La sclerosi dell'IC

Fino alla nausea, su questo forum si è discusso su quanto "OOC male".
Tuttavia, non ho trovato il medesimo trasporto nella discussione sui "personaggi sclerotizzati", ossia bloccati nelle stesse reazioni qualsiasi cosa succeda. Con tanti saluti alla loro intelligenza, aggiungo io.
Faccio un esempio ipotetico, dato che sono tornata su Captain Tsubasa: la sorella di Schneider viene rapita e poi la ritrovano morta, sepolta in un bosco (troppi docu crime? Può darsi).
Ora, sappiamo che il Kaiser è controllato e deciso in campo, ma sappiamo anche che ama la sua famiglia. Perché, davanti alla visione del cadavere di sua sorella, deve restare gelido e impassibile?
Ha anche lui dei sentimenti e una intelligenza, diamine!
Cioè, posso capire un'eventuale perplessità sulle eventuali reazioni, ma non sulla loro assenza. Cioè, con questa sclerosi, non si rischiano personaggi immobili e statici, senza alcuna personalità?
Ed è un errore fatto anche da me. Mi ci metto anche io nella critica...

Il tema è interessante, provo a dire la mia da non addetto ai lavori (ovvero ragionando da lettore più che da costruttore di personaggi).

Il punto è la riconoscibilità: l'OOC è da evitare perché il lettore pensa: "il personaggio si chiama K.H.Schneider, ma in realtà non corrisponde, doveva essere un altro calciatore o un personaggio nuovo inserito nello stesso fandom".

Nel caso dell'IC, per me il primo fattore da considerare è quanto spessore abbia l'originale. In generale, la caratterizzazione è fatta sempre in funzione della storia in cui è inserito, quindi sicuramente ha delle caratteristiche rispetto al contesto (nell'esempio del calcio che hai portato, freddezza e ragionamento sul campo), ma non è detto che sia anche ben delineato come persona in generale (es. introverso/estroverso, se ha degli hobby, ecc.). In molti manga shonen per esempio i protagonisti sono molto piatti e stereotipati, senza molte sfaccettature di carattere.

Quindi se il personaggio è "profondo", il suo carattere descritto/dedotto è una guida da rispettare per evitare l'OOC, e quindi si presta meglio al cambio di contesto (es. da sportivo a poliziesco).

Se invece è "piatto" o stereotipato, sta alla capacità dell'autore aggiungere una certa profondità al personaggio stando attento a renderlo comunque riconoscibile nei suoi stereotipi di comportamento.

Tuttavia il cambio di contesto rischia di rimuovere un elemento necessario: nel caso specifico, passando dal calcio alla crime story la "freddezza in campo" perde l'elemento "campo", quindi o si rinuncia allo stereotipo scadendo nell'OOC, oppure si mantiene quel che resta, ovvero la "freddezza" portandola sulla scena del crimine, cosa che come dici tu suona un po' assurda.

Conclusione:
- personaggi delineati a tutto tondo possono restare IC anche con cambi di contesto.
- personaggi caratterizzati solo in funzione del contesto non possono cambiarlo, pena l'OOC o l'insensatezza.

Il tutto poi è una questione di bravura dell'autore e anche di genere (ad esempio in una parodia o in un "what if" si va OOC volontariamente e il lettore ne è consapevole).

Ciao
R.

Quale OOC si deve evitare?

L'OOC a prescindere (visto che si parla di Captain Tsubasa, citiamo sempre il Kaiser d'esempio. L'OOC a prescindere è farlo come una di barzellettiere ambulante. ) o l'OOC dovuto ad un contesto dirompente?
Un cambiamento di carattere dovuto ad un evento forte non mi sembra una cosa da fare mettere le mani nei capelli, specie per gente come Schneider, che, al di là del campo, una morale ce l'ha. (e ama la sua famiglia)
In base a che principio deve restare gelido in una situazione simile? Per me, così, si rischia di trasformare il personaggio in un idiota, che non si accorge degli eventi che ha davanti.

Non ho capito il discorso sulla profondità dei protagonisti. Ok, in alcuni frangenti sono stereotipi, ma se hanno una certa morale, perché non dovrebbero sentirsi male nel contesto da me ipotizzato?
E' pur sempre un ragazzo che ha perso una persona cara.

Sì, forse mi sono dilungato troppo ma ti stavo dando ragione.

Il succo è che quando l'IC è uno stereotipo creato per un contesto specifico (il campo di calcio), non ha senso doverlo mantenere anche al di fuori (la scena del crimine). Quindi l'OOC (che qui diventa semplicemente un allargamento della caratterizzazione a situazioni diverse da quelle originali) è la scelta più sensata, piuttosto che cercare di conservare a tutti i costi uno stereotipo.

Il discorso sulla profondità del personaggio era più teorico. Ci sono personaggi che sono caratterizzati molto in funzione del *ruolo* che hanno nella storia (quindi Schneider come calciatore, il capitano Kirk come comandante di astronave, il tenente Colombo come poliziotto ecc.) e che quindi è più difficile spostare di contesto senza utilizzare quell'OOC "lecito" di cui dicevamo prima.

In altri casi invece i personaggi sono più delineati come carattere e aspetto umano. Penso per esempio a un trio come Gibbs-DiNozzo-Ziva di NCIS, sono investigatori ma il loro contrasto caratteriale potrebbe benissimo essere spostato in altri contesti (equipaggio di astronave, team sportivo di qualche tipo, o storia fantasy) mantenendo quasi le stesse frasi e battute dell'originale. E in questo caso secondo me non esiste, o è molto più limitato, un OOC "lecito".

Ciao
R.