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20/06/2019 12:21 | |
Bill Pelton, 11/06/2019 19.04:
Parliamoci chiaro: la gran vaccata l’aveva fatta Faraci, con Tex che lascia un assassino libero di prendersi cura del figlio (inconsapevole) di una delle sue vittime. Certo, Tex è un gran giudice dell’animo umano, ma è anche l’incarnazione della Giustizia, che vuole che ogni debito sia pagato. Bowen lasciava quindi un conto in sospeso e Ruju ha rimesso le cose a posto, con l’unico epilogo possibile.
Che si andasse in quella direzione è stato chiaro fin da quando
Testo nascosto - clicca qui Le guardie di scorta sono state massacrate. Tutto quel sangue ricadeva indirettamente sulla testa di Bowen e fargli passare liscia anche questa sarebbe stato degno solo di un Faraci, di un Nizzi in bollitura avanzata o dell’ultimo Boselli, che l’avrebbe fatto unicamente per farci incazzare.
Sono d’accordo con l’Eternauta: Bowen alla fine risulta un bel personaggio. Forse non il miglior personaggio per una storia di Tex, a causa della sua ambiguità morale, ma –nuovamente concordo- una volta ogni tanto ci può anche stare, se si riesce a mantenere l’integrità del protagonista e a non tradire i capisaldi del suo universo narrativo, cosa che Ruju fa.
Posso aggiungere ancora qualche nota positiva.
Intanto, in una vicenda sostanzialmente scontata, ci sono stati due piccoli ma significativi colpi di scena:
Testo nascosto - clicca qui
1) Scoprire che Gartside non era un povero allocco manipolato da una spregiudicata dark lady, ma in realtà la vera anima nera del complotto.
2) Il mancato perdono finale da parte di Tim, che sarebbe stato richiesto da un epilogo almeno consolatorio ma che, a ben pensarci, è più realistico e appropriato. Non solo, ma la reazione del ragazzo allo svelamento della verità ribadisce, se mai ce ne fosse stato bisogno, quanto il finale della storia precedente fosse sbagliato.
In secondo luogo, mi piace come Ruju sta lavorando sui dialoghi. Più ancora che in lavori precedenti, registro un certo numero di scambi di battute “texiane” che non sono scimmiottamenti glbonelliani ma, nel contempo, suonano “bene”, almeno alle mie orecchie, notoriamente piuttosto esigenti. Quindi bravo Ruju, anche da questo punto di vista.
Allora, tutto bene?
No, mi spiace ma no. Nonostante quanto sopra, il mio giudizio finale è allineato a quello della consorte. La storia è in realtà una storiella, telefonata dall’inizio quasi fino alla fine (piccoli colpi di scena a parte), diluita, priva di ritmo, con cattivi di cartapesta, che non trova equilibrio fra il tono (forzatamente) scanzonato dei due pards e quello da melodramma ottocentesco del triangolo Bowen-Margie-Tim.
Do pienamente atto a Ruju di aver sostanzialmente riabilitato il carisma di Tex, uscito malconcio dal finale inqualificabile di una storia che non avrebbe mai dovuto essere scritta, ma l’operazione di inserire nel mondo texiano un bandito “bello e dannato”, con tanto di sfondo romantico, è riuscita a metà. Tex non ne esce male, ma la storia è insipida, lenta e prevedibile. A questo aggiungo l’enorme spreco di materiale: l’ambientazione di Frisco, che forse vanta i comprimari più divertenti e carismatici dell’intero universo texiano, non va inflazionata e si sarebbe meritata una trama migliore di questa.
In voti, tutto ciò porterebbe a una risicata sufficienza, niente di più. Come a scuola, quando la maestra ti consegnava il tema dicendo che errori di grammatica e ortografia non ce n’erano, ma c’era anche poco tema.
Bocciato Acciarino, ancora più approssimativo che nel primo albo. Salvo soltanto alcuni primi piani ben fatti ed espressivi, ma l’impressione di “Seijas dei poveri” resta.
Davvero interessante, il tuo commento, Bill. Letto con grande attenzione a maggior ragione perché le critiche che rivolgi all'albo nella seconda metà del tuo post non le condivido per niente, così come mi distanzio dalle osservazioni della tua preziosa e puntuale consorte.
Nello specifico, io non ho trovato l'albo né diluito né (tantomeno) lento. Anzi, a mio avviso di ritmo ce n'è da vendere e, nuovamente, ritengo incalzante la narrazione. Grazie all'ottima figura di Bowen, ben delineata dall'autore, l'albo non è neppure insipido, anzi. In tutta onestà, ho apprezzato pienamente questa storia e di rado mi esprimo con tanta convinzione. Rammento con quanta ironia commentai il passaggio di Ruju a Tex, a suo tempo, ma già da anni mi sono ricreduto: non sarà forse un mattatore, ma è un autore assolutamente meritevole di stare sulla regina delle testate di casa Bonelli ed ho letto numerose sue prove che mi hanno convinto. E contrariamente a quello che afferma la cara Myra, le uniche che mi ricordo anche dopo anni sono scritte da lui.
Discorso a parte per Acciarino: a me sono piaciuti anche i suoi disegni, e più nel secondo albo di quanto già mi avessero convinto nel primo. Qualche vignetta appare effettivamente meno curata, ma nel complesso ha fatto un discreto lavoro!
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20/06/2019 14:38 | |
Un po' meno entusiasta del Carlin, ma ribadisco la mia soddisfazione: si può discutere sull'opportunità di realizzare la storia, ma una volta "accetato" il fatto compiuto la storia è ben fatta. Poi, sì, Pasq non è un fulmine di guerra, ma un solido professionista sì.
V.
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21/06/2019 10:07 | |
Carlo Maria, 20/06/2019 12.21:
E contrariamente a quello che afferma la cara Myra, le uniche che mi ricordo anche dopo anni sono scritte da lui.
Devo fare una precisazione: le storie di Ruju generalmente le dimentico, a parte "La prova del fuoco" e poco altro, ma non dimentico tutte le cose che mi hanno infastidito e che personalmente trovo fastidiose su Tex.
Siamo così, è difficile spiegare, come cantava la Mannoia...😉
Per fare un esempio, le storie di Ruju sono quasi sempre incentrate su un personaggio tormentato, con un passato violento, pieno di rimorsi, emarginato, ecc., cosicché, a ben vedere, finiscono per diventare le storie di questi personaggi, con Tex a fare (bene, per carità, il più delle volte) da contorno.
E tanto per fare un altro esempio, Ruju usa solo la coppia Tex-Carson (per fortuna, mi tocca scrivere, visti i suoi risultati col quartetto), come Nizzi, Manfredi, Segura e la maggior parte dei nuovi mini-sceneggiatori o ospiti su Tex.
Al altri sta bene così, mentre io la trovo l'elemento meno da Tex tra tutti gli altri.
Se consideriamo che tipo di storie sono state scritte in questi ultimi trent'anni, salvo il primo periodo di Nizzi e un buon periodo di Boselli, non è che ci sia di che essere contenti (o almeno non lo sono io).
Juan Galvez, 10/06/2019 17.41:
Non fosse per il tristissimo declino e l'ancor più triste "tradimento" di Boselli credo che questa storia verrebbe salutata con un certo entusiasmo, come una veduta di sguincio sul personaggio (Tex, non Bowen :-)) e il suo mondo e modo di agire. Come una sorta di vacanza, se vogliamo. Nell'economia di un Tex sempre più forzato e cambiato dal curatore, questo Tex quasi dietro le quinte appare - o può apparire - come un altro tassello di questa ridefinizione. Ed è davvero un peccato.V.
Concordo con quanto scritto sopra da Vincenzo, per quanto, a mio parere, Ruju scriva per lo più storie da "vacanza". 😉
Non riesco a leggere una storia disgiuntamente da tutto il resto, da tutte le altre storie di Tex lette e dai ricordi accumulati, ultimamente per lo più negativi. E ciò di cui potrei/dovrei accontentarmi (Ruju professionista solido, fa un certo lavoro sui dialoghi, ecc.) non mi basta o mi sembra poca cosa.
Leggere una storia di Tex è per me come entrare in una casa. Ne conoscevo ogni angolo, mi sentivo al sicuro, la fantasia partiva al galoppo, costruivo storie, riempivo tasselli, stavo in compagnia dei miei personaggi preferiti, gioivo e soffrivo per/con loro.
Scriveva Vincenzo nel thread del "Giornale SBE" che la nuova dirigenza gli ha "strappato il cuore dal petto". Vale anche per me. Ma un po' alla volta mi stanno portando via anche la mia casa.🤗🤗🤗
"Non fare quella faccia contrita! Con me non attacca!" |
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21/06/2019 10:38 | |
Parole sante Myra.
So che per chi ha amato Tex come uno dei tanti eroi dei fumetti sia difficile da capire l’attaccamento di chi è cresciuto si a fumetti, ma con questo fumetto al di sopra di tutto. La rabbia nel vederlo sputtanare come ha fatto Nizzi per anni, nel vederlo tradire da chi si è vantato di esserne quasi il primo lettore e la tristezza per la situazione attuale fatta al massimo di mezze soddisfazioni e tante pastiglie di Maalox.
Il Sergione doveva avere il coraggio di staccare la spina dopo il Medaglione spagnolo, lo stesso coraggio che manca a me per dimenticarmi di andare in edicola e farla finita.
D’altro canto abbandonare un “amico” in un momento di difficoltà sarebbe giusto?
Ruju non basta perché gli manca quel qualcosa che trasforma un buon professionista in un fuoriclasse. Dispiace dirlo, ciononostante a me sembra evidente. |
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21/06/2019 11:36 | |
Carlo Maria, 20/06/2019 12.21:
Nello specifico, io non ho trovato l'albo né diluito né (tantomeno) lento. Anzi, a mio avviso di ritmo ce n'è da vendere e, nuovamente, ritengo incalzante la narrazione.
Puô darsi benissimo che tu e io abbiamo un'idea totalmente differente di "ritmo".
Per parafrasare un celebre aforisma, chi usa tre o quattro vignette per illustrare ciò che può essere illustrato con una è capace di qualsiasi cattiveria.
Le buone storie di Tex sono così, molto "dense", non necessariamente di azione in senso stretto, ma comunque di dialoghi brillanti, di avvenimenti, generalmente di cose interessanti.
Ora, se tu ritieni che scene come questa
[IMG]http://i67.tinypic.com/osdhcp.jpg[/IMG]
o questa (tratta da una sequenza di OTTO pagine, di cui cinque dedicate al sogno di Tim)
[IMG]http://i65.tinypic.com/m8k781.jpg[/IMG]
o ancora
[IMG]http://i65.tinypic.com/2qdmqyq.jpg[/IMG]
siano buoni esempi di "ritmo da vendere", allora o Ruju ne ha venduto un po' troppo o non ci siamo con le definizioni.
Queste sequenze "cinematografiche", introdotte in Bonelli da Berardi con Ken Parker, su Tex sono totalmente fuori luogo, anche se usatissime in passato da Nizzi, e più recentemente da Faraci, per far durare 10 pagine una scena da 2.
A me personalmente fanno venire il latte alle ginocchia, ma non dubito che ci sia chi le apprezza.
E non parlo soltanto dei siparietti romantici, che qui ci stavano come i cavoli a colazione, ma in generale di entrambi gli albi, pure con qualche buona eccezione.
Peraltro, se proprio si vuole provare a inserire l'elemento romantico in Tex, non bisognerebbe mai dimenticarsi dove si sta scrivendo. Non voglio dire che le ragazze delle storie di Tex dicono tutte "peste" e "satanasso", ma nemmeno si può pensare di cambiare registro che manco in un romanzetto di Harmony.
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"Nel caso attuale, la giustizia la faremo a modo nostro, usando i mezzi che crederemo più opportuni, e quando saremo riusciti a identificare e smascherare i furbacchioni che hanno messo in piedi questa sporca storia, vi garantisco che ci sarà gran festa all'inferno!" |
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