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Ad ogni libro, una storia - contest a pacchetti

Ultimo Aggiornamento: 12/10/2021 19:21
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28/09/2021 10:00
 
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Re:
Bella Black, 27/09/2021 19:21:

Ragazze, vi giuro che non sono morta, ho semplicemente avuto dei problemi in questi giorni e in più mi si è rotto il computer, quindi lo devo ricomprare. I risultati sono quasi terminati in ogni caso e ho tutte le intenzioni di portare a termine questo concorso, anche se mi ci vorrà un po' in più. Mi dispiace tantissimo, so che non è un comportamento accettabile, non succederà più.



Mi serve sapere una data precisa per la consegna delle valutazioni.
La risposta nel topic già aperto in contattate l'amministrazione.
Grazie.

Hasta Luego

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Post: 21.533
06/10/2021 11:11
 
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Aggiornamento
Visto che il Giudice ancora non appare per dirvi ufficialmente la nuova data limite intervengo io.
Con il Giudice ci siamo accordati che la data limite per la consegna delle valutazioni è il 10 ottobre di quest'anno.

Hasta Luego

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Giudice**
10/10/2021 18:27
 
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RISULTATI

Discorsetto pre-risultati:
Eccoci qui, ragazze!  

Prima di tutto ci tengo a scusarmi nuovamente con tutte voi e con l'amministrazione per il mio comportamento. Mi dispiace di averci messo così tanto tempo con le valutazioni e mi dispiace di essere sparita. Non è stato molto responsabile da parte mia, avrei dovuto organizzarmi meglio. Posso solo dire che ho avuto problemi di varia natura, che si sono risolti davvero da poco e che mi hanno tenuta lontana da EFP (ma in generale lontana anche da persone nella mia vita "reale"). In ogni caso, le mie mancanze sono, alla fin fine, colpa mia. Mi impegnerò in futuro a portare a termine i miei contest nel mese prescritto per la consegna dei risultati, senza farmi rincorrere.

Ci tengo poi a ringraziarvi tutte quante per aver consegnato e per aver consegnato storie così belle! Penso che sia un cliché dire che è stata dura, ma penso lo vedrete dai punteggi: alcune storie sono veramente vicinissime tra di loro, ma ho cercato di essere il più oggettiva possibile nella valutazione dei vari parametri per poi sommare i punteggi. Ovviamente si tratta comunque di un giudizio personale, che ho cercato di motivare nelle mie valutazioni, che sono lunghe ed esaustive (è il minimo che potessi fare dopo due mesi di silenzio). Sappiate che mi sono piaciute davvero tutte e che vi ritengo scrittrici abilissime - non vedo l'ora di leggere altro di vostro.

Adesso pubblicherò i giudizi, il più velocemente possibile, poi pubblicherò la classifica generale + premi speciali, e dopo sono aperta a qualsiasi dubbio/domanda/perplessità.
Grazie ancora a tutte!




Io su EFP: Black Beauty
La mia pagina Giudice: Bella Black
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Giudice**
10/10/2021 18:55
 
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“Così fan tutte” di Severa Crouch – quinta classificata 


Grammatica e ortografia: 7.20/10
I tuoi problemi sono fondamentalmente di punteggiatura, in realtà, la mancanza di virgole in certi passi mi ha fatta un po’ penare, ma per il resto va tutto complessivamente bene, ci sono un paio di errori sui tempi verbali, ma penso che siano comprensibili, soprattutto visto che il testo che mi ha consegnato è abbastanza lungo. Non ti ho riportato tutti i punti dove manca la virgola, solo quelli che mi hanno fatto arricciare il naso durante la lettura (ammetto di essere un po’ pignola su queste cose, ti prego non mi odiare!)
“alza un sopracciglio”: “alza” è una ripetizione, l’hai usato poco prima nella stessa frase. Sarebbe meglio dire “solleva” (-0.10)
“Era carina Purosangue”: “era carina, Purosangue” oppure “era carina e Purosangue”, in ogni caso, credo che sia un errore di distrazione, quindi non ho tolto punti
“in cui si sporcavano i capelli”: sarebbe meglio dire “in cui le si sporcavano i capelli” (-0.10)
“sfuggire alle domande”: “domande” è una ripetizione (-0.10)
“Non sono affari tuoi, dopo tutto,”: se lo si intende nel senso di "alla fin fine, tutto sommato, in fin dei conti", si scrive “dopotutto”, tutto attaccato (-0.10).
“Sospirò seduta sul divano guardandosi intorno.”: ci vorrebbe una virgola dopo “divano” (-0.10)
“imbarazzato dal trovarsi”: sarebbe meglio dire “imbarazzato nel trovarsi” (-0.10)
“Darlene, invece, in quel mondo sembrava trovarsi fin troppo bene, le negò l’alcol dicendo:”: manca o un "che" relativo dopo “invece”, o un "e" alla fine della frase (-0.10)
“Sei perfida Walburga.”: ci vuole la virgola prima del vocativo (-0.10)
“avrebbe lasciato il lavoro quando si sarebbe sposata.”: nella subordinata ci vuole il congiuntivo “avrebbe lasciato il lavoro quando si fosse sposata” (-0.50)
“Walburga era stanca tanto quanto suo padre, decise di intervenire.”: ci vorrebbe un “che” relativo prima di “era stanca”, oppure un “e” di congiunzione prima di “decise” (-0.10)
“all’elenco delle Sacre Ventotto”: “Sacre Ventotto” è una ripetizione che appesantisce un po’ la frase e mina la scorrevolezza del testo (-0.10)
“Walbuga”: “Walburga”, è un errore di distrazione/battitura, quindi non ho tolto punti
“Lady Black la mia famiglia”: manca la virgola dopo il vocativo “Lady Black” (-0.10)
“La verità era che Edward era scomparso e nessuno si era fatto più avanti lasciandola sola e con il cuore spezzato.”: ci vorrebbe una virgola dopo “avanti”, per spezzare le due frasi. (-0.10)
“ben lontano dell’aplomb”: “ben lontano dall’aplomb”, è un errore di distrazione, quindi non ho tolto punti
“era certa che più che forza era rassegnazione”: non solo “più che forza” dovrebbe essere un inciso, quindi tra due virgole, ma ci vuole anche il congiuntivo. La frase dovrebbe allora essere “era certa che, più che forza, fosse rassegnazione”. (-0.10 + -0.50)
“matrimonio di Cendrella con Septimius Weasley”: “Cedrella”, è un errore di distrazione/battitura, quindi non ho tolto punti
“sua madre che, per la prima volta guardò severamente Darlene”: “per la prima volta” è un inciso, quindi dovrebbe esserci una virgola dopo “volta” (-0.10)
“si domandò disperata”: ci vorrebbe la virgola prima di “disperata” (-0.10)
“che tutti desiderano e ammirano”: penso che qui sia stato omesso un "che voi siate", perché non penso che tutti desiderino i Black in senso stretto. (-0.20)
“tra maghi e streghe del sud europa”: il nome del continente va con la maiuscola (-0.10)
“Gli ultimi raggi del sole filtravano attraversò l’oblò”: “attraverso”, non “attraversò”, è un errore di distrazione/battitura, quindi non ho tolto punti


Stile: 7.5/10
Allora, a parte la punteggiatura, che ti dicevo prima, per il resto il tuo stile va bene. Diciamo che è poco descrittivo e privo di fronzoli. Da una parte è un bene, perché scorre fluido e tiene il lettore incollato allo schermo, non è mai pesante e mai ridondante, che è penso la tua caratteristica migliore, quella che permette di seguirti anche in capitoli lunghissimi in altre tue storie e leggere opere scritte da te anche per ore e ore di fila (sai bene quanto ti adori come scrittrice!). Dall’altro lato, però, è un po’ poco “prezioso”, non so come dire. Diciamo che personalmente avrei preferito una o due descrizioni in più, perché lasci davvero troppo all’immaginazione in certe scene. In particolare, sono due i casi più gravi: il primo sono i ricevimenti dei purosangue, alla cui barocca opulenza non si sposa uno stile corrispondente, e quindi, sì, sappiamo che stanno avvenendo, sappiamo che tutti hanno in mano una flûte e aspettano solo che i Black facciano un passo falso, ma non sappiamo poi molto altro: luoghi, vestiti, persone, oggetti, sono poco descritti, cosa che secondo me avrebbe arricchito il testo, e non poco, perché quando lo fai, dimostri di saperlo fare bene – vedi, ad esempio, il completo di tweed verde di Edward contro quello antracite e cittadino di Orion, che caratterizzano perfettamente i personaggi, o anche la descrizione dei tratti di Walburga contro quelli del fratello Alphard, che sono degli indicatori spaventosamente accurati della differenza tra i loro caratteri. Volevo una descrizione un po’ più scintillante dell’apparenza di quel mondo e una un po’ più cupa del marciume che lo infesta. La seconda è la scena con Nessie, su cui secondo me valeva la pena di indugiare un po’ di più, soprattutto nella descrizione degli spazi e del volo in sé – per intenderci, ad una certa dici che svoltano l’angolo, ma dato che non avevi descritto bene dove fossero prima, dicendo solo che si trovavano in Galles, io mi ero immaginata una scena completamente diversa, tanto che ho detto “no, aspetta, quale angolo?!” In compenso, però, sei molto brava a descrivere lo stato d’animo dei personaggi e quello che provano e, come dicevo priva, la rapidità e fluidità del tuo stile ha fatto sì che divorassi questa storia di tre capitoli con la stessa rapidità di una lunga un terzo, quindi per quello complimenti.

Una sola cosa non ho capito – come mai ad una certa, nel primo capitolo, avviene un cambio di tempi verbali? Credo sia solo una svista da parte tua, ma quel passaggio dal presente al passato è abbastanza fastidioso. All’inizio ho pensato che fosse una scelta stilistica, ma sinceramente non riesco a motivarla…

Caratterizzazione e IC dei personaggi: 12/15
Decisamente il tuo punto forte! La protagonista è ben caratterizzata ed è coerente con quel che sappiamo di lei – oserei dire che la tua Walburga sia perfetta! Del resto, questa è la storia che la racconta giovane e ben lontana dalla vecchiaccia con cui facciamo la conoscenza nella saga, anche se non saprei dire, a questo punto, quale sia stato l’evento (o gli eventi) che l’abbiano ridotta come sappiamo – qui sembra aver trovato il suo equilibrio e quindi non prendo questa come una origin story, di quelle che si riservano di solito ai villains, anche se, in effetti, un finale tragico ci sarebbe stato molto bene, forse per spiegare tante delle paturnie personali di questo personaggio.
Di Walburga non sappiamo molto, oltre al suo caratteraccio – giusto un tantino irascibile – e alla sua ossessione per il sangue puro. Entrambi questi tratti sono mantenuti e portati avanti nella tua storia, insieme all’idea di una donna rigida e austera, che si è costruita questa fama sin da piccola. La tua Walburga, però, è un personaggio più complesso di così: incredibilmente legata alla propria famiglia, ma anche fortemente indipendente (in maniera non scontata per il periodo storico) e decisa ad autodeterminarsi. Mi è piaciuta l’idea di renderla una Medistrega, l’ho trovata molto originale!
Un’altra cosa che mi è piaciuta da pazzi e che ho trovato veramente esemplificativa del personaggio è stato l’attaccamento, molto IC, di Walburga al cognome che porta. Anche secondo me, nel Canon, ha sposato Orion per mantenere il proprio cognome, perché riteneva che nessuno sarebbe stato degno di scalzare il cognome dei Black con uno chiaramente inferiore.
Per quanto riguarda il rapporto con Orion, mi è piaciuta la natura del loro legame, come espresso benissimo da questa frase: “Era la loro alleanza, un modo per ricordarsi che in quella famiglia non erano soli e che l’uno avrebbe sempre potuto contare sull’altro”. Il mio headcanon è sempre stato che lui fosse un po' uno smidollato e una vittima di lei, invece in questo suo essere fragile, nel suo sentirsi perso, ma anche nel suo spirito, mi ha ricordato un po' i suoi figli, che dovevano pur prendere da qualcuno. L'inadeguatezza, soprattutto, è quella di Regulus (nel suo essere forse un po' fuori luogo nella vita, nel completo antracite indossato in campagna e il saluto ingessato a Darlene). Orion non è, inoltre, in grado di trattenere le proprie intemperanze, esattamente come suo figlio Sirius, altro dettaglio che, voluto o non voluto, mi è piaciuto tantissimo!
Per quanto riguarda Edward e Darlene, non ho molto da dire perché sono degli OC, per quanto ben riusciti. Mi piace molto che la caratteristica principale che Walburga ami di Edward sia la sua compostezza, il modo in cui rispetta le regole e rispecchia un certo ideale di purosangue, penso che sia molto IC. Edward poi è un tesoro, forse un po’ troppo perfetto per la società purosangue che richiedeva il pacchetto, ma forse proprio per questo utile per sottolineare quanto gli unici ad essere salvi da quel mondo sono alla fine coloro che non ne fanno parte, gli estranei. Spezza il cuore pensare che Edward sia al tempo stesso così giusto e così sbagliato.
Anche Barty Crouch mi è piaciuto, per quanto brevi siano state le sue apparizioni, mi è sembrato IC.
Ci sono, poi, delle frasi nel testo che mi hanno fatta gongolare: quella su Wally e i cani, ad esempio, mi ha fatta davvero sorridere, così come la battuta che fa Tom, “non è ancora nata la Black che possa seguire i miei passi”, ha fatto battere il mio cuoricino da amante della Bellamort.
Passiamo ora alla nota veramente dolente del testo, quella che ti è costata il punteggio pieno in questa categoria: Tom. Ora, possiamo dire che Tom sia in tutto e per tutto il coprotagonista del primo capitolo, forse anche più di Darlene, ed è anche uno dei pochi personaggi di cui si può giudicare davvero la caratterizzazione, visto che di lui sappiamo moltissimo, cosa che mi spinge a prestargli specialmente attenzione. Mi spiace dirtelo, ma non ci siamo.
Ti faccio un esempio: “Il sorriso triste che lui le rivolse le spezzò il cuore. Tom portò la mano alle labbra e poi la strinse vicino il cuore: “Ho toccato con mano la natura abietta dei Babbani, Walburga, non ho intenzione di farti una cosa simile”. Questo non è Tom Riddle. Mi sembra sinceramente abbastanza OOC, anche diverso da quello che viene presentato nei libri. Poco importa che abbia sedici anni, questo qui è l'anno in cui Tom apre la Camera dei Segreti, nel Canon (evento che in questa storia non viene neanche menzionato, ma vabbé, questo ci può anche stare, nonostante probabilmente il clima nella scuola era completamente diverso e sarebbe stato perfettamente attinente al pacchetto se avesse toccato anche un po' di questi temi, soprattutto riguardo la purezza del sangue e la reazione del mondo purosangue agli attacchi ai Nati Babbani). Sarebbe stato interessante anche in vista dello scontro verbale con Barty Crouch. Per di più, un atteggiamento di questo tipo riesco ad immaginarlo solo in un Tom Riddle che vuole palesemente manipolare Walburga, ma in questo caso non solo non le chiede nulla, ma le dà anche consigli gratuiti, quindi non ho ben capito tutte queste confidenze che i due si scambiano, soprattutto visto che qui stai descrivendo il primo incontro dei due. Va bene l'odio per le sue origini e per se stesso e il senso di inferiorità che palesemente Tom provava, ma tutto questo sentimentalismo e questa dolcezza mi sembrano estranei al personaggio di uno che avrebbe ammazzato una ragazzina e diviso la sua anima da lì a pochi mesi. Per di più, rispetto a quel “non ho intenzione di farti una cosa simile”: trovo molto più probabile un rifiuto di Walburga verso Tom, non uno autoimposto dal ragazzo: secondo me se al tempo gli avessero proposto di sposare Walburga, un pensierino l'avrebbe anche fatto. Questa situazione è molto diversa da un ipotetico futuro rapporto con Bellatrix, dove lui è effettivamente sicuro di sé e talmente disinteressato al matrimonio (è una cosa che sarebbe talmente inutile, anche in vista di un'eventuale scalata sociale), che lui può permettersi di fare questo commento. Da studente, penso che Tom volesse fare di tutto per allontanare l'attenzione dal suo status di sangue e anche se fosse stata già pubblica, non ce lo vedo a raccontare la sua storia in giro e a raccontare alla prima che passa di sua madre.
“Oh, Salazar…” sospirò Tom, “sei perfetta.” No. Manco il Tom sedicenne alle prese col primo bacio direbbe queste cose. Mi sembrano davvero parole forzate, troppo dolci, in bocca ad un personaggio che di dolce non ha nulla. Ripeto, qui non sta cercando di ottenere nulla e quindi non capisco molto il senso di questa scena all'interno della storia. Certo, le parole che pronuncia Tom saranno fondamentali per Walburga, ma che differenza avrebbe fatto sentirle pronunciare da un altro personaggio? Perché doveva essere proprio Tom, qual è l'apporto che dà alla storia? Non sono molto convinta.
“non voleva allertare Darlene, chissà che fantasie si sarebbe fatta, sarebbe stata capace di scrivere a casa e creare un polverone per difendere la sua migliore amica dai tentativi di seduzione di un Mezzosangue, ne era certa”. Come invece doveva accadere. E poi, la stessa Walburga non si fa neanche due domande, neanche mezzo scrupolo: insomma, baciare un Mezzosangue, per una signorina Black degli anni '40, doveva essere un grosso, grosso scandalo. Non è tanto il fatto che Walburga subisca il fascino di Tom, anzi, per me quello va benissimo; è piuttosto il fatto che agisca senza farsi due domande, in una storia introspettiva incentrata su di lei… non so, credo che avrebbe offerto un ulteriore livello di spessore al personaggio. Sappiamo che Tom è un discendente di Serpeverde, che era un leader tra i suoi compagni, etc. etc. e che quindi probabilmente era considerato accettabile e mi piace il fatto che venga sottolineato quanto sia acuto e colto per spiegare come mai piace a Walburga, ma non è stata messa abbastanza enfasi, a parer mio, sul suo status di sangue, che dovrebbe essere comunque la cosa più importante.

Utilizzo del pacchetto: 7/10
Questa qui è l’altra nota dolente. Questo era uno dei miei pacchetti preferiti e anche uno che dava una certa ampiezza di movimento a livello di character building e mi duole constatare che non l’hai sfruttato al meglio, temo. Io avevo esplicitamente chiesto un cast colorato e variegato, però questo non emerge appieno dal tuo testo. Il problema fondamentale è che la dinamica che tu descrivi è una e una sola, semplicemente viene ripetuta in varie situazioni. Per spiegarmi meglio ti cito un paragrafo che, paradossalmente, mi è piaciuto tantissimo (anzi, oserei dire che è il mio preferito in assoluto), ma che esemplifica perfettamente quello che sto cercando di dire: “Non è l’essenza dei matrimoni combinati? Se esci fuori vedrai Roland Lestrange che si vanta del suo primogenito avuto dalla seconda moglie, mentre la povera Agatha Yaxley era agonizzante sul letto di morte. Tutti sanno che l’unico che piange la morte di Agatha è il vecchio Avery, il vero vedovo. E Mulciber? È sposato con la figlia di Selwyn, ma da sempre ha una storia con lady Nott. Ad ogni ricevimento ci rifilano la loro patetica recita, perché questo è l’unico modo per sopravvivere a questo mondo.” Bellissimo, perfetto! Ma doveva essere la storyline di un personaggio, non quella di tutti. Questa storia è, secondo me, un focus brillante sulla natura dei matrimoni combinati nel mondo purosangue e se la prendiamo così è davvero eccezionale, da 10/10; io, però, avevo chiesto la descrizione puntuale della decadenza e della corruzione, di un mondo marcio costruito su fondamenta sbagliate, che sta affondando su se stesso per questo motivo, così tanto da aver bisogno dell’intervento di un Mezzosangue (!) che ribalti le cose. Volevo un mondo di ipocriti, bugiardi e cattivi, ma ho ottenuto pochi passaggi che ne parlassero davvero in questi termini e pochi personaggi che lo fossero sul serio: oltre ai nostri protagonisti ci sono delle ragazzine vuote e frivole, che pensano solo al matrimonio (come la maggior parte delle ragazze di quegli anni, per di più aristocratiche) e dei genitori forse facili all’ira, ma tutto sommato aperti (a parte qualche commento e la reazione dopo la proposta di Edward, non dicono nulla) e preoccupati per la loro figliola. Certo, poi ci sono tutti gli altri, ma tu mi hai solo raccontato del fatto che sono falsi e odiosi, non mi hai fatto vedere nulla che lo confermi. Per di più, a parte il fatto che tutti sono infelici in amore, questa non mi sembra una società che sta per sparire, schiacciata e asfissiata dalla sua stessa opulenza. Andiamo, chi è che c’è di veramente perverso? Manco il Signore Oscuro sembra particolarmente malvagio! È più una storia alla Romeo e Giulietta, o al massimo un Grande Gatsby dove si parla solo del fatto che Jay non può avere Daisy (ovviamente non dovevi conoscere il libro, sto solo facendo una metafora per spiegarmi meglio, per cui, nel caso, SPOILER a venire per il libro), ma tu qui tralasci il fatto che lei scelga il marito molto più ottuso e rozzo perché lei stessa è parte del problema e lei stessa sia troppo attaccata al modo di pensare della società di cui è parte oppure l’assoluta tristezza e il senso di vuoto che si prova davanti alla scena del suo funerale a cui non partecipa un’anima, in netto contrasto con l’assoluto pienone che c’era alle sue sciocche feste.
Dove sono, nella tua storia, il rozzo arricchito, o la ragazzina stupida a cui non importa di nulla e nessuno e che finisce per commettere atti irreparabili di cui si lava le mani? Dov’è l’ingiustizia della morte degli innocenti e la vittoria, nella vita, di tutti coloro che non se lo meritano?
Quello che proponi tu è, alla fine, un happy ending – certo, non possono stare insieme alla luce del sole, ma praticamente vivranno insieme, cresceranno insieme i loro figli, passeranno insieme ogni fine settimana! Nessuno soffre sul serio, il massimo di disperazione lo raggiunge Walburga nei sei mesi senza Edward… ma dal canto loro, nessuno dei due prova a correggere la cosa! Suppongo che la tragicità stia proprio nel fatto che sono entrambi troppo ligi alle regole e al dovere, ma Edward non ci riprova manco una seconda volta, i due non si mandano mezza lettera o non provano a vedersi in segreto… non c’è mezzo scandalo. Sarebbe stata una storia molto più d’impatto se Walburga fosse stata implicata in uno scandalo enorme e fosse finita a sposare il cugino perché nessun altro la voleva. Se il suo allontanamento dalla società, casa sua che diventa la sua prigione fosse effettivamente iniziato in questo periodo. Oppure, ad esempio: “Walburga ha assistito a un discreto numero di scandali e ha già dovuto affrontare l’umiliazione del matrimonio di Cedrella, la cugina di suo padre che ha sposato un Weasley. Il solo ricordo di quelle sensazioni (i mormorii preoccupati dei suoi genitori, i sorrisi imbarazzati di suo padre, le battute rivoltanti delle altre famiglie) era bastato a farle desiderare di stare alla larga da ogni situazione potenzialmente compromettente” Bello! Facciamo che la nostra protagonista ne cada preda – o che almeno si sarebbe stato carino se si fosse battuto di più su questa esperienza "traumatica", magari sfociata nel terrore di Walburga di essere partecipe di uno scandalo (inutile, visto che poi gli scandali arriveranno sotto forma di Alphard, Andromeda e Sirius), facciamo che diventi una sua ossessione. “Nessuno crede che Lizzie si sia trasferita in Francia, eppure durante le feste di Yule, con spietata crudeltà, non faranno altro che chiederle resoconti della scuola francese.” Perfetto! Ma a questo punto insistiamo un po’ di più su tutto ciò, sulla cattiveria che ci mettono dietro, che magari nasce da una sorta di auto-disprezzo della loro stessa codardia, perché nessuno di loro ha effettivamente il coraggio di inseguire l’amore e la persona che vorrebbero. E perché i compagni di Casa che interrompono Tom e Walburga non la ricattano, minacciando di scrivere ai suoi/a chiunque altro? Anche qui: Walburga viene beccata a baciarsi con un Mezzosangue e comunque non le succede nulla. Nel senso, a livello di storia e per l'evoluzione del personaggio, questa sarebbe stata l'occasione perfetta per farla precipitare in un piccolo scandalo, che avrebbe potuto lasciarla segnata e farla diventare ancora più fredda e impettita di quanto non fosse. Invece non vengono applicate le stesse regole del gioco che danno il titolo al capitolo.
Oppure: “i Rowle sono spietati con chi non finisce in Serpeverde” o anche il riferimento a Euphemia Rowle (anche se: Tassorosso? Da come la descrive Delphi non credo, ma vabbè magari era una persona orrida ma molto devota e leale all’Oscuro), che subisce questa sorte: contribuisce a rimarcare quanto sia stretto il circolo dei Purosangue, quanto non capiscano di non potersi permettere di fare queste scene perché sono in svantaggio numerico verso un mondo sempre più moderno. Avresti spiegato anche che uno dei motivi della caduta dei Purosangue è proprio la loro stessa ottusità: Darlene non ha nulla che non va, è semplicemente stata smistata in un'altra Casa, ma viene bollata come "sbagliata" e "meno maritabile" per una cosa che manco è dipesa da lei, successa per di più quando aveva undici anni. Questa cosa dimostra benissimo l'ottusità e l'idiozia di certe tradizioni.
Un altro spunto interessantissimo poteva essere la questione razziale, o quella del sessismo (“Nessuna Black valeva quanto un Black qualsiasi”), che si poteva approfondire, visto che alla fine gli uomini e le donne sembrano soffrire nelle stesse identiche situazioni in questa storia (a parte quella della “casa di piacere” menzionata da Edward) – sia Avery che la sua amante sono colpiti quasi allo stesso modo dallo scandalo, quando questo non era proprio il caso. E se si fosse rifiutato di sposarla? Poteva essere uno spunto per la descrizione dei casini vari che sarebbero insorti. E il bambino? Che fine avrebbe fatto? È un bimbo Purosangue, quindi mica potevano ammazzarlo… giusto?
Dove sono gli omicidi, il sangue, le amanti segrete nascoste in soffitta, i traffici di veleni illegali a Notturn Alley, le differenze di classe, i piani per assassinare ministri Mezzosangue, i tentativi di legalizzare la caccia al Babbano (!)? Dove i loschi figuri, talmente squallidi da sembrare spuntati dalle peggio fogne di Londra, ma che invece vincono nella vita solo per i cognome che portano? Dove i mariti che picchiano le mogli dopo aver scoperto un tradimento, quando poi sono loro stessi ad andare nelle case di piacere? Dove le donne come la Signora Zabini che avvelenano loro il tè per vendetta? Dove sono i ricatti sessuali (descritti mediante scena lemon incredibilmente piena di angst)? Dove gli scontri secolari tra Case? Certo, ne menzioni uno tra i Black e i Rowle, ma anche lì si poteva approfondire. Dov’è la consapevolezza che in punto di morte siamo tutti, inevitabilmente, soli? Dove l’angoscia esistenziale di Tom e di conseguenza i suoi Cavalieri di Walpurga, che dominano la scuola e fanno cose nell’ombra? Bada, non ti sto dicendo queste cose per lamentarmi e basta, ma dato che so che ti appassiona scrivere di questi temi, sto cercando di darti più spunti possibile!
Insomma, c’è la descrizione del mondo dei Purosangue, ma è meno scintillante e al contempo meno marcio di quello che volevo. Il cast mi è stato simpatico, ma non è particolarmente diverso. C’è la scena lemon, invece, e su questa nulla da dire: le sai scrivere e le sai scrivere bene. Quella tra Walburga e Edward è ben fatta e molto poetica (forse uno dei passi scritti meglio), il che non è affatto cosa da poco. Sei riuscita a adattare le azioni dei protagonisti in quel frangente alle loro effettive personalità, mentre di solito nelle storie c’è una netta differenza tra i caratteri dei personaggi e il loro comportamento in camera da letto, visto che le scene rosse tendono ad essere fatte tutte con lo stampino. Brava!

Gradimento personale: 9/10
Ora, finalmente, siamo arrivati alla mia personalissima valutazione! So di essere stata abbastanza dura negli altri parametri, ma ho cercato di essere il più oggettiva possibile. Qui, invece, posso dire che la storia, complessivamente mi è piaciuta molto! Non era esattamente quello che avevo richiesto, ma forse solo tu riusciresti a farmi apprezzare così tanto una storia “fuori tema”. Io non so tu come faccia, dico davvero, ma mi fai stare incollata allo schermo a leggerti. Mi interessa sinceramente del destino dei tuoi personaggi, sono stata davvero dispiaciuta per il rifiuto ad Edward e ci ho sperato, nonostante sapessi benissimo come sarebbe andata a finire. Alcune tue uscite sono particolarmente felici – l’attaccamento di Wal al suo cognome, Alphard in generale (anche se per me lui e la sorella si sono sempre stati cordialmente sulle scatole, devo dire che hai espanso i miei orizzonti su questo particolare rapporto… mi è spiaciuto non vedere Cygnus a questo punto!). Edward è un tesoro, persino Darlene non mi è stata sulle scatole (invece di solito la odio!) Se solo tu mi avessi fatto amare anche Tom (e avessi fatto un accenno ai futuri Mangiamorte), sarei stata una donna soddisfatta. La cosa che per me conferma un punteggio alto è il fatto che non me ne frega assolutamente nulla delle 11.000 parole di questo documento, perché è come averne lette mille. No, io da te volevo un romanzo di tre tomi, altro che tre capitoli! Mi hai raccontato una storia, ma io ho visto quasi solo le parti che mancano non per dire che non ne potevo più, ma perché ho avuto troppo poco! Dove sono le altre 10976 relazioni su cui dovevi approfondire? Ho visto quante parole sono e non me ne capacito, perché scorrono lisce come l’olio, rileggo il tutto e mi chiedo dove siano queste diecimila e più parole, che mi avrebbero fatto calare la palpebra con chiunque, qualsiasi autore, mentre quando ho finito di leggere la tua storia ho subito pensato “No, adesso gliela rimando e mi fa almeno altre 24 scene e poi forse l’accetto per il contest”. Veramente eccezionale!

Totale: 42.7/55




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10/10/2021 18:56
 
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“La fitta nebbia” di CatherineC94 – quarta classificata


Grammatica e ortografia: 8.05/10
Non ho riscontrato alcun errore grammaticale grave, ma il tuo principale problema è con la punteggiatura. Sei molto parsimoniosa con le virgole, il che rende la lettura a tratti poco scorrevole. Di seguito ti elenco alcuni dei casi che ho notato (onestamente alcuni potrebbero essermi sfuggiti, tu riguarda in generale la punteggiatura). So che potrebbe sembrare pignolo, ma la tua storia non è nemmeno particolarmente lunga e quindi ogni errore, paradossalmente, pesa di più.

“[…] con la testa bloccata tra le ginocchia ossute riflette”: ci vorrebbe una virgola tra “ossute” e “riflette” (-0.10)
“Quando nella notte, sanguinante, aggrappandosi ad una scopa si è diretto”: ci vorrebbe una virgola dopo “scopa” (-0.10)
“Euphemia invece  trattiene un urlo sommesso […]”: “invece” dovrebbe essere un inciso (-0.10)
“«Cosa ti è successo, figliolo?» chiese la donna tremante”: la storia è tutta al presente, quindi il verbo chiedere al passato remoto è sbagliato. Nonostante ciò, penso che sia stato semplicemente un errore di battitura, per cui non ho tolto punti. Invece, ci vorrebbe una virgola prima di “tremante”. (-0.10)
«Oh ecco, nulla di grave solo che…»: ci vuole una virgola dopo “grave” (-0.10)
“Sirius che di calore non ha mai assaporato si sente […]”: la subordinata retta dal “che” dovrebbe essere un inciso (-0.10)
“James invece per una volta è cauto e sussurra:« Non lo so, però devo farlo ora io lo sento».”: anche in questo caso “invece” dovrebbe essere un inciso, in più, ci vuole una virgola al posto di “io”, nel discorso diretto, che non fa altro che appesantire la frase. (-0.20)
“ironizza schiaffeggiando il braccio dell’amico”: ci vuole la virgola prima di “schiaffeggiando” (-0.10)
«Finiscila palla di peli!»: “palla di peli” è un vocativo, andrebbe preceduto dalla virgola. (-0.10)
“una strada si perde”: ci vuole una virgola dopo “strada” (-0.10)
“Si ritrova a vagare per le strade già battute molti decenni prima, quando la nebbia della sua mente non ha ostruito quella del suo cuore”: “ha” qui è sbagliato, perché stai parlando del passato: molti anni prima la nebbia non AVEVA ostruito etc. (-0.25)
“Per un attimo, breve è quasi sobbalzato via quando ha rivisto James che scendendo dalla scopa dice: «Vuoi un passaggio, cane pulcioso?».”: ci vuole la virgola dopo “breve”, altrimenti la frase non ha molto senso, in più “scendendo dalla scopa” dovrebbe essere un inciso (-0.20)
“lui non sarebbe ritornato come prima”: manca il punto alla fine della frase. (-0.10)
Un’altra cosa che ho notato è che non hai mai separato i trattini ( - ) dalla parola precedente e quella successiva, il che è un errore che si ripete in tutto il testo. (-0.30)

Stile: 6/10
Il tuo stile non mi ha convinta del tutto, purtroppo. Voglio partire in ogni caso dai punti di forza e dire che hai adottato uno stile molto poetico: il tempo presente nelle storie non mi convince praticamente mai, ma posso capire perché hai fatto questa scelta e devo dire che non  la condanno, anche se la trovo limitante perché automaticamente, poi, ci sono meno cose che puoi fare con la tua stessa storia. In ogni caso, trovo che per una storia introspettiva ci possa stare: l’impatto dei pensieri del protagonista è chiaro ed evidente in questo modo. Nella tua storia sono, inoltre, presenti delle immagini molto belle e molto forti: Walburga che usa il figlio come un affilacoltelli è spettacolare e rende assolutamente l’idea di che razza di madre fosse. Anche l’idea della nebbia è molto bella, soprattutto perché il fatto che James fosse l’unico e il solo a poter aprire un varco dentro di essa giustifica tante delle scelte del personaggio, anche nel Canon (ma di questo, al punto dopo). Nella prima parte della storia ho anche apprezzato le ripetizioni “sulla pelle, sulla schiena…” che appunto rendono quasi l’idea di una poesia. Infine, il richiamo della risata tra l’inizio e la fine della storia è molto bello (vedi sempre il punto dopo).

Quello che però ho notato è che hai uno stile abbastanza macchinoso e a tratti pesante. Fai un utilizzo forse eccessivo degli aggettivi, tanto che quasi ogni parola ha la sua connotazione, che da un certo punto di vista è positivo, ma dall’altro rende le frasi poco scorrevoli. Spesso si ha la sensazione che tu ci racconti le cose che provano i personaggi, invece di farcele vedere (la classica regola dello “show not  tell” se vogliamo). Una frase che non ho molto capito, invece, è la seguente: “Si ritrova a vagare per le strade già battute molti decenni prima, quando la nebbia della sua mente non ha ostruito quella del suo cuore” – in che senso? Ostruire significa chiudere con qualcosa, tappare, etc. la nebbia di per sé è difficilmente il soggetto più adatto a questa metafora, ma in ogni caso come fa della nebbia a intralciare altra nebbia?
Ribadisco, poi, la questione della punteggiatura, che spezza veramente il ritmo della lettura. Se la usassi a tuo vantaggio, potresti ottenere un effetto molto più piacevole.

Caratterizzazione e IC dei personaggi:14.5/15
Sirius è indubbiamente il protagonista della vicenda ed è quindi da lui che partirò. Sirius è un personaggio molto tormentato anche nel canon: è un po’ un adulto bambino, rimasto bloccato a tredici anni prima e io penso che tu l’abbia reso meravigliosamente in questa storia, soprattutto per quello che riguarda l’origine di questo suo carattere e questa sua personalità.

Sicuramente gli anni dell’infanzia trascorsi a Grimmauld Place, tra la cattiveria di Walburga e l’indifferenza di padre e fratello, sono stati l’origine della nebbia che gli offusca la mente e peno che nella prima parte della storia tutta la solitudine e la disperazione si possa percepire, esattamente come la follia dei Black nella risata che poi è un’immagine che lega Sirius e Bellatrix nei libri, tanto da morire entrambi ridendo. Mi è piaciuta la ripresa di questo tema, sia all’inizio che alla fine, che dimostra effettivamente come James fosse l’unico e il solo che fosse riuscito ad attraversare e a scacciare via la nebbia (il che è perfettamente coerente con il canon e che è una cosa che spesso nel fandom non si vede, soprattutto tra chi shippa Wolfstar:  non giudico la coppia, ma leggendo i libri è abbastanza chiaro che fosse James la colla del gruppo e che Sirius desse retta veramente solo a lui). Da questo rapporto con James seguono poi anche le conseguenze della tua storia: la relazione travagliata con Harry, che pure non è James, per quanto Sirius voglia che lo sia, il senso di colpa e il dovere di proteggere il figlio del suo amico, quasi una volontà di far tornare indietro il tempo, perché effettivamente questo per Sirius si è fermato a 21 anni, ma la consapevolezza estrema che questo non può accadere. Nelle ultime scene della tua storia, tra i flashback e la realizzazione di Sirius, questo si capisce benissimo.
Anche James mi è piaciuto, così come il contrasto tra lui e Sirius, che hai anche ribadito ripetendo i loro nomi nel testo così tante volte: James, già all’ultimo anno di scuola, sta crescendo, sta diventando un uomo che vuole prendersi le sue responsabilità – ed ecco, l’unica pecca della storia sta proprio qui: vorrei che questo lato di James fosse emerso di più, così come la contrapposizione tra i due – proprio perché c’è una guerra fuori, mentre Sirius ribatte in modo ancora molto infantile “Nessuno ci farà del male”, quando non è assolutamente vero: Lily e Remus (e Peter) non sono di sangue puro, tanto per incominciare, e Sirius stesso è un traditore del suo sangue, il che non lo mette in bella luce con i Mangiamorte e la sua famiglia. Se poi, invece, la frase si riferisce solo a lui e a James, forse perché purosangue, forse perché maghi abbastanza abili, beh questo denota ancora di più il suo egoismo e infantilismo. Mi è piaciuto davvero molto!

Utilizzo del pacchetto: 8.5/10
Che dire? Il divieto e il prompt sono stati entrambi utilizzati ed utilizzati molto bene, s’è per quello: Sirius è un personaggio forte, mai patetico, anche nella sua disperazione e il prompt è stato usato bene, anche se devo dire che avrei voluto più insistenza sulla dicotomia “inferno/paradiso”, che era centrale, mentre penso tu ti sia occupata più della parte sulla mente. L’altra cosa che mi ha fatto storcere il naso è che io avevo chiesto un racconto della caduta dall’Eden di un determinato personaggio e, nonostante quest’ultima sia decisamente presente, soprattutto nella realizzazione finale, devo dire che avresti potuto scrivere un po’ di più e raccontarmela più per esteso, in più fasi. Come per altre storie, la sensazione che ho avuto alla fine è stata quella di volere di più, di aver soltanto raschiato la superficie di quello che poteva essere un bel drammone pesante di quelli che piacciono a me (sì, lascia stare), che invece si è esaurito in quattro brevi flash – belle, per carità, ma non inserite in un racconto più organico.

Gradimento personale: 7/10
In realtà, penso di aver già detto tutto: purtroppo le mancanze del tuo stile hanno pesato sulla lettura e penso che, nonostante tu abbia fatto un ottimo punteggio nella categoria più importante (perché, alla fine, una storia bella ma con personaggi vuoti non piace a nessuno), non sia stato sufficiente. Detto questo, raramente ho visto una visione così lucida di Felpato e Ramoso, dalle loro prese in giro amichevoli, ai loro momenti di massimo sconforto, senza che i personaggi venissero idolizzati e snaturalizzati. Per quello non posso che dirti brava!

Totale: 44.05/55




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10/10/2021 18:56
 
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“Scommettiamo?” di Kimly-Eden - terza classificata

Grammatica e ortografia: 9.65/10
La grammatica va benissimo, ci sono solo un paio di sviste:

“Adesso, è Pansy ad avere un aspetto radioso. L’amore la rendeva bellissima.”: “rende”, non “rendeva”, visto che stiamo parlando di adesso (-0.25)
“non disturbarmi per nessuno motivo”: “nessun”, non “nessuno” (-0.10)

Stile: 7.5/10
Questa sarà, credo, la categoria in cui prenderai il punteggio più basso, temo. Il tuo stile è fluido, scorrevole, si legge piacevolmente e mantiene alta la tensione – la scelta del tempo presente e di descrivere praticamente solo le azioni dei personaggi (o meglio, le loro reazioni a parole pronunciate da altri) rende il tutto veramente cinematografico, cosa che in realtà mi è piaciuta molto e forse avresti perso molto di questa immediatezza se il ritmo fosse stato annacquato da lunghe descrizioni. Purtroppo, però, è veramente scarno in alcuni punti. Non usi un lessico particolare, non ci sono figure retoriche o uscite stilistiche particolarmente brillanti e anche le descrizioni scarseggiano un pochettino. È tutto molto, troppo, piatto e non c’è un buon equilibrio tra dialoghi e parte narrata.

L’altra cosa che mi ha dato abbastanza fastidio sono tutte le volte in cui vai a capo in questa storia, praticamente dopo ogni singola frase; questo non va bene, non rende il ritmo più incalzante, ma anzi spezza la lettura in maniera piuttosto fastidiosa, più di una volta mi sembrava di essere “a corto di fiato” nel leggerti, perché il tutto sembrava procedere quasi a singhiozzo. Più paragrafi, meno frasi sciolte.
Diciamo che è stato come leggere un copione teatrale: impostazione del testo simile e al posto delle descrizioni, indicazioni di scena/per gli attori riguardo ai movimenti dei personaggi. Le uniche parti veramente ben riuscite e da non toccare sono i momenti di pura introspezione di Pansy, a cui invece questo stile molto asciutto giova, li rende più graffianti. Tutto sommato, però, risulta un testo poco armonioso nel suo insieme, con una presentazione stilistica non proprio eccezionale, quando invece i contenuti sarebbero da dieci e lode.

 
Caratterizzazione e IC dei personaggi: 15/15
Il tuo Blaise mi è piaciuto molto, ma a parer mio la tua Pansy è anche meglio Perché? Sono entrambi marci da fare schifo, ma la tua Pansy è quasi dolorosamente umana. Partirò da lei: nel Canon, è una ragazzina non molto brillante, abbastanza vuota e piena di sé, una bulletta che si diverte a fare del male agli altri (abbastanza priva di coscienza, quindi) innamorata di Draco Malfoy. La tua Pansy fondamentalmente riflette queste caratteristiche e le amplifica. Il fatto di essere priva di rimorsi è abbastanza evidente: le vite di persone che, amiche o non amiche, hanno condiviso sette anni di quotidianità con lei, vengono distrutte sotto i suoi occhi e lei non solo non muove un dito per impedirlo, ma partecipa attivamente alla loro distruzione. È facile all’ira: “Pansy sente il fastidio crescere dentro di lei. No, non è fastidio. È furia. Blaise è suo. E lei ha sempre odiato condividere le proprie cose”. È sciocca ed egoista: “Blaise l’accoglierebbe sempre nel suo letto. Non l’abbandonerebbe mai per piagnucolare sulle sorti del proprio padre ad Azkaban, come Draco continua a fare dall’inizio dell’anno.” In generale, l’intero testo è un inno al suo egoismo, quasi non avrebbe senso riportare tutte le frasi che ho evidenziato nel testo, ma diciamo che questa qui è perfetta perché spiega benissimo (insieme a quest’altra: “Essere al braccio di un Malfoy le dava un lustro che non poteva avere accanto a uno come Blaise.” E quest’altra: “di sapere che è lì, pronto per lei, se solo Pansy avesse voluto allungare una mano e prenderselo.”) il suo rapporto con Draco: lei lo desidera solo per lo status che ha, per il cognome che porta, per i vantaggi che potrebbe garantirle, per il lato più superficiale, vanesio e cattivo del ragazzo. Non è in grado di stargli accanto, mentre Draco ha disperatamente bisogno di qualcuno che sia lì per lui. Ma la tua Pansy è molto più di questo – è una donna che non ha mai imparato l’amore e il rispetto per se stessa, che in un modo o nell’altro si annulla sempre in una relazione, che non riesce a capire che quello che Blaise prova per lei non è amore, è un’ossessione veramente tossica. Il suo egoismo e la sua vanità sono caratteristiche che me la rendono incredibilmente odiosa, ma la rendono anche una debole e un personaggio umano, per quanto meschino. Fa i capricci (il maggiore dei quali è la sua stessa figlia!) e poi volta la facci davanti ai disastri che le sue azioni combinano: alla fine è colpa sua, quasi più che di Blaise. Lei sa benissimo che Blaise non perde mai, ma non le interessa nulla: se c’è anche la minima possibilità che lui la sposi, allora vale la pena di tentare, poco importa che qualcuno potrebbe letteralmente morirne. E, nonostante tutto quello che è successo, continua imperterrita nei suoi errori. La sua freddezza è impressionante, direttamente proporzionale al suo squallore – quel “Nessuno è più importante di te” quando si sta parlando della sua stessa figlia è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso del mio sdegno. Una vera serpe. Poi, c’è anche il fatto che – esattamente come in Cime Tempestose – il dramma si succede in più generazioni (tocco che ho particolarmente apprezzato, non tanto perché il contest prevedesse l’effettiva conoscenza del libro che dà il nome al pacchetto, anzi, ma per il fatto che raramente gente del genere cambia ed è ancora più d’effetto il fatto che, come si suol dire, chi nasce tondo non muore quadrato). Quest’ultima cosa, il rispetto dell’IC e il fatto che, nonostante tutto, non è vero che Pansy non viene manipolata da Blaise (perché, per quanto lei s’illuda: “nono, a me non mentirebbe, con me è diverso” – che è poi quello che dicono tutte le ragazze nella sua situazione), ma anzi Blaise se la rivolta come vuole appena la vede, pure dopo cinque anni di separazione, il fatto che non è vero che lui la consideri una pari, è semplicemente un po’ sopra le altre e non se ne accorge, che fondamentalmente si lasci manipolare, fa di lei un personaggio assolutamente umano e ben riuscito. Peccato che io provi zero compassione.

E che dire di Blaise? Talmente stronzo da sembrare inumano, si avvicina molto all’idea che ho di un giovane Tom Riddle, forse solo più annoiato. Questo rispecchia la brevissima descrizione che abbiamo di lui nel Canon, dove l’unica sua caratteristica è “arrogante”, nei confronti di tutto e tutti, anche Draco. Beh, direi che ci siamo! Ma qui non si tratta solo di arroganza, qui c’è della cattiveria efferatissima («Mh, sì. Ti converrebbe stare lontano da tutti noi per un po’» dice Blaise, come se non fosse evidente la richiesta di soccorso dell’amico. «Finché non torni in te, almeno». – questa frase è brutale se si considera quello che ‘sta povera anima sta passando). Mi piace l’idea di un Blaise senza nulla da fare nella vita, che non ha problemi di alcun tipo (perché, fondamentalmente, le ambizioni che rincorre sono piccole e squallide come lui) che decide di riempirsi la vita di inutili scommesse e di piani e previsioni al dettaglio su cose che non hanno bisogno di essere toccate. È quasi disumano nel suo giocare con le vite altrui come pezzi di una scacchiera – fin troppo, considerando che nella storia (almeno all’inizio) ha sedici/diciassette anni e poi una ventina. Fondamentalmente, è per questo che ho preferito Pansy a lui… per quanto una persona possa essere vuota, cattiva e vanitosa, è meno complesso, meno sfaccettato di lei, quasi più finto. Ciò, però, non gli impedisce di emergere dalla pagina e di suscitare una reazione nel lettore (cosa che personaggi che risultano troppo “finti” non fanno e anzi, mi è dispiaciuto non vedere più della sua rabbia e del suo fastidio quando le cose non vanno esattamente come vuole lui, come quando litiga con Pansy).
Infine, due parole su Draco (perché sugli altri non si può davvero dire nulla, sono praticamente OC): l’ho amato. Ho amato la sua richiesta silenziosa d’aiuto nascosta dietro alla maschera che si ostinava a portare a Serpeverde durante il suo sesto anno, la sua rabbia e il suo disprezzo verso Blaise, il fatto che anche dalle parole di Pansy emerga una certa soggezione di lui (“Per sfidare Draco in quel modo, deve essere molto coraggioso. O molto stupido.”), il che è assurdo, perché sappiamo che Draco è tutto fumo e niente arrosto e questa duplice visione, attraverso gli occhi di Pansy e di Blaise, lo caratterizza anche meglio. Il suo rapporto con Astoria è ben fatto e in generale mi è piaciuta molto la sua rabbia – Draco è il Serpeverde meno tranquillo che esista sulla faccia della Terra, mi fa piacere che tu l’abbia rappresentato in tutta la sua mancanza di chill.

Utilizzo del pacchetto: 10/10
Il pacchetto è stato usato alla perfezione, davvero. Non c’è molto da dire: l’obbligo viene rispettato, il divieto anche, quindi perfetto. La richiesta è stata, ovviamente colta in pieno. L’unica cosa è che, paradossalmente, ci sono due persone che non vengono distrutte da questo amore così appassionato e così tossico e queste due persone sono proprio i due protagonisti, che anzi, ne escono ringalluzziti e rinvigoriti (Pansy è più bella a quarant’anni che a venti, probabilmente). Questo, però, era fraintendibile dal pacchetto, che non lo specificava, anzi. La tua è un’interpretazione assolutamente valida, sono solo io che sono estremamente pignola. Per il resto, è tutto presente: i due protagonisti lottano per stare assieme, rovinando la vita di tutti coloro che li circondano, il loro è un amore tossico che rovina le vite dei loro amici e di tutti coloro che stanno loro intorno, in senso più esteso.

Gradimento personale: 8/10
Come avrai capito, mi è piaciuta molto! La storia è meno descrittiva, meno ricca di quanto vorrei da un punto di vista stilistico, ma se la vediamo come puro flusso di coscienza va molto meglio. La ripresa dello “Scommettiamo?” che fa anche da titolo è estremamente d’effetto; alla fine, la storia si regge su questo verbo e solo su questo verbo, in quanto ad immagini presenti nel testo.

Blaise è chiaramente privo di coscienza e malato, agisce come un bambino viziato e nessuno è ancora riuscito a farlo smettere… diciamo che se questa fosse stata una mia storia, probabilmente ad una certa la giustizia divina, il karma, qualsiasi forza riequilibri il cosmo, insomma, si sarebbe abbattuta su di lui… Tu però non l’hai fatto e apprezzo questa scelta, perché non è vero che succede sempre. Anzi, troppo spesso nella vita vincono figli di buona donna come lui. La cosa che ho apprezzato di più è stata proprio la tua capacità di smuovermi emotivamente – e da qui il premio miglior dramma. La trama è perfetta, in particolare la scena dell’omicidio sembra veramente qualcosa che può essere messo in scena e visto a teatro, nonostante tu non faccia ampio uso delle descrizioni, era tutto estremamente vivido e nitido, quasi cinematografico, davanti ai miei occhi. Ho adorato assolutamente! Ah, e poi c’è ovviamente anche il fatto che tutti soffrano come cani e finisca (secondo me) in modo tragico, perché non c’è nulla di peggio di vedere i colpevoli a piede libero, pronti a rovinare l’ennesima vita (quella di Connie, tra l’altro, che ha già perso il padre per colpa di ‘sti due stronzi, perdona il francese). Insomma, non vedi che emozioni hai suscitato?! Bravissima!
Ci sono, però, un paio di cose che mi hanno fatto storcere il naso e se la prima è passabile, la seconda non la tollero. Numero uno: ho trovato la storia della bacchetta rubata a Draco abbastanza inverosimile, senza che nessuno se ne accorga, poi! Sarebbe stato molto più d’effetto se Blaise avesse ucciso Theodore e avesse incolpato Draco manipolandolo fino a credere di essere veramente stato lui e farlo corrodere dal senso di colpa o se la cosa fosse rimasta misteriosa e vaga e Draco fosse stato sbattuto dentro perché aveva dei precedenti e la giustizia non ha voluto dare un processo equo ad un ex-Mangiamorte. O peggio ancora, se fosse stato davvero Draco, per sbaglio. Così sì che gli avrebbe definitivamente rovinato la vita: il suo migliore amico morto e lui un assassino, invece che un giusto perseguitato.
Numero due, questa devo ammettere che mi urta parecchio: la descrizione che fai delle abilità sessuali di Blaise all’inizio è inverosimile. Sono assolutamente plausibili sul Blaise cinquantenne, ma a sedici anni? Chi sarebbero le centinaia di persone con cui fa pratica, che Hogwarts è sempre la stessa (e ricordiamoci che Blaise non toccherebbe Ginny con un dito e lei è una Purosangue… figurati i Nati Babbani o i Mezzosangue)? Non so, le descrizioni di ragazzini e per di più ragazzini a Hogwarts che sanno fare cose strabilianti a letto mi lascia sempre un po’ interdetta, sono un po’ un cliché banale. Non dico che non ci siano in assoluto diciassettenni/diciottenni bravi a letto, ma me lo immagino di più da un gen Z che passa i pomeriggi su Tinder o comunque a conoscere gente e non da ragazzi degli anni ’90 chiusi in un castello con sempre le solite quattro facce (e nessuno di effettivamente più grande di diciotto anni, diciannove al massimo).

Totale: 50.15/55




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10/10/2021 18:56
 
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“Ma non abbastanza” di Lady.Palma - seconda classificata


Grammatica e ortografia: 9.05/10
“quanto a lei non era brutta o stupida”: ci vorrebbe una virgola dopo “lei” (-0.10)

“Come quella volta al secondo anno che si era messa”: “al secondo anno” andrebbe meglio come inciso, quindi tra due virgole (-0.10)
“oppure al quinto quando”: ci vorrebbe una virgola dopo “quinto” (-0.10)
“Andromeda poi […] quando l’aveva beccata a baciare […]”: questa frase suona strana, perché il soggetto del verbo è Dolores, non Andromeda, ma tu non l’hai esplicitato. Di conseguenza, ci voleva la forma passiva. (-0.25)
“Nessun ammiratore però”: ci vuole la virgola prima del “però” (-0.10)
“Senza esitazioni mormorò un Oblivion,”: ci vuole la virgola dopo “esitazioni” (-0.10)
“per tirmore”: “per timore”, è un errore di battitura, quindi non ho tolto punti
“in risposta ridacchiando appena”: ci vorrebbe una virgola, dopo “in risposta” (-0.10)
“quell’unica farse”: “frase”, è un errore di battitura, quindi non ho tolto punti
“dietro accasciata pingue e disperata”: ci vuole una virgola dopo “dietro” e anche una dopo “accasciata” (-0.10)

Stile: 10/10
Parto subito col dire che lo stile di questa storia mi è piaciuto moltissimo! È scorrevole, ma senza essere eccessivamente semplice. Non ci sono metafore troppo ardite o una scrittura troppo criptica, ma sinceramente preferisco così: mi piace che lo stile da te usato si addica molto alla storia che stai narrando. Vado matta per la simmetria e quindi ho adorato la costruzione del personaggio di Dolores attraverso le relazioni fondamentali della sua vita; in particolare, l’alternanza di “alti” e “bassi” per ognuna di esse e il modo in cui ce le presenti.

Sei stata bravissima ad alternare frasi più descrittive e altre più incalzanti, in corrispondenza dei pensieri della protagonista (e preferisco di gran lunga una terza persona gestita in questo modo, ad una prima persona, quindi chapeau!) e hai anche saputo adattare il registro in modo che fosse abbastanza colloquiale da sembrare direttamente uscito dalla bocca di Dolores, soprattutto nel suo modo di appellare coloro che la circondano, dalle sue compagne di dormitorio, ai colleghi al Ministero, per non parlare di Nati Babbani & co.
C’è anche una certa urgenza che pervade i pensieri della protagonista, che è poi la smania di potere, anche quando questa sostiene di avere tempo e pazienza. In più, ho adorato i commenti “alla Dolores” che pervadono il testo. Te ne cito solo un paio: “(“Vigilanza costante” era stata una bella frase da scriverci sopra, comunque, anche se quel mogano per la lapide era opinabile)” e “Che poi, faceva tanta differenza, in mezzo a tutte quelle sue mutilazioni, tagliargli anche un po’ di memoria?” O anche il pezzo in cui si ostina a considerare Lucius un gentiluomo e a pensare che il mondo vada al contrario quando la sbattono in galera per i suoi crimini.
Bellissime anche le frasi che toccano direttamente la citazione, che viene ripresa più volte all’interno del testo e rielaborata con frasi francamente stupende – “Perché l’amicizia e l’amore erano tutte vane stelle che dovevano spegnersi per far fiorire i suoi veri desideri. Forse neri, avrebbe detto qualcuno, ma intanto lei li dipingeva di rosa” ad esempio, è un vero e proprio capolavoro.
Dei tre momenti del testo, quello di mezzo, che la descrive con Alastor è senza dubbio il migliore, anche dal punto di vista stilistico. Quel paragrafo che spiega le motivazioni di Dolores, le giustificazioni della loro relazione mi è piaciuto da pazzi (in generale, mi piacciono le immagini semplici, ma evocative e lo show, don’t tell).
Ottimo lavoro!

Caratterizzazione e IC dei personaggi: 14/15
La tua Dolores mi ha stupita! Si vede che è un personaggio che ami molto (mentre a me sta altamente sulle balls) e quindi l’hai trattata con più introspezione di quanto il personaggio originale non sembri avere. È decisamente meno irritante e grottesca dell’originale, ma questo non è un punto a tuo sfavore; sono chiare anche le sue tendenze razziste, il fatto che consideri Nati Babbani e Mezzosangue inferiori punto e basta. Ho trovato anche decisamente interessante il fatto che sia in un certo senso “nata così”, perché era sicuramente già problematica da piccola, non c’è stato nessun evento scatenante a renderla così com’è, cosa che posso accettare in realtà.

Quello che mi ha fatto storcere un po’ il naso, invece, è che la Umbridge originale è più sadica di così. È come se tu l’avessi addolcita un po’, non so se mi spiego, le atrocità che compie le compie quasi perché le sente come un dovere (viene anche detto, nel caso del processo alla madre e al fratello), o comunque ne prende molto le distanze, le guarda da fuori con un certo “matter of fact-ness”, che è in realtà coerentissimo con la versione di sé che Dolores vuole sempre presentare al mondo, anche nei libri (l’attenzione alle regole, alla procedura, il “lo faccio per il vostro bene”). Dato, però, che questa storia è introspettiva, manca un po’ il piacere che evidentemente lei prova a infierire su chi è sotto di lei, non c’è compiacimento della propria crudeltà, tranne forse nella frase del medaglione. Avrei forse preferito un marciume più nero (e anche magari una certa insicurezza di Dolores, un momento in cui vacilla, in cui cerca di giustificare la propria cattiveria anche a se stessa, ripetendosi come fa poi nella storia che sta solo facendo il proprio dovere). È anche molto meno invidiosa di come me la immagino io, ma questa è ovviamente la mia idea. Per il resto, la cattiveria che ci presenti è perfettamente in linea con il personaggio della Rowling, questo suo individualismo e la completa noncuranza dei sentimenti altrui, delle vite che potrebbero essere rovinate dalle sue azioni. Ci siamo!
Per quanto riguarda, invece, il finale – le lacrime mi sembrano un po’ OOC. Non molto, eh, anzi diciamo che sto proprio andando a cercare il pelo nell’uovo, ma sinceramente trovo il cambiamento che avviene in lei un po’ troppo repentino. In generale, come spiegherò anche dopo, la parte un po’ più debole del testo è proprio il finale, che avrei preferito un po’ più approfondito, un po’ più introspettivo, e che viene invece liquidato in poche frasi. Ce la vedo molto di più a piangere per la sconfitta in sé, per il fatto di essere completamente impotente, quando lei sa di aver ragione e invece le viene tolto tutto, per lo sconcerto, per l’ingiustizia (sempre dal suo malato punto di vista), per la frustrazione, ma non mi pare che le sia mai importato qualcosa dell’essere sola. Secondo me quelle lacrime sono accettabili (e scelgo di interpretarle così, alla luce della frase di Andromeda) come segno dell’inutilità di tutto quello che ha fatto, come realizzazione di una vita che non è ammontata a nulla, alla fine (ma sarebbe stato più di impatto esplicitarlo, allora).
Carino il personaggio di Andromeda, mi è piaciuta molto la sua integrità e anche la sua rabbia, sul finale, l’ho trovata estremamente IC.

Utilizzo del pacchetto: 8.5/10
Per quanto riguarda l’uso della citazione (“Stelle, spegnetevi! Non rivelate il nero fondo dei miei desideri”), è perfetto. Non solo è apertamente citata nel testo, ma è anche sviscerata e analizzata a più riprese e l’opera in sé influenza direttamente la vita di Dolores (e si capiscono molte, molte cose, perché quale genitore sano di mente darebbe mai il Macbeth come storia della buonanotte ai suoi giovini pargoli?). Mi piacciono moltissimo le frasi che le costruisci attorno. La frase originale è una presa di distanza, quasi a voler scacciare l’orrore del gesto che sta per essere compiuto. Qui non viene interpretata in questo senso, ma riesci comunque a intrecciare stupende immagini intorno ad essa, e soprattutto mi piace il fatto che la frase non venga capita apposta fino alla fine, dove invece Dolores si rende conto di cosa volesse dire davvero, pur avendola avuta davanti tutta la vita.

Anche il divieto è stato rispettato: Dolores è un’emerita stronza, ne combina di ogni e tradisce ogni sentimento positivo, ogni relazione umana della sua vita. Alcune delle cose che fa (ad esempio, modificare la memoria a qualcun altro senza il suo consenso, privandolo effettivamente di una parte di sé, per non parlare del trattamento riservato al suo stesso sangue) sono veramente infime. Ottimo!
L’unica cosa che non mi è piaciuta è stata la mancanza di evoluzione del personaggio. Io ho chiesto una discesa nel baratro, ma la tua Dolly non cambia molto all’interno della trama, nasce tonda e non muore quadrata, come si suol dire. Di conseguenza, la portata della sua cattiveria non aumenta mai, la gravità è semplicemente correlata alle possibilità che ha sottomano in quel momento. L’altra cosa che manca e che invece doveva esserci è l’ossessione, la passione bruciante, il pensiero totalizzante che la rende serva del potere e basta. Qui si vede chiaramente che è quello che la tua protagonista desidera più di ogni altra cosa, mi è piaciuto tantissimo quel paragrafo in cui sostiene di aver rinunciato a tutto il resto (amore, amicizia, etc.), per inseguire la sua ambizione, ma avrei voluto qualche scena in più col medaglione, con cui lei per carattere andava sicuramente molto d’accordo. Mi sarebbe piaciuta un’enfasi maggiore sulla tossicità del rapporto più alla pari della sua vita, quello con l’anima di Voldemort, che mi sembra l’unico momento di vera perdita della lucidità, il suo punto più basso.

Gradimento personale: 9/10
La storia, come avrai capito, mi è davvero piaciuta! Mi hai fatto leggere con piacere del personaggio da me più odiato in questa saga, non so come tu abbia fatto. Mi è piaciuto moltissimo come tu abbia curato la storia, come si snoda attraverso i tre momenti, come le relazioni della vita di Dolores l’abbiano lasciata sempre un po’ indifferente (e a questo proposito, dov’è Cornelius?! Perché non è citato?) e come sia stata sempre concentrata su una cosa. Accetto il fatto che non siano davvero spiegate le origini del male, ma la cosa che ti rimprovero di più è il fatto di non aver spiegato questa frase: “Perché era la frase preferita di sua madre, la colpevole suprema del fatto che ora lei non aveva nessuna stella e tutto attorno a lei era nero. Colpa sua, se aveva speso una vita a dover essere qualcuno, colpa sua se essere mediocre non le era mai parsa un’opzione).” Ma, ma, ma! Qui c’era veramente del materiale interessante, perché non è stato approfondito a dovere? Ellen ci viene presentata come una madre che si dispiace davanti alla figlia che si ritrova, non viene fatto accenno al fatto che potrebbe essere anche un po’ colpa sua e a questo punto mi chiedo perché! L’altra cosa che non mi entusiasma è il finale un po’ troppo veloce, come già detto prima. Mi sarebbe piaciuto che rimanessi un po’ di più su quell’ultima scena. Insomma, se possibile, i tasti dolenti di questa storia sono le cose che non hai detto –avrei voluto vedere qualcosa di più, un approfondimento psicologico ancora maggiore su un personaggio che tu hai già rivoltato come un calzino e di cui hai esposto i pensieri più intimi e le ambizioni più selvagge. Avrei voluto, insomma, che la storia fosse un po’ più lunga, anche se ne apprezzo particolarmente la simmetria (anche la disposizione grafica, curatissima – a me queste cose mandano in un brodo di giuggiole!)

Per il resto, tutto perfetto. Andromeda e Alastor sono due povere vittime, che alla fine sono stati coinvolti e feriti dalla scalata al potere della protagonista, esattamente come doveva essere. Anche la breve comparsa di Bellatrix, molto IC peraltro, mi è piaciuta particolarmente, perché è come se si riconoscessero a vicenda per come sono fatte – è una contrapposizione a cui non avevo sinceramente mai pensato, ma che mi piace molto (e fornisce dei mezzi pratici per la scalata al potere di Dolly, che non avviene, quindi, solo per suo merito e nonostante il suo caratteraccio). Il titolo e la sua ripresa lungo il testo sono un altro punto a favore. Complimenti – e adesso la smetto seriamente, perché penso che la mia recensione sia diventata più lunga della storia in sé; vedi quanto sei brava?!

Totale: 50.55/55




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10/10/2021 18:57
 
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“L’amore bizzarro” di BessieB – prima classificata


Grammatica e ortografia: 9.5/10
La grammatica è praticamente perfetta! Devo davvero farti i miei complimenti perché si vede la cura che hai messo nella revisione del testo, fino all’ultima virgola, al dettaglio più minimo, il che è davvero notevole in una storia di oltre 8000 parole. Di seguito elencate ci sono solo un paio di sviste.

«Oggi è il giorno in cui gli dico che gli amo e vorrei essere con lui»: “gli dico che lo amo” (-0.20)
“dove i pensieri si abbandonano in una fantasticherie senza inizio o fine”: “in una fantasticheria”. Onestamente, penso che questo sia stato semplicemente un errore di battitura e per questo non ti ho tolto punti.
“Non dicono che debbano piacerti, ma sarebbe bello che voi…”: “non dico che…” (-0.10)
“È che l’amore ti scolpisce d’accapo le ossa e ti migliora”: si scrive “daccapo” o “da capo” (-0.10)
Invece, sparsa per il testo c’è la parola “reverie”, che però è scritta sbagliata da quello che so; la forma giusta dovrebbe essere: “rêverie”, ma non avendo mai fatto francese non sono sicura al 100%. Per questa svista ti tolgo 0.10, ma onestamente non me la sento di togliere di più per una parola che non è nemmeno italiana. 

Stile: 10/10
Che dire? Onestamente, penso che darti il punteggio pieno sia quasi riduttivo. Questo è senz’altro il punto forte della tua storia: scrivi talmente bene da lasciarmi sbigottita ogni volta che ti leggo. I tuoi testi sono praticamente una poesia, ma senza la pretenziosità di molte poesie d’autore, anche se potresti permettertela. Hai una proprietà lessicale e un tale controllo sulle metafore che usi e sui registri narrativi che cambi da rendere il tuo testo qualcosa di prezioso. Ogni. Singola. Volta.

La storia scorre talmente fluida che uno arriva alla fine e sembra che abbia letto la metà delle parole effettive, mantieni alta l’attenzione del lettore per tutta la durata del testo, tanto che non si riesce a saltare neanche una riga, a questa lettura va dedicato il tempo che si merita.
Non saprei bene come definire il tuo stile, forse è a metà tra l’introspettivo e il barocco, che sono poi due aggettivi difficili da accostare. Riesci ad immedesimarti nei tuoi personaggi, a svelare con le parole non solo quello che pensano ma anche il loro modo di pensarlo e questa è una qualità che da sola vale il punteggio pieno. Per non parlare poi della tua proprietà lessicale, del tuo modo di costruire metafore originali e al contempo di una puntualità che lascia a bocca aperta, per tutta la lettura non facevo altro che pensare “non avrei saputo dirlo meglio di così” e “ma come fa a tirare fuori queste immagini?”.
Ci tengo a riportarne alcune qui e analizzarle meglio, perché mi hanno lasciata davvero a bocca aperta: “L’Esercito del Silenzio trova senso nelle assenze”, che oltre ad essere un gioco di parole costruito magistralmente, conserva in sé significati importanti per la trama, in quelle assenze che il punto di vista di Draco, all’inizio, hanno caratterizzato in un modo e che verso la fine vediamo in maniera del tutto diversa. E ancora altre che sono semplicemente belle, da leggere e da ripetere ad alta voce: “smette di cucire quella matassa di note che decora dolcemente l’aria” / “Asteria Greengrass ha quindici anni e la mente colorata di bolle di sapone e risate, un orizzonte rosso come il sangue e poche speranze” (e poi dopo il richiamo che fai nel testo quando dici che Fred si era innamorato di una ragazzina graziosa come una bolla di sapone e altrettanto vuota… vedi, ti cito a memoria praticamente!) / “un per sempre molto breve, il suo, dato ch’era durato quanto l’intervallo tra due respiri” / “se i suoi ricordi sono sempre scolorati, quelli della Granger sono vividi come l’istantanea di una mancanza” / “lui sembra suggerirle esattamente il contenuto dei suoi pensieri: un trono inutilizzabile e un paradiso che è fottuto, mentre dalle labbra con un bacio le strappa via l’Hallelujah” (ma che cosa non è questa frase?! Ti giuro che un altro po’ mi venivano i brividi a leggerla!) / “Solamente gli stolti iniziano una partita a poker perché amano giocare – e, se in un tavolo non capisci entro la prima mezz’ora chi è lo stolto, allora è probabile che sia tu” – e, in generale, l’intera parte del confronto tra Asteria e Draco, le continue metafore e i paragoni con il gioco, il richiamo a Draco che vive la vita come una partita e più semplicemente ai significati delle varie carte per descrivere scelte e sentimenti di chi gioca al gioco della vita e dell’amore, di chi, come Asteria, scommette e perde e di chi, come i due protagonisti, è dipendente dal gioco. Che goduria per un lettore, mamma mia!
L’immagine delle note e del pianoforte, le strofe della canzone… è tutto eccezionale.
E poi, infine, come dicevo prima, ci sarebbe il modo in cui passi da un registro alto ad uno basso, a come la scrittura si regola in base alle emozioni che provano i personaggi, come quel cosmo definito “stronzo” da Draco nei suoi pensieri e via dicendo. Hai uno stile che sa essere delicato e crudo contemporaneamente, che sa accarezzarti e ammaliarti un secondo prima e sferrarti pugni nello stomaco il successivo e adesso la smetto, anche se avrei altre centocinquanta cose da dire, ma penso di aver reso bene l’idea.

Caratterizzazione e IC dei personaggi: 12/15
Uh, questo è un parametro arduo. Ammetto che ho alzato un sopracciglio – alla stessa maniera di Draco – quando ho visto il pairing, perché detto onestamente io le Dramione raramente le digerisco. Nel canon sono una fan della Romione, Hermione e Draco insieme proprio non ce li vedo senza che qualcuno non stravolga le loro personalità, rendendo o lui o lei o entrambi o troppo perfetti o semplicemente due persone che non sono. Sono entrambi personaggi particolari e in generale persone non troppo piacevoli, anche se ovviamente in modo molto diverso: Draco è un ragazzino ricco, viziato, egoista e a tratti crudele. Hermione è intelligente, pignola, caparbia, emotiva senza essere sentimentale, vendicativa e a tratti spietata e milioni di altre cose che spesso non vedo nelle Dramione. Tutto questo pippone te l’ho fatto per dirti che partivi già con una salita davanti a te: non sono una fan della coppia, proprio per nulla. Detto questo, devo dire che i miei sentimenti sono misti: da un lato, penso che tu abbia fatto veramente un bel lavoro di introspezione, ma per quanto riguarda le motivazioni che fondano il rapporto di coppia… non lo so. Ma andiamo con ordine.

Hermione è sola, dopo la guerra, e la distanza da Harry e Ron non le ha mai fatto troppo bene – senza gente che la riporta con i piedi per terra, il suo giudizio viene abbastanza a mancare e subentra la sua testardaggine estrema: quando s’incaponisce e si fissa con Draco Malfoy, niente e nessuno le fa cambiare idea. Il che ci sta. È IC. Quello che non capisco è perché si fissa proprio con Draco Malfoy. Quello che so di aver amato è il fatto che entrambi i tuoi protagonisti sono traumatizzati e pieni di ferite che la guerra ha lasciato loro addosso. Questo l’ho adorato, ma comunque non penso sia una giustificazione sufficiente del loro rapporto. Perché proprio lui, che per sei anni è stata una creatura del tutto disprezzabile e che l’ha trattata malissimo, al punto del razzismo esplicito? Lui è distrutto e sbagliato quanto lei, sì, ma la depressione di Hermione non si spiega perché se Draco è completamente solo e senza amici e così è cresciuto, Hermione ha un sistema di supporto esteso. Sappiamo che è lei a scacciarli, a fuggire da loro, a non invitarli alle riunioni dell’ES e a fissarsi con una resistenza che alla fine non ha senso di esistere, perché Voldemort è caduto, così anche Bellatrix, e Rodolphus è stato sbattuto in galera. Certo, ci sono dei Mangiamorte superstiti, ma il ministero è in mano alla parte vincente. E poi, temo anche di non intravedere nulla del rispetto di sé che la Hermione Granger dei libri ha: va anche bene avere una cotta per Draco Malfoy, se proprio vogliamo ammettere che “al cuor non si comanda”, ma deve esserci una giustificazione più particolare se è davvero disposta a lasciarsi appassire così. Ad un certo punto del testo, dici che hanno le stesse ferite e, riconoscendosi, sono attratti l’uno dall’altra. Io però non sono del tutto d’accordo: non capisco in che modo possano avere le stesse ferite, visto che hanno combattuto per due fazioni opposte della guerra, sostenendo ideologie diverse e vivendo esperienze diverse: Hermione ha sofferto per imporre e confermare la propria visione del mondo, Draco ha visto la sua sgretolarsi. Hermione ha perso dei cari, sì, ma i suoi genitori sono vivi e il rapporto con Fred nella tua storia non è paragonabile a quello che Draco aveva con i suoi genitori, che sono poi il grande lutto di lui. Certo, sono entrambi soli, ma la solitudine di Draco è reale e quasi indipendente da lui, mentre quella di Hermione, solo apparente – e anzi, scopriamo alla fine che se la cerca lei, che non sono gli altri che l’abbandonano, ma lei che non li chiama più (come Ginny dice a Harry alla fine). Viene fatto intuire dalle parole di Draco dell’inizio che Neville, Luna e Ginny, il fulcro della resistenza anche nel periodo di dittatura dei Carrow, hanno lasciato l’ES dopo la guerra. Probabilmente è perché non serve più, perché Hermione sta solo cercando di trovare “scuse” per continuare a lottare. L’unica risposta che mi sono data è che, dopo la guerra, Hermione si senta “inutile” e privata di uno scopo. Lei e Draco si aggrappano alla nuova normalità che avevano trovato quando il mondo stava crollando intorno a loro e dunque diventa difficile smettere di combattere.
Quello che sto cercando di dire è che per quanto gli eventi narrati nella tua storia mi sembrano giustificati e IC – la solitudine, il PTSD, l’incapacità di fermarsi, in un certo senso il riconoscere di essere “allo stesso punto” nelle loro vite – non capisco precisamente come ci sono arrivati. Hermione, nei libri, alla fine del libro 7 non è proprio in questo stato mentale. Nella tua versione dei fatti, la morte di Fred pesa, ma non ci dici come mai Hermione si era innamorata proprio di lui e non di Ron.
Apro e chiudo velocemente una parentesi sui personaggi secondari: Astoria l’ho adorata, nel suo dolore e nel suo lutto da quindicenne. È affranta e disperata in un modo che mi ha ricordato Cho e capisco che nel cuore di una persona di quell’età, sia la cosa peggiore che possa succedere, avere un lutto così. La piccola Astoria che prima aveva una cotta per Draco e di cui Draco si è accorto troppo tardi (il che mi fa pensare: alla fine, non è che lui lascia Hermione per Asteria??). Asteria che dopo un po’ torna a sorridere, perché la vita va avanti per tutti tranne che per Draco ed Hermione.
Ron e Harry sono spaventosamente IC, ottimo lavoro. Il dialogo tra Harry ed Hermione lo rende esattamente come è nei libri e si tratta di uno dei personaggi più difficili in assoluto, quindi un bonus te lo becchi anche solo per lui.
E adesso veniamo a Draco: Draco che tu tratti con una sensibilità e un’umanità sorprendenti e lo fai apparire un personaggio più complesso addirittura di quello che ci viene mostrato nei libri. Draco che mi era parso OOC all’inizio, prima che capissi che è forse più IC di Hermione, perché anche se ha perso tanto del suo essere piagnucoloso rimane comunque un ragazzo egoista e presuntuoso, troppo concentrato su se stesso e troppo poco sugli altri, vuole Hermione perché Hermione è la sua nuova ossessione (anche qui, forse perché non c’è nessun altro). E all’inizio non capivo come avesse fatto a superare la questione dello status di sangue, quando forse, in fondo in fondo non lo fa: Hermione non è quella che sceglie, alla fine, per Hermione lui non fa compromessi (non vuole fare amicizia con Potter e Weasley, non la segue alla Tana, gioca solo quando sa di avere in mano le carte vincenti): nulla ci dice che accetterebbe la sua parte Babbana per amore. Che poi, non è amore.
Draco non cambia, alla fine.

Utilizzo del pacchetto: 9.5/10
Il pacchetto è stato utilizzato bene – la descrizione dell’amore ossessivo, morboso, malato, distruttivo, impossibile c’è e si percepisce in ogni singola parola da te scritta. Penso che sia una delle descrizioni di amore ossessivo più belle che io abbia mai letto e mi ha lasciata senza fiato.

Il divieto e l’obbligo sono stati entrambi rispettati, anche se avrei gradito che fosse dato più spazio al loro rapporto prima della guerra, anche per analizzare come mai sia così diverso adesso. Non ti tolgo tanto, perché alla fine il pacchetto è stato rispettato: è il loro settimo anno ad Hogwarts. Però avrei gradito uno sguardo maggiore al passato.

 Gradimento personale: 10/10
La storia, come penso avrai notato, mi è piaciuta tantissimo. Ho adorato, letteralmente adorato leggerla, è stato un assoluto piacere. Hai un modo di sondare l’animo dei tuoi personaggi, di sviscerarlo e metterlo a nudo che posso solo invidiare. Forse non saranno stati IC al 100%, ma questo è uno dei rari casi in cui questo accade senza che i personaggi risultino piatti o come se qualcosa fosse stato loro tolto – Draco ed Hermione e tutti coloro che li circondano sono belli e complessi. L’amore non-amore, bizzarro (tra l’altro, è un titolo meraviglioso!), che vivono è descritto con una tale dovizia di particolari da essere in ogni caso credibile. Siamo spettatori di un dramma, che tu ti sei presa il tempo di analizzare e rendere al meglio, con sensibilità e umanità.

Una nota, infine, sul finale: veramente originale e azzeccato. Mi piace che sia in un certo senso ambiguo: onestamente non riesco a capire se Draco stia mentendo, se effettivamente stia trovando scuse per lasciarla e non tornare più, o se è lui (e non la responsabile Hermione Granger!) a fare il primo passo verso la guarigione, per trovare quella quiete che definisce l’amore, secondo Narcissa.
Avrei onestamente altre cento cose da dire, anche se sono sicura di aver scritto qualcosa come 2000 e passa parole. Ho adorato il fatto che Hermione si prenda cura di Astoria, su tutti. E il richiamo costante alla musica e al silenzio, la tacita domanda su quale sia la magia più potente. Albus Silente avrebbe detto la musica, ma non credo che i nostri protagonisti sarebbero d’accordo.Infine, la colonna sonora dell’Hallelujah, che pervade il testo, è azzeccata e toccante. Bravissima!

Totale: 51/55




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10/10/2021 19:11
 
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Classifica generale + premi speciali


Quinta classificata + vincitrice del premio miglior protagonista femminile (Walburga Black) - Severa Crouch, "Così fan tutte" - 42.7/55
Quarta classificata + vincitrice del premio miglior protagonista maschile (Sirius Black) - CatherineC94, "La fitta nebbia" - 44.05/55
Terza classificata + vincitrice del premio miglior dramma - Kimly-Eden, "Scommettiamo?" - 50.15/55
Seconda classificata - Lady.Palma, "Ma non abbastanza" - 50.55/55
Prima classificata + vincitrice del premio miglior coppia (Draco/Hermione) - BessieB, "L'amore bizzarro" - 51/55

Ogni storia riceverà la valutazione come recensione. Come avevo scritto nel bando, i premi speciali valgono una recensione, il terzo premio vale due recensioni, il secondo vale tre recensioni, il primo vale ben quattro recensioni!
Potete linkarmi voi delle storie che vorreste farmi leggere, oppure posso andare a mio gusto. Verranno comunque recensite prevalentemente storie appartenenti al fandom di Harry Potter, a meno che non ci teniate particolarmente che ne legga un'altra (mi riservo comunque il diritto di rifiutare nel caso non conoscessi il fandom).






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10/10/2021 19:23
 
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Un'ultima cosa e poi giuro che sto zitta, adesso pubblicherò, come da regolamento, tutti i pacchetti in gara. 
Sentitevi libere di usarli per altre vostre storie!

Elenco pacchetti:

Cime Tempestose - La vostra storia dovrà ruotare attorno al tema dell’amore tormentato, della passione rovente che distrugge tutto ciò che tocca. Deve essere incentrata intorno a due personaggi che, pur di vivere il loro amore, distruggono tutto e tutti. Deve rasentare l’ossessione e dovete descrivere bene le conseguenze che questo amore ha sulle persone che circondano la coppia principale.
Divieto: Accetto che la cosa sia unilaterale (anche se mi piacerebbe che l’ossessione ci fosse da parte di entrambi). Quello che non accetto è lo stupro: mi va bene un dub-con, se proprio volete (mi raccomando, attenzione a come lo gestite!), ma un non-con completo no.
Obbligo: Devono essere citati gli anni a Hogwarts di uno (o entrambi) i protagonisti. La storia non deve per forza essere ambientata in quegli anni, ma ci deve essere un precedente.

Dracula - Questo pacchetto non s’incentra tanto su un tipo di personaggio, ma sull’ambientazione e il mood della storia. Voglio un horror, una bella storia che mi trasmetta un senso di ansia e di paura, specialmente con un’ambientazione un po’ gotica (e sappiamo che il mondo di Harry Potter ce ne può concedere).
Divieto: rating verde o giallo 
Obbligo: Devono comparire i Mangiamorte, anche se non dovessero essere loro l’elemento horror della storia (per dire, potete inserire una conversazione che il protagonista origlia al Ministero tra Rookwood e Lucius, che c’entra qualcosa con la trama, anche se alla fine non sono loro a dargli la caccia, ma è solo un esempio).

Frankenstein - Raccontatemi di un personaggio incompreso, ostracizzato dalla società per colpe non sue, magari ingiustamente accusato. Raccontatemi del suo dramma e della sua reazione a questi eventi. Cercherà di discolparsi? Oppure diventerà ciò che tutti si aspettano da lui/lei?
Divieto: Al contrario dell’effettivo mostro del libro, il vostro protagonista NON deve essere bullizzato per il suo aspetto fisico, o almeno non solo. Se volete, può essere un’aggiunta, ma il “fulcro” della storia deve essere un altro.
Obbligo: Dovete includere l’utilizzo di almeno una Maledizione Senza Perdono. 

Gente di Dublino - Il tema del pacchetto è la paralisi, l’assoluta incapacità di reagire, nonostante si dovrebbe. Dovete raccontarmi la tensione, la frustrazione. Il vostro (o anche i vostri) protagonista non deve necessariamente stare simpatico al lettore, anzi! Voglio Grifondoro codardi, Tassorosso sleali, Serpeverde poco carismatici, Corvonero ottusi e dalle vedute limitate. Voglio personaggi imperfetti, che vogliono fare la cosa giusta ma che falliscono.
Divieto: non pensateci nemmeno a dare loro un happy ending
Obbligo: Prompt - Distillato della Morte Vivente

Grandi speranze - Dipingetemi un personaggio idealista, qualcuno saldo nei propri principi (non per forza uno dei classici “buoni”, potete anche essere creativi; nel senso, può benissimo essere Barty Crouch che si rende conto del fatto che i suoi compari Mangiamorte siano opportunisti e non veramente devoti all’Oscuro) che si rende conto di come sia veramente il mondo e vede le sue grandi speranze venire brutalmente fatte a pezzi dalla realtà della vita. 
Divieto: Può esserci una coppia principale, ma la storia non deve ruotare intorno a loro. La disillusione non deve essere (solo) di tipo sentimentale.
Obbligo: Prompt - “Fiamme” 

Il conte di Montecristo - Il tema della vostra storia, in questo caso, è la vendetta! Che sia focosa e impulsiva, distruttiva quanto l’Ardemonio, oppure fredda e glaciale, deve essere il punto fisso del vostro protagonista. Raccontatemi di come questa vendetta lo corrode. Può essere sia un personaggio tradizionalmente “buono” sia uno “cattivo”. 
Divieto: I vostri personaggi non possono essere minorenni, il che significa che o ambientate la storia al settimo anno o la ambientate fuori da Hogwarts 
Obbligo: Prompt - Giratempo

Il grande Gatsby - Voglio la descrizione del decadente mondo purosangue (possibilmente durante la I Guerra Magica, ma sentitevi assolutamente liberi; non sarete in alcun modo penalizzati). Mi aspetto delle descrizioni puntuali di un mondo fatto di apparenze, di sfarzo e champagne al di fuori, ma che in realtà è marcio e corrotto dentro. Voglio storie di sepolcri imbiancati, di polvere che invade la vita delle persone e viene spazzata sotto il tappeto. 
Divieto: Personaggi fatti con lo stampino: sì, devono essere tutti simili in quanto tutti nascondono un segreto e farebbero di tutto per nasconderlo, ma da lì in poi dovete crearmi un cast colorato (l’assassino, il traditore, l’arrampicatore sociale, la pettegola, etc etc etc)  
Obbligo: Inserite almeno una scena lemon

Il ritratto di Dorian Gray - Scrivete di un personaggio ossessionato dalla vita (o dalla sua vita: famiglia/lavoro/una scoperta in un ambito poco noto della magia…), che si rende conto di quanto questa sia fugace e che quindi ci si aggrappa, con le conseguenze che sappiamo, oppure di un personaggio ossessionato dal suo aspetto fisico, fornendo ovviamente tutte le motivazioni del caso.
Divieto: I vostri protagonisti non possono essere né Lord Voldemort né Gilderoy Allock, ma potete citarli o farli apparire come personaggi secondari.
Obbligo: Citazione da usare (o direttamente, o come ispirazione): “Le follie sono le uniche cose che non si rimpiangono mai” (Oscar Wilde)

La metamorfosi - Il vostro protagonista dovrà subire una metamorfosi (non necessariamente in scarafaggio, anzi, meglio di no, ché mi fanno un po’ senso) e la storia deve procedere da lì. Ovviamente siamo nel Mondo Magico, quindi mi aspetto metamorfosi fisiche causate dalla magia. A questo cambiamento fisico, suppongo, seguiranno anche dei cambiamenti intellettuali/spirituali. Potete ispirarvi anche a Le Metamorfosi dei latini (Ovidio e Apuleio) se vi piace.
Divieto: rating rosso: avete beccato uno dei pochi pacchetti “leggeri” del contest! Ergo, no scene di violenza/tematiche troppo forti/etc. Non siate smielati, ma per stavolta neanche depressi. Sono molto apprezzate le storie ironiche. (Attenzione - questa è un’arma a doppio taglio, perché “ironia sottile” e “demenzialità” sono cose diverse)
Obbligo: Voglio una descrizione accurata di come e in che cosa si sono trasformati. Descrivete bene l’esperimento di magia andato storto/la maledizione inflitta loro/etc. Avete un’occasione, qui! Potete spaziare nel mondo della Trasfigurazione, che non viene mai descritta bene nelle fanfiction. Conto su di voi!

Lolita - Tema del pacchetto è, ovviamente, l’amore malato. Si tratta di una storia con age gap (mi raccomando, non scrivete di adulti e ragazzi con meno di quattordici anni, per non violare il regolamento del forum). Se inserite una scena lemon/lime, entrambi i personaggi devono essere maggiorenni. Potete scegliere uno dei due punti di vista o anche entrambi. Sarebbe preferibile se rendeste la cosa dal punto di vista psicologico e non una semplice PWP. 
Divieto: I personaggi non devono agire sotto l’influsso dell’Amortentia o della Maledizione Imperio, ma potete benissimo rendere la storia un dub!con, ovvero una storia dove il consenso è dubbio.
Obbligo: Almeno il 50% della storia deve essere ambientato a Hogwarts.

Lo strano caso del Dr Jeckyll e Mr Hyde - La vostra storia deve esplorare il tema del doppio. È un tema abbastanza ampio e preferisco lasciarvi carta bianca, l’importante è che il vostro personaggio abbia una doppia personalità. Il vostro scopo è, ovviamente, quello di fornire una valida motivazione/background che abbia senso. 
Divieto: Non può esserci una “guarigione” immediata del protagonista/personaggio. Ad esempio: se il vostro personaggio è stato affatturato, non basterà una semplice controfattura per farlo rinsavire. Detto questo, mi farebbe ancora più piacere se il vostro personaggio fosse bipolare di suo, ma ovviamente non andate ad impelagarvi nella descrizione di una malattia mentale se non vi va/non siete a vostro agio.
Obbligo: Mi piacerebbe che nella vostra storia ci fossero degli accenni all’arte delle Pozioni/dell’Alchimia.

Macbeth - Raccontatemi di un personaggio ossessionato dal potere. Voglio il racconto di una vera e propria discesa nel baratro. Possibilmente con un finale tragico, ma questo è a vostra discrezione, vedete dove vi porta la storia.
Divieto: Non voglio provare compassione per il vostro protagonista, tranne che sul finale. Dovete dipingermi uno stronzo fino al midollo; voglio l’angst, non il patetismo. Questo ovviamente non significa che il personaggio debba essere bidimensionale.
Obbligo: Citazione da usare (o direttamente, o come ispirazione): “Stelle, spegnetevi! Non rivelate il nero fondo dei miei desideri”, tratta proprio dal Macbeth.

Madame Bovary - Raccontatemi di un tradimento, di un personaggio sposato o seriamente impegnato che sceglie di tradire il compagno/la compagna. Può essere tormentato dal rimorso e comunque incapace di fermarsi, ma può benissimo essere una vera e propria carogna impenitente, la scelta è vostra, così come il finale.
Divieto: Non potete usare, come espedienti narrativi, l’Amortentia, la Maledizione Imperio o l’incantesimo Oblivion. Chi tradisce deve tradire sul serio!
Obbligo: La storia deve avere un finale ben definito, non potete lasciarla in sospeso. Sia che l’adulterio venga scoperto o meno, verso la fine deve esserci una svolta narrativa e un finale forte. Mi raccomando!

Paradiso perduto - Raccontatemi la cacciata dall’Eden di uno o più personaggi. Raccontatemi di gente che prima aveva tutto e adesso si ritrova con niente, una vera e propria caduta dall’Olimpo. La sfida del pacchetto? I vostri personaggi non devono essere molli o patetici, cercate di renderli ben strutturati, addirittura carismatici se ci riuscite. Insomma, voglio un POV forte.
Divieto: Il vostro protagonista non deve morire alla fine.
Obbligo: Citazione da usare (o direttamente, o come ispirazione): “La mente è la sua propria dimora, e in se stessa può fare un paradiso dell’inferno e un inferno del paradiso”, tratta proprio dal Paradise Lost di Milton.

Ritratto di signora - La protagonista del vostro pacchetto deve essere femminile! Voglio, appunto, un ritratto di donna vivido e puntuale, raccontatemi della vostra eroina che affronta il suo destino, qualsiasi esso sia (parole di Henry James, non mie). La vostra storia deve essere incentrata o attorno al tema del viaggio oppure attorno a quello del matrimonio. Fate voi!
Divieto: Raccontare il POV di altri personaggi. La storia deve essere vista dagli occhi della protagonista, che legge e interpreta la realtà intorno a sé, nel bene e nel male (non deve essere per forza un personaggio positivo!)
Obbligo: Nel caso sceglieste l’opzione “viaggio”, la vostra storia deve ambientarsi in almeno due luoghi differenti del Mondo Magico, che devono essere adeguatamente descritti; nel caso sceglieste l’opzione “matrimonio”, deve essere presente almeno un flashback/scena che descriva la cerimonia in sé.


[Modificato da Bella Black 10/10/2021 19:23]


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10/10/2021 19:25
 
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Ciao Bella, ci hai fatto forse aspettare per le valutazioni, ma posso dire parlando almeno per me che ne è valsa assolutamente la pena!
Sono contenta che ti sia piaciuta la storia e soprattutto che tu abbia apprezzato la mia resa stilistica e anche, complessivamente, la mia Dolores – un personaggio a cui tengo tantissimo, per cui vado sempre in ansia quando la presento in un contest xD
Per quanto riguarda la parte dell’IC, riconosco che manca il sadismo: risponde a una mia visione del personaggio, temo (anche il sadismo è in un certo senso una mezza maschera secondo me), ma soprattutto al fatto che, appunto, ormai avendo scritto molto di lei ho sicuramente finito per “umanizzarla” un pochino più del lecito. Ho infatti trovato particolarmente difficile dover scrivere di lei senza suscitare compassione nel lettore. La tua recensione su questo punto è preziosa, perché un po’ mi riporta sui binari canonici ahahah
Per le cose che mancano, sono d’accordo: non volevo esagerare anche nel presentare più rapporti, quindi mi sono concentrata su tre momenti simbolici… E Caramel, beh lui manca sempre in verità perché è un personaggio che proprio non mi piace. L’unica cosa su cui non sono d’accordo è il ruolo di Ellen: in verità, lei è un personaggio positivo e luminoso nella vita di Dolores, la colpa di Eillen è semplicemente quella di essere stata Babbana e mediocre… Ellen amava sua figlia così com’era (e anche nel canon riportato dalla Rowling, è suo padre ad allontanarle). Quindi, non credo ci fosse molto più da dire, dopo quell’inizio che vede Dolores bambina.
Infine, il pacchetto: anche qui hai pienamente ragione. Non c’è nessuna discesa del personaggio, ho interpretato male questa parte del pacchetto ma ormai avevo l’idea fissa nella mia mente per cui ho deciso lo stesso di proseguire.
Ti ringrazio per la valutazione molto attenta che vorrei come recensione.
Ti lascio le mie tre storie che ti consiglio di leggere per le recensioni premio, tutte in qualche modo collegate a questa che ho scritto:
efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3885094&i=1 Questa è una storia alternativa rispetto a quella che ti ho proposto dell’intero arco di vita di Dolores
efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3924846&i=1 Questa è una OS sull’amicizia tra Andromeda e Dolores
efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3899226&i=1 Questa è una OS sull’infanzia di Dolores prima di Hogwarts e il suo rapporto con i genitori
Grazie ancora e alla prossima!
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Post: 1.019
Giudice*
10/10/2021 23:37
 
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Ciao Bella, grazie per il giudizio approfondito e mi dispiace non aver compreso appieno il pacchetto.
Sulla punteggiatura mi sono mangiata le mani rileggendo. Se solo avessi lasciato sedimentare la storia e l'avessi riletta un paio di volte prima di mandartela (avevo tutto il tempo per farlo, tra l'altro) sicuramente sarebbe andata meglio, ma mi sono lasciata trascinare dall'entusiasmo. ^^'

Avrei dovuto scrivere una long per mostrare tutti gli aspetti del pacchetto e sì, io li adoro, e ho cercato di mostrare solo degli accenni adattando il focus sul pov della protagonista. Avrei dovuto costruire diversamente la storia, magari usare più pov in modo da diversificare gli ambienti, ma mi hai dato degli ottimi spunti di riflessione. Man mano che leggevo il tuo giudizio, mi mangiavo le mani e, al tempo stesso, me le sfregavo perché comunque questa storia mi ha ispirato un altro progetto e quindi avrò modo di ritornarci su questi temi.

Su Tom ho osato, me ne rendo conto. Ho scelto di mostrare, attraverso il pov di Walburga, un Tom seduttore che usa la Legilimanzia per dire quello che Walburga avrebbe voluto sentirsi dire, in un momento in cui lui è concentrato a costruire rapporti e contatti. Quindi sì, sembra OOC perché lui sa ingannare molto bene e farsi passare per ciò che non è. Il narratore interno di Walburga non mi permetteva di mostrare gli scopi di lui, ho sperato che quei cenni al fatto che lui sembrava in grado di leggerle dentro fossero sufficienti, ma probabilmente mi sono fatta trascinare dalla storia e non ho approfondito a sufficienza (intanto prendo appunti per il prossimo progetto).

Da ultimo, probabilmente è fuori tema dal pacchetto, e tu ti aspettavi il finale tragico, ma quello che sembra un lieto fine è la vittoria del sistema. Walburga accetta le regole nel nome della famiglia, rinuncia al lavoro e all'uomo che ama, ed è vero che può sembrare una rinuncia a metà, perché tutto sommato non rinuncia del tutto a Edward, ma non è nemmeno semplice dormire e fare dei figli con un uomo che non ami e vedere quello che ami che fa altrettanto con un'altra. Il costo di questo equilibrio è ciò che la irrigidirà e le renderà intollerabili le deviazioni di Sirius, perché se lei è riuscita, anche lui deve riuscirci.

Io ti ringrazio tanto per il giudizio super approfondito e puntuale che mi ha dato molto da pensare e mi ha ispirato un sacco e anche per il premio speciale. Sono felicissima che la mia Walburga ti sia piaciuta!

Per la recensione premio, scegli quello che vuoi, tanto è pieno di cose che potrebbero piacerti!

Grazie ancora!

"Come to the dark side, we have cookies!"

EFP: Severa Crouch
Forum EFP: Severa Crouch

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Post: 706
Giudice*
11/10/2021 11:07
 
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Ciao! Grazie mille per il tuo giudizio❤️❤️❤️

" How you doin'?"
Proud Gryffindor!
-Messrs moony wormtail padfoot and prongs are proud to present the marauder's map!- Mischief Managed..!
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Post: 1.234
11/10/2021 17:59
 
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Ciao!
Grazie infinite per il giudizio, mi hai dato tantissimi spunti di riflessione per migliorarmi.
Le descrizioni scarne sono un mio difetto e ci sto lavorando. Tendo a concentrarmi più sui personaggi e sui dialoghi, e mi rendo conto che a risentirne sono sempre le descrizioni.
Per quanto riguarda l'introspezione interna, invece, ho voluto renderla scarna proprio per sottolineare la totale mancanza di rimorso da parte di entrambi, ma soprattutto da parte di Pansy. Però, magari avrei dovuto rendere questa cosa più chiara.
La scelta di far scambiare le bacchette è avvenuta all'ultimo, in effetti. All'inizio, volevo che fosse proprio Draco ad uccidere Theodore, ma sarebbe stato OOC (abbiamo visto nel sesto libro quanto sia difficile per uno come Draco uccidere qualcuno); quindi ho usato questo "stratagemma", ma anche qui, complice la scarsità di descrizioni, avrei potuto rendere meglio la scena.
Nel bel mezzo della rissa, l'unico che avrebbe potuto accorgersi dello scambio delle bacchette sarebbe stato Theodore, che, però, è morto prima di poter rivelare il vero assassino.
Infine, per le doti "amatoriali" di Blaise, c'è da dire che il POV è quello di Pansy, che ha anche lei sedici anni. Ha sentito delle voci di corridoio e le ha prese per vere. E le stesse voci sono state messe in giro da delle adolescenti con poche esperienze. Durante l'adolescenza, basta aver avuto qualche esperienza in più degli altri per far scalpore ed essere additati come Rocco 🤣

Comunque, ti ringrazio ancora per il giudizio, perché era da tantissimi anni che non partecipavo ad un Contest e non mi aspettavo questo risultato.
Mi ha fatto molto piacere che tu abbia apprezzato la caratterizzazione di Blaise e Pansy, perché sono due personaggi a cui mi sono affezionata di recente e ci tenevo a renderli decentemente.
Grazie infinite anche per il premio speciale! E ode a te per aver rivelato tutti i pacchetti, ne farò buon uso! 😄

Per le recensioni, fai tu. Ultimamente aggiorno di rado, ma troverai sicuramente qualcosa 😘

Sansa: Why are you always so hateful?

The Hound: You'll be glad of the hateful things I do some day, when you're Queen and I'm all that stands between you and your "beloved" King.
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Post: 2.943
Giudice*****
12/10/2021 19:21
 
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Ciao Bella e grazie per il bellissimo giudizio, ovviamente sono stra contenta del risultato.
Se posso, preferirei risponderti in privato al giudizio, come risposta alla recensione, perché al momento non ho né il tempo né la forza mentale di rileggere tutto e rispondere puntualmente... spero che tu non me ne voglia.

Per le recensioni premio, ti lascio un po' le tappe fondamentali del mio profilo, ma se non ti dovesse ispirare una storia, sentiti libera di scegliere a tuo gusto:

L'autunno non esiste (foglie accartocciate)
(Draco/Hermione)

La rinascita dell'anno mille (Tosca/Salazar)

A sette passi di distanza (Severus/Lily Luna)

Il posto che ti somiglia (Fred/Asteria)

Onora la madre (Bellatrix/Voldemort)

Così dovrei aver coperto tutto AHAHAH 😘
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