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Ri-Presentazione dell'High Flyin di The Rob in Town

Ultimo Aggiornamento: 21/12/2023 10:26
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08/06/2023 15:20
 
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Mi pare pure che millantò che era stato richiesto su TW ma lui rifiutò, o che comunque molti lo richiesero.
Forse credeva che il Sito fosse più conosciuto di quanto non fosse, o che col suo Carisma (che lui credeva di avere) avrebbe attirato gente fin lì facendolo divenire un grande Sito.
[Modificato da Ankie 08/06/2023 15:21]
08/06/2023 15:30
 
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Peccato che non ci abbia provato con WoW, sarebbe potuto diventare un buon collaboratore.
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Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
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12/06/2023 10:35
 
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HIGH FLYIN 86 - L’EROE DELLA GENTE

A cura di The Rob In Town 79

Ho letto l’ultimo blog di Jim Ross: dice che preferisce il classico canovaccio dell’ “hero vs villain” alle nuove situazioni con tante “shades of gray”. Io sono un uomo del mio tempo e preferisco invece vedere delle shades of gray, sebbene nel wrestling abbia spesso tifato per degli “heroes” (Ultimate Warrior, Sting, ad esempio). Amo le persone che hanno personalità complesse (“complesse”, che è diverso da “complicate”), nella vita come nel wrestling, e se negli ultimi tempi ho molto discusso nella mia vita quotidiana con una persona che adoro è perché la vedo troppo manichea, mentre io ho l’abitudine a vedere pochissime cose o completamente bianche o completamente nere. Cross the line. Per quello trovo così azzeccato il nuovo “sottotitolo” TNA. Però, per quanto paradossale sia, il personaggio che più mi intriga nel mondo del wrestling oggi è proprio un eroe. Un eroe protagonista di un romanzo epico: amore, dolore e tragedia. E così oggi, vorrei raccontarvi la sua storia.

L’EROE DELLA GENTE

“Datemi un grande eroe e vi scriverò una grande tragedia”, Francis Scott Fitzgerald.

Mettiamo caso che sei un grande talento nella lotta. E mettiamo caso che sotto la sua ala protettrice ti prenda un wrestler affermato come Samoa Joe. E infine, su dai esageriamo!, mettiamo caso che a soli vent’anni di età decida di darti un’occasione la seconda più grande federazione di wrestling d’America. Tu a quel punto cosa fai? Semplice, cerchi di dare il tuo meglio. Ma gli spazi per emergere sono pochissimi, i ragazzi sono tanti e lo spazio televisivo pochissimo, e tutti sono più famosi, esperti e “ammanicati” di te.

Però tu continui a lavorare: jobbi quando c’è da jobbare e intanto cerchi di capire cosa hai intorno e di fare la dovuta esperienza. Ma il rischio di sembrare al pubblico soltanto “l’ennesimo nano volante in mutande nere” rimane sempre forte.

Poi però all’improvviso ti viene data una prima grande occasione: ti viene detto che affronterai nel main event Jeff Jarrett, che non è soltanto il campione del mondo ma è anche colui che decide i destini di tutti i lottatori della federazione. E a te viene la brillante idea di fare il tuo miglior match in carriera proprio quella sera.

Forse in passato ne avevi fatti altri tecnicamente o spettacolarmente più belli, ma quella sera hai dato davvero idea di poter avere carriera nel business. Ha fatto più l’imitazione perfetta della camminata di Jarrett durante il match che non tutte le mille mosse spettacolari fatte dal paletto fatte in tutti gli incontri prima disputati. E far sì che la gente si ricordi di te per l’occasione dell’unica title shot avuta è molto più gratificante ed utile ai fini della carriera che non per gli ottimi opener fatti.

Però succede che il poco spazio televisivo per tanti atleti ti riporti a jobbare, e spesso proprio a non comparire. Ma succede anche che ogni volta che tu vieni chiamato a lottare lo fai bene e soprattutto lo fai sempre impegnandoti, tanto che la faccia che più ci si ricorda di te è il sorriso. E infine succede che tu e gli altri talenti della X-Division veniate chiamati e vi venga detto che per un po’ di tempo lavorerà con voi Kevin Nash, così per aiutarvi a tirare fuori le vostre potenzialità in modo più adatto all’evoluzione in major che sta avendo la federazione.

L’ottica sarebbe stata quella del “prendervi bonariamente in giro”. E a te all’inizio ti prendono in giro perché sei nero, anche perché quando te lo dicono tu reagisci con faccia buffa, del genere “ce l’avete con me solo perché mi chiamo Calimero e perchè sono piccolo e nero”. Funziona, ma solo in parte. Però un giorno mentre scherzate nel backstage a te viene da imitare la voce di Randy Savage. Succede a tutti i professionisti di tentare di imitare chi nel loro campo ha avuto successo. Quale cantante in erba non ha mai provato ad imitare la voce di cementano o Vasco Rossi cantando una loro canzone? O quale calciatore della domenica apprestandosi a battere un rigore a calcetto non ha mai detto “mò je faccio er cucchiaio”? Tu hai fatto la stessa cosa, e in una pausa dello show hai imitato un idolo d’infanzia, Randy Savage.

Nash è scoppiato a ridere, ma ha anche pensato che poteva essere un buon modo per avere successo. Così nacque l’epopea di Black Machismo. La musica d’ingresso, i vestiti sgargianti, le movenze sul ring, il braccio destro alzato, eccetera eccetera. Ma neanche Guzzanti quando imitava Funari era così realistico! Ma all’inizio non cambiò il ruolo: macchietta eri, e macchietta rimanevi. Solo più “caratterizzata” e molto più over rispetto a prima. Poi però arrivarono le prime title shot e alla fine, dopo due mesi in cui il primo titolo sembrava sempre stare per giungere, finalmente il primo titolo e con esso le dichiarazioni di Savage che si diceva onorato della tua gimmick-omaggio! Titolo però ceduto immediatamente a Samoa Joe per esigenze di storyline nel main event, roba che avrebbe buttato giù anche il più ottimista…

Gli screzi con l’amico Sonjay ti stavano portando ad una storyline, che è ciò che serve ad ogni wrestler che vuole farsi notare, ma con Angle momentaneo campione X-Division ti arrivò l’Occasione, quella che arriva una sola volta e quando arriva non puoi fartela sfuggire. E lì arrivò la Sorpresa, l’Incontro che Cambia la Carriera ad un lottatore, o, per dirla alla Tenay & West, “the greatest upset in TNA hystory”. La X-Division che arriva tutta insieme a festeggiarti per aver sconfitto Angle è una scena epica, che normalmente si usa solo per i grandissimi incontri. Personalmente, oltre che per Lethal-Angle, la ricordo solo in altre due occasioni: Bret Hart contro Yokozuna a Wrestlemania 10, cioè la fine del più famoso e lungo Regno del Terrore mai visto in WWF, e per Sting contro Hogan a Starrcade ’97, ovvero il Trionfo dell’Eroe nella Storyline Più Importante di Sempre. E scusate se è poco!

Ma se pensate, gentili lettori, che possa essere finita così, con un grande match, vi sbagliate. Perché può forse esistere un Macho Man senza una Miss Elizabeth? Certo che no, e così è iniziata una relazione a distanza, ovviamente esclusivamente on screen, con quella gran bellezza rinascimentale di So Cal Val. Valerie che per l’anno nuovo si augura di trovare un uomo che sia un vero macho e Lethal che si augura di uscire con Valerie è un gran lavoro di booking. Jay non solo ha ampiamente strameritato il mio voto per il Most Improved Wrestler (anche se il sito, come avete visto, ha votato un altro grandissimo wrestler quale MVP, nel senso di Porter) ma secondo me ha già posto le basi per poter addirittura rivincere il premio. Fa ridere (il “I didn’t know Kamala was comin’” alla Festa del Ringraziamento è la frase dell’anno, senza se e senza ma), fa ottime prestazioni in ring e riesce sempre ad essere epico.

Prendete il match di Against All Odds con il Team 3D e Devine. La X Division stava per finire, Jay aveva da poco perso il suo titolo in favore di Devine, e con esso il Suo Sorriso, altra meravigliosa citazione dall’Eroico Passato del wrestling, e altra splendida evoluzione del personaggio: il Personaggio Sorridente per antonomasia perdeva il proprio sorriso a causa delle malefatte dei 3D, accrescendo così l’hype per il Match Decisivo. Come se non bastasse, quando il Giorno arrivò, la situazione nel match più importante del feud, e possibile ultimo match della categoria di cui Lethal avrebbe dovuto e dovrebbe essere la guida, si stava mettendo malissimo.

Fuori ring Valerie piangeva come una fontana urlando “please, stop” ai Dudleys che infierivano sul nostro Eroe tanto da attirare le attenzioni di Bubba Ray, che l’ha portata sul ring. Non contento di aver preso in giro Val già qualche settimana prima ad Impact, quando al midget impersonante Lethal disse “prendi un dollaro, affittati Val e portami il resto”, dando in pratica a Val della, ehm, meretrice o peripatetica (o “città in cui è ambientata l’Iliade”, tanto per capirci), ora voleva anche infierire fisicamente su di lei! E fu così che si risvegliò il nostro eroe. Come neanche gli spinaci per Braccio di Ferro, o le arachidi per SuperPippo, poté invece l’Amore Puro per il nostro Black Machismo. Assolutamente trascinato da un Sentimento (quello per Val) e da un Ideale (quello dell’X-Division) Jay da solo contro tre tirò fuori il meglio del suo repertorio, per concludere poi con la sua Mossa Finale su Devine sopra al tavolo, ovvero ciò che più rappresenta i suoi avversari. Un Trionfo di Jay culminato nel post match dal Primo Bacio Ufficiale dato a Val, in una scena il cui confronto può essere retto solo dal post match del match più bello di sempre, Wrestlemania 7, quando Liz torna a salvare Randy e per premio viene baciata, o dal primo bacio dato a Matt a Lita in una puntata di Raw.

Jay come un eroe medievale, spinto dall’Amore, dal Sacrificio e da un Ideale. In un mondo che sempre meno ha bisognosi eroi e che sempre più esplora il Reale nelle sue mille sfaccettature per allontanarsi finalmente dal Fantastico, che ci sia ancora una persona ad impersonare il ruolo dell’Eroe senza Macchia è comunque positivo, considerando anche e soprattutto che ad impersonare tale difficile ruolo è comunque il personaggio costruito in modo più autoironico di tutto il wrestling major americano.

E peccato che hanno licenziato Senshi, il Guerriero; ma vi immaginate che match e che feud avrebbe potuto ricavarne l’ottimo booking team? La prima volta che Macho Man incrociò le sue strade con quelle di un Guerriero ne venne fuori, come detto, il miglior match mai visto. Ah, che occasione persa… Vabbè, accontentiamoci di vedere come proseguirà la Grande Storia d’Amore e quali altri ostacoli (perché ce ne saranno, è sicuro) dovrà essa superare. E, mi ripeto, scusate se è poco!

Concludo, come sempre, ricordandovi che se avete la bontà di condividere qualcosa di divertente, interessante o anche solo di curioso da comunicarmi, o volete raccontarmi e chiacchierare insieme di cosa appassiona invece voi nel mondo del wrestling, sarò più che lieto di dialogare con voi al mio indirizzo di posta elettronica, rob@wrestling4ever.it .

Stay Tuned. Rob.
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17/06/2023 07:33
 
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HIGH FLYIN 88 - L’ORLANDO INNAMORATA

A cura di The Rob In Town 79

Il bianco e nero. Lo Yin e lo yang. La destra e la sinistra. Clinton e Obama. Moggi e Moratti. Viviamo in un mondo manicheo. Vengono combattute dispute ideologiche ogni giorno: al bar, a scuola, in ufficio, all’interno della famiglia e all’interno della coppia, sui forum. “O sei con me o sei contro di me”. Io sono sempre stato un nemico del Tifo, ma sono un gran tifoso del Ragionamento. Non sostengo nessuna squadra con cori ma prendo appunti in tribuna per imparare. Credo nella Concertazione e non nelle Crociate, sono un uomo di Dialogo e non di Fede. Così mi piace sentire le opinioni di tutti (anche se la cosa che meno sopporto è la cultura dilagante dell’IMHOismo nel wrestling web). A tal proposito ne approfitto per pubblicare questa settimana e probabilmente la prossima due e-mail che mi sono venute da due lettori stranieri (ebbene sì, l’HF si allarga ogni giorno), che tra l’altro si inseriscono benissimo nel discorso che un amico staffer ha fatto nei giorni scorsi nel suo editoriale.

L’ORLANDO INNAMORATA

“I nostri pensieri danno forma a ciò che noi supponiamo sia la realtà”, Isabel Allende.

Questa e-mail che pubblico oggi me l’ha mandata un lettore italo-americano che vive in Florida ad Orlando, il suo nome è Matthew Boiardo.

“Hi Rob,
ho scoperto questo sito mentre cercavo un sito di wrestling nella lingua dei miei genitori, e visto che ho letto che segui la TNA e che ti piace, ho pensato di mandarti le mie impressioni su di essa, visto che vivo ad Orlando e spesso vado con gli amici agli Universal Studios per vedermi Impact.

Sai, all’inizio andavo a vedermi la TNA perché là facevano ciò che di cui sentivo la mancanza in WWE. Là i cruiser, atleti spettacolari come piacciono a me, non avevano limitazioni di mosse, là potevo vedere gli spotfest che tanto mi sono sempre piaciuti (non sai quanto io abbia amato i vari TLC!) e là vedevo anche degli hardcore match, quelli che in WWE si vedono una volta ogni morte di papa, speso quando c’è Foley.

Grazie alla TNA invece avevo trovato proprio queste cose, la X Division, i match hardcore, tutto ciò che alla mia mente faceva ritornare in mente la ECW o spezzoni della vecchia WCW, come per l’appunto il titolo cruiser o la WCW tag team division. Vedevo match sì straordinari, ma nella mia testa però non c’era ancora paragone con la WWE: là c’era il wrestling per come lo intendevo io, completo, divertente, epico, qui c’erano “solo” grandi match.

Perciò puoi ben capire come rimasi invece felice quando, mentre mi stavo godendo in mezzo al pubblico No Surrender l’anno scorso, alla fine del PPV la TNA ha annunciato che nel proprio roster era entrato Kurt Angle. Kurt Angle! Lo stesso Kurt Angle che quell’anno era arrivato da campione a Wrestlemania ed era stato main eventer e contender per entrambi i restanti titoli massimi della WWE! Pochi mesi prima avevo letto dichiarazioni della maggior parte degli addetti ai lavori affermare che la TNA avrebbe dimostrato al mondo la propria crescita se avesse firmato uno degli ex campioni free agents come Lesnar o Goldberg, e invece mi ritrovavo a vedermi annunciato un attuale main eventer della concorrenza come nuovo acquisto! Mai noi dell’Impact Zone avevamo mai fatto un urlo fragoroso di gioia come in quell’occasione!

Da lì la TNA è cambiata, è diventata diversa. Ad alcuni questo cambiamento non è piaciuto, ma per come l’ho vista io è stato perfettamente coerente con i motivi per i quali, come sopra ti ho scritto, ho cominciato a vedere la TNA. Se avevo cominciato a vederla perché sentivo la mancanza di certe cose che la WWE non mi offriva più, lo stesso faccio ora. Ora la WWE non propone più Grandi Storie, e invece la TNA le propone. Se prima la TNA suppliva alle carenze di Stamford proponendo match hardcore e spotfest, ora supplisce anche e soprattutto proponendo Grandi Storie. E, mi perdonerai se mi permetto di parafrasarti, scusate se è poco!

Io sono uno di quelli che quando entrava Cage la scorsa estate faceva partire i cori “Instant Classic”, sono uno di quelli che si divertiva a sostenere entrambi i contendenti di un match se avevo il massimo rispetto del loro talento e della loro bravura nell’interpretare la storyline, sono uno di quelli che fa gli inchini ripetuti ogni singola volta che entra Black Machismo. E sono ora uno di quelli che urla “What!?” ogni volta che entra Shark Boy e uno di quelli che tornato da Destination X si è cucinato una bella trota, omaggio dei lanci verso il pubblico di quello spasso che è diventato Bubba Ray”. E sono uno di quelli che ogni settimana tenta di sbirciare sotto la gonna di So Cal Val, ma questa è un’altra storia, poco pertinente con questa lettera…:D

In soldoni, io sono uno di quelli che si sta divertendo da morire il lunedì e il martedì sera due volte al mese. Sono uno di quelli che pur di avere Grandi Storie è dispostissimo a sacrificare Grandi Spotfest. Sono uno di quelli che mentre guarda live Impact ci rivede dentro un po’ di ECW e molta WCW, un po’ di Lost e molto della società contemporanea in cui vive. Sono uno di quelli che è in trepida attesa di vedere (purtroppo in TV, visto che sarà a Boston) Joe massacrare Angle e si sta già preparando il cartello “Joe’s gonna kill you” per i prossimi tapings.

E sono uno di quelli che in ogni caso visto che Wrestlemania quest’anno è ad Orlando se la andrà senz’altro a vedere, mi sono già comprato i lbiglietto. In WWE attualmente non vedo Grandi Storie, si è un po’ perso il valore della parola Feud, però come posso non andare a vedere un simile spettacolo? Anche se la card di Wrestlemania non mi ispira poi così tanto, tra pugili, main event senza feud dietro e meri spotfest dove però da anni non si vedono grandi spot, non posso non andare a vedere Wrestlemania.

Tra l’altro quattro giorni prima ci sarà invece il primo Impact Live, al quale non mancherò certo. E se il giorno dopo Wrestlemania la TNA non mi fa tapings, in una sola settimana potrò vedermi Impact, Wrestlemania e Raw tutti dal vivo. E se penso che la TNA farà il suo primo Impact Live, non posso non ripensare ai tempi in cui Impact era uno spettacolo che faticava ad andare in televisione e ogni singola volta che varcavo la soglia degli Universal Studios temevo fosse l’ultima, che si potesse chiudere. Ora invece gli amici dicono che ogni giovedì sera vedono la mia faccia su una TV nazionale di prestigio mentre canto “this is awesome” e “no more twinkies”, e ogni sera quando esco ringrazio la Carter, i Jarrett, Vince Russo e i lottatori tutti per darmi la possibilità di divertirmi così tanto. Li ringrazio per aver reso la TNA più grande e migliore, li ringrazio per aver assunto così tanti ottimi atleti e per propormi un grande Show. Che è sì di wrestling, ma non solo.

Sono cambiati i tempi rispetto a tre anni fa, alcuni fan che venivano una volta ora non vengono più agli Universal Studios perché dicono che la TNA non è più una cosa seria e che vogliono vedere solo moonsault e incontri tecnici di mezz’ora. Loro volevano vedere dei Match, io voglio vedere uno Show. Loro volevano vedere un match hardcore, un match tecnico e un match di high flyers uno dopo l’altro, io voglio vedere bei match, non mi importa lo stile, e delle “ragioni” che mi spingano a guardare un prodotto che si definisce “show” e non mera “competizione agonistica”. Io di quei seriosauri faccio volentieri a meno, anche se alcuni di loro erano miei amici, e mi godo la compagnia di tutta la nuova gente che in enorme quantità, spinti dalla curiosità e dall’irrefrenabile passaparola, viene lì con noi a vedersi Angle, Joe, Booker T, Val (:D) e il resto del roster.

Ne parlavo proprio ieri sera con un amico, lui la pensa in modo diverso da me, gli ho fatto leggere un tuo editoriale e mi ha detto che ti manderà anche la sua opinione, si chiama Lodovic, aspettati una sua e-mail. Saluti, Matthew”.

Per chi fosse curioso, io la e-mail di Lodovic poi l’ho effettivamente ricevuta, e, al contrario di quello che potreste pensare, in certe parti la condivido anche, ma di questo magari ne parleremo, e commenteremo insieme, in un’altra occasione, magari già tra sette giorni.

Concludo, come sempre, ricordandovi che se avete la bontà di condividere qualcosa di divertente, interessante o anche solo di curioso da comunicarmi, o volete dirmi come la pensate voi sugli argomenti di cui in discussione, sarò più che lieto di dialogare con voi al mio indirizzo di posta elettronica, rob@wrestling4ever.it .

Stay Tuned. Rob.


18/06/2023 14:37
 
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Chissà se alla fine questa mail era vera, o se Rob se l'è inventata di sana pianta [SM=x5890716]
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Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
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18/06/2023 14:42
 
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Presumo fosse una gag, ma di preciso non so il motivo, magari arrivò una lettera similare su TW.

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23/06/2023 07:32
 
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HIGH FLYIN 89 - L’ORLANDO FURIOSA

A cura di The Rob In Town 79

Dirimere conflitti. Di questo è fatta la mia vita. Professionale, innanzitutto: se la gente non litigasse più, io forse non vivrei. Ma anche privata: quante volte mi sono seduto al tavolo per far ragionare due persone che stavano, a mio avviso insensatamente, litigando? E quante volte per evitare nascessero problemi tra me e persone a cui tenevo ho tentato di costruire un ponte e allungare loro un mio braccio? Poi però non sono un uomo perfetto e quel tavolo mi è capitato di ribaltarlo e di tirare le gambe dello stesso al mio/mia interlocutore/trice. Ho mandato a quel paese fidanzate, amici, parenti, colleghi, ed è inutile dire che nessuno di questi ne è mai stato contento. E sarà che siamo in periodo di campagna elettorale, ma intorno a me continuo a sentire gente che dice “fatti, non parole”. Mi dispiace, io invece sono un uomo di parola: non sarò mai un gran cacciatore o un gran pescatore, il mio piccolo talento è il saper raccontare l'epicità della caccia o i lati buffi della pesca. E' intorno ad un fuoco infatti che, parlando del giorno trascorso, i conflitti emergono e vengono subito calmati.

L'ORLANDO FURIOSA

“Ci sono difetti che, sfruttati bene, brillano più della stessa virtù”, Francois de La Rochefoucauld.

Ho ricevuto diversi feedback allo scorso numero dell'High Flyin'. Per molti mi sono fatto la fama di TNA mark (mark? Io?) ma pochi hanno fatto caso che alla lettera di Boiardo era annunciato un seguito, una lettera del suo amico Lodovic: Lodovic Hariost. Potevo non pubblicare quindi la sua lettera? Certo che potevo, però non ci sarebbe stato gusto, e avrebbe rovinato tutto il mio lavoro. :D

“Hi Rob,
sono italo-americano anch'io, per parte di madre, e anch'io sono uno dei tifosi che vedi sempre alla Impact Zone. Però non sono così felice come l'amico Matthew, e vorrei approfittare di questa occasione per spiegarti le mie ragioni.

A me piacerebbe vedere il bicchiere mezzo pieno, la realtà è che vedo dei problemi. Intendiamoci, a me Impact piace un sacco, anche perché secondo me chi perde tempo a guardare uno show solo per criticarlo è una persona con molti problemi (chi te lo fa fare di sprecare il tuo tempo a fare qualcosa che non ti piace e dalla quale non ottieni utilità?), però vedo che alcune piccole cose potrebbero essere diverse.

Ad esempio (perché criticare e basta non serve, se non si propone qualcosa di realistico che sarebbe possibile fare), io capisco che sia impossibile proporre un solido main event ad ogni mese, abbiamo visto l'anno scorso in WWE che molti main event finivano con l'essere mere farse che finivano in squalifica in attesa del match risolutivo al PPV successivo, ma perché nei PPV in cui la cintura TNA non veniva difesa non si portavano a compimento feud per le cinture secondarie così da bilanciare le varie storyline e nel contempo dare uno spazio di valorizzazione per tali cinture?

Oppure, perché i feud devono durare sempre così tanto? Io sono un fan dell'old school, anch'io adoravo i feud lunghi un anno ma con 52 show settimanali e 12 PPV l'anno non puoi proporre al pubblico sempre le stesse cose. In un mondo in cui ieri viene già visto come passato remoto al pubblico non puoi non proporre l'inedito. Quando assunsero Russo mi ricordai della WCW e mi piaceva pensare che avrei visto sorprese ogni puntata e che avrei visto incertezza. Bé, sorprese ne ho viste, ogni puntata non sai quello che potrebbe accadere, però avrei voluto vedere una TNA in cui i piani a lunga scadenza fossero meno prevedibili anche dal largo pubblico più smaliziato di adesso.

Sai, io capisco che al pubblico ogni tanto serva dare non solo l'incerto ma anche e soprattutto il certo. Non ti nascondo che l'aver costruito il feud Angle-Joe come la necessaria incoronazione di Joe mi abbia fatto piacere, mi ricorda come quando i titoli li vincevano Hogan e Sting o come i main event di Wrestlemania in cui il pubblico andava a vedere il Trionfo dell'Impavido Eroe.

Però vorrei vedere anche qualche scheggia impazzita, vorrei un push imprevedibile, esagerato e assolutamente discusso per qualcuno, sia esso un Eric Young, un Kaz, un Roode, un chiunque scompigli gli equilibri e crei discussione. Vorrei qualcosa che porti i rosiconi a dire “ahahahah, l'avevo detto io che Russo avrebbe fatto qualche stupidaggine”, e vorrei che qualche mese dopo quella stupidaggine venga vista come una grande mossa strategica, come solo chi ha grande lungimiranza può fare. Solo chi partorisce idee partorisce idee sbagliate, ma è superfluo aggiungere che solo chi ha idee partorisce idee geniali. Vorrei Kaz improvvisamente ad un passo dal titolo con la gente rosicona a dire “che Kaz-zata” per poi ritrovarsi a fine stagione tra i MOTYC più autorevoli Kaz contro Angle (o Cage o Joe o Lethal o Nash).

Vorrei essere stupito con effetti speciali, vorrei grandi storylines (confido in quella di Abyss), vorrei vedere ogni tanto un sano spotfest da leccarsi la nuca, con subito dopo tutti i rosiconi dire “alè, sono tornati i nani volanti” e vedere subito dopo un main event di intensità senza pari col pubblico diviso tra un religioso silenzio e un tifo incessante per uno solo o per entrambi i protagonisti, che faccia poi dire ai rosiconi, al grido di “lo dico perché ancora e sempre spero nelle royalties a fine mese”, “sempre e comunque TNA sucks perché quando ho cominciato a seguire il wrestling con Smackdown su Italia 1 la TNA non c'era e tanto mi basta”.

Voglio che accadano queste cose, in modo che chi come te vuole argomentare lo faccia, che è sempre interessante, ma chi vuole ridere non con gli altri ma degli altri e basta come me lo faccia anche lui (NdRob, sta frase un lettore me l'ha detta davvero, e mi ha fatto morire dal ridere) Bando agli scherzi, capisco ed apprezzo l'evoluzione che ha avuto la TNA da indy a major, però vorrei che non si dimenticasse delle proprie radici, non sarebbe male tra qualche tempo diventare più postmoderni del postmoderno, nel senso che oltre a creare i nuovi Steve Austin e i nuovi Macho Man si creassero anche i nuovi AJ Styles, per fare un nome. Ma tranquillo, non sono uno di quei fanatici che dice che solo chi è in TNA dal 1993 A.C. merita di essere main eventer: se arrivano wrestler bravi, poco mi importa che vengano dal Giappone o dalla WWE o dalla CZW o che la prima parola che abbiano detto nella loro vita sia stata “TNA” o “Dixie”.

Mi tocca però già di più che sia chiaro che dietro al periodo di fulgore che si sta fortunatamente vivendo ora, c'è stato dietro un periodo di lacrime e sofferenza, in cui io e gli altri miei amici venivamo ogni settimana temendo fosse l'ultima, e che grazie a Dixie, a Jeff e ai ragazzi tutti noi siamo ancora qui e siamo perfino più grandi, quanto mai nemmeno avremmo potuto immaginare. Sono arrivati Russo ed Angle e sono due splendidi attaccanti, ma non dimentichiamoci dei mediani e dello staff tecnico che ci ha portato dalla Serie C alla qualificazione in Champion's League, e sono tutti o quasi ancora con noi.

Ti starai chiedendo a che pro ti ho scritto, ti starai chiedendo se sono un critico della TNA o se sono un suo adoratore. Ti dirò, non sono nessuno dei due, mi sembrerebbe stupido tanto essere l'uno quanto l'essere l'altro, sono solo uno che non vuole diventare un seriosauro e che fortunatamente mai lo sarà, ma al tempo stesso sono uno che non vuole mai accontentarsi ma vuole sempre chiedere il meglio. Non dirò mai che la mia squadra deve comprare Ronaldinho o il presidente è scemo, ma nemmeno mai tiferò ciecamente la mia squadra anche se gioca male. Così a Dixie chiedo di non accontentarsi mai e di guardare lontano, to boldly go where nobody has gone before, ma le chiedo anche di sfruttare tutto il suo roster e tutto il suo pubblico, perché sono tutte risorse non indifferenti.

E vorrei che me la desse Gail Kim (ok, lo riconosco, con questa ho esagerato e ho cancellato quanto potessi mai aver detto di buono...:D). Senza scherzi, sono curioso di sapere tu che ne pensi, e credo e spero vorrai dirmi la tua opinione perlomeno tra un mese, quando tutta la Impact Zone si alzerà in unico coro, urlando tre sole lettere, di cui la prima, necessariamente, sarà una J e la ultima sarà una E”.

Chi ha dunque ragione: Matthew, che sostiene che la TNA deve avere l'orgoglio di guardare sé stessa e vedere un uomo maturo, che da giovane promettente ragazzo è diventata un uomo del quale andare orgogliosi, o ha ragione Lodovic, che non vuole che la TNA si dimentichi da dove viene, dello zappatore che le ha permesso di studiare e diventare l'uomo che è ora? Oppure hanno ragione entrambi? Oppure ha ragione chi spera che da Stamford mandino royalties e dicono “TNA sucks” o chi odiando tutto ciò che faccia ridere dica “TNe”? Al lettore l'ardua sentenza, la mia già la sapete. Parafrasando Harvey Keitel in Pulp Fiction: “mi chiamo Rob, risolvo problemi”. :D

Non siate timidi, vi ricordo sempre che se vi va una chiacchierata, se volete dirmi la vostra risposta alla domanda di cui sopra o anche solo se avete voglia di condividere un'opinione o un pensiero e/o avete qualche curiosità, sarò lieto di rispondervi e di fare una chiacchierata in tranquillità mediante il mio indirizzo di posta elettronica, rob@wrestling4ever.it.

Stay Tuned. Rob.
23/06/2023 10:16
 
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Che metaverso aveva creato? [SM=p6026358]
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Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
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23/06/2023 10:20
 
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Sì, poi manca il numero 87 che non si apre e lì forse si poteva capire meglio cosa gli passava per la testa.
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28/06/2023 13:10
 
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HIGH FLYIN 90 - NON E' UN PAESE PER VECCHI

A cura di The Rob In Town 79

In settimana mi è stata posta una giusta domanda: “ma perché nell'introduzione parli sempre di te?”. Già, è vero, da molto ho preso questo vizio. Bé, il motivo è essenzialmente uno: come faccio a spiegare come vedo il wrestling se nel frattempo non rivelo qualcosa di me? Come faccio a spiegare che amo nel comedy nel wrestling se non spiegando che nella vita rido tantissimo? O come faccio a spiegare perché a volte espongo le mie inquietudini riguardo all'evolversi di una storyline o di un progetto futuro se non spiegando che nella vita reale io ho lasciato fidanzate, terminato amicizie e mandato gente a quel paese solo perché mi inquietava pensare ad una vita lineare, in cui fare ogni giorno le stesse stramaledettissime cose? Voglio una vita tranquilla, ma voglio una vita piena di emozioni. Le due cose si possono coniugare? Sì, sia nella vita reale che nel wrestling. Utopia? Probabile, ma chissenefrega, non chiedetemi di non sognare, nulla nella mia mente è più solido di un bel castello piantato in aria.

NON E' UN PAESE PER VECCHI

“Ho smesso di fumare. Vivrò una settimana in più e in quella settimana pioverà a dirotto”, Woody Allen.

Nelle scorse due settimane ho scherzato riguardo a chi vive ad Orlando. Però devo ammettere che mai come in questa settimana invidio chi vive in quella città. Giovedì la prima storica edizione live di Impact seguita dai tapings per le due prossime settimane nei due giorni successivi, sempre giovedì e venedrì un interessantissimo doppio show ROH, e domenica infine il Grandaddy of them all, Wrestlemania. Con Raw il giorno dopo. E, per sovrabbondanza, il martedì pre-Wrestlemania c'è Magic-Spurs, e il martedì post-Wrestlemania Magic-Hornets. Tutto in una settimana nella stessa città. Roba da andare a mangiare alla premiata bisteccheria Steak Hutsie!

Già, domenica è Wrestlemania. Ne ho parlato poco in queste ultime settimane, preso come ero da altri argomenti. Un mese fa ho presentato i due main event, poi il vuoto. Il vero problema è che non è che siano successe grandi cose di cui discutere. E' arrivato il Pacman della WWE, cioè Mayweather. E di questo neanche saprei cosa dire: al microfono non sa parlare, mentre per quanto riguarda il carisma questo è fondato unicamente sulla sua oggettivamente leggendaria fin qua carriera, ma non emana direttamente dalla sua persona. Però mi si dice che la WWE ha fatto bene ad assumerlo temporaneamente: il perché però non si sa.

Ma le vere delusioni nella card, a parte i due main event, davvro mal costruiti, sono altri match: principalmente penso a Shawn Michaels-Flair e a JBL-Finlay. Partiamo dal primo. La costruzione è stata sbagliata: Flair e HBK si scontreranno su richiesta di Flair, che nella storyline si è “scelto” l'ultimo avversario. Ora, la ragione credo sia duplice: quella di realizzare comunque un match discreto (e in questo l'Heartbreak Kid è una garanzia) ma anche la volontà di Flair di concludere la propria carriera contro un wrestler della sua nuova cricca di amici. E, a proposito di questo, a me continua a fare specie che un lottatore che solo sette anni fa proclamava ad alta voce tutto l'orgoglio del mondo non WWE col famoso promo a Panama City, dall'anno dopo sia diventato pappa e ciccia con McMahon e famiglia, Triple H incluso. Il sospetto che molto dipenda dalla rinomata condizione economica del Nature Boy purtroppo è sempre presente. E trovo assurdo che colui che criticò Hogan per non aver jobbato a Michaels stesso e a Orton non abbia invece avuto difficoltà alcuna a chiedere una storyline con la quale sono state momentaneamente rallentate le carriere di due ottimi lottatori quali MVP e Kennedy.

Ma anche sul ruolo di Michaels avrei da ridire: Michaels è bravo e lo sa. Ma negli ultimi anni secondo me sta esagerando col manierismo. E' alla continua ricerca del match bello, dell'avversario inedito, del "wrestling moment". Ha chiesto ed ottenuto un feud con Hogan, ha chiesto ed ottenuto di poter avere come tutti i grandi un feud con Vince McMahon, ha chiesto ed ottenuto di poter lavorare di nuovo a fianco di Triple H, ha chiesto ed ottenuto di essere parte nel match che porterà al ritiro di Flair, ha chiesto ed ottenuto il match con Angle. Solo il feud con Rocky lo ha chiesto ma non lo ha ottenuto. Spesso si dice “la volontà di Michaels di non vincere titoli lo rende altruista”; sarà, ma a me questa ossessiva ricerca del match aprticolare, del feud speciale, pare più egoista di qualsiasi title shot. Non sarà in un MITB, non affronterà un Kennedy, ma quando la gente penserà a Flair, penseranno all'ultimo match della carriera del Nature Boy, con avversario Michaels. Mah.

Ma, se possibile, sono persino meno convinto dal match tra JBL e Finlay. La storyline di Hornswoggle, partita a luglio, è stata assolutamente improvvisata ma è uscita anche particolarmente bene. Classico esempio di gimmick che si confà benissimo al lottatore che la interpreta, Hornswoggle, da buon lucky Irish, è stato davvero fortunato. Prima si è trovato al posto giusto nel momento giusto quando c'è stato bisogno di un buon motivo per cui si potesse abolire l'ormai inutile ed anacronistico titolo cruiser, e il suo talento comico e la buona interazione col pubblico hanno fatto sì che quando la sospensione di Kennedy ha mandato a donne di strada la storyline del figlio illegittimo il booking team abbia pensato a lui. Fin da quel momento è stato chiaro che a Wrestlemania Vinie Mac avrebbe avuto a che fare con Hornswoggle. E in effetti fino alla Rumble la storyline è stata gestita benissimo.

Diversi scenari erano aperti a quel punto: un single match tra Finlay e McMahon, un tag team match tra i due irlandesi e i due McMahons Shane e Vince, o persino, perchè no?, un rientro di Kennedy nella storyline come avversario di Finlay o come coadiuvante del chairman. E invece no, dal cappello è uscito JBL. In chiave storyline il motivo è stato molto raffazzonato, molto “tirato per le maniche”, in chiave smart la realtà è stata che visto come era uscito male il feud con Jericho qualcosa a JBL bisognava pur farla fare. Sicuramente il match avrà un'alta carica emotiva, il prevedibile ritorno di Hornswoggle potrebbe essere paragonabile al “Linda moment” di Wrestlemania 17, con Lnda che improvvisamente si rialza dalals edia a rotele per schiaffeggiare Vince, ma francamente se non è riuscito Jericho a far fare un match anche solo scarso a JBL non vedo come possa riuscirvi Finlay. E soprattutto non vedo come potrebbe uno dei due trovare giovamento futuro da questo match.

E a proposito di Jericho, lui è un altro che esce malissimo da questa Road to Wrestlemania. Doveva tornare a salvarci tutti, e invece al ritorno ha avuto un brutto feud con Orton coronato da un pessimo match, e un feud ancor peggiore con JBL, coronato da match che a fatica si potrebbero ocnsiderare tali. In soldoni, colui che era venuto a scuotere il mondo della WWE, a tre mesi dal suo ritorno si ritrova nel Money in the Bank, che, non dimentichiamolo, in chiave storyline è proprio una sua invenzione. Non vi è chi non vede quale grosso declassamento ciò sia per lui e quale delusione per le speranze tutte che la WWE riponeva nel suo ritorno.

Poi ci sarebbero tante altre piccole cose da dire: ad esempio che mentre in TNA stanno tirando su una incredibile divisione femminile che coniuga la straordinaria bellezza delle sue interpreti ad una altrettanto straordinaria bravura, in WWE a Wrestlemania vedremo per il secondo anno consecutivo un lumberjack match fatto esclusivamente per mostrare la mercanzia delle divas e in cui persino il nome scelto per la stipulazione richiama Playboy (senza voler fare menzione della “utilissima” presenza di Snoop Dogg...). Il tutto mentre teoricamente Candice Michelle sarebbe la Most Improved Wrestler dell'anno 2007 (scelta criticabile ma che aveva una sua logica) e la Phoenix sarebbe quanto di più simile visto a Chyna negli ultimi anni.

Oppure si potrebbe dire che è dal 2002 che non viene difeso il titolo Intercontinentale a Wrestlemania. Oppure si potrebbe dire che la miglior storyline del 2007 in WWE, quella tra MVP e Matt Hardy, non vedrà la sua naturale conclusione a Wrestlemania perchè, nonostante il maggiore dei fratelli Hardy sia già tornato a combattere attivamente negli house show non lo ha ancora fatto ufficialmente nel main roster: e a questo punto verrebbe davvero spontaneo chiedersene il motivo, anche se francamente non me ne sovviene nessuno che sia anche soltanto minimamente razionale o anche soltanto lontanamente condivisibile.

Non voglio fare la figura del criticone. Continuo a credere e sperare che sia un'ottima edizione di Wrestlemania, non è sempre l'hype a far l'evento. Poche Wrestlemania ad esempio hanno avuto meno hype della 17sima edizione, ma francamente non me ne viene in mente nessuna più bella di quella. Però il vero problema è cosa accadrà dopo. Ogni anno è successo qualcosa di significativo dopo Wrestlemania. Nel 2001 nacque l'Austin heel, vera rivoluzione copernicana, e partì l'Invasion. Nel 2002 vi fu la divisione in roster e il giorno dopo Wrestlemania esordì col botto Lesnar. Nel 2003 vi fu l'esordio di Goldberg, il più grande simbolo della concorrenza Sting escluso. Nel 2004 ci si inventò JBL e si diede il titolo a due underdogs. Nel 2005 addirittura vennero scambiati di roster i due campioni del mondo. Nel 2006 ritornarono l'ECW e la Degeneration-X. L'anno scorso invece non accadde nulla. Non dovesse accadere di nuovo nulla nemmeno quest'anno sarebbe un terrificante segno di immobilismo.
Di idee prima ancora che di tutto il resto. Forse è davvero tornato il tempo di tornare a rischiare. Non si può più meramente gestire, è necessario ed urgente proporre cose nuove. Chiedo poco a Stamford, chiedo solo di far tornare a sognare il suo pubblico e di non dargli più una vita lineare.

Non siate timidi, vi ricordo sempre che se vi va una chiacchierata, se volete darmi le vostre impressioni sul Grandaddy of them all, volete chiacchierare con me dell'ioncredibile settimana di wretsling che ci attende o avete anche solo semplicemente voglia di condividere un'opinione o un pensiero e/o avete qualche curiosità, sarò lieto di rispondervi e di fare una chiacchierata in tranquillità mediante il mio indirizzo di posta elettronica, rob@wrestling4ever.it.

Stay Tuned. Rob.

29/06/2023 13:37
 
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"sempre giovedì e venedrì"
"questa ossessiva ricerca del match aprticolare"
"con Lnda che improvvisamente si rialza dalals edia a rotele"

Gli sarebbe servito un correttore di bozze, visto che i contenuti non si discutono.
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29/06/2023 13:41
 
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Sì è un disastro quest'ultimo

"ocnsiderare"
"dell'ioncredibile settimana"
29/06/2023 13:52
 
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Vero, sembra che l'abbia buttato lì così, senza rileggerlo nemmeno una volta.
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29/06/2023 13:57
 
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Arroganza.
E non sapeva che pochi giorni dopo sarei piombato io sul Forum di TW rovinandogli il resto della Carriera perseguitandolo. [SM=p6026364]

Comunque il Contenuto è persino peggiore con le assurde critiche alla costruzione di Flair/HBK.

[Modificato da Ankie 29/06/2023 13:57]
29/06/2023 14:20
 
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Sull'egocentrismo e i giochetti politici di HBK, però, non aveva tutti i torti [SM=p6026364]
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05/07/2023 08:23
 
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HIGH FLYIN 91 - L’ORIZZONTE DELLE OPPORTUNITA’

A cura di The Rob In Town 79

Qualche giorno fa parlavo con un mio amico di due cose, Paris Hilton e Wrestlemania. Voi direte: e che c’entrano? C’entrano, perché mi aveva chiesto chi mai fosse Kim Kardashian. E come quando per parlare di Kane non puoi non parlare di Undertaker, così parlando della Kardashian non puoi non parlare della Hilton (e, detto fra parentesi: chi trova Paris non dico brutta ma anche solo carina non capisce nulla di donne, punto :D). Così, parlando della bella ereditiera, mi ha detto: “è una che ha avuto fortuna”. Risposta mia: “ha colto un’opportunità”. “Chiamala opportunità”. “Sicuramente è stata bizzarra, ma molto spesso le opportunità si palesano nelle forme più strane, tutto sta a saperle cogliere”. “Ho capito, ma dai, ha aperto le gambe”. “Onestamente, quanti hanno davvero visto il famigerato video e quanti ora vedendola pensano a quello e non al suo ruolo di prezzemolina?”. Cosa c’entra questo dialogo con Wrestlemania? C’entra, c’entra, abbiate pazienza.

L’ORIZZONTE DELLE OPPORTUNITA’

“Se non ti aspetti l'imprevisto, non lo incontrerai”, Eraclito.

Della WWE dell’ultimo anno si è detto tutto ed il contrario di tutto, ma su un difetto tutti gli addetti ai lavori si sono trovati d’accordo: la WWE non sta creando star. Il solo Cena è emerso in questi anni, e forse, più distaccato, Edge. Tutti gli altri giovani, di cui alcuni davvero talentuosi, sono stati lasciati in un limbo, bocconi sacrificali per i pezzi grossi nel business già da secoli. Le cose vanno cambiate, questo è sicuro.

Io, ormai mi conoscete, sono un inguaribile ottimista, ma forse per la prima volta davvero in questi anni, ho visto un cambio di rotta, una volontà (se sincera o se guidata da necessità lo analizzeremo in questo numero) di cominciare a rischiare e puntare forte su qualcuno, di non adagiarsi su allori passati ma di ricominciare a costruire, a creare.

Ma andiamo con ordine. Iniziamo ad esempio col MITB. Come leggerete nel La Sa Lunga ho trovato questo match davvero bello, uno degli spotfest “meglio fatti” che abbia visto nella storia della WWE: sul vincitore credo si possa dire che non era né atteso né inatteso. C’erano diversi papabili e ha vinto CM Punk. Ciò che rileva in questo editoriale, come primo passo, ad esempio è capire perché ha vinto Punk e quali prospettive potrebbe avere.

Per meglio capirlo dobbiamo tornare indietro nel passato, e trasferirci con la nostra macchina del tempo virtuale nel 1992, in autunno. Hogan fuori dalla federazione, Warrior e Bulldog coinvolti nello scandalo steroidi che stava facendo chiudere la WWF, e Flair che si infortuna e soprattutto dichiara la propria volontà di tornarsene in WCW. Una situazione grigia che più grigia che si può. Il congresso alle porte che se la prende con la “filosofia dei culturisti della WWE”. Un McMahon che si ritrovava all’improvviso senza main eventers e con l’esigenza di dare un segnale forte al Congresso.

Nacque così il più incredibile cambio di direzione creativa della storia WWE, con un tour in Canada pronto a partire, Vince puntò tutto su un canadese, un gran midcarder, che soprattutto aveva un fisico “normale” che non dava adito a “sospetti”. Così tra l’incredulità generale Bret Hart divenne campione e cominciò così il suo fantastico primo regno, uno dei regni più interessanti e significativi della storia del business.

Voi starete pensando: che c’entra questa lezioncina storica? C’entra, perché anche ora Vince ha il Congresso alle calcagna, e ora non ha i propri main eventer indisponibili ma ce li ha arrugginiti, sono molti di loro fuori forma e soprattutto sanno già tutti di “già visto”. Quindi cosa c’è di meglio che mettere sotto i riflettori uno con una gimmick straight edge, che sia “d’esempio di facciata” per i giovani fans e che sia un simbolo “pulito” da presentare all’esterno e soprattutto ai controllori del Congresso? Punk rischia di avere l’opportunità della vita, la stessa che fu data a Bret Hart sedici anni fa: diversi eventi contingenti sembrano aprirgli una inaspettata via per il successo, coglierla potrebbe cambiargli la carriera.

Ma non è il solo ad essere uscito con le quotazioni improvvisamente altissime dopo Wrestlemania: non si può ad esempio dimenticare Orton. Orton è uno che da anni sembrava “destinato” a sfruttare la Grande Occasione, più volte ci è andato vicino ma per un motivo o per l’altro, molto spesso per responsabilità sua, altre volte per cause diverse, questo non accadeva.

Nel 2004, ad esempio. Anche i muri sapevano che per Wrestlemania 21 era previsto l’incontro tra il Maestro Triple H e l’Allievo Orton, ma quello che forse è stato il più grande errore di booking degli ultimi anni fece sprofondare Orton in un baratro tanto che lo si dovette per forza “sostituire” in corso d’opera con Batista. Un Orton che l’anno dopo riuscì a diventare il miglior personaggio di Smackdown e il miglior heel per eoni di tutta la WWE, ma la morte di Guerrero, l’infortunio di Batista e la sua immaturità nel backstage lo relegarono non solo in un ruolo di secondo piano, ma addirittura gli provocarono una sospensione. E così accadde anche l’anno scorso.

Invece quest’anno all’improvviso la Consacrazione, quando ormai nessuno se la aspettava più. Nonostante un regno molto deludente alle spalle, soprattutto nel periodo da ottobre a febbraio, Orton ha sfruttato il fatto che Cena sia ancora palesemente fuori forma e forse (forse, perché la cosa non è ancora affatto sicura come invece ho letto viene data) dovrà assentarsi per girare un film, mentre Triple H è palesemente fuori forma anche lui e si sarebbe trovato senza feud pronti. Ma ugualmente rischiare su Orton sarebbe stato avventato eppure la WWE lo ha afatto e lo ha finalmente reso Main Eventer Indiscusso, dando a Randy l’opportunità di una vita.

Un altro che è uscito molto bene da Wrestlemania è stato ovviamente Flair. Starete pensando: come fa un ritirato a sfruttare un’opportunità? Invece anche Flair è uscito da Wrestlemania con l’opportunità di una carriera: se negli ultimi anni purtroppo larghe partidel pubblico tendevano ad identificarlo con un vecchietto che tirava solo chops e viveva sui suoi “Woooo”, Flair ha avuto l’opportunità di mostrare al mondo intero perché venisse chiamato il Nature Boy e perchè sia considerato insieme ad Hogan la più grande Leggenda di questo sport-entertainment.

E allo stesso tempo ne è uscito benissimo Michaels,che dopo un periodo di appannamento ha dimostrato di saper davvero tirare fuori un Classico da chiunque, visto che dopotutto Flair non combatteva un match così da eoni, forse addirittura dal millennio scorso.

Ma qui, come detto, si parla di opportunità. E come la vogliamo chiamare se non “opportunità” il primo main event disputato da Edge a Wrestlemania? Nel 2006 ha lavorato durissimo facendo il miglior regno degli ultimi anni e, pur non premiato da un main event allo Showcase of Immortals tirò fuori lo stesso lo showstealer del PPV con Foley, nel 2007 perse la streak ma si prese il bump della serata e dopo aver retto in un buon modo Smackdown negli ultimi mesi (che di deludente ha avuto tutto fuorché il regno di Edge) conquista finalmente il suo primo main event a ‘Mania, confermando così il suo status di “vice-top player” WWE.

Forse stiamo davvero tornando a vedere la creazione di nuovi campioni, forse finalmente necessità anagrafiche e contingenti stanno ricostringendo la WWE ad affidarsi ai giovani. Speriamo. Anche perchè Raw avrà l’ingrato compito di dover trascinare tutta la WWE visto che Smackdown passerà in estate sull’equivalente americano di Odeon TV, e per farlo dovrà necessariamente rendersi più nuovo rispetto al recente passato. Volendo fare una previsione, dico che secondo me Orton tiene il titolo a Backlash, poi non escludo un feud con Batista (è da tre anni che questo feud è in costruzione, ma escluso che per un match non lo abbiamo mai visto) ma alla fine potrebbe iniziare l’Era di Punk, per puro caso e per puro spirito di compiacere il Congresso come accadde sedici anni fa. Ma sedici anni fa inaspettatamente iniziò un nuovo e più moderno modo di concepire il wrestling. Vedremo.

Concludo, come sempre, ricordandovi che se avete la bontà di condividere qualcosa di divertente, interessante o anche solo di curioso da comunicarmi, o volete dirmi come la pensate voi sugli argomenti di cui in discussione, sarò più che lieto di dialogare con voi al mio indirizzo di posta elettronica, rob@wrestling4ever.it.

Stay Tuned. Rob.
05/07/2023 08:45
 
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Con Punk ha sbagliato di soli tre anni, ma almeno su Michaels ha corretto il tiro. Non concordo su Orton, il main event mancato di WM21 fu dovuto al fatto che da face faceva proprio pena ai tempi [SM=x5897702]
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10/07/2023 13:40
 
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HIGH FLYIN 92 - VECCHI COMPAGNI DI SCUOLA

A cura di The Rob In Town 79

Non so se a voi è mai capitato di vedere tornare improvvisamente persone dal vostro passato, anche solo per pochi minuti. Sarà che giro molto, ma a me capita sovente. Ragazze per cui avevo perso la testa, ad esempio: a volte capita di andare al bar cinque minuti per “ricordare i vecchi tempi”, ma se una volta una simile situazione mi avrebbe fatto battere il cuore a mille, ora mi accorgo che per me loro sono ormai delle estranee di cui non me ne frega più nulla. O amici che consideravo fratelli: diverse scelte di vita e diversi caratteri sviluppati fanno sì che se li incontro non so nemmeno cosa dire, non abbiamo argomenti di cui parlare, se non un mero elenco di aneddoti su cui ridere sopra insieme. In questi casi ci si dice un “ciao” di cortesia, due sorrisi di stile, poi rendendosi conto reciprocamente di non aver più nulla di cui parlare, ci si saluta, magari con un “un giorno semmai ci sentiamo” che entrambi sappiamo essere una frase fatta e nulla più. Non è ipocrisia, sono diverse strade prese nella vita. Da giovani si è in un modo, magari poi crescendo si diventa diversi. E’ naturale, sarebbe artificiale il contrario.

VECCHI COMPAGNI DI SCUOLA

“Non dimentico mai una faccia, ma nel vostro caso farò un’eccezione”, Groucho Marx.

La settimana di Wrestlemania su queste pagine avevo scritto che un fan che si fosse trovato ad Orlando in quei giorni avrebbe vissuto la più incredibile settimana di wrestling della sua vita: Wrestlemania, Raw, tre tapings di Impact e due show ROH con wrestlers Dragon Gate. In più la Hall of Fame. Vi dirò, se c’è un evento che attendo ogni anno, quella è proprio la Hall of Fame. Mi piace vedere i lottatori fuori dal personaggio in giacca e cravatta immersi in quell’atmosfera di festa e di tributo a chi ha reso grande la nostra passione preferita.

L’anno scorso era stata una gran bella edizione, in cui era spiccato in modo indiscusso, a mio avviso, l’ottima introduzione di Cody Rhodes al celebre padre. Un discorso epico, toccante, divertente, in cui oltre ad aver esaltato il padre e il fratello aveva anche celebrato i due lottatori moderni che più gli ricordavano (giustamente, aggiungo io) cotanto padre. A proposito, che brutto ora osservare il giovane Rhodes condurre il più brutto regno di campione di coppia che io abbia mai visto.

Due anni fa addirittura ci fu nientemeno che The Hitman, che dopo il celeberrimo episodio di cui tutti sapete non aveva più partecipato a nulla che potesse essere ricondotto, anche solo lontanamente, alla famiglia McMahon. Quest’anno indubbiamente c’erano due avvenimenti che incuriosivano tutti i fan, me compreso: l’introduzione di Ric Flair e il discorso di The Rock, chiamato ad introdurre il celebre zio e il celebre padre.

Su Ric Flair onestamente si è già detto tutto quanto potesse essere detto, io nel mio piccolo ho dato la mia impressione sul match ma non voglio entrare nelle altre questioni, ritiro incluso. Su The Rock onestamente occorre dire che c’erano dei fans contenti di vederlo a prescindere, altri fans che partiti con animo incerto, divisi tra l’amore per The Rock e la delusione per le sue scelte di vita, si è sciolta solo alla fine urlando “one more match”, ma c’era anche una frangia di fans “duri e puri”, coloro che alla HOF gli hanno urlato “you sold out”, che non perdonano a Rocky il non volere partecipare a nessun evento avente a che fare con la WWE, sia esso un segmento al quindicesimo anniversario, o un ultimo dream match a Wrestlemania.

Onestamente l’impressione netta che mi ha dato The Rock è stata proprio quella descritta nell’introduzione al numero odierno. Rocky (o meglio, Dwayne) ormai vive in un altro mondo, lontano dal wrestling business. Ma io non riesco a fargliene una colpa. Per quello non capisco le frecciate che gli ha tirato lo stesso Flair durante la sua induzione: Flair è stato trentacinque anni nel business, Rocky invece soltanto sette o otto. Ma mi pare innegabile che abbia dato tutto ciò che poteva dare, non si è mai risparmiato. Forse non sarà mai considerato come una delle figure maggiori del business, però ha dato tutto. Ad uno che non ha dato tutto sé stesso la gente non urlerebbe mai “one more match”.

Ho già raccontato altre volte un famoso aneddoto su Rocky: il buon Dwayne, che fin da bambino per ovvie ragioni frequentava il backstage WWE, voleva seguire le orme di famiglia, come succede ad ogni bambino. E un giorno disse che voleva fare il wrestler e che voleva essere speciale. Attorno a lui gli chiesero: “ok, ma cosa vorresti fare di così speciale?” “non lo so, so solo che darò tutto me stesso”. E fu così che nacque il più grande dei comedy werstler. Rocky non era un grande wrestler, tecnicamente era scarsino e il suo famigerato selling era più un’interpretazione data all’incontro che non un talento personale, ma era un entertainer nato. Gli bastava muovere un sopracciglio o improvvisare un segmento comico per far venire giù le arene.

Ma si vede proprio palesemente che ormai Rocky si trova a disagio in quel mondo. Si è visto ad occhio nudo: ha salutato di prammatica i vecchi amici come Austin o come Foley ma secondo me si vedeva che li salutava come io saluto i miei ex compagni di scuola. Sicuramente seduti ad un tavolo fa piacere ricordare Wrestlemania 15 o la Rock’n’Sock Connection o i gloriosi bei tempi, ma alla fine di quel discorso un uomo può sentire l’esigenza di pensare ad altre cose, diverse. Se The Rock quando ha un minuto libero preferisce parlare con qualcuno di, che so, cinematografia o di qualsiasi altro suo hobby piuttosto che con un vecchio collega di wrestling, chi può biasimarlo?

Poi ovvio, a me che ho avuto l’immensa fortuna di vivere in diretta l’epopea di The Rock ha ovviamente fatto piacere sentire di nuovo i classici siparietti con Coachman, o vedere Foley tirare fuori dal taschino un Mr. Socko in smoking, o vederlo dire “it doesn’t matter what your name is!” a Santana…pardon, Sandiego, ehm, volevo dire Santino…:D Ma è più un momento di nostalgia personale da fan.

Come è ovvio che vorrei vedergli fare un ultimo match. Ma con l’avversario che vuole lui. Ad esempio, se con Michaels per ragioni sue non vuole lavorare, e visto che comunque non è un dipendente WWE ma solo uno che presterebbe la sua opera professionale una tantum, non vedo perché lo si dovrebbe obbligare a fare un match che non vuole solo per “rendere contenti i tifosi”. C’è un sacco di gente con cui potrebbe avere un ultimo dream match: da Cena a Orton passando per Kennedy o Umaga. Senza dimenticare che lui stesso in un’intervista l’anno scorso aveva proposto come avversario che gli sarebbe piaciuto affrontare in un ipotetico ultimo match Rey Mysterio. E non cito Edge solo perché non sarebbe un match inedito, non per altro.

Io penso sarebbe molto più ipocrita da parte sua partecipare solo per soldi e vanagloria a un evento all’anno non sentendosi più parte dell’ambiente ma solo sapendo di poter raccogliere facili pops ripetendo vecchie catchphrases, che non staccare completamente la spina da quel mondo. Lo trovo anche più rispettoso per i fan, sia suoi che del wrestling in generale. Anche perché non lo ho mai visto denigrare il wrestling in qualche intervista, del genere “mi sono lasciato le buffonate alle spalle, ora faccio cose serie”, come invece ad esempio ha fatto un Lesnar.

Semplicemente si è allontanato. A vent’anni io avevo una compagnia di amici e ne ero uno dei “leader”, e con loro mi sono divertito un casino, ma ora quando li incontro sono sempre felice di vederli ma a passare di nuovo le mie serate con loro mi sentirei a disagio. Non per snobismo o per superiorità verso di loro o per disprezzo del mio passato ma semplicemente perché sono cambiato. Sono bei ricordi ma sono ricordi. E così immagino che sia per Rocky. Me lo vedo Rocky la sera rivedersi vecchi DVD di suoi match e/o segmenti con la lacrimuccia agli occhi; ma se ora non si diverte più non vedo perché criticarlo.

Tornando alla Hall of Fame è stato interessante vedere Rocky interagire con un wrestler come John Cena, ad esempio. Ho letto in giro che la frase di The Rock su The Marine sarebbe stata interpretata come una critica a John Cena. Bè, io non ci ho visto assolutamente niente del genere, anzi. Il solo fatto che Rocky lo abbia citato fa capire lo status che ha raccolto Cena in questi anni, e la considerazione che sta raggiungendo anche ad Hollywood. La stessa frase di Flair interpretata come frecciata nei confronti di The Rock, quando ha detto che Cena ama il wrestling e che se anche dovesse diventare un grande attore non lascerebbe mai il wrestling, fa capire proprio come non solo la dirigenza WWE ma anche i lottatori più importanti diano quasi per scontata una grande carriera di Cena anche oltre e al di fuori dalla WWE.

Così come occorre notare lo status che ha raggiunto un personaggio comedy che funziona alla perfezione come Santino. Più che guardare al fatto che viene sconfitto da Maria o che viene regolarmente umiliato dalle divas, è da notare come sia stato inserito in un segmento con Austin qualche mese fa, ed è stato l’unico citato da Rocky nel suo discorso oltre a Cena tra i suoi non contemporanei. Segno che il personaggio di Santino sta lasciando un suo segno.

Rocky mi manca, ma non ci trovo nulla di strano o criticabile nelle sue scelte. E soprattutto sono conscio che i nomi cambiano molto spesso in questo business, e non sono mai stati né saranno mai la cosa più importante. Come è giusto che sia.

Concludo, come sempre, ricordandovi che se avete la bontà di condividere qualcosa di divertente, interessante o anche solo di curioso da comunicarmi, o volete dirmi come la pensate voi sugli argomenti di cui in discussione, sarò più che lieto di dialogare con voi al mio indirizzo di posta elettronica, rob@wrestling4ever.it.

Stay Tuned. Rob.
10/07/2023 14:07
 
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Bello il discorso su The Rock, vorrei sapere come ha accolto il suo ritorno qualche anno dopo
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Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
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17/07/2023 06:19
 
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HIGH FLYIN 93 - L'ORLANDO LIBERATA

A cura di The Rob In Town 79

Dicono che la cosa più brutta che può capitare ad una persona sia realizzare i propri sogni, perché poi non avrà più nulla da sognare. Non sono mai stato molto d’accordo, io sono una persona che cerca sempre (a volte riesco, a volte no) di trovare nuovi stimoli. E soprattutto cerco sempre di godermi in modo speciale i momenti importanti. Ogni qual volta do’ un primo bacio ad una ragazza, ad esempio, cerco sempre di far sì che sia un momento speciale, senza correre ma aspettando il momento giusto. Ad ogni piccola tappa è sempre mia intenzione dare la sua importanza. Per la stessa ragione ho sempre badato alle ricorrenze tipo gli anniversari, siano essi di un evento, di un incontro o dell’inizio (ma anche della fine, purtroppo capitano anche le conclusioni oltre che gli inizi) di un percorso di vita condiviso. Perdo tempo a pensare. A pensare all’importanza del momento speciale che ho appena vissuto. Ma rimango convinto che la vera vita sia la consapevolezza di ciò che si fa, non un mero fare. A cosa serve vivere tanti momenti se a nessuno di essi si da’ la giusta e meritata importanza?

L’ORLANDO LIBERATA

“C'è una cosa più forte di tutti gli eserciti del mondo, e questa è un'idea il cui momento è ormai giunto”, Victor Hugo.

Nelle scorse settimane mi sono divertito con le lettere da Orlando. Il buon Matthew Boiardo, evidentemente pronipote del fu Matteo Boiardo, ci raccontava l’Orlando Innamorata, mentre il buon Lodovic Hariost, pronipote del fu Lodovico Ariosto, ci parlava della Orlando Furiosa. Ma la realtà è che tutto questo mese è vissuto sull’Evento Speciale che da tanto si attendeva e che così tanto era stato pompato ed annunciato in pompa magna nell’ultimo mese. Orlando tutta attendeva di unirsi finalmente alla sua amata, una Angelica con la pancia prominente, i tratti somatici samoani e con nome Joe Seannoa. Tutti attendevano l’Orlando liberata.

A due anni e mezzo dalla clamorosa ribellione del pubblico della Impact Zone nei confronti di Styles che aveva “scippato” il titolo di Mr. TNA a Joe, ad un anno e mezzo dal “Joe’s gonna kill you” e a sedici mesi dall’approdo di Kurt Angle in TNA, tutti invocavano Joe. Dai seriosauri agli amanti dei telefilm, da Meltzer all’Homer Simpson fan occasionale, dall’esagitato fan degli spotfest al composto sostenitore del wrestling classico, da chi visse la TNA fin dal primo giorno al visionario che nelle sue parole parla soprattutto di “futuro”, il 99% della Gente invocava l’Avvento di Joe.

All’inizio era un nome troppo poco conosciuto, poi divennero (giustamente, direi) un peso eccessivo i suoi impegni con altre federazioni, tra l’altro spesso anche rivali, poi arrivarono i problemi al ginocchio e infine la evidente esigenza di dover piazzare le tre lettere TNA sulla mappa del wrestling. In ogni caso col cerino in mano sembrava rimanere sempre lui. Chi parlava di possibili fughe, chi parlava di critiche dovute all’errato utilizzo, chi parlava di complotti e chi parlava e basta, giusto per il gusto di parlare.

Ma ad Orlando lavoravano sottobosco per far risaltare il Momento. Roma non fu costruita in un giorno e nessun Evento viene costruito in pochi attimi. A sedici mesi dal Primo Incontro con Kurt, e a quasi due anni dal Primo Ingresso in TNA, la TNA costruisce il Momento, un giorno in cui ogni fan capisse che c’era da attendere “quel” giorno e da tirare fuori i fuochi d’artificio. Come accadde a Sting a Starrcade ’97, vendicatore Muto di chi Subiva Ingiustizie, e come accadde a Goldberg nel Nitro più famoso della storia, Indistruttibile Guerriero che Combatteva per la Gente, così il booking TNA preparava a Lockdown il Trionfo dell’Amato Cowboy Cinico e Spietato entrato nell’immaginario collettivo del pubblico TNA.

Ma se vuoi coronare un sogno, devi dimostrare di essere il migliore, non basta meramente vincere. Devi dimostrare chi sei e che sei superiore al campione, anche se lo sfidi nel suo campo, quello della Preparazione Tecnica. Chi può battere un Eroe Olimpico nel mat wrestling? Solo chi ha le qualità per essere Eroe. Chi può terrorizzare e massacrare un Campione chiuso in una gabbia? Solo chi Conosce il Dolore. Chi può resistere per eoni all’Arma di Sottomissione più Potente del Nemico? Solo chi ha Motivazione Superiore.

Domenica non è stato il tempo delle Karen, non è stato il tempo degli alleati, non è stato il tempo di finali polverosi e non è stato il tempo di esigenze di storia. E’ stato Tempo di Lotta, Lottatore contro Lottatore, capacità contro capacità, preparazione contro preparazione, per stabilire chi davvero fosse l’Uomo. Sbaglia chi si aspettava i moonsault. Sbaglia chi si aspettava i suicide dive. Sbaglia chi si aspettava le near falls. Sbaglia chi si aspettava le muscle buster dalla cima della gabbia. Era una lotta corpo a corpo, era rabbia, era voglia di essere l’Uomo, era il Momento di tirare fuori le proprie migliori qualità. In una parola,era il Tempo degli Eroi.

Era il tempo di soffrire, di pensare che la propria carriera era appesa al filo sottile della propria resistenza all’immane dolore provato alle caviglie, era il tempo di reagire e di far sentire al proprio avversario anche le proprie armi di dolore, era il tempo di siglare la parola “fine” facendo sentire all’avversario l’impatto su tappeto. Avete notato il secondo e mezzo in più in cui Joe ha tenuto Kurt nella Muscle Buster? Era il momento studiato per far sentire nell’aria il boato con cui un intero popolo spingeva il proprio beniamino alla vittoria, quell’alito di Leggenda che tramuta il condottiero in eroe.

Come Uma Thurman concludeva il suo viaggio di redenzione e vendetta e riusciva finalmente a “kill Bill”, così Joe (oddio, molto ma molto meno sexy e arrapante di Uma, direi che questo è indiscutibile…:D) concludeva il suo viaggio e per l’ultima, definitiva e più importante volta in carriera e si dimostrava il Migliore, capace di “hurt Kurt”.

Persino Meltzer, uno che negli anni si è sempre divertito a spargere letame commentando il prodotto TNA, ha detto che secondo lui è stato i miglior main event degli ultimi anni nel pro wrestling nordamericano. Pathos (acuito benissimo dalla costruzione perfetta del match fatta durante il PPV), capacità tecniche mostrate in ring, partecipazione del pubblico, storia raccontata, significato storico. Tutti elementi che fanno di questo match il probabile MOTY, un match da 9 pieno come non ne vedevo da eoni nel pro-wrestling. Un match unico, un esperimento riuscito in modo stratosferico e che proprio per questo merita di essere ricordato come un “unicum”.

Il match tra il Nuovo Eroe che ha studiato, ha reagito alle sconfitte e con rabbia si è presentato a reclamare quanto gli spettava, contro il Vecchio Eroe che credeva di essere imbattibile e quando tutti gli hanno spiegato che rischiava solo di prenderle si è presentato al patibolo con grande dignità, tentando di dare il suo meglio, di tirare fuori dalle profondità della sua anima la forza che tanto grande lo rese, in modo che se si fosse perso si fosse perso almeno dando sfoggio della propria grandezza. Angle è uscito distrutto dal ring, per batterlo lo si è dovuto quasi ammazzare.

Se l’inizio prettamente amateur wrestling mi ha richiamato alla memoria le stupende sfide tra Benoit e Angle e l’atmosfera del match mi ha richiamato Sting e Goldberg nei loro Trionfi contro Hogan proprio l’uscita di scena di Kurt mi ha richiamato alla mente Wrestlemania 19, con Joe nei panni di Lesnar. Saranno i tanti richiami, sarà l’incredibile capacità tecnica dimostrata dai due contendenti su quel ring, sarà il pathos che era così denso da lasciare quasi una nebbiolina tra quanto accadeva sul ring e quanto veniva percepito da chi guardava, ma più ci penso e più mi dico che io un match così non lo vedevo da anni.

Ora Orlando è stata liberata e il suo Paladino è il nuovo regnante. Chi non è curioso di vedere come sarà il suo regno? La sua prima battaglia sarà contro uno dei più grandi campioni degli ultimi dieci anni, Scott Steiner. E io sento già l’attesa.

Concludo, come sempre, ricordandovi che se avete la bontà di condividere qualcosa di divertente, interessante o anche solo di curioso da comunicarmi, o volete dirmi come la pensate voi sugli argomenti di cui in discussione, sarò più che lieto di dialogare con voi al mio indirizzo di posta elettronica, rob@wrestling4ever.it.

Stay Tuned. Rob.
17/07/2023 08:23
 
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" Per la stessa ragione ho sempre badato alle ricorrenze tipo gli anniversari" e qui Ankie avrà avuto una sincope [SM=x5891211]

Comunque, bel racconto, peccato che sorvoli sul folle tentativo di copiare le MMA a inizio match, che di fatto ha quasi distrutto il match stesso.
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17/07/2023 08:28
 
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Re:
CorporalCajun, 17/07/2023 08:23:

" Per la stessa ragione ho sempre badato alle ricorrenze tipo gli anniversari" e qui Ankie avrà avuto una sincope [SM=x5891211]

Comunque, bel racconto, peccato che sorvoli sul folle tentativo di copiare le MMA a inizio match, che di fatto ha quasi distrutto il match stesso.




Come quasi distrutto? E' la roba che ha reso fico quel match,
17/07/2023 08:37
 
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Ai tempi, piovvero critiche pesanti per quell'approccio, e si parlava di "Fire Russo!". Il match diventa figo dalla clothesline di Joe, che di fatto mette fine al mortorio.
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17/07/2023 13:27
 
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Re:
CorporalCajun, 17/07/2023 08:23:

" Per la stessa ragione ho sempre badato alle ricorrenze tipo gli anniversari" e qui Ankie avrà avuto una sincope [SM=x5891211]



Figurati, si tratta di una persona di una pesantezza unica. [SM=x5890716]

Che poi dipende cosa si intende per badare, se uno ci fa meramente caso o se si sente costretto a fare qualcosa solo perché glielo ordina il Calendario.
[Modificato da Ankie 17/07/2023 13:28]
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17/07/2023 15:22
 
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Re:
CorporalCajun, 17/07/2023 08:37:

Ai tempi, piovvero critiche pesanti per quell'approccio, e si parlava di "Fire Russo!". Il match diventa figo dalla clothesline di Joe, che di fatto mette fine al mortorio.




Eh ma quella clothesline senza la parte prima non sarebbe stata così figa.
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23/07/2023 15:06
 
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HIGH FLYIN 94 - VOGLIA DI “TENEBREZZA”

A cura di The Rob In Town 79

Qualche mattina fa mi sono guardato allo specchio: avevo un cappotto di pelle nera lungo, occhiali da sole nerissimi e il mio classico abbigliamento in completo scuro con cravatta blu. E mi è venuto da sorridere. Di carattere sono molto “comedy”, la classica persona che non prende mai nulla sul serio, ma d’aspetto sono sempre molto dark, una via di mezzo tra lo Sting versione Corvo e il Will Smith di Men in Black. Il classico aspetto da “tenebroso”, ma non ho mai capito se sia vero, come narrano leggende metropolitane, che attiri le ragazze. O meglio, se hai un aspetto tenebroso spesso devi avere un carattere tenebroso e se hai un carattere comedy devi avere un aspetto comedy. Gli ibridi di primo acchito sono sempre guardati con sospetto, eppure io non potrei mai fossilizzarmi n uno stile di vita unico… Però il mio aspetto tenebroso lo adoro, anche se sembro un seriosauro trovo mi dia autorità e stile. E intorno a me spero apprezzino. E comunque, mai giudicare una persona dal mero aspetto…

VOGLIA DI “TENEBREZZA”

“Per arrivare all’alba non c’è altra via che la notte”, Khalil Gibran.

Wrestlemania di solito viene sempre ricordata per la scena finale. E negli anni ne abbiamo avute di epiche. Andando a caso per gli anni mi verrebbe da citare Warrior che alza la cintura che fu per anni di Hogan a Wrestlemania 6, o l’intero roster face che a Wrestlemania 10 andava a festeggiare Bret Hart che aveva battuto Yokozuna, il Terrore fatto persona, o ancora Wrestlemania 12 e il Boyhood Dream di Shawn Michaels o Wrestlemania 14 e l’inizio della Stone Cold Era. Ma anche più recentemente penso al Gran Tradimento di Austin a Wrestlemania 17, al Combattimento quasi Spezza-carriere tra Angle e Lesnar e al Famoso Abbraccio tra Benoit e Guerrero a Wrestlemania 20.

L’anno scorso infatti il finale mi aveva deluso: ok, John Cena era indiscutibilmente il top player della WWE, però la vittoria su Michaels non aveva portato nulla in più al suo personaggio, allora al confronto sarebbe stato meglio festeggiare il decennale dell’unico main event di Undertaker. Un Undertaker che ha avuto invece il suo main event quest’anno, in un altro finale deludente. Nel main event di quest’anno è accaduto che Undertaker ha vinto il titolo.

Null’altro. E così ho pensato a Wrestlemania 13, l’unico altro main event da lui vinto. Wrestlemania passata alla storia per quanto fece…Bret Hart! Non Taker ma Hart. Prima l’epico match con Austin e poi la decisiva interferenza nel main event.

Quando si dice che Taker non è mai stato top player, si intende proprio questo: non è mai stato il Protagonista di un’Era o anche solo di una Wrestlemania, ma ad alti livelli è sempre stato usato come “transitorio”. C’erano problemi per far passare il titolo da Hogan a Flair? C’era Taker. Hart e Michaels si comportavano come due bambini? Premiamo Taker. Il feud Austin-McMahon ha bisogno di spostarsi dalla cintura? C’è Taker. Il regno di Batista ha deluso in modo clamoroso? C’è Taker. Dice: è la gimmick, poco si confà ad un campione.

E’ vero. In effetti la gimmick è molto marcata, e gli crea difficoltà soprattutto ad “avere avversari”, ma di questo parlerò più diffusamente e approfonditamente tra qualche riga. Però così dicendo si rischia di sottovalutare ingiustamente cosa ha portato Undertaker al wrestling. Undertaker inteso sia come Mark Calloway, sia come gimmick di Undertaker. Sono vecchio, e perciò ricordo benissimo l’esordio di Undertaker. In un mondo in cui le gimmick nel wrestling erano saldamente ancorate a simboli concreti quali le normali professioni (come il poliziotto o la giubba rossa) o a elementi folkloristici (come i vari selvaggi o barbari, toreri o stranieri in generale) o a rappresentazioni di un mondo (come il sogno americano per Hogan, la gioventù anni ’80 per i Rockers, o il Kiss-look dei Demolition), Undertaker invece era la rappresentazione degli incubi, la proposizione su un ring di wrestling degli incubi della mente generati da un Freddy Kruger o da un Jason. Undertaker era “la paura inconscia”.

A ciò si aggiunga che sul ring non era normale: la camminata sulle corde, così come la flyin’ clothesline, davano a Taker un’impronta quasi mistica e gli conferivano ammirazione a prescindere per il talento, come nemmeno l’eseguire il moonsault riusciva a fare per Vader o adesso il top rope suicide dive riesce a fare per un Hernandez o la Van Daminator per Hoyt. Undertaker era pauroso, talentuoso e interpretava alla perfezione la gimmick. Era un wrestler di Nuova Generazione per quanto risultava davvero diverso e migliore rispetto ai suoi contemporanei. Tanto che l’ultima cosa che si sarebbe mai aspettata la WWF era di dover rendere face il Becchino. Eppure dovette farlo, visti i pop che riceveva.

Il motivo è semplice. Spesso dico che in fondo Undertaker è stato uno Steve Austin ante litteram. Prendete il feud con Yokozuna: Yokozuna era il Terrore Impersonificato. Ai tempi il clichè era sempre lo stesso: è Straniero, conduce un Regno del Terrore, gli mandiamo contro un Eroe Americano. E infatti costruirono Lex Luger. Ma la realtà è che il pubblico a Luger preferiva Taker. E lì ne uscì, quasi per caso, una storyline geniale. Qual è l’unico modo per sconfiggere il Terrore? Mandargli contro un Terrore ancora più grande. Il peso di Yokozuna non era nulla di fronte alla Notturna Falce che gravitava sul personaggio Taker. I promo nella fabbrica, li avete mai visti? Geniali! Altro che l’Eroe integerrimo a cui eravamo abituati, il Nuovo Eroe aveva tratti oscuri, portava con sé la Morte e non faceva nulla per ingraziarsi il pubblico. Austin e Sting devono tantissimo a quel Taker.

Però. Però c’è un però (tautologia voluta). Ho letto che la WWE ha intenzione di affidare un regno lunghissimo al Becchino. Che poi, è solo un rumor, e magari invece Edge rivince il titolo già domenica. Ma quello che mi sto chiedendo è se il personaggio-Undertaker può reggere un lungo regno. Sopra ho scritto che Undertaker ha difficoltà ad avere avversari. Ora ho l’occasione per spiegare il punto. Prendete un Rey Mysterio: può feudare con Edge? Certo, e tra l’altro ne uscirebbero dei gran match, quello alla Rumble è stato solo un assaggio delle potenzialità che avrebbero i due! Può feudare con Triple H? Certo, ed è un autentico scandalo che in sei anni di permanenza in WWE, la dirigenza non abbia mai organizzato un match tra The Game e il messicano. Può feudare con Cena? Sì, e un giorno mi piacerebbe vedere quel match. Con Orton? Sì. Con il resto del roster? Sì, con tutti, persino con Big Show o Khalì, e infatti è già accaduto. Con Undertaker? No, e credo che nessuno abbia mai pensato ad un match tra il Becchino e il fenomeno messicano.

Dice: è un caso. Prendete allora le considerazioni di prima e invece che Mysterio pensate a CM Punk o a Nitro o a Burke o a chi volete. Stesso risultato, possono feudare con chiunque ma non con Taker.

Di gente che potrebbe feudare con Undertaker in questi mesi mi vengono in mente MVP e Umaga, ma col primo Undertaker ha combattuto, dominando, già più volte, e non sarebbe certo un inedito, mentre Umaga ha la classica gimmick e il classico fisico da avversario di Taker ma è reduce da un periodo in cui perde ogni singolo feud intrapreso e perde ormai da cani e porci, figuriamoci come potrebbe essere difficile per lui presentarsi al cospetto di Taker instillando dubbi sulla vittoria del Becchino ai fan.

Con questo non dico certo che Undertaker non può avere buoni feud. Anzi. I feud di Undertaker riescono sempre a essere più epici di qualunque altro feud, il problema è che hanno bisogno di storyline molto più articolate alle spalle per riuscire. Prendete il feud con Orton. Storyline geniale, il Cacciatore per eccellenza Undertaker viene Cacciato da Orton, alla ricerca di una Grossa Taglia per darsi una credibilità da Legend Killer. In tutto il feud i ruoli del Cacciatore e della Preda si intersecarono tra loro, sbiadendosi spesso l’un con l’altro. Quello è un feud!

O con Kennedy. Il biondo è bravo a parole? Con Taker ha costruito un feud basato tutto sulle parole, riuscendo nell’impresa di “rendere umano” Taker come nessuno, e ripeto nessuno, aveva mai fatto nei sedici anni precedenti. Sul feud unico Undertaker con un avversario dalla giusta gimmick, ben combaciabile alla sua, può fornire un feud come nessun altro nella WWE intera può dare, ma il problema è che un Regno, soprattutto se lungo, si basa su tanti feud, spesso l’uno diverso dall’altro, e io a Smackdown non vedo avversari possibili per Taker. Paradossalmente la WWE sta per la prima volta nella sua lunghissima carriera rendendo Callaway un top player, senza considerare però che un top player ha bisogno di Grandi Avversari, e se la carenza di essi può comunque essere scusabile se il top player è qualcuno che si sta consolidando (come accaduto a Cena l’anno scorso o a Austin nel suo primo regno), è invece assolutamente imperdonabile se data ad un veterano.

Persino JBL poteva interagire con personaggi diversi, perché con Guerrero poteva fare lo spocchioso, con Taker il codardo, con Angle il comico e via così. Ma Undertaker è Undertaker, non può modificare la propria gimmick in base all’avversario. Semmai è l’avversario di Undertaker che deve modificare la propria gimmick in funzione della sua. Il che non è né un merito né un demerito di Undertaker, ma una mera constatazione. E il problema è: nello Smackdown attuale, qualcuno lo può fare? Dalla risposta a questa domanda dipenderà necessariamente la fortuna dello show blu nei prossimi mesi. Per ora uno dei personaggi più duttili dell’intera WWE quale è Edge non ci è riuscito per nulla. Spero sia stato solo un incontro difficile tra gimmick e che non sia stato un presagio dei prossimi mesi.

Concludo, come sempre, ricordandovi che se avete la bontà di condividere qualcosa di divertente, interessante o anche solo di curioso da comunicarmi, o volete dirmi come la pensate voi sugli argomenti di cui in discussione, sarò più che lieto di dialogare con voi al mio indirizzo di posta elettronica, rob@wrestling4ever.it.

Ne approfitto inoltre per informarvi che su iniziativa di una brillante appassionata di wrestling ha aperto i battenti il fan Club ufficiale di uno dei migliori lottatori degli ultimi dieci anni, più volte protagonista di grandi incontri in WCW soprattutto, ma anche in ECW e soprattutto Messico, e purtroppo solo per poco in WWE e TNA. Vale a dire Juventud Guerrera. Con l’autorizzazione della fondatrice del fan club, vi lascio il link in modo che chi vuole possa informarsi meglio su tale grande lottatore: www.juicyfans.altervista.org/ (questo è il sito, ancora sotto costruzione) e www.myspace.com/international_juice questa è la pagina myspace di incontro per i fans.

Stay Tuned. Rob.
23/07/2023 15:17
 
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Adesso che abbiamo fatto il grande passo, certe vergogne tipo questo topic andrebbero nascoste [SM=p6026360] .
Sempre più convinto che tu sia Rob, se no non si spiegherebbe una costanza del genere per un insuccesso del genere [SM=g6574286]
OFFLINE
23/07/2023 15:20
 
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Proprio adesso che stiamo gettando le basi per il feud Cajun/Dario [SM=p6430691]
24/07/2023 11:17
 
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Feud Cajun-Dario? Ma dove? [SM=x5891211]
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Friend of the year 2023

Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
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29/07/2023 06:47
 
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HIGH FLYIN 95 - VA SINGOLAR TENZONE

A cura di The Rob In Town 79

Sono un uomo pacifico, non alzo le mani su qualcuno, e non vengono alzate contro di me, da quando andavo alle medie, perciò parliamo di un sedici anni fa circa. E allo stesso modo ho sempre ripudiato ogni tipo di violenza, sia essa fisica, verbale o anche solo psicologica. Però ugualmente battaglio ogni giorno. Sul lavoro ad esempio, dove la particolarità dello stesso mi porta ogni giorno a dover affrontare e gestire delle vittorie e delle sconfitte e dove ogni giorno devo discutere e battagliare. O nella vita privata: quante volte mi è accaduto di dover battagliare con qualcun altro per le attenzioni di una ragazza, a volte “vincendo” e a volte no? E quante volte ho dovuto battagliare con me stesso per scegliere tra due persone che battagliavano per me? In fondo per me le “battaglie” hanno un effetto bifronte: se da un parte non mi piace esserci coinvolto, dall’altra, da buon progressista quale mi sono sempre vantato di essere, sono conscio che il progresso nasce spesso da posizioni di conflitto. Forse è per quello che amo il wrestling: rappresenta battaglie, ma non è battaglia.

A SINGOLAR TENZONE

“Non c'è nulla come una sfida che faccia uscire ciò che di meglio c'è in un uomo”, Sean Connery.

E’ la seconda volta che racconto questo aneddoto, la prima fu quando fui intervistato dallo staff di questo sito e mi fu chiesto perché mi piacesse lo stile di lotta di Rob Van Dam. Da bambino nel mio quartiere eravamo tutti fan di wrestling e tutti ci eravamo comprati le action figures dei lottatori WWE, sebbene certo non sapessimo si chiamassero “action figures”. Organizzammo un torneo a sedici, dove ognuno schierava un proprio “tag team”. Non so se avete presente come erano quelle action figures: ogni lottatore aveva una mossa, che veniva fatta con l’ausilio di una molla. Per dire, ricordo che Andrè the Giant tirava una “panciata”, mentre Brutus Beefcake dava una specie di uppercut. Bè, io in quel torneo affrontai il tag team Andrè-Di Biase e di mio schieravo i Rockers, che al tempo adoravo. Michaels aveva una molla che gli faceva fare come mossa caratteristica una baseball slide, mentre Jannetty faceva un crossbody (o viceversa, però le mosse erano quelle due).

E per vincere bisognava connettere una combo finisher dichiarata prima del match: io facevo una combo dai paletti opposti, dove la baseball slide faceva una sorta di legdrop e il crossbody dal paletto sembrava una sorta di frog splash. Per quello vedere sette-otto anni dopo vedere RVD e Sabu fare quella stessa mossa mi incuriosì subito.
Voi starete pensando: Rob è impazzito, a noi che ci frega come giocava da bambino? Un attimo, c’è tempo. Il fatto è che se eravamo sedici (che poi, eravamo un po’ meno, due o tre di noi, me compreso, avevano due tag team nel Torneo) la prima cosa che si pensava era un “torneo”. Niente storyline, niente incontri secchi, ma c’era la voglia del Torneo. Le teste di serie, i possibili scontri futuri, il tabellone con i match, e la voglia di vincere il primo premio.

Per quello i Tornei hanno sempre affascinato i fan di wrestling. Mi ricordo Wrestlemania 4 e il torneo che vide Savage diventare Campione del Mondo. Ma ancora di più, per come lo vissi ai tempi, ricordo il Torneo post-Wrestlemania 8 che vide Mr. Perfect diventare Campione Intercontinentale. Io me lo ero registrato (Italia1 lo aveva fatto in un’unica puntata) ma mio padre mi aveva “spoilerato” che aveva vinto uno biondo. Pensavo Di Biase, invece era Mr. PErfect. Però adoravo l’idea stessa di Torneo.

Come le Series del ’98, una delle sorprese più grandi che ho avuto in tanti anni dal wrestling col doppio simultaneo turn di The Rock e Foley. O come tutti i mitici King of the Ring, che mi attiravano come solo le Wrestlemania e le Royal Rumble. Era il mio terzo show WWE preferito dell’anno. O come i vari tornei che negli anni venivano organizzati in WCW per le varie cinture, tipo Mayhem ’99 per il titolo di Campione WCW o Spring Stampede 2000 per il titolo di Campione degli Stati Uniti.

Così avevo molta attesa anche per quest’ultima edizione del King of the Ring, tanto che, nonostante io dai tempi della Monday Night War abbia la consolidata abitudine di vedermi Raw (Raw; ma i PPV mai) conoscendo già l’esito della puntata, memore dei tempi in cui anche solo leggere un report era già un successo, lunedì scorso invece io mi sia ben premunito dal ricevere spoiler di qualsivoglia genere per gustarmi al meglio possibile il Torneo.

E sono sincero, i primi due match mi avevano fatto ben sperare: Jericho contro MVP e CM Punk contro Matt Hardy erano sulla carta dei match molto interessanti per molti motivi. Il primo era un match tra Campione Intercontinentale e Campione degli Stati Uniti (sfida già affascinante di suo) e tra due wrestler molto capaci, e tra l’altro due dei favoriti. Mentre il secondo era un match inedito (e, ormai lo sapete, ho un debole per i match inediti), anch’esso tra due lottatori molto abili, entrambi in uno dei migliori momenti delle loro rispettive carriere.

E’ stato invece criticatissima dalla stragrande maggioranza dei fan soprattutto la parte bassa del tabellone, quella con Finlay, Hornswoggle, Khalì e Regal. E non a torto. L'angle è stato funzionale solo alla figura di Regal, a mostrarne gli “abusi poteri”: prima ha affrontato un nano, poi un infortunato. Però il siparietto è rimasto fine a sé stesso: Finlay e Regal non hanno più interagito negli show successivi, nonostante l'irlandese di logica avrebbe avuto diversi motivi di astio verso l'inglese, e non è stato logico nemmeno l'accanimento di Khalì contro Finlay, visto che il loro feud risale a diversi mesi fa.

Poi la finale: in cui sì Punk arrivava stanco dopo aver sconfitto, tra l'altro in modo pulito, prima il neo campione degli Stati Uniti e poi il campione Intercontinentale, ma che francamente ha visto Regal prevalere in maniera troppo netta, con la terza vittoria per sottomissione consecutiva nella serata, lui che non vinceva un incontro per sottomissione da eoni. E una finale per il titolo di Re non può non essere main event! Ma soprattutto sono curioso di vedere dove porterà: Regal è un ottimo wrestler, ora tra l'altro di faccia sembra giovane come non lo sembrava nemmeno dieci anni fa (ha sempre avuto un aspetto da “vecchio”, anche nel '97 quando aveva una trentina d'anni), ma è sempre stato midcarder, e soprattutto ha sempre fatto buoni incontri con chi aveva caratteristiche molto simili alle sue, ma incontri pessimi con chi aveva caratteristiche tecniche diverse.

Ma spostiamoci ad Orlando, dove è in corso un altro criticatissimo Torneo, valido per l'assegnazione dei vacanti titoli di coppia. Tralasciando la surreale (stavolta detto in senso negativo) situazione che ha portato Cornette a dover rendere vacanti i titoli di coppia, l'idea del Torneo non è male, finalmente dopo mesi riporta al centro dell'attenzione i titoli di coppia, colpevolmente trascurati nei mesi scorsi, e crea storyline potenzialmente molto interessanti.

Ad esempio la strana coppia Cage-Rhino. Lavorano insieme da anni e da anni sono amici, insieme a Edge hanno vinto uno dei tag team match più famosi della storia (il celeberrimo TLC2) e un anno e mezzo fa hanno avuto un sanguinoso feud. Ma ora sono stati riuniti in modo perfetto e vivono su un equilibrio solido ma precario che li rende uno dei punti focali dello show.

Messe invece momentaneamente da parte sono le “coppie vere”, LAX esclusi (al momento in cui vi scrivo Sabin e Shelley sono stati eliminati mentre i Rock'n'Rave devono ancora combattere il loro incontro di qualificazione). Il motivo a me è parso ovvio: con poche coppie stabili all'interno della federazione si vuole evitare di vedere sempre gli stessi incontri valido per questo titolo, e perciò si creano delle coppie instabili per vivacizzare la situazione attorno alle cinture. Soprattutto considerando che nel Torneo verranno inseriti anche personaggi in feud quali Roode, Storm, Booker T e Sting.

Ma soprattutto ciò che mi piacciono sono le congetture che già ora si stanno facendo riguardo ai possibili partecipanti al Torneo, riguardo ai possibili accoppiamenti e ai possibili finalisti e vincitori. Nulla scalda le folle quanto un Torneo. Certo, bisognerà vedere se sarà un Torneo deludente come quest'ultimo King of the Ring o se sarà un Torneo straordinario come i King of the Ring a cavallo del nuovo millennio o come il già citato Spring Stampede, ma l'importante è che nel wrestling stiano tornando i Tornei.

Non so voi, ma io ne sentivo la mancanza. E tanto.

Concludo, come sempre, ricordandovi che se avete la bontà di condividere qualcosa di divertente, interessante o anche solo di curioso da comunicarmi, o volete dirmi come la pensate voi sugli argomenti di cui in discussione, sarò più che lieto di dialogare con voi al mio indirizzo di posta elettronica, rob@wrestling4ever.it .

Come fatto la volta scorsa (tranquilli, sarà l’ultima volta, non vi tedierò oltre, anche se a mio avviso è una iniziativa molto interessante) vi ricordo che ha aperto i battenti il fan Club ufficiale di uno dei migliori lottatori degli ultimi dieci anni, più volte protagonista di grandi incontri in WCW soprattutto ma anche ECW e soprattutto Messico. Vale a dire Juventud Guerrera. Con l’autorizzazione della fondatrice del fan club, vi lascio il link in modo che chi vuole possa informarsi meglio su tale grande lottatore: www.juicyfans.altervista.org/ (questo è il sito, ancora sotto costruzione) e www.myspace.com/international_juice questa è la pagina myspace di incontro per i fans.

Stay Tuned. Rob.

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