Uscirà a giorni: Quei fascisti uccisi dopo il 25 aprile.E' una pagina orrenda della storia italiana del Novecento.
Storie di impiccati e traditori, di stupri e torture, di fucilazioni di massa ed efferatezze gratuite, di cadaveri irrisi e violati, della furia vendicativa che travolse il Nord d'Italia alla fine della guerra. Storie laceranti e dolorose, perché nelle vesti di aguzzini e seviziatori, tra il maggio del 1945 e la fine del 1946 (talvolta anche più in là), s' incontrano alcuni dei partigiani che avevano liberato il paese da nazisti e fascisti. E tra le vittime, ritratte nella luce livida della morte, uomini della Guardia Nazionale Repubblicana, brigatisti neri, federali di Salò, ma anche farmacisti, avvocati, artigiani, commercianti, operai, casalinghe, maestre elementari, affittacamere, talvolta condannati alla forca soltanto per una tessera del Partito fascista repubblicano. Per quasi sessant' anni questa vicenda è rimasta avvolta in un velo di reticenze e di silenzi imbarazzati.
La racconta ora, con la passione storiografica degli esordi e la limpidezza del narratore sapiente, Giampaolo Pansa, in un libro - Il sangue dei vinti (Sperling & Kupfer, pagg. 382, euro 17, dal 14 ottobre in libreria) - che susciterà polemiche non lievi.
"Dopo tante pagine scritte, anche da me, sulla Resistenza e sulle atrocità compiute dai tedeschi e dai repubblichini, mi è sembrato giusto far vedere l'altra faccia della medaglia. Ossia quel che accadde ai fascisti dopo il crollo della Repubblica sociale italiana".
E' un modo per dare la voce a tutte le vittime, la guerra porta attrocità tra i vinti e tra i vincitori, e non bisogna dimenticare le pagine buie di nessuna delle due parti.
[Modificato da Sameera 20/10/2003 14.39]