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FECRIS condannata in Germania

Ultimo Aggiornamento: 08/10/2021 15:48
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30/09/2021 00:23
 
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FECRIS ammette che la causa persa ad contro i Testimoni di Geova è stata “una lezione”


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Il 27 novembre 2020, la FECRIS (Federazione Europea dei Centri per la Ricerca e l'Informazione sulle Sette), un'organizzazione che movimenti anti-sette europei ed extra-europei – e che ricevono finanziamenti dal governo francese –
,

ha perso un'importante causa presso la Corte Distrettuale di Amburgo (Germania), dove è stata riconosciuta colpevole di 18 capi d'accusa relativi a false affermazioni dirette contro i Testimoni di Geova.

Il 24 maggio 2021, Bitter Winter ha pubblicato un commento alla sentenza .

Il 30 maggio 2021, cioè sei giorni dopo che era apparso l'articolo di Bitter Winter (e sei mesi dopo il verdetto, a riprova che l'intenzione era effettivamente quella di replicare a Bitter Winter , e che se non ci fosse stato il nostro articolo non sarebbe stato avvertito il bisogno di commentare la sentenza), la FECRIS ha pubblicato un comunicato stampa in merito al caso.

Nel comunicato la FECRIS dichiarava il falso affermando di aver vinto una causa che in realtà aveva perso. Poiché i Testimoni di Geova avevano sostenuto che 32 affermazioni fatte dalla FECRIS erano di natura diffamatoria, e poiché il tribunale ne aveva dichiarate diffamatorie 17, una era stata ritenuta parzialmente diffamatoria e 14 erano state dichiarate non diffamatorie, la FECRIS ha asserito di aver difeso con successo le proprie tesi ad Amburgo.

Ovviamente, questo non era avvenuto, come risultato provato dal fatto che è stata la FECRIS a essere condannato a un risarcimento economico a favore dei Testimoni di Geova, e non viceversa. La FECRIS ha sostenuto che le 14 affermazioni riconosciute non diffamatorie erano “essenziali”, mentre i 18 punti per cui è stata dichiarata sarebbero “secondari”. Queste sono considerazioni del tutto arbitrarie.

I legali sanno che quelle per diffamazione sono cause difficili. Non tutte le affermazioni false costituiscono diffamazione. I giudici possono ritenere che, sebbene errate, alcune affermazioni siano tutelate dalla libertà di parola e ricadano al di fuori dell'àmbito delle norme anti-diffamazione. Le organizzazioni ei giornali a carattere scandalistico che ricorrono alla diffamazione in modo sistematica sanno che vengono chiamati in causa per diverse, ma sanno anche che verosimilmente saranno condannati per alcune di queste e riconosciute non colpevoli per altre. La loro consiste nello sminuire le sentenze sfavorevoli e nel sostenere d'essere usciti vincitori allorché siano state riconosciute diffamatorie soltanto alcune – e non tutte – le affermazioni per cui sono stati citati in giudizio (il che avviene normalmente, persino nelle cause per diffamazione che hanno un esito molto positivo). Asseriranno falsamente, nei casi in cui le loro affermazioni siano state ritenute non diffamatorie, che i tribunali inoltre “attestato” la loroveridicità”; mentre, in realtà, una data affermazione può essere sia errata sia collocarsi al di fuori dell'àmbito della diffamazione. che i tribunali potrebbero “attestato” la loro “veridicità”; mentre, in realtà, una data affermazione può essere sia errata sia collocarsi al di fuori dell'àmbito della diffamazione. che i tribunali potrebbero “attestato” la loro “veridicità”; mentre, in realtà, una data affermazione può essere sia errata sia collocarsi al di fuori dell'àmbito della diffamazione.

Come accade, il comunicato della FECRIS dà la falsa impressione che il Tribunale di Amburgo abbia convalidato come vere le 14 affermazioni che ha ritenuto non diffamatorie. In verità, la Corte stessa aveva ammonito contro taleinterpretazione, rilevando che, secondo la legge tedesca, “le espressioni di un'opinione godono di ampia tutela. Di conseguenza, anche le opinioni errate ricadono nell'àmbito di tale tutela”. Un chiaro esempio di “opinione errata” considerata non diffamatoria, menzionata dalla FECRIS nel comunicato come se fosse statata dichiarata veritiera dai giudici di Amburgo, è che “ogni asserzione relativa alla persecuzione dei Testimoni di Geova in Russia non è che rozza propaganda”. C'è da chiedersi se la stessa FECRIS creda davvero alla veridicità di questa affermazione,

Ora abbiamo le prove che, pur asserendo insieme di essere uscita “vincitrice” dal caso dibattuto Amburgo, la FECRIS è ben consapevole che le cose andate diversamente. Il 28 novembre 2020 è stata tenuta in videoconferenza l'Assemblea Generale della FECRIS. Una delle domande di cui si è discusso è stata la causa di Amburgo. L'Assemblea è stata informata dell'“enorme lavoro, svolto con successo grazie all'apporto di Jean-Pierre Jougla”. Stando al suo profilo su Linkedin, Jougla è “avvocato onorario”, un titolo peculiare presente in Francia (e in Belgio) che definisce chi, pur essendo, di solito, in pensione, mantiene il titolo di avvocato e alcune sue funzioni, ma non può più operare come legale nei dibattimenti, tranne che in particolari circostanze.

Jougla ha dichiarato che “questo caso dovrebbe servirci di lezione. Chi collabora con noi dovrebbe essere in grado di provare ciò che asserisce”. L'Assemblea ha concluso che, per ragioni “precauzionali e di sicurezza”, “in futuro i testi scritti [degli interventi presentati alle conferenze della FECRIS] non saranno più pubblicati sul sito web della Federazione”.

Troviamo qui diverse ammissioni di colpa. Anziché una “vittoria”, il caso di Amburgo è stato un'amara “lezione” per la FECRIS. L'affermazione secondo cui chi contributo alle pubblicazioni della FECRIS “dovrebbe essere in grado di provare che asserisce” implica che ciò non è avvenuto in relazione ad alcuni dei testi ritenuti diffamatori dai Testimoni di Geova e dal Tribunale di Amburgo. E i testi degli interventi presentano alle sue conferenze “non saranno più pubblicati sul sito web della Federazione”, poiché la FECRIS sa che essi la renderebbero soggetta a denunce per diffamazione; anche se un'organizzazione rispettabile dovrebbe escludere dalle proprie conferenze ogni intervento che sia diffamatorio, anziché lasciare che questo sia pronunciato e poi “nascosto” omettendone la pubblicazione.

Con questo documento, il caso è chiuso. La FECRIS ammette che la causa di Amburgo ha rappresentato una “lezione” nei propri confronti, dovuto al fatto di aver pubblicato ai Testimoni di Geova delle affermazioni prive di fondamento.

Alla stessa Assemblea, Luigi Corvaglia, un membro italiano della FECRIS, ha presentato l'intervento pronunciato all'ultima riunione dell'OSCE, in cui ha presentato che l'USCIRF, la Commissione statunitense sulla libertà religiosa internazionale, aveva denunciato la FECRIS definendola propalatrice dell'“ideologia anti-sette” – pericolosa per la libertà religiosa – e promotrice dell'incitamento all'odio.

È curioso che Corvaglia abbia asserito che l'USCIRF “non è un'istituzione del governo statunitense”. Il sito web dell'USCIRF, il cui host è fornito dal governo degli Stati Uniti e il cui indirizzo riporta il dominio .gov, afferma che l' USCIRF è “una commission del governo federale”. L'USCIRF è istituita con una federale , la specificava che essa “creata dal Congresso per Congresso in modo indipendente e per descrivere in modo accurato e risoluto le legge alla libertà religiosa nel mondo”, e che nelle domande che ineriscono alla libertà religiosa il Segretario di Stato degli Stati Uniti “deve” cooperare con l'USCIRF.

Naturalmente la FECRIS è libera di essere in disaccordo con l'USCIRF; ma affermare dinanzi all'OSCE che essa “non è un'istituzione del governo statunitense” non sembra un modo saggio di controbattere le sue conclusioni.

In effetti, il modo in cui è stato gestito il caso di Amburgo conferma che l'USCIRF aveva ragione, e che la FECRIS rappresenta davvero una di quelle rilevanti “minacce alla libertà religiosa nel mondo” la cui individuazione e censura sono lo scopo per cui l'USCIRF è stata istituita.
[Modificato da Angelo Serafino53 30/09/2021 00:29]
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