Per
GINI CARLO
abbiamo cercato ogni possibile percorso che potesse legare le diverse località ad un unico destino.
Il 267° Fanteria, con il 268° formava la Brigata Caserta che era stata costituita il 20 maggio 1917 con i veterani del Carso e del Trentino, provenienti dalle brigate Aosta, Venezia, Campania, Piemonte, Perugia e Arno e inviata agli inizi di luglio sulle trincee davanti all'Hermada sul fronte carsico.
È possibile che già durante questo primo impiego in prima linea Gini Carlo sia stato "gefangen" cioè catturato dagli austro-tedeschi e portato al campo di prigionia di
Altengrabow sito nei pressi di Dornitz a circa novanta chilometri a sud ovest di Berlino.
Non possiamo escludere che da quel campo sia stato trasferito, per i lavori forzati, a Misurata dove i tedeschi stavano rinforzando le difese della città per il suo ruolo strategico.
La scheda della Croce Rossa riferentesi a Gini Carlo appare coerente con alcuni elementi:
la data di invio della lettera, 1° agosto 1917, spedita da Misurata (Libia) e il destinatario, la madre Gini Lara a Castelfranco (Firenze).
Ulteriori ricerche ci hanno dato suffragio circa la presenza di soldati italiani catturati sul fronte carsico/isontino e morti in prigionia a Misurata.
Tuttavia, non siamo riusciti a comprendere il significato di:
"Comando italiano X a Le Brule".
Non abbiamo trovato località che corrispondano a "Le Brule".
Teorizzare su "Decima armata" (X) piuttosto che "Piton Brule" (che era sul fronte macedone) ci confonde oltremodo.
Le ricordiamo che i caduti italiani in Libia dal 1911 al 1939 e dal 1940 al 1943 sono stati traslati al Sacrario dei Caduti d'Oltremare a Bari.
Un saluti cordiale,
Paola e Silvano.
"...avremmo voluto scrivere di tutti. Ma di molti, poco sappiamo."