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25/09/2013 16:36 | |
dal proprio cuore
ognuno si salva come può
né tanto tempo né tutti insieme
gli abitatori di atlantide
saprebbero spostarne
un solo palpito
guarda com’è alto lassù!
Sali le scale braccato
dalle spine dentro
non si sfugge l’alea del male
quando migliorare
è illusione ottica scadente,
dispera non averla allontanata,
ti raggiunge su un pianerottolo,
servirebbe l’alternativa
che non hai al gettarsi ripido,
quel corpo da cani
non riemergerà più
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26/09/2013 14:21 | |
dal proprio cuore
ognuno si salva come può
quanta tristezza in questa poesia, Flavio, Luiss
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26/09/2013 18:24 | |
E' vero grande tristezza, ma piena,
guarda com’è alto lassù!
Sali le scale braccato
dalle spine dentro
non si sfugge l’alea del male
quando migliorare
è illusione ottica scadente,
Ciao Pino |
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26/09/2013 20:22 | |
C'è da dire che, in genere, gli scritti riguardanti il tema proposto coinvolgono emotivamente senza doverli farcire di abilità poetiche...quasi non si osasse dare replica...come fosse un brano sacro e incontestabile.
C'è da dire anche che ho letto banalità tremende a riguardo (che fan cadere le palle..ma in silenzio..).
Questo pezzo invece è un abile tuffo...è bella tutta e (non banalmente) incisiva.
Più che tristezza in me lascia angoscia...wow...
Davide |
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27/09/2013 12:46 | |
non sono sono solito rispondere ai commenti, ma una spiegazione la voglio dare: avevo un cliente mai visto nè conosciuto, solo una voce al telefono da anni, ogni volta ci si sentiva verso il 10 del mese, mi comunicava le ore del suo dipendente per la busta paga, si parlava di tantissime cose (vita, lavoro, donne, politica, calcio) e ci si aggiornava al mese successivo: venerdì scorso si è gettato dal quinto piano di un palazzone, perché ricaduto nel cancro che non sopportava di riaffrontare |
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27/09/2013 18:40 | |
Dovrebbe essere possibile scegliere una fine assistita, circondati dalle persone care, non è giusto che ci si debba buttare dal quinto piano soli dentro e fuori.
Marilena
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28/09/2013 21:25 | |
Bravo Flavio e brava Marilena, sono del tutto d'accordo
susy |
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09/10/2013 20:16 | |
la riporto alla lettura perché merita....
Nina
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"A scrivere si fa così: si dorme un pochino. Si resta in attesa con mani perfettamente vuote.
Mariangela Gualtieri |
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09/10/2013 22:39 | |
i primi due versi fanno poesia a sè e aprono un mondo... hai fatto di un dolore personale, un dolore universale e questo è ciò che per me è poesia.
Anna
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24/06/2022 17:11 | |
Ho riletto questa poesia, la solitudine che ne scaturisce, sentirsi soli e braccati dal male, dal dolore.
Porre fine alla propria vita per disperazione.
Mi mancate voi poeti di officina 💖
Marilena
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