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Il matrimonio con persone di feda diversa

Ultimo Aggiornamento: 08/09/2007 16:48
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06/09/2007 17:17
 
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Il matrimonio con persone di fede diversa


Qualora il tdG decida di sposarsi con una persona che non abbraccia il suo stesso credo, a cosa va incontro? Quali sono le possibili ripercussioni all'interno della congregazione?

Esempio: Un tdG si innamora di un' evangelica, un amore reciproco, tutte e due decidono di sposarsi, pur volendo mantenere le rispettive fedi.

Verranno presi dei provvedimenti nei riguardi del tdG?

Ciao




[Modificato da La Bidella 06/09/2007 17:18]
Maria La bidella!
06/09/2007 17:18
 
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Voglio solo precisare che sono già sposato :-D
06/09/2007 19:01
 
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Re:
La Bidella, 06/09/2007 17.17:

Il matrimonio con persone di fede diversa


Qualora il tdG decida di sposarsi con una persona che non abbraccia il suo stesso credo, a cosa va incontro? Quali sono le possibili ripercussioni all'interno della congregazione?

Esempio: Un tdG si innamora di un' evangelica, un amore reciproco, tutte e due decidono di sposarsi, pur volendo mantenere le rispettive fedi.

Verranno presi dei provvedimenti nei riguardi del tdG?

Ciao






La Bibbia ci da un buon consiglio: "Sposarsi solo nel Signore". In armonia con questo consiglio, i cristiani dedicati sono esortati a cercare un coniuge solo fra coloro che sono “nel Signore”.

Qual è il significato dell’espressione “nel Signore” e dell’espressione analoga “in Cristo”? In Romani 16:8-10 e Colossesi 4:7 Paolo parla di persone che erano “in Cristo” o “nel Signore”. Se legge questi versetti, vedrà che si tratta di ‘compagni d’opera’, ‘approvati’, ‘diletti fratelli’, ‘fedeli ministri’ e ‘compagni di schiavitù’. Il consiglio di Paolo circa il matrimonio è per il nostro bene.

A cosa va incontro? Con quale rito sposarsi? Potrebbero sposarsi col rito misto se il coniuge è Cattolico, ma non è contemplato dalla nostra Confessione. Quando nascerà un bambino, il coniuge non Testimone di Geova chiederà di battezzarlo alla nascita? Crescerà secondo quale credo? Ecco a cosa va incontro: A PROBLEMI. Siamo, naturalmente, nel campo delle ipotesi. Potrebbero trovare un accordo (?!?). Nessun problema per la Congregazione, se ne creerà fin troppi da sola o da solo.
Cordiali saluti
Filippo Delemme


07/09/2007 14:39
 
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La risposta di Filippo è stata abbastanza eloquente, purtuttavia vi è un punto che non mi è ancora chiaro.

Filippo scrive: "Nessun problema per la congregazione"

Naturalmente siamo nel campo delle ipotesi ed ogni riferimento è puramente casuale orbene non voluto.

Filippo, nel caso in cui una tdG sposasse un evangelico, si porrebbe un problema di reputazione di fronte agli altri fratelli e sorelle? Poi, Per ciò che riguarda i cosiddetti "provvedimenti disciplinari", la suddetta rischierebbe la "segnatura"?

Ciao
Maria La bidella!
07/09/2007 22:55
 
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Re:
La Bidella, 07/09/2007 14.39:

La risposta di Filippo è stata abbastanza eloquente, purtuttavia vi è un punto che non mi è ancora chiaro.

Filippo scrive: "Nessun problema per la congregazione"

Naturalmente siamo nel campo delle ipotesi ed ogni riferimento è puramente casuale orbene non voluto.

Filippo, nel caso in cui una tdG sposasse un evangelico, si porrebbe un problema di reputazione di fronte agli altri fratelli e sorelle? Poi, Per ciò che riguarda i cosiddetti "provvedimenti disciplinari", la suddetta rischierebbe la "segnatura"?

Ciao


Cosa intende LEI per reputazione e segnatura?
Filippo Delemme


08/09/2007 00:30
 
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Segnatura: Per Segnatura potrebbe intendersi, nell'esempio sopracitato e salvo diversa interpretazione, la marcatura della tdG e quindi, come conseguenza, potrebbe rimanere una "macchia" lungo il cammino spirituale della suddetta con relativa "perdita di privilegi". Queste sono, ovviamente, mie ipotesi che possono essere inesatte o smentite tassativamente.

Reputazione: Nel caso sopracitato, i fratelli della tdG, attenendosi agli insegnamenti scritturali, potrebbero far venire meno la stima e la considerazione che avevano nei riguardi della suddetta, avendo quest'ultima operato una scelta piuttosto discutibile e poco "spirituale". Questo perché ci si dovrebbe sposare con persone della stessa fede e non di fede diversa, anche se ciò non è comunque precluso.

Ciò posto, visto lo stato delle cose, la tdG potrebbe godere di pessima reputazione all'interno della sua congregazione e potrebbe non essere vista di buon occhio.

Stiamo parlando di ipotesi ed ogni riferimento è puramente casuale.

Ciao, Buonanotte
Maria La bidella!
08/09/2007 10:08
 
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TdG

nel caso in cui una tdG sposasse un evangelico



La questione che ignori cara bidella è che gli evangelici vietano il matrimonio con un TdG così come di fatto fa anche il codice di diritto canonico della CCR
[Modificato da christofer2006 08/09/2007 10:09]
________________________________________________

08/09/2007 11:18
 
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Perchè qualcuno non spiega alla Bidella cos'è la SEGNATURA?
08/09/2007 11:23
 
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Ciao christofer2006

Si prenda in considerazione il rito civile, mettendo da parte, per il momento, quello religioso.

Buondì
Maria La bidella!
08/09/2007 13:02
 
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Dalla Torre di Guardia 15/5/1982


Domande dai lettori

▪ Per quello che riguarda il ‘segnare’ una persona disordinata nella congregazione, posso farlo ogniqualvolta mi sembri necessario, o devo aspettare che gli anziani pronuncino un discorso inerente al problema?

‘Segnare’ un altro cristiano non è una cosa da prendere alla leggera, perché è un provvedimento serio. Sei tu a dover determinare quando fare questo passo. Ma nella maggioranza dei casi la persona che sbaglia dovrebbe essere ‘segnata’ dopo che gli anziani hanno cercato di aiutarla, e pertanto dopo il discorso che infine pronunciano alla congregazione sul problema che riguarda l’individuo.

Quando l’apostolo Paolo scrisse ai tessalonicesi di ‘segnare’ alcuni componenti di quella congregazione, stava correggendo certuni che si erano notevolmente allontanati dai consigli di Dio. Costoro ‘camminavano disordinatamente, non lavorando affatto ma intromettendosi in ciò che non li riguardava’. (II Tessalonicesi 3:6, 10-12) Nonostante i consigli scritturali contro la pigrizia, quelle persone disordinate non volevano lavorare e mettevano un costoso peso sugli altri. (Proverbi 6:6-11; 10:4, 5; 12:11, 24, 27; 24:30-34; 26:13-16) Quindi Paolo diede l’esplicito consiglio di non seguire questa condotta. Inoltre ammonì tutti che se non ubbidivano a questo deciso consiglio dato all’intera congregazione, dovevano essere ‘segnati’ ed evitati, evidentemente nei rapporti sociali.

Alcuni si sono chiesti se possono ‘segnare’ uno che va contro i consigli di Dio anche se gli anziani non hanno fatto un discorso alla congregazione in merito a quell’errore. In rarissimi casi potrebbe esistere tale necessità. (Confronta I Corinti 5:1, 2). Ma vi sono delle ragioni per cui, nella maggioranza dei casi, prima di ‘segnare’ qualcuno è meglio aspettare che gli anziani facciano determinati passi, incluso il pronunciare un discorso alla congregazione.

Anzitutto, essendo creature umane imperfette potremmo avere la tendenza ad abusare di questo provvedimento, a servircene come di una specie di punizione per piccole offese o differenze di personalità. In una congregazione potrebbe esserci una sorella con una personalità irritante, che ‘dà sui nervi’, e con cui è difficile andare d’accordo. Per cui alcune sorelle potrebbero pensare di doverla ‘segnare’ ed evitare. Questo non sarebbe certo in armonia con gli amorevoli consigli di Gesù di essere misericordiosi verso i nostri fratelli e le nostre sorelle e di passar sopra alle loro manchevolezze e ai loro piccoli difetti. Rammentate ad esempio ciò che egli insegnò nella Preghiera Modello su quando Dio perdona i nostri debiti o peccati. E Gesù ci esortò a cercare di appianare subito i contrasti. (Matteo 5:23-25; 6:12) Sarebbe dunque errato ‘segnare’ un fratello per insignificanti contrasti od offese personali.

In secondo luogo, quando Paolo scrisse di ‘segnare’ certuni non era per piccole differenze di personalità, gusti personali od opinioni private. Gli anziani non cercherebbero necessariamente di immischiarsi in tali cose né di dare consigli in proposito. Ma, come Paolo, farebbero attenzione a coloro che commettono effettive violazioni dei princìpi biblici (anche se tali violazioni non costituiscono ancora un grave peccato per cui potrebbero essere disassociati). Gli anziani devono dare consigli privati a costoro che sbagliano o che sono disordinati. Infatti leggiamo in Galati 6:1: “Anche se un uomo fa qualche passo falso prima che se ne renda conto, voi che siete spiritualmente qualificati cercate di ristabilire tale uomo con uno spirito di mitezza”.

Se i ripetuti sforzi degli anziani di aiutare privatamente tale individuo non hanno successo, essi possono discutere la cosa e decidere che uno di loro pronunci alla congregazione un appropriato discorso scritturale sull’argomento. Anche se, come Paolo, non dicono chi sono coloro che mancano seriamente di riguardo ai consigli di Dio, metteranno in guardia contro quel particolare errato modo di pensare o d’agire. In tal modo sarà rammentato alla congregazione il pensiero di Dio e i fratelli staranno attenti a non farsi ‘contagiare’ o sviare. A questo punto, come scrisse Paolo, i singoli cristiani possono ‘segnare’ il disordinato e smettere d’avere rapporti sociali con lui. E dato che gli anziani hanno dato apertamente consigli in merito al problema, colui che sbaglia capirà perché altri nella congregazione cristiana rifiutano i suoi inviti di carattere sociale. — II Tessalonicesi 3:13-15.

Quindi, di solito è opportuno astenersi dal ‘segnare’ qualcuno a meno che la cosa non sia stata apertamente trattata dagli anziani; infatti prima Paolo diede apertamente consigli su una cosa seria, dopo di che i singoli poterono mettere in pratica il suo suggerimento di ‘segnare’ qualcuno. Vedendo le cose da questo punto di vista eviteremo il pericolo di ‘segnare’ erroneamente qualcuno per trasgressioni minori, questioni di gusto o differenze di personalità. Si mostrerà anche rispetto per gli anziani, amorevoli pastori che hanno cura dei bisogni del gregge. — I Pietro 5:2.


08/09/2007 13:07
 
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ancora W 15/12/1981:



“TENETELO SEGNATO”

16 Proseguendo nei consigli ai tessalonicesi su come trattare i pigri e i disordinati, Paolo scrisse: “Se qualcuno non è ubbidiente alla nostra parola per mezzo di questa lettera, tenetelo segnato, smettete d’associarvi con lui, affinché si vergogni. Eppure non lo considerate come un nemico, ma continuate ad ammonirlo come un fratello”. (II Tess. 3:14, 15) Quindi i cristiani possono ‘segnare’ qualcuno che persiste nel non tener conto dei princìpi di Dio.

17 Dobbiamo però fare molta attenzione a come applichiamo questo consiglio di Dio. Essendo imperfetti, potremmo essere inclini a emettere giudizi personali basati sui nostri propri gusti, come nel campo dell’abbigliamento o dell’acconciatura. Se per esempio il vestito di una sorella non è immodesto, indecente o scandaloso agli occhi dei fratelli in generale, dovremmo riconoscere che semplicemente ha gusti e preferenze diversi. (Gen. 37:3, 4; Giov. 19:23; I Tim. 2:9, 10) Non siamo stati resi giudici dei nostri fratelli o delle nostre sorelle in questioni irrilevanti che riguardano opinioni, gusti o fattori di coscienza. (Rom. 14:4, 10-12) E anche se qualcuno sbaglia in qualcosa che in effetti è di secondaria importanza, dobbiamo ricordare le parole di Gesù:
“Smettete di giudicare affinché non siate giudicati; poiché col giudizio col quale giudicate, sarete giudicati; . . . Perché, dunque, guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, ma non consideri la trave che è nell’occhio tuo?” — Matt. 7:1-3.

18 Ma che dire se c’è qualcuno che devia sensibilmente dai princìpi di Dio, essendo forse notevolmente pigro o critico, un ‘inutile chiacchierone’ che continuamente ‘si intromette in ciò che non lo riguarda’? (II Tess. 3:11) Oppure il problema potrebbe riguardare qualcuno che trama per approfittare materialmente di altri, o che pratica forme di divertimento chiaramente sconvenienti o che ha una condotta discutibile che però non è ancora arrivata al punto da richiedere un’azione giudiziaria. Gli anziani hanno cercato di aiutarlo, ma egli persiste e forse influenza altri componenti della congregazione o costituisce un pericolo per altri. Gli anziani possono considerare la questione e incaricare uno di loro di pronunciare alla congregazione un fermo ed esplicito discorso scritturale sull’argomento. Così, senza menzionare per nome il ‘disordinato’, gli anziani possono riuscire a “chiudere la bocca” a tale persona insubordinata. — Tito 1:10-13.

19 Se in una congregazione dovesse esistere una situazione simile, i singoli cristiani potrebbero sentirsi in dovere di ‘segnare’ la persona. Paolo spiega ciò che questo, in parte, include, dicendo: “Smettete d’associarvi con lui, affinché si vergogni”. (II Tess. 3:14) Ciò significa troncare i rapporti sociali con la persona ‘segnata’. Non dovreste annunciare o pubblicizzare la vostra decisione personale, né cercare di influenzare altri. Ma personalmente evitereste la compagnia dell’individuo “segnato”, in armonia con i sani consigli dati dagli anziani della congregazione. Tuttavia non lo respingereste completamente, perché è ancora un fratello, un conservo cristiano per il quale Cristo è morto. Anziché permettere che si sviluppino i semi dell’“odio”, dovreste ‘riprendere’ la persona. In che modo? Ebbene, oltre a dare voi stessi il buon esempio, il fatto che ubbidiate amorevolmente ma fermamente al comando di ‘smettere d’associarvi con lui’ è una forma di correzione. Ma potete fare qualcos’altro per aiutarlo. — Lev. 19:17; Tito 2:7, 8.

20 Vi troverete ancora a contatto con il cristiano “segnato” alle adunanze di congregazione e nel servizio di campo. In questo modo potete avere occasione di assolvere l’altro vostro obbligo implicato nel ‘segnarlo’: “Non lo considerate come un nemico, ma continuate ad ammonirlo come un fratello”. (II Tess. 3:14, 15) Se non assolveste la vostra responsabilità indicata da questo aspetto del consiglio di Dio e trattaste la persona ‘segnata’ come un nemico, il vostro comportamento sarebbe poco amorevole quanto il suo.

21 Si spera che l’individuo “segnato” se ne vergognerà. Può rendersi conto che è per ubbidire a una norma scritturale che evitate la sua compagnia nelle attività sociali. Questa disciplina potrebbe aiutarlo a ‘raddrizzare le mani cadenti e le ginocchia indebolite, . . . affinché ciò che è zoppo non si sloghi, ma anzi sia sanato’. La stragrande maggioranza dei fratelli associati alla congregazione di Dio è leale, per cui capiterà di rado che i cristiani debbano ‘segnare’ un fratello disordinato. Ma quando ciò accade, può darsi che la correzione, unita ai continui ammonimenti, ‘produca un pacifico frutto, cioè la giustizia’. — Ebr. 12:11-13.

08/09/2007 16:48
 
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Cara bidella,


Verranno presi dei provvedimenti nei riguardi del tdG?



La segnatura riguarda, in genere, solo il periodo del fidanzamento e non è automatica. Molto dipende dalle circostanze e dall'atteggianto del fratello o sorella.

La "segnatura" è una forma di disciplina amorevole, volta a far capire al fratello e al gruppo che quella è una condotta "disordinata", che va contro i saggi consigli biblici.

Shalom



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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

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