Agganciandomi alla prima domanda, dunque, ti chiedo: a livello tecnico, quali sono i limiti/punti deboli di un Drakul? Cosa differenzia le tre Stirpi nella percezione dei mortali? Sentiti pure libero di spaziare con una panoramica dettagliata delle tre linee di sangue.
I punti deboli dei Drakul. Possono essere feriti, mortalmente, solo dalla magia, per il resto possono tornare in vita dopo un tempo di riposo nel loro luogo di sepoltura. A proposito del luogo di sepoltura, questo non è un vero e proprio punto debole, ma chiunque venga a conoscenza del luogo di sepoltura di un Drakul è capace, previa competenza di manifestare un fuoco magico, di dare la Morte Ultima al non morto. Il perché è semplice, quando un Drakul torna nel luogo di sepoltura per rigenerarsi è completamente inerme e vulnerabile, ecco quindi perché sarebbe opportuno tenere il luogo di sepoltura segreto. Infine, ovviamente, il sole.
Per quanto riguarda il rapporto fra umani e Drakul a seconda delle linee di sangue possiamo dire questo:
1) I Defunti, sono legati ai loro averi e al loro territorio come degli animali, spinti da un istinto bestiale per cui il rapporto con i mortali è legato a questa cosa, se si è parte del proprio possedimento o se non lo si è. In caso non lo sia, il mortale viene visto in modo indifferente, a meno della minaccia, oppure come una prede, una necessità.
2) I Viventi, legati a ricordi di sentimenti provati in vita in maniera blanda, sono invece quelli che mantengono una parvenza di normalità. Per quanto comunque non vi sia un attaccamento forte, il vivente può vedere il mortale di turno come una pedina da sfruttare e quindi, se necessario, anche da mantenere in vita a differenza dell’Ibrido.
3) L’ibrido, riprendendo il discorso, è quello più distaccato e noncurante dei mortali, sono solo pedine, oggetti da sfruttare fino al loro meglio per i propri scopi. Immaginando una situazione in cui un vivente abbia soggiogato un regnante, che può tornare comodo anche a livello politico, tenterà di non sfruttarlo fino alla morte per avere un vantaggio continuo, mentre l’ibrido, legato più ad un’esaltazione del proprio scopo, della propria razza, una volta compiuta l’utilità del mortale, egli può anche perire non scaturendo alcuna reazione.
Riguardo alla genitrice e alla Forma Animale con relativi tratti ok, e grazie riguardo alla specifica per la sorella. Da quel che mi sembra di capire, dunque, l’unico link emotivo autentico per Damian è quello nato con Sylmera, con la quale è maturato un sentimento che travalica la più semplice parafilia o l’ossessione sadomasochistica. In quest’ottica, come pensi che maturerebbe il rapporto tra Damian e Sylmera se questi dovesse diventare un Ibrido?
Che percezione avrebbe della sua madre/compagna (sia come link emotivo che come interpretazione di stirpe)? E, tecnicamente parlando, che tipo di figlio sarebbe Damian per Sylmera?
Questa domanda può essere presa solo come supposizione, Damian e Sylmera si sono già promessi di cancellare qualsiasi legame si venga a creare tra genitore e rinato, cercando di portare avanti una vita comune immortale. Non posso avere, quindi, la certezza di dire come sarà Damian da figlio, perché non ci sarà occasione di essere veramente un figlio. Posso dire, però, che per come si sono evolute le cose fra i due, Damian terrà Sylmera al centro del suo Sogno, come compagna, come benefattrice di questa vita immortale o colei che gli ha fatto perdere del tutto (Finalmente) le debolezze da mortale. Investendola del ruolo di unica degna di sedersi al suo fianco sia durante il percorso che al compimento del suo Sogno.
Infine: comprendo il processo che porterebbe Damian a diventare proprio un Ibrido (il desiderio, insomma, di liberarsi da passioni mortali e/o animalesche), la motivazione mi sembra logica e coerente. Quel che ti chiedo quindi è: in che modo Damian cercherebbe di raggiungere il suo scopo (che mi sembra, correggimi se sbaglio, quello di essere considerato “un dio in terra”)? In che modo verrebbe declinato lo stesso?
Non propriamente un Dio in terra, piuttosto l’unico degno, colui che è stato investito dal Destino stesso. Il raggiungimento dello scopo sarà basato sul Caos, seminare e diffondere quanto più caos possibile, sotto ogni tipo di aspetto. Quando le basi salde di una società crollano è facile raccogliere le ceneri e ristabilire un ordine a proprio piacimento. L’unica cosa che potrebbe fermarlo, secondo me, è un’evoluzione dei mortali in qualcosa di più simbiotico. Se i mortali si riorganizzassero come le formiche, avrebbero modo di contrastare l’ascesa di Damian, con ruoli ben precisi, con la totale assenza di rivalsa personale, non ci sarebbe modo di mandare nel caos l’animo di nessuno. Sappiamo tutti, però, che gli umani (specialmente) sono egoisti e avari. Pertanto ci sono buone possibilità che l’unico modo per fermarlo sia Damian stesso o Sylmera (al massimo).
Ti chiederei anche di portarmi due esempi di role (numero di azioni a scelta, mi basta capire la psicologia/indole) in cui mi illustri Damian alle prese con una delle sue “sessioni” al bordello. Nel primo esempio vorrei che mi illustrassi Damian umano, nel secondo vorrei che mi descrivessi la versione ibrida di Damian.
Ecco a te:
Damian Umano:
-Damian [Conca del Tuono - Aconito] (Stanza del Nulla) La stanza è leggermente in penombra. La tenda scura è già tirata, quando vi è un ospite le piccole attenzioni sono importanti. A fare luce sono solo poche candele, giusto per permettere a chi non riesce a vedere nel buio, di distinguere le forme degli oggetti all'interno. Damian ha ancora la mano sulla maniglia della porta quando con un inchino fa entrare il cliente.
{Benvenuta, mia Signora, nella stanza del Nulla.} Voce melliflua e cantilenante. Un inchino profondo con una mano che indica la poltrona al centro mentre l'altra, aperta a palmo, è poggiata dolcemente sul proprio cuore. Il battito lento, calmo, studiato.
{Si sieda pure.} L'accompagna, se desidera, tenendole la mano, fino a raggiungere la seduta, solo allora si posta alle spalle e quando la cliente si siede, sorregge lo schienale, come etichetta vuole.
{Respiri lentamente, si rilassi.} Con un sussurro si allontana da lei, andando a mettere la mano sulla corta che tiene legata l'enorme tenda al centro della stanza, proprio sopra la poltrona. Con un gesto lento, tira il nodo, che si scioglie e permette così al drappo nero e pesante di avvolgere la donna. Damian arriva poco dopo. La pesante stoffa copre ogni suono e filo di luce che le pareti non bloccano a sufficienza. Prima di entrare nel cerchio della tenda ha anche spento le ultime candele. Si posta, così, dietro la donna avvicinandosi con la bocca all'orecchio di lei.
{Ora le prego di chiudere gli occhi, segua il suono del mio respiro e raggiunga il mio ritmo.} Un dolce sussurro a soffiare di poco sull'orecchio, le mani di Damian raggiungono con pacata calma le spalle della donna scivolando lentamente sulle braccia mentre cerca di far prendere il ritmo di un respiro lento e profondo. Inspira, espira. Sempre più profondo, sempre più lentamente. Finché il suono dell'aria che passa all'interno dei polmoni non è che l'unico udibile.
-Damian [Conca del Tuono - Aconito] (Stanza del Nulla) Prima esperienza, la più invitante per il corvino, che alla domanda alza l'angolo della bocca in un ghigno di piacere. Cerca ovviamente di non farsi vedere, non vuole rovinare tutto. Oggi si gusterà il piacere di sconvolgere la mente di questa ragazza.
{Si chiama così, perché prima di vivere un'esperienza, bisogna perdere tutto, rimanere senza nulla. Niente tatto, vista, olfatto, gusto o udito. Dal nulla, rinascere nuova.} Cantilenante e provocatorio ovviamente, risponde alla domanda. Inizia così il processo di deprivazione sensoriale. Il tocco leggero, il calore dell'uomo, il suo fiato sull'orecchio di lei, tutto fatto apposta per abituare il corpo della donna a quelle sensazioni e quindi dimenticarsele. La domanda, però, potrebbe spezzare il ritmo, ma Damian è preparato anche a questo.
{Si affidi solamente al dolce suono suono della mia voce, si liberi di ogni domanda, di ogni dubbio.} Un sussurro, velato, con voce calda e talmente bassa da essere quasi impercepibile, se non fossero in quella stanza studiata apposta.
{Piano... piano...} Respira, lento ed il tocco sulle braccia di lei diviene sempre più leggero, anche la bocca si distacca di poco dall'orecchio, rendendo sempre più difficile sentirlo respirare. Così come il calore del suo corpo, quasi distante ora. A questo punto, dopo diversi interminabili minuti, il corpo della cliente si dovrebbe essere abituato a tutte queste leggere sensazioni tanto da non sentirle più. Ecco, quindi, che Damian prende la parola, leggiadra e sinuosa.
{Nel nulla più assoluto, vi è una sola persona, e quella persona sei tu.} Respira, piano, aspetta che le parole vengano metabolizzate.
{Sei da sola, ma non sei triste, perché sei nel tuo posto segreto, lì dove ti rifuggi ogni volta che ti vuoi liberare di tutto e di tutti} Respira, piano, ancora, da altro tempo.
{Cosa vedi?}
Damian Ibrido:
-Damian [Conca - Aconito] (Stanza del Nulla)(Mat, Inn)La stanza è leggermente in penombra. La tenda scura è già tirata, non vogliamo far entrare raggi del sole casualmente, no? A fare luce sono solo poche candele, giusto per permettere ai clienti di vedere e di distinguere le forme degli oggetti all'interno, a differenza di lui. Damian ha ancora la mano sulla maniglia della porta quando con un inchino fa entrare il cliente. L'apparenza è tutto, si schifa del se stesso di una volta, così attaccato alla teatralità del gesto per abbindolare stolti mortali. Non può, però, perdere la faccia. Ormai accetta poche volte di elargire il proprio servizio, se lo fa è perché la persona di fronte ha qualcosa che gli interessa oppure è un tassello necessario per espandere il caos.
{Prego} Mellifluo come sempre, ma non cantilenante, quasi altezzoso, cercando però di non valicare il limite del sopportabile. Accompagna così la mortale sulla poltrona prima di raggiungere la corda che lega la pesante tenda.
{Sei quindi la cameriera del reggente, cosa vi ha spinto fin qui all'Aconito.} Tira così la corda e la pesante stoffa si libera fino ad avvolgere la postazione.
{A parte la mia presenza, ovviamente.} Il fascino che la sua natura da non morto gli dona è un'arma importante per soverchiare le menti deboli.
{Siediti pure} Continua mentre si fa dentro alla tenda anche lui. Guanti alla mano inizia ad indossarli lentamente.
{Questi sono per una sensazione più avvolgente, non ti devi preoccupare.} Il corvino si porta così di fronte alla donna, abbassandosi il giusto perché ella possa vederlo in volto senza problemi.
{Guardami, negli occhi.} Non ha motivo di dare il massimo, questa mortale potrà avvicinarlo al reggente, ma nulla di più, insinuare un po' di caos, sarà facile. Le prende le mani e le unisce.
{Non staccare gli occhi da me, osserva le mie pupille, il loro movimento, ascolta la mia voce.} Lo charme farà il resto.
{Rilassati, guardami, desiderami.} Sottomettiti, dimentica, nutrimi.
{Sottomissione 1/2}
[Modificato da Mxyzptlk 29/07/2023 17:53]