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Recensioni: Critiche distruttive o critiche costruttive?

Ultimo Aggiornamento: 12/07/2012 10:14
Autore
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Post: 152
Utente Junior
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27/06/2012 22:20
 
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Io sono una di quelle che "si divertono" a recensire le storie del tutto sgrammaticate, piene di mary sue e con linguaggio sms. Non lo faccio per senso di superiorità, lo faccio perchè è molto più ingiusto e snob lasciar perdere, lasciare che chi dimentica h, accenti eccetera rimanga nell'ignoranza, crescendo con la convinzione sbagliata che fare così sia giusto. Se c'è qualcosa che non va (e purtroppo efp è pieno di ficcyne che non vanno) è mio preciso dovere farlo notare con garbo ed educazione, ma senza i vari "scusa se te lo dico" o "forse mi sbaglio", ammetto di essere piuttosto secca nelle mie recensioni.
è una crociata? Forse sì, ma ai miei tempi ho ricevuto una di queste recensioni, ci son rimasta male per un paio di giorni, poi mi sono accorta che effettivamente quella fanfiction faceva davvero schifo. Adesso ci rido ancora sù quando mi capita di rileggerla e sono migliorata tantissimo.
« In te c’è più di quanto tu non sappia, figlio dell’Occidente cortese. Coraggio e saggezza, in giusta misura mischiati. Se un maggior numero di noi stimasse cibo, allegria e canzoni al di sopra dei tesori d’oro, questo sarebbe un mondo più lieto. »
(Thorin a Bilbo Baggins sul letto di morte in Lo Hobbit, pag. 353)


Thiliol su EFP
Post: 507
Utente Senior
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10/07/2012 16:25
 
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Recupero questa discussione, giusto per non aprirne un'altra e per porre un problema -relativo alle recensioni negative, ovvio- capitatomi recentemente.
Ammesso che io di recensioni propriamente negative, fino a oggi, non ne ho mai ricevute, mi sono dilettata nel lasciarne.
Sinceramente la storia della bandierina mi dà molto fastidio, come se fossi costretta a chiudere in una categoria la mia opinione, tendo quindi, anche quando qualcosa non va, a puntualizzarlo nella recensione, ma a non mettere la bandierina arancione. L'unica volta che mi è capitato è stato quando l'autore in questione, oltre a fare una marea di errori, inseriva nelle note una frase del tipo 'scusate gli errori, ma ho la febbre, quindi non siate troppo cattivi.' Ma te l'ho detto io di postare con la febbre? In quel caso, oltre a segnalare gli errori, ho anche messo la fatidica bandierina della discordia.
La risposta in quel caso è stata gentile, l'autore mi ha ringraziato -senza, tuttavia, modificare gli errori che avevo speso almeno un'ora a segnare con le dovute correzioni-, quindi non mi lamento troppo.

Ma il problema di oggi non è questo.
Mi è capitato, recentemente, di vedere questa mania della recensione negativa prendere troppo campo in modo insensato, in stile 'Metto la bandierina arancione e scrivo cose cattive senza andare a controllare la loro veridicità, sono così cooool!'
Mi riservo il diritto di disprezzare un simile atteggiamento.
Quando si parla senza basi, magari dicendo 'è una mia sensazione.' o 'questo dev'essere fatto così' quando poi non è vero, mi si rizzano i capelli sulla capa. Riporto un esempio generico, un recensore, seguito dalla sua bella bandierina gialla, una volta scrisse 'sé stesso non si scrive con l'accento, ma è se stesso'. In realtà entrambe le forme sono accettate, quindi, io dico, prima di parlare, assicurati che la tua correzione sia giusta, no? Oppure, recensore scisse 'non ci sono errori, ma per me la scena è troppo volgare', quindi bandierina gialla. Non apprezzo questo modo di farne uso, come se gente che scrive dignitosamente -stile, grammatica, coerenza logica- debba essere penalizzato da un nostro parere del tutto personale. Non credo che scrivere i propri dubbi, lasciando comunque la bandierina verde -o tutt'al più neutra- sia un problema, insomma, cosa cambia?
Odio quella dannata bandierina malefica, mi fa un gran brutto vederla, come se fosse il cartellino giallo in una partita di calcio.

Altra cosa che tendo a fare, è a considerare l'età dello scrittore quando lascio una recensione negativa.
Forse la penserò io in modo assolutamente fuori dal sentire comune, ma pretendo cose differenti da una dodicenne e da una ventenne. Ciò non vuol dire che ritenga giusto non far notare gli errori, quello sempre, ma che mi infastidisco di più se a sbagliare un 'dà verbo dare' è una ragazza con, magari, secolare esperienza di scrittura e diploma alle spalle, che una dodicenne alle prime armi. Insomma, abbiamo avuto tutti i nostri primi anni di scrittura con indicibili errori per cui ora ci metteremmo le mani fra i capelli, quindi mi sento di essere meno dura con determinate persone rispetto ad altre -partendo sempre dal presupposto che io sono lungi dall'essere perfetta-.
Post: 491
Utente Senior
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10/07/2012 17:35
 
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Re:
Audrey_24th, 10/07/2012 16.25:


Altra cosa che tendo a fare, è a considerare l'età dello scrittore quando lascio una recensione negativa.
Forse la penserò io in modo assolutamente fuori dal sentire comune, ma pretendo cose differenti da una dodicenne e da una ventenne. Ciò non vuol dire che ritenga giusto non far notare gli errori, quello sempre, ma che mi infastidisco di più se a sbagliare un 'dà verbo dare' è una ragazza con, magari, secolare esperienza di scrittura e diploma alle spalle, che una dodicenne alle prime armi. Insomma, abbiamo avuto tutti i nostri primi anni di scrittura con indicibili errori per cui ora ci metteremmo le mani fra i capelli, quindi mi sento di essere meno dura con determinate persone rispetto ad altre -partendo sempre dal presupposto che io sono lungi dall'essere perfetta-.



Secondo me l'età è fondamentale. Uno di 25 anni che mi scrive come uno di 12 è un dramma, uno di 12, a parer mio, va un po' "cullato" e rifocillato mentre gli si spiega dove sbaglia (poi gli errori, classicamente, son sempre gli stessi...), sperando che abbia voglia di imparare. Non per questo che con il 25enne s'abbia da essere molto acidi, ma è evidente che le situazioni sono diverse.

I vostri mi fanno girare un po' i cosìddetti.



.:Me on EFP:.

Post: 936
Utente Senior
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10/07/2012 18:21
 
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E se non si conosce l'età dell'autore perché le note non lo menzionano o sono vuote? Insomma, io credo che la questione dell'età non debba porsi, come il problema del "tatto": per me recensioni ferme e educate in ogni caso, in particolar modo sulla grammatica - che anche un dodicenne dovrebbe saper padroneggiare, a mio parere. Per quanto riguarda ingenuità sulla trattazione di temi particolari, anche lì esporre le proprie opinioni educatamente ma con fermezza. Non sto parlando, sia chiaro, di stroncature acide e ironiche che solo un certo tipo di utente sarebbe in grado di recepire senza offendersi a morte, ma di critiche sicure e sincere. Se ci sono margini di miglioramento, lo si dica, ma se la storia è letteralmente da buttare, si dica che urge una revisione alla radice, magari con l'aiuto di un beta.
Non diamo per scontato che i giovanissimi siano immaturi; se cominciano a essere "bacchettati" fin da subito, e una volta e due e tre, impareranno - sempre che non abbiamo stuoli deleteri di amichette attorno. Io ho cominciato a ricevere critiche molto tardi, e di conseguenza la mia maturazione è stata parecchio lenta - questo per quanto riguarda stile e temi, eh, non la grammatica. A tredici anni scrivevo obbrobri, ma dal punto di vista della sintassi e della punteggiatura - esclusa quella dei discorsi diretti, appresa più tardi - non avevano errori.
Post: 491
Utente Senior
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10/07/2012 18:36
 
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sìsì, non intendevo dire che i giovanissimi non meritano bacchettate... è solo che a uno di 12 anni lo puoi bacchettare e poi offrire la manina per rialzarsi, ad uno fatto e finito di 20-30 anni... non dico sia una causa persa, ma se è veramente determinato farà da sé, se no sarebbe il caso che smetta...
vabè, forse, son discorsi "classisti" – e devo anche specifcare che ho visto molti 12-13enni scrivere DADDDIO (roba che io alla loro età mi sognavo), però, insomma, ho anche visto alcuni scritti "immaturi" di gente brava che, letti senza sapere chicomecosadoveQUANDO, ti facevano solo che venir voglia di dargli mazzate sui denti.

I vostri mi fanno girare un po' i cosìddetti.



.:Me on EFP:.

Post: 507
Utente Senior
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10/07/2012 18:42
 
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Infatti non sostengo che ai più giovani non si debbano far presenti gli errori, ma è anche vero che da un dodicenne non pretendo la perfezione, soprattutto stilistica ed emotiva -e questo non sottintende che non sappiano scrivere, ci sono ragazzi più piccoli di me che invidio per la loro accuratezza descrittiva e per l'introspezione.
Solo accetto meglio, con meno smorfie, una storia con personaggi relativamente superficiali se a scrivermela è un ragazzino delle medie, rispetto a un universitario.
Mi è capitato di lasciare una recensione critica a una ragazza che ho poi scoperto avere tredici anni in cui le chiedevo anche i maniera pesante -non insulti, ma rimarcando- di puntare sull'introspezione. Sono ritornata sulla questione nei commenti successivi e lei provava anche a essere più introspettiva, ma aveva tredici anni, era alle sue prime esperienze e ovviamente io stavo pretendendo troppo e troppo in fretta. Mi sono sentita uno schifo e lei ha sempre preso ogni consiglio con gentilezza e buona volontà. Sinceramente quando si ha quell'età, sono d'accordo con i consigli, ma contro l'idea di spronare troppo lo scrittore, il tempo aiuta a migliorare da solo, con l'esperienza, non serve a nulla impuntarsi.
Se invece hai alle spalle un'esperienza solida di scrittura e ancora te ne esci con personaggi superficiali, mi sento in diritto di fartelo notare anche ripetutamente e con convinzione -fermo restando che anche in questo campo i gusti influiscono.
Post: 152
Utente Junior
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11/07/2012 19:22
 
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No, io sono abbastaza dura in questo, forse è un mio limite, ma è così.
Il fatto di avere 12 anni non giustifica nè errori di grammatica nè una scarsa attenzione all'introspezione o alla trama della storia (senza contare che è meglio prenderli da piccoli, quando si può ancora riparare).
Mi spiego meglio: se mi scrivi una storia che tratta certo determinati argomenti, magari anche delicati, e lo fai con superficialità perchè non ne sei capace o sei svogliato, la critica negativa ci sta tutta anche se hai 12 anni. Io non credo che a quell'età sei così stupido da non capire quali possono essere i propri limiti e le proprie capacità, nè tantomeno è una scusa per trascurare la grammatica.
Normalmente, poi, quando leggo e recensisco (sì, recensisco quasi sempre) non mi preoccupo minimamente di andare a controllare età, sesso o altro dell'autore. Non giudico l'autore, giudico la storia e se trovo carenze sia nella forma che nella sostanza le faccio notare senza ammorbidire la pillola e senza "scusa forse sto sbagliando" perchè poi non si viene minimamente calcolati.
In quanto al colore della bandierina io lo trovo molto utile per rendere più immediato ciò che voglio dire nella recensione: se la bandierina è verde e c'è una critica, vuol dire che magari sto segnalando una svista o un evidente errore di distrazione, o comunque un errore che non pregiudica la bellezza della storia; se la bandierina è bianca, allora vuol dire che ciò che ho letto non è da buttar via, ma nemmeno posso considerarlo un buon lavoro (perchè c'è qualche errore di troppo o perchè non mi ha trasmesso nulla); se la bandierina è gialla, allora vuol dire che gli errori di forma o il modo in cui è stato trattato un certo argomento, o la trama in sè, rendono la storia meritevole di critica, un modo, insomma, per dire "rivedila perchè così non va". A che serve scrivere due pagine di critiche se poi segnalo la mia recensione come "positiva"?

So di essere dura, mi rendo conto che spesso le mie critiche non fanno piacere e risultano anche un po' difficili da mandar giù, ma sono convinta che siano molto più utili di una carezza e un occhio chiuso.
« In te c’è più di quanto tu non sappia, figlio dell’Occidente cortese. Coraggio e saggezza, in giusta misura mischiati. Se un maggior numero di noi stimasse cibo, allegria e canzoni al di sopra dei tesori d’oro, questo sarebbe un mondo più lieto. »
(Thorin a Bilbo Baggins sul letto di morte in Lo Hobbit, pag. 353)


Thiliol su EFP
Post: 819
Utente Senior
OFFLINE
12/07/2012 10:14
 
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Re:
Thiliol Calime, 11/07/2012 19.22:

No, io sono abbastaza dura in questo, forse è un mio limite, ma è così.
Il fatto di avere 12 anni non giustifica nè errori di grammatica nè una scarsa attenzione all'introspezione o alla trama della storia (senza contare che è meglio prenderli da piccoli, quando si può ancora riparare).
Mi spiego meglio: se mi scrivi una storia che tratta certo determinati argomenti, magari anche delicati, e lo fai con superficialità perchè non ne sei capace o sei svogliato, la critica negativa ci sta tutta anche se hai 12 anni. Io non credo che a quell'età sei così stupido da non capire quali possono essere i propri limiti e le proprie capacità, nè tantomeno è una scusa per trascurare la grammatica.
Normalmente, poi, quando leggo e recensisco (sì, recensisco quasi sempre) non mi preoccupo minimamente di andare a controllare età, sesso o altro dell'autore. Non giudico l'autore, giudico la storia e se trovo carenze sia nella forma che nella sostanza le faccio notare senza ammorbidire la pillola e senza "scusa forse sto sbagliando" perchè poi non si viene minimamente calcolati.
In quanto al colore della bandierina io lo trovo molto utile per rendere più immediato ciò che voglio dire nella recensione: se la bandierina è verde e c'è una critica, vuol dire che magari sto segnalando una svista o un evidente errore di distrazione, o comunque un errore che non pregiudica la bellezza della storia; se la bandierina è bianca, allora vuol dire che ciò che ho letto non è da buttar via, ma nemmeno posso considerarlo un buon lavoro (perchè c'è qualche errore di troppo o perchè non mi ha trasmesso nulla); se la bandierina è gialla, allora vuol dire che gli errori di forma o il modo in cui è stato trattato un certo argomento, o la trama in sè, rendono la storia meritevole di critica, un modo, insomma, per dire "rivedila perchè così non va". A che serve scrivere due pagine di critiche se poi segnalo la mia recensione come "positiva"?

So di essere dura, mi rendo conto che spesso le mie critiche non fanno piacere e risultano anche un po' difficili da mandar giù, ma sono convinta che siano molto più utili di una carezza e un occhio chiuso.



Secondo me hai ragione, ma vorrei puntualizzare una cosa: credo dipenda dal tipo di dodicenne/tredicenne che ti trovi davanti.
Quelli che postano storie tanto per farlo, fregandosene di trama, grammatica, regolamento, introspezione, "credibilità", ecc... Li ho in odio anche io, lo ammetto. Cioè, m'infastidiscono.
Invece, a quelli che s'impegnano e, tutto sommato, riescono a fare un buon lavoro, tanto di cappello.
A quell'età si può essere tranquillamente "maturi", (ovvio, parzialmente e in determinati ambiti, comunque persone mature in tutto e per tutto non penso esistano ^^). Quindi, complimenti a chi lo è.
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