Quantità o qualità?

Sono da poco tornata da un soggiorno su WriteOn e sono rimasta alquanto perplessa dagli obiettivi che alcuni si ponevano: c'è chi vuole raggiungere il record di un milione di parole entro la fine dell'anno e chi si allena per la NaNoWriMo (National Novel Writing Month).
Mi son sempre chiesta: perché puntare alla quantità? Non è meglio che un lavoro sia fatto e non siano state solo parole buttate lì?

Ovviamente io cerco di puntare alla qualità piuttosto che sulla quantità

Ci sono le eccezioni, ovviamente, ma sono piuttosto sicura che chi punta a un tot parole non lo faccia pensando di raggiungerle con storie alla: "Il pesce rosso nuotava nella sua boccia d vetro, poi arriva il gatto ke vuole mangiarselo e decide d infilare 1 zampa nella boccia.......... Puuuuuuf, il pesce rosso nn cera piu e quando arrivò Carolina e non lo vedeva più si sentii tanto triste" (discordanze verbali e altri errori sono voluti, ovviamente).
E' un modo per sfidarsi e mettersi alla prova. Se sai che l'anno prima hai scritto, boh, 500k parole, ti dici, "proviamo a battere il mio record, facciamo che voglio arrivare a 600k parole per quest'anno."
O ti dai un obiettivo mensile, tipo "voglio scrivere almeno 5k parole al mese quest'anno."

In questi casi, qualità e quantità non si annientano a vicenda.

qualità e quantità non sono sempre sullo stesso piano.
Purtroppo, a pari qualità, la storia breve perde di molto rispetto ad una storia lunga.
Questo non significa che le storie lunghe sono sempre perfette e le corte fanno sempre schifo, ma che per far valere una storia corta bisogna essere più bravi, utilizzare le parole e le tempistiche giuste.

In una storia lunga il punto eventualmente verrà raggiunto, prima o poi, ma in una storia corta il punto va raggiunto subito, con chiarezza e senza errori, altrimenti la storia perde tutto il suo valore.

Uno scrittore bravo, allenato, è in grado di stare su una linea di massima di X parole (parola più, parola meno), potrebbe usare quel numero come un riferimento per essere più o meno sintetico sull'argomento che sta trattando.

Adesso, se ti riferisci ad un livello più generale, di carriera, dove il tal scrittore vuole produrre un tot di parole in un anno -complessivamente tra tutti i suoi lavori- quello è un altro discorso perché vuol dire scrivere tanto in ogni caso... Un professionista può permettersi di scrivere un libro all'anno, ma magari qualcuno che punta a diventarlo preferisce allenarsi scrivendo "tanto" (es. un libro "bello" e due "tirati via") in modo da avere una scelta di pubblicazioni da mostrare al suo editore, ad esempio.

Nike DeBoner, 2/9/2015 2:00 PM:

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"Il pesce rosso nuotava nella sua boccia d vetro, poi arriva il gatto ke vuole mangiarselo e decide d infilare 1 zampa nella boccia.......... Puuuuuuf, il pesce rosso nn cera piu e quando arrivò Carolina e non lo vedeva più si sentii tanto triste" (discordanze verbali e altri errori sono voluti, ovviamente).

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Me lo immagino proprio così ^.^"

zorrorosso@EFP, 2/9/2015 2:36 PM:

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Purtroppo, a pari qualità, la storia breve perde di molto rispetto ad una storia lunga.
Questo non significa che le storie lunghe sono sempre perfette e le corte fanno sempre schifo, ma che per far valere una storia corta bisogna essere più bravi, utilizzare le parole e le tempistiche giuste.

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Non pensavo alla divisione storie corte/storie lunghe, ma alla quantità totale

Su WriteOn sono diversi quelli che ho letto che riescono a pagarsi le bollette con quello che scrivono che si pongono questi obiettivi