente...! [SM=g27994] ).
Per il genere "romantico" invece il discorso penso sia un po' diverso: la popolarità e l'apprezzamento dipende dallo sfogo di fantasie, non dal suddetto atteggiamento.
Ecco perché, secondo me, si perdonano e si continuano a leggere storie "romantiche" senza dar retta ai "traumi"(basti pensare alle storie a rating rosso, spesso in cima alle classifiche delle storie popolari pur avendo spesso una qualità pessima).
Per quanto riguarda la qualità delle recensioni ho notato che per le storie dei generi "divertenti" si sprecano sempre poche parole: "Bellissima!! mi hai fatto morire dal ridere", Punto!
Chiaramente dipende sempre dalla qualità, ma io penso che una storia fatta bene meriti molto più che 5 parole in croce con le battute copiate e incollate "Questa battuta è bellissima"...
Non sono tanto le situazioni, quanto piuttosto il linguaggio l'arguzia, la genialità, il "punto di vista" alternativo a far ridere.
Non è la trama ad essere rilevate, ma più che altro lo stile.
Anche l'avvenimento più banale e quotidiano può far ridere se viene raccontato in un certo modo.
Mi trovo sempre a dover consultare dizionari su dizionari, per trovare la parola più insolita, il sinonimo con il significato più comico, di dover riscrivere la frase 50 volte per sistemare il ritmo, trovare la giusta costruzione, renderla più incisiva, rendere una descrizione più buffa, più "d'effetto", trovare il modo per sfruttare l'effetto sopresa,...
C'è un lavoro dietro che a volte non ha nulla da invidiare (o è persino superiore) a quello che viene fatto per una storia drammatica o introspettiva.
Però non viene molto apprezzato, perchè probabilmente è meno evidente poiché non dipende dalla trama, ma appunto più dallo stile (che pochissime persone notano).
La gente avverte l'effetto che fa (cioè Ride), ma non capisce come questo effetto è stato ottenuto, lo "studio" che c'è dietro.
Diciamocelo: la maggior parte della gente legge senza riflettere sullo stile (il massimo commento è "Adoro il tuo stile" - anche perché poi se si va oltre ti danno della maestrina d'italiano! -) e ad alcuni non importa proprio: se la trama è bella e non ci sono enormi castronerie va più o meno bene tutto; importa se la storia ha emozionato oppure se ha dato sfogo alle nostre fantasie più sfrenate.
Quindi può essere un altro motivo della disciminazione il fatto che dal momento che la Trama e le Emozioni hanno più rilevanza per le persone che commentano rispetto allo stile, gli altri generi hanno più successo perché sembra che ci sia più "carne al fuoco".

Comincio a capire il perchè del trauma nelle storie comiche scritte con i piedi...!!! XD
Ma questo non mi impedisce di lodare e quotare in pieno i discorsi di Su_ni e di Ti Malice!!!!
La mia pagina su EFP: Origin753

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"Non potrei mettermi a scrivere un Romanzo serio per qualunque altro motivo se non quello di salvarmi la Vita, e se fosse indispensabile farlo e non lasciarmi mai andare a ridere di me stessa o degli altri, sono certa che mi impiccherei prima di aver terminato il primo Capitolo. - No - devo mantenere il mio stile e andare avanti a Modo mio; E anche se non dovessi mai avere successo in quello, sono convinta che fallirei totalmente in qualunque altro." Jane Austen

...a nightingale in a golden cage that's me locked inside reality's maze...
Post: 1.287
Utente Veteran
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17/04/2012 13:05
 
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Autrice comica-demenziale a rapporto ^^

Purtroppo la discriminazione nei confronti di questi generi si estende ben oltre il mondo delle fanfiction: la percezione "tragico=scrittura di alto livello, comico=scrittura di bassa lega" è riscontrabile anche in letteratura, cinema e teatro...

Ho fatto un corso di sceneggiatura cinematografica: in 6 mesi ci hanno insegnato come creare una tragedia, abbiamo studiato la Poetica di Aristotele, analizzato testi della tragedia del teatro classico, moderno, cinema e letteratura, apprendendo tutte le tecniche narrative possibili per ottenere un dramma...

Poi in tipo 2 lezioni sbrigative ci hanno liquidato il genere comico:
1) Il secondo libro della Poetica di Aristotele, dedicato alla Commedia, è andato perduto, quindi nessuno sa cosa ne pensasse...
2) La tragedia è universale, l'umorismo è soggettivo
3) Premi Oscar, Festival di Venezia/Berlino/Cannes hanno mai premiato film comici con i premi maggiori? No...

Morale: la commedia è un genere secondario, non vi conviene abbassarvi a lui, scrivete piuttosto storie tragiche o romantiche che tanto andranno bene anche se sono scritte coi piedi e via!

Ci sono migliaia di brutti film romantici che incassano sfracelli e film comici strepitosi che non si fila nessuno...

Il genere comico non è schematizzato, non c'è una formula sicura per far ridere, mentre per creare patos o far piangere ce ne sono anche troppe...

Uno humor surreale come quello dei primi film di Woody Allen è unico nel suo genere, completamente diverso da un Mel Brooks, un Blake Edwards o un Trio ZAZ, ma non c'è nessuna teoria che possa spiegare perchè una battuta delle loro pellicole funziona in quel contesto e non in un altro...

Ci sono sottili alchimie che rendono una battuta epocale e non un'altra, "intuizione, colpo d'occhio e rapidità d'esecuzione" non sono sempre sufficienti e spesso per far ridere si ricorre ad espedienti insulsi, infantili e volgari che possono appunto divertire un pubblico di bassa lega, ma non spettatori/lettori più elevati...

Quindi non mi stupisce che le fanfiction siano nella stessa situazione di pregiudizio... [SM=g27992]
[Modificato da Treasterischi 17/04/2012 17:35]
Post: 295
Utente Junior
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17/04/2012 17:15
 
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La cultura degenerata del saper leggere...
Tralasciando il fatto che la narrativa per le scuole è calata qualitativamente a livelli vertiginosi ( c'è gente che è persino "convinta" che basti leggere HARRY POTTER e TWILIGHT, per avere una panoramica completa sul mondo della letteratura ), andando oggi in una libreria e chiedere di autori come Angela Sommer-Bodenburg, Lloyd Alexander, Paul Anderson... E mi sento rispondere:

"Eh, mi dispiace, ma di questi autori non c'è più richiesta; le ristampe sono ferme perché il mercato si concentra su autori più recenti"...

[SM=g27993] Porca di quella Maremma in carriola!

Allora, vediamo se riesco ad esprimermi in modo sufficientemente chiaro, per una volta almeno:
- Il mondo della letteratura è IMMENSO ( per non dire che non basterebbe una vita intera per leggere tutto lo scìbile presente sulla faccia della Terra ), e la produzione di nuove opere va avanti senza sosta.
- Per fare giustamente spazio ai nuovi autori, molte piccole opere ( soprattutto quelle poco conosciute ) devono cedere obbligatoriamente il passo a cose più recenti che, non discutendo assolutamente sulla qualità delle opere in sé, non costituisce di fatto un motivo sufficiente per "sostituire" un'opera valida con una simile ma più recente.
- In teoria TUTTO dovrebbe essere disponibile alla portata del pubblico, per una questione di correttezza intellettuale che, nel caso mi venisse contestata in questa sede, ribadisco non può assolutamente essere messa da parte. In pratica invece, abbiamo a che fare ancora una volta con il famigerato discorso "economico"...

LIBRI = SOLDI = GUADAGNO = PROFITTO

Salvo poche e pregevoli eccezioni, scrivere libri OGGI costituisce una sorta di veicolo commerciale spaventoso, come per la musica o per i film in DVD e VHS.
"Più copie vendi, più sei importante - meno la gente ti compra, fai cacare!"
[SM=g27991] Questo, premetto, è solo un discorso generale ( lo so anch'io che, anche se vecchia di secoli, la cultura per la Musica Classica, per i Fratelli Lumiére, o per i Grandi Classici della Letteratura Mondiale non scomparirà MAI completamente ), ma è tristemente vero che le generazioni più recenti hanno disimparato a leggere, ascoltare e vedere... O meglio, hanno disimparato a leggere, ascoltare e vedere nel modo corretto!
[SM=g27991] So che, detto da me, il discorso suonerà ancora una volta "incomprensibile", ma non so cosa farci - purtroppo non ho la possibilità di guardarvi in faccia né di mostrarvi la profonda serietà e veridicità di quanto affermo - tuttavia conto sulla vostra intelligenza per afferrare quantomeno il succo del discorso.

Bisogna mettersi nella zucca che, se non si ha la curiosità né la volontà di avvicinarsi e apprendere il più possibile ( anche da opere ritenute banali, scontate e puerili ), l'unica cosa che si è in grado di dimostrare è una vergognosa, opprimente e intollerabile "arroganza"... Arroganza, sì, e sottolineo questa parola non per additare i presenti ( che non sono sicuramente l'oggetto del mio discorso, come qualunque idiota capirebbe ) bensì per quella fetta di pubblico che leggendo parole sul dizionario, e ripetendone la descrizione alla lettera, crede di averne compreso perfettamente il loro reale significato.

"Se pensi veramente questo, hai torto marcio e devi avere o l'umiltà di ammetterlo o la bontà di restartene zitto!"

Se a questo punto avete avuto la pazienza di leggere questo discorso, senza scorrere le righe in fretta come fanno molti, vi renderete conto che quest'ultima osservazione c'entra effettivamente con quanto riportato sopra. Perché l'arroganza è un elemento costante di tutte le persone che non possono ( o semplicemente non vogliono ) pensare con la propria testa.
Io sono convinto, anzi sono sicuro, che buona parte dei lettori di oggi si lascia condizionare dai gusti, dalle mode ( da ciò che è "figo", che fa tendenza ) e, non avendo altri elementi a disposizione, è difficile che possa valutare e confrontare la differenza sostanziale: certe tematiche e argomenti, simili ma trattati in maniera differente; modi di scrivere e "chiavi di lettura", per sviluppare maggiormente la capacità di apprendimento individuale; opere più meritevoli di altre, in termini di stile e linguistica, ma scadenti su altri parametri di valutazione...
Insomma, guardando solo ad una fetta del panorama letterario ( senza allargare il proprio bagaglio culturale, tramite curiosità e interesse ), non si può affermare con tutta questa sicurezza cose del tipo:

"Quel genere fa schifo, quell'altro no"...
"Questa cosa non merita la mia attenzione, ne sono sicuro/sicura"...
"Non vale la pena di avvicinarmi ad altre cose, perché nessuno potrà MAI avvicinarsi alla bellezza di ciò che ho letto io"...

[SM=g27994] Ma vi rendete conto di quanto di per sé suonano idiote affermazioni del genere?
Credete davvero che bastino libri come TWILIGHT o HARRY POTTER ( entrambi bellissimi, per carità ), per ritenersi soddisfatti in ambito di conoscenze letterarie?
Con quale criterio si può affermare che la comicità, la demenzialità, la sàtira e cose del genere siano generi di per sé "scadenti" e poco degni di nota?

Per fortuna, dai commenti che leggo finora, si evince che non c'è solo gente arrogante. Grazie a Dio, esiste ancora gente umile e coscienziosa che, ponendo in evidenza il beneficio del dubbio su cose che magari non conosce proprio perfettamente, dimostra una notevole lungimiranza ed una elasticità mentale degna del massimo rispetto.
[SM=g27985] Grazie per l'attenzione!

In Fede
[Modificato da telesette 17/04/2012 17:18]
Madre Natura mi ha dato questa faccia, non è granché ma... Pazienza, a me va bene lo stesso!
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Re: La cultura degenerata del saper leggere...
telesette, 17/04/2012 17.15:


TAGLIO IL QUOTE PER NON FARE UN TEXT-WALL, NON PER ALTRO... ^^"



Discorso interessante, ma che c'entra con la discussione sul genere comico? ^^

Gli autori che hai citato non hanno scritto romanzi di genere comico/umoristico, ma narrativa per ragazzi tendente al fantasy/fantascientifico e Twilight e Harry Potter non possono essere assolutamente catalogati come romanzi comici...
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17/04/2012 17:42
 
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Mi pare chiaro...
Domanda:
"Perché il genere comico/demenziale/satirico/eccetera... è sempre meno seguito?"

Risposta:
perché HARRY POTTER & TWILIGHT oggi fanno tendenza...

[SM=g27991] Il discorso l'ho già fatto prima, se vuoi rileggerlo accomodati, io non ho altro da aggiungere.
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17/04/2012 18:06
 
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Re: Mi pare chiaro...
telesette, 17/04/2012 17.42:

Domanda:
"Perché il genere comico/demenziale/satirico/eccetera... è sempre meno seguito?"

Risposta:
perché HARRY POTTER & TWILIGHT oggi fanno tendenza...

[SM=g27991] Il discorso l'ho già fatto prima, se vuoi rileggerlo accomodati, io non ho altro da aggiungere.




Non ne capisco il nesso...

Non trovo il senso nel sillogismo, perchè gli manca un passaggio logico...

Insomma nel 1983 sono usciti Gandhi, E.T. e Victor Victoria:
1) Il primo ha vinto gli Oscar, ma non l'ha visto nessuno (film insostenibilmente palloso)
2) Il secondo lo hanno visto tutti e ha vinto solo premi tecnici per gli effetti e il sonoro (unico oscar decente per la colonna sonora)
3) Il terzo è un film comico epocale ma... Nessuno lo conosce oggi...

Secondo il tuo ragionamento si dovrebbe dedurre che per colpa di E.T. nessuno si è filato Victor Victoria, perchè il successo monumentale del film fantascientifico di Spielberg dovrebbe aver offuscato il potenziale successo del film comico di Blake Edwards.

Niente di più sbagliato: E.T. avrebbe avuto successo comunque, in qualunque momento fosse uscito al cinema e in vhs/dvd/blueray, Victor Victoria non avrebbe fatto sfracelli nemmeno se fosse stato l'unico film sulla faccia della terra: la gente avrebbe fatto altro, piuttosto che guardarlo perchè appunto fa parte di un genere non compreso e apprezzato, non per colpa di altri titoli/generi eventualmente più main stream...

Per questo non capisco il nesso del tuo ragionamento: essere opere "che vanno di moda o che fanno tendenza" non comporta l'insuccesso del genere comico dall'antica roma a oggi (vedere le lamentele di Terenzio, quando la gente lasciava a metà le sue commedie per andare a vedere altri spettacoli di ogni genere...)

Casomai può danneggiare opere concorrenziali: twilight è ovunque (libri/film/tv ecc...) le altre opere di argomento vampirico dovranno fare i salti mortali per fare altrettanta audience o saranno destinate a sparire, idem i super eroi quando ci sono troppi film del genere ravvicinati (eclatante il caso di Ironman, Hulk2, Batman:Dark Knight e Hellboy 2: sono usciti a 3 settimane di distanza l'uno dall'altro e solo Ironman e Batman sono andati bene negli incassi: coincidenze?)
[Modificato da Treasterischi 17/04/2012 18:12]
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17/04/2012 18:49
 
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Magari fosse davvero così...
Il punto è che, a prescindere da cosa la "teoria" suggerisce, in "pratica" abbiamo a che fare con una cultura incompleta... povera oltretutto di generi & sottogeneri.

Hai citato l'esempio di E.T.
Benissimo:
capolavoro di fantascienza - principalmente basato e strutturato con una TRAMA solida, a differenza di tante pseudo-imitazioni, e capace di alternare momenti di grande impatto emotivo/drammatico a momenti di comicità travolgente...

Ecco, se tu ( "tu" inteso come generico, non "tu" come persona ) leggi, osservi e ascolti una cosa, fai il seguente ragionamento:
- questo film/libro è proprio bello
- lo hanno visto anche i miei amici, ne parlano tutti bene
- il "genere" sarà altrettanto bello...
[SM=g27991] Qui mettiamo le virgolette perché, se tu ( sempre inteso come generico ) vedi E.T. e lo confronti con... con una porcata ( "Van Helsing Dracula's Revenge", tanto per dirne una ), viene il dubbio che E.T. sia un caso a parte del genere della Fantascienza.
E infatti è proprio così:
però se, ponendo caso tra quarant'anni, E.T. non lo facessero più in DVD ?!?
[SM=g27993] IPOTESI, sto parlando di ipotesi...
E ipotesi impossibile fino a un certo punto perché, in ambito letterario, tanti titoli sono infatti "scomparsi" per far posto a generi che vanno per la maggiore.
Ho citato TWILIGHT e HARRY POTTER per fare un esempio - proprio come tu hai appena menzionato E.T. per fare un esempio - ma il punto è che se io chiedo di autori & titoli VALIDI fuori catalogo e fuori commercio... Ebbene quelle opere non se le fila più nessuno e semplicemente "spariscono"...

E' questa è la cosa che NON va bene, perché "tu" ( sempre generico ) non puoi dire:

"Eh, ma è roba vecchia, la letteratura si rinnova, ci sono autori e autrici bravi/brave anche oggi"...

Col cavolo!
Se per assecondare i profitti delle Case Editrici, occorre rinunciare gradualmente alla diffusione di opere pregevoli e datate, ci ritroviamo alla DISEDUCAZIONE CULTURALE AVANZATA
[SM=g27991] Per il discorso della comicità è lo stesso:
man mano che ci si "fossilizza" nella convinzione che si tratta comunque di generi di scarsa importanza e/o considerazione, il genere comico/demenziale/satirico ( quello buono ovviamente ) finisce per cedere il posto ad un genere che magari va per la maggiore come gusti e interessi... Ma che ha relativamente poco da offrire, in un discorso più ampio di esperienze e arricchimento del proprio bagaglio culturale.

P.S.
Altre domande?
Madre Natura mi ha dato questa faccia, non è granché ma... Pazienza, a me va bene lo stesso!
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Dark side of the moon
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17/04/2012 19:18
 
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Allora vediamo se ho capito proprio bene

Tu dici candidamente che al momento l'editoria è divenuta di cose estremamente commerciali (paragonabili a un vestito o a una passata di pomodoro) e sostengono la loro "pseudoqualità" con campagne pubblicitarie e studio accurato dei target da "colpire"
Un esempio può essere twilight che unisce due argomenti di presa come l'amore eterno e l'immortalità....ma che di "valore artistico" non siamo precisamente Molto alti.
Di conseguenza anche la mentalità delle persone si è "deformata" magari dicendo che l'arte è perfettamente inutile citando oscar wilde.
Peccato che sia un caso di memoria selettiva visto che due righe prima ha detto che "Rivelare l'arte senza rivelare l'artista" sia detto due righe prima e dimenticandosi che ogni artista parla incastonato nel suo contesto storico

Intendi questo? No perchè è una cosa talmente evidente che mi sembra perfino irrispettoso (nel senso che non ti sai spiegare) chiedertelo
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17/04/2012 19:35
 
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Capisco un po' di più cosa vuoi argomentare, ma non credo che quello sia il fulcro del ragionamento...

Non è una questione di bagaglio culturale più o meno impoverito che determina il successo o meno del genere comico...

tu dici "il genere comico/demenziale/satirico ( quello buono ovviamente ) finisce per cedere il posto ad un genere che magari va per la maggiore come gusti e interessi...", ma il problema è che una cosa simile non è mai esistita...

Del Teatro Classico abbiamo tragedie immortali di Eschilo Sofocle ed Euripide e... e una manciata di commedie, per lo più frammentate...

Non credo che le opere di Menandro abbiano "ceduto il passo" alla Medea di Euripide o che fossero qualitativamente inferiori all'Orestea di Sofocle: semplicemente erano un genere diverso, ritenuto ingiustamente inferiore, ma è un dato di fatto...

Quindi non penso che se improvvisamente dalle librerie sparissero tutti i romanzi mainstream la gente si metterebbe a leggere Pirandello e Oscar Wilde...

E non è una questione di impoverimento culturale, poichè tutti piangono per Titanic, ma non tutti ridono per "il Dittatore dello Stato Libero di Bananas", è un dato di fatto: ci sono persone coltissime incapaci di cogliere lo humor e persone ignoranti che lo potrebbero comprendere.

Entrambi i film sono reperibili in dvd e per vie piratesche in streaming, ma ogni 1000 click/visioni del film di Titanic ne equivale sì e no una per quello di Woody Allen, sei proprio sicuro che sia una questione di diffusione/reperibilità e non una percezione precisa del genere a cui appartengono le opere citate?
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Utente Junior
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17/04/2012 20:14
 
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Niente affatto...
"Non è una questione di bagaglio culturale più o meno impoverito che determina il successo o meno del genere comico"...

Come ho avuto modo di spiegare ampiamente invece, è proprio l'assenza di un arricchimento culturale progressivo ( il desiderio, la curiosità, la voglia di approfondire ) che porta alla seguente conseguenza:
il genere comico viene deliberatamente sottovalutato dalle persone che non lo conoscono o che non hanno modo di conoscerlo come dovrebbero.
[SM=g27991] E' effettivamente una questione di "impoverimento culturale" se, leggendo la stessa opera o guardando lo stesso film, non tutti riescono a capirne il senso o il significato - semplicemente vuol dire che, per quanto uno sappia leggere, vedere o ascoltare, evidentemente non lo fa nel modo corretto - per questo sottolineo che FORSE bisogna accettare con umiltà la propria ignoranza e "colmarla", per poter giudicare correttamente.

[SM=g27993] Se non tutti sono in grado di capire determinate cose, un motivo ci sarà!

Uno non mi può dire:
"no, non conosco il genere comico, non lo voglio conoscere, non mi interessa, anzi non vale neppure la pena di perderci del tempo"...

[SM=g27991] Su una stronzata come questa non vale neppure la pena di commentare, perché si commenta da sola.
Non ti piace il genere? Benissimo, è un problema tuo però e te lo tieni per te!
Se vuoi "suggerire" ad altri cosa è bene leggere ( o cosa è meglio scrivere ), puoi farlo solo se hai alle spalle un'esperienza e una conoscenza in ambito letterario COMPLETAMENTE LIBERA DA PREGIUDIZI - altrimenti finisce che "io" ( inesperto ) mi faccio condizionare da "te" ( esperto per arroganza ) ed escludo a priori qualcosa che NON dovrei assolutamente escludere e, anzi, conoscere per capire...
L'importanza di variare i propri campi e i propri interessi è fondamentale!
E' come con il cibo, che non puoi dire che una cosa è cattiva se non la mangi, e ognuno deve sforzarsi di essere meno capriccioso. Perché letteralmente, in caso contrario, si è solo dei mocciosi arroganti e viziati che dovrebbero solo vergognarsi e tacere.
Madre Natura mi ha dato questa faccia, non è granché ma... Pazienza, a me va bene lo stesso!
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