Caro Erev,
Quando parlo personalmente di prova la intendo come quella che convince praticamente tutti, un evidenza, su questa io dico che non ci sono prove sull'esistenza di Dio poiché gli scienzati e la gente è divisa
E quale sarebbe una "prova" in grado di convincere praticamente tutti? Perché se non definiamo prima in che cosa consisterebbe una prova necessaria e sufficiente a dimostrare l'esistenza di Dio il problema non è che la creazione non è una "prova" ma è a monte, cioè in chi cerca una "prova" differente. Insomma, cadiamo nel cirolo vizioso di Luciano che da 10 anni viene qui a dirci che Dio non esiste ma non sa dirci in che cosa potrebbe consistere la "prova" della sue esistenza o inesistenza. Se chi cerca una "prova" non sa che "prova" lo convicerà il problema è suo, che non riesce a definire quale prova cercare, e non di chi si è convinto con la prova, soggettiva, delle creazione. In mancanza della definizione di una "prova" che metta d'accordo tutti, perché questi"tutti" non sanno dire quale prova vogliono, evidentemente quella soggettiva resta una "prova" a tutti gli effetti. Ovviamente
discutibile come tutte le prove, ma comunque una prova.
Ma è proprio il caso di chiamarla prova? Non sarebbe preferibile dire che stiamo solo parlando di fede oppure di credenza?
Torniamo alla definizione di "prova". Una prova non è un dogma che non può essere messo in discussione da nessuno ma è appunto una "prova" che può essere messa al vaglio. Non tutti saranno convinti nella stessa maniera, come accade spesso, altrimenti non avremmo bisogno della fede se l'esistenza di Dio potesse essere risolta come un'equazione matematica.
Shalom
[Modificato da barnabino 31/05/2018 16:45]
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte
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