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E quando si creano problemi alla storia? ( NO MS/GS )

Ultimo Aggiornamento: 02/04/2013 15:31
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30/03/2013 11:44
 
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Volevo aprire un thread per parlare di un problema che secondo me è molto fastidioso. Può sembrare la solita questione GS / MS, ma non la è.
Vorrei infatti concentrarmi in quei casi in cui i personaggi sono ben costruiti, interessanti, non banali o comunque anche se magari un pò "stereotipati" comunque piacevoli e accattivanti, insomma, personaggi davvero costruiti bene, e i loro eventuali "exploit" rovinano solo e soltanto la credibilità e la coerenza della trama, non loro stessi come personaggi.

Non è fastidioso?
Personaggi che non dovrebbero avere poteri particolari ma ad un certo punto li fanno spuntare fuori dal nulla per non si sa bene quale motivo, personaggi che invece magari hanno anche poteri particolari, ma ad un certo punto l'autore gli conferisce altre cose mirabolanti che non c'entrano con i loro poteri "stabiliti canonicamente" e l'effetto resta sempre e comunque lo stesso, perché non sono cose giustificate, personaggi che miracolosamente guariscono da danni molto pesanti senza capire bene come...

Insomma, se voglio raccontare la storia di un superuomo che supera TUTTE le avversità devo far capire che è un superuomo e giustificare la cosa, se voglio parlare di persone più o meno "sfaccettate", con forze e debolezze, devo fare in modo che la storia si adatti a loro, se li voglio far vincere devo dargli prove che si adattino alle loro abilità.

Perché se non sono superuomini è implicito che in alcuni casi potrebbero venire sconfitti e quindi, alla fine, perché la storia sia credibile, deve essere anche una questione di fortuna, devono trovarsi ad affrontare sfide non troppo difficili per loro e difficili nella direzione giusta, cioé in quella che loro sono più predisposti ad affrontare.

Poi vabbé ci sono pure le tragedie che finiscono male ma mi pareva ovvio che io parlavo di storie col lieto fine.
Voi cosa ne pensate? Vi è mai capitato di trovare storie col personaggio tipo che è un impiegato di banca e il modo migliore che trova per affrontare uno tsunami è bere tutta l'acqua con una cannuccia per poi spararla contro l'asteroide grosso come tutti gli Stati uniti che già che ci siamo perché non risolvere due problemi in una botta sola?
E ripeto vorrei concentrarmi sul caso in cui quello che viene rovinato è la credibilità del racconto, non il personaggio in sé!!!
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Se a Johnny gira e va, che strane cose fa
riesce anche a pensare col pensiero... -_-'
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Utente Senior
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30/03/2013 13:52
 
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Bob_Ombadil, ma secondo me questo tipo di personaggio è una MS/GS.
Non è che Mary o Gary siano personaggi per forza piatti: sono quei personaggi che, appunto, arrivano e, per usare proprio le tue parole, con i loro exploit rovinano la coerenza della trama.
Poi alcuni sono caratterizzati meglio di altri, ma nel momento in cui arrivano e BADABAAAAM, il mondo si piega ai loro scopi, si va a finire nella Mary Sue.
Quello che posso dire è che se di partenza il personaggio è ben fatto, è molto più facile che ci sia nelle prossime storie di quell'autore un miglioramento (magari gli si fa notare le pecche della trama). Magari l'autore è solo un po'ingenuo ma ha del potenziale e, una volta capito il problema, lo correggerà.


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30/03/2013 14:23
 
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Sì però anche se l'origine è la stessa alla fine i problemi sono due diversi.

Di solitofino ad ora quando si parlava di una Mary Sue si dava per scontato che era il personaggio ad essere rovinato, volevo sentire un pò di pareri e parlare un pò della situazione diversa che sfocia in un problema diverso, che poi vogliamo ascriverlo nei casi MS o che sia più appropriato un altro nome è meno rilevante rispetto alla questione in sé.

Hai ragione a dire che la cosa di solito è più circoscritta, perché in questo caso capita spesso che a rovinarsi sia solo una o comunque alcune scene, non tutto il racconto nel complesso ad esempio, e questa già è una grossa differenza perché se invece la Mary Sue influisce negativamente sui personaggi il danno di solito è molto più grosso e meno arginabile
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Utente Veteran
Piccola Iena
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30/03/2013 14:32
 
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Bob, io sinceramente non ho capito tanto bene dove vuoi andare a parare.
Potremmo smetterla di parlare di Marysuaggine e affini e limitarci a dire "Il tal personaggio è incoerente con l'ambientazione in cui si trova" e avremmo risolto la questione. Ci si affida troppo a un termine (MS, appunto) che dovrebbe aiutare a delineare una problematica e invece diventa esso stesso oggetto del contendere...
Posto, comunque, che solitamente il protagonista di un romanzo d'azione è comunque un idividuo con qualche caratteristica speciale: è pur sempre un eroe.



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Utente Veteran
Imperatrice dei Pigri: quel che posso far domani, non farò oggi!
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30/03/2013 19:04
 
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Personaggi che non dovrebbero avere poteri particolari ma ad un certo punto li fanno spuntare fuori dal nulla per non si sa bene quale motivo, personaggi che invece magari hanno anche poteri particolari, ma ad un certo punto l'autore gli conferisce altre cose mirabolanti che non c'entrano con i loro poteri "stabiliti canonicamente" e l'effetto resta sempre e comunque lo stesso, perché non sono cose giustificate, personaggi che miracolosamente guariscono da danni molto pesanti senza capire bene come...


E' una questione di personaggi gestiti male (che rovinano la trama).
Esempio scemo: in dragon ball Goku ha poteri mirabolanti, non c'è UN combattimento che non è vinto da lui o dal suo parente più stretto, quindi va un po' a sfancularsi la funzione stessa degli altri personaggi, che diventano punch ball per il cattivo di turno. Di conseguenza va a rovinarsi anche la trama, perché se sempre lo stesso personaggio si potenzia... beh, è inutile che ne esistano altri, no?
Insomma, in un manga di combattimenti, se alla fine fa qualcosa in una lotta solo uno non ha molto senso.


Toriyama ci ha marciato molto con questa cosa, però una spiegazione arrampicata sugli specchi l'ha data: il fatto che i guerrieri sayajin diventano più forti quando sono in fin di vita e sopravvivono.
Perché? Per quale legge fisica? Per quale legge biologica? Con quali limiti?


Il punto non è tanto che un pg è fortissimo o bellissimo o intelligentissimo o con una morale che nemmeno Buddha è Gesù messi insieme, il problema arriva quando la trama gira intorno a questi personaggi - e si rovina, perché essa non eisste più; se eliminassimo il personggio x la trama in questione non esiste nemmeno, perché il resto del "mondo" che viene mostrato in questa storia non regge da solo.
Insomma, è come se non fosse più la terra (I personaggi) a dover girare intorno al sole (la trama), ma il sole a girare intorno alla terra.
A questo punto il pg non è più un eroe, diventa... aiuto, non so spiegarmi ( XD ) ma diventa tipo l'unica cosa che regge la vicenda.
Erena "Posso avere una Proroga?"-chan
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Utente Senior
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30/03/2013 19:34
 
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Dipende, non sempre i personaggi devono avere caratteristiche particolari e non sempre comunque (per rispondere all'ultimo post) è sbagliato di per sé scrivere qualcosa che ruoti attorno al personaggio, i personaggi sono interessanti se ci si vuole focalizzare e lo si sa fare andrà bene così... infatti secondo me Dragon Ball (almeno quando l'ho letto all'epoca, ora è tanto che non lo rileggo non saprei se sono della stessa opinione) perdeva colpi proprio quando si faceva qualche tentativo di dare maggiore risalto ad altri che non erano in grado di stare al passo con Goku...
Soprattutto i suoi figli e i personaggi più nuovi in generale, erano tutti abbastanza deludenti non era questione di essere forti o no era che rendere protagonisti loro stonava perché non avevano carisma, pur essendo sempre rimasto molto ma molto più debole ed essendo spesso usato in modo comico Crilin aveva molto più carisma ad esempio.

Il punto è che sì, si tratta proprio di incoerenza e si tratta in questo caso di... ecco, non so la sensazione in cui ad avere poteri che non le competono sia la "fortuna"... l'ho già detto prima un personaggio non invincibile DEVI sapere che se uscirà vincitore da una certa battaglia o una certa difficoltà deve avere la fortuna di trovarsi ad affrontare sfide adatte a lui e a cui è predisposto...
insomma, mi riferisco a quelle situazioni in cui non ti viene nemmeno da considerare che l'errore sia nel personaggio ma piuttosto quando hai la sensazione che accada un miracolo... o un paio... o miracoli a ripetizione... :-/

Alla fine i miracoli stancano :-P se il tentativo è quello di rendere un racconto epico o eccitante bé no, stanca e basta e lo rende non plausibile...

Poi in certi contesti può anche essere una trovata buona, divertente eccetera... Ad esempio alcuni film sono volutamente esagerati e lì la cosa magari stona meno, forse perché essendo consapevoli di quando le cose perdono realismo le narrano in modo da "ammortizzare" il lato negativo... ad esempio in Cobra 11 do per scontato che le scene d'azione siano impossibili e stupide e se il resto della trama fosse bella le più grandi idiozie messe in una scena d'azione non la rovinerebbero perché sono una caratteristica intrinseca della serie (per dire), un errore inserito in una scena di tipo diverso lo rovinerebbe molto di più imho (se dovessi riconoscerlo, ovvio)

Forse più che altro è che una volta stabilite delle regole l'autore dovrebbe seguirle in maniera più attenta... se già all'inizio una cosa la definisci "permessa" nel tuo racconto automaticamente non è un problema, fa parte del racconto...
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31/03/2013 17:27
 
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Mh, in effetti neanch'io chiamerei Mary Sue un personaggio incastrato in una situazione simile. Perchè non è neanche detto che gli stia succedendo qualcosa che abbia come solo fine quello di renderlo il super-protagonista della storia, l'unica forza motrice degli avvenimeni... a me, ad esempio, è capitato un problema del genere il giorno che mi ero cimentata nello scrivere un racconto breve fantasy.

Avevo creato un gruppo di mercenari e gli avevo dato una spada. Smussata. E non una spada a testa, ad uno solo di loro. Erano persone normalissime, non particolarmente dotate per il lavoro che facevano: erano finiti lì, tra avventure relativamente epiche, semplicemente perchè ciascuno di loro aveva un ingente bisogno di denaro e nessuna maniera di trovarlo in modo convenzionale. All'interno dell'ambientazione inventata da me era una professione relativamente comune tra i più disperati... una cosa quasi da "gladiatori": erano complessivamente carne da macello, ma quelli più bravi e più fortunati riuscivano effettivamente a raggiungere la fama. Non essendo schiavi come i gladiatori, la cosa gli portava dei benefici allucinanti - un po' come potrebbe essere il diventare calciatore di serie A in Italia. Tanti ragazzi ci provano, alcuni tralasciando anche tutto il resto, ma sono due in croce quelli che ci riescono.

Però quello che avevo inventato io, insomma, come gruppo faceva schifo, almeno a livello di combattimento. Peccato che, nella missione che raccontavo, ci fosse una minaccia di una certa importanza che andava presa a mazzate. Quando finalmente mi sono fermata a pensare al COME fargliela sconfiggere... SBAM. Ho dovuto buttare via tutto: non c'era modo, l'unico motivo per cui potevano vincere è solo perchè IO volevo che vincessero.

Credo che sia questo, ciò che crea il problema che hai riscontrato. Uno si inventa un personaggio, o più personaggi, che sono interessanti, divertenti. Poi si inventa una trama appassionante e mette insieme le due cose. E' però difficile avere una visione d'insieme del racconto, almeno per me. Prendo dei personaggi, prendo una storia, vedo che succede a mettere quei tizi lì in una cosa simile.
Col risultato che poi mi finiscono in situazioni che non possono umanamente superare.
La mia soluzione è quella di cestinare tutto alla velocità del suono, ma questo nasce dal fatto che non pubblico i miei lavori "originali". Se li pubblicassi invece su EFP mano a mano che scrivo... be', finirei sicuramente con l'inciampare in questo tipo di errore.
[Modificato da M.Groan 31/03/2013 17:28]
Post: 411
Utente Senior
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01/04/2013 00:06
 
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Quando finalmente mi sono fermata a pensare al COME fargliela sconfiggere... SBAM. Ho dovuto buttare via tutto: non c'era modo, l'unico motivo per cui potevano vincere è solo perchè IO volevo che vincessero.



Boh a me questa cosa mi sembra un po' un peccato: dopotutto ci hai perso tempo ed energie ed alla fine credo che sia l'autore a volere un lieto fine alla storia o meno. Ci hai pensato, ci hai perso tempo, magari qualcuno quella storia avrebbe potuto leggerla e trovarla carina. Certo e' sempre una storia tua e decidi tu quello che farne.
Anche io sto lavorando ad una battaglia finale tostissima nella quale voglio far "vincere" due personalita' contrastanti tra di loro che insieme non potrebbero e non devono esistere: e' complicato tirare le somme e far quadrare i conti, ma e' quello il suo bello.

Ed anche se risulto un pelo OT, proprio da quello che ho scritto, dico come la vedo sulle trame a cavolo o personaggi che rovinano la storia con un'azione non consona: io non le noto, sono troppo presa dal personaggio, che anche se la cosa stona, in quel contesto potrebbe piacermi, dipende tutto come e' trattato l'argomento.
Ho letto di molte autrici che sviluppano trame semplici o semplicissime, ma si accaniscono (positivamente) sulle psicologie e le relazioni tra i personaggi, talmente tanto da distogliermi proprio dalla trama banale oppure da incongruenze descrittive.

 
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Utente Junior
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01/04/2013 12:55
 
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Re:
zorrorosso@EFP, 01/04/2013 00:06:


Quando finalmente mi sono fermata a pensare al COME fargliela sconfiggere... SBAM. Ho dovuto buttare via tutto: non c'era modo, l'unico motivo per cui potevano vincere è solo perchè IO volevo che vincessero.



Boh a me questa cosa mi sembra un po' un peccato: dopotutto ci hai perso tempo ed energie ed alla fine credo che sia l'autore a volere un lieto fine alla storia o meno. Ci hai pensato, ci hai perso tempo, magari qualcuno quella storia avrebbe potuto leggerla e trovarla carina. Certo e' sempre una storia tua e decidi tu quello che farne.
Anche io sto lavorando ad una battaglia finale tostissima nella quale voglio far "vincere" due personalita' contrastanti tra di loro che insieme non potrebbero e non devono esistere: e' complicato tirare le somme e far quadrare i conti, ma e' quello il suo bello.

Ed anche se risulto un pelo OT, proprio da quello che ho scritto, dico come la vedo sulle trame a cavolo o personaggi che rovinano la storia con un'azione non consona: io non le noto, sono troppo presa dal personaggio, che anche se la cosa stona, in quel contesto potrebbe piacermi, dipende tutto come e' trattato l'argomento.
Ho letto di molte autrici che sviluppano trame semplici o semplicissime, ma si accaniscono (positivamente) sulle psicologie e le relazioni tra i personaggi, talmente tanto da distogliermi proprio dalla trama banale oppure da incongruenze descrittive.





Mah, sai, mi ero trovata in quella situazione perchè ho voluto fare "quella originale", colei che con sprezzo del pericolo e somma maestria creava un fantasy innovativo e blablablabla. Insomma, ho voluto fare troppo la figa e l'ho voluta fare con una trama che, in realtà, era banale e tremendamente tipica del genere. Ho quindi creato un miscuglio buffo, con personaggi tutto sommato insoliti che per capacità e background non c'entravano una madonna con l'epicità della storia.
Non potevo tenerla così com'era, sarebbe stato orribile. Se proprio volevo fare una cosa carina potevo fare un raccontino fantasy normale fatto bene, o lasciar stare il fantasy e scrivere qualcosa di più adatto ai personaggi... ma scrivere boiate solo perchè mi sento figa, ecco, no. Per me, quindi, è solo giusto che sia finita nel cestino del "prima o poi magari ti modifico".

Comunque, un accanimento fatto bene sulla psicologia dei personaggi può effettivamente smorzare un po' l'incongruenza di cui si sta discutendo. Mettiamo che Maddalena la fioraia riesca, per una botta di fortuna un po' raffazzonata e buttata lì a caso dall'autrice nel panico, a sfilettare un drago con il solo ausilio di un trinciapollo. Una roba che il lettore manda mentalmente a quel paese sia l'autrice, che ci ha messo un drago e poi non sapeva come farlo fuori, che Maddalena ed il suo didietro mostruoso.
Però, se da questo avvenimento assurdo che si può considerare come un errore molto fastidioso l'autrice si butta a capofitto sulla psicologia di Maddalena... l'errore può diventare un buono spunto. Magari la fioraia viene colta da manie di onnipotenza che la portano a far cavolate e, alla fine, muore cambiando una lampadina perchè si sentiva troppo figa ed immortale per staccare un attimo la corrente.

Insomma, c'è da vedere com'è la storia e di quanta autoironia possiede l'autore. Ma mettere un personaggio normale in una situazione al di là delle sue capacità e farlo vincere senza motivo, tirandolo per i capelli... per me, a meno di casi particolari, è un errore. E sì, mi dà fastidio.
Post: 924
Utente Senior
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02/04/2013 09:18
 
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Re:
zorrorosso@EFP, 4/1/2013 12:06 AM:


Ed anche se risulto un pelo OT, proprio da quello che ho scritto, dico come la vedo sulle trame a cavolo o personaggi che rovinano la storia con un'azione non consona: io non le noto, sono troppo presa dal personaggio, che anche se la cosa stona, in quel contesto potrebbe piacermi, dipende tutto come e' trattato l'argomento.



Io credo che M. Groan volesse dire che, piacere o non piacere, la trama stava in piedi per volere divino (dell'autore).

Inuyasha, per esempio, è un manga che ho amato moltissimo, ma per sconfiggere il cattivo ed avere il lieto fine ha dovuto far scivolare Naraku su una buccia di banana (a meno che non fosse un'elaborato suicidio perché non ce la faceva più neanche lui).
Mi piacciono i personaggi? Sì, tantissimo.
Mi piace il manga? Non fingerò che il finale me l'abbia un po' guastato.

E' oggetivamente un buon manga? No.

"Ti amo e ti odio.Come possa accadere ciò,forse ti chiedi.Non lo so ma sento che così accade e me ne tormento"




"Ho amato senza avere e avuto senza amare,sofferto per niente e pagato per tutto"
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"I libri che gli uomini chiamano immorali sono semplicemente libri che mostrano all'uomo la sua vergogna"


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02/04/2013 10:10
 
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Re:
M.Groan, 31/03/2013 17:27:


Mh, in effetti neanch'io chiamerei Mary Sue un personaggio incastrato in una situazione simile. Perchè non è neanche detto che gli stia succedendo qualcosa che abbia come solo fine quello di renderlo il super-protagonista della storia, l'unica forza motrice degli avvenimeni... a me, ad esempio, è capitato un problema del genere il giorno che mi ero cimentata nello scrivere un racconto breve fantasy.

Avevo creato un gruppo di mercenari e gli avevo dato una spada. Smussata. E non una spada a testa, ad uno solo di loro. Erano persone normalissime, non particolarmente dotate per il lavoro che facevano: erano finiti lì, tra avventure relativamente epiche, semplicemente perchè ciascuno di loro aveva un ingente bisogno di denaro e nessuna maniera di trovarlo in modo convenzionale. All'interno dell'ambientazione inventata da me era una professione relativamente comune tra i più disperati... una cosa quasi da "gladiatori": erano complessivamente carne da macello, ma quelli più bravi e più fortunati riuscivano effettivamente a raggiungere la fama. Non essendo schiavi come i gladiatori, la cosa gli portava dei benefici allucinanti - un po' come potrebbe essere il diventare calciatore di serie A in Italia. Tanti ragazzi ci provano, alcuni tralasciando anche tutto il resto, ma sono due in croce quelli che ci riescono.

Però quello che avevo inventato io, insomma, come gruppo faceva schifo, almeno a livello di combattimento. Peccato che, nella missione che raccontavo, ci fosse una minaccia di una certa importanza che andava presa a mazzate. Quando finalmente mi sono fermata a pensare al COME fargliela sconfiggere... SBAM. Ho dovuto buttare via tutto: non c'era modo, l'unico motivo per cui potevano vincere è solo perchè IO volevo che vincessero.

Credo che sia questo, ciò che crea il problema che hai riscontrato. Uno si inventa un personaggio, o più personaggi, che sono interessanti, divertenti. Poi si inventa una trama appassionante e mette insieme le due cose. E' però difficile avere una visione d'insieme del racconto, almeno per me. Prendo dei personaggi, prendo una storia, vedo che succede a mettere quei tizi lì in una cosa simile.
Col risultato che poi mi finiscono in situazioni che non possono umanamente superare.
La mia soluzione è quella di cestinare tutto alla velocità del suono, ma questo nasce dal fatto che non pubblico i miei lavori "originali". Se li pubblicassi invece su EFP mano a mano che scrivo... be', finirei sicuramente con l'inciampare in questo tipo di errore.


Eccoti COME: affrontano il nemico, vengono battuti e ridotti in fin di vita, ma per puro miracolo sopravvivono (oppure lo vedono, capiscono che non possono farcela e scappano); a quel punto, incontrano Tizio che li rimprovera, si prende cura di loro e li allena finché non saranno in grado di superare la sfida... oppure, semplicemente, fai trovare loro un oggetto magico, un'arma o un alleato che riequilibrino la situazione...
P.S. UNA SOLA spada in un intero gruppo di mercenari?! [SM=g27993] E gli altri cosa fanno, tirano sassi?!
[Modificato da Vodia 02/04/2013 10:16]
Post: 1.287
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02/04/2013 11:30
 
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Re:
M.Groan, 31/03/2013 17:27:


Mh, in effetti neanch'io chiamerei Mary Sue un personaggio incastrato in una situazione simile. Perchè non è neanche detto che gli stia succedendo qualcosa che abbia come solo fine quello di renderlo il super-protagonista della storia, l'unica forza motrice degli avvenimeni... a me, ad esempio, è capitato un problema del genere il giorno che mi ero cimentata nello scrivere un racconto breve fantasy.

Avevo creato un gruppo di mercenari e gli avevo dato una spada. Smussata. E non una spada a testa, ad uno solo di loro. Erano persone normalissime, non particolarmente dotate per il lavoro che facevano: erano finiti lì, tra avventure relativamente epiche, semplicemente perchè ciascuno di loro aveva un ingente bisogno di denaro e nessuna maniera di trovarlo in modo convenzionale. All'interno dell'ambientazione inventata da me era una professione relativamente comune tra i più disperati... una cosa quasi da "gladiatori": erano complessivamente carne da macello, ma quelli più bravi e più fortunati riuscivano effettivamente a raggiungere la fama. Non essendo schiavi come i gladiatori, la cosa gli portava dei benefici allucinanti - un po' come potrebbe essere il diventare calciatore di serie A in Italia. Tanti ragazzi ci provano, alcuni tralasciando anche tutto il resto, ma sono due in croce quelli che ci riescono.

Però quello che avevo inventato io, insomma, come gruppo faceva schifo, almeno a livello di combattimento. Peccato che, nella missione che raccontavo, ci fosse una minaccia di una certa importanza che andava presa a mazzate. Quando finalmente mi sono fermata a pensare al COME fargliela sconfiggere... SBAM. Ho dovuto buttare via tutto: non c'era modo, l'unico motivo per cui potevano vincere è solo perchè IO volevo che vincessero.

Credo che sia questo, ciò che crea il problema che hai riscontrato. Uno si inventa un personaggio, o più personaggi, che sono interessanti, divertenti. Poi si inventa una trama appassionante e mette insieme le due cose. E' però difficile avere una visione d'insieme del racconto, almeno per me. Prendo dei personaggi, prendo una storia, vedo che succede a mettere quei tizi lì in una cosa simile.
Col risultato che poi mi finiscono in situazioni che non possono umanamente superare.
La mia soluzione è quella di cestinare tutto alla velocità del suono, ma questo nasce dal fatto che non pubblico i miei lavori "originali". Se li pubblicassi invece su EFP mano a mano che scrivo... be', finirei sicuramente con l'inciampare in questo tipo di errore.



Questa fic sembra interessante, sei proprio sicuro di volerla buttare via per un finale che non ti convince?

Così su 2 piedi ho la sensazione che il problema non sia solo nel finale, ma nel "viaggio dell'eroe" (o nel tuo caso degli eroi XD)

In soldoni: in qualunque trama (lunga o corta non ha importanza) l'eroe parte da perfetto sfigato e intraprende un percorso di crescita (sia psicologica, che di capacità) che lo condurrà alla sconfitta del nemico.

Solitamente l'eroe fin dall'inizio ha una qualche qualità (forza, astuzia, intuito, generosità ecc...), ma la sfrutta nel modo sbagliato, durante l'avventura dovrà fare appello proprio a questa qualità (anche inconsapevolmente) per raggiungere il suo scopo.

Faccio un esempio Disneyano: Aladdin è caratterizzato dall'astuzia, ma all'inizo la sfrutta solo per le sue scorrerie da ladruncolo di Agraba. La sua abilità verrà sfruttata dall'antagonista per trovare la Lampada e Aladdin stesso la utilizzerà per costruire l'enorme castello di balle con cui diventare il Principe Alì Ababua per conquistare Jasmine. Tutto questo però gli si ritorce contro, costringendolo ad arrivare allo scontro finale con Jafar in una situazione di totale svantaggio (Jafar ha tutto, lui non ha più niente).
Alla fine la sconfitta del nemico arriva proprio grazie all'astuzia del protagonista che riesce a sfruttarla finalmente nel modo giusto: è maturato psicologicamente, è diventato consapevole delle proprie capacità e del fatto che non gli serva la Lampada per raggiungere il suo scopo.

Nel tuo caso hai un intero gruppo di mercenari, quindi dovrai creare un protagonista e i suoi allegri compagni d'avventura, dotandoli di pregi e difetti fondamentali.
Durante la trama dovrai fagli acquisire consapevolezza di queste doti (o sfighe che potranno diventare doti XD) e giungere allo scontro finale in modo sensato...

Se ti serve un esempio Shonen confronta Dragonball e One Piece: sono sempre manga Shonen, ma affrontano situazioni simili in modo diametralmente opposto.

In Dragonball contano solo i Sajian e nelle Saghe finali dello Z solo Goku, in One Piece conta tutta la ciurma.

In DB i vari Yamcha, Ten Sing, Crili, Junior ecc... non sono buoni nemmeno per sconfiggere gli scagnozzi del Bss finale (Napa, Squadra jinew... Botte da orbi gratuite), stanno lì a far tappezzeria in attesa che Goku arrivi a salvare la situazione.

In One Piece ognuno ha il suo ruolo: Rufy è più forte e solo lui potrebbe sconfiggere Crocodile, ma soltanto Zoro può sconfiggere Mr One e permettere a Rufy di arrivare al Boss finale. Così come solo Usopp ha le caratteristiche fondamentali per affrontare Perona a thriller Bark e Sanji non può che essere il degno avversario di Absalom... [SM=g27989]

Se poi il tuo problema è l'oggetto magico (la spada smussata presumo) la questione è semplice: per ogni oggetto magico che conferisce fenomenali poteri vi è un contrappasso. L'Anello di Frodo è indissolubilmente legato a Sauron, gli Horcrux ti spezzano l'anima, l'Aurin esaudisce qualunque desiderio, ma in cambio ti cancella i ricordi... Quindi se hai l'impressione che la Spada sia un deus ex machina metti un contrappasso che porti alla fine gli eroi a rinunciarvi: non possono affidarsi per sempre a quell'arma.

Ti prego non fare la solita Spada che risucchia le anime di chi la usa: è già presente in Soul Calibur e Warcraft [SM=g27988]

Spero di non essere andata ot, con questo post (mi sembra che l'esempio di MR Groan fosse attinente)... ^^

Ps: Se vuoi provare a riprendere in mano questa (potenziale) bella fic, contattami su efp, trovi il mio account in firma, non mi dispiace aiutare [SM=g27987]
[Modificato da Treasterischi 02/04/2013 11:37]
Post: 14
Utente Junior
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02/04/2013 15:31
 
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Re: Re:
Ohi, ohi, fermi! XD
Era solo un esempio, non un problema da risolvere! Ho raccontato questa storiella soltanto perchè mi sembrava un buon esempio del problema segnalato da Bob Ombadil, e credevo potesse essere interessante spiegarvi perchè anch'io sono incappata in una situazione del genere.
Giusto per supporre una possibile causa di questo fenomeno del "eroe molto per caso, troppo per caso".

Comunque.

Vodia: sono entrambe ottime soluzioni, ma c'incastrano poco con la missione ed il gruppo di protagonisti. Tra parentesi, gli altri due membri del gruppo... uno spara vaccate e fa lo gnocco, l'altro tira cazzotti a caso. Stop. Comunque, non è problema che io voglia risolvere... no, veramente, non voglio. Era una vaccata di racconto, metto da parte gli elementi horror della storia, che erano bellini e magari li utilizzo per qualcos'altro, ed il resto PUFF. Via!
Accidenti, il fantasy "classico" neanche mi piace! Ho provato a scrivere una roba del genere solo perchè era qualcosa che non avevo mai fatto.

Treasterischi:
te come beta mi sa che saresti (o sei) affatto male, anzi. M'è partito un "aaaww" gratuito, abbi pazienza, non sono abituata a queste offerte di aiuto XD
Purtroppo non ho intenzione di riprendere in mano il racconto, ho già tanta roba in ballo (un racconto breve che m'è diventato romanzo e s'è arenato come una balenottera, più le fanfiction che sto cercando di portare avanti). In più, come ho scritto prima, neanche mi piace il fantasy. Era solo un esperimento ed un tentativo di fare la scrittrice gnocca.
Ah, tra parentesi, la spada smussata era... una spada smussata. Niente poteri, purtroppo, era un fantasy con poca magia a giro. Un po' alle Cronache del ghiaccio e del fuoco, forse.
Ti ringrazio comunque infinitamente per l'offerta di aiuto, che mi ha fatto proprio piacere!

Ah, una cosa. Siccome qua mi sa che si va OT a manetta, se avete qualche altra osservazione da fare sul mio racconto cestinato, piuttosto, mandatemi un messaggio qui con l'affare di posta del forum o meglio ancora su efp, che tanto ho il link in firma (c'è da cliccare sull'immagine).


Infine...


Kagura92, 02/04/2013 09:18:



Io credo che M. Groan volesse dire che, piacere o non piacere, la trama stava in piedi per volere divino (dell'autore).

Inuyasha, per esempio, è un manga che ho amato moltissimo, ma per sconfiggere il cattivo ed avere il lieto fine ha dovuto far scivolare Naraku su una buccia di banana (a meno che non fosse un'elaborato suicidio perché non ce la faceva più neanche lui).
Mi piacciono i personaggi? Sì, tantissimo.
Mi piace il manga? Non fingerò che il finale me l'abbia un po' guastato.

E' oggetivamente un buon manga? No.




Ecco, infatti, era questo che volevo dire XD
Anche se su Inuyasha non posso esprimermi più di tanto, l'ho mollato lì dopo poco. Con i manga, purtroppo, non vado molto d'accordo.
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