Faccio una piccola precisazione, di cui si può non tenere conto, ovvero che la storia è su quatto albi.
Non che cambi poi granché, ma mi sembra giusto segnalarlo.
Venendo al dunque.
A differenza di Vince non solo non mi sono fermato al primo, ma ho anche perseverato. Forse per puro masochismo.
Se il primo albo l’avevo trovato sufficiente, mentre il secondo mi sembra meglio, con terzo si ritorna al solito tran tran triste di questo periodo.
La prima parte vede
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sistemare la banda di Red Bill
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ora sarebbe andata anche bene se non fosse che il nostro fa una palese minchiata
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cioè getta le pistole a terra restando disarmato in attesa dell’intervento del pard occasionale su cui peraltro non può fare affidamento al 100%.
Ora, ok che è ancora gggiovane e si può permettere qualche “leggerezza”, qui però si esagera un cicinin.
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purtroppo il momento no prosegue poco dopo a causa di una frase del cavolo che Boselli mette in bocca al futuro ranger, che come al solito dovrebbe risultare una figata e invece dimostra, una volta di più, che Borden riesce sempre a far fare la figura dello stronzo a Tex, che dice una bella cafonata commentando la “cotta” che una ragazzina sui quindici pare essersi presa per lui.
La finezza di GLB era davvero altra cosa.
Passato questa quisquilie, si giunge al momento tanto atteso dai fan che infatti ho visto commentare entusiasti. La riscrittura, con tanto di correzioni degne della signorina Rottermeier, del primo episodio di Tex.
Il totem misterioso originale è una storia carina, non certo un capolavoro, però come tutti i lettori cresciuti durante il periodo d’oro ci sono affezionato e rileggerla mi ha fatta una pessima impressione.
Se Tex è diventato un fenomeno unico nel panorama fumettistico nazionale è per merito del suo sceneggiatore, oltre che dei disegnatori storici. Boselli quel Tex lì, quello delle origini, proprio non riesce a ricrearlo. Se per questo fa peggio con quello che poi è diventato classico a dirla tutta.
Ma anche a voler concedere qualcosa, vederlo mettere i puntini sulle I delle “semplificazioni” bonelliane è irritante come la soda caustica. Forse Bonelli senior non ha spiegato tutto. Ma un bel e chi se ne frega delle incongruenze/ingenuità delle origini del mito leggendo la nuova versione ci sta tutto.
Entra come un elefante in una cristalleria, non rendendosi conto che la scrittura spumeggiante e lineare di GLB non é nelle sue corde e solo chi è di bocca buona può digerire questo polpettone insapore.
Non so come andrà a finire, oddio in realtà dovrei saperlo tuttavia con Boselli la sgradita sorpresa è sempre dietro l’angolo (tipo Coffin che si salva o sciocchezze del genere), anche se temo di dover far ricorso alla mia scorta di anti-emetici.
Peccato perché per un attimo, durante il secondo albo, avevo sperato che si trattenesse per rispetto dovuto a colui che lo ha preceduto e che ha creato il mito.
La nota sempre positiva è De Angelis, che si trova a suo agio anche nel rappresentare Tesah oltre a fare un buon lavoro con Tex. Dalle tavole presentate sul sito della SBE forse avrò da lamentarmi ancora dello scritto, però l’indianina in mini costume da bagno potrebbe consolarmi. Comincio a credere che l’unica ragione di esistere di questa testata sarà mostrare belle figliole non troppo vestite
[Modificato da BertAdams 21/01/2019 17:33]