Un caro saluto a tutti voi.
Il 20 settembre 1870 i Bersaglieri entrarono in Roma passando per la breccia di Porta Pia.
Già i Bersaglieri . . . ma chi aprì la breccia?
Non certo i Bersaglieri.
A tale compito fu destinata la 5^ batteria, comandata dal capitano Giacomo Segre, che venne schierata a non più di 1000 metri di distanza dalle Mura, nell’area su cui sorge attualmente Villa Torlonia. L’unità, alle ore 5 e 20 iniziò un fuoco particolarmente preciso ed efficace ed alle 9 e 30 circa la breccia era già praticata per un’ampiezza di circa 30 metri alla destra della Porta Pia.
Per la perizia dimostrata verrà decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare “per la splendida direzione data al fuoco della sua batteria”
Bello direte ma che c’entra con la Grande Guerra?
C’entra perché il Capitano Giacomo Segre era il padre di quello che diventerà il Generale Roberto Segre.
Il Generale Roberto Segre prese parte alla 1a Guerra Mondiale e si distinse per le sue particolari capacità di ideazione circa il più efficace impiego dell’Arma di artiglieria.
In particolare, in occasione della battaglia d’arresto del giugno del 1918, in qualità di Comandante dell’artiglieria della 6^ Armata che operava sull’Altopiano d’Asiago, si fece portatore della tesi secondo la quale sarebbe stato opportuno anticipare l’inizio del fuoco di contropreparazione delle nostre artiglierie, precedendo addirittura l’inizio del fuoco di preparazione austro-ungarico, del quale si conosceva orientativamente l’ora d’inizio.
Tale procedura non venne attuata su tutta la fronte d’attacco da parte dei Comandi italiani che temevano un eccessivo ed inutile consumo di munizionamento, nel caso di una errata valutazione dell’ora di inizio del fuoco nemico, ma i dati ricavati successivamente dall’interrogatorio dei prigionieri e, soprattutto, dalla Relazione Ufficiale del Comando Supremo austriaco, dimostrarono che i maggiori danni al nemico furono indubbiamente arrecati dalle artiglierie della 6^ Armata, che precedettero il fuoco avversario di ben 5 ore.
Le elevate perdite complessive denunciate dal nemico; la sorpresa realizzata; l’impossibilità di far affluire le riserve per le implacabili azioni di interdizione e di sbarramento; le difficoltà incontrate dalle fanterie nel lanciarsi all’attacco, a causa delle perdite subite, portarono a concludere che l’offensiva nemica fu effettivamente infranta in partenza e ciò è da attribuirsi all’azione di contropreparazione anticipata voluta dal Segre.
Due grandi uomini, due grandi Artiglieri.
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"nessuno muore del tutto finchè ne sia conservato il ricordo"
Jorge Luis Borges