Signore, ti lodo perché hai detto alla vedova di Nain: "Non piangere!". Capisco così che tu hai compassione di tutte le lacrime. La tua pietà di uomo di Dio non si limita a qualche parola buona, ma tu tocchi le nostre bare, ed ecco il miracolo: ciò che è morto nei nostri deserti freddi e muti si rialza vivo.
Una letizia senza nome si prepara a risalire dalle profondità delle nostre amarezze e si dispiega liberamente in lode della tua gloria. Questa sera, tocca ancora ciò che sembra irrimediabilmente morto, ma che segretamente spera l'indicibile fruscio della tua divina presenza di Verbo fatto carne.