Non si può compiacere il lettore se non si compiace se stessi, tuttavia è possibile compiacere se stessi senza compiacere il lettore.
Mi sono domandato come sia possibile che accada di scrivere una storia "troppo lunga".
O perché hai tanto da dire e non si poteva dirlo bene in meno tempo. In questo caso DEVE essere lunga, e non è un errore.
O perché non avevi nulla da dire, ma hai voluto allungare il brodo perché così vendevi più romanzi. In un sito di scrittura amatoriale non dovrebbe accadere (ma forse sono un ingenuo a pensarla così, dopotutto su un sito di scrittura amatoriale non dovrebbe esserci mai neanche il plagio...).
Oppure, questo è l'unico errore in buona fede che mi vien da pensare, perché pensi che la storia
debba essere lunga, e dunque ti sforzi di allungarla apposta, o perché ti perdi in descrizioni maniacali di dettagli inutili (x si avvicinò, salì il primo scalino, poi il secondo scalino, poi il terzo scalino, poi il quarto scalino. Risistemò i piedi l'uno accanto all'altro, quindi fece altri due passi verso la porta, chiuse la mano a pugno e bussò due volte di seguito...).
Poiché direi che quest'ultimo tipo di errore è l'unico in buona fede, io personalmente direi a chi si trova a commetterlo: ciò che voi vi annoiate a scrivere, quasi per certo la gente si annoierà a leggerlo. Non è possibile che vi divertiate ad allungare il brodo inutilmente, quindi nelle parti in cui non avete nulla di interessante da dire tagliate corto.
Mai accàunt end mai stories! Engioi.
"Il mio regno è il deserto. Ed esso è anche la mia opera. Ovunque io giri lo sguardo, tutto ciò che mi sta intorno deve trasformarsi in deserto. Lo porto in me. Sono fatto di fuoco micidiale. Come potrebbe essermi destinata sorte diversa dall'eterna solitudine?"
(Michael Ende, "La Storia Infinita")