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[fanfiction e originali] Generi a catena

Ultimo Aggiornamento: 19/10/2020 19:06
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Giudice*****
23/06/2020 12:00
 
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Sesta classificata
“Jo e me” di Bene.Bong


Grammatica e stile:
9,1/10 (4,1 grammatica + 5 stile)

Di seguito, riporto i refusi e gli errori grammaticali riscontrati nel testo.

Hai la tendenza a inserire altro segno d’interpunzione dopo il punto esclamativo o interrogativo: di per sé, non si tratta di un errore, ma è sconsigliato farlo, in quanto si tratta di una ridondanza ed è poco elegante a vedersi. È sufficiente, infatti, utilizzare solamente il punto esclamativo o interrogativo e poi continuare la frase normalmente, con lettera minuscola o maiuscola a seconda che la frase continui oppure no.

”doveva solo servire a darmi una linea generale per quanto concerne i tempi” ---> Errore nella consecutio temporum. La frase avrebbe dovuto essere: ”doveva solo servire a darmi una linea generale per quanto concerneva i tempi”. (-0,2)

”Beh, alle volte le cose basta chiederle con gentilezza e educazione.” ---> ”ed educazione”: la d eufonica in questo caso è obbligatoria, in quanto le vocali sono uguali. (-0,1)

”in cui veniva condannato e non ammesso all’interno del villaggio sessismo, razzismo, aggressività e omofobia” ---> ”venivano condannati e non ammessi”: i verbi vanno al plurale, in quanto riferiti a più soggetti. (-0,2)

”quel bisogno di tornare in mezzo alla gente che tanto leggevo tanto nelle tue espressioni” ---> ”quel bisogno di tornare in mezzo alla gente che tanto leggevo nelle tue espressioni”, refuso.

”dove erano state attaccate una serie di amache” ---> ”dove era stata attaccata una serie di amache”: il verbo va al singolare, in quanto il soggetto a cui è riferito è singolare (una serie). (-0,2)

”Quando hanno tirato sul il muro” ---> ”su il muro”, refuso.

”mentre la maggior parte dei suoi amici erano a Berlino Est” ---> ”mentre la maggior parte dei suoi amici era a Berlino Est”: il verbo va al singolare, in quanto il soggetto a cui è riferito è singolare (la maggior parte). (-0,2)

”quando Cassandra urlò ad Adrien e Abbie ---> ”Adrien e Jo”, refuso.

Il tuo stile è pulito, scorrevole e immediato, scevro da frasi eccessivamente elaborate e ricche di subordinate, ma piuttosto caratterizzato da frasi brevi e concise, che arrivano subito al punto e che veicolano il concetto e il messaggio in maniera diretta e concisa, senza che ci si perda in dettagli inutili o che si distolga l’attenzione dal punto focale. Il lessico è ricercato e l’accostamento dei termini è sempre efficace e consono al tipo di storia presentata, indice della tua padronanza della lingua. La punteggiatura è variegata e utilizzata sempre in maniera pertinente, ed è volta a dare alla storia ritmi diversi, che contribuiscono a non rendere la storia piatta, ma dinamica e mai noiosa. Il segno d’interpunzione prevalente è comunque il punto fermo, pertanto, per lo più, la narrazione risulta lenta e distesa e si accorda perfettamente al carattere introspettivo del racconto, creando inoltre un’atmosfera distesa e sospesa, come se si stesse guardando tutto attraverso un velo, da un’altra dimensione, e questo sentore di sogno dona alla storia un carattere personalissimo, rendendola riconoscibile e intrigante.
Le descrizioni sono ricche di particolari, ma mai pesanti o fuori luogo: sono sempre funzionali alla narrazione e vanno a specificare e supportare i pensieri e la crescita della protagonista; sono volte a mostrare il mondo come è visto attraverso gli occhi meravigliati di Abbie e darci un’idea di che cosa stia vedendo e quali sensazioni questo generi in lei. Sei riuscita a creare un ottimo equilibrio tra introspezione e descrizioni. La parte dialogata prevale su quella narrativa, ma ciò non risulta fastidioso o fuori luogo, proprio per via del carattere prevalentemente introspettivo della vicenda.

IC/Caratterizzazione personaggi: 10/10

I personaggi principali di questa vicenda sono Abbie e Jo, due ragazze che da subito si mostrano profondamente diverse da un punto di vista caratteriale e, per alcuni versi, opposte. Nonostante infatti siano partite dalla stessa base sognatrice e amante della vita, l’esistenza le ha portate a percorrere strade profondamente diverse, che come conseguenza le ha fatte crescere quasi agli antipodi.
Jo, dunque, è rimasta la ragazza spensierata e sognatrice di un tempo, quella che prende la vita come viene, ne sa cogliere la bellezza, quella scintilla che anima il cuore di ognuno, e che vive alla giornata, senza preoccuparsi troppo del domani; lei è uno spirito libero, una persona che non deve chiedere a nessuno, ma che semplicemente vive in armonia con ciò che la circonda, rispettandolo e apprezzandolo. È un’artista che ha deciso di non rinunciare alla sua passione, che esercita senza vincoli e senza catene, dove e quando vuole. Questa sua scelta non le permette di certo una vita agiata o facile, ma non per questo lei non la ama, anzi: ne è profondamente attratta, grata e appagata. Jo è soddisfatta dell’esistenza che ha costruito, poiché è rimasta fedele a se stessa e a ciò che ha sempre amato e voluto essere. Jo è rimasta ciò che era da ragazza e, in un certo senso, ha fatto crescere questi essere e sentire, li ha fatti maturare e ha lasciato che diventassero il centro del suo modo di vedere la vita, il mondo e ciò che la circonda. In tal senso, ha trovato un luogo a lei assolutamente congeniale, dove persone affini si riuniscono e si ritrovano, vivono liberamente e in armonia, in una sorta di oasi felice in quello che è un mondo sempre di corsa e sempre arrabbiato. Hai reso bene la spensieratezza di questa ragazza, che sembra a primo acchito quasi ingenua e sognante, ma che in realtà ha ben presente quale sia la realtà e quali siano le brutture che essa può nascondere: semplicemente, ha deciso di abbracciare la vita per com’è, senza compromessi o strade secondarie.
Anche Abbie è un’artista, ma a differenza di Jo ha lasciato che la scintilla che brillava in lei da ragazzina si affievolisse e venisse sopraffatta da altro, da quegli aspetti negativi, seppur inevitabili, dell’esistenza. Ha senza ombra di dubbio una vita più agiata rispetto alla sua migliore amica, eppure è una vita che non la fa sorridere e non la fa sentire bene; è una vita che le pone dei pesi sul petto, dei macigni, che le provoca ansia e che sembra lasciarla senza respiro. Abbie è una ragazza che non vuole avere tempo, che non vuole prendere pause, perché crede di non poterselo permettere. Lei si è lasciata sopraffare dalla routine, dal dover programmare ogni singolo istante della sua vita a lungo termine, e ha dimenticato la bellezza delle piccole cose, di cogliere l’attimo e di vivere senza schemi o imposizioni. Ha scelto una vita in cui ha seguito anche lei la sua passione, come Jo, ma al contrario dell’amica l’ha strumentalizzata, l’ha in qualche modo contaminata. Ed ecco che, dunque, il suo viaggio a TeePee Land è un viaggio di riscoperta di se stessa e di tutto ciò che ha lasciato indietro nel corso degli anni; riconosce che non sarebbe mai in grado di fare quella vita, come la sua amica, ma sa che da quel luogo ha tanto da imparare e, soprattutto, apprende l’equilibrio con se stessa e con il mondo, riscopre la felicità di godersi la vita così com’è e comprende che libertà e doveri non si escludono necessariamente a vicenda. Alimenta quella fiamma che ardeva in lei quando era solo una ragazzina, la riaccende e si ritrova.
Anche il legame tra le due amiche è descritto meravigliosamente e fa da sfondo alla storia, emergendo e delineandosi sempre di più a ogni riga, divenendo la cornice perfetta di questo viaggio alla scoperta di sé.

Trama e originalità: 8/10

La trama è semplice, pulita e lineare; è più che altro un viaggio interiore, un flusso di pensieri e sensazioni della protagonista che ricorda quale episodio della sua vita abbia cambiato il suo modo di vedere le cose o, meglio, lo abbia riportato alla luce. Non ci troviamo, dunque, di fronte a una trama nel senso vero e proprio del termine, quanto piuttosto dinanzi ai ragionamenti di una ragazza, alla sua mente e alla sua interiorità, che esploriamo in ogni angolo più recondito insieme a lei. Gli eventi, dunque, diventano mero contorno di quello che è un viaggio più grande e metaforico, ovvero un viaggio alla riscoperta di sé e delle meraviglie che il mondo ha da offrire. Un viaggio nel diverso, nell’altro da sé, che pure ha tanto da insegnare e donare. Un viaggio altrove, che pure diventa rinascita, ricordo e comprensione. A ogni evento è dato il giusto spazio e il giusto sviluppo, dalla descrizione del rapporto tra Jo e Abbie, all’amore di quest’ultima per Berlino, alla descrizione di TeePee Land, vividissima e pittoresca, descritta con un trasporto che è quello della protagonista e che inevitabilmente attira e coinvolge anche il lettore stesso. Quella che ci viene mostrata è l’evoluzione di una ragazza che si era rassegnata alla soffocante vita che stava conducendo, poiché si era dimenticata dell’essenziale. Un viaggio di scoperta e di riscoperta, attraverso i volti e la musica e l’arte di persone che dell’attimo hanno fatto la loro sopravvivenza. Hai descritto con grande sapienza un mondo che sembra così distante e surreale, e che pure è una realtà vera, vivida e assodata.
Quanto a originalità, la tua storia non è molto innovativa, in quanto di viaggi alla scoperta e riscoperta di sé se ne legge molto spesso e si tratta di un tema piuttosto utilizzata in letteratura, soprattutto in scritti introspettivi; è apprezzabile, tuttavia, il contesto in cui hai deciso di ambientare la storia: la nostra protagonista non si reca in luoghi verdi e incontaminati, lontano dal mondo e dallo stress, ma, anzi, si reca in un luogo pieno di persone, di rumori e di vita ed è proprio in questo luogo che ha modo di riflettere su se stessa e sulla propria vita. questo ha reso il tuo scritto interessante e accattivante: non si tratta del solito viaggio in solitaria, alla scoperta della natura incontaminata, ma una convivenza con una realtà profondamente diversa dalla propria, ma che non può non incantare e insegnare qualcosa. Per questo motivo, il punteggio nella voce è comunque alto.

Attinenza al genere: 5/5

Il genere che ti è stato assegnato è quello introspettivo e tu lo hai sviluppato in maniera davvero ottimale. Quello che ci presenti è un testo che indaga l’interiorità della protagonista, facendo entrare il lettore nella sua mente e nelle sue sensazioni così sapientemente sviscerate e analizzate. Viaggiamo insieme ad Abbie nel suo mondo interiore e l’accompagniamo nel suo cammino di riscoperta di sé e della vita, ci stupiamo con lei per la meraviglia di trovarsi dinanzi a una realtà come quella di TeePee Land, la seguiamo nei suoi ragionamenti e nel suo flusso di pensieri espresso chiaramente, tanto che non ci si trova mai confusi, né ci si perde nei meandri di questa mente sfaccettata e interessante, che ci permetti di conoscere così a fondo che, arrivati alla fine della lettura, sembra quasi di conoscere Abbie e di vederla prendere vita. hai saputo dosare sapientemente narrazione e introspezione, facendo di questa il cardine di tutto il racconto e presentando, così, un testo introspettivo in piena regola. Complimenti!

Gradimento personale: 4,8/5

La tua storia mi è piaciuta davvero molto. Il genere introspettivo è uno dei miei preferiti e trovo che tu sia una maestra nel suo utilizzo e che sia in grado di creare testi davvero coinvolgenti e intriganti. Con questa storia mi hai fatto conoscere una realtà di cui ero all’oscuro e che mi ha molto interessata, nonostante il setting della storia non rientri tra i miei preferiti. Ho letto con molto piacere la tua storia, senza esserne mai annoiata o senza che mi risultasse monotona o ripetitiva. Ho molto apprezzato le tue descrizioni vivide e coinvolgenti e le tue introspezioni sempre impeccabili. Hai presentato un testo godibilissimo e di qualità, complimenti!

Utilizzo prompt: 2/2

Hai fatto un ottimo utilizzo della frase che ti è stata assegnata. Benché la nomini esplicitamente solamente alla fine del testo, tutta la storia vi ruota intorno e si sviluppa proprio a partire dal concetto che esprime. Dalla prima all’ultima riga, descrivi il viaggio della protagonista verso l’acquisizione della consapevolezza che la vita sia una scheggia di luce che finisce nella notte. La sua è una presa di coscienza lenta, ma costante, dove questo concetto emerge con sempre maggior chiarezza e prepotenza man a mano che la narrazione prosegue e, per questo, diviene assolutamente centrale in essa.

Punteggio totale: 38,9/42

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