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Evocami col mio nome, ti svelerò i miei segreti - Edizione speciale Setsy&Mystery

Ultimo Aggiornamento: 06/12/2021 11:39
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Post: 5.641
Giudice*****
28/06/2021 12:52
 
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grazie ragazze! 💗

firma-maggio
x573vm


28/06/2021 13:03
 
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Re:
Setsy, 28/06/2021 12:52:

grazie ragazze! 💗




Grazie a voi per aver indetto un contest così ben organizzato e, soprattutto, pieno di idee stimolanti.
In bocca al lupo a tutti i partecipanti: ho già letto qualcuna delle storie e, che dire? Avete tutti stoffa da vendere e tanto, tanto talento che non posso non essere onorata di confrontarmi con voi.
Buon lavoro, ragazzi!
A presto.


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Post: 5.641
Giudice*****
28/06/2021 13:09
 
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💕

firma-maggio
x573vm


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Post: 696
Giudice****
28/06/2021 13:19
 
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Cari giudici,
Mi sento in dovere di ringraziarvi per questo bellissimo contest. Mi avete suggerito un pacchetto con il quale mi sono divertito moltissimo a scrivere e che mi ha portato a un'inattesa, graditissima sorpresa.
Un grazie enorme e buon lavoro!
Ssjd
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Post: 2.917
Giudice*****
28/06/2021 13:19
 
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Grazie a tutti/e del supporto e della partecipazione, cercheremo di fare del nostro meglio per rendere l'esperienza di questo contest soddisfacente fino alla fine.

E grazie anche a te Setsy. Organizzare un contest insieme a te è qualcosa che ho sempre desiderato di poter fare da quando sono qui sul Forum, ed è stata un'esperienza bellissima nonostante le difficoltà. Sono certo che lo sarà fino alla fine 💞

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Post: 120
28/06/2021 14:45
 
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Mi dispiace tantissimo
Scusate tantissimo il mio ritardo nello scrivere sul forum. Purtroppo ho recentemente avuto dei problemi in famiglia che mi hanno tenuto lontana dal forum e ammetto di non aver realizzato che la scadenza era così vicina (e ormai sia stata anche superata). Ovviamente non sono riuscita a concludere la storia, ma ci tengo a ringraziare le giudici per il contest che hanno realizzato e porgo nuovamente le mie scuse per essere sparita!


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Post: 2.917
Giudice*****
28/06/2021 15:25
 
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Re: Mi dispiace tantissimo
Espen (_IceAngel), 28/06/2021 14:45:

Scusate tantissimo il mio ritardo nello scrivere sul forum. Purtroppo ho recentemente avuto dei problemi in famiglia che mi hanno tenuto lontana dal forum e ammetto di non aver realizzato che la scadenza era così vicina (e ormai sia stata anche superata). Ovviamente non sono riuscita a concludere la storia, ma ci tengo a ringraziare le giudici per il contest che hanno realizzato e porgo nuovamente le mie scuse per essere sparita!




Grazie per essere passata comunque, e assolutamente non preoccuparti
Spero che questo periodo difficile possa risolversi presto.

10/07/2021 16:07
 
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Non so se sei stata già aggiornata, le modifiche sono state fatte, sono ancora in gara?
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Post: 21.538
10/07/2021 17:02
 
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Re: Re:
suinogiallo, 26/06/2021 22:11:



Non hai sistemato nulla, non hai sistemato la storia di questo contest, non hai confermato la storia come richiesto dal bando, non hai sistemato tutti gli altri problemi e non hai neanche comunicato come ti era stato richiesto.
Dato che è trascorso il tempo limite concesso la tua storia non può partecipare a questo contest.

Hasta Luego



fb_10218144787184368, 10/07/2021 16:07:

Non so se sei stata già aggiornata, le modifiche sono state fatte, sono ancora in gara?



No.
Come è stato comunicato ufficialmente nel contest il 26/06/2021 alle 22:11 la tua storia è stata squalificata su decisione dell'amministrazione per i motivi indicati nel post quotato.
Ancora una volta mi scuso con i Giudici di questo contest per i miei interventi nel loro contest sperando che non debbano ripetersi.

Hasta Luego

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Post: 5.641
Giudice*****
10/07/2021 22:21
 
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Admin, non si deve scusare
FlapperGiuly, mi dispiace, spero solo che parteciperai ad un prossimo contest *-*

firma-maggio
x573vm


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Post: 5.641
Giudice*****
18/07/2021 18:00
 
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proroga
carissimi partecipanti, mystery ed io siamo qui per scusarci dell'inconveniente, ma abbiamo richiesto la proroga di 15 giorni, il che porterebbe la data di consegna dei risultati all'11 agosto
siamo dispiaciutissimi, ma abbiamo avuto vari imprevisti (e personalmente anche crollo estivo, e data di consegna dei risultati che sarebbe quella della seconda dose di vaccino)e desideriamo portare a termine un lavoro fatto bene, anche se in ritardo
Sappiamo che sono "solo" sette storie, per questo abbiamo aspettato un po' prima di deciderci: va da sé che molto probabilmente finiremo prima, ma visto che la proroga si può chiedere una volta sola abbiamo messo le mani avanti per super-sicurezza
ci scusiamo ancora e ce la metteremo tutta per fare del nostro meglio😍
Setsy&mystery_koopa

firma-maggio
x573vm


18/07/2021 18:38
 
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Capisco benissimo. Questo è un periodo un po' complicato per tutti, tra lavoro, ferie, contest, scadenze, vaccini, imprevisti e chi più ne ha più ne metta...
State assolutamente sereni, perché l'impegno che vi siete presi con questo contest non è di poco conto, anche se sono "solo" sette storie ( a me manderebbe in confusione giudicarne anche una sola, ahahaha ).
Prendetevi tutto il tempo che vi necessita, anche fino all'11 agosto compreso, se ce ne fosse bisogno, non ci sono assolutamente problemi.
Ci risentiamo alla pubblicazione delle valutazioni.
Buon proseguimento.
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Post: 2.917
Giudice*****
18/07/2021 19:25
 
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Re:
Rosa66.MariaRita (ROSA66.MARIA RITA), 18/07/2021 18:38:

Capisco benissimo. Questo è un periodo un po' complicato per tutti, tra lavoro, ferie, contest, scadenze, vaccini, imprevisti e chi più ne ha più ne metta...
State assolutamente sereni, perché l'impegno che vi siete presi con questo contest non è di poco conto, anche se sono "solo" sette storie ( a me manderebbe in confusione giudicarne anche una sola, ahahaha ).
Prendetevi tutto il tempo che vi necessita, anche fino all'11 agosto compreso, se ce ne fosse bisogno, non ci sono assolutamente problemi.
Ci risentiamo alla pubblicazione delle valutazioni.
Buon proseguimento.




Grazie mille per la comprensione!
Ci dispiace per questo rallentamento dei tempi, ma come ha detto prima Setsy, preferiamo prenderci qualche giorno in più per fornire valutazioni complete e soddisfacenti.
A presto!

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Post: 2.917
Giudice*****
06/08/2021 09:48
 
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Cari partecipanti, ci siamo!
Ci terrei ancora una volta a scusami per l'attesa a cui vi ho costretti, ma ci tenevo a fare il meglio possibile e ci sono state settimane, quest'estate, in cui anche solo alzarmi mi causava una fatica immensa. Perchè come al solito sono io il ritardatario, Setsy è sempre impeccabile XD
Ho finito di controllare le valutazioni proprio adesso, e tra meno di un'ora potrò finalmente partire per il mare: sarà quindi Setsy a postare con calma le valutazioni, la classifica, e il riepilogo dei premi (con banner), ma io sarò comunque presente e seguirò il tutto dal cellulare, in caso ci fosse bisogno di un mio intervento.
Grazie ancora a tutti per la partecipazione, le vostre storie sono state davvero un regalo estivo stupendo!
A prestissimo,
mys.

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Post: 5.641
Giudice*****
06/08/2021 10:07
 
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E perchè, io che ero praticamente un reparto ospedaliero ambulante? Mystery è cavaliere, ma sono anche io che ho avuto problemi col vaccino e col caldo di luglio sono esplosa. Male.
Eccoci qui a fare i calcoli della media punteggi e ricontrollare tutto per bene; a prestissimo su questi schermi!
Ora il messaggio serio: grazie della vostra partecipazione: una classifica va fatta, ma le storie sono tutte fantastiche e nessuna ha meno di 40 punti! siamo felicissimi, e ci scusiamo davvero del ritardo💕

lo vedete che mi scordo i fondamentali?🤦

ci saranno 10 post: (che chiediamo cortesemente di non interrompere)

7 che riuniranno le nostre due valutazioni

2 per i banner - pesano troppo per caricarli solo in un uno: a tal proposito, tutti i "fondi floreali" dei bannerini sono stati lecitamente scaricati da Adobe Stock

1 col riassunto per l'Amministrazione, le classifiche divise e i premi

di nuovo a tra poco!
[Modificato da Setsy 06/08/2021 10:12]

firma-maggio
x573vm


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Post: 5.641
Giudice*****
06/08/2021 10:25
 
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SETTIMO POSTO, CON UN TOTALE DI 86.15/100
VALUTAZIONE DI MYSTERY_KOOPA – All’ombra del grande cedro, di Rosa66.MariaRita/ROSA66
PUNTEGGIO: 43/50
Grammatica e Stile: 8,75/10
(media tra 9,7/10 di g. e 7,75/10 di s.)
La grammatica è praticamente perfetta.
“Yorkshire, debilitata” – doppia spaziatura -0,10
“Le sua mani” – “Le sue mani” -0,10
“la giovane esistenza” – doppia spaziatura -0,10
Ho trovato il tuo stile molto adatto a questa storia: delicato, adatto a una narrazione femminile con gusto classico e che ha il suo spunto più evidente nella brillantezza dei dialoghi, come da consuetudine ottocentesca. Soffermandosi proprio sui dialoghi, devo dire che mi hanno convinto: non hanno un registro sintattico e lessicale eccessivamente elevato, specialmente quando le uniche persone coinvolte in essi sono le due protagoniste, un po’ come tu stessa hai detto, per la loro vicinanza che non richiede alcuna formalità, un po’ per l’istruzione di Naisha, sicuramente inferiore a quella di Gwen. Un’altra cosa che mi è piaciuta molto è stata l’introduzione, in cui hai inserito molto bene alcune descrizioni tipiche del genere d’avventura: sebbene alcune frasi mi siano parse leggermente slegate, l’effetto d’insieme è riuscito a calare perfettamente il lettore nell’atmosfera della storia. Proseguendo, invece, il tutto si fa perfettamente coeso, specialmente nei flashback (ho apprezzato moltissimo la scelta di sottolineare unicamente il momento del primo bacio in corsivo).
C’è solo una cosa che non mi ha convinto, e che è strettamente collegata a un problema che segnalerò anche nel parametro relativo alla trama, ovvero la tendenza a riassumere fin troppo in troppo poco spazio. Per quanto riguarda lo stile, infatti, la melodiosità delle descrizioni viene immediatamente interrotta da “frasi riassunto”, che spingono bruscamente la storia in un’altra direzione in modo un po’ troppo artificiale, secondo me. Ti porto un paio di esempi:
“Con il passare del tempo, il legame esistente tra di loro, già molto forte, si mutò in qualcosa di più profondo e intimo fino a quando…”
E in generale, quando ripercorri la storia delle due ragazze il tono è sempre tendente al distaccato, lasciando il lettore con l’amaro in bocca. È una tendenza che si ha spesso nel genere storico, soprattutto quando le vite dei protagonisti di intrecciano con la Storia vera e propria, per esempio nel caso della rivolta dei Sepoys, e bisogna veramente starci attenti. E avendo scritto diversi racconti storici, posso dirti che spesso ci sono caduto pure io, serve soltanto molta pratica e attenzione ai dettagli.
In conclusione, la veste stilistica della storia è risultata sicuramente buona, ma con un approfondimento maggiore avrebbe reso giustizia al 100% alla vicenda raccontata.
Trama e Originalità: 7,75/10
Così come accennato nel parametro precedente, anche la trama ha risentito della necessità di riassumere molti anni della storia delle due protagoniste in così poco spazio. Secondo me, la scelta di utilizzare dei flashback piuttosto che raccontare direttamente gli avvenimenti è stata corretta, e non ha influito sulla resa generale della storia: non potendo raccontare tutto hai scelto gli avvenimenti più importanti, raccontandoli con un buon approfondimento. Tuttavia, sono state due caratteristiche a indebolire un po’ questa parte del racconto. La prima è l’emotività delle vicende, che ha fatto molta fatica ad emergere anche a causa dello stile distaccato: ciò avviene per esempio quando parli del trasferimento dei Sutherland in India e della scelta di affidare Gwen a una balia locale, oppure quando inserisci nella prosa considerazioni di carattere generale come “Appartenevano a due società che, pur essendo agli antipodi, emarginavano senza pietà il loro amore proibito” e i periodi immediatamente precedenti e successivi. Il secondo limite della storia l’ho riscontrato in presenza dei collegamenti tra un momento nel tempo e il successivo: alcuni flashback, ad esempio quello del primo bacio sotto il cedro, o anche quando parli del rapporto che le due avevano da bambine, sono riusciti molto bene, ma sono collegati tra loro in modo poco vario, giusto con passaggi formulari che poco aggiungono alla storia (“Così le due bambine furono inseparabili fin dalla nascita.” o “Più passava il tempo, e più si avvicinava…”).
La trama, tuttavia, non presenta buchi o incongruenze, se non un piccolo dubbio che ho avuto sul finale: il padre di Gwen, dopo aver ucciso Naisha, assiste al suicidio della figlia senza avere la minima reazione. Non sarebbe comunque riuscito a fermarla, ma sembra davvero scomparire dalla storia all’improvviso. L’ho segnalato qui perché non credo si tratti di un problema di caratterizzazione, ma di una scelta che hai fatto per concentrarti sulla morte delle due amate ignorando un po’ “the elephant in the room”.
Infine, ho trovato la storia abbastanza originale: non è mai facile con il genere romantico, soprattutto in ambientazioni storiche già ampiamente trattate come la borghesia inglese dell’Ottocento, ma la declinazione al femminile di questa storia d’amore così innocente e vissuta dall’interno senza alcuna pressione mi ha convinto, nonostante l’ovvia presenza di alcuni cliché che comunque non sono risultati stonati.
Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 8,5/10
Per quanto riguarda la caratterizzazione, secondo me hai fatto piuttosto bene, nonostante i personaggi non siano riusciti ad allontanarsi particolarmente da archetipi già esistenti, prima tra tutti la protagonista. Gwen, infatti, si allinea particolarmente a un elenco di figlie ribelli cresciute da un padre autoritario e conservatore dopo la morte o l’abbandono della madre, anche se devo dire che è una situazione che hai gestito bene, senza incorrere in passaggi eccessivamente melensi. L’unico difetto che ho riscontrato in lei è un modo di agire un po’ troppo moderno per l’epoca, soprattutto perché non supportato da un’introspezione completa. Mi spiego meglio: a me non fa storcere il naso il fatto che Gwen abbia criticato il comportamento coloniale degli inglesi in India, ma il fatto che non hai mostrato come è arrivata a comprendere così profondamente un fenomeno complesso pur avendo sempre vissuto solo nella casa del padre, che non mi pare abbia attivamente contribuito a distruggere la cultura hindi, nonostante il suo evidente razzismo. Allo stesso modo, trovo che tu sia arrivata all’instaurazione della relazione tra le due protagoniste un po’ troppo velocemente: stiamo parlando di un’epoca in cui molti ritenevano che l’omosessualità femminile non esistesse nemmeno, per cui la velocità con cui le due si avvicinano fisicamente e capiscono quanto la cosa sia “grave” mi ha lasciato un attimo perplesso (nonostante sia ovvio che la cosa dovesse rimanere segreta, ci mancherebbe). L’avvicinamento emotivo, d’altro canto, è stato gestito davvero benissimo, te lo devo riconoscere.
La personalità di Naisha, infine, mi è sembrata un po’ limitata alle sue interazioni con Gwen, ma tutto sommato trovo che vada bene così, visto l’obiettivo della storia. I tratti fondamentali del suo carattere, nonché il profondo affetto che diventa amore per la sua amica d’infanzia, hanno comunque una loro evoluzione, che spinge la ragazza ad affrontare il proprio destino pur di provare a salvare Gwen. Mi sono piaciute moltissimo le sue lacrime quando ha saputo che l’amata si sarebbe sposata in Inghilterra, che hanno subito tradito quanto il legame tra le due fosse molto più profondo di quello che potesse sembrare in realtà.
In conclusione, hai fatto un buon lavoro anche da questo punto di vista: sarebbe giusto servita un pochino di introspezione in più in alcuni passaggi, ma hai scelto di concentrarti quasi esclusivamente sulla storia d’amore e penso che tutto sommato vada bene così.
Utilizzo del pacchetto: (6. God Save The Queen) 9,5/10
Genere/i – Storico, Femslash: I due generi scelti sono stati sviluppati alla perfezione. Oltre ad essere ambientata durante l’età vittoriana, infatti, la storia va ad approfondire alcuni degli aspetti caratteristici del periodo scelto, con particolare attenzione alle tematiche coloniali. Inoltre, non sono presenti errori o incongruenze su tecnologie, tessuti o unità di misure diffuse nell’Ottocento. Anche il femslash è stato utilizzato correttamente, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto sentimentale ed emotivo della relazione tra le due ragazzi. Gli accenni di un rapporto fisico ci sono, ma sono vaghi e delicati, adatti alla storia raccontata. Punteggio pieno! 3/3
Oggetto – Union Jack: La Union Jack compare in due occasioni nel corso della storia, scelta che probabilmente hai fatto in quanto non eri sicura che il suo utilizzo fosse effettivamente importante ai fini della storia. In effetti, l’elemento è rimasto marginale, soprattutto perché la protagonista non ha mai terminato di cucire quella che il padre le aveva assegnato. Emerge invece molto bene il valore simbolico dell’elemento, che esprime il contrasto tra due culture così diverse e la predominanza di potere da parte della corona britannica. 1,5/2
Prompt – 1: Durante il regno di Vittoria come Imperatrice delle Indie (1837-1901) uno o ambedue i vostri personaggi vivono in India, o sono tornati in Inghilterra dopo una lunga permanenza nella colonia: Questo parametro mi ha lasciato qualche dubbio, in quanto il fulcro della storia non si svolge in India o in Inghilterra, ma durante il trasferimento in nave tra i due luoghi. Tuttavia ho deciso di assegnarti il punteggio pieno comunque, in quanto tutti i flashback (che occupano una parte non indifferente della lunghezza della storia) sono ambientati nella dimora indiana della famiglia Sutherland: l’ambiente è stato descritto e approfondito con attenzione e il risultato è stato sicuramente positivo. 5/5
Titolo: 5/5
Il titolo che hai scelto mi è piaciuto molto, sia per le atmosfere che evoca, sia per la sua attinenza alla storia in sé. Non appena l’ho letto, la mia immaginazione è corsa subito a giornate soleggiate e notti stellate, in cui le protagoniste della storia si sarebbero rifugiate sotto l’imponente albero: la componente storico/romantica è emersa davvero molto bene, considerando anche che il bacio sotto il cedro è stato il punto di svolta dell’intera trama. Inoltre ho colto un’altra sfumatura di significato, “ombra”, quell’elemento che può andare ad indicare sia la zona sottostante all’albero, sia il segreto che le due protagoniste hanno dovuto mantenere, costrette a vivere la loro relazione senza che nessuno potesse non solo vederle, ma anche solo sospettare quello che sarebbe stato un enorme scandalo. Davvero complimenti, hai scelto un titolo che invita, e anzi, accompagna il lettore alla lettura, e che una volta finita la storia mantiene fede alle aspettative poste inizialmente. Non posso che assegnarti il punteggio pieno.
Gradimento: 3,5/5
Come detto nei parametri precedenti, la storia mi è piaciuta, ma non è riuscita a conquistarmi fino in fondo. Il genere storico è difficile da affrontare, soprattutto quando si inseriscono in esso tematiche come una relazione omosessuale o più in generale l’avversione ai canoni imposti dalla società (anche nel caso del colonialismo, ad esempio), che corrono il rischio di essere affrontate con prospettive troppo moderne o sbrigative. Non trovo che la tua storia abbia risentito così tanto di questo problema, l’ho trovata godibile e interessante e i punteggi assegnati lo dimostrano, ma è innegabile che un po’ di approfondimento un più, che magari è mancato per questioni di tempo, avrebbe soltanto giovato al racconto. L’unico consiglio che posso darti è quello di cimentarti più spesso in questo genere, perché la tua capacità di ricostruire contesti lontani nello spazio e nel tempo è davvero eccellente.




Valutazione di Setsy
Rosa66 con: All’ombra del grande cedro
Grammatica* e Stile: 9.05/10 (grammatica – 0.40)

Bouganvillee: i nomi delle piante hanno la maiuscola solo nei testi di botanica (o comunque scientifici) a meno di un nome più specifico (es: Bouganville spectabilis) (-0.20)
Le sua mani tremavano: Le sue mani. Un ovvio errore di battitura, ma cambia il numero. (-0.20)
Sviste per le quali non sottraggo punteggio:
la giovane esistenza: spazio dopo “la”
Naisha significa “ speciale: spazio dopo le virgolette (errore ripetuto più volte)
Stile: 8.5
Lo stile della fiction rispecchia moltissimo la dolcezza dei personaggi: è decisamente un raccontare al femminile, questo si evince dall’introspezione scritta in punta di dita, e dal coinvolgimento con i sentimenti che ci vengono raccontati. Le frasi sono ben strutturate, e malgrado si riferiscano ad un tempo passato non sono mai contorte o eccessivamente “costruite” per ottenere lo scopo di colpire il lettore a tutti i costi. Anzi, nella tua scelta lessicale all’inizio ho pensato che mancasse qualche termine più desueto e chiaramente ottocentesco, poi però ho fatto una considerazione. (Per questo leggo le storie più volte). Gwendolyn non vorrebbe rivolgersi a Naisha con parole così forbite da essere difficili per lei, e altrettanto la ragazza usa una lingua non sua. È importante riflettere su questi dettagli per l’autore; la voce narrante resta leggermente discostata dal “realismo storico”, è impersonale quindi va benissimo così, anche se personalmente amo molto la fusione – almeno parziale – tra il modo di esprimersi nei dialoghi e quello del narratore esterno. Quello sui cui hai puntato sono le descrizioni e le emozioni, le particolarità e peculiarità dei personaggi, usando per queste un linguaggio più profondo, per poi tornare ad essere scorrevole nei punti in cui c’è l’avanzare degli avvenimenti, senza mai appesantire la storia. Un piccolo appunto: “si infilò il sari”. Il sari non si infila o allaccia, o chiude, ma si drappeggia (o mette, magari) essendo un tessuto unico di cinque o quattro metri che va avvolto intorno ai fianchi.
Trama e originalità: 8.5/10
La trama della fiction è completa – anche perché è andata un pochino fuori dalla richiesta – e abbraccia grazie all’alternanza di presente e flashback un lungo periodo di tempo. Sappiamo che la madre di Gwendolyn è morta dandola alla luce, e già ci possiamo immaginare le conseguenze. Il padre è stato più predominante di come sarebbe comunque successo, e la ragazza si è affidata molto all’amicizia, il miglior sentimento che dia appoggio nella vita; e questo è diventato amore. Ci sono fluidità e continuità nella storia, che non ha falle e mostra un crescendo lieve, fatto di piccoli passi di cui il lettore può osservare i passaggi più essenziali, come il momento in cui c’è l’annuncio del rientro in Inghilterra, con tutto ciò che questo comporta, e la comunicazione fatta a Naisha dell’avvenuto fidanzamento. Il passaggio da queste fasi del racconto fa anche sì che questo non annoi mai, e in una storia romantica è importantissimo ai fini del punteggio “originalità”. È più difficile essere innovativi, con l’argomento del quale si è più scritto nei romanzi di tutti i tempi, quindi sei stata saggia ad offrire al lettore qualche piccola sorpresa. Sicuramente hai dato più spazio all’introspezione che a qualche colpo di scena particolare, ma questo, appunto, non stona. Le protagoniste femminili, l’ambientazione ottocentesca, chiamano moltissimo l’analisi degli stati d’animo come fondamento della fiction, e il viaggio in nave è l’unica ‘avventura’ molto realistica che potessero fare. Non ti sei discostata da quello che si poteva prevedere come finale, è vero, però anche qui mi sono fermata a riflettere. La morte (di almeno una delle due protagoniste) avrebbe dato peso e significato al loro sfortunato amore, e sinceramente anche se c’erano altre possibilità credo che non sarebbero state preferibili, perché hai scelto una trama classica. Ho apprezzato i riferimenti storici che danno quel tocco di cura e attenzione che fa piacere trovare e rende un lavoro accurato; dal casato alle usanze specifiche, al modo comportarsi dei diversi personaggi.
Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 8/10
Nella tua storia ambedue le protagoniste sono raffigurate con attenzione, e direi molto amore. L’introspezione è buona e mostra un mix credibile di personalità distinte e della quota di educazione formale così differente che ha plasmato in parte la mentalità delle ragazze. Questo non si avverte bene che alla fine: malgrado il loro essere coraggiosamente ribelli ad un sistema che non potrebbe separarle maggiormente, nel momento di essere condannate a morte – in modi diversi – in un certo senso la accettano. Gwendolyn ha più spicco e d’altra parte è lei l’unica che può concepire un desiderio di libertà, per quanto limitato. Ci hai mostrato i suoi sentimenti, la passione che la rendono un’eroina da romanzo ma anche, come dicevo, fin dove può tirare il suo pur lungo guinzaglio. Abbastanza da protestare col padre per non separarsi dall’amichetta d’infanzia, ma non a sufficienza da rifiutare il matrimonio combinato con una sfida aperta. Non è mancanza d’amore per Naisha, è che è stata cresciuta senza dubbio instillandole senso di colpa per la morte della madre e frenando la sua vivacità. È un personaggio che appare un po’ estremo ma secondo me entro il possibile. Naisha risulta molto più passiva come carattere, e questo è certamente tipico di una giovane indiana di un secolo fa. Ha vissuto in un mondo dove una donna non conta nulla, e forse questo ha contribuito, oltre alla sua inclinazione romantica, a farle vivere la relazione con una persona che la rispetta e non prevarica come il sogno più bello della sua vita. Lei è devota a Gwendolyn, non esita ad essere quella che si troverà più in difficoltà trasferendosi in Inghilterra; non che in India non potesse subire soprusi da parte del “saib” ma essendo la figlia della balia non sarebbe potuta svanire nel nulla come niente fosse. Traspare come ognuna delle due sia totalmente concentrata sull’altra, con un sentimento che quasi tutto il tempo sembra F-bromance, tanto è rimasta importante l’amicizia. Questa caratteristica la incontro poche volte nelle fiction ed è stato interessante avere un attimo di dubbio, malgrado dall’avvertimento sapessi cosa aspettarmi. Il padre, Lord Charles, è abbastanza sopra le righe alla fine, quando non solo strangola Naisha, ma pare non avere reazioni al suicidio della figlia, questo particolare mi sembra più giusto dirlo qui che in ‘trama’. È l’unico che mi ha dato un dubbio, ma nel complesso funziona abbastanza.
Utilizzo del pacchetto: 8.70/10 (generi 3, oggetto 1.7, prompt 4)
Il pacchetto è stato usato bene, anche se con delle discrepanze dalla richiesta. Il punto di forza è senza dubbio la coppia di generi/avvertimenti che hai scelto. Lo storico è eseguito con cognizione di causa, e non ho trovato nessun errore che riguarda, ad esempio, oggetti non esistenti, o particolari del vestiario: quei piccoli strafalcioni che tanto spesso capitano specie se l’epoca è relativamente moderna. L’atteggiamento dei personaggi rispecchia quello degli inglesi colonialisti, e anche il linguaggio mi sembra appropriato. Il fem-slash è il fulcro della narrazione. Le due ragazze sono innamorate ed è normale che solo sul finale ci sia una scena fisica, non solo romantica, perché hanno dovuto rischiare troppo, infatti… Tutto è stato molto delicato ed elegante, decisamente in tono con il classico stile delle storie al femminile. Non c’è mai stato dubbio che non avrebbero tentato di coronare il loro sogno. Il prompt l’hai seguito, e sia i ricordi dell’India che le prospettive della futura vita in Inghilterra sono credibili e le due parti hanno una grande fluidità; sembra proprio che il narratore sia onnisciente e abbia una visione totale della realtà. La parte non precisa è questa: la richiesta era che i personaggi vivessero in India o fossero tornati in Inghilterra, mentre il cuore della storia è il trasferimento tra il primo e il secondo luogo. Non fraintendermi, va bene, è solo che nei contest sono un po’ precisetta con le richieste; ti sei tenuta un po’ sul confine tra le due indicazioni esatte, però il risultato è bello. Per la bandiera sono contenta del risultato, anche se non posso dare proprio il punteggio pieno. L’oggetto ha un significato simbolico fortissimo, perché incarna sia la possibilità che ha fatto incontrare Gwendolyn e Naisha – anche se questa è stata l’oppressione di un popolo – dall’altra è vista dal padre come la quintessenza delle cose degne di rispetto, perché rappresenta la monarchia, la patria, tutto quello in cui crede ciecamente. Peccato, a questo punto, che compaia davvero pochissimo. Non era necessario che fosse presente tutto il tempo, ma avevi un’occasione d’oro alla fine, (per dire, non faccio editing!) che poteva essere farne un sudario, o qualcosa del genere.
Titolo: 4.90/5
Il titolo che hai scelto da una parte è molto adatto alla storia, dall’altra ha una caratteristica un po’ generalista. Mi spiego: hai preso a prestito una colonna sonora che personalmente adoro, che è ricca di significato e la frase è bellissima. Dall’altro hai citato un celebre film sul Giappone per un racconto ambientato in India; per la verità apprezzo, (e c’è anche un seppuku alla fine, che strizza l’occhio al Sol Levante) anche se il connubio è oggettivamente “slegato”. Resta un titolo poetico e delicato, in linea con un racconto al femminile come questo. La natura prende uno spazio appropriato, vista la provenienza delle ragazze dall’India, un territorio ancora misterioso; inoltre il cedro è un co-protagonista, perché la sua ombra e la sua maestosa grandezza offrono riparo al primo bacio delle fanciulle. Amo i titoli che tornano nel testo, si amalgamano meglio degli altri e assumono importanza. Il cedro per altro è simbolo di immortalità e non potevi scegliere un albero più adatto a custodire le anime e il ricordo di quelle giovani vite. Pensando a questo la digressione in Giappone è perdonabile!
Gradimento: 4/5
Questo racconto è triste e romantico insieme, come si conviene alle storie d’amore sfortunato più classiche. L’ambientazione storica è la parte che ho apprezzato di più, visto che ti ha anche costretta a tenere conto di due culture differenti. Le protagoniste sono molto dolci, malgrado lo spirito vagamente progressista che non porta a un buon risultato, ma questo rende la trama più credibile. La scrittura è omogenea, grazie anche ai pochissimi errori e alcune descrizioni son davvero poetiche, come la prima della schiuma del mare, che trasmette quel senso di “falsa” libertà di Gwendolyn, che osserva quello spettacolo della natura, ma confinata sulla nave che la porta verso un destino avverso.
Punteggio: 43.15/50



[Modificato da Setsy 06/08/2021 10:59]

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Post: 5.641
Giudice*****
06/08/2021 10:27
 
Quota

SESTO POSTO, CON UN TOTALE DI 86.55/100
VALUTAZIONE DI MYSTERY_KOOPA – if you don’t believe, it can’t hurt you, di Kim WinterNight
PUNTEGGIO: 44,2/50
Grammatica e Stile: 9,2/10
(media tra 9,9/10 di g. e 8,5/10 di s.)
La grammatica è praticamente perfetta.
“yogurt preferito” – “yogurt preferiti” -0,10
Passando invece allo stile, è innegabile che tu non ti sia discostata troppo dal tuo usuale modo di scrivere le commedie, o in generale le storie più leggere. Il tono è molto colloquiale, tanto nei dialoghi, quanto nella prosa. Quest’ultima è molto soggettiva, ricca di espressioni da parte della voce narrante che amplificano quello che sta succedendo ai personaggi: non ci sono veri commenti fuori campo, cosa che proprio mi avrebbe infastidito, e devo dire che il tutto è amalgamato abbastanza bene, grazie anche al tono leggero della scrittura. Questo, inoltre, ha permesso all’introspezione di risaltare molto bene, in quanto il tono rimane costante, ma cambia decisamente il livello di approfondimento dei pensieri del singolo personaggio, rendendo la ripetizione di alcuni concetti (ad esempio la voglia di Martin di andare a nuotare, o le previsioni dell’oroscopo) non opprimente per il lettore, in quanto ogni volta ricca di sfumature appena diverse a seconda del livello di coinvolgimento del personaggio all’interno del flusso narrativo. Ciò, ovviamente, non toglie il fatto che una limatura di alcuni di questi riferimenti avrebbe dato più spazio alla storia, rendendola più libera e non “divisa in blocchi” alla fine dei quali Martin richiama questi stessi pensieri.
Un’altra cosa che non mi ha convinto del tutto è stata la presenza di frasi riassunto all’interno della prosa, utili certamente ai lettori che non seguono la serie di Martin & Joe ma fin troppo distaccate dal discorso principale (ad esempio “Stavano insieme ormai da cinque anni, ma Joe non smetteva mai di sorprenderlo” oppure quando fai riferimento al pranzo con Maddie, e in generale tutte queste frasi che indicano un’abitudine consolidata – sebbene, nota a parte, ti siano state utili per evidenziare il prompt della EstablishedRelationship –).
Infine, vorrei complimentarmi con te per i dialoghi, sia quelli tra Martin e Joe, sia quelli con personaggi esterni, quali il capo oppure i parenti dei bambini del corso di nuoto. Nemmeno una volta mi sono sembrati forzati, ma sempre realistici e calibrati al punto giusto, in modo da non risultare scarni o fin troppo ripetitivi. Ottimo!
Considerando i punti di forza e quelli più insicuri, assegno allo stile il punteggio di 8,5/10, da mediare con il parametro grammaticale.
Trama e Originalità: 9,5/10
La trama del racconto è molto semplice, in quanto si concentra unicamente sul racconto di una giornata del tuo protagonista. Da questo punto di vista, l’originalità non è certo il suo maggior punto di forza: Martin vive un episodio negativo dopo l’altro, senza nemmeno avere il tempo per pranzare, e la storia procede di questo passo fino al momento del ritorno a casa. È un classico schema da commedia, che tuttavia ti aiuta moltissimo da un altro punto di vista, ovvero quello della coerenza interna della storia: non c’è nemmeno l’ombra di buchi o incongruenze, tutto scorre via velocemente e senza intoppi.
Ho particolarmente apprezzato il richiamo che hai fatto tra l’inizio e la fine della storia, ovvero gli unici due momenti di tranquillità per Martin: per lui casa, e contestualmente, Joe (come tu stessa hai indicato: “farsi rincuorare da quel gesto che sapeva di casa”, si è proprio sentito!) è il luogo sicuro, quello in cui essere completamente se stesso e lasciare andare lo stress. Anche preso singolarmente, il finale mi è piaciuto molto: come sai ho un debole per questi momenti positivi posti in conclusione a storie romantiche, in cui i protagonisti non hanno mai un attimo di tregua durante l’intera giornata, e ormai posso dire che sei un’esperta nel fare in modo che esse rendano al meglio. Quella stessa sensazione di sollievo che prova il protagonista viene trasmessa completamente anche al lettore.
Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 9,5/10
Anche se teoricamente ciò non dovrebbe influire sulla valutazione di questa specifica storia, non posso fare a meno di confermarti che ormai Martin e Joe li conosco alla perfezione, e che anche questa volta si sono confermati perfettamente “in character”, così come li hai creati. Ormai sono più reali loro di me XD
Ritornando serio, proprio grazie a questa tua grandissima confidenza col narrare le loro vicende, sei riuscita a farli risaltare fin da subito, ognuno con il proprio carattere, simile a quello dell’altro, ma unico al tempo stesso. Di Joe emerge immediatamente la prontezza di spirito, e la capacità di non prendersi sul serio e aprirsi a nuovi orizzonti, anche solo per prendere in giro il suo ragazzo, mentre Martin, qui in versione ancor più scontrosa del solito, si conferma testardo e leggermente suscettibile a causa dello stress, nonostante faccia comunque di tutto per aiutare gli altri, sia sul lavoro (nonostante le folle di genitori convinti sempre di saperne di più non siano esattamente affabili), sia a casa con Joe. Inoltre mi è piaciuto molto il riferimento fatto ai gesti che Martin attua quotidianamente per limitare le difficoltà di Joe, che contrariamente alle aggiunte che avevo segnalato precedentemente nella sezione stilistica non sono sembrati aggiunte in più, ma vere e proprie parti fondamentali della storia, che aiutano moltissimo a delineare il rapporto tra i due.
Tra i personaggi secondari ho apprezzato Monica, che, sebbene sia anche lei immersa in un periodo ricco di impegni lavorativi e familiari, non esita a dare una mano al collega nel momento del bisogno. Mi ha invece convinto di meno Duncan, che mi è sembrato un po’ troppo stereotipato, sia nel modo di esprimersi nelle parti dialogate, fin troppo da film americano, così come nella scelta di concedere a Martin dei giorni di vacanza in quanto non ne riceveva da quasi un anno. In ogni caso, si tratta solamente di una nota secondaria.
Utilizzo del pacchetto: (12. Non è vero ma ci credo) 8/10
Genere/i – Commedia, EstablishedRelationship: Entrambi i generi scelti sono stati utilizzati benissimo. La storia è una commedia molto leggera, che si concentra su piccole variazioni della quotidianità che appaiono tanto fastidiose per il protagonista, quanto divertenti per coloro che lo circondano. Inoltre, come oramai so molto bene, la relazione tra Martin e Joe dura da molto tempo (5 anni, è indicato all’interno della storia) e la complicità tra i due, fatta anche di piccoli gesti, si percepisce benissimo. 3/3
Oggetto – Calendario: Purtroppo non hai inserito l’oggetto richiesto: in molte occasioni avresti potuto farlo, per esempio riferendoti alle date di nascita dei due protagonisti, dei giorni in cui i bambini hanno lezione di nuoto oppure alle ferie. Probabilmente l’hai dato per scontato e ti è sfuggito per errore. 0/2
Prompt – 1: Un vostro personaggio legge l’oroscopo del secondo: questo lo prende in giro, ma appena esce da casa comincia ad avverarsi tutto quello che è stato pronosticato: Come avevi domandato per esserne certa, il fatto che l’oroscopo non sia stato letto direttamente da uno dei personaggi, ma ascoltato alla radio, non ha avuto influenza sulla valutazione di questo parametro. Dettaglio a parte, il prompt è stato usato molto bene in tutte le sue parti: Martin inizialmente prende in giro Joe quando quest’ultimo accenna al fatto che le previsioni dell’oroscopo avrebbero potuto avversarsi, e successivamente ha una giornata piena di sventure, così come pronosticato da Brian Wolf con la fastidiosissima genericità tipica dell’astrologia commerciale. Punteggio pieno! 5/5
Titolo: 4/5
Il titolo, devo ammetterlo, non mi ha convinto del tutto, come spesso mi succede per frasi particolarmente lunghe tratte da canzoni. Trovo infatti che in questi casi l’aderenza tra la storia e la citazione debba essere totale, perché altrimenti si corre il rischio di essere un po’ dispersivi, cosa che in effetti è successa in questo caso. Sicuramente il titolo è collegato al contenuto, ma un paio di dubbi me li ha comunque lasciati: il primo è relativo proprio al suo significato, cioè “Se non ci credi, non può farti del male”, che non sono riuscito a ritrovare perfettamente all’interno della storia, in quanto Martin non crede all’oroscopo, ma le sventure gli accadono comunque! A questo ha contribuito certamente il fatto che lui continuasse a ripetersi quanto l’oroscopo non fosse vero, quasi a volersene convincere in un tipico spirito da “non è vero ma ci credo”, e che quindi sotto sotto un piccolo timore ce l’avesse… Effettivamente il titolo ha senso, anche questo collegamento non è immediato come avrebbe potuto esserlo quello creato con un titolo più breve e incisivo, tipologia che decisamente preferisco. In ogni caso, pur essendo leggermente dispersivo, il suo lavoro di attrarre il lettore lo fa, e anche piuttosto bene.
Gradimento: 4/5
La storia mi è sicuramente piaciuta e mi ha convinto, ma non è riuscita a conquistarmi al 100% come succede di solito con le altre componenti di questa serie. Probabilmente è successo in quanto hai utilizzato una formula che ho già visto almeno un paio di volte, con i due che ascoltano la radio al mattino come punto di partenza di tutto (ricordo la disquisizione sui gusti musicali dei due che aveva partecipato alla mia challenge, che iniziava in modo praticamente identico). A parte questo dettaglio, se considerata singolarmente la storia mi è piaciuta molto: non ha un’ironia particolarmente spiccata, cosa che in una commedia può dare quel qualcosa in più, ma tutto sommato è stata una lettura piacevole, molto estiva. E come ovviamente immaginerai, nella scena finale tra i due ragazzi mi sono proprio sciolto, ma questa non è una novità! Ancora complimenti e alla prossima, visto che di occasioni di leggere nuovamente di Martin e Joe ce ne saranno di sicuro, vista la costanza dei tuoi aggiornamenti (di cui invece io sono… ehm… totalmente privo).





Valutazione di Setsy
Kim WinterNight con: If you don’t believe, it can’t hurt you
Grammatica* e Stile: 8.85/10 (grammatica -0.30)

uno dei suoi yogurt preferito: preferiti. Chiaramente è una svista, ma di fatto cambia il numero (-0.20)
dopo si ritrovo: si ritrovò, (-0.10)
Stile: 8
La storia è fresca e arguta grazie a una scrittura divertente e divertita che accompagna il lettore in un percorso di relax… come l’oroscopo alla radio ^^. I personaggi hanno una voce propria; anche se all’inizio il linguaggio è piuttosto uniforme, è alla seconda e terza lettura che i protagonisti mostrano le loro differenze. L’ambientazione moderna e informale fa sì che lo stile semplice metta in risalto il contenuto: è ironico, evidenzia i sentimenti senza perdersi in termini troppo romantici e smielati per due ragazzi, né per questo li sminuisce. Tutto fluisce piacevolmente e senza intoppi, complice la trama lineare e il narratore non onnisciente che quindi “subisce” gli stati d’animo, le preoccupazioni e lo stress che le varie vicende provocano, favorendo l’identificazione del fruitore della fiction. Il lessico è adatto alla storia: certo non ci sono punte poetiche o figure retoriche particolari, però nella commedia va benissimo scegliere un timbro chiaro e coerente con i personaggi. In fondo per molto tempo hanno conversazioni/liti in un ambiente di lavoro al pubblico, per cui era fondamentale che fossero realistici, e le singole battute sono messe in risalto proprio perché emergono in modo frizzante su un registro medio.
Trama e originalità: 8/10
La trama della fiction è leggera e snella, come si preferisce per le commedie; questa è semplice, visto che ci mostra in ordine cronologico una giornata dei protagonisti, specie di Martin, soggetto dell’oroscopo menagramo. Manca un po’ l’originalità, però trovo molto più importante aver eseguito bene il prompt, che voleva qualcosa di molto specifico. La breve parte della mattina che i personaggi passano insieme è la più bella, non come trama in realtà, ma per lo studio dei caratteri, che poi non avresti più potuto evidenziare perché si dividono fino a sera… i piccoli gesti, il fortissimo rapporto mirano al cuore del lettore, centrandolo. Come azione vera e propria assistiamo ad una serie di avvenimenti “iellati” che si sommano per ottenere un effetto specifico, cioè convincere sempre più Martin che le previsioni per i Pesci fossero giuste, o almeno gli instillano una buona percentuale di dubbio. Si comincia con qualcosa di probabile, un comune malinteso sugli orari che vede una lite di parenti ferocissimi che scendono in guerra sotto lo sguardo spaurito dei bambini. Poi si passa alla pretesa di una lezione privata e all’anticipo di un altro iscritto che tolgono ad un provato Martin il tempo per riposare nell’intervallo del pranzo, per poi culminare nella caduta in acqua da vestito. Tutti questi sono siparietti comici a se stanti, che sono tipici del genere. Il progredire della trama è lineare e questa va, appunto, divisa in questi diversi spezzoni. Il ritorno a casa fa quadrare il cerchio, perché l’ordine viene ristabilito. Il temuto capo di Martin non l’ha affatto licenziato, anzi, gli ha dato le ferie e questo Ulisse in piccolo (non ha navigato ma è stato in acqua! XD) torna al suo porto sicuro, l’area privata dove la sfortuna non è affatto presente, anzi. Sono baci e amore, e tutto quello di fastidioso che è capitato nella giornata evapora in men che non si dica. Che il finale fosse positivo era prevedibile, ma non come un difetto: non hai tradito il genere che hai scelto, e perdere il lavoro non sarebbe un grande momento di umorismo…
Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 9/10
Sui personaggi sarebbe difficile avere qualcosa da ridire, tranne forse che si può capire che sono “preesistenti” perché non beneficiano di molta presentazione, per così dire. Però stabilito questo, preferisco decisamente trovarmi in media res – non solo nella trama – che qualsiasi cosa sia spiegone. Basta inoltrarsi un minimo nella lettura per notare tanti piccoli dettagli che definiscono i protagonisti. Più che sulla coppia, le vicende ruotano intorno a Martin e alla sua giornata sgangherata; ho sorriso quando hai parlato del fine senso ironico dei Pesci (che hanno mille qualità ma di norma non questa ^-^) e come questo sia messo a dura prova. Nel rapporto col suo ragazzo è dolce senza essere “pietoso”, simpatico e affettuoso e questo basterebbe a capire che si tratta di qualcuno di accogliente e non banale, con un bel carattere ricco di umanità. Ogni personaggio secondario col quale interagisce finisce per mostrarci una sua reazione e quindi atteggiamento. Paziente con le malefiche mamme dei bambini e capace di piacere, mostra anche insicurezza davanti al suo capo – meno male, perché sarebbe stato troppo perfetto per essere vero. A proposito, il signor Duncan l’ho subito visualizzato come il capo redattore di Peter Parker, mi ha dato quell’idea! Però alla fine è più generoso, e d’altra parte la storia è una commedia e va bene che ci sia un allineamento anche per il “cattivo”. Joe è quello più particolare: finora non mi era mai capitato un personaggio non vedente in una fiction non drammatica; sono stata molto colpita da come l’hai descritto. Non sembra per nulla arreso a vivere peggio degli altri, ha molta forza e delle piccole capricciosità (proprio da Cancro) come la tragedia per il burro di noccioline; chiaramente è il più fatalista dei due, perché l’oroscopo è lui che lo vuole ascoltare. Non è semplice differenziare una coppia originale, specie essendo due ragazzi poteva presentarsi il problema che risultassero molto simili: invece hanno dei tratti che li uniscono – sono romantici e ben disposti verso il prossimo – ma molti diversi. Sembra quasi Joe quello che funge da pilastro della coppia e dire che poteva essere il più fragile. Mi sono molto piaciuti. Una menzione speciale per Brian Wolf, che sono felice che tu non abbia chiamato Fox, colui che abbassa il livello dell’astrologia a intrattenimento di scarso livello XD.
Utilizzo del pacchetto: 7.5/10 (generi 3, oggetto 0, pacchetto 4.5)
Cara, purtroppo la cosa che ho notata subito è che manca del tutto l’oggetto, cioè il calendario. È proprio un peccato, perché sarebbe stato semplice da inserire in questa storia nella quale le date sono rilevanti: intanto si ascolta l’oroscopo di un preciso giorno, e poi conoscendo la data di nascita dei protagonisti si poteva fare qualche gioco con delle previsioni per un compleanno o altro. Passando oltre, i generi sono molto ben realizzati – e di questi ne bastava anche uno solo. Quello che salta di più agli occhi è Established!Relationship anche perché leggo che questa storia fa parte di una raccolta su questi tuoi OC, e si sente. Sono rodati, non c’è alcuno sforzo nel “sentirli” insieme, la loro coppia è molto unita e ci troviamo, in senso buono, in una loro giornata qualsiasi, almeno all’inizio… Anche sentimentale e commedia si spiegano da soli: indubbiamente è una storia allegra, con molti siparietti creati intorno a personaggi piacevolmente sopra le righe, e saper scrivere il comico è molto più difficile del drammatico, secondo me. Anche se non è interamente basata su dinamiche a due questo non conta perché era sufficiente usare una voce sola e il sentimento è chiaro anche sole leggendo la parte iniziale. Hai fatto molto bene in questa parte. Il prompt è rispettato per quello che riguarda la centralità delle previsioni astrologiche, ma c’è una differenza dalla richiesta: Joe non legge l’oroscopo a Martin, ma lo ascoltano alla radio insieme, quindi la voce è direttamente quella dell’astrologo. Non è una differenza terribile, ma c’è e poteva essere evitata. Le previsioni sono la parte migliore: un po’ generiche ma che sembrano avverarsi una per una, tranne un’eccezione. “La testa piena di uccelli” giuro che non ho capito che vuol dire… è un modo di dire che mutuato da un’altra lingua? Tipo “pensieri che ronzano in testa”? Mi immagino questo, ma di fatto non ho potuto capire con certezza se questa previsione ha funzionato oppure no. Insomma, la maggior parte del lavoro l’hai svolto benissimo, ma ci sono questi punti dubbi che ti tolgono qualcosa.
Titolo: 4.5/5
Il titolo che hai scelto è illuminante sul significato della fiction… anche se lo spoilera un pochino! ^^ Infatti durante la lettura oscillavo tra queste due interpretazioni: Kim voleva suggerire che in questa storia si crede – almeno in parte – all’oroscopo (ipotesi sostenuta dalla giustissima accoppiata dei segni di Joe, un dolce Cancro, e Martin, un Pesci appropriatamente maestro di nuoto) o che si tratta solo di suggestione? È proprio il titolo a mostrare come per te – o loro – il punto sia convincersi e solo allora gli avvenimenti sembrano prendere la piega che ci si attende. La scelta dell’inglese qui mi piace perché si adatta all’ambientazione e ai personaggi, e poi hai scelto una frase leggera e scanzonata che si sposa col resto della storia. Non risalta in modo particolare, ma la cosa più importante per me è che non ha pecche. L’ispirazione del pacchetto scelto è evidente, e preannuncia che si tratta di una commedia in modo piuttosto chiaro: apprezzo anche la correttezza della citazione della frase non tua.
Gradimento: 4.5/5
Ho trovato spassosa questa fiction, perché i racconti di disavventure – non gravi – portano il lettore a empatizzare e fare spudoratamente il tifo per i personaggi; un po’ “l’effetto Paperino”, direi. Tutto il racconto è molto leggero e scorre come se fosse molto più breve e si può sentire l’amore per dei personaggi che hai creato da tempo, ma senza che si formi la sensazione che manchi del background che molto temo quando so che una storia fa parte di una raccolta. Si legge tutta d’un fiato, e ci sono pochissimi errori quindi è davvero rilassante e piacevole immergersi nella lettura… come in una bella piscina fresca!
Punteggio: 42.35/50



[Modificato da Setsy 06/08/2021 11:00]

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Post: 5.641
Giudice*****
06/08/2021 10:29
 
Quota

QUINTO POSTO, CON UN TOTALE DI 88.15/100
VALUTAZIONE DI MYSTERY_KOOPA – Domani soffierà il vento di domani, di Carme93
PUNTEGGIO: 44,35/50
Grammatica e Stile:
7,6/10 (media tra 7,2/10 di g. e 8/10 di s.)
La grammatica è piuttosto imprecisa. Non ci sono errori gravi, ma la storia avrebbe avuto sicuramente bisogno di più riletture.
“felici. Peccato” – doppia spaziatura -0,10
“dovessero accontentarsi” – il soggetto dovrebbe essere espresso, in quanto tenerlo sottinteso rende soggetto della frase gli usignoli -0,50
“essere costato” – “essere costata”, visto che ti riferisci alla scarpa -0,20
“pena.” – “pena?” la frase è un’interrogativa diretta, serve il punto interrogativo -0,20
“sarebbe andato” – “andata”, figlia è femminile. Alternativamente, potevi sostituire con “figlio” per fare una considerazione generale -0,20
“le ragazze a gruppetti non parlottare e ridacchiare” – non ho ben capito a quale frase si collega questa, in quanto se fosse la precedente servirebbe l’indicativo, mentre se fosse quella ancora prima (“in quei mesi…”) l’infinito va bene, ma la frase andrebbe girata in un altro modo. -0,50
“Pronto. Appena” – doppia spaziatura -0,10
“ma d’altronde” – doppia spaziatura -0,10
“e i suoi disegni” – “e ai suoi disegni” -0,10
“Ah, già giapponese antico” – “Ah già, giapponese antico” -0,10
“Aoi una sua cara amica e…” – “Aoi, una sua cara amica, e…” l’inciso non è chiuso -0,20
“dove si trovavano” – “dove si trovava”, parte è singolare -0,50
Il punteggio risultante è 7,2/10.
Parto subito col segnalarti un errore che trovo molto spesso in vari racconti, ovvero l’utilizzo di espressioni come “l’anno prossimo”, “è ora” e simili nella prosa di un testo al passato. Avresti dovuto utilizzare espressioni che indicano il presente e il futuro all’interno di un tempo passato, come ad esempio “l’anno successivo”.
Lo stile della tua storia, mantenendosi fedele ai manga che l’hanno ispirato, è molto improntato sui dialoghi, dove trovo che tu sia riuscita a dare il meglio della tua scrittura. Hai la capacità di renderli sempre realistici, sia che siano più formali, sia che siano totalmente informali, con alcune imprecisioni sintattiche (o perlomeno, espressioni unicamente colloquiali) inserite al fine di rendere il tutto molto più vivo e davvero reale. Anche per quanto riguarda la prosa, ho trovato il registro stilistico che hai scelto molto adatto alla storia narrata, in quanto è abbastanza semplice, ma ti lascia comunque spazio per una certa versatilità, si adatta ad ogni personaggio e situazione senza mai stridere con il resto.
L’unico limite l’ho riscontrato con la punteggiatura, che è stata spesso un po’ imprecisa: talvolta fino a lasciarmi confuso sul significato della frase (e in questo caso l’ho segnalato in grammatica); altre volte, invece, il significato è ben comprensibile, ma la lettura risulta meccanica e poco fluida (ad esempio qui “Nel cortile individuò subito i compagni che, naturalmente, lo sbeffeggiavano per la figuraccia ridevano, così tornò all’interno dell’edificio.”). Un altro elemento che mi è risultato un po’ ostico talvolta è stata una tendenza fin esagerata a sottintendere i soggetti.
Come consiglio, infine, avrei riportato il biglietto scritto da Akari in corsivo e poi sarei andato a capo, ma ovviamente questa nota d’impaginazione non ha influito sul punteggio.
Tutto sommato, quindi, la lettura è stata piacevole, e sono velocemente arrivato alla fine della storia con una buona sensazione.
Trama e Originalità: 9,5/10
La trama è forse il parametro che, più di tutti, ha risentito del prompt piuttosto limitante che hai scelto. Al tempo stesso, però, hai fatto un ottimo lavoro: la storia è riuscita a coprire un lungo arco di tempo, quasi un anno, senza mai perdere la propria scorrevolezza con tagli bruschi o salti avanti e indietro nel tempo improvvisi. I flashback sono perfettamente integrati nel flusso della narrazione, e hanno aiutato a chiudere velocemente molti accenni a situazioni passate che si sono presentati nel corso del racconto, senza per questo apparire come approfondimenti forzati o poco utili ai fini della trama. Sono presenti diverse scene cliché, ad esempio la cacciata dalla classe del protagonista, la supplica per evitare l’espulsione e l’ingresso di Takuya nella camera di Akari immersa nell’oscurità, con la madre di lei come accompagnatore silenzioso. Tuttavia, l’effetto generale non ne è risultato per nulla guastato: è mancato sì quel tocco in più di originalità che ha dato invece forza a personaggi e dialoghi, ma non ha di certo influito sul valore della trama in sé o sul mio gradimento di essa. Ho avuto un solo dubbio, che tuttavia ho deciso di trattare nel parametro dedicato alla caratterizzazione.
La parte che ho preferito è stata senza dubbio quella finale, con la fuga simbolica dei due protagonisti verso il mare: essa non porterà a nulla, se non all’ennesima sfuriata del professor Watanabe, ma è senza dubbio un forte segnale, che preannuncia l’intenzione di Takuya e Akari di non arrendersi di fronte alle avversità come avevano fatto in precedenza, ma di provare a imporre le proprie decisioni nonostante la contrarietà dell’ambiente che li circonda (il padre di lei e la madre di lui soprattutto!)
Mi hai davvero colpito, scrivendo un racconto portato avanti da nient’altro che una delicata naturalezza. Complimenti!
Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 8,75/10
Anche per quanto riguarda questo parametro bisogna tenere conto del prompt, che ti ha sicuramente limitata nel dare dinamicità ai personaggi, soprattutto quelli secondari. Il primo personaggio a rientrare in questa categoria è sicuramente Watanabe, che difficilmente avresti potuto rendere ancora più rigido nelle proprie posizioni, tanto professionali (quale il disprezzo generalizzato per i mangaka e per gli studenti distratti) quanto familiari (se qui in Italia ci fossero queste conseguenze per un abbraccio in classe o un compito in bianco le scuole sarebbero deserte! Tuttavia, hai reso al meglio l’attaccamento alla tradizione giapponese anche attraverso questi piccoli particolari, che da soli danno slancio alla storia). Allo stesso modo, anche la madre di Takuya rientra in questa categoria, nonostante nella parte finale tenti di avvicinarsi alle motivazioni del figlio, pur avendo perso completamente fiducia nelle relazioni umane.
Ad avermi stupito più di tutti, però, è stato proprio Takuya. Trovo infatti abbastanza originale la sua caratterizzazione rispetto agli schemi classici delle opere giapponesi: si nota davvero che ci hai messo una sensibilità diversa, pur tenendolo attaccato alla cultura d’origine, in cui il dolore si esprime da soli e in silenzio, all’interno dei disegni o di quattro mura, come ha invece fatto Akari. Sempre a questo proposito, ho trovato l’accenno di pensieri suicidi adeguato al contesto: passa inosservato, soprattutto visto che si trova verso la scena finale, ma la sua presenza si sente comunque, anche se per il protagonista appare come una cosa superficiale. Infine, anche Akari mi è piaciuta molto, con la sua forza quasi ostentata che tuttavia sparisce di fronte alle imposizioni paterne. Ho solamente due piccoli dubbi: il perché Aoi non abbia detto a Takuya della lettera, e soprattutto come sia possibile che Takuya non conoscesse il cognome di Akari pur stando sempre davanti ai quadri con le valutazioni! Certo, Watanabe potrà anche essere un cognome diffuso, ma il dubbio avrebbe dovuto avercelo… solo questo mi impedisce di darti un punteggio più alto, perché proprio mi ha lasciato confuso. Non sapevo se indicarlo in trama o caratterizzazione, per comodità l’ho fatto qui, ma il punteggio totale non sarebbe cambiato comunque. A parte questo, tutto ottimo!
Utilizzo del pacchetto: (2. L’educazione sentimentale) 9/10
Genere/i – Sentimentale: Il genere sentimentale è stato sviluppato molto bene lungo l’intero corso della storia, in entrambe le sue possibili accezioni. Il racconto è molto emotivo, così come il protagonista, e ciò emerge soprattutto nel momento in cui Takuya interagisce con gli altri personaggi. Il rapporto con Akari, inoltre, rimane approfondito al punto giusto: quella tra i due non è ancora una vera storia d’amore romantico, si è ancora alle prime esperienze e ai primi problemi di cuore, per cui il prompt risulta sviluppato molto bene. Non avendo inserito altri generi nello specchietto al momento della consegna, non posso assegnarti il punto bonus. 2/3
Oggetto – Compito in bianco: L’oggetto è stato usato molto bene. Il compito in bianco non solo è un elemento fondamentale della trama, in quanto a seguito di esso il protagonista rischia di essere espulso, ma ricompare anche più avanti, quando si viene a sapere che Akari l’ha sostituito per evitare ritorsioni da parte di suo padre. Ottimo! 2/2
Prompt – 2: I vostri personaggi saranno in un liceo giapponese, con i cliché dei manga scolastici; uno è il professore della materia più temuta dall’altro. In caso di elementi erotici, vale l’indicazione sull’età del I prompt: La verità è che questo pacchetto l’ha scritto Setsy, perché io di manga scolastici giapponesi non ne ho letto nemmeno uno XD In ogni caso, la traccia è stata sicuramente rispettata: la scuola è indubbiamente identificabile come giapponesi, sia per le materie studiate, sia per l’ambiente, sia per il tipo di disciplina impartito agli studenti (secchi in corridoio, turni di pulizie, ecc) che in occidente non è presente. Watanebe è indubbiamente l’insegnante della materia più temuta da Takuya, anche a causa dell’insegnante stesso. Non essendoci alcun elemento erotico, la seconda parte del pacchetto è indifferente ai fini della valutazione. Anche qui, punteggio pieno! 5/5
Titolo: 5/5
La scelta di porre un proverbio come titolo mi è piaciuta moltissimo già di per sé, in quanto ho un debole per la reinterpretazione delle frasi fatte, ma l’ho anche trovato in linea con la storia narrata. Prima di tutto è dolce, delicato e poetico, e anticipa perfettamente l’atmosfera che il lettore andrà a trovare durante la lettura. Inoltre, è anche stato inserito per intero alla fine del racconto, altro elemento che per me è molto importante e dà sempre quel qualcosa in più, soprattutto se è usato per racchiudere il significato dell’intero racconto come in questo caso. Trovo che la frase che hai scelto si applichi perfettamente alle vite dei due protagonisti, che vivono un giorno alla volta, insicuri di cosa riserverà loro il futuro ma desiderosi di stare uno a fianco dell’altra nonostante le difficoltà. Un titolo davvero perfetto, molto in stile giapponese.
Gradimento: 4,5/5
Nonostante io non sia un grandissimo fan delle produzioni giapponesi in generale, la tua storia mi è piaciuta davvero molto, riuscendo anche a emozionarmi leggermente verso la conclusione. Trovo che tu abbia rispettato molto bene la consegna, ma riuscendo anche ad aggiungerci qualcosa di tuo, soprattutto per quanto riguarda la caratterizzazione molto sfaccettata che hai attribuito ai personaggi adolescenti (cosa che ti riesce sempre alla perfezione, lo ricordo molto bene!), che talvolta nei manga/anime scolastici rimane un po’ in secondo piano, soprattutto nel caso dei protagonisti che si assomigliano tutti abbastanza. Mi è dispiaciuto solo non riuscire a immergermi nella lettura completamente a causa delle imprecisioni grammaticali e in parte stilistiche, che mi hanno un po’ distratto, e alla caratterizzazione un po’ rigida dei personaggi di contorno, che tuttavia so essere dovuta al contesto. In ogni caso, davvero complimenti, riesci sempre a sorprendermi positivamente!


Valutazione di Setsy
Carme93 con: Domani soffierà il vento di domani
Grammatica* e Stile: 8.9/10 (grammatica – 0.70)

dem- sensei/ gakuran/hamai: tutte le parole in una lingua straniera che non si presume siano comunemente note dovrebbero avere una nota, o almeno essere in corsivo (cosa che hai fatto per mangaka). Nel primo caso, c’è uno spazio dopo il trait d’union (-0.20)
di Liceo: liceo non ha bisogno della maiuscola (-0.20)
che gli vedessero: li vedessero (-0.10)
senza allontantarlo: allontanarlo (-0.10)
Già che cosa: già, che cosa (-0.10)
Sviste per le quali non sottraggo punteggio:
ma d’altronde: spazio dopo “ma”
Stile:8.5/10
Lo stile che hai scelto è molto scorrevole, perché utilizzando tantissimi dialoghi hai riproposto quella che sembra, secondo me, una sceneggiatura, quindi qualcosa di legato alla scrittura degli anime e manga. Credo che vista l’ambientazione e il pacchetto che hai scelto sia stata un’ottima idea! La prosa scorre senza intoppi, anche se manca qualche momento “alto” che magari poteva essere inserito in piccolissime dosi senza stravolgere il modo di parlare dei protagonisti; ma non era necessario, soprattutto pensando che la parte iniziale segue i canoni della commedia scolastica. Il narratore in terza persona è riuscito molto bene, visto che hai corso il rischio di fargli cambiare pov nei flashback, è una voce che resta al di sopra della vicenda eppure non suona fredda. So che non è così, ma in alcuni punti sembra un po’ lo stile di un diario, e considerando quanto questo piace ai giapponesi mi ha fatto una buona impressione. Il linguaggio degli adolescenti è credibile, semplice ma mai povero, mi ha fatta pensare tanto a “Touch” di Mitsuru Adachi per la naturalezza e la freschezza. Mi è piaciuto molto leggere l’introspezione di Takuya, parte rilevante del tuo racconto. I sentimenti che affluiscono in lui sono descritti con parole e con gesti che rivelano l’affetto che lo lega ad Akari. Un piccolo appunto, anche se questa è proprio estetica, non stile: qui: “Tekuya,
[omissis]Ti voglio bene. Addio.”, dopo la fine la lettera andava separata con uno spazio dalla riga successiva (come hai fatto all’inizio) e credo sarebbe risultata meglio in corsivo.
Trama e originalità: 8/10
La trama di questa fiction ha un ampio respiro, perché ti sei presa il tuo tempo per analizzare i caratteri, portare avanti degli accadimenti che si svolgono – compresi i flashback – in un tempo abbastanza lungo, e tutto questo mantenendo una giusta proporzione tra le parti. Di sicuro non ci sono “buchi” e anche questo aiuta a vedere la storia come se raccontasse qualche episodio di un anime, dove eventualmente ci sono episodi filler, ma difficilmente vuoti senza spiegazione. L’inizio e la fine sono le parti migliori, per me. Prima abbiamo la parte di commedia, che nomina anche “The promised Neverland” in modo ironico, una cosa che conoscendo l’anime ho apprezzato tanto, pur pensando che per qualche lettore questa citazione resterà nebulosa… E saltando alla conclusione, devo dire che sono stata rimasta stupita. Tutto pensavo tranne che avrebbero fatto questa simbolica “fuga da casa”; non che succeda chissà che, ma la forza del tuo ending è questa. Io ci ho visto, considerando l’età dei protagonisti, un momento di presa di posizione molto simbolico: credo che non andranno lontano, per me la sera rientreranno a casa, ma questo non vuol dire invece stiano davvero fuggendo verso il tramonto! Raramente apprezzo finali aperti (almeno nelle originali, perché non c’è l’appoggio del fandom) in quanto mi sembra che l’autore non sappia bene cosa fare. Invece c’è questa azione in divenire che è molto più bella sia di un finale negativo che positivo, forse, come ho detto, perché la vita dei ragazzi è ancora tutta di fronte a loro e ricca di possibilità. Visivamente l’ho sovrapposta ad uno dei miei film preferiti, “Il laureato”, con la fuga in autobus. Tutto il centro della storia scorre bene tra il presente e il passato – con la quasi immancabile scena dell’uscita dei voti -, mentre il rapporto di Akari e Takuya è contemporaneamente frenato dall’ostacolo che sono i genitori e spinto dall’essere due persone che oggettivamente stanno molto bene insieme, sembra che si diano soprattutto conforto.
Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 9/10
Dunque, in questa storia abbiamo tre protagonisti che personalmente ho messo in un certo ordine. Per primo risalta il terrificante professor Watanabe, che è quello che è più stereotipato, ma in questo caso lo trovo il personaggio vincente, perché è la perfetta esecuzione della richiesta del pacchetto. È un vero giapponese vecchia scuola: tutto d’un pezzo, formale, che tiene gli alunni in un regime di schiavismo, in pratica! Gli manca la violenza fisica dell’allenatore di Mila e Shiro (come commenterò di nuovo ^^) ma per il resto ci siamo. Mi pare giusto che non abbia cedimenti o sfumature, in quanto rappresenta un prototipo. A lui in realtà aggiungerei la signora Matsuda, che arriva a costringere il figlio in ginocchio. Non è un’esagerazione, almeno negli anime, anche nei film studio Ghibli, per cui abbiamo dei crediti estremamente validi… Si passa a Takuya, che invece è molto più articolato. In lui vedo le contraddizioni dei ragazzi moderni tra il “sistema” giapponese e una consapevolezza ormai diversa. Lui si espone con la sua amata, ma d’altra parte accetta, quasi fino alla fine, di non poter fare nulla per sfuggire a certe regole. È un adolescente credibile, con slanci di ribellione ma non troppo coraggioso, col sogno di diventare un mangaka… direi una persona nella media, il che mostra che sai scrivere sia seguendo un canone sia creando di tuo. Infine c’è Akari, che rappresenta la sorpresa. Naturalmente essendo la figlia del professore lei è meno preoccupata dalla reazione di quest’ultimo: potrebbe subire qualche rappresaglia a casa, ma non certo la temuta sospensione da scuola, ma tutte le sue piccole iniziative sono particolari. Il fatto che sia lei per prima a voler baciare un compagno di scuola e che comunque lo abbracci con calore e spontaneità – cosa che non farebbe quasi nessuna, neppure con il fidanzato - la allontana dai cliché del genere, perché non la fa aderire a nessun “gruppo”. Non è la super romantica svanita, non è una tsundere waifu, ma è una ragazza affettuosa e direi equilibrata, vista la situazione nella quale si deve destreggiare. Pur soffrendo resiste e alla fine accetta di sfidare la famiglia scappando con Takuya. Si sono incoraggiati a vicenda ed è qui che hai mostrato le risorse del loro carattere.
Utilizzo del pacchetto: 8.8/10 (generi 2.5+ oggetto 1.8+ prompt 4.5)
Il pacchetto l’hai eseguito bene, creando una tipicissima scuola giapponese: molta disciplina, ossessione per i voti e perfino la mania dei compagni di scattare foto “proibite” che non sono certo sexy; ma la percezione di cosa sia regolare in un istituto scolastico è molto differente dalla nostra. Ci sono i giusti cliché dei manga, primo quello famoso dell’alunno messo in punizione nel corridoio con i due secchi d’acqua… non so se sia ancora vero, ma si continua a vedere. Seguono al secondo posto l’incontro fatale che avviene davanti al cartellone dei voti – romanticismo asiatico? – e con l’aggiunta del fiorire dei ciliegi in cortile proprio quel giorno. Direi che siamo nel pieno canone che era stato richiesto. Anche caratterizzare il professore come non soltanto temuto, ma oggettivamente temibile lo fa somigliare a quelli più cattivi che tutti conosciamo: non siamo al livello degli insegnanti di ginnastica, ma poco ci manca! Per altro il professor Watanabe ha un motivo personale per prendere di mira il povero Takuya… Il genere sentimentale è espresso pienamente: in effetti questa storia è una vera e propria school!Drama, quindi come uno shoujo manga che parla d’amore tra compagni di classe. Un po’ più deboluccia la commedia, che si riconosce bene soprattutto nella prima metà, quella dove conta molto l’ambientazione. Procedendo con la lettura questi ragazzi abbastanza sfortunati ci mostrano soprattutto sofferenza, che sfocia in varie manifestazioni. Takuya deve scusarsi in una scena davvero umiliante (estremamente folk anche questa), mentre Akari arriva ad ammalarsi. Il finale per me è positivo, ma non allegro; insomma il divertimento, devo dire, non sono più riuscita e sentirlo. L’oggetto, il compito in bianco, compare due volte, assumendo più importanza. La prima è il risultato della distrazione di Takuya, che preferisce ritrarre la sua amata che scrivere il test d’inglese, rischiando tantissimo. Non solo avrà uno zero, ma sta sfidando “il suocero”, e in più mostra che l’idea di fare il mangaka sia a sua missione, altro che l’avvocato come vuole la mamma. Il foglio ricompare perché Akari lo ha sottratto per conservare il proprio ritratto conferendogli un forte valore sentimentale. Lei ha rischiato meno per quella semplice sostituzione, ma comunque l’ha fatto. Posso prendere in considerazione solo in piccolissima parte un leggerissimo light!violence, perché è “solo” morale, mentre questo avvertimento si intende per violenza fisica. Ma la mamma che ti tiene la testa giù un suo peso ce l’ha…
Titolo: 4.5/5
Un titolo molto adatto: in Italia corrisponde a “domani è un altro giorno”, ma naturalmente in giapponese è molto più poetico e profondo. Insomma, non è tuo, però ha centrato benissimo il tema della fiction. Si parla davvero del domani, e non è una vuota speranza, perché i tuoi personaggi sono giovanissimi e il senso di avere tutto il tempo del mondo è una percezione normale, come lo è quella di essere destinati alla felicità, quindi questa frase forma un anello perfetto: apre e chiude la storia dando un messaggio molto chiaro. Se Akari e Takuya si amano davvero – e non sta giocando molto il gusto del proibito – al limite dovranno vedersi con dei sotterfugi due anni, ma non si può dire che la vita li dividerà. Io propendo per l’interpretazione nella quale resteranno insieme, quindi il titolo mi appare davvero appropriato. Nel contempo non spiega molto del contenuto ma neppure è ingannevole, e anche questa è una cosa che ho apprezzato.
Gradimento: 4/5
La storia è molto carina, e mostra proprio l’atmosfera da manga richiesta dal pacchetto. I generi non si sono fusi, ma si sono piuttosto passati il testimone, mostrando sia la tua capacità di raccontare la commedia che quella di parlare di sentimenti. Forse portare avanti per un po’ la parte più comica avrebbe dato risalto anche a quella “seria”, anche perché ti riesce bene, quindi mi aspettavo di vederne ancora. I personaggi sono gradevoli, con le fragilità della loro età e nel contempo una grande profondità che li spinge a riflessioni e gesti di rottura con un mondo che trovano troppo restrittivo. Un racconto che ispira malinconia, sia per i personaggi che per le emozioni dell’adolescenza.
Punteggio: 43.20/50








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Post: 5.641
Giudice*****
06/08/2021 10:32
 
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QUARTO POSTO, CON UN TOTALE DI 91.22/100
VALUTAZIONE DI MYSTERY_KOOPA – The seven days, di Vale_P
PUNTEGGIO: 45,75/50

Grammatica e Stile: 9,25/10 (media tra 9,5/10 di g. e 9/10 di s.)
La grammatica è quasi perfetta. Ho trovato solamente pochi errori di battitura.
“agoniata” – “agognata” -0,10
“riflrssa” – “riflessa” -0,10
“Lui è Melany” – “Lui e Melany” -0,10
“un altra” – “un’altra” -0,20
Così come la grammatica, anche lo stile sì è confermato ad un livello davvero buono, nonostante alcune piccole imprecisioni che ti segnalo subito.
“Quella notte, tra le sue lacrime e lo sperma di uno sconosciuto, Melany si chiese se quella non sarebbe stata l'ultima notte della sua vita...”
Qui è evidente la ripetizione della parola notte, che viene anche citata all’inizio dello stesso paragrafo, rendendo il tutto un po’ ridondante.
“Nonostante fosse il suo giorno di riposo Melany aveva puntato la sveglia alle otto in punto. La sveglia suonò puntuale”
Anche in questo caso la ripetizione della parola sveglia salta subito all’occhio. Avrei inoltre inserito una virgola dopo “riposo”, ma si tratta solamente di un’osservazione basata sul mio gusto personale, e non ha influito sulla valutazione.
A parte queste piccolissime imprecisioni tecniche, ho trovato il racconto scritto ottimamente. Ad essere sincero, ci ho messo un po’ a ingranare e a farmi coinvolgere dal ritmo della storia, che nelle primissime battute mi è parso leggermente macchinoso, forse per una tendenza ad andare spesso a capo. Tuttavia, come mi pare di aver già evidenziato nella valutazione relativa al mio contest precedente a cui avevi partecipato, la tua grandissima abilità di creare l’effetto di suspense ha preso presto il sopravvento, conducendo il lettore in una spirale di tensione che, aiutata anche dalla struttura della storia, è ascesa giorno dopo giorno, fino alle rivelazioni finali che hanno definitivamente indirizzato il lettore verso un’atmosfera noir. Proprio a questo proposito, la tua scrittura fatta di frasi piuttosto brevi e spezzate e da una prospettiva interna mi ha ricordato molto lo stile dei podcast e video true crime, di cui sono assiduo fruitore, e ciò ha costituito un importante elemento di originalità. Anche il lessico mi è sembrato adatto al racconto e ai personaggi, risultato preciso ma non eccessivamente tecnico o specifico.
In conclusione, lo stile mi ha convinto quasi totalmente, e considerando le imprecisioni marginali segnalate in precedenza assegno un punteggio parziale di 9/10.
Trama e Originalità: 9,5/10
La trama della storia è scandita in modo molto chiaro dai diversi giorni nei quali la vicenda si svolge: non si tratta certo di un espediente originalissimo, anche considerando il genere a cui appartiene il racconto, che si presta molto a ricostruzioni temporali scandite con precisione. Nonostante ciò, è indubbio che la storia non presenti alcun buco o incongruenza: così come richiesto dal genere thriller sei stata attentissima a ogni dettaglio, costruendo un puzzle accurato che ha portato il lettore a trarre le sue conclusioni. Proprio a questo proposito, però, ho ritrovato quello che secondo me è stato un colpo di genio, forse involontario, relativo alla conclusione della storia. Alla fine della lettura, nonostante il finale sia formalmente aperto, nonché arricchito dai puntini di sospensione finali (scelta molto rischiosa, ma che in questo caso ho apprezzato moltissimo) che anticipano un rapido proseguimento della vicenda, dall’esito praticamente scontato. Tuttavia, durante la lettura mi era rimasta impressa una frase, che sono andato a riprendere dopo aver letto il finale. Te la riporto di seguito: “Cosa successe quel giorno al lavoro? Melany non lo ricorda (…)”.
Questa frase mi aveva incuriosito in quanto, se non erro, è l’unica al tempo presente nell’intera storia, e vedendola, dopo aver controllato che non si trattasse di un errore di distrazione, avevo pensato che la narrazione al tempo presente sarebbe ritornata negli attimi finali della storia, cosa che invece non è successa, visto che le ultime frasi sono ancora al passato! Ho quindi tratto una conclusione, ovvero che l’atto di ricordare è successivo alla scena di Melany accucciata di fianco al divano, anche se non sappiamo di quanto… potrebbero essere due minuti come anni, e questa incertezza mi ha totalmente conquistato, nonostante sono quasi certo si tratti di un mio viaggio mentale, come al solito XD
In ogni caso, a prescindere da questa mia interpretazione, apprezzo moltissimo il fatto che il finale sia sì indirizzato verso una conclusione precisa, ma sia allo stesso tempo aperto, e lasci un po’ di spazio anche a strade alternative: per quanto mi riguarda, si tratta di un finale aperto perfetto, che racchiude tutta l’incertezza che ha caratterizzato questa storia.
Ho apprezzato moltissimo anche l’inserimento di molti colpi di scena tra i giorni sei e sette, che spingono sempre di più il lettore verso la comprensione della follia di Walter, e di ciò che è disposto a fare pur di soddisfare il suo malato desiderio verso Melany. In particolare, l’accenno a cosa può essere accaduto al direttore dell’ufficio per mano dello stalker e la rivista modificata con le foto della donna sono proprio da brividi… hanno colto davvero nel segno.
Mi dispiace non poter assegnare il punteggio pieno a causa dell’elemento di originalità che ho sottolineato all’inizio del commento, ma hai fatto un ottimo lavoro anche da questo punto di vista!
Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 10/10
Una cosa che mi ha colpito molto è stata la tua capacità di inserire diversi personaggi all’interno di una storia non particolarmente lunga, presentandoli a uno a uno ma facendo al tempo stesso in modo che ognuno di essi mostrasse il vero sé solo nel momento in cui la sua vicenda privata si trovava a intrecciarsi con quella di uno o più degli altri.
Partendo dalla protagonista, Melany, appare chiaro fin da subito quanto la donna ami il proprio lavoro, e sia in generale una persona determinata nella vita. Oltre al suo aspetto, forse è stata proprio questa sua caratteristica ad attirare le attenzioni di Walter, che pur di avvicinarsi a lei non si è fatto alcuno scrupolo non solo verso Melany stessa, ma anche verso chi la circonda, come Luke e il direttore. In questo, Walter non si allontana molto da quella che può essere la tipica figura di uno stalker, ossessionato dalla sua vittima fino al punto di essere convinto di avere una vera relazione con lei: anche il fatto che ha interpretato la frase detta da Melany sui segni del destino come un vero segnale della loro vicinanza (quando invece la ragazza era stata indotta con l’inganno a pronunciarla) aggiunge un ulteriore piano interpretativo al suo instabile stato mentale, sempre più scollegato dalla realtà. Anche senza che un suo background sia stato delineato, è chiarissimo che questi suoi tratti si siano originati da un contesto problematico, in cui gli è stato impossibile sviluppare un equilibrio emotivo, e che per questo motivo le sue fantasie malate si riversino senza remore sulle vite altrui.
Al contrario di lui, Melany è invece un personaggio dinamico, che non ha paura di prendere delle scelte e di affrontarne delle conseguenze: la sua evoluzione e le sue azioni sono coerenti con il contesto e con le tempistiche del racconto, così come la sua totale perdita di speranza e fiducia nel finale, una volta capito totalmente fin dove può spingersi l’uomo che la perseguita. Come detto in precedenza, il lettore non saprà mai se e, in caso, come la ragazza potrà uscire da tale situazione, e nemmeno se ne ha effettivamente la capacità. Non per questo la sua caratterizzazione risulta incompleta, ma anzi, è profondamente umana nell’incertezza dei propri limiti. La sua introspezione è lineare e razionale, ma al tempo stesso va spesso avanti e indietro nel tempo, provando a cogliere tutti quei dettagli (davvero ottima l’intuizione di andare a trovare Luke, che indica ancora una volta la determinazione della protagonista. Inoltre, ci tengo a sottolineare l’estremo realismo che i due personaggi hanno tenuto durante il dialogo) che, messi uno in fila all’altro, portano al suo totale abbandono al destino, quello vero, che non dipende più da lei.
Anche il direttore è stato caratterizzato correttamente: rigido sul lavoro, ma di buon cuore, e disposto ad aiutare Melany non appena lei ne ha bisogno, nonostante non abbia pensato fino in fondo a quanto potesse essere pericoloso l’uomo visto nei video della sorveglianza…
In conclusione, hai disegnati dei personaggi davvero umani, perfetti nelle loro imperfezioni. Complimenti, 10/10!
Utilizzo del pacchetto: (14. Ti vedo ovunque) 9/10
Genere/i – Thriller: Il genere scelto è stato utilizzato ottimamente. All’interno della tua storia, come in qualsiasi valido thriller, fin da subito il lettore percepisce che c’è qualcosa che non va, ma la tensione sale gradualmente col procedere dei giorni, catturando il lettore e tenendolo incollato allo schermo fino alla conclusione. Ottimo lavoro! Essendoci un solo genere non posso assegnarti il punto bonus. 2/3
Oggetto – Rivista: Mi è piaciuto molto l’utilizzo fatto dell’oggetto: apprezzo sempre moltissimo quando il prompt compare lungo tutto il corso della storia, ma solo nel finale emerge la sua reale importanza, e secondo me hai applicato questa “tecnica” alla perfezione. Le pagine della rivista modificate con le foto della protagonista aggiungono un’ulteriore carica di inquietudine al punto giusto, lasciando presagire la direzione senza ritorno che ha ormai preso la storia. 2/2
Prompt – 1: Uno dei vostri personaggi è praticamente lo stalker dell’altro: ogni giorno, con una scusa, lo aspetta all’uscita dal lavoro, e il primo personaggio ne è assolutamente consapevole: La traccia è stata svolta alla perfezione in tutte le sue parti, in particolar modo hai posto attenzione alla quotidiana ripetizione dell’incontro e alle scuse ogni volta diverse che Walter trova per giustificare la sua presenza gli occhi di Melany. La consapevolezza della ragazza è sempre crescente, ma dal momento in cui scopre dell’inesistenza di un nuovo tecnico, essa diventa totale. 5/5
Titolo: 3,5/5
Il titolo che hai scelto mi è piaciuto, ma solo parzialmente. L’ho trovato sicuramente aderente alla storia, soprattutto grazie alla struttura quasi “a capitoli” divisi per giorno che le hai voluto dare. Tuttavia, non ho percepito in esso una reale anticipazione del contenuto del racconto: in quanto lettore sono stato sì leggermente incuriosito, volevo sapere cosa fossero esattamente questi sette giorni e che cosa vi fosse successo, ma avrei preferito un titolo che richiamasse quelle atmosfere colme d’inquietudine che sei stata bravissima nel creare successivamente. Quello da te scelto non è assolutamente insufficiente, fa il suo lavoro e anche bene, ma è sicuramente un po’ troppo scarno e impersonale per una storia che si basa su ansia ed emotività.
Gradimento: 4,5/5
Come ho espresso anche nei parametri precedenti, la storia mi è piaciuta molto. Scrivere un thriller psicologico dal punto di vista della vittima è sempre un grande salto nel vuoto, soprattutto perché si rischia di attribuire al personaggio dei pensieri che magari sono di effetto letterario, ma non risultano realistici in determinate situazioni. Tuttavia hai evitato di cadere in questo errore, gestendo l’introspezione con estrema cautela. Come ho detto in precedenza, sono da sempre appassionato di atmosfere crime (e da questo punto di vista, le storie che iscrivi ai miei contest sono ossigeno!), e fin dalle prime righe avevo alte aspettative, che la storia non ha assolutamente deluso! Mi è dispiaciuto non essere riuscito a immergermi nel racconto fin dall’inizio, ma col procedere della lettura mi hai veramente catturato, e soprattutto dal quinto giorno in poi mi hai tenuto fisso sullo schermo. Avrei voluto continuare la lettura all’infinito, è quasi un peccato che la vicenda sia durata solo una settimana… davvero complimenti, anche questa volta ti sei confermata su altissimi livelli!





Vale_P con: The seven days
Grammatica* e Stile: 8.175/10 (grammatica – 2.15)

THE SEVEN DAYS: purtroppo il titolo è tutto in maiuscole, mentre è corretto nello specchietto di pubblicazione: a parte tutto, con ciò sono lievemente differenti (-0.10)
"Ciao Walter!" prima del vocativo va la virgola (-0.10)
Signor Jonson/Signorina: questi non sono titoli che vogliono la maiuscola (-0.10)
stringendo il chiodino. Qui non c’è un errore per il termine “chiodino” è giusto, è il chiodo da donna. È la sua frequente ripetizione che stona un po’, poteva diventare giacca, chiodo, etc (-0.10)
Oh, si= sì (-0.10)
più che un offerta/ di un altra: ogni volta che “un” è seguito dal sostantivo femminile vuole l’apostrofo (-0.25)
e solamemte: solamente (-0.10)
le mani stranamemte : stranamente (-0.10)
agoniata: agognata (-0.10)
immagine riflrssa : riflessa (-0.10)
tentò invana: invano (-0.10)
potè: poté (-0.10)
un paio si volte: di volte (-0.10)
non farti vedere?!". Come è scritto nelle mie note, accetto solo il punto misto: !? (-0.10)
la porta automatica. La porta è all’inizio della frase, quindi serve la maiuscola (-0.20)
respiro di solievo : sollievo (-0.10)
di convicere: convincere (-0.10)
"...Poi poco: se “poi” segue in tre puntini, vuole la minuscola (-0.20)
Stile:8.50
Non è facile valutare questo stile, perché è assolutamente al servizio del contenuto della fiction; questo significa che di base è piuttosto semplice, ma in effetti trattandosi di un poliziesco e di una storia contemporanea e urbana la tua scelta è la più logica. Sarebbe suonato stridente usare un linguaggio articolato, anche perché ammesso che i personaggi siano di cultura molto alta anziché media (questo non lo sappiamo) ognuno di loro cerca di essere molto diretto con gli altri. Le frasi sono scorrevoli e ben equilibrate, ben costruite. Ci sono molti dialoghi e questo ribadisce il concetto iniziale: le voci dei protagonisti sono più cruciali del narratore, che si adegua e resta fluido e comunque piacevole. La lettura è stata scorrevole e tutta l’attenzione è andata alla tensione che hai costruito intorno alla figura di Melany e il suo destino sfortunato. Il tema delle minacce l’hai trattato con attenzione: alla fine è tutto molto “forte” e nel contempo mai gratuito. Anche l’apparizione dei due personaggi gioca sul non essere ovvia. Lei sembra un pochino “bad girl” col suo chiodo di pelle nera, lui un ragazzotto rassicurante, non è che abbia l’impermeabile del maniaco… e invece… Purtroppo c’è un realismo che convince nelle espressioni di minaccia di Walter che fanno riflettere sulla normalità del male.
Trama e originalità: 9/10
Questa trama ha delle particolarità che mi piacciono molto e delle alte che mi hanno un po’ stupita. Partiamo da queste, perché hanno pesato un pochino anche nella caratterizzazione. È verissimo, purtroppo, che i crimini di stalking, minacce e molestie sessuali sono difficili da far perseguire, ma non ho capito come mai alla fine Melany abbia pensato di passare la notte in casa con la porta rotta. Per logica poteva solo chiamare la polizia di corsa e farsi portare in questura aspettando un fabbro per la mattina dopo. E così è peculiare che i poliziotti si sarebbero presentati in borghese, come si fa solo per cercare dei criminali già accertati… e anche che Luke non abbia presentato denuncia. Capisco che questo fa ruotare la trama, ma Walter – che noi si sappia – non ha una pistola, potrebbe essere fermato in vari modi. Ma andando oltre questo, la storia mi è piaciuta moltissimo. La divisione in segmenti (giorni, ore) è un mio punto debole, lo ammetto ^^, specie se, come hai fatto, non rende il racconto spezzettato in senso negativo, slegato, ma solo organizzato in fasi. C’è il crescendo dell’ansia, della rabbia che perlomeno le lettrici avranno provato. Ci fa sentire impotenti essere braccate, e all’inizio nessuno si spaventa a dovere, secondo me. I personaggi catturano l’attenzione, così la fiction si legge tutta d’un fiato, con voglia di sapere come finisce. La settimana che hai scelto come durata è credibile, perché se ti fossi dilungata di più sarebbe stato proprio impossibile non percepire che qualcosa non andava; già dopo l’ovvia spiata al computer, la capacità di Melany di restare calma e trovare spiegazioni più innocue doveva esaurirsi presto! Quello che gioca a favore di Walter potrebbe essere banale, ma non è così: ha un aspetto pacioso, un modo di fare quasi servizievole all’inizio che rendono difficile bloccare ogni confidenza, come sentendosi troppo maliziosi. L’originalità c’è tutta, pensavo per questo pacchetto a qualcosa di più leggero, invece alla fine mi sono disperata per la protagonista. Di solito questo tipo di trama non resta sospeso, il criminale uccide oppure è catturato, i polizieschi sono così, invece può anche essere che domattina lei sia ancora viva. Chissà che passa in mente a quel pazzo… Il cerchio si è stretto rapidamente e con efficacia, ed è una storia della quale sarei anche curiosa di leggere uno spin-off/finale, perché di pancia è quella che mi ha presa di più.
Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 9/10
Questi personaggi hanno davvero molte qualità per restare impressi al lettore, soprattutto quella che definirei la loro “normalità”. Dei difetti (che poi è uno, lo stesso per tutti) ho parlato anche in trama, quindi non ripeterò le stesse esatte parole. Melany è una ragazza comune, come accennato, ed è questo che la rende perfetta per questo tipo di storia. Se fosse stata incredibilmente bella e sensuale o avesse avuto un atteggiamento palesemente seduttivo avremmo subito capito che in una mente disturbata come quella di Walter questo avrebbe significato esplicitamente: “invito”. Neppure è poco socievole e subito lo scaccia in malo modo, quindi si rende involontariamente un target ideale. Avvicinabile, carina e mediamente sfuggente. Un ottimo modo per liberarsi dei maniaci è prendere il controllo, ma lei lascia affiorare abbastanza fastidio e timore da motivarlo ancora di più. Ha la reazione che avrebbe la maggior parte delle ragazze vere, per questo penso sia scritta molto bene. Walter è il fulcro della fiction. Uno stalker da manuale, lo vedrei pronto per comparire in Criminal Minds… Pazzo ma non in senso di stupido quindi non responsabile delle proprie azioni: un maniaco sessuale consumato, più che disposto ad aggressioni, rischi di denuncia che sembrano non sfiorare la sua mente, e anche ad acquisire abilità da scassinatore. (Immagino che lei vivendo sola abbia una porta blindata, quindi è anche bravo). Uno di quelli che prima o poi vedi comparire al telegiornale; devo dire che di tutti i personaggi scritti per questo contest, in modo singolo è quello che mi è rimasto più impresso, trasmettendomi vera inquietudine. È anche convinto che loro due siano fidanzati; ha perso l’appiglio con la realtà ma non del tutto, riesce a muoversi dando poco nell’occhio finché vuole. Da brividi. Posso dire, il mio personaggio preferito di tutto il contest. Il capo, il signor Jonson, fa quello che farebbe la maggior parte delle persone: un po’ si preoccupa e la accompagna anche a casa, la sua dipendente, ma non è che assuma una guardia privata, per dire. Gli dispiace, ma prende la cosa piuttosto alla leggera, visto che è anche coinvolta la sua ditta. In ultimo il povero Luke, sfortunato tuttofare. Ben dosato nell’essere una persona che ha quella che si chiama “falsa sicurezza”, cioè pensa che con un po’ di palestra non sia in pericolo: ma d’altra parte gli uomini sono aggrediti molto di rado a meno di rapina, quindi neppure c’era motivo che camminasse spaventato della propria ombra. Quindi, come sopra, resta un’unica perplessità: perché hanno così paura da non chiamare la polizia, quando ne hanno tanta che pensano che saranno uccisi? Peccato perché oltre che in trama questo ha peso anche per la psicologia.
Utilizzo del pacchetto: 10/10 (generi 3, oggetto 2, prompt 5)
Il pacchetto è stato utilizzato ampiamente, a partire dai tre generi/avvertimenti che hai scelto: il primo è het, e qui non ci sono dubbi, le uniche coppie che vediamo sono tutte composte da uomini e donne, per cui non c’è nulla da aggiungere. Molto più articolato è stato il thriller, perfetto per una storia che parla di un criminale, uno che sì, in parte sospettiamo subito perché si tratta necessariamente di lui, ma se fossimo all’oscuro del pacchetto scelto forse non sarebbe stato così ovvio. Che fosse un corteggiatore molesto era chiaro, ma poi c’è un crescendo ben più spaventoso e purtroppo realistico pur nel suo apparire improbabile. Angst è anche più potente di thriller, secondo me. Infatti pur essendo una storia crime è maggiore la sensazione di angoscia, rabbia, paura, che il “mistero” in sé. Alla fine ti senti il nodo allo stomaco… visto che bastava anche solo un genere ben eseguito trovo che questo sia il migliore. Passando all’oggetto, questo mi ha sorpresa. La rivista sembrava comparire in modo piuttosto frettoloso e non troppo significativo all’inizio, poteva essere anche un libro, o Walter poteva stare giocando col telefonino, per dire. Ero perplessa, ma alla fine ritorna e in grande spolvero! L’innocuo giornale forse aveva sempre contenutole foto scattate dal maniaco, o forse sono state aggiunte l’ultima sera; il punto è che non lo sappiamo ma non è un vuoto, è un interrogativo a cui ognuno dà una risposta sua. Vederla “arricchita” dagli scatti rubati e coperta di liquido seminale è inquietante e disgustoso, e fa molta impressione. Il prompt non potresti averlo eseguito con maggior precisione; tutto il racconto è il crescendo – purtroppo credibile – di uno stalker che conta sull’impotenza della vittima per proseguire malgrado lei sia molto sospettosa già a metà storia. La aspetta ogni giorno, senza farsi problemi, veramente creepy e veramente ben fatto da parte tua.
Titolo: 4.8/5
Il titolo lì per lì non mi aveva entusiasmata, pur non presentando nessun difetto in particolare. In inglese di norma mi piacciono, la storia non è ambientata in Italia quindi ci siamo. Resta estremamente semplice, e all’inizio poteva significare tutto e niente. Poi però, appena si arriva al secondo giorno, la musica cambia. Magari non ha un forte appeal, ma è una presentazione perfetta del contenuto della storia anzi è quasi una scaletta. Le divisioni in archi temporali la gradisco (ma di questo ho parlato altrove) e infatti questo è l’annuncio, il riassunto di quello che succederà, e credo – per questo leggo più vote le storie, anche se molto lunghe – che il primo impatto non gli renda giustizia. Laddove è vago è anche “misterioso” su quello che potrà succedere nei sette giorni. Più esplicito sarebbe stato uno spoiler del finale. Lo trovo congruo con la fiction: forse avrei omesso l’articolo per ottenere più impatto, ma questo è il mio gusto e non ha pesato sul punteggio.
Gradimento: 4.5/5
La storia trasmette vera inquietudine, devo dirlo. È la fiction che in qualche modo mi ha coinvolta di più; racconti horror o di chissà quali menti criminali sottili non mi spaventano ma questi sì: il mostro è il tuo vicino di casa – in questo caso il tuo tuttofare – quello che poi, al telegiornale, viene descritto come “quella brava persona che non dava fastidio e salutava ogni giorno”. Il crescendo della persecuzione, che compie un passo ben misurato alla volta, fa trattenere il respiro. Come vedi dal punteggio non sottraggo mai due volte lo stesso, però ti devo dire che la lettura è stata abbastanza ostacolata dai numerosi errori che sono certissima che avresti evitato con una rilettura in più fatta con calma. Il pacchetto è stato usato benissimo in ogni aspetto e questo mi fa molto piacere.
Punteggio: 45.475/50



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Giudice*****
06/08/2021 10:34
 
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TERZO POSTO, CON UN TOTALE DI 93.30/100
VALUTAZIONE DI MYSTERY_KOOPA – Il pennello sta alle mie dita assolutamente per mio piacere, di SSJD
PUNTEGGIO: 45,6/50
Grammatica e Stile: 8,85/10 (media tra 8,2/10 di g. e 9,5/10 di s.)

La grammatica è curata, ma ci sono alcune imprecisioni che una lettura più attenta avrebbe potuto sicuramente correggere.
“liquerizia” – “liquirizia” è la forma più corretta, ma vanno bene entrambe
“fosse esattamente la tonalità” – “della tonalità” -0,20
“un ulteriore peggioramento delle condizioni dell’amico potevano essere tradotte solo con il suo trapasso” – “un ulteriore peggioramento… poteva significare solo il suo trapasso” errore di concordanza (-0,50) + errore nell’utilizzo del verbo “tradurre” e della proposizione “con”, che sono tuttavia conseguenze dell’errore principale (-0,20). Totale -0,70
“a recuperare” – “e recuperare” o “e a recuperare” -0,20
“se ne avesse preso parte” – “se vi avesse preso parte” -0,20
“la signora Meier. / La fece entrare” – “quest’ultima (o forme equivalenti) la fece entrare”. Il soggetto sottinteso è fraintendibile e a prima vista risulta essere Ari -0,20
“posterò sulla pelle” – “poserò” -0,10
“Lukas chiuso in camera” – “Lukas, chiuso in camera” non hai aperto l’inciso -0,20
Non ho trovato altri errori. Il punteggio è quindi 8,2/10.
Ciò che mi ha subito colpito in questa lettura, com’è anche ovvio che sia, è stato il grandissimo contrasto tra le due diverse parti, la cornice e la metanarrazione. Sono sincero: se le avessi dovute prendere singolarmente, nessuna delle due parti mi avrebbe conquistato completamente, è proprio la contrapposizione che le rende vincenti, in quanto i tratti che possono apparire leggermente esagerati in una sono più sottotono nell’altra.
La parte del romanzo è attraversata da una costante sensazione di sublime, di sospensione tra la dimensione terrena e un’altra, poetica ed eterea, cosa che emerge molto bene anche nel suo finale. È difficile riuscire a rendere scorrevole uno stile così carico di figure, e in certi tratti mi è quasi sembrato che il tutto fosse un po’ troppo, come nel caso di alcune inversioni non necessarie (ad esempio, “altri stadi intermedi non pensava potessero esistere”) e in generale di un tono che è elevato solo per il gusto di esserlo. Tuttavia so benissimo che questa scelta è voluta, e sono quasi gli stessi protagonisti della cornice a commentarla, pertanto, pochissime frasi a parte, l’ho trovata perfettamente equilibrata.
La cornice stessa è scritta in modo molto più schietto e diretto, riflettendo alla perfezione i suoi protagonisti: tuttavia, riesce anch’essa ad avere il suo spazio poetico nella stupenda scena di body painting, in cui davvero ho percepito la fusione tra i due stili, e questo è stato il più grande punto a favore del racconto. I dialoghi mi sono sembrati in linea con i protagonisti, molto colloquiali quelli della cornice, fin troppo gonfi di pathos quelli del metaracconto, ma tutto sommato hanno svolto bene il loro ruolo, pur non spiccando per proprio conto.
Ti segnalo solo due imprecisioni:
“LUKAS” qui l’utilizzo del maiuscolo in stile sms era evitabile;
“sembrava addormentato” / “sembrava secco” ripetizione.
Considerando la grande qualità della scrittura e dei contrasti, e le piccole imprecisioni, assegno un punteggio di 9,5/10
Trama e Originalità: 10/10
Ancor di più dello stile, è stata la trama a risentire della divisione netta delle due parti della storia. Ad avermi sorpreso è stato soprattutto lo spazio dedicato al racconto erotico vero e proprio, che non avrei mai pensato potesse essere sviluppato come una storia che quasi riuscirebbe a leggere da sola, finale escluso. Tuttavia, esso non assume il ruolo centrale, non è il caso di una raccolta di novelle con cornice: la vicenda di Lukas e Max sa emergere molto bene con le proprie forze, prolungandosi in un finale che, come ho già detto in precedenza e ripeterò allo sfinimento, è la parte migliore della storia. In questo hai giocato benissimo con la traccia, riuscendo a trovare una grande originalità, e non posso che congratularmi con te. L’unico punto che mi è leggermente stonato è stato il finale del romanzo, che così come i protagonisti ho trovato prevedibile e non in grado in intrattenere il lettore: tuttavia, considerando che proprio da questa riflessione è partita l’ultima sequenza, posso solamente dire che si è trattato di una grandissima idea. Non lo faccio spesso, ma vorrei spendere due parole anche per l’introduzione, che sebbene non mi abbia preso immediatamente per questioni soggettive è riuscita e far entrare il racconto subito nel vivo, con la lettura del romanzo, senza per questo trascurare il contesto scolastico che è stato ripreso alla fine. Insomma, tutto perfetto!
Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 9/10
Così come inserire due racconti in uno non è semplice, allo stesso modo non è facile riuscire a equilibrare i personaggi e le loro caratterizzazioni, tanto che mi è quasi parso naturale tracciare dei parallelismi tra i protagonisti della cornice e quelli del racconto. In particolare, partendo da Max, mi è quasi sembrato che nella prima parte si avvicinasse più al pittore, con fare protettivo e anche un po’ paternalistico nei confronti dell’amico, mentre al momento del body painting ha assunto il ruolo della tela, traendo piacere (nel suo caso mentale) sia al momento della pittura, ma soprattutto quando gli vengono mostrate le fotografie. La sua personalità e quella di Lukas, a parte questo atteggiamento un po’ più protettivo da parte di Max e l’avventatezza dell’amico, non mi differenziano particolarmente, almeno in questa storia, come spesso succede quando si pone una coppia di personaggi della stessa età e sesso come centro della scena. Tuttavia non lo trovo necessariamente un difetto: avrei certamente apprezzato qualche dettaglio in più, magari relativo al rapporto con la scorbutica professoressa o simili, ma sono rimasto comunque soddisfatto da questo punto di vista una volta finita la lettura. A non avermi necessariamente convinto sono i personaggi del romanzo, che si limitano completamente ad essere dei tipi fissi, senza particolari accenni di dinamicità o originalità: l’intento era proprio questo, quello di rendere vera protagonista del racconto la pittura, e ci sei riuscito molto bene. Tuttavia, mi sarebbe piaciuto trovare anche in questo caso qualche spunto in più, non lo nego. Infine, mi è piaciuta moltissimo la fotografa, che ha dato un tocco di freschezza tanto al finale, quanto al rapporto tra i due amici. Un'altra bellissima idea!
Utilizzo del pacchetto: (1. Carta canta) 10/10
Genere/i – First time, Commedia, Erotico: I generi scelti sono stati rispettati adeguatamente. Il principale è stato sicuramente l’erotico, a cui hai dato ampio spazio: le descrizioni sono sempre riuscite ad essere sensuali, ma senza mai sfociare nel volgare, e in generale trovo che tu sia riuscito a ricostruire un’atmosfera elegante e intrigante per il lettore. Allo stesso modo ho apprezzato l’accezione più originale che hai dato al “first time”, restando all’interno della sfera sessuale ma ampliandone le prospettive, in un certo senso. L’utilizzo del genere commedia, invece, è l’unico a non avermi convinto del tutto, nonostante lo spiccato umorismo presente nelle scene aventi come protagonisti Lukas e Max: sicuramente c’è, ma è passato abbastanza inosservato rispetto al resto del racconto. In ogni caso, hai utilizzato ottimamente due elementi, pertanto assegno il punteggio pieno. 3/3
Oggetto – Segnalibro: Mi è piaciuta molto la tua scelta di utilizzare il segnalibro come espediente narrativo che collega il corpo principale della storia alla parte conclusiva. L’utilizzo sarebbe stato ovviamente corretto anche se sull’oggetto fosse stato appuntato un altro numero di telefono, ma il fatto che esso fosse proprio quello della fotografa che ricompare nel finale è stata veramente un’ottima intuizione. 2/2
Prompt – 2: Uno dei vostri personaggi è a letto con l’influenza e chiede all’altro personaggio di leggergli un romanzo. Questi (volontariamente o per sbaglio) preleva dalla libreria un libro di carattere erotico: Direi che il prompt scelto è stato utilizzato ottimamente. L’intera vicenda gira intorno al libro, e alle conseguenze che la lettura e la successiva rappresentazione artistica di esso hanno sulla vita (soprattutto professionale) dei due protagonisti. Uno svolgimento davvero eccellente, complimenti! 5/5
Titolo: 3,5/5
Nonostante abbia apprezzato la citazione a Van Gogh, quantomai adatta in un racconto di questo tipo, il titolo non è riuscito a convincermi del tutto, in particolare per quanto riguarda due aspetti. Il primo è la lunghezza: non sono mai stato un grande fan dei titoli lunghi, che in generale trovo dispersivi e non molto accattivanti per il lettore, e onestamente ho ritrovato entrambe queste caratteristiche anche in relazione a questa storia. L’asterisco inserito in fase di pubblicazione lascia presagire che si tratti di una citazione, ma secondo me non c’è qualcosa in questo titolo che davvero possa convincere qualcuno a leggere la storia basandosi solamente su di esso. Il secondo punto riguarda invece l’attinenza della citazione alla storia narrata, ma si tratta in realtà di un minuscolo dettaglio: da come ho percepito io il racconto, infatti, il piacere emerge con più sfumature nel caso delle due “tele” (più fisico per la ragazza, mentale per Max) che non dei pittori, in cui comunque è presente in modo molto accentuato, motivo per cui la scelta è stata comunque consona e sensata in relazione al contenuto. In conclusione, trovo che questo sia uno di quei titoli che sono apprezzati più a fine lettura che all’inizio della storia stessa e, sebbene questa sia talvolta un’arma a doppio taglio, il risultato è stato sicuramente positivo.
Gradimento: 4,25/5
Come è stato espresso in precedenza, sia nella mia valutazione, sia in pareri esterni al contest, la qualità di questa storia è altissima. A colpirmi sono stati moltissimi aspetti: la scelta molto originale del tema body painting, su cui non avevo mai letto nulla e che hai sviluppato alla perfezione in entrambe le parti del racconto; l’elegantissima resa dei tratti più sensuali, in grado di creare una tensione che ha accompagnato il lettore fino alla fine del “racconto nel racconto”; il piacevole contrasto tra la poesia al limite del surreale del romanzo e quella “grezza” e diretta della vita quotidiana dei due protagonisti. Inoltre, come avrai probabilmente già intuito in precedenza, la parte ad avermi coinvolto più di qualsiasi altra è stata la conclusione della cornice narrativa, con la descrizione del body painting praticato da Lukas e Max e della successiva visione delle fotografie scattate: sono sincero nel dire che mi hai davvero conquistato, tenendomi attaccato allo schermo per tutta la durata di queste sequenze. Non assegno il punteggio pieno solo perché quest’attenzione, questa mia curiosità di andare avanti assaporando la lettura fino a scoprire il finale c’è stata unicamente nell’ultima parte, e mai in precedenza: la storia non mi ha mai annoiato, assolutamente, ma per la maggior parte della sua durata semplicemente non è riuscita a far presa su di me (fatto che si è ripresentato anche durante le letture successive), e mi sono ritrovato a leggerla in modo forse troppo distaccato nonostante l’oggettiva qualità, aspetto per cui ti rinnovo ancora una volta i miei complimenti più sentiti.




Valutazione di Setsy
SSJD con: Il pennello sta alle mie dita assolutamente per mio piacere.
Grammatica* e Stile: 9.40/10 (-1 grammatica)

Purtroppo c’è un problema col titolo. Questo appare in una versione nello specchietto, cioè la frase è “secca”, chiusa col punto – che nei titoli non andrebbe – ed è seguita dall’asterisco per la nota. In un titolo è brutto, anche se non vietato. (Questa specifica potevo segnarla indifferentemente qui o nel parametro stile, ma essendo tecnica mi pare la collocazione giusta). Nel titolo interno, invece, Vincent Van Gogh sembra il sottotitolo, non una nota. Così infine, sono due titoli diversi. (-0.50)
grafica editoriale: il nome di una materia scolastica non ha motivo di essere in corsivo, questo ogni volta: lo stesso errore lo segno una sola volta (-0.10)
finiscono a condividere: col condividere (-0.10)
iniziato tre dei libri proposti: in un paio di frasi hai ripetuto quattro volte che i libri sono tre: la prima e ultima vanno benissimo, le due centrali potevano essere evitate per la ripetizione. (-0.10)
“Se’ crediamoci = dopo il se’ andava la virgola (-0.10)
donna dai e capelli neri = la “e” è di troppo, (-0.10)
Sviste per la quali non sottraggo punteggio:
liquerizia – invece di liquirizia. Non è assolutamente un errore, ma è una forma talmente desueta della parola che non c’è motivo per cui venga scelta da due giovani studenti, visto che il resto dei dialoghi è molto ‘moderno’
iniziarono a girare= spazio tra “a” e “girare”
Stile:9.80
Questa voce è stata davvero difficile da valutare, perché in pratica dovrei considerare due punteggi distinti e fare la media... Sicuramente giocare con due registri stilistici opposti non è da tutti, e lo stacco volutissimo è davvero così forte che potrebbero essere storie non solo separate, (come capita se si inserisce un diario, per esempio) ma scritte in momenti diversi e poi riunite. Va da sé che la parte più bella esteticamente è quella del romanzo erotico, intrigante in ogni sua componente. L’anno dell’ambientazione non chiaro che lascia un gusto retrò, come termini quali “frizionare” invece di asciugare, o la dichiarazione del pittore che non vuole “rubare la perfezione”. Questa parte scorre come un velluto, è ricca di similitudini indovinate, con minuziose descrizioni mai fini a se stesse, anzi, che creano una cornice, quasi le tende di un palcoscenico sul quale dar vita ai personaggi. Tutto ha un sapore onirico, emozionante, e il linguaggio ha un impatto sul lettore che non può non esserne catturato. L’altra parte, quella dei dialoghi dei ragazzi, crea uno stacco che era necessario e nel contempo ha una semplicità che viene un po’ “mangiata” dalla perfezione della metafiction. I protagonisti sono ironici, usano un lessico contemporaneo, in qualche passaggio quasi gergale; si sente il loro legame anche grazie alle frasi con le quali si punzecchiano.
Trama e originalità: 10/10
Tutto in questo racconto è duplice, come detto in stile. Infatti la parte che si svolge concretamente e il libro sono volutamente ed efficacemente due cose distinte. La metà che ti premia di più è la novella erotica, anche perché era il fulcro del pacchetto, e va bene che risalti maggiormente. La trama di base è molto semplice – ma era quanto richiesto: un personaggio sta male e l’altro gli legge un libro, niente da ridire! Anche qui, hai creato un’ambientazione scolastica precisa e aggiunto un finale ampio con il contest di fotografia, quindi hai comunque elaborato un finale non “chiuso” insieme all’ultima pagina del libro. L’arrivo di Tina movimenta la storia senza allontanarti troppo dalla traccia, e spezza quello che poteva essere un mondo un po’ limitato, scelta in ogni caso giusta visto che eravamo nella camera di una persona malata. Ma il meglio è il libro: questa è stata una sorpresa, avevo immaginato un testo “pesante”, che suscitasse scandalo. Tu e i tuoi colleghi avete avuto un’ottima immaginazione con i pacchetti. Infatti non ce n’era necessità, e la trama erotica per me è stata ancora più avvincente. L’inizio può essere un po’ ovvio, col binomio modella-pittore, ma la fine da giallo non la stavo proprio pensando. Credevo che la volta successiva la ragazza avrebbe scoperto qualche verità brutta, che lui fosse una specie di Barbablù, non che fosse sparito lo studio con annessi e connessi. Mi ricorda un racconto di Sherlock Holmes, in cui c’erano gentiluomini che si iscrivevano a un club fantasma… sarei curiosa di sapere dove sono finiti tutti! Senza dubbio la parziale trama aperta (del romanzo) e la tua con un finale allegro e definito ti hanno dato modo di divertirti a creare sia una metastoria sia a stuzzicare il lettore con questa fiction di base commedia ma con un tocco di thriller che non guasta mai. Molto gradevole.
Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 9.5/10
I personaggi principali sono molteplici, e partirei senz’altro da quelli del volume erotico, più particolari anche se presenti per una parte minore del tuo testo. Ari è un interessante connubio di innocenza e curiosità adolescenziale. Non sappiamo molto di lei, ma questo non è un difetto, anzi: sentire spiegare perché ha preso la decisone di fare la modella o altro avrebbe diminuito la magia di questa storia che ha una parte di mistery. Lei sembra davvero felice di partecipare a questa opera d’arte e non penso che questa ‘professionalità nascente’ sia offuscata da ciò che accade col pittore. Lui sembra quasi una persona un po’ rigida, ma in effetti è un adulto e non è un maniaco! Ha cercato di rispettarla e questo lo rende un giusto contraltare a lei, non un banale opposto; in un libro erotico si sa cosa aspettarsi, ma loro sono non troppo prevedibili. Ma passiamo ai personaggi dei ragazzi, che sono giustamente più vivi visto che si trovano in un’altra realtà. Qualcosa tra i due caratteri è abbastanza simile, ma non vedo perché non dovrebbe essere così; sono compagni di stanza all’università, hanno molto in comune e sono persone che amano scherzare e sono alla mano. Quindi il timbro piuttosto uniforme ci sta. Ma naturalmente hanno tante differenze; il fatto che Max sia più grande (presumo di pochissimo) si nota, perché ha un fare protettivo verso l’amico malato che arriva ad essere fraterno, e si prende anche la briga di leggere un racconto a voce alta, che è più impegnativo che fare direttamente un riassunto. Alla fine si presta anche a fare da modello senza conoscere tutti i dettagli. Sembra proprio che farebbe di tutto per il suo amico più “disordinato”, anche se lui è riservato, ad esempio non dipingerebbe volentieri dei nudi. Di contro Lukas è più vivace, spontaneo – anche troppo…vedi reazione di eccitazione durante la lettura ^^ – e spensierato. In lui si riconosce maggiormente la personalità dell’artista che detesta le regole e ragiona soprattutto di pancia. Tutto questo emerge da una trama composta di molti dialoghi il che rende molto più complesso mostrare una personalità dello scegliere un narratore che analizzi i sentimenti, specie se sono drammatici o contraddittori. Magari con questo hai scavato un pochino meno di quanto avresti potuto, ma è una commedia e io ritengo che abbia dei canoni tra i quali l’introspezione minuziosa non è principale.
Utilizzo del pacchetto: 9.30/10 (generi 3, oggetto 1.8, prompt, 4.5)
Il pacchetto è stato davvero ben sfruttato, con delle specifiche che ora vedremo nel dettaglio. Partendo dai generi e avvertimenti, dei quali era sufficiente usare uno solo, devo dire che li ho riconosciuti pressoché tutti. Commedia è quello che spicca di più, malgrado occupi metà del testo: le battute sono divertenti e anche se in qualche passaggio “esplicite” questo è giustissimo pensando ad un linguaggio realistico, non fantasy. Il tono della storia è leggero, di intrattenimento, e senza dubbio non poteva nascondere un finale negativo; inoltre ci sono delle macchiette, come la professoressa, e in generale la lettura è rilassante. Nell’altra metà c’è l’erotico, molto sottile (come detto in stile) perfetto per un libro non certo pornografico, ma che gioca su una provocazione delicata ed elegante. Le due parti restano ovviamente divise, il che ti ha permesso di non contraddirti nell’usare delle indicazioni apparentemente tanto lontane. Il first time di solito di intende più… completo? Ma ripeto, non c’era l’obbligo di usare tutto, quindi va benissimo averlo dosato col contagocce in questa metastoria declinata così a femminile. Anche vanilla è semplicemente perfetto, visto che intende un contatto sessuale lieve o sottinteso, e (una cosa razzista, ma riporto la spiegazione ufficiale che trovai anni fa) si intende prevalentemente per storie het. Intravedo una briciolina di bromance, però questo non arriva a friends to lovers, ma è tanto per dire. Riguardo l’oggetto: questo non appare come centralissimo nella narrazione, anche se ha un ‘merito’. È su di esso – è un segnalibro – che è appuntato il numero della fotografa Tina, quindi alla fine prende valore; aiuterà non tanto nel compito di realizzare una bella foto, ma in quello di essere galeotto tra lei e Max, dando in effetti una svolta diversa al finale. Mi è un po’ dispiaciuto non sapere perché è proprio una cartina di Brooklyn alla liquirizia. Era sempre stato il gusto favorito di Lukas? Ha un significato per te? In ogni caso nelle ultime battute hai recuperato, perché vediamo anche la nascita di un secondo segnalibro, quello col ritratto, che farà da sostituto della preziosa cartina. Eh, il valore morale degli oggetti… In quanto al prompt lo hai senza dubbio svolto in modo ampio e pieno, anche se ho una piccola perplessità: questa verte sulla scelta del libro che doveva essere: “volontariamente o per sbaglio” un testo erotico. Sta di fatto che questa era una scelta obbligata, perché i tre testi disponibili erano tutti erotici, quindi Max non è stato né malizioso né sfortunato. Peccato perché ti fa perdere qualcosa, ma per il resto la lettura del testo è la vera anima di questa fiction.
Titolo: 4.5/5
Questo titolo è bellissimo, e insieme aveva un qualcosa che mi sfuggiva… infatti ho verificato la citazione e l’hai tagliata, eliminando “come l’archetto al violino”. In un certo senso l’hai migliorata, perché hai messo a fuoco la parte essenziale, visto che la fiction narra di arti grafiche (e presumo per accorciarlo: io amo i titoli lunghi, ma siamo solo noi due, e forse hai fatto bene? ^^). D’altronde, essendoci uno “sta” saltava all’occhio che mancasse un “come”. Suona comunque affascinante e molto particolare, una citazione ad hoc di un artista creativo e di rottura come il fantastico Van Gogh. Per altro, il tono classico della frase si sposa con il finto libro, che è molto differente dal resto della storia, cioè dalla voce narrante e quella dei protagonisti, legandosi a quello che è il cuore del racconto perché esaudisce la richiesta del pacchetto. Si capisce subito di cosa si parla: pittura ed eros, non ci possono essere dubbi. Richiama anche uno stile giapponese, tipo “I racconti del cuscino”. E a Vincent il Giappone piaceva parecchio…
Gradimento: 5/5
Dire “la storia” è riduttivo, perché queste sono due fiction, come ho detto fino allo sfinimento! La cosa che davvero mi è piaciuta è appunto la divisione delle due parti praticamente opposte in tutto: contenuto, stile, timbro, e credo – anche se di poco – epoca. Sono rimasta stupefatta dal salto senza rete di protezione che mi hai fatto fare con questa lettura. Come gradimento personalissimo preferisco il romanzo erotico così decadente e del tutto privo di volgarità, ma sono i dialoghi spigliati dei ragazzi ad esaltarlo al massimo. Mi dispiace di qualcosa perso in grammatica che ha abbassato un punteggio che meritava essere altissimo.
Punteggio: 47.70/50








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06/08/2021 10:37
 
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SECONDO POSTO, CON UN TOTALE DI 95.15/100
VALUTAZIONE DI MYSTERY_KOOPA – Il servizio incompleto, di koan_abyss19
PUNTEGGIO: 46,75/50
Grammatica e Stile: 9,75/10
(media tra 9,8/10 di g. e 9,75/10 di s.)
La grammatica è perfetta. Ho trovato solamente due errori di battitura.
“fiori che freschi” – “fiori freschi” -0,10
“momento speciale” – manca il punto -0,10
Così come la grammatica, anche lo stile ha contribuito a portare la storia ad un livello molto alto: non è mai facile scrivere commedie, ancor di più quando si decide di prendere un altro genere con ironia, piuttosto che puntare sulla classica rom-com. Trovo invece che tu abbia fatto davvero molto bene da questo punto di vista, riuscendo a mantenere un tono piacevolmente leggero, arricchito con diversi spunti ironici, lungo l’intera storia. In particolare, il tuo punto forte è stato secondo me la capacità di associare lo stile alla caratterizzazione della protagonista: è quasi come se un aspetto completasse l’altro, rendendo così il racconto della trama non un peso che lo stile fatica a reggere, ma un naturalmente svolgimento degli eventi, estremamente vivo fin dalle prime battute. Ho notato questa cosa soprattutto in corrispondenza dei pensieri della protagonista, che spesso sono riportati tra apostrofi utilizzati come virgolette, e che ho trovato sempre sul pezzo, e mai artefatti nonostante l’evidente intento ironico.
Allo stesso modo, anche i dialoghi veri e propri mi hanno convinto. Li ho trovati leggermente impostati, ma al punto giusto, soprattutto considerando il genere e il contesto in cui la storia è ambientata, che si presta molto a una formalità che sarebbe quantomeno eccessiva in altre situazioni. Anche il lessico è stato adatto a raccontare la storia, con alcune imprecisioni perfettamente inserite nella prima parte per far apparire Emily fuori posto al punto giusto.
Solo due dettagli non mi hanno convinto al 100%. Il primo è il nome del catalogo di ceramiche: cercando online ne ho trovato uno di nome Sotheby’s, mentre tu l’hai riportato senza h. Non ho idea se esista un altro catalogo con questo nome, per questo non l’ho segnato come errore di battitura, ma ho trovato giusto riportarlo per darti la possibilità di correggere una volta trascorsi i 15 giorni regolamentari dalla consegna dei risultati.
Il secondo particolare è la seguente frase “quattro caduti, ad oggi”, in quanto utilizza “oggi”, indicazione di tempo presente, in una narrazione indiretta al passato. Sarebbe stato più corretto dire “fino a quel momento” o forme simili.
Dettagli tecnici a parte, però, hai fatto un lavoro eccellente, da cui sottraggo solo la penalità minima. Davvero complimenti.
Trama e Originalità: 10/10
Sotto il profilo dell’originalità, il racconto non spicca particolarmente, ma essendo l’intento della storia proprio quello di affrontare con ironia una tipica situazione da giallo all’inglese questa non è assolutamente una critica, quando una semplice constatazione positiva. Certo, parodie di questo tipo sono state prodotte in sovrabbondanza, ricordo ad esempio il classico “Invito a cena con delitto”, ma la forza della tua storia sta nel non voler essere una parodia, quanto un giallo che ha deciso di non prendersi sul serio, e questo è stato un tratto davvero originale dal mio punto di vista, che di gialli ne ho letti a vagonate. Riprenderò poi il discorso sull’originalità nel parametro relativo alla caratterizzazione dei personaggi, ma per quanto riguarda la trama hai gestito il tutto alla perfezione!
Inoltre, una volta finita la lettura, non ho potuto fare a meno di descrivere questa storia come sorprendente, nonché dotata di un’eccellente connessione tra le diverse parti: se avessi saputo il finale prima di iniziare la lettura, o ancor di più, dopo i primi paragrafi, sarei rimasto totalmente stupito, nonché molto scettico, in quanto far confluire la traccia proposta in un giallo sembrava veramente un’impresa impossibile. E invece, arrivato alla fine, non ho potuto far altro che riconoscere la tua estrema bravura nel rendere tutto così coeso e naturale.
Anche il finale in sé mi è piaciuto molto. Lasciamelo dire, l’idea di far ustionare l’assassino con il tè bollente è stata tanto geniale quanto divertente: avrei potuto pensare a dei tagli causati dai cocci di ceramica, ma richiamando il momento della storia in cui Emily si era scottata col tè hai davvero avuto un’intuizione vincente. La vena umoristica è poi continuata con il riferimento alla battaglia all’arma bianca con i coltellini da burro e al servizio da tè di Anne, dando al racconto un finale dolce e disteso al punto giusto, come da tradizione del genere letterario. Tutto perfetto!
Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 9,5/10
Per quanto riguarda questo parametro, ho apprezzato molto alcune delle scelte che hai fatto al momento di attribuire dei caratteri secondari a dei personaggi che, altrimenti, non sarebbero stati altro che semplici figure “stampino” di quelle presenti nei gialli classici all’inglese, a cui ti sei indubbiamente ispirata. La protagonista, Emily, è forse il principale “tipo” che hai ripreso da quella corrente letteraria, quello della detective dilettante, acuta ma ingenua e un po’ goffa nella vita quotidiana, e che hai saputo trasformare in un individuo a tutto tondo. Sebbene infatti certi tratti rimangano abbozzati e vicini allo stereotipo, la sua personalità riesce ad emergere molto bene lungo il corso della lettura, dando un ottimo spunto ironico che ha ulteriormente potenziato lo stile (che, ripeto, mi è sembrato proprio cucito su misura per lei). Sebbene la storia possa essere essenzialmente riadattata come atto unico di una pièce teatrale, vista l’ambientazione fissa, Emily pare davvero evolversi a mano a mano che la trama si evolve, guadagnando sicurezza in sé e nelle proprie parole a mano a mano che il tempo scorre, riuscendo infine a incastrare l’assassino della sua amica. E alla fine, si ritorna all’ironia e all’imbarazzo dell’inizio, come in un cerchio perfettamente tracciato. Oltre al cameriere, di cui hai evidenziato la prontezza sia di spirito, sia a livello fisico, l’unico altro personaggio caratterizzato è Woodworth. Su di lui non ho molto da dire, in quanto è uniforme al classico antagonista di un giallo, che da semplice conoscente viene associato alla vittima tramite collegamenti sottili e che tenta invano di far passare per immaginarie le tesi del detective, finendo col tradirsi da solo. Avrei preferito trovare in lui qualche tratto più originale, per esempio non rendendo la morte della sua prima vittima identica a quella di Anne o qualcosa di simile: tuttavia concordo con la tua scelta di non stravolgere questo tipo letterario, in quanto l’effetto ironico avrebbe rischiato di perdersi. In ogni caso, ha fatto un ottimo lavoro anche sotto questo punto di vista!
Utilizzo del pacchetto: (15. La classe non è acqua) 9/10
Genere/i – Giallo: Mi è piaciuta moltissimo questa tua interpretazione del giallo classico, di cui hai mantenuto molte sfumature interessanti: il tipico umorismo british, l’atmosfera elegante e raffinata scossa da un evento improvviso, la detective dilettante che risolve il mistero interferendo con le indagini della polizia. L’aggiunta di caratteri tipici della commedia ha solo amplificato la bellissima atmosfera che sei riuscita a creare. Mi dispiace molto ma, nonostante la commedia fosse uno degli elementi del pacchetto, non posso attribuirti il punteggio relativo al suo utilizzo in quanto non l’hai indicata nello specchietto postato nella discussione al momento della consegna. So che si tratta soltanto di una dimenticanza tecnica, ma mi trovo a malincuore costretto a seguire alla lettera le indicazioni del bando per evitare qualsiasi problema. 2/3
Oggetto – Tazza giapponese: La tazza giapponese, come in qualsiasi mistero che si rispetti, è stata utilizzata come arma del delitto. Tuttavia, ho apprezzato molto la tua scelta di introdurre prima il tema generale sui servizi da tè orientali, l’ho anche trovato interessante, nonché il cenno alla proprietà tipica della ceramica di trattenere tracce dei liquidi grazie alla sua porosità. Un’idea molto intelligente e in linea con il genere giallo, ottimo! 2/2
Prompt – 1: Uno dei vostri personaggi è l’insegnante di galateo (improvvisato o professionale) dell’altro, che deve essere molto sprovveduto per quello che riguarda le buone maniere: come banco di prova, lo porterà in una elegantissima sala da tè: La traccia è stata svolta alla perfezione, nonché in modo davvero originalissimo: inizialmente la storia sembra procedere sui binari di una normale lezione di galateo, ma andando avanti con la lettura si scopre il vero motivo per cui Emily si è iscritta al corso e ha deciso di incontrare il suo insegnante nella sala dove si svolge l’esame. 5/5
Titolo: 4,25/5
Sono sincero, arrivato alla fine della lettura ci ho messo un attimo a capire il significato di questo titolo; soprattutto ho fatto fatica a trovare il suo incastro all’interno della storia. Sì, il “servizio incompleto” è quello giapponese a cui manca la tazza da tè che l’assassino ha usato per somministrare il veleno ad Anne, che effettivamente è la chiave che ha spinto Emily a risolvere il mistero. Tuttavia, sebbene il titolo sia di per sé molto valido e in linea con i classici del giallo, ho provato a pensare a un’altra interpretazione, forse al fatto che la cerimonia del tè dell’esame non è stata completata? Ma credo siano solo viaggi mentali e forzature. Il titolo che hai scelto, nonostante non sia originalissimo, ha comunque svolto bene il suo lavoro di presentazione della storia e mi ha abbastanza incuriosito, per cui merita sicuramente un buon punteggio.
Gradimento: 4,25/5
Come detto in precedenza, la storia mi è piaciuta molto sia nelle idee, sia nell’effettiva realizzazione. Hai scritto un breve giallo ricco di spunti brillanti, mantenendo una dose corretta di umorismo in modo da intrattenere il lettore senza rischiare di sfociare nella parodia: si rimane su una satira leggera, che un po’ si prende gioco degli stereotipi del genere, sfruttandoli a proprio favore. Lo stile leggero ed elegante, che ben si è sposato con la figura della protagonista ha solo migliorato il tutto, rendendo la storia scorrevole e davvero piacevole da leggere. Mi è solo mancato quel qualcosa in più che mi permettesse di essere totalmente coinvolto nella lettura; anche approcciandomi alla storia la seconda volta mi sono sentito un po’ distaccato dagli avvenimenti, che sebbene mi abbiano divertito e intrattenuto piacevolmente non sono riusciti a coinvolgermi. La storia resta comunque scritta benissimo, e posso dirlo oggettivamente e soggettivamente, non era affatto facile. Ancora complimenti!



Valutazione di Setsy
koan_abyss con: Il servizio incompleto
Grammatica* e Stile: 9.40/10 (grammatica – 70)

vaso di fiori che freschi che: è sfuggito un che di troppo (-0.10)
Quanti ani fa?: anni, errore di battitura (-0.10)
dei mini-sandiwich: sandwich , errore di battitura (-0.10)
rituali, e—” : serve lo spazio prima del trattino lunghissimo, sempre: (-0.10)
noi Inglesi: inglesi, i nomi dei popoli non vogliono la maiuscola tranne poche eccezioni (-0.20)
il signor Ashenhurst. [omissis] “Lei ha scoperto: qui, senza motivo, sei andata accapo durante un dialogo diretto dello stesso personaggio; se fossero state due battute avresti dovuto chiudere le virgolette (-0.10)
Stile:9.5
Il quadro che hai dipinto è variegato come la scelta dei dolci o forse somiglia di più a un closed-sandwich? Fuori pasta brisè, dentro gustoso ripieno salato? In ogni caso mi è piaciuto moltissimo, appunto perché le due voci – il raffinato istruttore di galateo e l’allieva pasticciona – sono estremamente diversificate. Lo stile è sempre fluido e descrittivo, con tante immagini che costruiscono una scena che il lettore può vedere nei minimi dettagli, con un effetto cinematografico che personalmente amo davvero. Sei rimasta sempre coerente con una precisa estetica anche mentre passavi dal narratore in terza persona – che nelle fiction lunghe ha un suo perché – ai due protagonisti, come se fossimo in un’ambientazione “classica”, non proprio ai giorni nostri, che mi ha suggerito – come dirò più volte – di assistere ad un giallo anni ’50. In fondo non si nomina nulla di preciso come i telefoni cellulari, per esempio… La scrittura è lineare, e con questo la storia resta chiara anche nei passaggi in cui Emily tenta di far tradire Woodworth confondendolo. Molte frasi sono divertenti e davvero “all’inglese”; non mi sarebbe dispiaciuto trovare qualche termine ancora più elegante nei dialoghi di Woodworth, o leggermente più poetico nella parte dove si parla delle tazze giapponesi, però non era un obbligo visto il genere commedia, sarebbe stata la spolverata finale di zucchero a velo!
Trama e originalità: 9.5/10
La trama di questa storia è deliziosa, sia perché molto inglese, sia perché sei riuscita a scrivere una curtain!fic che non diventa mai noiosa, complici i “quasi flashback” costituiti dal racconto di Emily. Questi restano al presente, però rendono chiaro il retroscena al lettore senza farlo spiegare da una voce fuori campo, che è qualcosa che personalmente preferisco. Il racconto è abbastanza semplice, e segue bene la traccia. I due protagonisti si muovono su due fronti: quello della commedia, fatto di molte piccole gags, e quello dell’investigazione che prima scivola un po’ di soppiatto, poi col procedere degli avvenimenti diventa il centro della narrazione. Il presupposto - cioè la “prova di galateo” - è davvero divertente: credo che sarebbe difficile fare peggio alla fine di un corso! Emily non ha imparato né come ci si siede, né come ci si muove, o il tono corretto per parlare, cosa si può mangiare con le mani; (le tartellette sì, non si tagliano ^^) insomma, se questo è il risultato poteva risparmiare i suoi soldini… ma naturalmente lo scopo era un altro. Resta piacevolmente vago, a questo proposito, se non ci abbia mai davvero provato perché era solo tesa a cercare di scoprire qualche indizio, magari una mezza parola che poteva autoaccusare Woodworth, o se proprio sia un personaggio buffo e simpaticissimo e malgrado gli sforzi l’eleganza resti totalmente fuori dalle sue corde. Ti devo dire che non mi sarebbero dispiaciute due-parole-due di descrizione di Anne, ma meglio nulla che troppo. È molto bello che ciò che ha spinto la ragazza a rischiare la sua vita sia stata un’amicizia femminile, e non una di quelle di cui si legge spesso – compagne di scuola, o amiche d’infanzia – ma quella con una signora molto più âgée; è il dettaglio che mi è rimasto più impresso. Woodworth commette una leggerezza, come credibilità della trama, quando siamo alla fine: era poco probabile che Emily lo seguisse per farsi sparare in un vicolo, quindi l’alternativa era freddarla davanti a cento testimoni: però capisco che non sia un consumato serial killer, ma un pazzo fanatico delle tazze da tè, e abbia tentato il tutto per tutto, sperando nella pochezza di spirito della sua allieva poco brillante. Lei invece è emersa pian piano; infatti mette in difficoltà il suo rivale con un trucco abbastanza banale – se la tazza avvelenata lui l’ha distrutta non poteva avere paura – che le è riuscito perché l’uomo non ritiene di stare con la guardia alta con lei. In realtà era in trappola, e il caposala cavalleresco aveva provveduto a chiamare la polizia, altroché. L’originalità l’ho vista nell’aver aggiunto il giallo ad una richiesta che mirava chiaramente ad una storia comica, quindi è sufficiente anche se non è particolare.
Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 9.5/10
Questi tuoi personaggi mi rimandano tanti echi, ma non perché siano copiati, anzi. Forse non sono neppure volutamente citazionisti, - lo è un altro - ma come coppia all’inizio (sono un’accanita cinefila) ho rivisto tanto “My fair Lady”, con un gentiluomo inglese tutto ingessato, preciso e azzimato e la sempliciotta che ambisce a raggiungere uno status differente imparando a inserirsi in un ambiente super raffinato. Ma poi Emily si trasforma nel tenente Colombo, e viene chiamata Poirot! Una festa, per me. Lei è davvero simpatica e piena di sorprese. Infatti credo che la goffaggine dimostrata durante il corso non fosse una recita per far abbassare le difese all’insegnante, ma vera, come le quattro tazze rotte. Si vede dalla sua perplessità sul mangiare o no con le mani, sulla sincera vergogna provata mentre strascica la sedia sul pavimento. Ma ha diversi aspetti, il suo carattere, perché l’hai resa sfaccettata. Infatti è intelligente, sospettosa non in senso malizioso, ma furbo, attenta a cogliere dei segnali che ai comuni poliziotti – nella miglior tradizione di queste storie - sfuggono. Il suo essere fondamentalmente candida è prevalente, perché non è affatto preparata agli imprevisti; fronteggiare una pistola con un coltellino non è il massimo. E d’altro canto Woodworth è il perfetto villain che completa questo tipo di storia. Non c’è alcun contrasto tra il conoscere le buone maniere, provenire probabilmente da uno stato sociale alto ed essere capaci di omicidio. Anzi, qui le motivazioni sembrano quelle di un uomo sprezzante che trova giusto accaparrarsi un oggetto prezioso, come se spettasse più a lui che alla povera Anne. Per tutto il tempo infatti resta padrone della situazione, segno di poco senso di colpa, pur essendo scaltro e avendo già sospettato un secondo fine del comportamento di Emily. È ben caratterizzato dalle sue azioni e parole, anche se non si ferma a fare autoanalisi in prima persona. Sarebbe stato perfetto se avessimo potuto leggere anche un minimo dei suoi pensieri, ma è una commedia e quindi trovo che non sia nulla di grave. A proposito di citazionismo, la detective René Montoya, anche se qui è molto trasformata, necessitava di una nota; è l’unico appunto che ti posso fare.
Utilizzo del pacchetto: 10/10 (oggetto 2, pacchetto 5, generi 3)
L’utilizzo del pacchetto è davvero perfetto. Prima cosa, la tazza giapponese – che ha anche uno stile preciso, il Koishiwara-yaki – è il perno intorno al quale ruota tutta la storia. Questa è l’oggetto del giallo, e il suo furto, il suo valore hanno creato tutti gli avvenimenti conseguenti. Viene nominata molte volte e non era ovvio, perché il concetto di sala da tè è nato in Francia (prima che in Inghilterra, scandalo!) quindi non sarebbe stata facilmente una stoviglia che potesse far parte dell’esame. Ma hai trovato il modo di renderla protagonista… non potevi darle più lustro di così. Anche i generi sono eseguiti pienamente: soprattutto il giallo, perché poco dopo la parte iniziale si capisce che ci troviamo nel mezzo di un’indagine amatoriale che dà molto l’idea di alcuni telefilm classici (Tipo padre Brown) molto delicati, non “sanguinari”, con la sola furbizia e pochi aiuti tecnici o di medicina legale, per dire, per giungere alla soluzione. La commedia si sente, come no! Questa soprattutto nella parte iniziale, quando pare che la fiction parli davvero solo della prova e tutto è molto carino e leggero; ma per il mio gusto è più piacevole l’ironia che appare per contrasto nella parte che poteva diventare drammatica, mentre invece di notare la pistola le signore sono scandalizzate dal volare della crema al burro… vedo davvero uno stile inglese e questo mi compiace moltissimo. Il prompt è chiaramente sfruttato dalla prima a quasi l’ultima riga. Si inizia nel pieno dell’esame del corso di galateo, un metodo che amo invece del più classico approccio alla stesura che parte dal descrivere una situazione generale e poi arrivare al dunque. Non dico che vada sempre bene o sempre meglio, ma in una one-shot per me funziona ottimamente, o almeno è uno di questi casi. In fondo anche nel finale, pur essendosi spostato il fulcro dell’interesse dei protagonisti ci troviamo ancora della saletta. Non c’è nessun errore nell’uso del pacchetto, bravissima.
Titolo: 5/5
Il servizio incompleto: un titolo un programma! Veramente carino il gioco di parole che hai preferito come apertura della tua storia. All’inizio si nota solo il significato principale, che volendo nella sua accuratezza poteva essere un pochino banale. Un titolo anni 80’ o 90’, simile a quello di un episodio di un telefilm giallo classico. In ogni caso sarebbe stato giusto, anzi preciso e con un tocco vintage nello stile. Ma è andando avanti che credo che “incompleto” mostri anche dei significati secondari, come il fatto che sia rimasto un “caso aperto” per troppo tempo, quello di Anne. O che il corso di galateo non sia andato del tutto a buon fine, così come la prova al suo termine. Arrivata alla fine della lettura l’ho apprezzato davvero tanto, mi è parso più simpatico e arguto di quanto avevo capito all’inizio. Nel contempo fa pronosticare certamente di cosa parla il racconto, ed evidenzia l’oggetto mancante, cioè la tazza della traccia che hai scelto… ne sono molto contenta.
Gradimento: 5/5
Tante volte vedo che nei contest la commedia viene un po’ accantonata perché si teme la sua lievità. Questa storia mostra che non è necessariamente così: è davvero ben riuscita, con uno humor d’altri tempi e tanti piccoli tocchi divertenti. Il pacchetto è stato messo in risalto in modo davvero soddisfacente, e tutto ha un aspetto ricco come la scelta dei pasticcini per il tè… ti sei mossa con arguzia in una ambientazione che poteva risultare ristretta come una sala che è diventata il tuo palcoscenico. I personaggi sono curati e formano un contrasto tipico del genere “all’inglese”. Decisamente quello che avrei sperato da questo prompt!
Punteggio: 48.40/50





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Post: 5.641
Giudice*****
06/08/2021 10:39
 
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PRIMO POSTO, CON UN TOTALE DI 95.95/100
VALUTAZIONE DI MYSTERY_KOOPA – Il teorema della decidibilità, di Gaia Bessie/Bessie B
PUNTEGGIO: 47,95/50
Grammatica e Stile: 9,7/10
(media tra 9,4/10 di g. e 10/10 di s.)
La grammatica è praticamente perfetta, ho trovato solamente due imprecisioni.
“dietro e spalle” – “dietro le spalle” -0,10
“che senso a rivederlo” – “che senso ha rivederlo” -0,50
Non ho trovato altri errori. Il punteggio è quindi 9,4/10.
Passando invece allo stile, non ci sono parole per descriverlo che si differenzino da “perfetto”, e potrei anche chiudere qui il commento. Perché la verità è che quando una storia è scritta così bene da far star male chi la legge per i contenuti trattati e per come li mostra, non serve dire nulla di più.
Ho sempre avuto un debole per le scritture ricche di subordinate, a tratti barocche, ma che al tempo stesso rimangono ordinate e armoniche, senza creare difficoltà nella comprensione del contenuto: la tua storia storia presenta tutte queste caratteristiche. Sei stata in grado di creare immagini evocative (anche quando rimane un forte contatto terreno, come in “Eppure, sulla pelle, l’odore del Barbarossa permane come lo strascico indesiderato di un ricordo.”, o anche “Alice ha l’anima sporca di biro”) e un momento dopo estremamente crude (le scene in cui descrivi il disturbo alimentare di Alice nei dettagli), passando per tutte le sfumature intermedie senza mai dare la sensazione di un distacco forzato. Tutto è estremamente fluido e connesso, naturale e spontaneo ma pensato al tempo stesso.
In contrasto con l’eleganza della prosa ci sono poi i dialoghi, secchi, ma al tempo stesso completi e realistici; non c’è mai la sensazione che manchi qualcosa, perché è tutto il resto a completarli, quel gioco di sguardi, sottintesi e atmosfere che le tue parole ci dipingono intorno, in tonalità grigie e nere che si colorano solo a tratti, con dettagli perfettamente inseriti: la mozzarella perlacea, i capelli di Finn, quel verde immaginario che emerge dal dipinto in bianco e nero.
Infine, anche il lessico è perfettamente adatto al registro scelto, sia per quanto riguarda la prosa, sia i dialoghi. SI sposa molto bene con le personalità dei personaggi. Corretto l’uso del corsivo per quanto riguarda le frasi in inglese: essendo solo spezzoni, una traduzione di tutto nelle note sarebbe anche stata superflua, secondo me. Infine, ho apprezzato anche l’utilizzo delle parentesi, l’ho trovato molto creativo.
In una parola sola, ripeto, è tutto perfetto.
Trama e Originalità: 10/10
Per quanto riguarda la trama, volevo innanzitutto complimentarmi con te per il perfetto utilizzo della canzone di cui hai scelto di inserire alcuni passaggi nel testo. Il messaggio è già molto chiaro, ma è palese come tu ci abbia costruito intorno un altro mondo, basato non solo sulle liriche della canzone, ma sul concetto di decidibilità che hai presentato già nel titolo.
Di storie basate su triangoli amorosi ne sono state scritte un’infinità, ma ho trovato in questa uno spunto incredibilmente originale, ovvero la completa separazione dell’attrazione fisica e di quella mentale da parte di Alice, che si ritrova così irrimediabilmente persa, oltre che tra tutte le altre incertezze della vita, anche tra Leo e Finn. I demoni e le dipendenze della ragazza sono raccontate in ordine apparentemente sparso, ma in realtà (credo) volutamente pensato per far vivere al lettore un climax che continua fino alla morte e al funerale della ragazza: si inizia con un accenna a un problema con il cibo di cui Leo è a conoscenza, anche se non interviene mai; poi si aggiunge un piatto di insalata di riso in più, e la pasta e tutto il resto; poi c’è la corsa, e il digiuno, pur di disperdere il maggior numero di calorie e vedersi sparire, e infine anche un accenno all’autolesionismo, forse non necessario, come aggiunta al carico emotivo, ma di impatto davvero distruttivo.
Come approfondirò nel parametro relativo al gradimento personale, perché ho trovato più giusto parlarne meglio lì, ho apprezzato la scelta di non narrare il momento esatto della morte di Alice, nonostante l’interruzione un po’ brusca che ciò ha causato nell’equilibrio della storia (come è anche giusto che sia, da un certo punto di vista). Inoltre, ci terrei a complimentarmi per la frase finale, che è stata davvero d’effetto, così come l’intera scena dalla visita di Leo alla tomba bianca, che ha perfettamente raggiunto il suo obiettivo di far sentire il lettore esattamente come la foto di Alice: sdegnoso, verso questi continui ritorni utili forse solo a lenire la mancanza e il senso di colpa, ma interessato a tutto ciò che succede a chi è ancora in vita, e alla domanda senza risposta per cui la protagonista è arrivata a morire. Anche qui, tutto perfetto.
Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 10/10
Anche da questo punto di vista, non trovo nulla da criticare, mi hai completamente convinto. Alice è una personalità difficilissima da tratteggiare, da racchiudere in qualsiasi descrizione che non sia “è tutto e il contrario di tutto”. Come tu stessa hai espresso nel bellissimo titolo, di cui parlerò meglio nel parametro apposito, il problema per lei è tutto lì, non sa prendere una scelta. Non per indecisione, ma proprio per mancanza di mezzi, perché non sempre nella vita si sa cosa si vuole, e talvolta non si sa nemmeno come arrivare a capirlo. Leo dice di non essere disposto a condividere Alice con Finn, ma la verità è che, allo stesso modo in cui lei non vuole rinunciare a nessuno dei due, non li vorrebbe nemmeno insieme, perché tutto ciò che le resta è sempre e comunque il vuoto, quello che precede i sentimenti e quello che li segue, ancor più desolante del primo. E poi ci sono loro, Leo e Finn: il primo che ha desiderato solo dimenticarla, ma è stato in grado solamente di ignorarla, lasciandola a morire sola, e poi è sempre tornato alla sua tomba, come se non fosse mai accaduto nulla, come Alice avesse fatto un incidente d’auto e lui non si fosse rassegnato della perdita. L’irlandese, invece, è stato disposto a tutto pur di starle vicino: si è fatto calpestare quando lei ne aveva bisogno, l’ha attesa dietro a porte chiuse, l’ha guardata stare tra le braccia di Leo, capendo che quell’incredibile disequilibrio era l’unico equilibrio in cui la ragazza che amava potesse vivere. Ma da solo lui non sarebbe mai bastato, quasi come se fosse comparso per sbaglio, lì a Firenze, e altrettanto per sbaglio fosse completamente sparito dopo la fine. Perché Finn è stato l’unico ad essersi veramente rassegnato per qualcosa, ovvero la morte di Alice.
Lascio un breve cenno anche per i personaggi secondari, in particolar modo la madre di Alice e la sua coinquilina, Paola, che nelle loro brevi apparizioni hanno lasciato il segno al punto giusto, facendosi notare ma non influendo mai veramente nella vicenda principale, in cui Alice si è trascinata a fondo insieme ai suoi disegni, pur avendoci provato, anche se forse non al massimo delle loro possibilità.
Utilizzo del pacchetto: (4. Win back your love) 9/10
Genere/i – Angst, Drammatico: Il genere angst è decisamente il principale all’interno del racconto: hai dedicato spazi ampi della narrazione al racconto molto sentito e interiorizzato del dolore della protagonista e delle sue manifestazioni fisiche. Anche il genere drammatico è stato sviluppato molto bene, soprattutto nella parte finale del racconto, in cui descrivi le reazioni di Leo e Finn alla morte di Alice. 3/3
Oggetto – Biglietto: Ho molto apprezzato il fatto che il prompt sia stato ripreso due volte all’interno della storia, e in particolare il parallelismo che con ciò, secondo me, hai voluto tracciare: Alice non vede il primo biglietto di Leo così come non ha mai colto veramente i suoi segnali, e ha ignorato il secondo come entrambi, in momenti diversi, non avevano considerato i reciproci sentimenti. Complimenti! 2/2
Prompt – 2: Uno dei personaggi ha tradito l’altro, fisicamente (anche solo un bacio): ora fa di tutto per cercare di farsi perdonare): Essendo il centro della storia un disequilibrato triangolo amoroso, direi che il prompt, in linea di massima, è stato rispettato. Ho apprezzato soprattutto che il momento in cui Alice chieda disperatamente il perdono di Leonardo sia risultato essere uno dei climax emotivi della storia, e che si sia definitivamente chiuso con l’abbandono del passato, simboleggiato dal lancio dei disegni nell’Arno. Tuttavia, non sono convinto sull’interpretazione di un’indicazione specifica, ovvero il “fare di tutto”: sarà perché Alice ha capito di non poter insistere oltre già da quel singolo incontro con Leo, ma a parte le telefonate senza risposta precedenti non ho colto questa sfumatura. In ogni caso, il prompt è stato posto al centro della trama e ben sviluppato. 4/5
Titolo: 5/5
Il titolo mi è piaciuto molto. L’espediente di prendere il nome di una legge tratta da una scienza e di applicarla nelle dinamiche che intercorrono tra i personaggi non è originalissimo, ma riesce sempre a incuriosirmi, soprattutto se ben applicato come in questo caso. Il fatto che il teorema stesso sia quasi responsabile dell’incontro dei protagonisti in università, poi, è stato un tocco in più che mi ha colpito positivamente. Il tema della decidibilità in sé è stato affrontato molto bene, secondo me, grazie soprattutto alle riflessioni di Alice riguardanti le certezze, nella matematica come nella vita. Ed è stato proprio questo bisogno insoddisfatto di certezze, che non ha mai avuto alcuna possibilità di prendere il sopravvento sulle irrazionalità della vita, a portarla a tutte le azioni e scelte che le hanno fatto del male.
Gradimento: 4,25/5
Immagino che anche tu sia al corrente di quanto è stato difficile, per me, leggere questa storia. Ti dico la verità, più volte ho dovuto interrompere per qualche minuto la lettura per potermi riprendere e andare avanti. Se ciò sia positivo o negativo, dipende da ciò che il racconto si proponeva di trasmettere.
Per la maggior parte della narrazione ho trovato la storia vera, cruda ed estremamente vivida, sia nelle rappresentazioni emotive, sia in quelle grafiche, e ne sono stato profondamente coinvolto. A prescindere dalle mie reazioni soggettive, l’ho trovata bellissima fin quasi alla conclusione. Come tu stessa hai detto nelle note il finale è volutamente complicato e fumoso, e forse proprio per questo non mi ha convinto del tutto. Non ho segnalato questo aspetto nel parametro della trama perché trovo che obiettivamente non ci siano problemi relativi a salti temporali o buchi, ma soggettivamente mi sento che sia mancato qualcosa nell’ultima parte, come un ponte che la collegasse alle vicende raccontate precedentemente (e non intendo una descrizione della morte della protagonista o simili, ma proprio un collegamento “emotivo”, anche se questa sensazione di distacco ha reso molto bene la situazione di una morte improvvisa). La scena finale di per sé, l’ho invece trovata perfetta. In conclusione ti rinnovo i miei complimenti e ripeto, questa storia mi ha messo molto in difficoltà da una prospettiva personale, e per questo mi scuso se l’analisi di alcuni punti si è distanziata molto dalla tua interpretazione del racconto. Io ho semplicemente dato la mia.





Valutazione Setsy
BessieB con: Il teorema della decidibilità
Grammatica* e Stile: 9.70/10 (-0.60 grammatica)

scorsa e cui ha = a cui ha, errore di distrazione (-0.10)
fanno schifo, le parti scure del frutto, ma non ha voglia di tagliarle = la prima virgola non andava usata, formando l’inciso: così sembra che ad Alice facciano schifo le banane, non solo le parti scure (-0.20)
quelle Troiane= troiane: è un aggettivo quindi non vuole la maiuscola. Stessa cosa per Bio/bio: (lo stesso errore lo segno una volta sola); sarebbe stato diverso se avessi mostrato – ad esempio – l’etichetta di un prodotto, ma qui è il narratore che parla. (-0.20)
«But I’m in love with her». = prendo solo una frase esempio; in tutto il testo ci sono molte frasi in una lingua diversa, in inglese, e avrebbero dovuto essere tutte in corsivo. Questo invece va evitato per le parole introdotte nel nostro dizionario, anche frasi intere di uso “sdoganato”, ma non dialoghi. (-0.10)
Sviste per le quali non sottraggo punteggio:
kilometri. Questa variante francesizzante di chilometri è ancora ammessa, ma per tutte le sigle che iniziano con K è preferibile usare la forma italiana CH
tuoi stessi disegni, che. Che lo vuoi ancora. = qui sono stata un po’ incerta, ma è indubbio che ci sia un intento voluto; certo il “che” in fine di frase rimane senza senso, mentre sarebbe andato bene seguito dai tre puntini. Il consiglio è di fare attenzione a usarlo nei contest al di fuori delle drabble, o componimenti “poetici”
Stile: 10/10
Lo stile è senz’altro il pezzo forte della storia. Davvero bello, molto articolato e d’effetto. Apprezzo tanto la songfic “relativa” – rispetto al numero di parole la canzone è breve quindi non sovrasta affatto il tuo scritto – e dei meccanismi come le singole parole ognuna col suo punto fermo, oppure il giusto uso del corsivo per evidenziare qualcosa che è citazionista, ad esempio le frasi di Alice nel Paese delle Meraviglie all’inizio. La scelta dei singoli termini è curata e crea un effetto decisamente drammatico, che è quello che volevi ottenere. Questo sia quando le descrizioni sono molto fisiche, - come tutti i gusti dei cibi, o la percezione di malessere della protagonista-, sia quando sei più delicata e citi altre favole, o parli di sentimenti, spostando improvvisamente il focus da qualcosa di terreno o almeno concreto ad un piano più alto. Ma in alcuni momenti le cose si fondono, e una mozzarella diventa una perla… La storia è molto completa come scrittura, ha una sua forza dovuta al fatto di creare immagini vive davanti agli occhi del lettore. Penso che tu l’abbia scritta con molta sicurezza, malgrado sia molto lunga sembra piuttosto spontanea, anche se non potrei spiegare perché, è una percezione mia. Comunque in questo stile non vedo difetti.
Trama e originalità: 9.50/10
Il racconto è piuttosto articolato, pur avendo la trama uno svolgimento quasi tutto verticale. Infatti se Alice resta sempre la protagonista assoluta – malgrado il triangolo – e ogni azione fondamentale si svolge intorno a lei, anche gli altri si esprimono con la loro identità, dando l’impressione del racconto anche corale, comunque non solo basato sull’introspezione della protagonista. Sono stata abbastanza stupita, quando ho iniziato la lettura… come immagini avendo mystery ed io scritto i prompt avevamo pensato, giocoforza, una nostra versione. Credevo che il prompt sarebbe stato usato in modo comico, quindi la voce nella quale per me hai guadagnato di più è originalità. Voglio dire, in sé le storie di dipendenza sono molto comuni; droghe, cibo, sesso o altro, ma è dal pacchetto che avevi che hai estratto qualcosa che non prevedevo, personalmente. Anche che il trio non sia mai stato un triangolo “concreto” è particolare, e con questo hai usato bene la relazione platonica che era tra le voci da scegliere. Ti sei dosata con cura tra gli elementi che volevi inserire e tutti risultavano naturali. C’è una sola cosa che mi piace un po’ meno, ed è il salto dalla decisone di Alice al suo funerale. Non era indispensabile mostrare la morte, anzi, credo che sia stato anche un gesto delicato, ma il gap poteva essere minore; magari lasciando avvicinare il lettore di più ad Alice almeno nel momento precedente il gesto vero e proprio. Per il resto però mi piace molto, è una storia adulta e cruda. Non so perché tu la definisca “fumosa o complessa”, a me pare chiara nel messaggio di sensibilizzazione; forse mi sono persa qualcosa che era nei tuoi intenti…
Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 9.5/10
Qui hai fatto davvero un ottimo lavoro, è la parte che ho preferito del racconto. Non hai trascurato nulla sull’approfondimento della tua protagonista, che possiamo osservare sia nel privato quando lascia cadere ogni maschera e si trova a tu per tu con i suoi demoni, sia nelle sue relazioni; quella con i due compagni e seppur molto brevemente quella con la mamma e con la Palli. Queste figure femminili sono comprensibili anche con poche parole: una madre classica che chiama la figlia per sapere se mangia, e un’amica affettuosa ma non così attenta da cogliere certi segnali un po’ ovvi. Questo è credibile, purtroppo, la “magia dell’amicizia” molte volte è sopravvalutata, (tranne che dai MinyPony!) e specie per una persona giovane la propria esistenza è tutta concentrata su di sé. Alice avrebbe le carte in regola per essere felice: scegliere uno dei suoi innamorati, studiare a Firenze… ma c’è il teorema di mezzo. Non può decidere, credo, in parte per la fragilità senza la quale non si ucciderebbe, in parte perché molto articolata. Già la scelta del nome dice molto, anche io credo che ‘Alice nel Paese delle Meraviglie’ sia pieno di significati speciali sui percorsi di vita che intraprendiamo, e lei (quella della favola) in fondo opera delle scelte, ma spinta da forze più grandi. Reagisce, e così fa la tua Alice, che è confusa, persa… è difficile non sapere quanto si ama qualcuno, secondo me. Ma lei ha bisogno di tutto e in modo molto egoista mantiene due persone sospese ad accettare le sue decisioni. È bello che non sia molto positiva, che nelle originali credo sia un tratto poco comune. Seguono Leo e Finn, che hanno qualcosa degli stereotipi dell’italiano e del “nordico”, ma che ci sta. Gli occhi castani e azzurri, il maggiore romanticismo e la propensione a storie di sesso non intralciate dalla mancanza del grande amore. I loro caratteri sono chiari, e Leo in particolare beneficia di molte sfumature; la gelosia, la tenerezza, una maggiore profondità e d’altro canto questo è il suo ruolo: si sono divisi un po’ l’anima e il corpo, come se riunendoli si formasse l’uomo perfetto per Alice (l’ho vista così, ma magari non è vero). Leo con questo sembra il migliore, eppure con la sua sensibilità non ha saputo prevedere cosa stava per succedere, o non ha fatto niente. È un ragazzo debole, che accetta il trattamento che Alice gli riserva. Strano da parte mia, ma quasi preferisco Finn che semplicemente sa quello che sta facendo… nella vita non sarebbe così, ma in una fiction sì.
Utilizzo del pacchetto: 9.30/10 (elementi: generi 3 + oggetto 1.8 +prompt 4.5)
Gli elementi del pacchetto 4 – seconda traccia – ci sono tutti, e sono utilizzati in modo ampio e accurato. Cominciando con i generi e avvertimenti, si vedono sia il drammatico che l’angst, perché si parte con una storia certo non allegra o che faccia immaginare mai un finale positivo, ma è nella seconda metà che tutto crolla nella vita della protagonista; quindi si può sostenere che, malgrado ne sarebbe bastato uno, hai mostrato un crescendo dal dramma alla tragedia molto naturale. La relazione platonica è centrale e importantissima, perché è la più particolare delle due vissute da Alice. Studiando all’Università si è adulti, specie facendo il passo di andare via da casa per farlo, e la cosa più ovvia sarebbe che gli amici siano amici, (o amici con benefit, eventualmente…), mentre con i ragazz@ di cui ci si innamora ci sia anche una scontata connessione sessuale. Invece la relazione platonica legata ad un vero amore è molto difficile. Certo, uno dei due vorrebbe che fosse diversa, ma di fatto resta ferma a qualche bacio, quindi hai eseguito perfettamente la richiesta. C’è anche l’Hurt/Confort, realizzato in un modo leggermente contorto rispetto alla sua linearità: cioè sembra che i personaggi si feriscano e consolino “a catena”, e infatti sono in tre a portare avanti la relazione. Questo uso alternativo funziona bene nella storia, e non ti toglie nulla, perché hai già usato due generi. Il prompt è rispettato, uno dei due tradisce e cerca di farsi perdonare. Forse non si può dire: “fa di tutto”. Il gesto estremo Alice lo compie verso se stessa, e non è un suicidio tentato – o “finto”, quindi non le può servire. Di sicuro cerca di tornare con Leo, piange e lo cerca, ma non gli promette di non vedere mai più Finn, mentre nel “farò tutto quello che vuoi” credo ci sia una resa rispetto alla parte fisica. Diciamo che è relativamente vicina al “tutto”, anche se si è fermata a un tentativo. Il biglietto è utilizzato molto sottilmente, forse anche troppo. In realtà è molto bello così, di poche importantissime parole, e che non verrà mai letto. Insegue Alice in forma di un semplice post-it dal nascondiglio tra i libri fino alla tomba. Di fatto la sua esistenza non cambia nulla nella trama, però è significativo che alla fine, quando legge – per modo di dire, dall’aldilà – lo snobbi.
Titolo: 5/5
Il titolo è semplice ed efficace, e riassume in modo completo quello che sarà il contenuto della storia. Non è subito evidente, ma va bene così: non sempre è necessario che sia un messaggio gridato, almeno in un contest. Forse non sarebbe di grande richiamo per il lettore ignaro, ma qui conta che leggendo assume subito il suo significato ed è una specie di perno intorno al quale girano i pensieri della protagonista. Ho letto con attenzione il teorema – non vado forte nelle scienze matematiche! – ma conoscevo Turing per il bellissimo “The imitation game” e devo dire che il concetto in sé non è terribilmente ostico, permettendo al lettore di comprendere quello che succede. Non tutto si può decidere con un semplice “Sì” o “No”, la risposta giusta può non esistere anche sapendo cosa si domanda. È molto aderente alla psicologia di Alice, che cerca di ragionare in modo meccanico, di incasellare i sentimenti in un modo troppo distante dalla realtà umana, ma le persone non funzionano così…
Gradimento: 5/5
La storia mi è piaciuta tanto, si sarà capito. È scritta con slancio e nel contempo con molta cura per i dettagli, soprattutto per quello che riguarda lo stile e l’introspezione. La vicenda è molto dolorosa nel suo divenire, fino al finale che non ero certa sarebbe stato questo, anche perché non hai usato l’avvertimento character!death, ma so che molti autori non lo dichiarano per non spoilerare… Si sarebbe sperato di vedere Alice salvarsi e trovare un modo migliore di vivere, perché è un personaggio che mostra molta sofferenza e anche dei lati meno simpatici che la rendono proprio umana. In una fiction così lunga ci sono anche pochissimi errori, quindi la lettura è stata piana e immersiva. Veramente un buon lavoro!
Punteggio: 48/50




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06/08/2021 10:40
 
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06/08/2021 10:44
 
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riassunto
Riassunto generale per l’Amministrazione (e per tutti! ^^)

CLASSIFICA GENERALE:
BessieB punteggio 95.95
Koan_abyss 95.15
SSJD 93.30
Vale_P 91.22
Carme93 88.15
Kim_ 86.55
Rosa66.MariaRita 86.15


Classifica Mystery:
BessieB con: Il teorema della decidibilità
koan_abyss19 con: Il servizio incompleto
Vale_P con: The seven days
SSJD con: Il pennello sta alle mie dita assolutamente per mio piacere.
Carme93 con: Domani soffierà il vento di domani
Kim_ con: If you don't believe, it can't hurt you
Rosa66.MariaRita con: All'ombra del grande cedro

Classifica Setsy:
koan_abyss19 con: Il servizio incompleto
BessieB con: Il teorema della decidibilità
SSJD con: Il pennello sta alle mie dita assolutamente per mio piacere.
Vale_P con: The seven days
Carme93 con: Domani soffierà il vento di domani
Rosa66.MariaRita con: All'ombra del grande cedro
Kim_ con: If you don't believe, it can't hurt you


Premi speciali:
Premio classifica Setsy: Koan_Abyss con: Il servizio incompleto
Premio Setsy: SSJD con: Il pennello sta alle mie dita assolutamente per mio piacere.
Premio classifica Mystery: BessieB con: Il teorema della decidibilità
Premio Mystery: Vale_P con: The seven days

Premi da rilasciare:
BessieB: Premio classifica Mystery + primo posto 3/3 da Mystery [Non ti preoccupare più (venticinque passi)- Coraline e la pprta magica - Italiani]
– 2/2 da Setsy (Lacrime del tempo - Misremembered)
Koan_Abyss: Premio classifica Setsy + secondo posto 1/1 da Mystery [Calore] – 2/2 da Setsy (Observing - Pas de mystères en cuisine)
SSJD: Premio Setsy + terzo posto 1/1 da Mystery – 2/2 da Setsy (La strana coppia - Freaky Carnival ) -[I custodi della soglia, di yonoi e SSJD
Vale_P : Premio Mystery 1/1 -Non è così facile arrivare a Vienna

Vi ricordiamo di richiedere i premi entro 15 giorni, per favore; le specifiche sono nel bando.
Per le valutazioni, se non ci verrà richiesto di NON rilasciarle, passeremo noi automaticamente per non perderci con i tempi ^^




[Modificato da Setsy 06/12/2021 11:37]

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06/08/2021 10:46
 
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ragazz@, ce l'abbiamo fatta!!! ^__^
vi aspettiamo, vi ringraziamo ancora e siamo qui per voi
attendo le comunicazioni per le recensioni premio, specificando che le mie le comincerò a lasciare tra circa 15 giorni perché sono troppo indietro con tutto.. ma poi mi darò una mossa!
complimenti a tutti sono state letture splendide!

ps chiedo scusa, per 10 minuti è stato presente un calcolo errato, si vede che non era fatto da Mystery!😂😂😂
tutto a posto!
[Modificato da Setsy 06/08/2021 11:05]

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06/08/2021 12:44
 
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Re: SESTO POSTO, CON UN TOTALE DI 86.55/100
Setsy, 06/08/2021 10:27:

VALUTAZIONE DI MYSTERY_KOOPA – if you don’t believe, it can’t hurt you, di Kim WinterNight
PUNTEGGIO: 44,2/50
Grammatica e Stile: 9,2/10
(media tra 9,9/10 di g. e 8,5/10 di s.)
La grammatica è praticamente perfetta.
“yogurt preferito” – “yogurt preferiti” -0,10
Passando invece allo stile, è innegabile che tu non ti sia discostata troppo dal tuo usuale modo di scrivere le commedie, o in generale le storie più leggere. Il tono è molto colloquiale, tanto nei dialoghi, quanto nella prosa. Quest’ultima è molto soggettiva, ricca di espressioni da parte della voce narrante che amplificano quello che sta succedendo ai personaggi: non ci sono veri commenti fuori campo, cosa che proprio mi avrebbe infastidito, e devo dire che il tutto è amalgamato abbastanza bene, grazie anche al tono leggero della scrittura. Questo, inoltre, ha permesso all’introspezione di risaltare molto bene, in quanto il tono rimane costante, ma cambia decisamente il livello di approfondimento dei pensieri del singolo personaggio, rendendo la ripetizione di alcuni concetti (ad esempio la voglia di Martin di andare a nuotare, o le previsioni dell’oroscopo) non opprimente per il lettore, in quanto ogni volta ricca di sfumature appena diverse a seconda del livello di coinvolgimento del personaggio all’interno del flusso narrativo. Ciò, ovviamente, non toglie il fatto che una limatura di alcuni di questi riferimenti avrebbe dato più spazio alla storia, rendendola più libera e non “divisa in blocchi” alla fine dei quali Martin richiama questi stessi pensieri.
Un’altra cosa che non mi ha convinto del tutto è stata la presenza di frasi riassunto all’interno della prosa, utili certamente ai lettori che non seguono la serie di Martin & Joe ma fin troppo distaccate dal discorso principale (ad esempio “Stavano insieme ormai da cinque anni, ma Joe non smetteva mai di sorprenderlo” oppure quando fai riferimento al pranzo con Maddie, e in generale tutte queste frasi che indicano un’abitudine consolidata – sebbene, nota a parte, ti siano state utili per evidenziare il prompt della EstablishedRelationship –).
Infine, vorrei complimentarmi con te per i dialoghi, sia quelli tra Martin e Joe, sia quelli con personaggi esterni, quali il capo oppure i parenti dei bambini del corso di nuoto. Nemmeno una volta mi sono sembrati forzati, ma sempre realistici e calibrati al punto giusto, in modo da non risultare scarni o fin troppo ripetitivi. Ottimo!
Considerando i punti di forza e quelli più insicuri, assegno allo stile il punteggio di 8,5/10, da mediare con il parametro grammaticale.
Trama e Originalità: 9,5/10
La trama del racconto è molto semplice, in quanto si concentra unicamente sul racconto di una giornata del tuo protagonista. Da questo punto di vista, l’originalità non è certo il suo maggior punto di forza: Martin vive un episodio negativo dopo l’altro, senza nemmeno avere il tempo per pranzare, e la storia procede di questo passo fino al momento del ritorno a casa. È un classico schema da commedia, che tuttavia ti aiuta moltissimo da un altro punto di vista, ovvero quello della coerenza interna della storia: non c’è nemmeno l’ombra di buchi o incongruenze, tutto scorre via velocemente e senza intoppi.
Ho particolarmente apprezzato il richiamo che hai fatto tra l’inizio e la fine della storia, ovvero gli unici due momenti di tranquillità per Martin: per lui casa, e contestualmente, Joe (come tu stessa hai indicato: “farsi rincuorare da quel gesto che sapeva di casa”, si è proprio sentito!) è il luogo sicuro, quello in cui essere completamente se stesso e lasciare andare lo stress. Anche preso singolarmente, il finale mi è piaciuto molto: come sai ho un debole per questi momenti positivi posti in conclusione a storie romantiche, in cui i protagonisti non hanno mai un attimo di tregua durante l’intera giornata, e ormai posso dire che sei un’esperta nel fare in modo che esse rendano al meglio. Quella stessa sensazione di sollievo che prova il protagonista viene trasmessa completamente anche al lettore.
Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 9,5/10
Anche se teoricamente ciò non dovrebbe influire sulla valutazione di questa specifica storia, non posso fare a meno di confermarti che ormai Martin e Joe li conosco alla perfezione, e che anche questa volta si sono confermati perfettamente “in character”, così come li hai creati. Ormai sono più reali loro di me XD
Ritornando serio, proprio grazie a questa tua grandissima confidenza col narrare le loro vicende, sei riuscita a farli risaltare fin da subito, ognuno con il proprio carattere, simile a quello dell’altro, ma unico al tempo stesso. Di Joe emerge immediatamente la prontezza di spirito, e la capacità di non prendersi sul serio e aprirsi a nuovi orizzonti, anche solo per prendere in giro il suo ragazzo, mentre Martin, qui in versione ancor più scontrosa del solito, si conferma testardo e leggermente suscettibile a causa dello stress, nonostante faccia comunque di tutto per aiutare gli altri, sia sul lavoro (nonostante le folle di genitori convinti sempre di saperne di più non siano esattamente affabili), sia a casa con Joe. Inoltre mi è piaciuto molto il riferimento fatto ai gesti che Martin attua quotidianamente per limitare le difficoltà di Joe, che contrariamente alle aggiunte che avevo segnalato precedentemente nella sezione stilistica non sono sembrati aggiunte in più, ma vere e proprie parti fondamentali della storia, che aiutano moltissimo a delineare il rapporto tra i due.
Tra i personaggi secondari ho apprezzato Monica, che, sebbene sia anche lei immersa in un periodo ricco di impegni lavorativi e familiari, non esita a dare una mano al collega nel momento del bisogno. Mi ha invece convinto di meno Duncan, che mi è sembrato un po’ troppo stereotipato, sia nel modo di esprimersi nelle parti dialogate, fin troppo da film americano, così come nella scelta di concedere a Martin dei giorni di vacanza in quanto non ne riceveva da quasi un anno. In ogni caso, si tratta solamente di una nota secondaria.
Utilizzo del pacchetto: (12. Non è vero ma ci credo) 8/10
Genere/i – Commedia, EstablishedRelationship: Entrambi i generi scelti sono stati utilizzati benissimo. La storia è una commedia molto leggera, che si concentra su piccole variazioni della quotidianità che appaiono tanto fastidiose per il protagonista, quanto divertenti per coloro che lo circondano. Inoltre, come oramai so molto bene, la relazione tra Martin e Joe dura da molto tempo (5 anni, è indicato all’interno della storia) e la complicità tra i due, fatta anche di piccoli gesti, si percepisce benissimo. 3/3
Oggetto – Calendario: Purtroppo non hai inserito l’oggetto richiesto: in molte occasioni avresti potuto farlo, per esempio riferendoti alle date di nascita dei due protagonisti, dei giorni in cui i bambini hanno lezione di nuoto oppure alle ferie. Probabilmente l’hai dato per scontato e ti è sfuggito per errore. 0/2
Prompt – 1: Un vostro personaggio legge l’oroscopo del secondo: questo lo prende in giro, ma appena esce da casa comincia ad avverarsi tutto quello che è stato pronosticato: Come avevi domandato per esserne certa, il fatto che l’oroscopo non sia stato letto direttamente da uno dei personaggi, ma ascoltato alla radio, non ha avuto influenza sulla valutazione di questo parametro. Dettaglio a parte, il prompt è stato usato molto bene in tutte le sue parti: Martin inizialmente prende in giro Joe quando quest’ultimo accenna al fatto che le previsioni dell’oroscopo avrebbero potuto avversarsi, e successivamente ha una giornata piena di sventure, così come pronosticato da Brian Wolf con la fastidiosissima genericità tipica dell’astrologia commerciale. Punteggio pieno! 5/5
Titolo: 4/5
Il titolo, devo ammetterlo, non mi ha convinto del tutto, come spesso mi succede per frasi particolarmente lunghe tratte da canzoni. Trovo infatti che in questi casi l’aderenza tra la storia e la citazione debba essere totale, perché altrimenti si corre il rischio di essere un po’ dispersivi, cosa che in effetti è successa in questo caso. Sicuramente il titolo è collegato al contenuto, ma un paio di dubbi me li ha comunque lasciati: il primo è relativo proprio al suo significato, cioè “Se non ci credi, non può farti del male”, che non sono riuscito a ritrovare perfettamente all’interno della storia, in quanto Martin non crede all’oroscopo, ma le sventure gli accadono comunque! A questo ha contribuito certamente il fatto che lui continuasse a ripetersi quanto l’oroscopo non fosse vero, quasi a volersene convincere in un tipico spirito da “non è vero ma ci credo”, e che quindi sotto sotto un piccolo timore ce l’avesse… Effettivamente il titolo ha senso, anche questo collegamento non è immediato come avrebbe potuto esserlo quello creato con un titolo più breve e incisivo, tipologia che decisamente preferisco. In ogni caso, pur essendo leggermente dispersivo, il suo lavoro di attrarre il lettore lo fa, e anche piuttosto bene.
Gradimento: 4/5
La storia mi è sicuramente piaciuta e mi ha convinto, ma non è riuscita a conquistarmi al 100% come succede di solito con le altre componenti di questa serie. Probabilmente è successo in quanto hai utilizzato una formula che ho già visto almeno un paio di volte, con i due che ascoltano la radio al mattino come punto di partenza di tutto (ricordo la disquisizione sui gusti musicali dei due che aveva partecipato alla mia challenge, che iniziava in modo praticamente identico). A parte questo dettaglio, se considerata singolarmente la storia mi è piaciuta molto: non ha un’ironia particolarmente spiccata, cosa che in una commedia può dare quel qualcosa in più, ma tutto sommato è stata una lettura piacevole, molto estiva. E come ovviamente immaginerai, nella scena finale tra i due ragazzi mi sono proprio sciolto, ma questa non è una novità! Ancora complimenti e alla prossima, visto che di occasioni di leggere nuovamente di Martin e Joe ce ne saranno di sicuro, vista la costanza dei tuoi aggiornamenti (di cui invece io sono… ehm… totalmente privo).





Valutazione di Setsy
Kim WinterNight con: If you don’t believe, it can’t hurt you
Grammatica* e Stile: 8.85/10 (grammatica -0.30)

uno dei suoi yogurt preferito: preferiti. Chiaramente è una svista, ma di fatto cambia il numero (-0.20)
dopo si ritrovo: si ritrovò, (-0.10)
Stile: 8
La storia è fresca e arguta grazie a una scrittura divertente e divertita che accompagna il lettore in un percorso di relax… come l’oroscopo alla radio ^^. I personaggi hanno una voce propria; anche se all’inizio il linguaggio è piuttosto uniforme, è alla seconda e terza lettura che i protagonisti mostrano le loro differenze. L’ambientazione moderna e informale fa sì che lo stile semplice metta in risalto il contenuto: è ironico, evidenzia i sentimenti senza perdersi in termini troppo romantici e smielati per due ragazzi, né per questo li sminuisce. Tutto fluisce piacevolmente e senza intoppi, complice la trama lineare e il narratore non onnisciente che quindi “subisce” gli stati d’animo, le preoccupazioni e lo stress che le varie vicende provocano, favorendo l’identificazione del fruitore della fiction. Il lessico è adatto alla storia: certo non ci sono punte poetiche o figure retoriche particolari, però nella commedia va benissimo scegliere un timbro chiaro e coerente con i personaggi. In fondo per molto tempo hanno conversazioni/liti in un ambiente di lavoro al pubblico, per cui era fondamentale che fossero realistici, e le singole battute sono messe in risalto proprio perché emergono in modo frizzante su un registro medio.
Trama e originalità: 8/10
La trama della fiction è leggera e snella, come si preferisce per le commedie; questa è semplice, visto che ci mostra in ordine cronologico una giornata dei protagonisti, specie di Martin, soggetto dell’oroscopo menagramo. Manca un po’ l’originalità, però trovo molto più importante aver eseguito bene il prompt, che voleva qualcosa di molto specifico. La breve parte della mattina che i personaggi passano insieme è la più bella, non come trama in realtà, ma per lo studio dei caratteri, che poi non avresti più potuto evidenziare perché si dividono fino a sera… i piccoli gesti, il fortissimo rapporto mirano al cuore del lettore, centrandolo. Come azione vera e propria assistiamo ad una serie di avvenimenti “iellati” che si sommano per ottenere un effetto specifico, cioè convincere sempre più Martin che le previsioni per i Pesci fossero giuste, o almeno gli instillano una buona percentuale di dubbio. Si comincia con qualcosa di probabile, un comune malinteso sugli orari che vede una lite di parenti ferocissimi che scendono in guerra sotto lo sguardo spaurito dei bambini. Poi si passa alla pretesa di una lezione privata e all’anticipo di un altro iscritto che tolgono ad un provato Martin il tempo per riposare nell’intervallo del pranzo, per poi culminare nella caduta in acqua da vestito. Tutti questi sono siparietti comici a se stanti, che sono tipici del genere. Il progredire della trama è lineare e questa va, appunto, divisa in questi diversi spezzoni. Il ritorno a casa fa quadrare il cerchio, perché l’ordine viene ristabilito. Il temuto capo di Martin non l’ha affatto licenziato, anzi, gli ha dato le ferie e questo Ulisse in piccolo (non ha navigato ma è stato in acqua! XD) torna al suo porto sicuro, l’area privata dove la sfortuna non è affatto presente, anzi. Sono baci e amore, e tutto quello di fastidioso che è capitato nella giornata evapora in men che non si dica. Che il finale fosse positivo era prevedibile, ma non come un difetto: non hai tradito il genere che hai scelto, e perdere il lavoro non sarebbe un grande momento di umorismo…
Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 9/10
Sui personaggi sarebbe difficile avere qualcosa da ridire, tranne forse che si può capire che sono “preesistenti” perché non beneficiano di molta presentazione, per così dire. Però stabilito questo, preferisco decisamente trovarmi in media res – non solo nella trama – che qualsiasi cosa sia spiegone. Basta inoltrarsi un minimo nella lettura per notare tanti piccoli dettagli che definiscono i protagonisti. Più che sulla coppia, le vicende ruotano intorno a Martin e alla sua giornata sgangherata; ho sorriso quando hai parlato del fine senso ironico dei Pesci (che hanno mille qualità ma di norma non questa ^-^) e come questo sia messo a dura prova. Nel rapporto col suo ragazzo è dolce senza essere “pietoso”, simpatico e affettuoso e questo basterebbe a capire che si tratta di qualcuno di accogliente e non banale, con un bel carattere ricco di umanità. Ogni personaggio secondario col quale interagisce finisce per mostrarci una sua reazione e quindi atteggiamento. Paziente con le malefiche mamme dei bambini e capace di piacere, mostra anche insicurezza davanti al suo capo – meno male, perché sarebbe stato troppo perfetto per essere vero. A proposito, il signor Duncan l’ho subito visualizzato come il capo redattore di Peter Parker, mi ha dato quell’idea! Però alla fine è più generoso, e d’altra parte la storia è una commedia e va bene che ci sia un allineamento anche per il “cattivo”. Joe è quello più particolare: finora non mi era mai capitato un personaggio non vedente in una fiction non drammatica; sono stata molto colpita da come l’hai descritto. Non sembra per nulla arreso a vivere peggio degli altri, ha molta forza e delle piccole capricciosità (proprio da Cancro) come la tragedia per il burro di noccioline; chiaramente è il più fatalista dei due, perché l’oroscopo è lui che lo vuole ascoltare. Non è semplice differenziare una coppia originale, specie essendo due ragazzi poteva presentarsi il problema che risultassero molto simili: invece hanno dei tratti che li uniscono – sono romantici e ben disposti verso il prossimo – ma molti diversi. Sembra quasi Joe quello che funge da pilastro della coppia e dire che poteva essere il più fragile. Mi sono molto piaciuti. Una menzione speciale per Brian Wolf, che sono felice che tu non abbia chiamato Fox, colui che abbassa il livello dell’astrologia a intrattenimento di scarso livello XD.
Utilizzo del pacchetto: 7.5/10 (generi 3, oggetto 0, pacchetto 4.5)
Cara, purtroppo la cosa che ho notata subito è che manca del tutto l’oggetto, cioè il calendario. È proprio un peccato, perché sarebbe stato semplice da inserire in questa storia nella quale le date sono rilevanti: intanto si ascolta l’oroscopo di un preciso giorno, e poi conoscendo la data di nascita dei protagonisti si poteva fare qualche gioco con delle previsioni per un compleanno o altro. Passando oltre, i generi sono molto ben realizzati – e di questi ne bastava anche uno solo. Quello che salta di più agli occhi è Established!Relationship anche perché leggo che questa storia fa parte di una raccolta su questi tuoi OC, e si sente. Sono rodati, non c’è alcuno sforzo nel “sentirli” insieme, la loro coppia è molto unita e ci troviamo, in senso buono, in una loro giornata qualsiasi, almeno all’inizio… Anche sentimentale e commedia si spiegano da soli: indubbiamente è una storia allegra, con molti siparietti creati intorno a personaggi piacevolmente sopra le righe, e saper scrivere il comico è molto più difficile del drammatico, secondo me. Anche se non è interamente basata su dinamiche a due questo non conta perché era sufficiente usare una voce sola e il sentimento è chiaro anche sole leggendo la parte iniziale. Hai fatto molto bene in questa parte. Il prompt è rispettato per quello che riguarda la centralità delle previsioni astrologiche, ma c’è una differenza dalla richiesta: Joe non legge l’oroscopo a Martin, ma lo ascoltano alla radio insieme, quindi la voce è direttamente quella dell’astrologo. Non è una differenza terribile, ma c’è e poteva essere evitata. Le previsioni sono la parte migliore: un po’ generiche ma che sembrano avverarsi una per una, tranne un’eccezione. “La testa piena di uccelli” giuro che non ho capito che vuol dire… è un modo di dire che mutuato da un’altra lingua? Tipo “pensieri che ronzano in testa”? Mi immagino questo, ma di fatto non ho potuto capire con certezza se questa previsione ha funzionato oppure no. Insomma, la maggior parte del lavoro l’hai svolto benissimo, ma ci sono questi punti dubbi che ti tolgono qualcosa.
Titolo: 4.5/5
Il titolo che hai scelto è illuminante sul significato della fiction… anche se lo spoilera un pochino! ^^ Infatti durante la lettura oscillavo tra queste due interpretazioni: Kim voleva suggerire che in questa storia si crede – almeno in parte – all’oroscopo (ipotesi sostenuta dalla giustissima accoppiata dei segni di Joe, un dolce Cancro, e Martin, un Pesci appropriatamente maestro di nuoto) o che si tratta solo di suggestione? È proprio il titolo a mostrare come per te – o loro – il punto sia convincersi e solo allora gli avvenimenti sembrano prendere la piega che ci si attende. La scelta dell’inglese qui mi piace perché si adatta all’ambientazione e ai personaggi, e poi hai scelto una frase leggera e scanzonata che si sposa col resto della storia. Non risalta in modo particolare, ma la cosa più importante per me è che non ha pecche. L’ispirazione del pacchetto scelto è evidente, e preannuncia che si tratta di una commedia in modo piuttosto chiaro: apprezzo anche la correttezza della citazione della frase non tua.
Gradimento: 4.5/5
Ho trovato spassosa questa fiction, perché i racconti di disavventure – non gravi – portano il lettore a empatizzare e fare spudoratamente il tifo per i personaggi; un po’ “l’effetto Paperino”, direi. Tutto il racconto è molto leggero e scorre come se fosse molto più breve e si può sentire l’amore per dei personaggi che hai creato da tempo, ma senza che si formi la sensazione che manchi del background che molto temo quando so che una storia fa parte di una raccolta. Si legge tutta d’un fiato, e ci sono pochissimi errori quindi è davvero rilassante e piacevole immergersi nella lettura… come in una bella piscina fresca!
Punteggio: 42.35/50







Ciao ragazzi, ho appena visto i risultati!
Sono contenta di aver scritto di Martin&Joe e, se vi va, vorrei ricevere le vostre valutazioni come recensioni alla storia per potervi rispondere con calma a tutto ciò che avete scritto ^^
Ho una cosa da chiedere, però, perché c'è una discrepanza tra le vostre valutazioni, ma subito mi spiego!
Prima Koopa mi ha scritto:


Prompt – 1: Un vostro personaggio legge l’oroscopo del secondo: questo lo prende in giro, ma appena esce da casa comincia ad avverarsi tutto quello che è stato pronosticato: Come avevi domandato per esserne certa, il fatto che l’oroscopo non sia stato letto direttamente da uno dei personaggi, ma ascoltato alla radio, non ha avuto influenza sulla valutazione di questo parametro. Dettaglio a parte, il prompt è stato usato molto bene in tutte le sue parti: Martin inizialmente prende in giro Joe quando quest’ultimo accenna al fatto che le previsioni dell’oroscopo avrebbero potuto avversarsi, e successivamente ha una giornata piena di sventure, così come pronosticato da Brian Wolf con la fastidiosissima genericità tipica dell’astrologia commerciale. Punteggio pieno! 5/5



E infatti io avevo chiesto a Koopa su FFZ mail (in privato, perché il pacchetto era segreto e mi pare di capire che queste comunicazioni sui contest si possano effettuare non in discussione) se questa differenza nello sviluppo del prompt fosse un problema, e lui mi aveva detto assolutamente no. Quindi io pensavo vi foste "accordati" su questo punto, mentre invece che mi ritrovo sottrarre un mezzo punto da Setsy proprio per questo motivo, come scritto infatti da lei:


Il prompt è rispettato per quello che riguarda la centralità delle previsioni astrologiche, ma c’è una differenza dalla richiesta: Joe non legge l’oroscopo a Martin, ma lo ascoltano alla radio insieme, quindi la voce è direttamente quella dell’astrologo. Non è una differenza terribile, ma c’è e poteva essere evitata. Le previsioni sono la parte migliore: un po’ generiche ma che sembrano avverarsi una per una, tranne un’eccezione. “La testa piena di uccelli” giuro che non ho capito che vuol dire… è un modo di dire che mutuato da un’altra lingua? Tipo “pensieri che ronzano in testa”? Mi immagino questo, ma di fatto non ho potuto capire con certezza se questa previsione ha funzionato oppure no. Insomma, la maggior parte del lavoro l’hai svolto benissimo, ma ci sono questi punti dubbi che ti tolgono qualcosa.



A parte questa faccenda del mezzo punto - che faccio notare solo per correttezza, perché poi di fatto dubito cambierebbe qualcosa a livello di classifica e nemmeno mi importa XD -, Setsy, la storia degli "uccelli in testa" non era da capire, infatti! Visto che ho semplicemente preso un oroscopo vero e l'ho fatto pronunciare a Brian Wolf, e tutti noi sappiamo che molte cose che si trovano negli oroscopi spesso non hanno senso e sono quindi impossibili da interpretare... speravo di non dover spiegare l'ironia della questione XD

Cooomunque, grazie per il lavoro che avete svolto, mi ha fatto molto piacere presentare ancora qualcosa su questi miei OC, ed è grazie al vostro pacchetto che ho aggiunto un altro pezzetto alla loro storia!
Complimenti anche a tutti gli altri partecipanti e ai vincitori, soprattutto a SSJD (la tua storia è l'unica che ho letto tra quelle partecipanti e l'ho adorata, come ben sai *-*) ^^
Alla prossima ♥

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Post: 5.641
Giudice*****
06/08/2021 13:44
 
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ciao Kim, intanto grazie ancora della partecipazione: abbiamo amato la tua coppia e le previsioni disastrose dell'astrologo!
mi dispiace per la discrepanza, davvero
io e mystery in un certo senso "non ci siamo parlati" - ci sono state anche valutazioni diverse di alcuni generi - e sono rimasta al pacchetto da interpretare alla lettera... per fortuna in effetti la classifica non cambia; evidentemente per mystery non faceva alcuna differenza e ti ha risposto spontaneamente che potevi...
se vuoi posso modificare leggermente la frase, come: avrei preferito che l'oroscopo venisse letto. non so se ti cambia, ma se vuoi posso, perchè non altero i risultati degli altri
io ti lascio subito la mia valutazione, mentre mystery è in viaggio senza pc, non so se può farlo da telefono, forse ci vorrà qualche giorno
fammi sapere, prima che la lasci!😍
ps Kim, "gli uccelli in testa" giuro che non l'avevo mai sentito, e di oroscopi mi intendo non poco ^-^
mi dispiace molto che le perplessità siano tutte dalla mia parte, scusa, non capivo se fosse una traduzione di modo di dire in inglese che dovessi capire in un modo esattissimo che non fosse "pulce nell'orecchio".
ti aspetto!
[Modificato da Setsy 06/08/2021 13:48]

firma-maggio
x573vm


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Post: 473
Giudice**
06/08/2021 14:34
 
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Re:
Setsy, 06/08/2021 13:44:

ciao Kim, intanto grazie ancora della partecipazione: abbiamo amato la tua coppia e le previsioni disastrose dell'astrologo!
mi dispiace per la discrepanza, davvero
io e mystery in un certo senso "non ci siamo parlati" - ci sono state anche valutazioni diverse di alcuni generi - e sono rimasta al pacchetto da interpretare alla lettera... per fortuna in effetti la classifica non cambia; evidentemente per mystery non faceva alcuna differenza e ti ha risposto spontaneamente che potevi...
se vuoi posso modificare leggermente la frase, come: avrei preferito che l'oroscopo venisse letto. non so se ti cambia, ma se vuoi posso, perchè non altero i risultati degli altri
io ti lascio subito la mia valutazione, mentre mystery è in viaggio senza pc, non so se può farlo da telefono, forse ci vorrà qualche giorno
fammi sapere, prima che la lasci!😍
ps Kim, "gli uccelli in testa" giuro che non l'avevo mai sentito, e di oroscopi mi intendo non poco ^-^
mi dispiace molto che le perplessità siano tutte dalla mia parte, scusa, non capivo se fosse una traduzione di modo di dire in inglese che dovessi capire in un modo esattissimo che non fosse "pulce nell'orecchio".
ti aspetto!




Tranquilla, lascia così, non importa, l'importante è esserci chiarite ^^
Per la valutazione passa quando vuoi, e per Koopa non ci sono problemi, passerà quando potrà ;)
Alla prossima ♥

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Post: 5.641
Giudice*****
06/08/2021 14:56
 
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passo subito, e spero tantissimo di ritrovarti presto!

firma-maggio
x573vm


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