| | | | Post: 1.409 | Utente Veteran | | OFFLINE |
|
12/02/2012 05:01 | |
Come da titolo, mi piacerebbe sapere se avete mai affrontato questo argomento, e per quali ragioni avete riservato questo infelice destino al (o alla) protagonista.
E se non s'è trattato del personaggio principale, siete mai ricorsi a questo atto per qualcun altro, magari il "cattivo" della storia? Noi cerchiamo noi stessi l'uno nell'altro.
Sayat Nova
Dubbio, uno dei nomi dell'intelligenza
Jorge Luis Borges
Cenedl heb iaith yw cenedl heb galon.
(un popolo senza lingua è un popolo senza cuore)
Proverbio gallese
|
|
| | | | Post: 1.571 | Utente Veteran | | OFFLINE |
|
12/02/2012 13:00 | |
*alzamano* Presente! XD
Era una delle mie primissime storie (tipo la seconda o giù di lì XD), correvano i lontani anni di inizio 2000. XD
A suicidarsi era il protagonista. Perché? Perché spesso il mal di vivere ho incontrato, diceva Montale. Depressione + indifferenza da parte delle persone che devono sostenerti = Tuffo dal tetto della scuola.
Di recente, XD allo stesso personaggio (ormai s'è fatto la croce per le volte che l'ho fatto morire XD), gli ho fatto tentare il suicidio per vendetta. Vendetta molto cattiva, secondo me, contro suo padre; della serie: "Lo faccio per colpa tua!".
Infine, la terza volta che ho parlato di suicidio, era in canone con l'opera da cui era tratta la storia che, in fin dei conti, risulta essere solo un missing moment; cioè il pg è morto suicida di suo nell'opera originale.
Al momento, come suicidi, basta così, ma ne ho fatta morire di gente. Eccome XD. |
| | | | Post: 1.706 | Utente Veteran | | OFFLINE |
|
12/02/2012 13:19 | |
Nnnno, me ne manca la base emotiva e tutto sommato le competenze. E anche l'interesse, volendo.
L'unica volta in cui ho toccato la questione, il personaggio ha canonicamente tendenze suicide, ma le mostra in un modo così distaccato che il resto del fandom se n'è accorto circa un anno dopo e sotto suggerimento. Questo suo distacco mi ha permesso di distaccarmene a mia volta, scrivendo una fanfic che di suo sarebbe assolutamente fredda, insensibile e inadatta alla portata dell'argomento ma che... beh, nel caso specifico è IC, credo.
Edit: uniche due volte, memoria corta, scordavo l'ultima cosa che ho scritto in italiano X°D Ma il personaggio è sempre lui e il discorso è sempre lo stesso. E la questione è solo toccata, anche se da vicino. [Modificato da crimsontriforce 12/02/2012 13:21] |
| | | | Post: 898 | Utente Senior | | OFFLINE |
|
12/02/2012 13:20 | |
Certi argomenti possono essere approfonditi solo quando si ha sia maturità che esperienza. Non si deve parlare di suicudio solo per far scena (e c'è chi lo fa)
I'm a PLOTTER. This does means i can write well when i have already planned the whole story/fiction, and when i already know characters and settings.
I vaccini causano il cancro ai gatti. Pensaci, prima di vaccinare il tuo!
- Il Vero Conservatore si guarda bene dal confondersi con i reazionari, i retrogradi, i tradizionalisti, i nostalgici; perché il Vero Conservatore intende “continuare mantenendo”, e non tornare indietro e rifare esperienze fallite. (Manifesto dei Conservatori)
- Che il sultano mantenga le tradizioni nella propria terra, ma non tenti di imporle ad altri regnanti. (Vlad Țepeș)
- Non si deve giudicare ciò che non si conosce. Ma una volta acquisita la conoscenza, non siamo obbligati a giudicare in positivo. (Ali - NORDLYS - Sacco) |
| | | | Post: 453 | Utente Senior | | OFFLINE |
|
12/02/2012 13:40 | |
In due dei racconti ispirati a Massimo Decimo Meridio, il Gladiatore. In "Ercole Imperiale", il protagonista, lo scultore Lisicrate, si uccide dopo che, per le torture inflittegli dagli scherani dell'imperatore Commodo, si ritrova con le mani storpiate quindi non più in grado di esercitare la sua arte. In "Nelle tenebre", la malinconica vampira Eva coinvolge Massimo in un suicidio assistito per liberarsi da una vita che non è vita.
Le mie storie su EFP
http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=1177 |
| | | | Post: 413 | Utente Senior | | OFFLINE |
|
14/02/2012 17:28 | |
Nel capitolo che sto rivedendo in questo momento.
Testo nascosto - clicca qui Il personaggio (OC coprotagonista) ha nel cervello un microchip per il controllo mentale che, una volta attivato in assenza di onde alfa, lo farà impazzire dal dolore (due personalità, la sua più quella di chi lo controlla, entreranno in contrasto fra di loro dando il via a una specie di tempesta elettromagnetica nella sua testa).
Si trova costretto a spararsi per non rischiare di uccidere il fratello minore (uno dei protagonisti) e fare in modo che quest'ultimo abbia le prove per incastrare chi gli ha impiantato l'aggeggio infernale ed i suoi complici, nell'ordine: lo scienziato pazzo della situazione, che vuole creare dei supersoldati privi di scupoli ed istinti di sopravvivenza per proteggere l'umanità ed impedire che innocenti muoiano in guerra, tre tizi in cerca di vendetta contro i protagonisti della serie cui è ispirata la FF ed un altro, galoppino di uno dei tre, che spera di guadarnarci una promozione.
Cos'ho fumato? Me lo sto ancora chiedendo...
Comunque, più che altro, la mia vuole essere una storia d'azione, il personaggio in questione non è un POV character, l'evento è molto importante ma non centralissimo ai fini della trama generale e l'approfondimento è più che altro sul fratello e sul come reagisce alla perdita (in fretta; il tempo per piangere i nemici non glielo danno di certo, poveretto).
Perché l'ho fatto?
Esigenze di trama, molto semplicemente... era previsto sin dall'inizio! |
| | | | Post: 116 | Utente Junior | | OFFLINE |
|
14/02/2012 18:14 | |
Ammetto di averci provato, fallendo tutte le volte.
Ho tentato questo 'colpo di scena' due volte ma arrivata al punto di rileggere lo scritto ho cestinato tutto.
Sono una persona che per principio non è in grado di scrivere qualcosa di cui non è informata, e perciò come potevo informarmi di un gesto estremo? Nonostante studi psicologia la mente umana resta sempre un mistero, su cui non mi va sparare con gli occhi chiusi e toccare magari un lettore che c'è passato vicino. E con 'vicino' intendo lui stesso eh, perché purtroppo di suicidi ne ho vissuto anche io in famiglia.
Come molte altre scene (come quelle d'amore, quelle comiche ecc) credo che non sia per tutti ma solo per una fascia ristretta capace di descrivere uno stato depressivo acuto senza troppi problemi.
Ho visto molte volte strafalcioni da parte di scrittori intenti a descrivere suicidi dalle dinamiche più imbarazzanti.. perciò consiglio di far leggere a qualcuno prima di utilizzare questa scena 'estrema'. Penso sia davvero complicata renderla anche un tantino sincera e poco macchinosa, perché il suicidio la maggior parte delle volte non è così scenico come lo si descrive. |
Miss Waldorf 91 [Non Registrato] | |
|
14/02/2012 18:39 | |
Sì: uno dei personaggi principali si suicida gettandosi da una scogliera; sostanzialmente lo fa perchè la sua esistenza sta andando a rotoli e non riesce a impedirlo per quanti sforzi faccia... ma in quel momento è così ubriaco che in pratica nemmeno si rende conto di quello che sta facendo, quindi più che altro è un suicidio/incidente...
Personalmente non ci trovo nulla di complesso nell'immaginare questa scena, che ancora non ho scritto, ma farà sicuramente parte della trama. Ho fatto questa scelta un po' perchè mi sembrava molto in linea con il modo di fare del personaggio... infatti è molto estremo in tutto ciò che fa, assoluto, drammatico... la sua vita non è come vorrebbe e la cosa lo fa stare così male che non riesce più a viverla. Ma farlo morire è anche un elemento indispensabile per la prosecuzione della storia; avevo deciso fin dall'inizio che sarebbe morto, ma l'idea del suicidio è nata a mano a mano che scrivevo di lui e delle sue vicende... a un certo punto è stato quasi spontaneo, ho pensato: "E adesso? Deve compiere un gesto estremo, non c'è altra strada". |
| | | | Post: 657 | Utente Senior | | OFFLINE |
|
15/02/2012 17:45 | |
Non mi è mai passato per la mente di farlo, più che altro perchè scrivo principalmente commedie o comunque storie non tristi, quindi nessuno dei miei personaggi si è mai voluto suicidare.
Non è una cosa che escludo a priori di poter fare; ma più che una angst introspettiva, sarebbe qualcosa del tipo "Tizio si sacrifica per permettere a Caio di scappare", "Tizio si infila in una situazione senza scampo e muore da eroe" o "Tizio si avvelena per non lasciarsi sfuggire le informazioni". Cose così, insomma.
"In un vortice di polvere gli altri vedevan sicittà
A me ricordava la gonna di Jenny in un ballo di tanti anni fa..."
Le mie storie |
| | | | Post: 337 | Utente Senior | | OFFLINE |
|
17/02/2012 00:02 | |
Una volta. Avevo iniziato una ff e mi sono accorta che mancavano due giorni alla tristissima ricorrenza dell'anniversario di suicidio di un mio amico d'infanzia, così ho trasposto la tematica nella fanfic. Devo dire però che si trattava di una one shot abbastanza breve e che, nonostante il suicida fosse uno dei due protagonisti, la tematica non era approfondita né analizzata nei perché e percome; la fic non era nemmeno narrata dal suo punto di vista e quel che mi interessava non era spiegare, giudicare o interpretare un gesto simile, volevo solo provare a rendere la violenza del colpo improvviso non per il morto, ma per chi gli sopravvive. E' qualcosa che so essere devastante come poche altre cose, per esperienza diretta, e confesso che mi piacerebbe scrivere in questa stessa ottica qualcosa di più approfondito, sempre mantenendo come punto centrale non le ragioni del suicida ma le conseguenze nella vita dei suoi cari.
In linea generale, come tutte le tematiche delicate credo vada trattata con le pinze. Per questo preferisco non tentare nemmeno di entrare nella testa di chi decide di uccidersi - rischiando magari di produrre un racconto banale e superficiale, poco rispettoso. Preferisco mettermi nella pelle di chi ne subisce le conseguenze, non tanto perché mi è successo ma perché effettivamente l'idea del suicidio è così distante dalla mia visione del mondo che mi è più facile immedesimarmi in chi rimane.
E poi penso non ci sia molto da capire. Il fatto principale è che succede e basta. La gente si uccide, punto. Nella mia fic c'erano oggettivamente delle ragioni per cui si poteva arrivare a una simile scelta, ma c'erano anche altre alternative. Questa mi sembrava tutto sommato in linea con il personaggio e me ne interessavano le ricadutre. |
| | | | Post: 312 | Utente Senior | | OFFLINE |
|
17/02/2012 00:06 | |
Sono d'accordo col fatto che quando si porta alla ribalta un tema delicato, bisogna farlo con scrupolo e sensibilità, non "un tanto al chilo", giusto perché "fa figo".
Pur essendo un'autrice generalmente tendente all'angst, mi è capitato di introdurre il tema, attraverso l'introspezione, ma il personaggio, come dire, non va "fino in fondo". La cosa rimane nel limbo delle intenzioni. Nel caso particolare, Testo nascosto - clicca qui in Noir Trèsor, il protagonista, Auguste, in un momento di particolare vena depressiva (perdita di una persona cara, lotta contro i mulini a vento, mal di vivere) ci medita su, spinto dalla disperazione. Ma alla fine perviene alla soluzione che non risolverebbe nulla. E' un altruista e non può tollerare di andarsene senza aver lottato fino all'ultimo; quindi, lo vede come un atto di "codardia" per fuggire ai suoi fantasmi, un lasciare tutto in sospeso.
Nel secondo caso, anche se ancora non ho scritto quella scena, sto meditando di far pervenire a questa soluzione un mio personaggio Testo nascosto - clicca qui (de Il bacio dell'aspide, stavolta) a causa di un profondo senso di colpa.
[Modificato da @mber88 17/02/2012 00:09]
Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
(Catullo) |
| | | | Post: 681 | Utente Senior | | OFFLINE |
|
11/03/2012 12:48 | |
su_ni, 17/02/2012 00.02:
Una volta. Avevo iniziato una ff e mi sono accorta che mancavano due giorni alla tristissima ricorrenza dell'anniversario di suicidio di un mio amico d'infanzia, così ho trasposto la tematica nella fanfic. Devo dire però che si trattava di una one shot abbastanza breve e che, nonostante il suicida fosse uno dei due protagonisti, la tematica non era approfondita né analizzata nei perché e percome; la fic non era nemmeno narrata dal suo punto di vista e quel che mi interessava non era spiegare, giudicare o interpretare un gesto simile, volevo solo provare a rendere la violenza del colpo improvviso non per il morto, ma per chi gli sopravvive. E' qualcosa che so essere devastante come poche altre cose, per esperienza diretta, e confesso che mi piacerebbe scrivere in questa stessa ottica qualcosa di più approfondito, sempre mantenendo come punto centrale non le ragioni del suicida ma le conseguenze nella vita dei suoi cari.
In linea generale, come tutte le tematiche delicate credo vada trattata con le pinze. Per questo preferisco non tentare nemmeno di entrare nella testa di chi decide di uccidersi - rischiando magari di produrre un racconto banale e superficiale, poco rispettoso. Preferisco mettermi nella pelle di chi ne subisce le conseguenze, non tanto perché mi è successo ma perché effettivamente l'idea del suicidio è così distante dalla mia visione del mondo che mi è più facile immedesimarmi in chi rimane.
E poi penso non ci sia molto da capire. Il fatto principale è che succede e basta. La gente si uccide, punto. Nella mia fic c'erano oggettivamente delle ragioni per cui si poteva arrivare a una simile scelta, ma c'erano anche altre alternative. Questa mi sembrava tutto sommato in linea con il personaggio e me ne interessavano le ricadutre.
Stesse motivazioni identiche.
Per quel che riguarda il modo di scrivere su un determinato argomento non vale solo per il suicidio, ma anche per moltissime altre tematiche che spesso vengono buttate nel mezzo a casaccio (uso di droga, alcolismo, stupri, aborti, anoressia, ecc.).
Poi, per carità, mi è capitato moltissime volte di scrivere di potagonisti/personaggi secondari (difficilmente antagonisti però) che arrivano al suicidio. Quando ero più piccola di sicuro l'ho fatto per esagerare la drammaticità della storia. Credo che sia questo l'errore che molti giovani scrittori compiono: pensare di poter scrivere tutto quello che vogliono. L'esperienza insegna che non è così.
Di suicidio comunque ho scritto ancora moltissimo. In Naruto, per esempio, il padre di Kakashi si uccide nella storia originale e spesso, amando questo personaggio, ne ho parlato. Tuttavia, ho sempre cercato di capire il contesto e di inserirlo adeguatamente nella ff.
"Stavo guardando il cielo, è da prima dell'alba che osservo il
cielo, incantata dalla sua bellezza, quando trascolora dal nero profondo, al blu
più intenso che non avevo mai visto prima, passando attraverso infinite
gradazioni...
e poi...d'improvviso, il blu del cielo è caduto su di me, o forse...era una
sensazione strana, come se il mio corpo fosse esploso in mille brandelli,e il
mio cuore stesse salendo sempre più in alto, sempre più veloce...
Come se io non fossi più io e mi fossi fusa con il blu del cielo, ricoprendo il
mondo come un'onda...
Non so dire se sia durata qualche secondo, oppure qualche ora.
Comunque è stata un'esperienza singolare e molto intensa...
Adesso ho capito...finora ho conosciuto tante persone e ho vissuto parecchi
momenti sgradevoli, momenti di grande tristezza, però...
A questo mondo, non esiste niente che non abbia significato...e nessuno muore
mai veramente!" da ALITA
|
firstlostnowfound [Non Registrato] | |
|
24/03/2012 22:07 | |
darllenwr, 12/02/2012 05.01:
Come da titolo, mi piacerebbe sapere se avete mai affrontato questo argomento, e per quali ragioni avete riservato questo infelice destino al (o alla) protagonista.
E se non s'è trattato del personaggio principale, siete mai ricorsi a questo atto per qualcun altro, magari il "cattivo" della storia?
Ciau! Ecco, siccome ho trattato quest'argomento delicato in una delle mie fic, che purtroppo non sono riuscita a continuare, mi sono sentita in dovere di risponderti.
Il punto è che quando cerchi di riprendere una personalità fragile ti ritrovi in un punto di non ritorno quindi hai bisogno di un bel pò di tempo per ritrovare l'ispirazione.
-Comunque era il personaggio principale, si.
-Lo scopo primario era dare qualcosa al lettore. Fargli capire cosa significhi combattere contro il proprio io diviso in due.
-Non ho riservato un infelice destino alla mia protagonista alla fine perchè ho deciso di non farla morire.
Capitemi. Ho inserito questo tentato suicidio nel 2 capitolo della fic XD LOL :) ^^
1 bacione :) |
| | | | Post: 533 | Utente Senior | | OFFLINE |
|
27/03/2012 14:13 | |
Credo una volta sola, ma era il protagonista del fandom originale, non della storia, ed era morto pre-fic XD. La cosa veniva descritta/vissuta da uno degli altri personaggi il giorno del funerale.
Ma l'ho fatto solo perché dovevo 'esorcizzare' il fatto che una mia carissima amica mi aveva detto poche ore prima che stava pensando di farlo (! fortunatamente non l'ha fatto). |
| | | | Post: 128 | Utente Junior | | OFFLINE |
|
10/04/2012 19:43 | |
Io sì, era l'ex del mio protagonista, dopo pochi mesi si impicca e credo che sia stata la cosa più straziante che io abbia mai scritto. Poi la scena del suicidio l'ho tagliata e ho lasciato però le reazioni dei vari personaggi >.<
Le motivazioni erano il volerlo togliere di mezzo, banalmente, e lasciare un segno nella psiche del protagonista.
Dio mio, lo stesso giorno si uccise un mio amico |
| | | | Post: 199 | Utente Junior | | OFFLINE |
|
27/04/2012 10:47 | |
Ho scritto una storia intera incentrata su un aspirante suicida o.o |
| | | | Post: 145 | Utente Junior | | OFFLINE |
|
28/04/2012 00:17 | |
Ho descritto due volte scene di suicidio:
una volta perchè era l'immagine assegnata per il contest a cui partecipavo che me lo imponeva, l'altra volta (in cui la cosa è solo accennata) per sfogare un momento no.
Ti lascio i link, se ti va di dargli un'occhiata.
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1037260&i=1
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1039782&i=1
|
| | | | Post: 819 | Utente Senior | | OFFLINE |
|
02/07/2012 17:18 | |
No.
Diciamo che per ora non me ne sento all'altezza.
Poi l'idea di trattare certi argomenti proprio non mi piace ^^ preferisco cose più "leggere"... Introspettive, ma quantomeno un po' leggere. |
| | | | Post: 1.047 | Utente Veteran | | OFFLINE |
|
03/07/2012 07:16 | |
In un certo modo, sì ... e no.
Si tratta di una long-fiction fantasy, un prequel di W.I.T.C.H. in cui ricostruisco l'inizio della tirannia del principe Phobos.
In questo racconto, la regina madre malata riesce a prolungare la sua vita con la magia per mettere al mondo un'altra erede e farla portare al sicuro dai suoi sottoposti. Un attimo prima della loro fuga, lei ferma il proprio cuore con un atto di volontà per non intralciarli o essere costretta a rivelare dove andranno.
Però non si tratta di suicidio come viene inteso comunemente, come un atto di disperazione; le implicazioni emotive sono del tutto differenti.
MaxT |
| | | | Post: 7 | Utente Junior | | OFFLINE | |
|
03/07/2012 12:08 | |
...ma alla fine ho scelto un finale più allegro. La storia in sè (che trovate qui ed è su Sherlock BBC) era abbastanza triste, perchè...
Testo nascosto - clicca qui
la tipa aveva perso il fidanzato in uno scontro col suo nemico che poi risorge, ma c'era anche tutto un casino di false notizie sulla non-esistenza dei due. Quindi lei credeva di essere pazza, perchè credendo nel suo fidanzato tutti la giudicavano tale.
Quindi alla fine se ne va a fare il lavoro che ama con un uomo che la ama da un'altra parte, e mi piace molto come finale: anche perchè alla fine della storia lei supera tutto e il suicidio non avrebbe proprio avuto senso. |
|
|