Sono sussurri, aliti di vento, i torturati,
sopra memorie plastiche squarci di tela
e dietro il nulla,
oltre ai percentili calcoli dei detrattori
delle politiche nei loro mercantili,
dei clericalismi vuoti dei partiti,
delle testate dei giornali
in attesa dello schianto, dell'incendio, delle urla,
degli orgasmi strozzati dei lettori
analfabeti.
E dopo le torture le carezze della sepoltura,
inchieste e colpe, processi e show,
con i sommozzatori che esplorano il fondale
e l'apprensione ansiosa dei paganti
- assolti i diritti SIAE -
ma era solo un ramo morto,
non un cadavere,
per le vostre imbandite tavole.
Sono sussurri di vento, le voci dei torturati
e gorgoglii d'acqua che spengono,
come la pioggia candele,
il respiro.
Sono bufere le mille voci degli annegati
che infrangono ogni speranza nelle ondate,
sui piloni dei porti abbandonati
dalle coscienze
che la domenica confessano le loro pagliuzze
mentre consegnano travi e colonne lignee
alla comodità di un silenzio
che odora d'incenso infernale.
Sono graditi commenti e critiche.