In missione per conto dell'amicizia

Il 30 gennaio, una mia amica mi ha scritto alcuni messaggi toccanti, in cui mi esponeva le sue difficoltà e fragilità attuali. Il suo discorso mi ha toccato e convinto che fosse il caso di andarla a trovare, così ho chiesto quattro giorni di ferie e ho acquistato i biglietti.
Ed è così che da ieri sera mi trovo in Costa Rica. 😅🤣
L'idea è quella di un gesto potente: arrivare, abbracciarla, esprimerle la vicinanza, e ripartire. Un'ora al massimo.
Se non che, ho scelto di far le cose a modo mio e quindi non ho avvisato la mia amica del mio viaggio perché desideravo che fosse una sorpresa... e lei nel mentre si è spostata in Nicaragua.
Poiché non sono esattamente il più organizzato che conosco, ho scelto di non prenotare alberghi dall'Italia e di non affittare auto per il tragitto che mi deve portare in Nicaragua.
Ieri ho viaggiato 18 ore, quindi, partendo da Linate alle 7:55 e facendo due scali, a Madrid e a Panama.
Mi sono portato dietro giusto uno zainetto da 3-4 kg perché tanto il ritorno ce l'avrò il 16.
Il tragitto da Madrid a Panama è stato durissimo perché abbiamo avuto 5 ore di turbolenze e ho sofferto un sacco. Sono qui, però.
Bene, arrivato a San Jose ho appreso che non ci sono auto a noleggio accessibili: l'unica mi sarebbe costata 200 dollari al giorno per un minimo di 3 giorni. Troppo.
Come fare per l'hotel? Sono arrivato alle 19:10 ora locale (le 2:10 in Italia), ma ora che ho superato la dogana erano le 3 e 30.
Respinti i taxi, ho visto le navette di alcuni alberghi e ho provato a chiedere se avessero stanze. L'Hilton né aveva, mi ci sono fatto accompagnare. Alla reception mi hanno spiegato che una notte mi sarebbe costata 253 dollari.
Ho chiesto la password del wifi per vedere se su booking potessi trovare stanze dell'Hilton a meno (il wifi è necessario perché qui la connessione in roaming mi costerebbe 25 euro al MB!) e ne ho invece approfittato per cercare altro. Ho trovato a 600 metri una struttura che chiedeva 34 dollari per una notte e ci sono andato.
Non voleva gli euro, quindi gliene ho dati 40 per chiudere la questione, così non mi ha chiesto neanche un documento. E dunque ho potuto fare una super necessaria doccia e riposare (troppo poco) in questa stanza fantastica che non ha neanche l'armadio e possiede uno sgabello al posto del comodino.
Il tubo della doccia fuoriesce dalla parete in modo posticcio, se lo sono inventato per definirla stanza, ma per stanotte è andata benissimo.
Ho una finestra con una tenda che non oscura la luce e ogni 3x2 la fotocellula in corridoio rileva qualcosa e si accende. Spettacolo. Devo aver dormito 5 ore e mi porto dietro la stanchezza di ieri, quindi mi farò un'aspirina per colazione!
La proprietaria, però, mi ha fornito informazioni importanti: c'è un servizio di autobus che due volte al giorno va a nord e porta al confine. Da lì dovrò superare la frontiera, non mi è ancora chiaro se serva qualche documento o dichiarazione, e prendere gli autobus nicaraguensi. Nel mentre, la mia amica tutt'ora ignara mi ha raccontato stanotte che oggi si sarebbe spostata da Popoyo a Ometepe. Ci sono due vulcani, mannaggia: sta a vedere che schiatterò in un modo che non mi aspettavo! 🤣🤣
Ho messo in conto di non riuscire a raggiungerla e incontrarla, ma sto documentando questo mio viaggio e al massimo glielo racconterò in differita, un giorno o l'altro.
E niente... sono in pieno "Carlo Maria style" all'ennesima potenza e quel che sarà sarà! Se reperirò punti wifi, narrerò la prosecuzione!

Lo scalo di Madrid


L'Atlantico


La costa nord est del Venezuela


La Colombia


Panama



Una stanza da 40 euro


Una doccia a regola d'arte

Forza, Carlo!

Sei completamente pazzo, quindi tutto normale.

Juan Galvez, 15/02/2024 16:55:

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Sei completamente pazzo, quindi tutto normale.

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Ed eccomi al secondo giorno.
Nei film americani (e non solo) c'è questo cliché diffusissimo che fa sì che le pellicole siano divise in tre parti: nella prima le premesse, la situazione sembra avere un proprio andamento stabile e sereno; nella seconda arriva l'ostacolo da aggirare: il percorso del protagonista si fa incasinato, capitano problemi che paiono insormontabili. Nella terza parte, invece, il protagonista supera le prove che il destino gli ha posto dinnanzi e arriva allo scioglimento positivo. Quante volte lo abbiamo visto in TV?
Ecco... onestamente ieri ho sperato che potesse andare così perché la giornata è stata dura.
Ma non ho desistito.
Non sono riuscito ad arrivare a Ometepe perché i traghetti la sera non ci sono. Non lo sapevo e avevo prenotato con Booking, non sono riuscito a disdire e quindi so che avrò problemi e richieste di penali, ma amen. Ho dormito a Rivas, dall'altra parte delle acque del lago. Così vicino eppure così lontano... sono a 36 km da Rasita, e per arrivare qui ne ho fatti 6000, cioè circa 160 volte quel numero, eppure sembra lontanissima!
Ho fallito l'appuntamento con la sua meditazione quotidiana [ delle 5 e 30: il primo traghetto sarà alle 7. Poi si vedrà, però. Spero che lei e la sua amica non s'incamminino di mattina presto verso uno dei due vulcani!

Qualche dettaglio in più:
- Ho ancora la testa stanchissima perché anche stanotte ho dormito pochissimo... meno di ieri... credo di aver dormito 7 ore in 3 notti. In totale, intendo.
- l'albergo di stanotte fa sembrare una reggia quello di ieri. Vi farò vedere le foto!
- in Nicaragua internet fa schifo e faticavo a inviare messaggi.
- ho dovuto corrompere la polizia di frontiera... o meglio: hanno chiesto loro un pizzo di 13 dollari.
- non so quando avrò di nuovo la connessione.
Sono fiducioso e mi sento forte quanto un dio.

Questo avevo scritto ieri, ma ora che è passata la giornata, narrerò anche del pericolo corso.
Quando ho superato la frontiera, alle 21:30 circa, ho cercato un "taxi", di quelli non ufficiali che si possono trovare in Centro America.
Ho concordato 25 dollari americani col tipo, poi sono salito e davanti, lato passeggero, si è sistemato un signore ben piazzato. Tocco la maniglia della mia portiera e scopro che non si apre. Mi tendo di colpo.
Chiedo come mai non si apra, capisce il mio spagnolo maccheronico e sorride: "Tranquillo, amico, è solo rotta" e per rasserenarmi tira giù il finestrino.
Io però non mi sento sereno, cerco di fare una foto al due di nascosto e prendo in mano la mia bottiglia dell'acqua, brandend,ola per il collo come una clava. Nel caso di aggressione, ho già stabilito che attaccherò per primo il passeggero perché l'autista non mi sembra pericoloso e di certo è più piccolo di me. Nel mentre, sono senza connessione, ma apro google maps che è rimasto sul Nicaragua, quindi mi accerto che la strada presa sia quella che porta alla destinazione concordata: Rivas.
Così è. Due minuti prima di arrivare, il taxi si ferma e fa scendere il passeggero. Posso rilassarmi, ora.
Così è andata! Mi sono preoccupato per niente... meglio così!
È stato poi il tassista stesso a portarmi in questo posto in cui una stanza costa 15 dollari a notte (solo perché sono un turista: non credo ne chieda più di 3 ai residenti).
Eccovi un reportage:

Paesaggio brullo costarichense


La frontiera tra i due stati


La precisa foto che ho fatto ai due potenziali assalitori. Spoiler: l'avrebbero fatta franca.



Reportage dalla camera degli incubi. Ho steso il lenzuolo fornitomi SOPRA il coprimaterasso e ho dormito così: vestito e senza neanche toccare il letto. 😅🤣

Che situazione! Certo che te le vai proprio a cercare...

Leggo con interesse!

Tutto regolare, credo non sia neppure la cosa più folle che hai fatto.

Giorno 3.
Nella topaia sono riuscito a dormire solo 3 ore. Non ci sono stati rumori particolari, ma ero guardingo. Comprenderne il motivo era facile: bastava guardare la porta d'ingresso e notare che accanto alla serratura, sul lato dello stipite, mancava l'intonaco e anche una parte della muratura. Ciò che mi comunicava era: "Sono già stata sfondata a calci in passato", cosa assai probabile. Nel dubbio ho spostato davanti alla porta il tavolino che c'era nell'armadio e l'ho puntato nel pavimento, perché fornisse un poco di resistenza. Non è servito. 😆😅
Confido di non essermi preso le pulci o l'epatite!
Per intanto però mi sento febbricitante e prendo due aspirine, badando di non toccare altra acqua che quella delle bottigliette che ho con me. Non si tratta di febbre vera... certo di stanchezza, quello sì, ma è anche qualcos'altro... qualcosa che non avevo mai provato in vita mia: frenesia.
In piedi dall'1 e mezza di notte, scelgo comunque di attendere le 6 per uscire dalla stanza e prendere un taxi. Mi ferma una guardia armata e mi propone il mezzo del suo parente. Chi sono io per rifiutare il suggerimento di un tizio col mitra? 🤣
Arrivo al traghetto e una volta sopra scrivo a Rasita facendo lo gnorri e chiedendole dove si trovi il posto magnifico di cui ha pubblicato un'immagine su Instagram. Mi manda la posizione. Molto bene!
La traversata dei 17 km di lago ci porta via un'ora. Una volta sbarcato, arruolo Josué, un ventenne, personaggio secondario con la sua importanza nella mia storia.
Rasita è distante 28 km, Josué mi spiega che ci metteremo 45 minuti.
Concordo la tariffa di 15 dollari per il tragitto d'andata, ma poi rifletto sul fatto che sto per rimanere senza soldi e gli faccio una controproposta vantaggiosa: 45 sterline perché mi accompagni, stia lì con me e mi riporti al molo.
Accetta con riserva perché: 1) non ha mai sentito parlare di sterline, 2) perché nessuna banca gliele cambierebbe, in Nicaragua, 3) perché non sa neanche che valore abbiano e non può verificare in quanto gli si è rotto il cellulare il giorno prima (e io sono privo di roaming perché pagherei 25 euro al MB... manco morto).
Mi porta a destinazione e si mette a trattare con l'affitta camere perché colleghi internet e mi lasci vedere il tasso di cambio. Io sono assai nervoso, nel mentre, perché in qualunque momento potrebbe saltar fuori la mia amica e rovinare un poco la sorpresa.
45 sterline ieri valevano 56 dollari. Molto bene, Josué accetta e gli viene in mente che proprio in quell'albergo ha portato un'inglese tre giorni prima. Io nel mentre indago e scopro che... Rasita è uscita.
Mi frana il terreno sotto i piedi.
Avevo messo in conto la possibilità e mi ero autoconvinto che fosse comunque notevole: glielo avrei detto qualche settimana o mese dopo, prima o poi insomma, mostrandole il mio passaporto e le foto fatte ovunque.
Invece no, arrivato al momento, non ho accettato questa conclusione e le ho inviato la mia posizione, dicendole che ero lì. Inizialmente non ci ha creduto, poi mi ha videochiamato entusiasta e mi ha spiegato che si erano spostate di due km per andare a far colazione nel paradiso locale del cioccolato. Guardo il mio fido Josué, gli spiego la situazione e saltiamo di nuovo sul suo mezzo.
Arrivato sul posto, eccole... è stato super emozionante, vivere giorni nell'attesa di dieci minuti è una sensazione che merita di esser provata o riprovata. 😍
L'abbraccio è stato liberatorio, un uragano. E il saluto fulmineo un completamento adeguato del momento.
I gesti hanno una propria eco che si riverbera... valgono tutto il dispendio di energie profuse.
Il viaggio di ritorno è stato fulmineo: in appena 10 ore ero già nuovamente a San José e sull'onda della giornata perfetta mi sono concesso un albergo decente.
Ora sono in aeroporto (Giorno 4). Tra un'ora partirà il mio aereo per Madrid, domani mattina coincidenza per Malpensa e ritorno in Italia previsto per le 14.

Qui di seguito qualche foto sparsa, ma no: non quella dell'abbraccio. Quella è mia. 💚

L'isola in distanza.


Il viaggio d'andata.


Uno dei due vulcani dell'isola


Rasita e io.


Josué. Dietro l'inglesina che gli ha cambiato i miei soldi e il suo compagno.


Il ritorno


L'ultima stanza.

E ora si torna. ❤️

Carlo "Colombo" Maria
Carlo "Alvar" Maria
Carlo "Jerry" Maria
Carlo "Brucechatwin" Maria
Carlo "Fitzcarraldo" Maria

Qui ci vuole la musica di Mission!

Anzi no, il Maestro Ennio non basta...





Sash

Sei vivo, è un risultato notevolissimo per il tuo livello di disagio.

Hai una barba brizzolata uguale alla mia, Carlo! Però io ho i capelli.

Juan Galvez, 17/02/2024 08:15:

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Sei vivo, è un risultato notevolissimo per il tuo livello di disagio.

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Juan Galvez, 17/02/2024 08:15:

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Sei vivo, è un risultato notevolissimo per il tuo livello di disagio.

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Iberia ha ritardato di 40 minuti e ho perso la coincidenza per Milano.
Sono vivo, ma ancora a Madrid. 🤣😅

rimatt1, 17/02/2024 11:53:

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Hai una barba brizzolata uguale alla mia, Carlo! Però io ho i capelli.

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Però dopo questa avventura potrò risponderti che io invece ho le pulci e un rene in meno. 🤣

Sashimi, 17/02/2024 02:56:

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Carlo "Colombo" Maria
Carlo "Alvar" Maria
Carlo "Jerry" Maria
Carlo "Brucechatwin" Maria
Carlo "Fitzcarraldo" Maria

Qui ci vuole la musica di Mission!

Anzi no, il Maestro Ennio non basta...





Sash

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Questa me l'ero persa... condivido il pensiero di Vince... sei matto come un cavallo
Spero di vederti presto così mi racconti l'odissea...

Carlo Maria, 17/02/2024 12:50:

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Iberia ha ritardato di 40 minuti e ho perso la coincidenza per Milano.
Sono vivo, ma ancora a Madrid. 🤣😅

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Vabbe', mi sembra del tutto in personaggio.