A cosa è dovuto davvero il successo di Michael?

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Lavinia.Jackson
00sabato 21 agosto 2010 14:00
Discutiamone.
Ciao ragazzi.Ho aperto questa discussione per confrontarmi con voi,e sapere la vostra opinione.
Secondo voi a cosa è dovuto realmente il successo di Michael?
Sì la sua bravura molti risponderanno .. Ma è veramente tutta farina del suo sacco ?
Cos'è che colpì e colpisce ancora di Michael ? (Intendo sempre a livello musicale,non come persona). Secondo voi il suo successo è stato sopravvalutato rispetto al dovuto ?





A voi.
mimma58
00martedì 24 agosto 2010 17:35
Non credo sia stato sopravvalutato,lui era un artisa completo.Si credo che sia farina del suo sacco, come dici tu Lavi.dA piccolo ha osservato, come Michael diceva i maestri,dietro le quinte.Con la sua genialità e il suo voler raggiungere la perfezione,è diventato il rè del pop.
Lavinia.Jackson
00martedì 24 agosto 2010 17:48
Re:
mimma58, 24/08/2010 17.35:

Non credo sia stato sopravvalutato,lui era un artisa completo.Si credo che sia farina del suo sacco, come dici tu Lavi.dA piccolo ha osservato, come Michael diceva i maestri,dietro le quinte.Con la sua genialità e il suo voler raggiungere la perfezione,è diventato il rè del pop.




Secondo il mio punto di vista,penso comunque che non sia del tutto farina del suo sacco ..
Deve aver avuto gente bella tosta alle spalle (per esempio Joe,Quincy .. e così via),che comunque lo indirizzavano,gli davano dritte eccetera.Ha avuto comunque del successo non indifferente.
Penso comunque che quello che colpì maggiormente di Michael,fu la novità,il nuovo stile-sperimentale che aveva intrapreso,la figura che si costruì,il suo ballo che accompagnava le sue performance.
Il suo successo ovviamente è dovuto anche al suo stile perfezionista da prima donna che aveva,e dal suo essere superiore a tutto (parlo sempre a livello di mercato).


Riguardo all'essere troppo sopravvalutato. Non lo so ..
Dovrei pensare a questa affermazione. Penso comunque che il suo essere sopravvalutato ,sia dovuto a come era lui in senso di persona. Per gli atti che compieva a bene del mondo,alla carità e così via.
mimma58
00martedì 24 agosto 2010 17:54
Si Lavi,ma lui sceglieva il meglio per il suo lavoro.Quindi intelligente e intuitivo.No Lavi io credo di nò,io ho letto poco di tutto quello che ha dato in beneficenza.Non lo dico perchè sono una fans,pensa tra un po lady GAGA diventerà la regina del pop,ti sembra che se lo meriti? [SM=g27838]
Lavinia.Jackson
00martedì 24 agosto 2010 18:14
Re:
mimma58, 24/08/2010 17.54:

Si Lavi,ma lui sceglieva il meglio per il suo lavoro.Quindi intelligente e intuitivo.No Lavi io credo di nò,io ho letto poco di tutto quello che ha dato in beneficenza.Non lo dico perchè sono una fans,pensa tra un po lady GAGA diventerà la regina del pop,ti sembra che se lo meriti? [SM=g27838]





Sisi logico,però dico che gran parte del suo lavoro è merito suo,ma il resto non è del tutto farina del suo sacco ma appunto di chi aveva intorno.
Però molta gente,allora,penso anche adesso,valuta il successo di Michael in grande modo anche per la sua persona.

Non penso diventerà la regina del pop,Madonna è ancora bella che in carica,e ancora piena d'energia per i suoi 52 anni [SM=g27817]
civetta jackson
00martedì 24 agosto 2010 18:20
Re:
mimma58, 24/08/2010 17.54:

Si Lavi,ma lui sceglieva il meglio per il suo lavoro.Quindi intelligente e intuitivo.No Lavi io credo di nò,io ho letto poco di tutto quello che ha dato in beneficenza.Non lo dico perchè sono una fans,pensa tra un po lady GAGA diventerà la regina del pop,ti sembra che se lo meriti? [SM=g27838]



lady gaga!! O santo cielo, no non mi sembra che se lo meriti......santo cielo Michael ha
Praticamente dato la sua vita x la musica.......dare il titolo di regina del pop a ledy gaga?! Preferisco madonna!!! NO non se lo merita, un titolo cosi x me va dato a qualcuno ke ha fatto storia, infatti chi aveva queto titolo? michael Jackson......non ORA lady gaga non se lo merita proprio...non dico che nn avra mai quel titolo ma ora come ora non se lo merita x nnt.


Lavinia.Jackson
00martedì 24 agosto 2010 18:31
Re: Re:
civetta jackson, 24/08/2010 18.20:



lady gaga!! O santo cielo, no non mi sembra che se lo meriti......santo cielo Michael ha
Praticamente dato la sua vita x la musica.......dare il titolo di regina del pop a ledy gaga?! Preferisco madonna!!! NO non se lo merita, un titolo cosi x me va dato a qualcuno ke ha fatto storia, infatti chi aveva queto titolo? michael Jackson......non ORA lady gaga non se lo merita proprio...non dico che nn avra mai quel titolo ma ora come ora non se lo merita x nnt.








Civetta però stiamo parlando di Michael non di Lady Gaga [SM=g27822]
Micheal'sNewFan
00martedì 24 agosto 2010 18:50
Michael era già amato e molto conosciuto da molte persone all'epoca dei Jackson 5 e non solo dopo la collaborazione con Quincy Jones!

Il fatto è che non si può giustificare il successo solo per il talento!!!! E questo non solo per Michael! Tutti gli artisti diventano grandi anche in base al contesto storico e alle innovazioni che apportano allo stile di appartenenza!

Michael ha ottenuto tanto successo inizialmente esclusivamente grazie al suo talento. Un bambino che si muoveva come James Brow e che aveva una voce che raggiungeva altezze impensabili per un bambino di certo non si era mai visto prima! Così come non si era mai visto prima un gruppo di fratelli di origine afroamericana di famiglia di certo non ricca andare in tv, in radio ed incidere album e ottenere tutto quel successo!!!

Poi, con Off The Wall si vede il vero Michael. Finalmente solista, finalmente autore delle canzoni. Uno stile fresco e chiaramente di quegli anni!!! E il successo aumenta fino a farlo diventare l'intrattenitore più famoso al mondo!

E poi Thriller, che dimostra il talento di Michael non solo nel canto, ma anche nella danza e di certo non si può sottovalutare il successo dovuto all'innovazione apportata nei videoclip. Non si erano mai viste cose del genere. Di conseguenza, il successo è stato tanto. Un successo mai eguagliato da altri artisti!!!

E' vero, Michael si è sempre circondato di grandi nomi per i suoi lavori! Ma non credo che il suo successo non sia farina del suo sacco.
Un esempio, i primi tre album da solista in collaborazione con Q sono di grande qualità, ma prendendo Dangerous, il primo album senza Quincy, non mi pare non sia alla loro altezza!!!
Anzi, io da non esperta, noto che il suond di Off The Wall e facilmente inseribile nel contesto storico mentre Dangerous no. Dangerous dopo 19 anni dalla sua pubblicazione è sempre attuale! Sembra un album del 2010 e sono sicura che sarà così anche in futuro, eppure non c'era Quincy...

E questo è per spiegare che Michael si sarebbe potuto circondare da chiunque, ma i suoi album sarebbero sempre stati di grande successo.

Michael arrivava al cuore con la musica e la qualità dei suoi lavori ha colpito anche i non fans, coloro che hanno acquistato suoi album riconoscendone il valore artistico.






Lavinia.Jackson
00martedì 24 agosto 2010 19:11
Re:
Micheal'sNewFan, 24/08/2010 18.50:

Michael era già amato e molto conosciuto da molte persone all'epoca dei Jackson 5 e non solo dopo la collaborazione con Quincy Jones!

Il fatto è che non si può giustificare il successo solo per il talento!!!! E questo non solo per Michael! Tutti gli artisti diventano grandi anche in base al contesto storico e alle innovazioni che apportano allo stile di appartenenza!

Michael ha ottenuto tanto successo inizialmente esclusivamente grazie al suo talento. Un bambino che si muoveva come James Brow e che aveva una voce che raggiungeva altezze impensabili per un bambino di certo non si era mai visto prima! Così come non si era mai visto prima un gruppo di fratelli di origine afroamericana di famiglia di certo non ricca andare in tv, in radio ed incidere album e ottenere tutto quel successo!!!

Poi, con Off The Wall si vede il vero Michael. Finalmente solista, finalmente autore delle canzoni. Uno stile fresco e chiaramente di quegli anni!!! E il successo aumenta fino a farlo diventare l'intrattenitore più famoso al mondo!

E poi Thriller, che dimostra il talento di Michael non solo nel canto, ma anche nella danza e di certo non si può sottovalutare il successo dovuto all'innovazione apportata nei videoclip. Non si erano mai viste cose del genere. Di conseguenza, il successo è stato tanto. Un successo mai eguagliato da altri artisti!!!

E' vero, Michael si è sempre circondato di grandi nomi per i suoi lavori! Ma non credo che il suo successo non sia farina del suo sacco.
Un esempio, i primi tre album da solista in collaborazione con Q sono di grande qualità, ma prendendo Dangerous, il primo album senza Quincy, non mi pare non sia alla loro altezza!!!
Anzi, io da non esperta, noto che il suond di Off The Wall e facilmente inseribile nel contesto storico mentre Dangerous no. Dangerous dopo 19 anni dalla sua pubblicazione è sempre attuale! Sembra un album del 2010 e sono sicura che sarà così anche in futuro, eppure non c'era Quincy...

E questo è per spiegare che Michael si sarebbe potuto circondare da chiunque, ma i suoi album sarebbero sempre stati di grande successo.

Michael arrivava al cuore con la musica e la qualità dei suoi lavori ha colpito anche i non fans, coloro che hanno acquistato suoi album riconoscendone il valore artistico.











Ines quando ho citato Quincy era per dire che comunque nel corso della sua carriera ha avuto gente con un certo calibro di esperienza e di capacità di muoversi,che ovviamente lo hanno accompagnato e indirizzato sempre di più su quello che divenne un grande artista e un businessman.


Riguardo al suo talento,non ho detto che non era farina del suo sacco,ma che comunque non era del tutto.
Mi spiego,che forse nel post di sopra sono stata poco incisiva e chiara.
Dicevo,sì lui era mostruosamente bravo,nel senso che era sempre innovativo in tutto appunto per il suo pregio in questo caso,di essere un maniaco della perfezione e della novità (cosa che gli ha permesso in grande linee,di diventare la famosa icona che oggi e ieri è stato),ma comunque di sicuro è stato anche merito della gente piena di esperienza appunto che aveva intorno [SM=g27822]



Ma così è per tutti i più grandi artisti ovvio,non solo nel caso di Mike.

mimma58
00martedì 24 agosto 2010 22:11
Re:
Micheal'sNewFan, 24/08/2010 18.50:

Michael era già amato e molto conosciuto da molte persone all'epoca dei Jackson 5 e non solo dopo la collaborazione con Quincy Jones!

Il fatto è che non si può giustificare il successo solo per il talento!!!! E questo non solo per Michael! Tutti gli artisti diventano grandi anche in base al contesto storico e alle innovazioni che apportano allo stile di appartenenza!

Michael ha ottenuto tanto successo inizialmente esclusivamente grazie al suo talento. Un bambino che si muoveva come James Brow e che aveva una voce che raggiungeva altezze impensabili per un bambino di certo non si era mai visto prima! Così come non si era mai visto prima un gruppo di fratelli di origine afroamericana di famiglia di certo non ricca andare in tv, in radio ed incidere album e ottenere tutto quel successo!!!

Poi, con Off The Wall si vede il vero Michael. Finalmente solista, finalmente autore delle canzoni. Uno stile fresco e chiaramente di quegli anni!!! E il successo aumenta fino a farlo diventare l'intrattenitore più famoso al mondo!

E poi Thriller, che dimostra il talento di Michael non solo nel canto, ma anche nella danza e di certo non si può sottovalutare il successo dovuto all'innovazione apportata nei videoclip. Non si erano mai viste cose del genere. Di conseguenza, il successo è stato tanto. Un successo mai eguagliato da altri artisti!!!

E' vero, Michael si è sempre circondato di grandi nomi per i suoi lavori! Ma non credo che il suo successo non sia farina del suo sacco.
Un esempio, i primi tre album da solista in collaborazione con Q sono di grande qualità, ma prendendo Dangerous, il primo album senza Quincy, non mi pare non sia alla loro altezza!!!
Anzi, io da non esperta, noto che il suond di Off The Wall e facilmente inseribile nel contesto storico mentre Dangerous no. Dangerous dopo 19 anni dalla sua pubblicazione è sempre attuale! Sembra un album del 2010 e sono sicura che sarà così anche in futuro, eppure non c'era Quincy...

E questo è per spiegare che Michael si sarebbe potuto circondare da chiunque, ma i suoi album sarebbero sempre stati di grande successo.

Michael arrivava al cuore con la musica e la qualità dei suoi lavori ha colpito anche i non fans, coloro che hanno acquistato suoi album riconoscendone il valore artistico.









Brava cara ti quoto ma tanto! [SM=g27811] [SM=x47932] [SM=x47932]
Sutterwhite
00martedì 24 agosto 2010 22:36
Re:
Micheal'sNewFan, 24/08/2010 18.50:

Michael era già amato e molto conosciuto da molte persone all'epoca dei Jackson 5 e non solo dopo la collaborazione con Quincy Jones!

Il fatto è che non si può giustificare il successo solo per il talento!!!! E questo non solo per Michael! Tutti gli artisti diventano grandi anche in base al contesto storico e alle innovazioni che apportano allo stile di appartenenza!

Michael ha ottenuto tanto successo inizialmente esclusivamente grazie al suo talento. Un bambino che si muoveva come James Brow e che aveva una voce che raggiungeva altezze impensabili per un bambino di certo non si era mai visto prima! Così come non si era mai visto prima un gruppo di fratelli di origine afroamericana di famiglia di certo non ricca andare in tv, in radio ed incidere album e ottenere tutto quel successo!!!

Poi, con Off The Wall si vede il vero Michael. Finalmente solista, finalmente autore delle canzoni. Uno stile fresco e chiaramente di quegli anni!!! E il successo aumenta fino a farlo diventare l'intrattenitore più famoso al mondo!

E poi Thriller, che dimostra il talento di Michael non solo nel canto, ma anche nella danza e di certo non si può sottovalutare il successo dovuto all'innovazione apportata nei videoclip. Non si erano mai viste cose del genere. Di conseguenza, il successo è stato tanto. Un successo mai eguagliato da altri artisti!!!

E' vero, Michael si è sempre circondato di grandi nomi per i suoi lavori! Ma non credo che il suo successo non sia farina del suo sacco.
Un esempio, i primi tre album da solista in collaborazione con Q sono di grande qualità, ma prendendo Dangerous, il primo album senza Quincy, non mi pare non sia alla loro altezza!!!
Anzi, io da non esperta, noto che il suond di Off The Wall e facilmente inseribile nel contesto storico mentre Dangerous no. Dangerous dopo 19 anni dalla sua pubblicazione è sempre attuale! Sembra un album del 2010 e sono sicura che sarà così anche in futuro, eppure non c'era Quincy...

E questo è per spiegare che Michael si sarebbe potuto circondare da chiunque, ma i suoi album sarebbero sempre stati di grande successo.

Michael arrivava al cuore con la musica e la qualità dei suoi lavori ha colpito anche i non fans, coloro che hanno acquistato suoi album riconoscendone il valore artistico.











Ti quoto, ma bisogna ASSOLUTAMENTE ricordare l'importanza di collaborazioni con personaggi, quali Quincy Jones, senza il quale dubito che i lavori di Mike sarebbero stati gli stessi.

Inoltre, Mike non ha mai autoprodotto un suo dico(anzi, molto spesso lavorava insieme a più produttori, per non parlare di Invincible, dove sono più i collaboratori che le canzoni contenute nell'album), a questo punto, almeno da una parte, mi viene da chiedermi: " e se il caro e vecchio Quincy non avesse lavorato con e per MJ?!

Insomma, il suo successo non è tutta farina del suo sacco. Una grossa fetta spetta a chi lo aiutò.

Lavinia.Jackson
00martedì 24 agosto 2010 22:37
Re: Re:
Sutterwhite, 24/08/2010 22.36:





Insomma, il suo successo non è tutta farina del suo sacco. Una grossa fetta spetta a chi lo aiutò.






Esatto,quello che intendevo dire era esattamente questo ..
Micheal'sNewFan
00mercoledì 25 agosto 2010 01:02
Re: Re:
Lavinia.Jackson, 24/08/2010 19.11:





Ines quando ho citato Quincy era per dire che comunque nel corso della sua carriera ha avuto gente con un certo calibro di esperienza e di capacità di muoversi,che ovviamente lo hanno accompagnato e indirizzato sempre di più su quello che divenne un grande artista e un businessman.


Riguardo al suo talento,non ho detto che non era farina del suo sacco,ma che comunque non era del tutto.
Mi spiego,che forse nel post di sopra sono stata poco incisiva e chiara.
Dicevo,sì lui era mostruosamente bravo,nel senso che era sempre innovativo in tutto appunto per il suo pregio in questo caso,di essere un maniaco della perfezione e della novità (cosa che gli ha permesso in grande linee,di diventare la famosa icona che oggi e ieri è stato),ma comunque di sicuro è stato anche merito della gente piena di esperienza appunto che aveva intorno [SM=g27822]



Ma così è per tutti i più grandi artisti ovvio,non solo nel caso di Mike.




Sì certo Lavi, avevo capito che il fatto di citare Q era un esempio, infatti ho fatto la stessa cosa anch'io! [SM=g27817]

Comunque non nego che Michael si sia circondato da grandi nomi o comunque da collaboratori validi, e che il successo degli album in coproduzione con Q sia dovuto anche a quest'ultimo, ma ho citato proprio Dangerous perchè io credo che Michael avrebbe ottenuto tanto successo anche senza lui, anche se magari il risultato finale sarebbe stato diverso.

Non dimentichiamoci la danza e anche i tour spettacolari che hanno seminato e raccolto tanto successo...e quella era tutta farina di Michael! [SM=g27828]
Anche se c'è da dire che nella danza Michael si è ispirato a grandi artisti che lo hanno preceduto!
Keep the faith
00mercoledì 25 agosto 2010 09:55
In questo topic vengono poste fondamentalmente due domande:
1)Il successo è tutto farina del suo sacco?
2)Michael Jackson è stato sopravvalutato, ossia ha avuto piu successo di quello che gli spettava? (questa domanda ha poi due chiavi di lettura, ossia, è stato sopravvalutato perchè ha avuto troppo successo? o è stato sopravvalutato artisticamente?, a queste due domande vanno date due risposte differenti), ma andiamo al problema:
Il successo non è, ovviamente, tutto farina del suo sacco, come del resto per qualsiasi artista, in ambito contemporaneo, sia esso un artista pop, rock, metal, hip hop e via discorrendo.
Alla base del successo di MJ vi è un talento che io amo definire inestimabile, per quanto riguarda il ballo e il canto, ovviamente non per quel che concerne la parte piu strettamente musicale.
MJ era un fenomeno fin da bambino ma questa è una ovvietà, tuttavia, senza un progetto, che parte da lontano, e che si è poi realizzato attraverso il lavoro di Q., questo fenomeno non sarebbe potuto esplodere nei termini in cui poi è esploso.
Q. è stato fondamentale da un punto di vista musicale, ma non è stato l'unico fautore del successo di MJ, al suo fianco vi erano manager di livello mondiale, che hanno gonfiato l'icona, la hanno trasformata in una sorta di alieno con paure, fobie ecc.ecc., senza le quali egli non avrebbe potuto raggiungere i livelli di notorietà globale che ha raggiunto, ossia la sua musica, (per quanto splendida) il suo modo di ballare (per quanto straordinario), i suoi show (per quanto enormemente supeiori a quelli degli altri suoi contemporanei) non avrebbero permesso da soli, di far conoscere MJ a tutto il globo, anche alla casalinga che non sà nulla di musica, per intenderci.
Le operazioni chirurgiche sono servite a creare un personaggio, oltre che bravo anche bello, questo per far innamorare le ragazzine degli anni 80, le voci di stramberie sono state create da MJ stesso e dal suo staff, appositamente per creare un aura di mistero attorno al personaggio, ma nulla di nuovo sotto il sole, sono operazioni commerciali piuttosto ordinarie, che vengono ancora oggi ripetute, ad esempio con Lady Gaga, per citare un esempio di facile lettura.
Purtroppo però, alla lunga questo meccanismo è sfuggito di mano ai suoi creatori, ma questo è un'altro discorso.
Il fatto che MJ abbia avuto successo anche con Dang. c'entra poco, perchè il piu ormai era fatto, ma testimonia tuttavia che MJ aveva un talento che poteva anche prescindere da Q., certo i colaboratori di Dang non sono dei dilettanti anzi tutt'altro.
Per quanto riguarda la seconda parte della domanda, io credo, sinceramente, che l'immenso successo, abbia determinato una conseguenza negativa, ossia, l'appiattimento alla lunga dell'artista MJ, si veda Dang Tour rispetto a Bad Tour, nonchè History Album ed History tour, per non parlare di Invincible e BOTDF.
Ma soprattutto, ha determinato una sottovalutazione dell'artista MJ in favore della creazione di un personaggio che fosse a tutti i costi sopra le righe, che rispondesse a tutti i costi alle esigenze del mercato discografico.
Questo ha determinato, inevitabilmente, una sottovalutazione agli occhi della critica, dell'MJ artista.
Insomma, a lungo andare proprio quello straordinario successo ha rappresentato un limite artistico per MJ, ma questa è storia vecchia e largamente dibattuta nel forum.
Preciso che la sottovalutazione della critica trova anche delle ragioni di fatto, ossia, invero, MJ si è artisticamente ripiegato su se stesso a partire dal Dang tour, riproponendo lo stesso identico Show addirittura quasi con la medesima scaletta, e questo in funzione di una, mai da me accettata, fantomatica perfezione, che altro non rappresentava se non la paura di cambiare e di scommettere, addirittura pur di non cambiare ha accettato di "cantare" in Playback per un intero tour, una cosa che da un artista vero come MJ non si può accettare.
Detto questo, io ritengo MJ uno dei piu grandi artisti del secolo scorso, nonostante l'immenso successo che ha avuto, e nonostante le mille scelte sbagliate che ha fatto, perchè uno che canta in quel modo Who's lovin' you, per me viene da un'altro pianeta, artisticamente parlando, e dunque per rispondere alla tua domanda, SI MJ è stato artisticamente sottovalutato, ma quello che ha perso nella considerazione artistica lo ha acquistato in successo, a questo punto però mi pongo una domanda, ne è valsa la pena???????
Aryn
00mercoledì 25 agosto 2010 11:08
concordo in pieno con Keep the faith, è normale che non sia tutta farina del sacco di MJ, ma del resto quale artista al mondo non ha bisogno dell'aiuto di qualcuno? quando MJ si è avvalso di Q aveva 20 anni, è anche normale che aveva bisogno di una mano, ma i suoi più grandi successi son quasi tutti scritti da lui.

Il mio più grande rammarico, artisticamente parlando, è che Michael non ha mai prodotto un album totalmente da solo, ed è un gran peccato, non aveva abbastanza sicurezza in sè stesso credo, la convinzione di dover per forza seguire uno stile quando invece era stato lui a dettarne uno. Purtroppo la psicologia di Michael era talmente minata da andare a toccare anche il lato artistico.
Miles75
00mercoledì 25 agosto 2010 11:10
Re:
Keep the faith, 25/08/2010 9.55:

In questo topic vengono poste fondamentalmente due domande:
1)Il successo è tutto farina del suo sacco?
2)Michael Jackson è stato sopravvalutato, ossia ha avuto piu successo di quello che gli spettava? (questa domanda ha poi due chiavi di lettura, ossia, è stato sopravvalutato perchè ha avuto troppo successo? o è stato sopravvalutato artisticamente?, a queste due domande vanno date due risposte differenti), ma andiamo al problema:
Il successo non è, ovviamente, tutto farina del suo sacco, come del resto per qualsiasi artista, in ambito contemporaneo, sia esso un artista pop, rock, metal, hip hop e via discorrendo.
Alla base del successo di MJ vi è un talento che io amo definire inestimabile, per quanto riguarda il ballo e il canto, ovviamente non per quel che concerne la parte piu strettamente musicale.
MJ era un fenomeno fin da bambino ma questa è una ovvietà, tuttavia, senza un progetto, che parte da lontano, e che si è poi realizzato attraverso il lavoro di Q., questo fenomeno non sarebbe potuto esplodere nei termini in cui poi è esploso.
Q. è stato fondamentale da un punto di vista musicale, ma non è stato l'unico fautore del successo di MJ, al suo fianco vi erano manager di livello mondiale, che hanno gonfiato l'icona, la hanno trasformata in una sorta di alieno con paure, fobie ecc.ecc., senza le quali egli non avrebbe potuto raggiungere i livelli di notorietà globale che ha raggiunto, ossia la sua musica, (per quanto splendida) il suo modo di ballare (per quanto straordinario), i suoi show (per quanto enormemente supeiori a quelli degli altri suoi contemporanei) non avrebbero permesso da soli, di far conoscere MJ a tutto il globo, anche alla casalinga che non sà nulla di musica, per intenderci.
Le operazioni chirurgiche sono servite a creare un personaggio, oltre che bravo anche bello, questo per far innamorare le ragazzine degli anni 80, le voci di stramberie sono state create da MJ stesso e dal suo staff, appositamente per creare un aura di mistero attorno al personaggio, ma nulla di nuovo sotto il sole, sono operazioni commerciali piuttosto ordinarie, che vengono ancora oggi ripetute, ad esempio con Lady Gaga, per citare un esempio di facile lettura.
Purtroppo però, alla lunga questo meccanismo è sfuggito di mano ai suoi creatori, ma questo è un'altro discorso.
Il fatto che MJ abbia avuto successo anche con Dang. c'entra poco, perchè il piu ormai era fatto, ma testimonia tuttavia che MJ aveva un talento che poteva anche prescindere da Q., certo i colaboratori di Dang non sono dei dilettanti anzi tutt'altro.
Per quanto riguarda la seconda parte della domanda, io credo, sinceramente, che l'immenso successo, abbia determinato una conseguenza negativa, ossia, l'appiattimento alla lunga dell'artista MJ, si veda Dang Tour rispetto a Bad Tour, nonchè History Album ed History tour, per non parlare di Invincible e BOTDF.
Ma soprattutto, ha determinato una sottovalutazione dell'artista MJ in favore della creazione di un personaggio che fosse a tutti i costi sopra le righe, che rispondesse a tutti i costi alle esigenze del mercato discografico.
Questo ha determinato, inevitabilmente, una sottovalutazione agli occhi della critica, dell'MJ artista.
Insomma, a lungo andare proprio quello straordinario successo ha rappresentato un limite artistico per MJ, ma questa è storia vecchia e largamente dibattuta nel forum.
Preciso che la sottovalutazione della critica trova anche delle ragioni di fatto, ossia, invero, MJ si è artisticamente ripiegato su se stesso a partire dal Dang tour, riproponendo lo stesso identico Show addirittura quasi con la medesima scaletta, e questo in funzione di una, mai da me accettata, fantomatica perfezione, che altro non rappresentava se non la paura di cambiare e di scommettere, addirittura pur di non cambiare ha accettato di "cantare" in Playback per un intero tour, una cosa che da un artista vero come MJ non si può accettare.
Detto questo, io ritengo MJ uno dei piu grandi artisti del secolo scorso, nonostante l'immenso successo che ha avuto, e nonostante le mille scelte sbagliate che ha fatto, perchè uno che canta in quel modo Who's lovin' you, per me viene da un'altro pianeta, artisticamente parlando, e dunque per rispondere alla tua domanda, SI MJ è stato artisticamente sottovalutato, ma quello che ha perso nella considerazione artistica lo ha acquistato in successo, a questo punto però mi pongo una domanda, ne è valsa la pena???????




Per noi che amiamo l'arte di MIchael no, non credo ne sia valsa la pena! L'ideale sarebbe stato un livello di successo che non compromettesse la qualità delle prodduzioni di Michael e non ne inibisse la volontà di sperimentazione. Comunque così è andata.
Ma volevo dire un'altra cosa. Anzi due.

1) condivido ciò che ho messo in grassetto. L'incontro con Quincy è stato fondamentale per far esplodere il fenomeno Jackson. Ma credo probabile che, se non ci fosse stato Quincy, ci sarebbe stato qualcun altro di simile (forse non pari) talento, perché Michael le credenziali già se le era conquistate nell'ambiente musicale, e da tempo. Non ci sarebbe voluta, insomma, una grande dose di coraggio per scommettere su Michael! Quincy non era l'unico ad avere tutte quelle conoscenze e tutta quell'influenza. Rimane comunque il fatto che un mecenate capace di traghettare Michael nell'olimpo dell'industria musicale di eccellenza sarebbe stato necessario: per Michael da solo sarebbe stato difficilissimo.

2) michael possiede una qualità di cui finora non si è parlato. Michael come avete detto era un superbo interprete di musica, ma ciò che lo rende speciale non è solo la capacità tecnica (che lui possedeva in maniera sopraffina, e per di più in maniera autonoma, senza aver frequentato in gioventù chissa quale blasonata scuola di canto); è la capacità, di natura extramusicale, di esprimere emozioni, di saperle intepretare e farle arrivare all'ascoltatore.
Si tratta di un talento che con la musica in senso stretto ha poco a che fare, è piuttosto afferente all'area dell'intelligenza comunicativa, ma, come ho già scritto altrove, sempre un talento è.
Sarebbe un errore sottovalutare o snobisticamente sminuire questo talento, solo perchè difficilmente definibile, talento che di fatto esiste e che per un artista che intende istituire un contatto con il suo pubblico (giacché ciò non è un obbligo nell'arte) è fondamentale.
Allo stesso tempo, non è nemmeno così facile possederlo o apprenderlo, poiché dipende dalla ricchezza sia intellettuale che spirituale dell'artista e dal suo bisogno di manifestarla col linguaggio della sua arte.
Molti performer di valore nella danza e nel canto non evidenziano in modo così peculiare tale capacità interpretativa e comunicativa.

L'espressività di Michael nella danza, nel canto, nella gestualità, nella respirazione, nella fisiognomicità, non è solo una scelta tecnica, ma riflette un modo di essere autentico e una prepotente voglia di "uscire fuori". Questo linguaggio reca traccia di un sentire ricco; profondo; e complesso, che è stato percepito dal pubblico.
Quindi è uno dei maggiori fattori di successo di Michael.

Non a caso molti fan di MJ, pur riconoscendo i suoi limiti come musicista e compositore, tuttavia si dichiarano rapiti dalla sua musica e dicono di provare delle emozioni molto intense ascoltandola; e soprattutto ascolatando la sua voce, molto meglio se dal vivo.
Keep the faith
00mercoledì 25 agosto 2010 11:17
Re: Re:
Miles75, 25/08/2010 11.10:




Per noi che amiamo l'arte di MIchael no, non credo ne sia valsa la pena! L'ideale sarebbe stato un livello di successo che non compromettesse la qualità delle prodduzioni di Michael e non ne inibisse la volontà di sperimentazione. Comunque così è andata.
Ma volevo dire un'altra cosa. Anzi due.

1) condivido ciò che ho messo in grassetto. L'incontro con Quincy è stato fondamentale per far esplodere il fenomeno Jackson. Ma credo probabile che, se non ci fosse stato Quincy, ci sarebbe stato qualcun altro di simile (forse non pari) talento, perché Michael le credenziali già se le era conquistate nell'ambiente musicale, e da tempo. Non ci sarebbe voluta, insomma, una grande dose di coraggio per scommettere su Michael! Quincy non era l'unico ad avere tutte quelle conoscenze e tutta quell'influenza. Rimane comunque il fatto che un mecenate capace di traghettare Michael nell'olimpo dell'industria musicale di eccellenza sarebbe stato necessario: per Michael da solo sarebbe stato difficilissimo.

2) michael possiede una qualità di cui finora non si è parlato. Michael come avete detto era un superbo interprete di musica, ma ciò che lo rende speciale non è solo la capacità tecnica (che lui possedeva in maniera sopraffina, e per di più in maniera autonoma, senza aver frequentato in gioventù chissa quale blasonata scuola di canto); è la capacità, di natura extramusicale, di esprimere emozioni, di saperle intepretare e farle arrivare all'ascoltatore.
Si tratta di un talento che con la musica in senso stretto ha poco a che fare, è piuttosto afferente all'area dell'intelligenza comunicativa, ma, come ho già scritto altrove, sempre un talento è.
Sarebbe un errore sottovalutare o snobisticamente sminuire questo talento, solo perchè difficilmente definibile, talento che di fatto esiste e che per un artista che intende istituire un contatto con il suo pubblico (giacché ciò non è un obbligo nell'arte) è fondamentale.
Allo stesso tempo, non è nemmeno così facile possederlo o apprenderlo, poiché dipende dalla ricchezza sia intellettuale che spirituale dell'artista e dal suo bisogno di manifestarla col linguaggio della sua arte.
Molti performer di valore nella danza e nel canto non evidenziano in modo così peculiare tale capacità interpretativa e comunicativa.

L'espressività di Michael nella danza, nel canto, nella gestualità, nella respirazione, nella fisiognomicità, non è solo una scelta tecnica, ma riflette un modo di essere autentico e una prepotente voglia di "uscire fuori". Questo linguaggio reca traccia di un sentire ricco; profondo; e complesso, che è stato percepito dal pubblico.
Quindi è uno dei maggiori fattori di successo di Michael.




Lo sapevo che eri in gamba.
La tua riflessione sulla comunicazione è interessantissima ed è vera, infatti io non condivido chi consifera MJ un grande musicista, tuttavia effettivament elui aveva questa straordinaria dote comunicative, vedere Bad Tour.
Di certo questa dote è alla base del suo successo.
Ho scritto in un italiano pessimo, ma stavo anche lavorando chiedo scusa.
badgirl.
00mercoledì 25 agosto 2010 11:19
Re:
Keep the faith, 25/08/2010 9.55:

In questo topic vengono poste fondamentalmente due domande:
1)Il successo è tutto farina del suo sacco?
2)Michael Jackson è stato sopravvalutato, ossia ha avuto piu successo di quello che gli spettava? (questa domanda ha poi due chiavi di lettura, ossia, è stato sopravvalutato perchè ha avuto troppo successo? o è stato sopravvalutato artisticamente?, a queste due domande vanno date due risposte differenti), ma andiamo al problema:
Il successo non è, ovviamente, tutto farina del suo sacco, come del resto per qualsiasi artista, in ambito contemporaneo, sia esso un artista pop, rock, metal, hip hop e via discorrendo.
Alla base del successo di MJ vi è un talento che io amo definire inestimabile, per quanto riguarda il ballo e il canto, ovviamente non per quel che concerne la parte piu strettamente musicale.
MJ era un fenomeno fin da bambino ma questa è una ovvietà, tuttavia, senza un progetto, che parte da lontano, e che si è poi realizzato attraverso il lavoro di Q., questo fenomeno non sarebbe potuto esplodere nei termini in cui poi è esploso.
Q. è stato fondamentale da un punto di vista musicale, ma non è stato l'unico fautore del successo di MJ, al suo fianco vi erano manager di livello mondiale, che hanno gonfiato l'icona, la hanno trasformata in una sorta di alieno con paure, fobie ecc.ecc., senza le quali egli non avrebbe potuto raggiungere i livelli di notorietà globale che ha raggiunto, ossia la sua musica, (per quanto splendida) il suo modo di ballare (per quanto straordinario), i suoi show (per quanto enormemente supeiori a quelli degli altri suoi contemporanei) non avrebbero permesso da soli, di far conoscere MJ a tutto il globo, anche alla casalinga che non sà nulla di musica, per intenderci.
Le operazioni chirurgiche sono servite a creare un personaggio, oltre che bravo anche bello, questo per far innamorare le ragazzine degli anni 80, le voci di stramberie sono state create da MJ stesso e dal suo staff, appositamente per creare un aura di mistero attorno al personaggio, ma nulla di nuovo sotto il sole, sono operazioni commerciali piuttosto ordinarie, che vengono ancora oggi ripetute, ad esempio con Lady Gaga, per citare un esempio di facile lettura.
Purtroppo però, alla lunga questo meccanismo è sfuggito di mano ai suoi creatori, ma questo è un'altro discorso.
Il fatto che MJ abbia avuto successo anche con Dang. c'entra poco, perchè il piu ormai era fatto, ma testimonia tuttavia che MJ aveva un talento che poteva anche prescindere da Q., certo i colaboratori di Dang non sono dei dilettanti anzi tutt'altro.
Per quanto riguarda la seconda parte della domanda, io credo, sinceramente, che l'immenso successo, abbia determinato una conseguenza negativa, ossia, l'appiattimento alla lunga dell'artista MJ, si veda Dang Tour rispetto a Bad Tour, nonchè History Album ed History tour, per non parlare di Invincible e BOTDF.
Ma soprattutto, ha determinato una sottovalutazione dell'artista MJ in favore della creazione di un personaggio che fosse a tutti i costi sopra le righe, che rispondesse a tutti i costi alle esigenze del mercato discografico.
Questo ha determinato, inevitabilmente, una sottovalutazione agli occhi della critica, dell'MJ artista.
Insomma, a lungo andare proprio quello straordinario successo ha rappresentato un limite artistico per MJ, ma questa è storia vecchia e largamente dibattuta nel forum.
Preciso che la sottovalutazione della critica trova anche delle ragioni di fatto, ossia, invero, MJ si è artisticamente ripiegato su se stesso a partire dal Dang tour, riproponendo lo stesso identico Show addirittura quasi con la medesima scaletta, e questo in funzione di una, mai da me accettata, fantomatica perfezione, che altro non rappresentava se non la paura di cambiare e di scommettere, addirittura pur di non cambiare ha accettato di "cantare" in Playback per un intero tour, una cosa che da un artista vero come MJ non si può accettare.
Detto questo, io ritengo MJ uno dei piu grandi artisti del secolo scorso, nonostante l'immenso successo che ha avuto, e nonostante le mille scelte sbagliate che ha fatto, perchè uno che canta in quel modo Who's lovin' you, per me viene da un'altro pianeta, artisticamente parlando, e dunque per rispondere alla tua domanda, SI MJ è stato artisticamente sottovalutato, ma quello che ha perso nella considerazione artistica lo ha acquistato in successo, a questo punto però mi pongo una domanda, ne è valsa la pena???????




La tua lucidissima analisi corrisponde esattamente a quello che penso anche io, tranne una cosa.
Non so fino a che punto ha avuto paura di cambiare o non ha voluto cambiare.
Il cantare in playback, secondo me, l'ha fatto perchè ovviamente non riusciva più a ballare e cantare insieme, però non avrebbe mai rinunciato al ballo. Si è sentito "costretto" a cantare in playback perchè amava ballare nella stessa misura in cui amava cantare.
La mossa commerciale, la vedo di più nel genere di musica che avrebbe potuto scegliere di fare, ma per quanto riguarda l'HIStory tour, nel libro del rabbino, ne parla in una maniera molto orgogliosa, è felicissimo dello spettacolo che ha creato, anche se si rendeva conto benissimo che il playback era una nota di demerito.

Per quanto riguarda la tua domanda finale, secondo me, dal suo punto di vista la risposta è sì, lui voleva fortemente essere quello che in realtà è stato, con tutti i pro e i contro.
Dal punto di vista mio, non mi lamento per niente! (hahahah!!)
Dal vostro punto di vista (vostro, in quanto esperti musicali), immagino sicuramente di no!
mimma58
00mercoledì 25 agosto 2010 11:21
Concordo in pieno con tè Miles,penso le stesse cose,lui era spero lo sia per sempre, un grande artista.
Miles75
00mercoledì 25 agosto 2010 11:24
Re: Re: Re:
Keep the faith, 25/08/2010 11.17:




Lo sapevo che eri in gamba.
La tua riflessione sulla comunicazione è interessantissima ed è vera, infatti io non condivido chi consifera MJ un grande musicista, tuttavia effettivament elui aveva questa straordinaria dote comunicative, vedere Bad Tour.
Di certo questa dote è alla base del suo successo.
Ho scritto in un italiano pessimo, ma stavo anche lavorando chiedo scusa.




Certo, il grande pubblico ha bisogno di forme artistiche non autoreferenziali (che possono piacere a noi amanti della musica), ma ha bisogno di forme artistiche capaci di penetrare la profondità, di esprimere innanzitutto contenuti; meglio ancora se contenuti emotivi profondi. Ha bisogno di autenticità emotiva. magari non li sente necessariamente suoi, ma percepisce che sono autentici, non costruiti.
Keep the faith
00mercoledì 25 agosto 2010 11:26
Re: Re: Re: Re:
Miles75, 25/08/2010 11.24:




Certo, il grande pubblico ha bisogno di forme artistiche non autoreferenziali (che possono piacere a noi amanti della musica), ma ha bisogno di forme artistiche capaci di penetrare la profondità, di esprimere innanzitutto contenuti; meglio ancora se contenuti emotivi profondi. Ha bisogno di autenticità emotiva. magari non li sente necessariamente suoi, ma percepisce che sono autentici, non costruiti.




[SM=g27815]
Sul dato della autenticità mi riprometto di intervenire quando avrò piu tempo a disposizione, non sono completamente d'accordo con te
Miles75
00mercoledì 25 agosto 2010 11:32
Re:
Aryn, 25/08/2010 11.08:

concordo in pieno con Keep the faith, è normale che non sia tutta farina del sacco di MJ, ma del resto quale artista al mondo non ha bisogno dell'aiuto di qualcuno? quando MJ si è avvalso di Q aveva 20 anni, è anche normale che aveva bisogno di una mano, ma i suoi più grandi successi son quasi tutti scritti da lui.

Il mio più grande rammarico, artisticamente parlando, è che Michael non ha mai prodotto un album totalmente da solo, ed è un gran peccato, non aveva abbastanza sicurezza in sè stesso credo, la convinzione di dover per forza seguire uno stile quando invece era stato lui a dettarne uno. Purtroppo la psicologia di Michael era talmente minata da andare a toccare anche il lato artistico.

----------

Anch'io penso che Michael musicalmente avesse delle grandi potenzialità.
Per concretizzarle, aveva bisogno di due cose: fiducia in sè stesso, maggiore autostima; e un percorso più regolare di apprendimento musicale, uno studio, nel senso tradizionale, del linguaggio musicale, che gli permettesse di approcciare la creazione musicale in modo più razionale e contando meno sull'ispirazione, sull'emotività e sull'improvvisazione.
In questo modo sulla naturale espressività e creatività musicale avrebbe potuto innestare una più sicura metodica, cosa che però senza fiducia in se stessi non può verificarsi.
Miles75
00mercoledì 25 agosto 2010 11:36
Re: Re: Re: Re: Re:
Keep the faith, 25/08/2010 11.26:




[SM=g27815]
Sul dato della autenticità mi riprometto di intervenire quando avrò piu tempo a disposizione, non sono completamente d'accordo con te




Sì, non so neanch'io quanto fossero autentici, però credo che la gente li percepisse come tali, o comunque di più di quelli proposti da altri.

E comunque ciò che intendo io non è il fatto che MJ quando sul palco cantava She's out of my life realmente richiamasse alla mente cosa significa il dolore per la perdita della propria donna, assolutamente no, ma che in generale, al di là degli specifici contenuti di ogni canzone, quello che MJ riusciva a manifestare è la profondità e ricchezza, questa sì per me reale, la non superficialità non banalità del suo modo di sentire l'esperienza musicale, del suo vissuto emotivo nel complesso, e l'energia con cui tale vissuto emotivo (tra l'altro reduce da esperienze biografiche non proprio ordinarie) voleva esprimersi.
Comunque aspetto le considerazioni tue e degli altri!
Keep the faith
00mercoledì 25 agosto 2010 12:26
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Miles75, 25/08/2010 11.36:




Sì, non so neanch'io quanto fossero autentici, però credo che la gente li percepisse come tali, o comunque di più di quelli proposti da altri.

E comunque ciò che intendo io non è il fatto che MJ quando sul palco cantava She's out of my life realmente richiamasse alla mente cosa significa il dolore per la perdita della propria donna, assolutamente no, ma che in generale, al di là degli specifici contenuti di ogni canzone, quello che MJ riusciva a manifestare è la profondità e ricchezza, questa sì per me reale, la non superficialità non banalità del suo modo di sentire l'esperienza musicale, del suo vissuto emotivo nel complesso, e l'energia con cui tale vissuto emotivo (tra l'altro reduce da esperienze biografiche non proprio ordinarie) voleva esprimersi.
Comunque aspetto le considerazioni tue e degli altri!




Quando parlo di non autenticità, è chiaro che non mi riferisco alla pantomima di She's out of my life, che mi diede oltremodo fastidio anche quando la vidi rappresentata a 5 metri da me al Flaminio di Roma.
Mi riferisco ad altro, ossia all'autenticità artistica del nostro, ossia al rappresentare ciò che egli sentiva dentro, sia in musica che nel ballo, e, da questo punto di vista, non credo si possa parlare di autenticità, nessun artista Mainstream può esserlo fino in fondo, ma amio parere nulla toglie alle doti artistiche dell'artista in questione.
Credo che MJ fosse un formidabile attore, e in quanto tale, poco autentico, ne trovo un pò, nel suo rapporto con i bambini, ma è questione diversa dall'autenticità artistica di cui dibattiamo qui.
Trovo una certa freschezza artistica, che non è autenticità però, in OTW, per il resto tutto magnificamente congegnato!!!
Miles75
00mercoledì 25 agosto 2010 14:44
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Keep the faith, 25/08/2010 12.26:




Quando parlo di non autenticità, è chiaro che non mi riferisco alla pantomima di She's out of my life, che mi diede oltremodo fastidio anche quando la vidi rappresentata a 5 metri da me al Flaminio di Roma.
Mi riferisco ad altro, ossia all'autenticità artistica del nostro, ossia al rappresentare ciò che egli sentiva dentro, sia in musica che nel ballo, e, da questo punto di vista, non credo si possa parlare di autenticità, nessun artista Mainstream può esserlo fino in fondo, ma amio parere nulla toglie alle doti artistiche dell'artista in questione.
Credo che MJ fosse un formidabile attore, e in quanto tale, poco autentico, ne trovo un pò, nel suo rapporto con i bambini, ma è questione diversa dall'autenticità artistica di cui dibattiamo qui.
Trovo una certa freschezza artistica, che non è autenticità però, in OTW, per il resto tutto magnificamente congegnato!!!



Per autenticità io intendo, ad esempio, il percepibile grado di coinvolgimento di un artista nella sua performance.
Tale grado è ad un livello molto alto nel Bad Tour e in quelli precedenti fatti con i fratelli: è palese in MJ la voglia di donare al suo pubblico, con entusiamo, sé stesso e la propria arte.
incece nell'History tour vediamo un MJ quasi "automa", quasi gliel'avesse ordinato il dottore di fare quel tour.

Per come vedo io la cosa (e essendomi cimentata a livello amatoriale con il teatro), so che coinvolgimento spirituale (che è un po' di più che emotivo; spirituale riguarda anche la sfera della volontà e della razionalità) e "congegno", calcolo non sono inconciliabili.
Un attore sa come dovrà muoversi e cosa dire in scena, ma può emozionarsi e farsi coinvolgere, e in profondità, ogni volta che la calca.
Secondo molti registi ed attori, il livello di immedesimazione di un attore nel suo personaggio ha effetti positivi sulla credibilità della sua interpretazione e sulla sua capacità di suscitare emozioni.
MJ non è un attore, ma un interprete sì. Secondo me questo discorso può valere anche per lui. Il grande pubblico lo ha percepito.

Comunque, per autenticità io intendo anche quest'altro: l'idea degli zombie in thriller (la metamorfosi in zombie è MJ al 100%, è l'espressione della paura profonda e il gusto di esorcizzarla), l'ispirazione a West Side story per beat it, la tematica alla base di Dirty Diana o Leave me alone non è qualcosa rispetto a cui MJ fosse indifferente. Erano tematiche che attingevano al suo magma psicologico, non erano pura trovata commerciale, come accade per molti artisti creati ad arte per il mainstream. Non era indifferente una tematica o l'ltra, cosa che noi percepiamo per altri artisti (tipo madonna, per me è così', non me ne vogliano i suoi fan).
Per non parlare del singolarissimo trasporto per i bambini che è unico in MJ, anch'esso ha avuto un posto importante nella sua ispirazione.
Il grande pubblico lo ha percepito, soprattutto nelle esibizioni dal vivo.

Ovvio che non tutte le canzoni di MJ sono così: penso a You are not alone (coinvolgimento zero), You rock my world, ecc. Sono song funzionali solo al confezionamento dell'album .
E' ovvio anche quello che dici tu, cioè il grande ruolo della perfezione scenica della performance di MJ, ben congegnata. Ma secondo me non è l'unico fattore del successo di MJ, anzi, combinato con l'originalità dell'ispirazione, ha creato un mix irresistibile (proprio come dovrebbe succedere in teatro).

D'accordo con te sulla pantomima di She's out of my life. Io definisco questi momenti come espressione del famoso "pacchiano jacksoniano". Ma non si rendeva conto di quanto fosse kitsch?
magari in un topic apposito potremmo divertirci a scovare altri esempi di questo stile!!!
Keep the faith
00mercoledì 25 agosto 2010 15:38
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Miles75, 25/08/2010 14.44:



Per autenticità io intendo, ad esempio, il percepibile grado di coinvolgimento di un artista nella sua performance.
Tale grado è ad un livello molto alto nel Bad Tour e in quelli precedenti fatti con i fratelli: è palese in MJ la voglia di donare al suo pubblico, con entusiamo, sé stesso e la propria arte.
incece nell'History tour vediamo un MJ quasi "automa", quasi gliel'avesse ordinato il dottore di fare quel tour.

Per come vedo io la cosa (e essendomi cimentata a livello amatoriale con il teatro), so che coinvolgimento spirituale (che è un po' di più che emotivo; spirituale riguarda anche la sfera della volontà e della razionalità) e "congegno", calcolo non sono inconciliabili.
Un attore sa come dovrà muoversi e cosa dire in scena, ma può emozionarsi e farsi coinvolgere, e in profondità, ogni volta che la calca.
Secondo molti registi ed attori, il livello di immedesimazione di un attore nel suo personaggio ha effetti positivi sulla credibilità della sua interpretazione e sulla sua capacità di suscitare emozioni.
MJ non è un attore, ma un interprete sì. Secondo me questo discorso può valere anche per lui. Il grande pubblico lo ha percepito.

Comunque, per autenticità io intendo anche quest'altro: l'idea degli zombie in thriller (la metamorfosi in zombie è MJ al 100%, è l'espressione della paura profonda e il gusto di esorcizzarla), l'ispirazione a West Side story per beat it, la tematica alla base di Dirty Diana o Leave me alone non è qualcosa rispetto a cui MJ fosse indifferente. Erano tematiche che attingevano al suo magma psicologico, non erano pura trovata commerciale, come accade per molti artisti creati ad arte per il mainstream. Non era indifferente una tematica o l'ltra, cosa che noi percepiamo per altri artisti (tipo madonna, per me è così', non me ne vogliano i suoi fan).
Per non parlare del singolarissimo trasporto per i bambini che è unico in MJ, anch'esso ha avuto un posto importante nella sua ispirazione.
Il grande pubblico lo ha percepito, soprattutto nelle esibizioni dal vivo.

Ovvio che non tutte le canzoni di MJ sono così: penso a You are not alone (coinvolgimento zero), You rock my world, ecc. Sono song funzionali solo al confezionamento dell'album .
E' ovvio anche quello che dici tu, cioè il grande ruolo della perfezione scenica della performance di MJ, ben congegnata. Ma secondo me non è l'unico fattore del successo di MJ, anzi, combinato con l'originalità dell'ispirazione, ha creato un mix irresistibile (proprio come dovrebbe succedere in teatro).

D'accordo con te sulla pantomima di She's out of my life. Io definisco questi momenti come espressione del famoso "pacchiano jacksoniano". Ma non si rendeva conto di quanto fosse kitsch?
magari in un topic apposito potremmo divertirci a scovare altri esempi di questo stile!!!




WOW!!!! WOW!!! WOW!!!
Il tuo ragionamento è piu che valido, tuttavia, credo che l'autenticità non corrisponda tanto al credere nelle tematiche che si affrontano, quanto piuttosto, essere se stessi al 100% nell'esprimerle, senza aver paura che un lavoro possa essere per questo troppo complesso, e dunque vendere di meno.
Ti faccio un esempio molto semplice, Bad è un brano Funky, ma Funky vero e tosto, tuttavia, fu addolcito e reso consono alle chart degli 80 attraverso un lavoro di arrangiamento commerciale, questo implica, necessariamente un venir meno dell'autenticità di quel pezzo.
Su Bad tour devo darti ragione, ad esempio l'interpretazione di Lovely one è davvero autentica, io la definirei animalesca, così come quella di Shake your body, molto meno Heal the world e BOW del Dang tour.
Sul pacchiano Jacksoniano ci sarebbe un libro da scrivere, ma dobbiamo considerare che MJ viene da una cultura Kitch per eccellenza, lo steso James Brown non mi pare brllasse da questo punto di vista.
Credo poi che se ne rendesse conto benissimo, ma a proposito di autenticità, dava al pubblico quel che voleva, panem et circenses dicevano i nostri antenati no?
Miles75
00mercoledì 25 agosto 2010 18:43
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Keep the faith, 25/08/2010 15.38:




WOW!!!! WOW!!! WOW!!!
Il tuo ragionamento è piu che valido, tuttavia, credo che l'autenticità non corrisponda tanto al credere nelle tematiche che si affrontano, quanto piuttosto, essere se stessi al 100% nell'esprimerle, senza aver paura che un lavoro possa essere per questo troppo complesso, e dunque vendere di meno.
Ti faccio un esempio molto semplice, Bad è un brano Funky, ma Funky vero e tosto, tuttavia, fu addolcito e reso consono alle chart degli 80 attraverso un lavoro di arrangiamento commerciale, questo implica, necessariamente un venir meno dell'autenticità di quel pezzo.
Su Bad tour devo darti ragione, ad esempio l'interpretazione di Lovely one è davvero autentica, io la definirei animalesca, così come quella di Shake your body, molto meno Heal the world e BOW del Dang tour.
Sul pacchiano Jacksoniano ci sarebbe un libro da scrivere, ma dobbiamo considerare che MJ viene da una cultura Kitch per eccellenza, lo steso James Brown non mi pare brllasse da questo punto di vista.
Credo poi che se ne rendesse conto benissimo, ma a proposito di autenticità, dava al pubblico quel che voleva, panem et circenses dicevano i nostri antenati no?




Certamente. All'interno della mia prospettiva sulla questione ciò è un ulteriore tassello che non inficia, semmai integra quello che ho affermato io.

Se a questa libertà di espressione MJ fosse stato fedele, col cavolo che ora saremmo qui a dibattere se Mj sia commerciale o meno. Magari MJ avrebbe avuto meno fan, ma più entusiasti e meno critici nei suoi confronti. E anche la critica musicale avrebbe valutato il fenomeno MJ senza tentennamenti.
Insomma, il successo alla lunga ci sarebbe stato ugualmente, anche se più silenzioso.

Comunque, badgirl.: davvero MJ era orgoglioso dell'History Tour?
Anche i grandi commettono enormi errori di valutazione.
Piccolo O.T.: perchè hai affermato che a te il playback è indifferente?
badgirl.
00mercoledì 25 agosto 2010 19:57
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Miles75, 25/08/2010 18.43:




Certamente. All'interno della mia prospettiva sulla questione ciò è un ulteriore tassello che non inficia, semmai integra quello che ho affermato io.

Se a questa libertà di espressione MJ fosse stato fedele, col cavolo che ora saremmo qui a dibattere se Mj sia commerciale o meno. Magari MJ avrebbe avuto meno fan, ma più entusiasti e meno critici nei suoi confronti. E anche la critica musicale avrebbe valutato il fenomeno MJ senza tentennamenti.
Insomma, il successo alla lunga ci sarebbe stato ugualmente, anche se più silenzioso.

Comunque, badgirl.: davvero MJ era orgoglioso dell'History Tour?
Anche i grandi commettono enormi errori di valutazione.
Piccolo O.T.: perchè hai affermato che a te il playback è indifferente?



Guardando l'History tour, sembrerebbe che MJ fosse stato "obbligato" a farlo, ed effettivamente ci sono varie tappe dove sembra aver voglia di fare qualsiasi cosa fuorchè esibirsi.
Quando ho letto il libro del rabbino dove parla con molto entusiasmo e una passione unica dei concerti dell'History, sono rimasta abbastanza sorpresa, dopodichè c'è pure scritto nel Taraborelli che avesse deciso lui di fare quel tour, e che non fosse stato "obbligato" da clausole contrattuali. (Anche perchè la devo ancora trovare, la persona che avesse il potere di fargli fare qualcosa che lui non volesse fare!).
Il tutto, poi, ha un senso quando penso come in realtà gli piacesse esibirsi e far parlare di sè con un impatto notevole, e sicuramente solo con la musica non riusciva più ad ottenere lo stesso risultato.

Io personalmente ho sempre pensato che le "esagerazioni" gli appartenessero eccome, basta guardare come viveva!(fra le varie cose, l'arredamento di casa sua la dice lunga!!!).
Non credo proprio che le sue manie di grandezza fossero solo ad uso e consumo dei fans.
La sua "poca voglia" in varie tappe, la attribuisco a problemi di salute e di stanchezza.
E poi penso che non sarebbe mai stato disposto a fare qualcosa in cui non avesse creduto fino in fondo (anche perchè questo, mi lascerebbe alquanto delusa!).
Il kitsch gli apparteneva proprio, sempre secondo me naturalmente, anche perchè se fosse vero il contrario, si sarebbe dovuto rendere conto di quanto fosse ridicolo commuoversi mentre cantava I'll be there, sempre nello stesso punto della canzone e sempre nello stesso modo, oltre alla sceneggiata della ragazza e alle corse avanti e indietro per il palco! E tutto questo in tutte le tappe!

Il mio commento finale era sulla musica che ha fatto, non sui concerti con relativo playback.
Il commento era ironico, nel senso che mi va benissimo la musica che ha fatto, anche se non ha avuto il coraggio di sperimentare cose nuove, diciamo che mi sono "accontentata".
Il playback è odioso, sia per il fatto di non poter sentire la sua voce dal vivo, sia per il fatto che quella mano davanti al microfono non l'ho mai sopportata!

W il Bad Tour!!!!!

P.S.: io, a dire il vero, però, non avrei mai rinunciato al meraviglioso spettacolo di vederlo ballare!!


Alejean
00giovedì 26 agosto 2010 11:45
Re:
Aryn, 25/08/2010 11.08:

concordo in pieno con Keep the faith, è normale che non sia tutta farina del sacco di MJ, ma del resto quale artista al mondo non ha bisogno dell'aiuto di qualcuno? quando MJ si è avvalso di Q aveva 20 anni, è anche normale che aveva bisogno di una mano, ma i suoi più grandi successi son quasi tutti scritti da lui.

Il mio più grande rammarico, artisticamente parlando, è che Michael non ha mai prodotto un album totalmente da solo, ed è un gran peccato, non aveva abbastanza sicurezza in sè stesso credo, la convinzione di dover per forza seguire uno stile quando invece era stato lui a dettarne uno. Purtroppo la psicologia di Michael era talmente minata da andare a toccare anche il lato artistico.


Quoto in pieno la tua frase..
Solo che secondo me per il resto,non è che Michael non abbia "voluto" fare un album tutto suo,poichè insicuro,ma forse gli sia stato impedito visto l'evolversi delle cose..
Lui non aveva piena autonomia della sua vita musicale..
Può essere pure che io mi sbagli,non ho la presunzione di dire che è così... Ma semmbra stano anche a me che non abbia fatto un album tutto suo.. Ripeto,credo sia stata una trovata della Sony dipartire i suoi successi [SM=x47948]


Miles75
00giovedì 26 agosto 2010 14:21
Re: Re:
Alejean, 26/08/2010 11.45:


Quoto in pieno la tua frase..
Solo che secondo me per il resto,non è che Michael non abbia "voluto" fare un album tutto suo,poichè insicuro,ma forse gli sia stato impedito visto l'evolversi delle cose..
Lui non aveva piena autonomia della sua vita musicale..
Può essere pure che io mi sbagli,non ho la presunzione di dire che è così... Ma semmbra stano anche a me che non abbia fatto un album tutto suo.. Ripeto,credo sia stata una trovata della Sony dipartire i suoi successi [SM=x47948]






Alejean, io invece credo che abbia ragione Aryn. E' probabile che MJ non avesse il pieno controllo della sua produzione musicale (sappiamo che il rapporto con le majors è spesso irto di difficoltà per gli artisti, che si sentono un po' costretti nelle rigide maglie del mercato), tuttavia nel caso di Mj e soprattutto di Invincible il grande prestigio e l'elevato numero di collaboratori ha fatto lievitare moltissimo i costi di produzione.
Non credo che la Sony avesse interesse a spingere Michael a servirsene.

C'è poi un'altra cosa che secondo me ha determinato questa scelta da parte di Michael, oltre alla già citata scarsa sicurezza in se stesso (che è per me senza alcun dubbio la motivazione preponderante), cosa positiva, anche se marginale: l'apertura artistica di MJ, l'interesse verso la creatività di altri professionisti del settore (vedi Will.i.am.), che caratterizzava il suo approccio alla musica.
L'errore non è stato considerare l'apporto di questi, semmai quello di affidare direttamente a loro la produzione delle canzoni, anziché apprendere da loro e poi operare autonomamente.

Comunque non penso che il non aver prodotto da solo i suoi lavori abbia pesato più di tanto sul successo di MJ.
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