Il primo intervento è a cura di
don Franco Fiorino, il conduttore, che affronta il tema
Il modo e il significato della morte di Gesù dicendo:
I tdG non accettano il fatto che Gesù sia morto in Croce e addirittura considerano pagana tale modalità
Ma leggiamo cosa dice il vangelo in Marco 15:21-24:
21 In quel momento tornava dai campi un certo Simone di Cirene, padre di Alessandro e Rufo. Simone fu costretto a portare la croce di Gesù.22 Portarono quindi Gesù in un posto chiamato Gòlgota (gòlgota significa teschio). 23 Là gli fu offerto del vino con erbe amare, ma Gesù lo rifiutò. 24 Poi lo inchiodarono alla croce e si giocarono a dadi i suoi vestiti.
Si parla di una orribile esecuzione capitale che i romani usavano contro gli schiavi e ribelli delle province dell’impero.
La croce era costituita da un palo verticale fisso, che spiega come mai nel NT si parla di legno e un legno orizzontale (patibulum) portata sul luogo della crociifissione e sulla quale veniva inchiodato e innalzato. Poi un sostegno reggeva il corpo e in alto la scritta in ebraico, greco e latino con il motivo della condanna.
Diversamente dai tdG san Paolo non considera pagano tale strumento, anzi leggaimo in 1 corinti 1:18-24:
8 La parola della croce infatti è stoltezza per quelli che vanno in perdizione, ma per quelli che si salvano, per noi, è potenza di Dio. 19 Sta scritto infatti: Distruggerò la sapienza dei sapienti e annullerò l'intelligenza degli intelligenti.
20 Dov'è il sapiente? Dov'è il dotto? Dove mai il sottile ragionatore di questo mondo? Non ha forse Dio dimostrato stolta la sapienza di questo mondo? 21 Poiché, infatti, nel disegno sapiente di Dio il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio di salvare i credenti con la stoltezza della predicazione. 22 E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, 23 noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; 24 ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio. 25 Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.
Quindi la croce è motivo di gloria per i cristiani come si legge anche in Galati 6:14:
Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.
La croce è verticale quindi unisce terra e cielo, quindi rappresenta la vera meta della morte di Gesù ossia la sua resurrezione, sorgente di salvezza per l’umanità.
Non è quindi la sua crocifissione qualcosa da rifuggire ma è anzi un vanto, il segno dell’amore grande e immenso di Dio per tutta l’umanità. Quindi Dio che si fa uomo in Gesù e ci libera dalla morte attraverso al sua morte atroce, tragica, una delle modalità più terribili.
Perché allora per i tdG non è fondamentale la morte di Gesù in croce?
Nella TNM addirittura anziché croce traducono palo di tortura. Ma attenzione ricordiamo che fino al 1931 anche per i TdG la croce era importante al punto che compariva sul frontespizio della loro rivista ufficiale Torre di Guardia.
Spesso citano anche il Dizionario dei concetti biblici del NT (DCBNT, 1989), alla voce Croce/albero, per dimostrare che stauros è solo un palo diritto. In realtà dicono una mezza verità, come spesso fanno i loro vertici, citando opere di consultazione in modo parziale. L’articolo intero del DCBNT in realtà spiega il modo di condanna in Croce secondo l’uso romano dicendo che il condannato portava solo il patibulum, ossia la trave orizzontale, e poi ivi veniva legato o inchiodato e affisso sul palo che era già impiantato per terra. In questo modo si formava una croce. Ma i tdG continuano a far credere che il Dizionario sostenga che Gesù fosse affisso ad un singolo legno, ma questo non è vero, è una citazione mutilata, per supportare la propria tesi.
Perché quindi questa avversione dei tdG verso la croce, che considerano addirittura satanica e quindi da aborrire? Scrivono infatti nel loro libro ufficiale Ragionimano facendo uso delle Scritture alla voce croce:
"Cosa provereste se un vostro carissimo amico fosse messo a morte dietro false accuse? Vi fareste una copia dello strumento con cui è stato ucciso? Lo considerereste un oggetto caro o lo aborrireste?"
La Chiesa Cattolica, non ha mai interferito con la modalità degli artisti di rappresentarla. Quello che conta è il significato e la Parola di Dio non disprezza ma anzi esalta la croce come mezzo di salvezza degli uomini. E’ motivo di vanto ed esaltazione per i cristiani In Giovanni 3:14-15 infatti si legge:
14 E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, 15 perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».
Il verbo grecco per innnalzare significa anche esaltare.
Similmente leggiamo le parole di Gesù stesso in Giovanni 12:32-33:
32 e io, quando sarò innalzato dalla terra, attirerò tutti a me». 33 Così diceva per indicare di qual morte doveva morire.
Anche Galati 3:1:
3,1 O stolti Gàlati, chi mai vi ha ammaliati, proprio voi agli occhi dei quali fu rappresentato al vivo Gesù Cristo crocifisso?
Come possiamo vedere tutta la Parola di Dio ci fa capire che la croce non va disprezzata come fanno i tdG ma esaltata, è motivo di vanto ed anche oggetto di adorazione, in quanto mezzo di salvezza dell’umanità, Dio che si è fatto uomo e pertanto segno dell’amore di Dio per tutti noi, segno di speranza e di vita eterna.
Lascio la parola a chi desidera replicare...
[Modificato da viceadmintdg1 30/04/2022 12:44]