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Cesena FC S.p.A.

Ultimo Aggiornamento: 11/05/2024 13:24
09/06/2019 19:31
 
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Lor1977, 09/06/2019 19.26:

Sto guardando Triestina - Pisa.
Tifoserie stratosferiche in rappresentanza di due città con una storia calcistica di un certo tipo.
Sono ANNI che si arrabattano in C.
Il calcio nel 2019 è questo... continuare a sognare Jimenez o il milionario di turno è follia.
Bisogna programmare bene (Empoli come esempio più realistico che mi viene in mente) e investire su giovani funzionali ad un progetto tecnico ben definito.




Ok giovani ma di proprietà, con i prestiti di progetti ne fai pochi.
09/06/2019 19:56
 
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Se si facesse un campus per selezionarli per la prima squadra a luglio, per me la faremmo a costo zero.
10/06/2019 00:37
 
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didogia, 09/06/2019 15.09:

Neanche il Parma lo faceva SE non lo aiutavano a Pordenone (che furto!) e a la spezia (che ladri!)

Il Cesena è già stato aiutato sfacciatamente quest'anno più di una volta. Addirittura in una occasione con non uno ma addirittura due rigori inventati (fuori casa). Senza quei tre punti chissà come sarebbe finita...



"Hai valutato l'ipotesi che CpS abbia in qualche maniera ARGINATO il danno della gestione Lugaresi?"

"Siete qui tutti a lagnarvi di Lugaresi, che tutto sommato fa solo la testa di legno della dirigenza, quando Castori ha cacciato via tutti i giovani"

10/06/2019 00:44
 
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A vasto è lampante che il secondo non era rigore, il primo il portiere frana su Valeri nel mentre che la palla arriva ad Alessandro mi pare. Inventato 1, non 2. Diciamo le cose come stanno!
[Modificato da didogia 10/06/2019 01:13]
10/06/2019 03:50
 
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R.B.4, 10/06/2019 00.37:

Il Cesena è già stato aiutato sfacciatamente quest'anno più di una volta. Addirittura in una occasione con non uno ma addirittura due rigori inventati (fuori casa). Senza quei tre punti chissà come sarebbe finita...

Ogni considerazione al riguardo è accademica, sopratutto alla luce dell'ennesimo campionato a perdere del matelica. Il nostro terribile avversario.



La situazione è grave, ma non è seria.
Dai...per me gli manca qualche rotella, tu pensa che già ai tempi *** lo voleva portare dentro, ovviamente ci fu una netta opposizione..
10/06/2019 09:21
 
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1,6 mln destinati alla Prima squadra, 3,5 mln di budget



Romagna Stato
10/06/2019 09:59
 
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1,6 milioni per la prima squadra è tanta roba in serie C. Contando che i prestiti dalla serie A saranno più o meno gratuiti, e che molti giocatori panchinari prenderanno meno della media, si può supporre che almeno 3-4 giocatori sopra gli 80k potrebbero arrivare.



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10/06/2019 10:37
 
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1,6 sono tanti? Per ambire a cosa? Bisogna vedere quanti ne mettono le altre squadre!
10/06/2019 10:43
 
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Per la prima squadra sono 1 milione. Togliendo i giovani e i prestiti direi che la media stipendio è sui 60k/70k, che sono stipendi da bassa serie B.



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10/06/2019 10:50
 
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Re:
JaLucchi, 10/06/2019 10.43:

Per la prima squadra sono 1 milione. Togliendo i giovani e i prestiti direi che la media stipendio è sui 60k/70k, che sono stipendi da bassa serie B.




10/06/2019 11:16
 
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Re:
JaLucchi, 10/06/2019 10.43:

Per la prima squadra sono 1 milione. Togliendo i giovani e i prestiti direi che la media stipendio è sui 60k/70k, che sono stipendi da bassa serie B.




Scusa,ma i prestiti non li paghi te?
10/06/2019 11:35
 
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Lo stipendio dei giovani di solito viene pagato dalla società proprietaria. Fra l'altro, non so se è ancora in voga, ma una volta si pagavano premi "valorizzazione" = se il giocatore gioca molto e mi diventa bravo, ti do anche dei soldi. Non credo sia il nostro caso, ma credo che almeno lo stipendio ce lo paghino.



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10/06/2019 11:46
 
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che poi i giovani in serie C hanno il contratto "di addestramento" (non so che diavoleria sia) ma di certo non prendono uno stipedio medio (35mila euro)
10/06/2019 12:47
 
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Oggi c era scritto 1,6 mln per la prima squadra, che è tutto il budget di certe squadre anche vicine a noi, non di certo un budget tragicomico come qualcuno qua dentro vuole fare passare.
La media di stipendio è di 55mila netti, ma con tutti questi giovani credo ci sia lo spazio per vari fuori categoria



Romagna Stato
10/06/2019 12:49
 
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Ravenna e Rimini per la prima squadra non arrivano a spendere un milione



Romagna Stato
10/06/2019 12:58
 
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Io sapevo che la società proprietaria del cartellino avallava ma poi lo stipendio se lo contrattassero il calciatore e la società acquirente.
10/06/2019 13:01
 
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Sono 2 articoli di qualche anno fa,ma sono utili per farsi un'idea

Cinque-sei milioni di euro per fare una stagione di vertice, il Pavia in linea Per l’Alessandria 12 milioni di perdite in tre anni. L’eccezione del Bassano
di Luca Simeone 05 Gennaio 2016

PAVIA. Certo, non è una regola fissa e le eccezioni non mancano. Ma in genere chi vuole provare a vincere il campionato di Lega Pro di soldi ne spende parecchi. I dati di bilancio lo confermano.

L’Alessandria, che già dalla passata stagione tenta la scalata alla B, per entrare dalla Seconda divisione nella Lega Pro unica (2013-2014) aveva impegnato solo alla voce stipendi (per la quasi totalità giocatori e staff tecnico) quasi 3,7 milioni, uno in più dell’anno precedente. Il costo complessivo di quella stagione è stato di 5,5 milioni, e la perdita da coprire 4,3 milioni (800 mila in più dell’anno precedente). Naturalmente nel 2014-2015, quando i grigi hanno provato l’assalto alla B, l’impegno economico è stato ancora maggiore: 6,2 milioni, con un monte stipendi salito a 4,3 milioni di euro e la perdita a 4,5. Il che fa capire quanto oneroso sia sostenere il peso di un club di Lega Pro, visti i costi alti a fronte di ricavi modestissimi. Luca di Masi, titolare di un negozio di sport di Torino, da quando ha preso l’Alessandria (febbraio 2013) ha già dovuto far fronte a perdite per oltre 12 milioni di euro. All’inizio di questa stagione, tuttavia, ha ulteriormente rafforzato la squadra con una poderosa campagna acquisti che ha portato a sborsare quasi 900 mila euro - una cifra stratosferica per la Lega Pro, dove molti trasferimenti sono a costo zero - per avere Fischnaller (a titolo definitivo dal Sudtirol) e Bocalon (dall’Inter).

I costi poi schizzano paurosamente verso l’alto per una società come il Novara, il cui bilancio però è chiuso non al 30 giugno dell’anno (in coincidenza con la fine dalla stagione) come gran parte dei club, ma al 31 dicembre. Quello del 2014, che inglobava la mezza stagione di B culminata nella retrocessione e la prima metà del campionato scorso di Lega Pro (concluso col ritorno tra i cadetti) ha chiuso con un rosso di ben 13,4 milioni di euro contro 1,9 del 2013 (due mezze stagioni in B), per effetto del crollo dei ricavi da 21 a poco meno di 9 milioni, con costi per gli stipendi che invece sono calati di poco, da 11,8 a 9,7 milioni.

La Reggiana, società con grande seguito e ambizioni, ha speso nel 2013-2014 per un’anonima stagione in Prima divisione di Lega Pro 5,7 milioni, di cui 2,2 per tutti i dipendenti.

L’ottavo posto del Como in Prima divisione nel 2013-2014, l’anno prima di salire in B, costò un po’ di meno (4,2 milioni, due per il monte stipendi). Più o meno come la stagione di due anni fa del Pisa (4,6 milioni, 2,4 per il monte stipendi) conclusa con il 6° postro e la semifinale play off per la B persa col Frosinone.

Scendendo verso sud, i costi aumentano. Il campionato di vertice dell’Ascoli dell’anno scorso (play off e promozione in B dopo ripescaggio) è costato ben 7,4 milioni di euro, di cui 4,3 per tutto il personale (oltre 3 solo per giocatori e allenatori). E notoriamente nei top club del girone C gli ingaggi dei calciatori sono sensibilmente superiori.

Tornando al girone A di Lega Pro, bisogna scivolare molto giù in classifica, fino a club come il Lumezzane, per trovare cifre diverse: allestire la stagione passata (con salvezza ai play out) è costato comunque 2,6 milioni (1,6 per stipendi). Costi analoghi a quelli della Virtus Bassano nel 2014, a cavallo tra la parte conclusiva della stagione della vittoria a mani basse in Seconda divisione e la prima metà di quella in Lega Pro, con promozione in B sfiorata. Eccola, l’eccezione: il costo dichiarato dal club controllato dalla famiglia Rosso, quella del marchio Diesel, è stato di 2,8 milioni di euro (1,6 per stipendi).

E il Pavia? Il bilancio 2014-2015, da depositare entro dicembre, non è ancora disponibile come quello di diversi altri club di Lega Pro (ecco perché in qualche caso sono stati fatti riferimenti a quelli della stagione precedente).

Il costo della stagione, comunque, dovrebbe essere stato in linea con le concorrenti del girone, anzi inferiore a club come Novara e Alessandria. L’impegno complessivo, in attesa dei dati ufficiali, pare si sia aggirato sui 5 milioni di euro, e il costo di tutto il personale attorno ai 3,5 milioni. Ma anche per l’assenza di sponsor l’entità delle perdite è stata ovviamente notevole.

------
Il Pisa ha delle spese superiori alla concorrenza Può risparmiare sui giocatori ma non sullo stadio
di Antonio Scuglia 31 Agosto 2015

PISA. Serie C, quanto mi costi? Il monte stipendi ovviamente ognuno lo decide da sé: si possono spendere 5,9 milioni di euro come ha fatto il Pisa dell'anno scorso, oppure i circa 2 milioni che ha speso nella stagione 2012-13 e anche nel 2013-14 (arrivando una volta in finale e una volta in semifinale). Ma i costi sono anche altri. Proviamo a vederli tutti, capitolo per capitolo.

INGAGGI DEI GIOCATORI. Le rose sono di 24 giocatori. Il contratto minimo annuale, in serie C, è di 26.036 euro lordi (18.345 netti). Che per il club diventano, data la tassazione per gli oneri sociali (36%), circa 35mila. Lo stipendio minimo lordo scende a 19.785 euro per i giocatori col primo contratto e per gli Under 23, a 14.058 per gli Under 19 e a 10.413 per i giovani di serie in addestramento tecnico (precontratto). In teoria, con 14 Over e 10 Under si potrebbero spendere anche "soli" 750mila (490.000 + 260.000). Il problema è che con tutti giocatori al minimo di stipendio, non si va lontano. Un buon direttore generale (direttore sportivo vi dirà che spendendo da 1,8 a 2,5 milioni si può fare una squadra da alta classifica se si indovina il doppio jolly con i giovani: ovvero che siano bravi e che portino premi di valorizzazione se in prestito da grossi club. Il Pisa ci riuscì ad esempio con Sepe, Gatto, Rizzo, Suagher, Barberis, Goldaniga e Provedel. Naturalmente qui non affrontiamo il discorso dei giocatori "con lo sponsor", cioè il papà o l'azienda del papà che pur di fare giocare il bimbo gli paga lui lo stipendio e aggiunge anche qualcosa. Succede nelle giovanili e anche in prima squadra. Attenzione, inoltre: più lo stipendio è grosso, più salgono le tasse. Un giocatore con un ingaggio netto di 100mila euro, alla società costa oltre 200mila.

LE ALTRE VOCI. Tecnici e direttori: tenendoci bassi, un allenatore, un vice, un Dg e un Ds possono costare in tutto sui 250mila euro, più 100mila per lo staff (preparatori portieri, massaggiatori, fisioterapisti, magazzinieri). Giovanili: se si paga un rimborso spese simbolico agli allenatori e le trasferte si fanno in modo spartano, stimiamo 120mila euro stagionali per tre squadre obbligatorie. Spese per lo stadio: in realtà piccole, con 150mila euro si può pensare di coprire i costi di convenzione, biglietterie con i biglietti nominativi, costo della sicurezza per steward, vigili del fuoco e così via. Ritiri: fra precampionato, gare casalinghe e trasferte se la Lega non fa gironi fantasiosi calcoliamo 200mila euro. Visite mediche e assicurazioni: altri 70mila euro. Spese di Lega: 50 mila euro. Iscrizione e fidejussione: 40mila di iscrizione più 3.500 euro se la banca si accontenta di poco per la fidejussione. Naturalmente bisogna tenere bloccati per un anno 400mila euro in quella banca. Segreteria e sede: 100mila euro se ci si accontenta di un segretario, un addetto stampa e un impiegato, tutti al minimo, più affitto, utenze e spese correnti.

Questi calcoli non valgono per città come Pisa, dove si può risparmiare, con una gestione oculata, solo sugli stipendi (salva necessità "ambientale" di presentare squadre dignitose). Altri costi - sicurezza, steward e simili - sono per forza superiori ai minimi, altrimenti al Pisa viene negata l'agibilità dello stadio.

IN SINTESI… Un club "piccolo" e senza stress da risultati può anche dare una gestione da 1,6 milioni l'anno: diciamo 800mila euro per gli stipendi dei tesserati e altrettanti per l'attività societaria. Un club come il Pisa non può spendere meno di 3-3,5 milioni: 1,8-2 per la squadra e 1,5-1,8 per tutto il resto. E le entrate? Può sperare in 6-800mila euro netti da incassi più abbonamenti (con almeno 4.500 spettatori a partita), altrettanti come contributi dalla Lega (facendo giocare molti giovani) e 5-600mila da sponsor, pubblicità e marketing.
10/06/2019 13:29
 
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medaglina di legno schedinainbolgia 2021/2022 2022/2023
Vabbè si sapeva...stringeremo i denti
La B è fuori discussione





"non vorrete fare la fine del Parma?" (giorgino - 3anni e 2 mesi di reclusione - EDIT 3anni 8mesi)
"Il Cesena lo salveremo" (urbini - 1anno e 6 mesi di reclusione)
10/06/2019 13:51
 
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Interessante le cifre. Quindi il contratto di addestramento sarebbe un tirocinio?
10/06/2019 14:00
 
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Re:
Traini, 10/06/2019 13.01:

Sono 2 articoli di qualche anno fa,ma sono utili per farsi un'idea

Cinque-sei milioni di euro per fare una stagione di vertice, il Pavia in linea Per l’Alessandria 12 milioni di perdite in tre anni. L’eccezione del Bassano
di Luca Simeone 05 Gennaio 2016

PAVIA. Certo, non è una regola fissa e le eccezioni non mancano. Ma in genere chi vuole provare a vincere il campionato di Lega Pro di soldi ne spende parecchi. I dati di bilancio lo confermano.

L’Alessandria, che già dalla passata stagione tenta la scalata alla B, per entrare dalla Seconda divisione nella Lega Pro unica (2013-2014) aveva impegnato solo alla voce stipendi (per la quasi totalità giocatori e staff tecnico) quasi 3,7 milioni, uno in più dell’anno precedente. Il costo complessivo di quella stagione è stato di 5,5 milioni, e la perdita da coprire 4,3 milioni (800 mila in più dell’anno precedente). Naturalmente nel 2014-2015, quando i grigi hanno provato l’assalto alla B, l’impegno economico è stato ancora maggiore: 6,2 milioni, con un monte stipendi salito a 4,3 milioni di euro e la perdita a 4,5. Il che fa capire quanto oneroso sia sostenere il peso di un club di Lega Pro, visti i costi alti a fronte di ricavi modestissimi. Luca di Masi, titolare di un negozio di sport di Torino, da quando ha preso l’Alessandria (febbraio 2013) ha già dovuto far fronte a perdite per oltre 12 milioni di euro. All’inizio di questa stagione, tuttavia, ha ulteriormente rafforzato la squadra con una poderosa campagna acquisti che ha portato a sborsare quasi 900 mila euro - una cifra stratosferica per la Lega Pro, dove molti trasferimenti sono a costo zero - per avere Fischnaller (a titolo definitivo dal Sudtirol) e Bocalon (dall’Inter).

I costi poi schizzano paurosamente verso l’alto per una società come il Novara, il cui bilancio però è chiuso non al 30 giugno dell’anno (in coincidenza con la fine dalla stagione) come gran parte dei club, ma al 31 dicembre. Quello del 2014, che inglobava la mezza stagione di B culminata nella retrocessione e la prima metà del campionato scorso di Lega Pro (concluso col ritorno tra i cadetti) ha chiuso con un rosso di ben 13,4 milioni di euro contro 1,9 del 2013 (due mezze stagioni in B), per effetto del crollo dei ricavi da 21 a poco meno di 9 milioni, con costi per gli stipendi che invece sono calati di poco, da 11,8 a 9,7 milioni.

La Reggiana, società con grande seguito e ambizioni, ha speso nel 2013-2014 per un’anonima stagione in Prima divisione di Lega Pro 5,7 milioni, di cui 2,2 per tutti i dipendenti.

L’ottavo posto del Como in Prima divisione nel 2013-2014, l’anno prima di salire in B, costò un po’ di meno (4,2 milioni, due per il monte stipendi). Più o meno come la stagione di due anni fa del Pisa (4,6 milioni, 2,4 per il monte stipendi) conclusa con il 6° postro e la semifinale play off per la B persa col Frosinone.

Scendendo verso sud, i costi aumentano. Il campionato di vertice dell’Ascoli dell’anno scorso (play off e promozione in B dopo ripescaggio) è costato ben 7,4 milioni di euro, di cui 4,3 per tutto il personale (oltre 3 solo per giocatori e allenatori). E notoriamente nei top club del girone C gli ingaggi dei calciatori sono sensibilmente superiori.

Tornando al girone A di Lega Pro, bisogna scivolare molto giù in classifica, fino a club come il Lumezzane, per trovare cifre diverse: allestire la stagione passata (con salvezza ai play out) è costato comunque 2,6 milioni (1,6 per stipendi). Costi analoghi a quelli della Virtus Bassano nel 2014, a cavallo tra la parte conclusiva della stagione della vittoria a mani basse in Seconda divisione e la prima metà di quella in Lega Pro, con promozione in B sfiorata. Eccola, l’eccezione: il costo dichiarato dal club controllato dalla famiglia Rosso, quella del marchio Diesel, è stato di 2,8 milioni di euro (1,6 per stipendi).

E il Pavia? Il bilancio 2014-2015, da depositare entro dicembre, non è ancora disponibile come quello di diversi altri club di Lega Pro (ecco perché in qualche caso sono stati fatti riferimenti a quelli della stagione precedente).

Il costo della stagione, comunque, dovrebbe essere stato in linea con le concorrenti del girone, anzi inferiore a club come Novara e Alessandria. L’impegno complessivo, in attesa dei dati ufficiali, pare si sia aggirato sui 5 milioni di euro, e il costo di tutto il personale attorno ai 3,5 milioni. Ma anche per l’assenza di sponsor l’entità delle perdite è stata ovviamente notevole.

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Il Pisa ha delle spese superiori alla concorrenza Può risparmiare sui giocatori ma non sullo stadio
di Antonio Scuglia 31 Agosto 2015

PISA. Serie C, quanto mi costi? Il monte stipendi ovviamente ognuno lo decide da sé: si possono spendere 5,9 milioni di euro come ha fatto il Pisa dell'anno scorso, oppure i circa 2 milioni che ha speso nella stagione 2012-13 e anche nel 2013-14 (arrivando una volta in finale e una volta in semifinale). Ma i costi sono anche altri. Proviamo a vederli tutti, capitolo per capitolo.

INGAGGI DEI GIOCATORI. Le rose sono di 24 giocatori. Il contratto minimo annuale, in serie C, è di 26.036 euro lordi (18.345 netti). Che per il club diventano, data la tassazione per gli oneri sociali (36%), circa 35mila. Lo stipendio minimo lordo scende a 19.785 euro per i giocatori col primo contratto e per gli Under 23, a 14.058 per gli Under 19 e a 10.413 per i giovani di serie in addestramento tecnico (precontratto). In teoria, con 14 Over e 10 Under si potrebbero spendere anche "soli" 750mila (490.000 + 260.000). Il problema è che con tutti giocatori al minimo di stipendio, non si va lontano. Un buon direttore generale (direttore sportivo vi dirà che spendendo da 1,8 a 2,5 milioni si può fare una squadra da alta classifica se si indovina il doppio jolly con i giovani: ovvero che siano bravi e che portino premi di valorizzazione se in prestito da grossi club. Il Pisa ci riuscì ad esempio con Sepe, Gatto, Rizzo, Suagher, Barberis, Goldaniga e Provedel. Naturalmente qui non affrontiamo il discorso dei giocatori "con lo sponsor", cioè il papà o l'azienda del papà che pur di fare giocare il bimbo gli paga lui lo stipendio e aggiunge anche qualcosa. Succede nelle giovanili e anche in prima squadra. Attenzione, inoltre: più lo stipendio è grosso, più salgono le tasse. Un giocatore con un ingaggio netto di 100mila euro, alla società costa oltre 200mila.

LE ALTRE VOCI. Tecnici e direttori: tenendoci bassi, un allenatore, un vice, un Dg e un Ds possono costare in tutto sui 250mila euro, più 100mila per lo staff (preparatori portieri, massaggiatori, fisioterapisti, magazzinieri). Giovanili: se si paga un rimborso spese simbolico agli allenatori e le trasferte si fanno in modo spartano, stimiamo 120mila euro stagionali per tre squadre obbligatorie. Spese per lo stadio: in realtà piccole, con 150mila euro si può pensare di coprire i costi di convenzione, biglietterie con i biglietti nominativi, costo della sicurezza per steward, vigili del fuoco e così via. Ritiri: fra precampionato, gare casalinghe e trasferte se la Lega non fa gironi fantasiosi calcoliamo 200mila euro. Visite mediche e assicurazioni: altri 70mila euro. Spese di Lega: 50 mila euro. Iscrizione e fidejussione: 40mila di iscrizione più 3.500 euro se la banca si accontenta di poco per la fidejussione. Naturalmente bisogna tenere bloccati per un anno 400mila euro in quella banca. Segreteria e sede: 100mila euro se ci si accontenta di un segretario, un addetto stampa e un impiegato, tutti al minimo, più affitto, utenze e spese correnti.

Questi calcoli non valgono per città come Pisa, dove si può risparmiare, con una gestione oculata, solo sugli stipendi (salva necessità "ambientale" di presentare squadre dignitose). Altri costi - sicurezza, steward e simili - sono per forza superiori ai minimi, altrimenti al Pisa viene negata l'agibilità dello stadio.

IN SINTESI… Un club "piccolo" e senza stress da risultati può anche dare una gestione da 1,6 milioni l'anno: diciamo 800mila euro per gli stipendi dei tesserati e altrettanti per l'attività societaria. Un club come il Pisa non può spendere meno di 3-3,5 milioni: 1,8-2 per la squadra e 1,5-1,8 per tutto il resto. E le entrate? Può sperare in 6-800mila euro netti da incassi più abbonamenti (con almeno 4.500 spettatori a partita), altrettanti come contributi dalla Lega (facendo giocare molti giovani) e 5-600mila da sponsor, pubblicità e marketing.



molte delle squadre citate sono poi fallite.



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