primi di Novembre, raggiunta la spiaggia,con mio grande stupore,vedo che il mare arriva molto piu' avanti che durante l'estate.
Lungo la riva la sabbia scintilla di pezzetti di madreperla,ci sono erbe ed alghe marine, conchiglie delle piu' svariate forme, stelle marine di rara bellezza, scheletri di pesci scagliati dalle tempeste.
Mi metto ad osservare l'acqua , è chiarissima, e ci guizzano pesciolini che vanno a sciami e di quando in quando vengono a galla ad acchiappare qualcosa.Dei gabbiani volano su e giu' e si buttano nell'acqua fuggendo poi al mio inatteso arrivo.Un pesciolino fa un semicerchio saltando alla superficie, una barca viene.
Mi riposo un poco, prendo il mio taccuino e comincio a scrivere.
Solo, in questa infinità di sabbia, di sole e di luce azzurra, sono preso da un senso di esaltazione simile all'ebbrezza.
Tutte le barriere che quotidianamente circondano la vita di ognuno e tutte le siepi che segnano la via che si deve percorrere, spariscono ad un tratto come divelte alle radici e come non fossero mai esistite.
Ci si sente liberi, ma di una libertà cosi' grande che non si sarebbe mai creduto esistesse al mondo.
Il silenzio sovrumano, rotto solo dall'infrangersi delle onde sulla spiaggia, sembra prendere una voce e sussurrarci cose infinitamente dolci .
A parole non si puo' esprimere quanto profonda sia la mia gioia,e chi ha provato a trovarsi solo a contatto con le mirabili bellezze della natura, potrà comprendere.
Tutto cio' che è terreno svanisce e ci sembra di essere trasportati in un altro mondo, dove regna sovrana la felicità.
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