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Cartoline dal fronte

Ultimo Aggiornamento: 20/04/2018 11:23
17/04/2018 15:28
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Post: 847
Registrato il: 15/03/2011
Ciao a tutti...

vorrei sottoporvi questa serie di cartoline scritte da soldati....

Vorrei conoscere le vostre opinioni e/o commenti...
Grazie!


Cara Sofia,
vivo in condizioni pessime, convivo con il freddo il rumore dei bombardamenti e la paura delle valanghe che mi sotterrino e mi portano nel loro inferno bianco. Vivo con la paura costante che mi colpiscano. Non sai come si vive con la paura, con tutti i rumori degli spari di cannoni e il freddo della montagna.
Sofia, mi manchi tanto, ti penso ogni secondo della giornata e spero che un giorno potrò riverderti per raccontarti tutto quello che sto passando.
Addio
Gino




Zona di guerra, 28 Maggio 1916

Cara Madre,
io sono qui, in trincea, e stiamo aspettando che l’ufficiale ci dica di attaccare la trincea nemica, attraverso la tera di Nesuno. Siamo rimasti in pochi, e la notte non riesco a dormire, per paura che gli austriaci ci attaccino. Erminio è stato uno di quelli che anno attaccato ieri. E adesso è là, lo vedo, sporco di sangue e terra. Senza vita.
Ho un brutto presentimento, non so se sopravviveremo tutti a questo atacco.
Ho paura, madre.
Spero che, quando la guera sarà finita, vi rivedro. Ora vado, il tempo sta scadendo.
Addio Madre




Zona di guerra, 22 Maggio 1918

Caro padre,
son qui lontano da casa mia, da voi, come state? Qui tutto bene non sono ferito e stiamo difendendo bene il nostro territorio, è tutto come avevano detto nel comizio in piazza….
State badando ai miei raccolti? Mi spedite qualcosa? Ho un po' di fame, ecco forse questo è un problema che mi affligge ogni giorno. Ho anche voglia di farmi una bella doccia e di rivedere la mamma e i miei figli. So quanto è difficile per loro avere me lontano da casa, dopo la morte di Susanna, Ginetto è sempre molto emotivo. Informami di come stanno tutti. Scusa ora devo scappare mi chiamano.

Baci Amilcare




26/02/1915

Cara amata mia, mi manchi tanto, la vita qua in alto è molto dura, c’è molto freddo e non penso che riuscirò a sopravvivere ancora a lungo. Quando nostro figlio sarà cresciuto vorrei che gli raccontassi com’ero, dato che non lo potrò vedere.
Mi manchi.
Addio,
tuo marito


“Il mondo di ieri esiste solo
quando qualcuno lo ricorda oggi”
- Juan Villoro -
17/04/2018 15:52
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Post: 1.067
Registrato il: 15/04/2006
Un solo commento, comune a tutte e quattro: è stranissimo che siano riuscite a filtrare indenni dalle maglie della censura!!
17/04/2018 17:41
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Post: 847
Registrato il: 15/03/2011
Altro?
Leggete bene.. [SM=g7346]

“Il mondo di ieri esiste solo
quando qualcuno lo ricorda oggi”
- Juan Villoro -
17/04/2018 17:52
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Post: 1.247
Registrato il: 09/03/2008
Italiano troppo perfetto per essere soldati di truppa...??
Almenoché non sia stato corretto durante la trascrizione... [SM=g2467411]

Fabry_78

Interessato in particolare a tutto ciò che riguarda il 147° Reggimento Fanteria, Brigata "Caltanissetta".

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"Non odio né odiare nella vita: basta ricordare finché i nostri figli sappiano e si salvino."
Mario Muccini, manoscritto.
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"Sai quale sarà il bilancio della guerra? Cinquanta grandi uomini nei manuali di storia, milioni di morti di cui nessuno parlerà più e mille miliardari che detteranno legge."
Gabriel Chevallier, "La paura"
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17/04/2018 18:18
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Post: 848
Registrato il: 15/03/2011
Ho trascritto pari pari...

Però hai ragione, alcuni "erano" ufficiali...


Se nessuno ha altre annotazioni...
Un indizio...le date... [SM=g7346]

“Il mondo di ieri esiste solo
quando qualcuno lo ricorda oggi”
- Juan Villoro -
17/04/2018 18:28
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Post: 262
Registrato il: 21/05/2014
ho visto 26 febbraio 1915 .... forse era uno che combatteva con gli austriaci?
17/04/2018 18:38
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Post: 849
Registrato il: 15/03/2011
No, tutti italiani!

Ed ora vi svelo l'arcano...

Non sono cartoline scritte da militari..bensì scritte da ragazzi di terza media del mio paese!
Dovevano immedesimarsi nella vita dei soldati, avendo come riferimento la figura di un caduto del mio paese...

E mi fa piacere che ci siano riusciti, nonostante qualche errorino qua e là...

Errori che però con una serie di buone lezioni di storia si possono colmare...
Il riuscire invece ad immedesimarsi nella vita di un soldato, capire cosa hanno provato e patito, è già più difficile insegnarlo...è una sensibilità che ti viene anche da dentro...
Difatti non tutte le cartoline scritte sono così: alcuni hanno scritto proprio delle cavolate, prendendo la cosa sul ridere... [SM=g7362]

Ma anche se solo alcuni l'hanno capito e percepito, mi basta! [SM=g2467356]

“Il mondo di ieri esiste solo
quando qualcuno lo ricorda oggi”
- Juan Villoro -
17/04/2018 21:15
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Post: 1.068
Registrato il: 15/04/2006
Re:
Amedeo1890, 17/04/2018 18.38:

No, tutti italiani!

Il riuscire invece ad immedesimarsi nella vita di un soldato, capire cosa hanno provato e patito, è già più difficile insegnarlo...è una sensibilità che ti viene anche da dentro...
Difatti non tutte le cartoline scritte sono così: alcuni hanno scritto proprio delle cavolate, prendendo la cosa sul ridere... [SM=g7362]

Ma anche se solo alcuni l'hanno capito e percepito, mi basta! [SM=g2467356]




Brava !! Ottima iniziativa !!
[SM=g7372]
17/04/2018 22:35
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Post: 7
Registrato il: 13/02/2017
Ciao a tutti, intervengo molto volentieri in questa discussione.
Anch’io lo scorso anno ho dato questa consegna ai miei alunni:
“Immagina di essere un fante del 147 Reggimento Brigata Caltanissetta e scrivi una lettera ai tuoi familiari”.
Il compito nasceva come verifica in classe, a conclusione di un lavoro di studio e ricerca su uno dei più memoriali più belli della Grande Guerra, quello scritto da Mario Muccini, dal titolo “Ed ora andiamo! Il romanzo di uno scalcinato “.
Vi assicuro che sono state scritte delle lettere straordinarie che mi hanno emozionata e stupita. Lettere che ho condiviso con gli amici di Cimeetrincee che ci hanno supportato e anche un po’ “sopportato” durante tutto il nostro lavoro di ricerca.
I ragazzi attraverso quelle pagine, hanno saputo trasmettere tutta la sofferenza, la paura, la fame, il freddo, l’attesa dell’assalto, la nostalgia di una vita normale ...
Un ritorno di quanto studiato che è andato oltre ogni aspettativa.
Io penso che se seminiamo in classe con il cuore oltre che con la mente, possiamo avere la certezza che la memoria rimanga viva di tutti questi ragazzi che hanno lasciato la loro giovane vita nei km di trincee.
La storia diventa vera, reale, si umanizza quando capiamo che dietro ai numeri, dietro ai fatti ci sono sempre delle persone tutte importanti e che vanno onorate e rispettate.
Le lettere sono state la prova che questo messaggio è stato interiorizzato
E come diceva Mario Muccini, la scuola è fondamentale! [SM=g27988]

18/04/2018 12:39
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Post: 4.196
Registrato il: 04/02/2010
Non dobbiamo dimenticare una cosa importante, in tutto questo.
I soldati in trincea di cent'anni fa .. erano poco più che ragazzi ..
La sensibilità, in tutto questo tempo, a quanto pare non è mutata.
Da qui la riuscita dell'iniziativa di Silvia. E del suo "inganno".
Io personalmente sono caduto nell' "inganno" da questa data: Zona di guerra, 28 Maggio 1916
Siamo in piena Strafexpedition.
Effettivamente, in quegli stessi giorni: "... stiamo aspettando che l’ufficiale ci dica di attaccare la trincea nemica, attraverso la tera di Nesuno ..."
Quelle righe, a distanza di cent'anni, suonano amaramente veritiere.
18/04/2018 14:34
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Post: 850
Registrato il: 15/03/2011
Grazie Alberto...
Perdonate l'"inganno" ma non era malevolo... [SM=g2467354]
Volevo solo vedere se le cartoline potessero essere "credibili" e dicendolo subito magari avrei influenzato...

“Il mondo di ieri esiste solo
quando qualcuno lo ricorda oggi”
- Juan Villoro -
18/04/2018 14:38
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Post: 851
Registrato il: 15/03/2011
E non vi dico la felicità dei ragazzi quando cercavo di dare qualche dritta sul modo di scrivere....
Quando ho detto loro che, essendo tanti soldati analfabeti, potevano scrivere volontariamente errori di grammatica per essere più credibili! [SM=g2467407]

Esclusi ovviamente i ragazzi a cui era stato "affidato" un caduto che era ufficiale e non soldato...

E sono stati attenti anche ai nomi inventati...

“Il mondo di ieri esiste solo
quando qualcuno lo ricorda oggi”
- Juan Villoro -
18/04/2018 16:10
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Post: 8
Registrato il: 13/02/2017
Continuiamo a trasmettere ai nostri ragazzi la storia della Grande Guerra attraverso queste esperienze di compiti autentici. Se c’è qualche altra testimonianza si faccia avanti, il confronto è un arricchimento per tutto il mondo della scuola
Abbiamo tutti lo stesso obiettivo ovvero quello di far conoscere la Storia ai nostri ragazzi attraverso le storie di chi l’ha vissuta.
18/04/2018 19:40
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Post: 1.612
Registrato il: 24/11/2009
Anche alla classe di mio nipote, che frequenta la Quinta liceo qui a San Vito al Tagliamento, è stato dato un tema per ricordare i Caduti della Grande Guerra. Lui ha scritto una lettera a mio nonno (suo bisnonno), morto in prigionia, molto toccante e sentita.
Credo questo sia un metodo didattico efficace per avvicinare loro (che vivono in un mondo totalmente - per fortuna diverso) ai quasi coetanei di cento anni fa, che hanno sacrificato la loro giovinezza in una terribile guerra.
Gianpietro -
18/04/2018 23:24
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Post: 9
Registrato il: 13/02/2017
bellissimo
Proporrei un concorso per le scuole da parte di Cimeetrincee [SM=g2531196] [SM=g2579694]
[Modificato da Cirillo Dani 18/04/2018 23:26]
19/04/2018 00:21
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Post: 1.248
Registrato il: 09/03/2008
Re:
Cirillo Dani, 18/04/2018 23.24:

bellissimo
Proporrei un concorso per le scuole da parte di Cimeetrincee [SM=g2531196] [SM=g2579694]



Buona idea! Magari un concorso "interregionale".
[SM=g2579694]

Fabry_78

Interessato in particolare a tutto ciò che riguarda il 147° Reggimento Fanteria, Brigata "Caltanissetta".

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"Non odio né odiare nella vita: basta ricordare finché i nostri figli sappiano e si salvino."
Mario Muccini, manoscritto.
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"Sai quale sarà il bilancio della guerra? Cinquanta grandi uomini nei manuali di storia, milioni di morti di cui nessuno parlerà più e mille miliardari che detteranno legge."
Gabriel Chevallier, "La paura"
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19/04/2018 00:28
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Post: 10
Registrato il: 13/02/2017
[SM=g7372]
In effetti ... funziona [SM=g27988]
[Modificato da Cirillo Dani 19/04/2018 00:29]
19/04/2018 09:54
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Post: 844
Registrato il: 23/02/2012
Io ci ero cascato in pieno.
Mi aveva però colpito la prima lettera: Sofia è un nome "moderno". Negli anni '10 le ragazze/donne che si chiamavano così erano pochissime....

Il 26/02/1915 la guerra non era neanche cominciata: lo scrivente era un antenato del Divino Otelma ? [SM=g27985]

Comunque ottimo lavoro (come tutti i lavori di Silvia, ndr).

Ciao
20/04/2018 11:23
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Post: 2.802
Registrato il: 14/07/2006
In realtà in forma di "cartolina" non sarebbero passate alla censura, però come appunti su qualche taccuino personale o come diario sono praticamente perfette!

Altro appunto è che molto spesso le lettere a casa avevano toni più ottimistici (per non allarmare i familiari lontani) per non arrivare a quelle con accenti patriottici e perfino eroici. Molti di quei ragazzi credevano davvero che morire sul campo fosse un onore e potesse rendere orgogliose le famiglie, ma era la mentalità di cent'anni fa e di tre guerra d'Indipendenza!

Dai ragazzi di oggi, la paura è il sentimento più probabile ...

^-^-^-*-^-^-^-*-^-^-^-*-^-^-^-*-^-^-^
... dev'essere stato come prendere d'assalto il cielo (H. G. Wells, descrivendo la Guerra sulle Dolomiti)
::: (Socio ASCeT Tessera N. 20/2007) :::
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