1. Breve Storia Iniziale del Personaggio
Bg:
Parte 0: Il Padre
Thorfinn era un uomo mite, sulla 40ina d'anni. Era un semplice commerciante di Asarn, dove aveva una piccola bottega in cui conciava pelli e pellicce da rivendere agli avventurieri che attraversavano la via del Nord; inoltre, aveva anche un discreto successo all'interno del mercato locale. Ormai nella mezz'età, aveva accumulato una discreta fortuna, ma anche una profonda insoddisfazione dovuta ad una vita sempre uguale a se stessa, senza stimoli, sempre ligia ad una forzata modestia ed umiltà. Caratteristiche che non gli sono valse la compagnia di nessuna donna, sempre reticente al contatto con il sesso desiderato e rimanendo da solo a godersi il patrimonio accumulato, ma senza avere qualcuno con cui dividerlo, che sia una compagna, un’amica oppure un amico. Conosciuto, comunque, come una persona molto generosa a modo suo, morigerata, ma che non aveva problemi di avarizia ed anzi elargiva volentieri per collette di quartiere, donazioni ed elemosine. Non poteva, in quel modo, non attirare le attenzioni di un demone così attratta dalle persone miti come Amira, che in lui vedeva la sua prossima preda.
Parte 1: Il concepimento
Un giorno, infatti, ricevette una cliente molto particolare, non i soliti avventurieri oppure i soliti vicini che richiedevano le solite pellicce, adatte alle traversate e meno ad i balli. Bella come non si era mai immaginata di poter vedere una cliente e dai modi così affascinanti da non poterne rimanere stregato, ma anche diversa, molto diversa, da tutte le persone che conosceva o che aveva anche solo incrociato. Non aveva mai visto una donna, ammesso che lo fosse, come lei. Androgina, un fisico esile e ricoperto da gioielli, tatuaggi ed incisioni di qualsiasi tipo, come a dover riempire fino a quando riusciva a mettere ulteriori decorazioni al proprio corpo. Capelli neri, lisci e lunghi fino alle caviglie, con treccine e fermagli di qualsiasi fattura. Chiese una pelliccia semplice che potesse essere elegante, ma discreta. Tornò dopo qualche tempo, chiedendone una più elaborata, fino a ritornare e chiederne ancora un’altra, ma questa volta tra le più fantasiose che si potessero trovare e continuò così, con richieste sempre più audaci. Ad ogni visita portava doni sempre diversi, mostrandosi sempre più affabile verso l'artigiano, fino a quando questo non divenne completamente dipendente dalla sua presenza a tal punto che, senza rendersene conto, era lui a viziare e spendere qualsiasi cosa pur di adorarla, portandolo alla bancarotta più totale. I regali cominciarono con qualche botte di vino pregiato, poi si passò alla pipa e – con la scusa di passare altro tempo insieme – cominciò a far uso di diverse sostanze allucinogene in compagnia dell’altra, che pian piano s’insinuò nella sua mente fino a diventarne la padrona, trascinandolo in una spirale di eccessi, dipendenze e perdizioni. Si gettò ai suoi piedi quando ormai non aveva più nulla da offrirle, implorando di non abbandonarlo e lei acconsentì, in cambio le avrebbe dovuto dare una prole e lei l'avrebbe ricoperto di oro e favori. Accettò completamente rapito dalla bellezza e dalla venerazione per lei; sfortunatamente, il giorno dopo aver ricevuto la bambina, la donna tanto amata sparì.
Parte 2: L’Orfanotrofio
La sua miseria continuò, ormai con anche una bambina alle spalle, che disprezzava come se fosse stata l'origine dei suoi mali. La continuò ad allevare, aspettando che la donna tornasse. Si decise, dopo qualche anno d'età di Florenthia, ormai sommerso dai debiti ed inseguito dagli usurai, di nasconderla in un'imbarcazione diretta a Sud, le promise che se fosse stata brava ed in silenzio per tutto il viaggio avrebbe finalmente potuto mangiare del formaggio fresco, delle fragole, tutto quello che non aveva mai potuto mangiare e nessuno l'avrebbe mai più toccata. Rimase nascosta in stiva, dentro una botte e quando i marinai se n'accorsero, erano già arrivati a Narvick e lei fu trasferita in un orfanotrofio. Non ci mise molto a capire che la Terra Promessa era un sogno e – per questo - odiava le persone che gestivano il posto, finendo spesso in contrasto con loro e gli altri orfani. Arrivò al punto da isolarsi completamente, voleva quello che le è stato promesso o se lo sarebbe preso, anche a costo di rubare qualsiasi cosa le servisse allo scopo. Per quanto potesse essere sgradevole come compagnia, il corpo esprimeva altro. Di piccola statura, un fisico esile ed apparentemente indifeso, con dei capelli così lunghi da arrivarle alle caviglie e circondandole gli occhi di un profondo blu. Che sia per le bugie che raccontò o per questo aspetto da bambola umana, attirò l’attenzione di Thomann, il direttore artistico di un circo itinerante e che l’adottò.
Parte 3: Il Circo
Anche qui, tuttavia, la felicità di poter cambiare posto venne presto a svanire. Era stata adottata per lavorare e portare denaro, non per godersi l’infanzia e l’adolescenza. Nessuno aveva interesse ad occuparsi di lei tra gli altri circensi, tranne Messer Thomann, che doveva istruirla su come parlare in pubblico per attirare gente, presentare gli spettacoli, vendere i biglietti. Tutto il giorno, tutta la notte, doveva andarsene in giro di città in città, anche nei posti più pericolosi e malfamati, cercando gente a cui spillare soldi vendendo statuine, biglietti e – all’occasione – anche droghe. Non è necessario, se non per motivi di narrativa, star qui a raccontare le situazioni spiacevoli in cui si è ritrovata, vale forse solo la pena ricordare l’ultima volta che è stata picchiata dal proprietario, tale Mauser, per un tentativo di fuga. A differenza di altri ragazzini, lei difficilmente veniva toccata. Per portare soldi, era necessario mantenere il suo aspetto da bambola, senza di questo non sarebbe più servita a nulla. Thomann, uomo di piccola altezza ed un po’ grosso di fisico, era il più gentile con i ragazzini, con alcuni più di altri s’intende e tra questi privilegiati c’era proprio la Piccola Flo, a cui si prese la briga anche d’insegnare la musica visto la passione che la biondina sembrava nutrire per questa particolare arte. Imparò a leggere gli spartiti ed a suonare il violino. Ovviamente, se lo doveva guadagnare. La maggior parte del suo lavoro, andava a finire in quelle che il proprietario chiamava “spese di mantenimento”, doveva lavorare di più, di più. Dal momento in cui imparò a suonare il violino, la sua vita ebbe una svolta. Invece di fare accattonaggio per strada, poteva suonarci, nel circo aveva uno spazio tutto suo in cui poteva esibirsi ed anche i soldi ricevuti, sia come mance che dal proprietario, aumentarono proporzionalmente ai guadagni ricavati. Si tratta comunque di briciole rispetto a quelle di chi gestiva il circo, ma per lei era già tanto non dover più andare per i bassifondi ad accattonare.
Parte 4: Libertà
Dopo un furioso litigio, però, Thomann e Mauser arrivarono ai ferri corti. Per quanto i guadagni non facessero che aumentare da quando i suoi ragazzini cominciavano a crescere nel mondo dello spettacolo, lo stesso non valeva per le loro condizioni di vita. Thomann voleva puntare di più sul proprio gruppo di giovani artisti ed artiste, mentre per Mauser era più importante tener buoni ed arricchire i veterani ed una sua cerchia di fedeli. Come si può immaginare, non erano persone per bene o diplomatiche, erano legati anche ad attività criminali ed ogni circense all’interno aveva un’infarinatura di combattimento, oltre che una lama per ogni evenienza. Le questioni legate alla gestione, si risolvevano spesso in scontri tra fazioni interne. Thomann, grazie alla sua paranza di ragazzini, fece un agguato ai veterani e – quando erano stretti su delle montagne per un viaggio – bruciò parte della carovana. L’idea era quella di un incendio controllato, per catturare anche Mauser e mettere le mani sulle sue ricchezze. Il tentativo fallì, l’incendio divampò anche sulle carrozze indicate per la fuga e si risolse in uno scontro a sangue tra i due partiti. Flo si tenne a distanza, il suo compito era convincere i cocchieri ad andare in una certa direzione e ci era riuscita, combattere non faceva parte delle sue capacità. Riuscì a vedere come quel giorno morirono la maggior parte di loro, Mauser venne ucciso, molti dei suoi compagni anche ed i veterani vennero tutti messi in fuga. Nessuno vinse, anche perché Thomann aveva aspirato talmente tanto fumo da avere ormai i polmoni rovinati e molto del tesoro venne perso. La paranza lo trasportò come un eroe a casa sua, a Laguna Verde, ormai malato ed incapace di guidare alcunché. Di comune accordo, i ragazzini del Circo si divisero. Nessuno voleva, compresa Flo, avere più niente a che fare con quella storia. Ormai erano cresciuti, tutti sapevano badare a se stessi, quindi ognuno per la sua strada ed il Circo Mauser arrivò al suo epilogo.
Situazione attuale: Florenthia attualmente è un'artista dell'Elité ed assistente di Lady Grakas, che si sta affacciando al mondo della magia nelle sue più diverse sfaccettature. Vive come una nomade, cercando di prendere quello che riesce da tutte le occasioni che riesce a sfruttare. Entusiasta ed esibizionista, ha una forte necessità di conferme ed apprezzamenti, che tendenzialmente rifiuta di dare alle altre persone. Dato il modo in cui è vissuta tende ad essere scarsamente empatica e non per una presunta sociopatia, semplicemente non è mai stata abituata o non le è mai stato insegnato a tener di conto anche di quelle che possono essere l'esigenze altrui. Disprezza, in un certo qual senso, il proprio essere umana, perché avendo sempre vissuto in viaggio e da un certo periodo a questa parte da sola, si è sempre scontrata con i limiti della propria razza per la libertà tanto agognata.
2. - Una concisa ma chiara presentazione del genitore demone che possa donare un'idea della genesi; le ragioni che hanno spinto il demone a concepire.
Amalina
Stirpe dell'eccesso
Ho scelto questo genitore, già esistente, proprio perché può essere quello che maggiormente riesce ad esaltare le caratteristiche presenti all'interno di Florenthia e che mi potrebbe dare un'idea più chiara di come si possa sviluppare. L'eccesso, inteso in tutte le sue forme, può essere il salto necessario di Florenthia per uscire da un guscio di mediocrità in cui - almeno ritiene - essere intrappolata. Inoltre, considerando che uno dei motivi per cui ho scelto un PG così giovane è proprio quello di rappresentare capricci e passioni adolescenziali, è la Stirpe che più si sposta in tal senso.
3- Una descrizione di cosa è (per il candidato) un Mutaforma e e quali dovrebbero essere i tratti distintivi del suo comportarsi.
La cosa che più mi ha portato ad avvicinarmi a questa razza è proprio l'idea che un Mutaforma può essere qualsiasi cosa. Neanche dirlo, è proprio il nome che lo richiama. Ogni stirpe può donare alla propria progenie diversi tipi di caratteristiche, che in base al carattere personale andranno a creare un ventaglio di possibilità ed una paletta di sviluppi molto diversi. Delle caratteristiche sicuramente distintive mi vengono in mente sono legate all'opportunismo e ad una spirale progressiva di corruzione dovuta alla propria metà demoniaca che continua a lanciare impulsi e stimoli(i famosi intrusive thoughts) che sono frenabili, ma a mio modo di vedere non completamente resistibili.
4- Motivo per cui si ritiene il pg proposto adatto a far parte della razza Mutaforma.
L'essere mutaforma e quindi mezzodemone non è una cosa che razionalmente il PG può scegliere, tuttavia reputo che Florenthia possa essere una buon candidata per questa particolare razza proprio perché è un essere che ancora non è sbocciato, che soffre e si dimena in un corpo che tuttavia non ritiene essere adatto a quelle che possono essere le sue ambizioni ed aspirazioni. In più, è un personaggio che di per sé è già molto poliedrico perché non ha trovato una strada, complice anche l'età non proprio avanzata e che pertanto potrebbe rivedere sia come una maledizione che una benedizione la propria scoperta.
5- Prospettive di sviluppi di gioco in seguito ad un eventuale cambio razza, cosa cambierebbe del suo stato attuale e cosa comporterà per la psiche del Personaggio.
Sicuramente andrebbe ad esagerare ed esasperare alcune caratteristiche già presenti all'interno del carattere della bionda furiosa, come l'esibizionismo fino a diventare una vera e propria giullare oppure liberarsi finalmente della propria anonima mantella, per qualcosa che rispecchi davvero il proprio animo esasperato ed in attesa di conferme. Probabilmente, in un primo momento potrebbe cominciare ad assumere più sicurezza in se stessa, essere più spericolata proprio per il credere di non essere più limitata da un corpo esclusivamente umano fino a quando le proprie pulsioni eccessive non ricadranno nuovamente in una pulsione a meta indefinita che la porteranno ad essere sempre insoddisfatta, perché vuole di più. In seconda battuta, sicuramente sarà interessante notare come reagirà a quella che inizialmente potrebbe credere come una cosa non necessariamente negativa: si lascerà corrompere oppure in un modo o nell'altra porterà a mettere un freno? Sicuramente, per un'adolescente sempre alla ricerca di attenzione ed affetto, sapere che non a tutti possa far piacere il suo essere per metà demone le porterà qualche scompenso.
Marchio demoniaco: voglia rosso cremisi a forma di goccia e con un leggero strascico alla coda. Posizionato al plesso solare, muovendosi intorno a questo.
[Modificato da Florensa 27/03/2023 20:09]