Quest cambio razza 2/2
Aelinor un dado destrezza, pls
Aelinor tira 58/78
Stop Azioni - Attendere responso
E’ evidente che i tre figuri non abbiano voglia di conversare con le tre Frecce Nere, sembrano solamente essere interessati ai loro corpi, così come ai loro possedimenti, come fossero dei semplici banditi. Ma no, non lo sono realmente. I colpi vengono sferzati con tanta violenza da generare un sibilo acuto, rapidissimo, che nel giro di pochi istanti avrà raggiunto il piccolo gruppo. Califa, il cui istinto bestiale regola i movimenti, riesce per un soffio a schivare il colpo, balzando in alto di quanto basta per schivare la lingua di fuoco. Dayel, posizionato al lato esterno del gruppo, a sinistra, balza lateralmente per sfuggire al colpo di ghiaccio la cui rapidità è superiore a quella dell’Elite. Quel freddissimo colpo raggiunge la sua gamba destra aggrappandosi alla carne come una tagliola che penetra fino alle ossa causando uno spietato dolore. Il freddo ghiaccia completamente la carne dalla caviglia fino al ginocchio, parte che perderà completamente sensibilità, come fosse in uno stato di ibernazione. Non è un dolore come gli altri, è atto ad immobilizzare, ma cosa ben più acuta è che Dayel, una volta toccato da quel colpo glaciale, sentirà nella sua mente la stessa voce familiare, la stessa voce dei tre, che gli sussurra “Che tu sia Maledetto”. Tutto questo non è reale, vive solo nella sua mente ed è il mero frutto di quel che gli sta accadendo. Aelinor, dal lato opposto, si getta verso destra con la stessa destrezza di una serpe, rapida e reattiva, ma la sua natura che conserva e sfrutta l’ars, la rende bersaglio di quell’attacco magico che si direziona quanto basta per provare a colpirla. La schivata è senza dubbio veloce, priva di qualsiasi esitazione, ma quello spostamento d’aria rosso intenso e scuro arriva comunque a colpirle la caviglia destra. Quel che la serpe percepirà è un dolore acuto e lancinante non in un punto ben preciso, ma anche per lei dalla caviglia fino al ginocchio: sentirà la pelle ardere così tanto da sciogliersi,
da assottigliarsi e cedere. Alla vista sarà ricoperta da sangue scuro e marcio che gli provoca la stessa lancinante sensazione di un acido, così forte e insopportabile che la Drakaal dovrà cedere al dolore.
GDR GO - Turni Liberi - Quest Chiusa (M.Art)
23:32Califa[Fuori Dirhae - Boscaglia] {Sensi Svilup. - Ist. Best.} Le gambe, in questo balzo rapido, vengono quasi portate al petto e si rende conto che solo per un pelo è riuscita a ritrarre gli arti inferiori. Sotto di sé scorre una lunga lingua di fuoco che passa oltre, fino a svanire. Califa ha così tempo per allungare nuovamente le gambe e tornare a terra, spinta dall'accelerazione di gravità che la spinge in basso. Piega le gambe nella ricaduta e quindi prova a raddrizzarsi, gettando immediatamente uno sguardo a destra e poi a sinistra. Non sa come gli altri abbiano pensato di schivare il colpo, sa solo che Aelinor si ritrova in parte avvolta, nell'arto inferiore sinistro, da qualcosa che le provocherà parecchio dolore. Così, spostandosi con lo sguardo a sinistra, nota come la medesima sorte sia spettata a Dayel, il cui gelo ha avvolto una delle sue gambe. E così, senza poter perdere tempo, solleva lo sguardo, osservando le tre figure adesso con il cuore in gola. Deglutisce. [Ragazzi state bene?] domanda prima ancora che gli altri abbiano il tempo di esternare il loro dolore. Così immediatamente le mani vengono portate ad entrambi i fianchi cercando di estrarre le armi allo stesso momento: spada nella mandritta ed ascia nella mancina. Visto che gli altri sono in difficoltà, se non vogliono fare una brutta fine, non si può perdere tempo. Cerca di fatto di attaccare come hanno fatto gli altri tre in precedenza: fa due passi avanti e si pone perfettamente frontalmente ai tre incappucciati. E' il braccio destro che si solleva e si sposta verso sinistra, quello che impugna la spada. [Forza, rialzatevi] li incoraggia, cercando di guadagnare tempo. Nel mentre il braccio destro si muove parallelamente al terreno, da sinistra a destra, disegnando un tondo roverso. Sa che la distanza è troppa, almeno otto metri, ma sa anche che la sua spada è in grado di proiettare il colpo sotto forma di onda d'urto ed è quello che prova a fare adesso: mirare a tutti e tre i nemici.
Califa ha usato Colpo d Urto
23:35Dayel[Fuori Dirhae-Boscaglia] Non è in forma il DueFacce, è evidente da come si muove. Potrebbe pure sembrare impacciato in quel momento che esce con tutta probabilità ben differente da come avrebbe potuto essere immaginato: più rigido, meno coordinato. Frutto forse di quella ferita ancora fresca, frutto forse della rapidita con la quale quella gelida sferzata viene mossa. Rotola lui, pecca probabilmente nel richiamare le gambe al corpo in quella mezza capriola improvvisata. Non è abituato a scostarsi, solitamente i colpi li prende e li restituisce più forti. Il corpo reagisce d'istinto e lo fa male. E' la gamba destra a patirne le conseguenze. La caviglia è immobile, come del resto lo è la gamba, ma , ben più grave, da quel singolo colpo nasce un dolore mai provato prima, nonostante sia stato ferito più e più volte, in più e più modi. E' un dolore nuovo, un dolore che al tempo stesso ustiona e congela, un freddo lancinante tanto quanto il male che stringe la sua morsa su quella gamba inerme. Arranca, il suo movimento s'è concluso a metà e di certo non è in grado di tornare in piedi. Le mani affondano nell'erba, il coltello è sfuggito quando i muscoli si sono distesi nel tentativo vano di contrastare il dolore. Si porta seduto ma non è in grado di fare altro, non è in grado di proferir parola alcuna poichè gli muoiono in gola, le labbra si separano giusto per mostrare i denti digrignati in una simbolica sfida a quella sofferenza contro nulla può. Si fà contrita l'espressione, s'increspa la cicatrice come lo fanno le sopracciglia. Gli occhi si strizzano, restando chiusi fino a quando non sarà una voce a rimbombargli in testa. Una sensazione nota quella della voce altrui nella propria mente, ma che lo coglie impreparato nell'udire il tono di coloro che stanno attaccando. Va a cercare le tre figure, annuendo debolmente alle parole di Califa, ci prova pure ad alzarsi, facendo leva sulle mani, con tutta probabilità non staccherà neanche il fondoschiena dall'erba umida.
23:40Aelinor[Fuori Dirhae - Boscaglia] Quei tre loschi figuri si prodigano nel loro attacco. Attacco che giunge e cerca di colpire ogni singola freccia con una rapidità omicida, come se potessero sferzare l'aria con un relativo sibilo agghiacciante. Califa, vestendo i panni della Leggenda altro non fa che schivare con maestria quel colpo, lasciando una sorte più avversa all'elite. Ma non è l'unico, perfino Aelinor nonostante quel monile che sembra stringersi di più contro il braccio al suo utilizzo, rimane vittima in quella natura condivisa di un attacco ben preciso. È qualcosa di acido che giunge sulla propria caviglia e riesce come una sottospecie di onda a giungere fino al ginocchio. Mai nella vita ha potuto provare un dolore così forte, o forse si, solo in una singola occasione. Si leva l'urlo dalle sue labbra, lasciandola cadere rovinosamente in terra. Fa pressione sul fondoschiena, tentando di arretrare proprio da quella posizione mentre strappa con forza la cappa dal proprio abbigliamento passandola con forza proprio su quel punto come se potesse lavarla via. Ma ciò non è possibile è ricoperta di sangue scuro, di marcio. Sembra putrida. Le mani si stringono forti contro l'erba in terra strappandone qualche filo e perfino la voce di Califa non è in grado di raggiungerla laddove Vaarel stesso soffre con lei, in quella condivisione. È insopportabile, brucia come la fiamma più viva. Come la lama più rovente, come se le avessero tolto la carne a mani nude. La gamba trema nei confronti di quel riflesso e non riesce, non riesce minimamente a muoversi ne ad assecondare l'incoraggiamento della mannara ora decisamente distante. È forte il suo battito, così come il sudore che si palesa ed imperla la sua fronte. Il respiro è pesante nel preciso preludio di qualcosa che sta per accadere, laddove il drago stesso adesso pretende di venire fuori per la propria discendente.
23:40Aelinor{Perc.Mag. Innata| Imm. Sonno-paralisi anche magica| Scurovisione}
Califa un d20
Califa tira 1/20
Lol - Stop Azioni
Quel che avviene accade in pochissimi secondi, i colpi vengono scagliati senza preavviso e con una velocità inaudita, notevolmente facilitata dalla distanza che separa i figuri dal gruppo di Frecce Nere. Sono istanti durante i quali chi pensa troppo o chi pensa troppo poco può rimetterci la pelle. Califa, che di esperienza sul campo di battaglia ne ha molta, riesce perfettamente e con grande maestria a schivare il colpo riatterrano in piedi lì dove precedentemente stava. Decide così di ricambiar loro il favore con un colpo che simula le stesse modalità di quello precedentemente ricevuto: Califa, frontale rispetto ai tre figuri, riesce a muovere la sua lama così da disegnare un tondo roverso che verrà scagliato in direzione dei nemici. L’aria viene nuovamente squarciata ma stavolta senza ghiaccio, fuoco o sangue, infatti dalla lama di Califa verrà lanciata un’onda d’urto che riuscirà perfettamente a colpire tutti e tre i nemici, prendendoli alla sprovvista. Questi balzeranno all’indietro, cadendo sul suolo solo pochi metri più indietro, ma non perdendo il controllo sulle loro armi, ancora perfettamente tenute tra le mani. La botta sarà forte ma non così tanto da metterli fuori gioco, questi infatti provvedono rapidamente a rimettersi su, doloranti. Ma in loro si cela una natura molto più minacciosa di quella di un semplice uomo. Ed infatti il figuro centrale, che per primo provvede a rialzarsi, piegato sulle ginocchia, ancora a contatto con il suolo, muove debolmente il braccio destro in un secondo tondo dritto, di fuoco, che però, stavolta, colpisce l’erba a cinque metri da loro creando una barriera di fuoco alta un paio di metri. E’ tempo di difesa per il nemico. Aelinor viene colpita di striscio dal colpo nemico ed il dolore, per lei, sarà anormale, lancinante, ma che non perdura a lungo. Potrà provare a strappare parte dei suoi abiti per tamponare quell’acido ma noterà che è tutto inutile, poiché questo si è agganciato alla carne come colla.
Ma è questione di tempo, quel dolore lo sentirà infatti diminuire, piano piano. Dayel è a terra, ferito e dolorante da quel congelamento quasi totale dell’arto, un dolore atroce e a tratti insopportabile ma che, lentamente, comincerà a scemare. E mentre l’Elite giace lì sul suolo l’urlo di Aelinor s’espanderà nell’aria, intenso e stracolmo di dolore, tanto forte che è in grado di penetra le orecchie di Dayel fino a rimbombargli dentro. Sentirà il dolore della sua compagna che si mescolerà al freddo, ai ricordi e ad una tempesta di sentimenti che cominceranno a nascere. L’irrequietezza comincia a cedere il posto ad una sensazione di totale bestialità, a sentimenti primordiali che nascondo involontari, naturali, come se fossero finora stati latenti in attesa di un risveglio. Da dentro, dal suo sangue, qualcosa comincia a mutare fino a sorgere più viva che mai.
GDR GO - Turni Liberi - Quest Chiusa (M.Art)
00:10Dayel[Fuori Dirhae-Boscaglia] Lui che non più tardi del pomeriggio prima s'è vantato di aver sopportato tagli, ferite, ustioni, quadrelli e quant'altro, è ora li, a terra incapace di muoversi, incapace di combattere. Incapace di rispettare l'accordo preso con Aelinor, con Vaarel stesso. E' il suo urlo che smuove qualcosa, tanto forte che potrebbero sentirlo fino al porto, tanto forte che potrebbe farlo rinsavire. Non può permettersi che ne esca ferito qualcun'altro. Non di nuovo. Non di nuovo lei. E' il suo dolore che accoglie, è il suo dolore che si mischia a quello dell'Elitè, sormontando il freddo. L'odore del sangue che avvolge lei, la gelida morsa che attanaglia lui. Trae forza da quel dolore, più profondo che mai, come più profondo è ciò che va a risvegliarsi. L'unico sfodo del corpo è quella stretta sull'erba che si fa sempre più forte, complici le dita che, scricchiolanti s'allungano. Si nutre di quell'urlo che squarcia il silenzio della notte, si dilatano le pupille fisse sulle tre figure, da cacciatori sono ora un bersaglio, sono prede. E queste non scapperanno. La testa sembra esplodere, quello stesso monile che lo accomuna alle compagne stringe come fosse una catena, per questo va a rimuoverlo lasciandolo cadere. Le ossa scricchiolano producendo una macabra melodia, all'unisono con i muscoli che si lacerano, seguendo le ossa nella loro crescita. Neanche per un secondo l'espressione che ostenta null'altro che dolore abbandona il volto sfregiato, neanche quando la mandibola stessa si spacca. Un suono gutturale si unisce, come unica esternazione sonora di quella dolenza che si fa sempre più forte. La colonna vertebrale s'allunga costringendolo in una piega innaturale, protesa verso le proprie spalle.La pelle si lacera in più punti,mostrandosi sempre più nera sotto quei vestiti che a loro volta vengono strappati.Il petto scoppia, il fiato è corto. La bocca si spalanca alla ricerca di ossigeno,lasciando spazio per i denti che squarciano le gengive [Trasf. 1 di 2]
00:11Califa[Fuori Dirhae - Boscaglia] {Sensi Svilup. - Ist. Best.} Il colpo d'urto riesce a sbalzare indietro i tre figuri ma, come aveva già immaginato, questo non è sufficiente a neutralizzarli. Uno dei tre, quello al centro, fa nuovamente scorrere la sua lama che però non ha l'intento di colpire Califa, bensì l'erba che prende fuoco e, mischiandosi alla magia, genera una barriera di fiamme alta due metri che inizia ad ardere di fronte alle Frecce Nere. Questo potrebbe concedere del tempo anche a Califa che si sente il cuore sobbalzare in petto quando la voce straziata e straziante di Aelinor. Gli occhi puntano su di lei e dunque corre indietro, senza neanche curarsi di Dayel che sta nella medesima condizione. Non lo fa apposta, ma la preoccupazione vola sull'amata, inevitabilmente. Così tenta di gettarsi in ginocchio vicino a lei, adagiando momentaneamente le armi per terra, accanto alle gambe ed entrambe le mani provano a raggiungere il suo viso, per stringerlo [Guardami, guardami] cerca di mantenere sangue freddo [Fai uscire Vaarel, sfogati, trasformati e supera il dolore] sa infatti che, se fosse successo a lei, la trasformazione l'avrebbe privata di quel dolore, dandole per diversi istanti uno ben più grande che, però, si sarebbe trasformato in una ulteriore forza. Ma è proprio in quel momento che il cuore le sobbalza in petto, nuovamente e, lentamente, ruota il capo verso Dayel. I suoni che percepisce sono inconfondibili. Sgrana gli occhi, spalanca le labbra, incredula, tentando di sollevarsi su entrambe le gambe, recuperando le armi lasciate per terra, armi che tiene verso il basso. Così, eretta, osserva quell'agghiacciante spettacolo che solo poche volte si era ritrovata ad osservare dall'esterno. [Dayel...] come un sussurro il nome del suo berserker vien fuori dalle labbra e così lo guarda, attonita. Non sa che dire ma solo adesso si rende conto di quella maledizione che è venuta fuori e che li accomuna, inevitabilmente.
00:15Aelinor[Fuori Dirhae - Boscaglia] Giungono chiare le parole della mannara alle sue orecchie. La osserva con gli occhi lucidi. Il dolore scema quel tanto da consentirle di riacquisire la piena padronanza del proprio corpo e lo sguardo vola brevemente su Dayel. È colui che alberga in lei che ora richiede di sorgere e di venir fuori in una forma tale forse, da poter spazzare via coloro che gli sono davanti. Le mani si stringono al suolo, riesce appena a levar via i monili dalle proprie dita in un gesto di scatto ponendoli proprio in quella tasca che avvolge la cappa stessa [Prendili] è un ringhio forte, un ringhio immenso e potente che presagisce qualcosa di più grande. Le mani si stringono in terra e trascina la gamba destra dietro di sé alzandosi in piedi. Non gli interessa degli stivali, non gli interessa degli abiti per quanto tenti di levarli via nel minor tempo possibile. È su quella pelle che ora una serie di scaglie inizia ad apparire richiamata da quella medesima natura, ed ancora è lì che la mole comincia ad acquisire tutt'altra consistenza mutando i tratti di Aelinor in una forma che Califa non ha ancora mai potuto vedere. Muscoli, ossa, tendini. Tutto acquisisce una nuova fisicità. Le corna, in coppia spuntano irregolari sulla nuca, così come gli artigli di mani e piedi facendole assumere un assetto da quadrupede. La coda sorge e sbatte violenta e pesante contro il terreno mentre le vertebre acquisiscono maggiore solidità, spuntando per tutta la lunghezza andando a concentrarsi proprio intorno a quello che è ormai diventato un muso pieno di spuntoni e creste, quasi come una criniera. È il viola che serra le proprie fauci, dove denti affilati scattano come una bestia feroce. È la rabbia del drago che si manifesta a difesa della discendente dove perfino le ali, gloriose e maestose si stagliano nella loro grandezza fin dove possibile mentre un grande, profondo ruggito esce fuori nato proprio dal petto, spostando violentemente l'aria, ferito anche lui come Aelinor.
Stop Azioni - Attendere responso
00:15Aelinor{Perc.Mag. Innata| Imm. Sonno-paralisi anche magica| Scurovisione|}
Aelinor ha usato Trasformazione Completa [Drakaal]
Il cielo continua ad essere terribilmente oscurato da pesanti nubi ma ora, di tanto in tanto, e per solo qualche istante, la luna riesce a fare capolino. Nonostante quel che sta per accadere la luna non è piena, anzi, è una semplicissima e modestissima luna crescente. Ma non sarà lei, questa notte, a risvegliare l’istinto animalesco in Dayel. Qualcosa dentro di lui sta nascendo così forte e insistente da consentire una mutazione non solo nell’animo ma anche e soprattutto nell’aspetto fisico. Rumori macabri e raccapriccianti vengono fuori dalle ossa e dalla carne, le prime di spezzano, mutando o allungandosi, la seconda si lacera lasciando il posto ad un manto dal colore diverso, ad una pelle da una forma e da uno spessore del tutto differenti. Muta l’intero corpo, a poco a poco, attraverso un processo orribile da vedere e da sentire, ma che sta dando vita e forma a qualcosa di stupefacente. Califa, nel frattempo, approfitta della tregua per indietreggiare, richiamata dall’urlo di dolore della sua compagna, a terra dolorante, ma non si distrae: vicino a lei un suo simile sta nascendo e lei potrà vederlo, forse persino sentire quello che sta sentendo lui, attraverso un’empatia e una familiarità che solo l’istinto animalesco potrebbe concederle. Ma Aelinor è ancora a terra, dolorante, nonostante l’acido lentamente continui a smettere di fare effetto diminuendo sempre di più il dolore. Ma alla Drakaal non importa, è tempo di reagire: Califa si ritrova ora al centro tra due trasformazioni imponenti che manifestano la vera natura di Dayel e di Aelinor. Quest’ultima si priva dei suoi oggetti così come dei vestiti, per evitare di lacerarli una volta completata la trasformazione, ma non c’è realmente tempo per pensare ad ogni cosa, qualcosa sta già mutando in lei. Da bipede diviene quadrupede, sfoggiando una pelle fatta di scaglie, una lunga coda, corna e artigli, rivelando ai presenti la maestosità della sua essenza: il drago.
Un possente ruggito viene scagliato contro i nemici, i tre che hanno già avuto tempo di alzarsi e che, impavidi, non si arrendono dinnanzi al nemico nonostante nei loro animi cominci a crescere la paura. Tutti e tre indietreggiano, aumentando la distanza e, infine, s’apprestano ad attaccare nuovamente: muovono sincronizzati gli arti portanti, aprendoli verso destra e, attraverso movimenti rapidi, scagliano contro i tre altri tondi dritti di ghiaccio, fuoco e sangue.
GDR GO - Turni Liberi - Quest Chiusa (M.Art)
00:35Aelinor[Fuori Dirhae - Boscaglia] È pesante la sua stazza così come è imponente la sua mole. Ventidue metri di lunghezza e cinque metri e mezzo di altezza al garrese. È imponente Vaarel dove perfino l'apertura alare raggiunge i diciotto metri. Il passo è pesante, gli artigli si assicurano in terra mentre il nemico si rialza. Ed il suo ruggito, quel suo vero e proprio ruggito ora è in grado di far indietreggiare il nemico, facendosi forza di quell'imponente natura che ha preso il posto di Aelinor in una trasformazione ben più veloce di quella del mannaro. Riesce perfino a fare leva sulla zampa posteriore destra che, nonostante riporti le ferite prese da Aelinor, sono rese sicuramente più sopportabili da lui. Un ruggito nuovo che riporta timore mentre la coda sbatte violentemente in terra nel tentativo di colmare con la stazza intera del corpo l'area che separa i tre nemici dai suoi compagni, dai compagni della sua discendente. È questo che intende fare, schermare loro con il suo stesso corpo, un movimento minimo data l'area e la dimensione che lo caratterizzano mentre un ennesimo colpo, come il precedente viene scagliato dai tre ceffi. Ma è qualcosa che potrebbe venire in soccorso al Drakaal, qualcosa che può proteggerlo e che è tipico di quel dare ed avere che condivide con la Governatrice, una barriera istintiva che potrebbe levarsi in difesa del suo corpo non richiamata, non desiderata, incurante perfino di eventuali danni che potrebbe subire pur di difendere quella che è, a tutti gli effetti, la famiglia della ragazza e forse, anche la propria. È un gesto singolo quello che proverebbe a scagliare contro tutti e tre in un colpo portato dalla zampa destra, una forte artigliata che proverebbe a coinvolgerli in un urto senza precedenti da destra verso sinistra senza alcuna delicatezza. È mosso solo dalla rabbia il folgoratore, la cui natura rende ancor più intonse le nuvole di quell'elemento che è a lui affine. Perché lui è tempesta e la quiete è ciò che lo ha preceduto.
Aelinor ha usato Barriera magica superiore
00:36Aelinor{Perc.Mag. Innata| Imm. Sonno-paralisi anche magica| Scurovisione| F. Completa: Vaarel 1/6}
00:38Dayel[Fuori Dirhae-Boscaglia] Forse neanche lo sente il suo nome, quello stesso nome ereditato dal padre, come eredidata è la maledizione che è rimasta celata in lui. Forse non sentono neanche quelle orecchie che si rimpiccioliscono, arrotondandosi, aderendo al cranio che si comprime, il naso si prolunga finendo per unirsi alla mandibola in quello che ha tutta la parvenza d'essere un muso stretto e lungo. Cresce il dolore all'unisono con il corpo che aumenta la propria stazza. Le ossa del bacino si allargano, gli arti che vanno ingrossandosi, assumento una forma sempre più tondeggianti. La cintura che reggeva le braghe non può che cedere sotto la pressione di quel corpo in mutamento, la fibbia stessa esplode sotto la forza esercitata dalle anche che aumentano il proprio volume. Ossa, muscoli,tendini, legamenti, viscere. Tutto cambia, tutto si ricongiunge in quella nuova figura,sempre più simile a qualcosa di bestiale, sempre meno riconducibile al giovane umano. Gli stivali lasciano spazio alle zampe, tra le dita si forma una membrana che le rende palmate,quelle posteriori almeno. Sui palmi iniziano a spuntare nuovi peli, folti, bianchi come il ghiaccio che l'ha colpito. I peli già presenti mutano a loro volta, nel colore come nella lunghezza, riempiendo e infoltendo la pelliccia che sempre più lo copre da capo a piedi. In ultimo si inspessisce il collo per sorreggere meglio quel testone tondo, le fauci si spalancano ora che i denti sono perfettamente formati ma sono ancora in crescita, come gli artigli che affondano nel terreno, conservando le cinque dita. Raggiunto il culmine del dolore, lentamente sciama con il formarsi degli ultimi ciuffi di pelo. Dove prima c'era un giovane umano ora c'è un orso dal manto bianco, tutto ciò che può ricondurlo a ciò da cui quella bestia è scaturita è la cicatrice che ne riga il muso. Non può che presentarsi con un possente ruggito rivolto ai tre,annusandone la paura.Ci pensa DragAelinor a frapporsi tra lui e i tre [Trasf. 2 di 2]
00:41Califa[Fuori Dirhae - Boscaglia] {Sen. Svil. - Ist. Best. - F. Trasf. - F: 156, D: 138} Prende ciò che appartiene ad Aelinor, sentendo il battito che accelera sempre di più. Pare interdetta e confusa, troppe emozioni tutte insieme. Per la prima volta non sa che fare né che dire. Ha ancora impresso nella mente l'urlo straziante di Aelinor che adesso si sostituisce con quello di Dayel e le sue ossa che si spezzano mentre il mastodontico drago viene fuori. Le pupille si dilatano, le mani mollano la presa su armi, abiti, monili, ogni cosa. Sente di non poter resistere a tutte queste emozioni che si sono concentrate in brevi istanti. Oltretutto Dayel è lì che manifesta la natura che gli sarà alleato e nemico molte volte. Queste emozioni, tutte insieme, conducono in una sola via, la più attesa ed al contempo meno attesa: qualcosa risulta accelerato, un immenso dolore tutto insieme che le dà solo il tempo di sfilarsi di dosso gli anelli ma non gli abiti che, conseguentemente, potranno essere squarciati. Un dolore che non ricordava giungere così in fretta poiché le ossa iniziano a spaccarsi velocemente così come i muscoli ed i tendini che si allungano e strappano. La conformazione fisica cambia rapidamente. Si ritrova adagiata su quattro zampe con già un'appendice che dal fondoschiena si fa strada, allungandosi di almeno un metro. Sgrana gli occhi, spalanca le fauci che si allungano e riempiono di denti acuminati. Le manca l'aria, neanche la voce riesce ad uscire tanto è il dolore che la sta attanagliando. Una tortura che sta duranto anche troppi istanti, un picco che supera nel momento in cui inizia a comparire la peluria dorata e corta su tutto il corpo ora allungato, che ha assunto le fattezze ferine di una leonessa. Le orecchie si allungano, spuntano i baffi, i muscoli divengono più accentuati ed il corpo animale prende forma completamente ed una volta completo abbandona quel lancinante dolore che l'ha fatta stare in apnea per tutto il tempo. {Trasf 1 di 1}
Califa ha usato Trasformazione Improvvisa [Mannari]
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Califa ha usato Indomito Coraggio [Mannari]
Forse mai, quei tre figuri, si sarebbero potuti immaginare uno scenario di una simile epicità ma, nonostante ciò, celano la loro paura dietro quelle spesse maschere di ferro e continuano ad attaccare. Vaarel si rivela in tutta la sua enorme stazza, talmente grande da smuovere il suolo ad ogni passo, ogni presente sentirà vibrare la terra sotto i propri piedi, mentre i nemici percepiranno lo spostamento d’aria generato dal sonoro ruggito. Ma continuano a non darsi per vinti, tanto da proseguire con i loro attacchi. Vaarel, la cui conoscenza è intatta rispetto a quella bestiale dei mannari, sfrutta il proprio corpo per fare da scudo, dimenticando quasi la zampa ferita poiché, oramai, il dolore è quasi insignificante. La coda viene schierata orizzontalmente, frontale rispetto ai nemici, e grazie alla barriera magica che avvolge interamente il corpo possente del drago, il colpo viene dissolto. L’altruismo di quell’azione, combinato con la reattività dei movimenti, gli dona una piena efficacia, tanto da lasciare spiazzati i tre nemici che dovranno inventarsi qualcosa di decisamente più efficace. E intanto Dayel, attanagliato non solo dal dolore fisico ma anche da una tempesta di emozioni e sentimenti, si rivela in tutta la sua possente bestialità: ogni parte del suo corpo muta sostanzialmente, dilatandosi, cambiando forma, allungandosi, persino la pelle cambia colore e viene interamente ricoperta da un manto candido e purissimo, spesso e fitto. Quel giovane dalla media stazza ha ceduto il posto ad un grandioso animale dall’aspetto massiccio e vigoroso, un orso polare, assoluta manifestazione della propria natura. E’ così che l’uomo ha ceduto il posto all’animale. Persino per Califa quel che sta succedendo è troppo intenso da essere trattenuto, in mente potrà ancora conservare le urla di spietato dolore della sua Aelinor, il rumore delle ossa che si spezzano, la visione dei suoi compagni stesi al suolo con i volti stracolmi si sofferenza.
Quello stesso dolore, accompagnato dagli stessi suoni e dalle stesse sensazioni, si ripetono ancora una volta regalando ai tre nemici un secondo scenario raccapricciante e macabro, un qualcosa che sarebbe in grado di togliere il sonno ad un comune uomo. Su quattro zampe, adesso, una leonessa dalle dimensioni quasi esagerate si rivela a loro, sfoggiando quel manto dorato e quella fierezza bestiale. A sinistra l’orso polare, al centro la leonessa e a destra il drago. Le Frecce Nere hanno ceduto il posto alle loro essenze primordiali, adesso dovranno sfruttarle. I tre Capitani dall’unica voce non stanno fermi a guardare quel che succede ed infatti, scagliato un colpo, si muovono per lanciarne un altro. Ma qualcosa accade: i tre si avvicinano tra di loro, fiancheggiandosi tanto da toccarsi con le spalle. Le armi si muoveranno all’unisono in un movimento tanto coordinato che sembrerà uno solo, e, nuovamente, si sposterà a destra. Ma le lame sono così tanto vicine che quasi riuscirebbero a toccarsi. Ancora una volta, con quella solita rapidità, i tre scagliano contro le Frecce Nere un altro, unico, tondo dritto che squarcia ancora l’aria, stavolta sotto forma di unica, lunga, lingua di ghiaccio, fuoco e sangue, tre elementi mescolati tra di loro che pizzicano prepotentemente le trame magiche, segno di un qualcosa di veramente tanto potente.
GDR GO - Turni Liberi - Quest Chiusa (M.Art)
01:09Aelinor[Fuori Dirhae - Boscaglia] {Perc.Mag. Innata| Imm. Sonno-paralisi anche magica| Scurovisione| F. Completa: Vaarel 2/6} La trasformazione dei compagni giunge a termine. Perfino Califa non è riuscita a resistere a quel richiamo ed ora nella sua mole imponente tanto quanto quella dell'orso polare si rivela nella sua stazza affiancando in un trio micidiale il Drago Viola. La coda pone a segno un ulteriore colpo, ma è l'intera stazza al posto di quella appendice che ora si protrae in avanti per proteggere le altre due creature che lo affiancano. Ed è quella l'intenzione seppur il colpo risulti essere più potente del precedente. Cavalca quelle medesime trame che loro smuovono, le asseconda e gonfia il petto, forte di quella barriera magica che sa di poter giungere in suo soccorso. Di nuovo una difesa gemella della precedente complice di quei ventitue metri testa coda che lo compongono. Si flette appena sulle zampe, volge il lato destro ai tre nemici e perfino l'ala si abbassa in un movimento quasi fulmineo così da parare ancora di più coloro che gli sono davanti. Ruggisce e ruggisce di nuovo, perfino rivoli di saliva scivolano tra i vari denti mentre la coda da in singolo colpo violento in terra dall'alto verso il basso. Solo se riuscirà a difendere gli altri da quell'attacco magico, complice di quel movimento di trame magiche proverà ad alzare la zampa destra in direzione dall'alto verso il basso di uno dei tre, con l'intento di schiacciarlo contro il terreno, lasciando che solo la testa possa sbucare tra un'artiglio e l'altro. Gli altri dunque potrebbero avere via libera per poter attaccare passando magari sotto a quel corpo il cui garrese dista da terra cinque metri e mezzo. Gli occhi tipici della sua natura scrutano, quella pupilla dal taglio verticale è totalmente concentrata su di loro e non sui compagni. La priorità adesso è tutt'altra.
Aelinor ha usato Barriera magica superiore
01:11Califa[Boscaglia] {Sen. Svil. - Ist. Best. - F. Trasf. - F: 156, D: 138} La trasformazione è completa ed il caos impervia tutt'attorno: un parirazza ha appena scoperto una natura che fino a quel momento era rimasta nascosta e la sua compagna s'è trasformata in un immenso drago viola che ad ogni movimento fa tremare il terreno. La presenza di Vaarel, in questo momento, è fondamentale: a lui il compito di parare i colpi e così consentire alla furia priva di raziocinio dei due mannari di sfogarsi sui tre nemici.Il drago è infatti posizionato trasversalmente rispetto a Califa e Dayel e si frappone al colpo che i tre spadaccini combinano, un colpo stavolta unico ma, probabilmente, d'intensità decisamente maggiore. C'è una sorta di certezza nel sapere che Vaarel sta difendendo gli altri e questo concede a Califa il tempo necessario per fare il giro.Di fatto sente tutto il corpo fremere dal desiderio di muoversi e così prova a fare: preme sulle due zampe posteriori, dandosi ad un solo rapidissimo scatto protraendo le anteriori del tutto avanti. Ampie falcate la conducono sotto l'attaccatura della coda di Vaarel, lì dove potrebbe trovare spazio per infilarsi, ad estrema destra, dunque estrema sinistra rispetto ai tre nemici. Non sa nemmeno se la barriera di fuoco sia ancora sollevata ma non le importa per due motivi: il primo è che non teme più il fuoco a tal punto da restarne indifesa alla vista, il secondo è che, comunque, vuole raggirarlo.Se dovesse riuscire in questo suo intento, molto semplicemente si ritroverà ad attaccare come farebbe un qualsiasi grosso felino della sua portata: uno scatto repentino, pressione sulle zampe posteriori e balzo in avanti, o meglio, lateralmente rispetto ai tre nemici, alla loro sinistra. Ma aggiunge un tocco di umanità: il pugno destro si serra ed è infatti lui che vuole impattare contro il primo che le viene sotto tiro, colui che cioè impugna la spada di sangue. Un pugno potenzialmente devastante che potrebbe ripercuotersi anche sugli altri
Califa ha usato Pugno del Mannaro [Mannari]
01:23Dayel [Fuori Dirhae-Boscaglia] {For/Des +30&}Laddove il buio era un problema insormontabile fino a qualche minuto prima , i due occhietti neri non hanno difficoltà alcuna a scandagliare la radura, all'unisono con le narici che si riempiono di profumi, odori mai assaporati, finendo per tornare sui tre : la paura è un richiamo. Le zampe anteriori spingono sul suolo erboso, aiutando il Mannaro ad erigersi sulle zampe posteriori. Il collo massiccio è dritto, il muso proteso in avanti.I denti sbattono tra loro, un suono, un gesto, che suona come una minaccia. Poco distante Califa lascia che la sua natura si riveli per ciò che è: qualcosa di pericolosamente simile a ciò che il DueFacce ha appena mostrato essere. Un branco particolare quello composto da draghi,orsi e leonesse. Ed è proprio verso quest'ultima che l'urside ruota il muso, saggiandone l'odore come se per un solo istante i tre non stessero nuovamente attaccando. Con tutta la sua mole si lascia ricadere al suolo, muovendo appena una zampa per portarsi in posizione laterale rispetto a lei. Come Califa è una guida per Dayel, così è la Leonessa a capeggiare quel branco. Come lei parte a correre, lui stesso freme, i muscoli sono già tesi, pronti a scattare come mai hanno fatto prima. Le zampe anteriori spingono contro il terreno sfruttando le dita tanto quanto la membrana che le unisce.Il folto pelo che ne riempie i palmi dona maggior appiglio anche sull'erba umida, consentendogli una buona presa su cui far forza. Un bizzarro scambio quello che avviene, dove prima i Berserker stavano a difesa della Serpe, è ora la serpe, forte della sua naturale mole ad offrir difesa ai compagni. Ed è nel momento in cui il colpo impatta contro la Barriera che la forza si sprigiona, dando vita a lunghe falcate, con le zampe che affondando ad ogni atterraggio, per scattare ancora.A qualche metro dal bersaglio , compie un balzo, le zampe protese in avanti come la mandibola che cercherà di serrarsi sulla testa, sulla spalla,di uno dei tre
Stop Azioni - Attendere responso
Il vento ha cominciato a soffiare con una maggiore forza rispetto a prima, s’alza smuovendo le foglie ed i rami più alti, come a volerli accarezzare, generando inevitabilmente un rumore costante e profondo. Davanti ai tre nemici la barriera di fuoco s’è estinta già da tempo, ma l’erba, sul suolo, non è minimamente stata intaccata. Dunque nessun limite di frappone tra i tre Capitani e i tre delle Frecce Nere. Il colpo viene scagliato e si muove velocissimo, fendendo l’aria, e sopraggiungendo con incredibile forza, tanto da scuotere l’erba al suo passaggio, in direzione di Aelinor. Quest’ultima, ancora una volta, sceglie di sfruttare il proprio gigantesco e massiccio corpo per proteggere i suoi compagni ergendo nuovamente una barriera magica, la stessa che avvolge l’intero corpo del drago, sulla quale il colpo di ghiaccio, fuoco e sangue impatta. L’impatto genera quasi un rumore sordo di un qualcosa che viene letteralmente inghiottito e disintegrato, con una facilità così estrema da lasciare completamente spiazzati tutti e tre i nemici. Anche se i loro volti sono coperti da maschere, non sarà difficile intuirne le espressioni sbigottite. E’ forse questa sensazione d’essere perduti che renderà efficace, seppur piuttosto lento, il colpo di Vaarel che ha dovuto prima parare un potentissimo colpo. La zampa viene mossa, alzandosi, così da schiacciare sotto il proprio peso il figuro centrale, ma quest’ultimo non resterà inerme dinnanzi ad un evento che potrà donargli la morte. Infatti solleverà in alto la sua lama di fuoco, quella superficie che sembra quasi sprovvista di metallo, ma che riesce comunque ad essere tanto tagliente quanto penetrante, la stessa che con forza si conficca per intero nella zampa di Vaarel [-20pf] che potrà percepire un dolore lancinante, simile a quello che poco prima Aelinor sentiva alla gamba: il fuoco ardente, da dentro, brucia così tanto da bruciare la carne. E’ solo una sensazione, ma è terribilmente reale.
Fatto ciò, comunque, il figuro del centro si ritrova schiacciato al suolo e con la testa che sbuca tra gli artigli del Drago Viola, ora del tutto immobilizzato e sprovvisto della sua arma, che ha dovuto lasciare andare. Califa, nel frattempo, aspetta che Vaarel, grande certezza, abbia parato il colpo per agire muovendosi lesta e veloce, guidata da un istinto primordiale che la sprona ad agire. Rapida, scattante, con movenze feline si muove in direzione dei nemici percorrendo quella distanza in brevissimo tempo, fino a raggiungere il figuro di destra, colui che tiene la lama di sangue. La leonessa si fionda su di esso senza che questo possa neppure avere il tempo per schivare o schierare a difesa la propria arma. Il pugno che viene sferrato, maggiorato dalla velocità della rincorsa, è così forte da sentire la pelle dell’addome affossarsi e le costole frantumarsi nell’impatto. La violenza è tale da sbalzarlo via a diversi metri di distanza, facendo volare altrove la sua lama: una volta atterrato sul suolo quel tale non si muoverà più, resterà immobile, oramai completamente in fin di vita. Dayel ha preso piena consapevolezza di sé e di quel suo nuovo corpo, potrà sentire il sangue scorrere, si sentirà vivo e forte, imbattibile. L’istinto è l’unico comando in grado di guidare le sue mosse ma può ancora riconoscere, nella leonessa e nel drago, una familiarità da rispettare. E così, accertatosi che non v’è rischio di rimaner feriti dall’attacco nemico, anche l’orso, per la prima volta, esce dalla sua tana fiondandosi con rapidità e potenza, verso l’ultimo nemico rimasto in piedi. Vibra il suolo al suo passaggio, la terra si alza e il vento sembra non poter nulla contro di lui, come se soffiasse contro una montagna. Non ha limite alcuno Dayel, l’orso polare si scaglia senza pietà alcuna contro l’ultimo rimasto in piedi: il figuro di sinistra, quello dalla lama di ghiaccio. Sembra quasi una vendetta personale, ora.
Non reagirà il figuro, non ne ha le forze, è rimasto completamente paralizzato dall’incubo che sta vivendo e da questo, purtroppo, non potrà destarsi. Le fauci spalancate dell’orso polare riusciranno perfettamente a trovare la testa del nemico di cui, probabilmente, non rimarrà più nulla, verrà schiacciata e disintegrata, schizzando sul suolo sangue, carne e pezzi di cervello. La preda è servita. Nessuno più, adesso, minaccerà la radura delle Frecce Nere.
GDR END - Punti e resoconto a breve - Grazie a tutti per la partecipanza e complimenti a Dayel! (M.Art)