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Candidatura Feyroth

Ultimo Aggiornamento: 13/03/2022 21:05
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Registrato il: 25/01/2022
Città: CUSANO MILANINO
Età: 32
Sesso: Maschile
Utente Junior
25/01/2022 21:41
 
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Nome: Feyroth
Razza: Umano (Nordico)
Livello: 4

Storia:

Nascita e primi anni:
Narra la storia che a metà Gennan dovesse nascere, secondo gli antichi sacerdoti, "Colui che fu
il primo degli ultimi". Si narra che fu così che Gunnar della discendenza Anunnaki ( L'insieme o
parte degli Dei ), e Nobile di famiglia, volle follemente un primogenito maschio. Fu così che,
durante la battaglia del clan Anunnaki e del clan Anunn ( Storico rivale ), in una notte di luna
piena, si accinse a pregare il Dio Khorr, il quale rispose con una chiara visione, per la profonda
devozione di Gunnar: dare la vita del clan rivale per la promessa del primogenito maschio. Ma
fu la stessa visione e le stesse parole del Dio Khorr che, con altri Dei Morwell e Feriy,
annunciarono che quel Primogenito maschio sarebbe stato devoto alla Luna stessa, quello il
prezzo: portare su di sé la maledizione che già possedeva Gunnar. Desideroso della
riconoscenza per quel dono, e della benevolenza di Khorr e degli altri Dei, concordi col dio della
Guerra e dell'onore, accettò tale patto e fu così che si unì ad una Sacerdotessa nella notte dei
fuochi di Baltene, sotto l'ombra ed il caos del potere del Dio e della Dea. Fu suo consorte per
quell'anno, colui che aveva scelto di dare la vita per la tribù: era il migliore e il più forte tra tutti, e
suo fu il seme del figlio che fu concepito. Dalla loro unione nacque, in quella gelida notte di
metà Gennan, il loro figlio, che emise il primo vagito nell'istante stesso in cui in quella piovosa e
buia notte un tuono squrciò il cielo, e ne fu prova di quel rombo che il primo figlio di quella
unione venne accolto dalla Luna. Si narra che alla nascita del pargolo la pioggia cessò in breve,
il vento soffiò via quelle minacciose nubi e la luna le accolse, tingendosi di rosso, alta nel cielo.
Avevano visto qualcosa nel piccolo che già si mostrava essere ben robusto ed in forza e quegli
occhi così dannatamente ammalianti, erano troppo color del ghiaccio, troppo color della stessa
luna, ma nessuno si aspettava di certo che dentro di lui il retaggio di quella bestia ancora sopita,
potesse aver già preso possesso della sua anima e del suo corpo. Lo svezzamento del piccolo
alimentava sempre più dubbi negli animi dei consorti, non solo per la sua costante crescita e
robustezza, ma anche per quel suo modo di fare che al giungere della luna piena portava il
bimbo a mostrarsi violento con gli altri, irascibile e parecchio possessivo nelle cose che riteneva
sue; al contrario, durante le altre fasi lunari, si mostrava essere giocoso, di buona compagnia e
per nulla geloso, condividendo giochi, pensieri e parole con i suoi "compagni di gioco". Ma il
dolore del padre era talmente forte e insopportabile per aver passato la maledizione al suo
primogenito, che decise così di abbandonare quel figlio alle sole cure di colei che lo aveva
generato, la madre, la Sacerdotessa, che scelse per lui una vita lontana dalla Dea, lontano da
lei. Fu così che, trascorsi tre anni, venne presa la decisione di affidarlo alle cure di altre persone
a lei conosciute nel nord di Asarn, in un piccolo villaggio al di fuori della grande città e di cui si
fidava: aveva notato gli strani comportamenti che ricordavano l'uomo con il quale aveva deciso
di unirsi, consapevole della maledizione che suo figlio portava con sé. I nuovi genitori si
recarono quindi dai sacerdoti del villaggio, per avere una spiegazione di quel comportamento
irruento, impulsivo e precoce. La visione fu subito chiara ai Sacerdoti e ciò che videro lo resero
noto, così che tutti ne fossero testimoni: avevano visto il bambino al fianco di un lupo dal manto
bianco e gli occhi scintillanti; il lupo lo proteggeva del freddo col suo calore, mentre la luna
piena illuminava entrambi.
Nonostante nulla di tutto ciò avesse per loro un senso, i genitori adottivi decisero di crescerlo
normalmente, come fosse un bambino come tanti altri. Non potevano infrangere la promessa
data alla vera madre del piccolo, ma evidentemente così non sarebbe stato.


Adolescenza e maggiore età:
Ormai cresciuto, e divenuto adolescente, era sempre più chiaro, a chi fino ad ora lo aveva
accudito, che qualcosa in lui dimorava nascosto. Molto più robusto dei ragazzi della sua età,
molto più forte e molto più ignaro del destino che si sarebbe segnato per lui. I ricordi dei genitori
erano ben pochi, sbiaditi dal tempo e disordinati nella sua testa, e l'unica certezza era in quella
famiglia che accolse come sua. Ma il caos che albergava in lui, alimentato dalle memorie
nebulose della sua infanzia, ne suscitava maggiormente la rabbia: lo tormentava il non ricordare
chi fosse realmente. I pensieri erano talmente confusi e frammentati che lo portarono
dall'indovino del villaggio, a chiedere quale potesse essere il suo passato ed il suo futuro. Era
una notte d'estate e lui sembrava già attenderlo. Sorrideva, si feceva beffa di lui, ma la risposta
non tardò ad arrivare: «Se tu sapessi il tuo futuro, non staresti qui a parlare con me e ti
crogioleresti per quanto sorprendete e quanto pauroso sia ciò che ti attende. Ho visto fin quanto
gli Dei mi hanno concesso di vedere, sì devoto e ringraziali per la vita che ti è stata offerta. Il tuo
futuro sarà lontano da queste terre, così come sarà vicino alle stesse. Del tuo passato non
amareggiarti, affronta con valore il presente ed il tuo futuro ed accettalo come hai sempre fatto
fino ad ora, sotto l'ombra ed il caos, nel potere degli Dei e della tua rabbia. La causa del tuo
presente è il tuo passato, come la causa del presente sarà il tuo futuro. È tutto». Parole
incomprensibili quelle dell'indovino, e forse insignificanti per il ragazzo. Da lì se ne andò, con più
domande e nessuna risposta. Ma ripensò a lungo a quelle parole e fu la ricerca della
conoscenza a spingerlo a prendere in mano il proprio destino. Fredda fu la notte in cui decise di
abbandonare tutto e tutti e di allontanarsi dal Nord e da quella che un tempo chiamava famiglia.
Il desiderio di essere libero e vagare per L'Aengard portò l'uomo a trovare la pace che
desiderava e tanto bramava. I sensi di rabbia e gli scatti d'ira con gli anni si attenuarono, così
pure quei comportamenti possessivi e scontrosi che l'avevano dominato per anni. Nonostante
tutto, dentro di lui la bestia alberga silente, attendendo il momento giusto per mostrarsi a lui e
agli Dei


Causa della Maledizione:
Ereditata dal padre come narrato nella storia del PG.

Psicologia del pg PRIMA del cambio razza:


- Temperamento e carattere: Parto dal presupposto che la storia di Feyroth faccia ben intendere come la sua infanzia sia stata abbastanza traumatica. Ha spesso un carattere schivo e di poche parole, soprattutto con chi non conosce, lasciando che siano gli altri ad esporsi e non lui, ascoltandoli e rimanendo silenzioso se non interpellato. Non parla spesso di se stesso se non emotivamente preso dalla persona con cui si rapporta e con la quale deve nascere subito un certo feeling. Si mostra con un carattere forte esternamente, ma dentro è fragile come cristallo, proprio perche è combattuto con i ricordi sfocati del suo passato che spesso lo fanno dubitare delle persone e delle conoscenze fatte, credendo che la maggior parte delle volte non sia la cosa giusta da fare. Uno che nell'azione non si tira mai indietro. Un tipo che fa andare le mani se deve per dimostrare che non è succube di nessuno e di nulla. Valoroso e temerario quando serve, possessivo, incline alla violenza se disturbato o si sente invaso il proprio spazio personale.

Personalità: Alle altre persone mostra una facciata da duro. Scherza con chi gli è simpatico e non dà ovviamente etichette a nessuno. Per lui tutti sono allo stesso livello ed il rispetto deve essere reciproco, altrimenti preferisce troncare i rapporti e tornare per la sua strada. E' uno vendicativo, non lo da a vedere anche se l'idea passa svariate volte nella sua testa, preferendo lasciar perdere inizialmente. Non ha problemi a lasciarsi indietro le persone che lo tradiscono ( occhio per occhio, dente per dente), questa la sua filosofia. Molto possessivo con chi ama e con chi lo fa stare bene, diventando aggressivo quando le vede in difficoltà o derise, offese da terzi. Quando c'è da andare all'azione non si tira certo indietro.

Psicologia del pg DOPO il cambio razza:

Non c'è molto da cambiare, se non un punto che prendo di carattere e temperamento che sicuramente verrà modificato: " Si mostra con un carattere forte esternamente, ma dentro è fragile come cristallo, proprio perche è combattuto con i ricordi sfocati del suo passato che spesso lo fanno dubitare delle persone e delle conoscenze fatte, credendo che la maggior parte delle volte non sia la cosa giusta da fare." Al scoprire che sia un Mannaro non si sentirà più fragile come un cristallo e questo aspetto non lo porterà a dubitare più delle persone e se abbia fatto le scelte giuste, ponderando a suo modo e valutando con chi stare e con chi tenersi lontano, dimostrando maggiore sicurezza di se stesso su questo aspetto. Ovviamente il cambio razza comporterà anche essere più instabile, lunatico, aggressivo e focoso, avrà meno controllo e sarà più istintivo, per il resto il tutto rimane invariato.

Forma bestiale desiderata: Leone Bianco
Peso: 350kg ( solitamente un leone adulto arriva a 300kg circa)
Altezza in piedi: 2,5 m
Altezza al garrese: 175cm
Lunghezza: 250cm ( anche se può arrivare a 3,3 m Da sapere se si può cambiare questo parametro o deve rimanere massimo di 2,5m come in "Razza mannara" )
Artigli: 15 cm retrattili
Zanne: Canini 15 cm

Immagine:
www.cheapdiamondpainting.com/image/cache/catalog/Products/2020112114045784-1000x...

[Modificato da Feyroth 25/01/2022 21:51]
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