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Ultimo Aggiornamento: 01/02/2013 14:55
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Utente Senior
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31/01/2013 18:44
 
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Non si può compiacere il lettore se non si compiace se stessi, tuttavia è possibile compiacere se stessi senza compiacere il lettore.
Mi sono domandato come sia possibile che accada di scrivere una storia "troppo lunga".

O perché hai tanto da dire e non si poteva dirlo bene in meno tempo. In questo caso DEVE essere lunga, e non è un errore.
O perché non avevi nulla da dire, ma hai voluto allungare il brodo perché così vendevi più romanzi. In un sito di scrittura amatoriale non dovrebbe accadere (ma forse sono un ingenuo a pensarla così, dopotutto su un sito di scrittura amatoriale non dovrebbe esserci mai neanche il plagio...).
Oppure, questo è l'unico errore in buona fede che mi vien da pensare, perché pensi che la storia debba essere lunga, e dunque ti sforzi di allungarla apposta, o perché ti perdi in descrizioni maniacali di dettagli inutili (x si avvicinò, salì il primo scalino, poi il secondo scalino, poi il terzo scalino, poi il quarto scalino. Risistemò i piedi l'uno accanto all'altro, quindi fece altri due passi verso la porta, chiuse la mano a pugno e bussò due volte di seguito...).

Poiché direi che quest'ultimo tipo di errore è l'unico in buona fede, io personalmente direi a chi si trova a commetterlo: ciò che voi vi annoiate a scrivere, quasi per certo la gente si annoierà a leggerlo. Non è possibile che vi divertiate ad allungare il brodo inutilmente, quindi nelle parti in cui non avete nulla di interessante da dire tagliate corto.

Mai accàunt end mai stories! Engioi.

"Il mio regno è il deserto. Ed esso è anche la mia opera. Ovunque io giri lo sguardo, tutto ciò che mi sta intorno deve trasformarsi in deserto. Lo porto in me. Sono fatto di fuoco micidiale. Come potrebbe essermi destinata sorte diversa dall'eterna solitudine?"
(Michael Ende, "La Storia Infinita")



Post: 411
Utente Senior
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01/02/2013 14:10
 
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Re:
Lord Larry, 31.01.2013 18:44:

Non si può compiacere il lettore se non si compiace se stessi, tuttavia è possibile compiacere se stessi senza compiacere il lettore.
Mi sono domandato come sia possibile che accada di scrivere una storia "troppo lunga".

O perché hai tanto da dire e non si poteva dirlo bene in meno tempo. In questo caso DEVE essere lunga, e non è un errore.
O perché non avevi nulla da dire, ma hai voluto allungare il brodo perché così vendevi più romanzi. In un sito di scrittura amatoriale non dovrebbe accadere (ma forse sono un ingenuo a pensarla così, dopotutto su un sito di scrittura amatoriale non dovrebbe esserci mai neanche il plagio...).
Oppure, questo è l'unico errore in buona fede che mi vien da pensare, perché pensi che la storia debba essere lunga, e dunque ti sforzi di allungarla apposta, o perché ti perdi in descrizioni maniacali di dettagli inutili (x si avvicinò, salì il primo scalino, poi il secondo scalino, poi il terzo scalino, poi il quarto scalino. Risistemò i piedi l'uno accanto all'altro, quindi fece altri due passi verso la porta, chiuse la mano a pugno e bussò due volte di seguito...).

Poiché direi che quest'ultimo tipo di errore è l'unico in buona fede, io personalmente direi a chi si trova a commetterlo: ciò che voi vi annoiate a scrivere, quasi per certo la gente si annoierà a leggerlo. Non è possibile che vi divertiate ad allungare il brodo inutilmente, quindi nelle parti in cui non avete nulla di interessante da dire tagliate corto.



Da una parte sono d'accordissimo, ma mi sono appena trovata ad "allungare il brodo" di un capitolo che era tipo 1000 parole ed a mio avviso cosi' sintetizzato non diceva niente, anzi mi lasciava troppo distante dai personaggi. Quindi l'ho arricchito con naturalezza (intendo dove sembrava ce ne fosse il bisogno) di dialoghi e fatti.

Non trovo questa frase d'esempio di per se noiosa.

x si avvicinò, salì il primo scalino, poi il secondo scalino, poi il terzo scalino, poi il quarto scalino. Risistemò i piedi l'uno accanto all'altro, quindi fece altri due passi verso la porta, chiuse la mano a pugno e bussò due volte di seguito...

... Dall'altra parte nessuna risposta. L'uomo/o la donna era riverso a terra esanime coperto in un lago di sangue...

...X era veramente emozionato
...Y dormiva e maledisse il suo nome...

Certi dettagli di per se noiosi, servono al testo per creare phatos.

Quello che capita pero' e' sempre che tanta gente si annoia nel leggere e se un capitolo e' troppo lungo non tiene troppo conto di dettagli importanti per capirne altri.
 
Post: 1.151
Utente Veteran
Piccola Iena
OFFLINE
01/02/2013 14:32
 
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Però credo ci sia una fondamentale differenza tra "allungare il brodo" (=aggiungere frasi a un capitolo solo per renderlo più lungo) e "rimpolparlo" (=inserire avvenimenti e dialoghi che arricchiscono effettivamente la narrazione, utili ai fini della trama).
Se un capitolo è troppo corto forse non è destino che se ne stia lì per conto suo; meglio un solo capitolo un po'più lungo ma che dice qualcosa che due brevi, allungati forzosamente e privi di pathos.



Post: 435
Utente Senior
OFFLINE
01/02/2013 14:55
 
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Da una parte sono d'accordissimo, ma mi sono appena trovata ad "allungare il brodo" di un capitolo che era tipo 1000 parole ed a mio avviso cosi' sintetizzato non diceva niente, anzi mi lasciava troppo distante dai personaggi. Quindi l'ho arricchito con naturalezza (intendo dove sembrava ce ne fosse il bisogno) di dialoghi e fatti.

Be', quando si parla di allungare il brodo non si intende quello che hai fatto tu, cioè aggiungere sostanza dove non ce n'era, ma quando aggiungi acqua sporca semplicemente per metterci più parole, che è ben altro ;)
Quanto al fatto che la frase che ho riportato possa avere un senso, chiaramente è vero, in circostanze specifiche, per scelta stilistica. Ma di norma entrare in descrizioni lunghe e maniacali di dettagli inutili è semplicemente pesante. Direi che nel caso specifico la domanda da porsi è: quel momento, quello in cui x bussa alla porta, è di per sé particolarmente importante? E' necessario che proprio quel momento si fissi bene nella mente del lettore? Se sì, come nel caso che hai descritto tu (stiamo scoprendo un cadavere, c'è la tensione palpabile in quel bussare) allora una descrizione particolareggiata ci sta, altrimenti no.
Credo sia una questione di buon senso ed abitudine la capacità di capire quand'è che bisogna insistere e quando invece si deve tagliare.
Per questo ho dato il mio consiglio personale: non annoiarsi nello scrivere ;)

Mai accàunt end mai stories! Engioi.

"Il mio regno è il deserto. Ed esso è anche la mia opera. Ovunque io giri lo sguardo, tutto ciò che mi sta intorno deve trasformarsi in deserto. Lo porto in me. Sono fatto di fuoco micidiale. Come potrebbe essermi destinata sorte diversa dall'eterna solitudine?"
(Michael Ende, "La Storia Infinita")



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