Articolo di Paul Simpson.
Da "Elvis Australia".
"Double Trouble" è un film molto facile da odiare. Per la maggior parte dei fans, la vista di Elvis che canta "Old MacDonald" sul retro di un camion è una ragione sufficiente per ignorare questo film.
E poi ci sono i Wiere Brothers, un presunto trio comico la cui idiozia è ovviamente ispirata ai film della "Pantera Rosa". È sorprendente che Elvis, un tale fan di Peter Sellers che spesso si esibiva in imitazioni dell'ispettore Clouseau, non li abbia presi a colpi di karate tutti e tre. E la sceneggiatura contiene le solite assurdità: il pozzo più antico di Anversa risulta avere i lati in acciaio ondulato!
Eppure, nonostante tutto ciò, "Double Trouble" è un film di Elvis per il quale nutro un forte, inspiegabile affetto - una considerazione che mi chiedo se la star stessa condividesse, a giudicare dalla sua interpretazione fluida e affascinante e dai suoi valorosi sforzi per far funzionare alcune canzoni su un palcoscenico della "Radio Recorders" che aveva, come disse Ernst Jorgensen, "tutta la presenza di una gigantesca lattina".
È vero, ha abbandonato "Old MacDonald" dopo sette takes, ma si può biasimarlo?
"Double Trouble" è una stranezza. Il tono del film varia dallo slapstick alla musica e alla minaccia e le transizioni non sono sempre gestite con abilità. La sceneggiatura di Jo Heims (da una storia dello scrittore inglese di suspense Marc Brandel) gestisce meglio il dramma che la commedia. Il titolo provvisorio era "You're Killing Me!" e alcuni hanno suggerito che l'obiettivo fosse quello di ricreare le buffonate del film dei Beatles "Help!". Tuttavia, dopo molte visioni, "Double Trouble" sembra più un film nato come una storia più cupa e ricca di suspense, a cui sono stati sovrapposti, per le solite ragioni, 17 minuti di canzoni, un po' di slapstick (inteso come spirito comico dei Beatles/Sellers) e un pappagallo parlante.
I film di Elvis erano spesso carichi di allusioni, ma il fatto che la misteriosa Jill (Annette Day) abbia solo 17 anni quando Presley, nei panni del cantante di nightclub Guy Lambert, inizia a corteggiarla, significa che alcune battute sono un po' più vicine all'osso del solito. Quando viene rivelata l'età di Jill, Elvis osserva: "A diciassette anni ne avrò venti".
Heims ha scritto il film di Clint Eastwood "Breezy" (1973), in cui un diciassettenne spirito libero si innamora di un uomo anziano e bruciato, William Holden, quindi spingere il cliché della storia d'amore tra maggio e settembre al limite della legalità potrebbe essere stato uno dei temi preferiti.
In "Double trouble", la giovinezza di Day è resa scioccamente vivida quando appare in uniforme scolastica. C'è uno strano sottofondo autobiografico: Elvis incontrò per la prima volta Priscilla (che divenne la signora Presley meno di un mese dopo l'uscita di questo film) quando lei aveva 14 anni. E c'è un'altra misteriosa allusione al gemello nato morto di Elvis, Jesse Garon, quando il Re si imbatte in due ragazze gemelle identiche in un nightclub di Londra.
La fortuna di Jill è stata segretamente depauperata dallo zio Gerald (John Williams) che decide che lei deve morire per i suoi peccati. La sua ambizione omicida dà vita ad alcune scene memorabili: il caos mascherato ad Anversa è davvero minaccioso, e si conclude con un'interpretazione di Michael Murphy nel ruolo del sicario che ricorda, ma non eguaglia, la cattiveria felina di Roddy McDowell. Allo stesso modo, Yvonne Romain aggiunge intrigo ma non è abbastanza seducente o sinistra da convincere come femme fatale e il suo inseguimento di Elvis è così languido da minare il titolo, che presumibilmente allude ai "problemi" della star nell'essere inseguita da due donne.
Scoperta in un antiquario londinese, la Day - al suo primo e ultimo film hollywoodiano - è una Jill convincente, anche se irritante. Forse a causa della sua inesperienza, la sua paura è quasi palpabile mentre la trama prende slancio.
La sceneggiatura di Heims complica ulteriormente le cose con un'inutile sottotrama che riguarda un diamante (un evidente furto da "Help!" in cui un anello di valore viene inviato a Ringo, e il diamante della Pantera Rosa nelle commedie di Sellers) nascosto nel bagaglio di Jill che segue Elvis attraverso il Nord Europa. Il diamante è il pretesto per qualche slapstick di scarso livello da parte di Chips Rafferty, un Terry-Thomas povero e Norman Rossington, finora noto soprattutto per la sua interpretazione in "A Hard Day's Night". Le intriganti allusioni ai Fab Four del film non si fermano al diamante e a Rossington. I "G-Men", la band di supporto di Elvis, hanno i copricapi dei Beatles. L'età di Jill richiama la canzone dei Beatles "I Saw Her Standing There" con il verso "She was just seventeen, you know what I mean", un testo che Elvis avrebbe poi citato ridendo e cantato nel suo camerino a Las Vegas.
E la decisione dei produttori di far fingere a Elvis un tour in Europa, per sfruttare la moda delle discoteche europee, inserisce bizzarramente questa icona tutta americana in un ambiente che si adatta ai suoi rivali più di quanto si adatti a lui.
L'intero film sembra, a volte, un promo per la moda mod, ma Elvis a volte sembra un cameriere con la sua giacca corta.
Il Re avrebbe potuto riconoscere alcune allusioni. Sicuramente conosceva i film dei Beatles. Quando il giornalista rock Ray Connolly lo incontrò a Las Vegas, menzionò Mal Evans, uno degli assistenti dei Beatles, ed Elvis rispose: "Sì, è il ragazzo di Help che continuava a nuotare".
Il meglio delle canzoni di "Double Trouble" è buono. Il fresco, anche se un po' surreale, jazz sofisticato da nightclub di "City By Night", la semplice bellezza di "Could I Fall In Love" (molto più convincente come master non doppiato nella versione "Follow That Dream") e il vigore di "Long Legged Girl (With The Short Dress On)" funzionano meglio della maggior parte dei numeri delle colonne sonore degli anni Sessanta. La canzone che dà il titolo al film è una delusione, soprattutto perché è stata scritta da Doc Pomus e Mort Shuman, mentre "I Love Only One Girl" funziona nel contesto del film e "There's So Much World To See" ha un certo swing. Ma "Baby If You'll Give Me All Your Love" è una sitcom rock e "Old MacDonald" è inqualificabile. È un segno di quanto il management di Elvis abbia perso la bussola il fatto che questa canzone sia stata pubblicata - per non parlare della ristampa dell'album economico "Elvis Sings Hits From His Movies" nei primi anni Settanta!
Un modo per valutare i film di Elvis è osservare quanto sia motivato. In "Double Trouble", è affascinante, impegnato e fluido - un contrasto sorprendente con "Paradise, Hawaiian Style", in cui spesso assomiglia a una statua di cera sorridente - quasi come se volesse che il film fosse migliore di quello che è.
"Double trouble" ha troppe cose in ballo per il suo stesso bene, alcune delle commedie (specialmente quelle slapstick) sono mal riuscite e le canzoni variano in qualità, ma rimane uno dei suoi film dalla formula più intrigante - una specie di miracolo visto che il regista Norman Taurog, come rivelato nel libro di Peter Rifkind "Easy Riders", a quel punto era cieco da un occhio.
Quando ho rivisto "Double Trouble" un paio di volte prima di scrivere questo articolo, l'ho trovato molto più irritante e molto più divertente di quanto ricordassi. Perché non vedere cosa ne pensate?