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Dire “La Parola era Dio” è compatibile con le credenze dei testimoni di Geova

Ultimo Aggiornamento: 30/04/2018 23:19
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28/04/2018 11:32
 
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Giovanni 1,1

In principio era il Verbo,
il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.

Conferenza Episcopale Italiana (CEI)



Non vuole essere l'ennesima discussione su come questo versetto debba essere tradotto, il thread in questo senso sarà un po' anomalo, cercherò invece di dimostrare che una tale resa sia perfettamente in linea con gli insegnamenti non trinitari dei testimoni di Geova. La ragione è banale e quando la chiarirò non sorprenderà nessuno, allo stesso tempo credo che sottolineare come anche rinunciando a iniziali minuscole, articoli indeterminativi e quant'altro, la dottrina dei TdG non risenta in alcun modo di una versione come quella poc'anzi citata.

La questione messa in termini semplici è la sequente: al di là di cosa dica l'originale greco, la traduzione italiana che la CEI rende disponbile di questo versetto è compatibile con gli insegnamenti non trinitari dei testimoni di Geova?

Ossia, rispettando le seguenti clausole

a) “Dio” maiuscolo

b) assenza di articolo indeterminativo (rinunciamo cioè alla resa della TNM “un dio”)

si può tradurre Giovanni 1:1 come fa la CEI rifiutando al contempo la dottrina della trinità?

La risposta secondo me è ovviamente .


Vi lascio commentare e poi dirò la mia
28/04/2018 11:41
 
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Re:
kierkegaard1, 28/04/2018 11.32:


si può tradurre Giovanni 1:1 come fa la CEI rifiutando al contempo la dottrina della trinità?

La risposta secondo me è ovviamente .



Vi lascio commentare e poi dirò la mia




anche la mia risposta è : assolutamente si e lo dico da anni, non cambierebbe nulla perchè non è certo la traduzione di theos con la maiuscola o l' eliminazione (nella lingua italiana) dell' articolo indeterminativo che può creare una dottrina.

Il dogma della trinità immanente non poggia certo sulla grammatica, figuriamoci.....

Andrei anche oltre: tradurrei in Colossesi 2:9 "pienezza della divinità" e in Tito 2:13 "del nostro grande Dio e Salvatore nostro Cristo Gesù".

Non cambierebbe un emerito nulla!

Beninteso: la TNM ha ottime ragioni (che sono state ampiamente spiegate in questo forum) per operare le traduzioni che ha scelto ma, ripeto, non è certo sulla grammatica che poggia il dogma







[Modificato da Aquila-58 28/04/2018 11:48]
28/04/2018 11:56
 
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Sono d'accordo con voi. La TNM è resa tale soltanto per una migliore comprensione da parte di chi vuole capire la Bibbia.

Ciao
anto_netti
28/04/2018 12:04
 
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Per quel che mi riguarda si può lasciare o accettare la traduzione Cei , che però secondo me non chiarisce molto bene i rapporti tra i due letta così dice che la parola era con Dio e che la parola era Dio , quindi se uno anche da non tdg legge il brano non ha una opzione ma due perchè può prendere la Parola come Gemello del primo Dio oppure può intendere che tale parola fa parte del primo Theos ,qunto io possa dire ..ti do la mia "parola".

La traduzione Tnm invece costringe ad altre riflessioni e porta a porsi domande che porterebbero poi a mettere in serio dubbio il dogma che di certo come dice il buon Aquila non si poggia su Giovanni 1:1 visto che clamorosamente se così fosse mancherebbe il terzo theos o Spirito santo non citato. [SM=g10765]
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
forum Testimoni di Geova




Nella vita non ci sono problemi ma.....soluzioni.
28/04/2018 12:19
 
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Re:
(Gladio), 28/04/2018 12.04:

Per quel che mi riguarda si può lasciare o accettare la traduzione Cei , che però secondo me non chiarisce molto bene i rapporti tra i due letta così dice che la parola era con Dio e che la parola era Dio , quindi se uno anche da non tdg legge il brano non ha una opzione ma due perchè può prendere la Parola come Gemello del primo Dio oppure può intendere che tale parola fa parte del primo Theos ,qunto io possa dire ..ti do la mia "parola".

La traduzione Tnm invece costringe ad altre riflessioni e porta a porsi domande che porterebbero poi a mettere in serio dubbio il dogma che di certo come dice il buon Aquila non si poggia su Giovanni 1:1 visto che clamorosamente se così fosse mancherebbe il terzo theos o Spirito santo non citato. [SM=g10765]




certo, la resa della TNM ha avuto la grande utilità di porre l' accento sulla questione dell' uso del termine "Dio" nel giudaismo e di far capire alle persone che è in quell' ambito che dobbiamo restare, visto che il N.T. è stato scritto da giudei sotto ispirazione.

Tuttavia, anche se la resa CEI ha sicuramente il difetto di non distinguere (a una lettura che sia libera da dogmi, come dovrebbe essere per chiunque.....) tra l' ho theos di Gv. 1:1b e il theos di Gv. 1:1c, c' è da dire che - davvero - non può presentare alcuna difficoltà per un cristiano chiamare il Cristo preesistente "Dio" alla luce dell' applicazione di alcuni passi veterotestamentari al Cristo nel N.T. (e ne abbiamo già parlato tante volte, per cui non è il caso di ripeterci in questa sede...)



[Modificato da Aquila-58 28/04/2018 12:20]
28/04/2018 13:54
 
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Grazie per i commenti. Dico la mia e non sarà nulla che non si sappia già. Due indizi tra i tanti possibili:

Indizio numero 1


(Esodo 3:1-6) 3 Mosè divenne pastore del gregge di suo suocero Ietro, sacerdote di Màdian. Mentre guidava il gregge verso il lato occidentale del deserto, giunse infine al monte del vero Dio, all’Hòreb. 2 Allora l’angelo di Geova gli apparve in una fiamma di fuoco nel mezzo di un roveto. Continuando a guardare, Mosè notò che il roveto bruciava eppure non si consumava. 3 Così disse: “Voglio vedere meglio questo strano fenomeno e capire come mai il roveto non si consuma”. 4 Quando Geova vide che si era spostato per osservare meglio, lo chiamò dal roveto dicendo: “Mosè! Mosè!”, al che lui rispose: “Eccomi!” 5 Quindi Dio gli disse: “Non ti avvicinare oltre. Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo in cui stai è suolo santo”. 6 E disse ancora: “Io sono l’Iddio di tuo padre, l’Iddio di Abraamo, l’Iddio di Isacco e l’Iddio di Giacobbe”. Quindi Mosè si coprì la faccia, perché aveva timore di guardare il vero Dio.



Indizio numero 2


Perché viene chiamato “la Parola”. Il nome (o forse il titolo) “la Parola” (Gv 1:1) identifica a quanto pare la funzione che quel primogenito Figlio di Dio ha avuto dopo la creazione di altri esseri intelligenti. Un’espressione simile compare in Esodo 4:16, dove Geova dice a Mosè a proposito di suo fratello Aaronne: “Ed egli deve parlare per te al popolo; e deve avvenire che egli ti servirà come bocca, e tu gli servirai come Dio”. Essendo il portavoce del principale rappresentante di Dio sulla terra, Aaronne serviva “come bocca” per Mosè. Lo stesso si può dire per la Parola o Logos, che divenne Gesù Cristo. Geova evidentemente si serviva di suo Figlio per trasmettere informazioni e istruzioni ad altri componenti della sua famiglia di figli spirituali, come si servì di quel Figlio per comunicare il suo messaggio agli esseri umani sulla terra. Indicando di essere la Parola o il Portavoce di Dio, Gesù disse agli ebrei che lo ascoltavano: “Ciò che io insegno non è mio, ma appartiene a colui che mi ha mandato. Se qualcuno desidera fare la Sua volontà, saprà riguardo all’insegnamento se è da Dio o se parlo da me stesso”. — Gv 7:16, 17; cfr. Gv 12:50; 18:37.
Indubbiamente in molte occasioni durante la sua esistenza preumana come la Parola, Gesù fu il Portavoce di Geova per persone sulla terra. Anche se da certi versetti potrebbe sembrare che Geova parlasse direttamente con esseri umani, altri versetti spiegano chiaramente che lo fece per mezzo di un rappresentante angelico. (Cfr. Eso 3:2-4 con At 7:30, 35; anche Ge 16:7-11, 13; 22:1, 11, 12, 15-18). Ragionevolmente, nella maggioranza dei casi Dio parlò per mezzo della Parola. Lo fece probabilmente in Eden, poiché in due delle tre occasioni in cui viene detto che Dio parlava, la Bibbia precisa che c’era qualcuno con Lui, senza dubbio suo Figlio. (Ge 1:26-30; 2:16, 17; 3:8-19, 22) L’angelo che guidò Israele nel deserto e alla cui voce gli israeliti dovevano ubbidire rigorosamente perché ‘il nome di Geova era in lui’, poteva quindi essere il Figlio di Dio, la Parola. — Eso 23:20-23; cfr. Gsè 5:13-15.




Se colui che si manifestò come Dio in Esodo capitolo 3 altrove non era che la Parola, e questo è indubbiamente un insegnamento biblico oltre che dei testimoni di Geova, allora quel
“Dio era la Parola” o “la Parola era Dio” può assumere un senso tutto particolare. Se tramite un gioco di ruolo cerco di immedesimarmi in un ebreo del primo secolo di fronte alla novità di Gesù, date le premesse di cui sopra (indizio 1 & 2), posso affermare che “Dio era la Parola” intendendo qualcosa di specifico, ossia che la persona di Gesù Cristo è il rappresentante angelico che nella storia del popolo ebraico e dell'universo intero ha agito per conto ed in nome di Dio. La novità è sconcertante perché colui che sino a quel momento aveva assunto il ruolo di Dio ora era diventato un semplice uomo.

In effetti è un insegnamento ufficiale, un testimone di Geova può tranquillamente affermare che in Esodo capitolo 3 (e altrove) “Dio era Gesù / Dio era la Parola”.

Come vedete nulla di nuovo o originale, si tratta del solito concetto di rappresentanza divina.
[Modificato da kierkegaard1 28/04/2018 13:55]
28/04/2018 14:27
 
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si può tradurre Giovanni 1:1 come fa la CEI rifiutando al contempo la dottrina della trinità? La risposta secondo me è ovviamente sì



La risposta è sì, ma dicendo al contempo che la traduzione tradizionale non è trinitaria ma sabelliana. Se infatti in italiano usiamo "Dio" con la maiuscola per indicare il solo vero Dio Geova, il Padre, allora la traduzione sosterrebbe l'identità personale tra Gesù e Dio Padre. Ovviamente Giovanni non voleva dire questo, ma probabilmente con theos indicava o una qualità del logos (dunque "l'essere di natura divina") o indicava che il logos era un essere definibile theos in quanto "un essere divino". Tradurre Dio con la maiuscola dunque si rivela piuttosto ingannevole per il lettore.


In effetti è un insegnamento ufficiale, un testimone di Geova può tranquillamente affermare che in Esodo capitolo 3 (e altrove) “Dio era Gesù / Dio era la Parola”



Ci potrebbe stare anche questo, seppure nel contesto Giovanni pare fare una certa distinzione tra ho theos e theos.

Shalom
[Modificato da barnabino 28/04/2018 14:29]
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28/04/2018 16:12
 
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Re:
barnabino, 28/04/2018 14.27:


si può tradurre Giovanni 1:1 come fa la CEI rifiutando al contempo la dottrina della trinità? La risposta secondo me è ovviamente sì



La risposta è sì, ma dicendo al contempo che la traduzione tradizionale non è trinitaria ma sabelliana. Se infatti in italiano usiamo "Dio" con la maiuscola per indicare il solo vero Dio Geova, il Padre, allora la traduzione sosterrebbe l'identità personale tra Gesù e Dio Padre. Ovviamente Giovanni non voleva dire questo, ma probabilmente con theos indicava o una qualità del logos (dunque "l'essere di natura divina") o indicava che il logos era un essere definibile theos in quanto "un essere divino". Tradurre Dio con la maiuscola dunque si rivela piuttosto ingannevole per il lettore.


In effetti è un insegnamento ufficiale, un testimone di Geova può tranquillamente affermare che in Esodo capitolo 3 (e altrove) “Dio era Gesù / Dio era la Parola”



Ci potrebbe stare anche questo, seppure nel contesto Giovanni pare fare una certa distinzione tra ho theos e theos.

Shalom



È verissimo tutto quanto affermi, solo su un punto forse devo chiarire il concetto per farmi capire meglio dato che per avvalorare il tipo di lettura che ho appena esposto è indispensabile che il “Dio” di cui si dice che “era il Logos” sia proprio il Padre.

La premessa fondamentale è che il vangelo di Giovanni non è un testo filosofico o di metafisica, lo scopo del prologo è quello di annunciarci una novità:

Colui che per noi era Dio è il Logos.

I TdG direbbero, senza deviare dai propri insegnamenti, che colui che era “Geova” al roveto ardente era Gesù e non solo il “Geova” del roveto ma anche il “Geova” delle tavole della legge, quello della creazione dell'uomo, delle dieci piaghe d'Egitto, della promessa ad Abraamo, etc.etc.

Se la rivelazione neotestamentaria è parer mio riassumibile così, ovvero, colui che sino ad allora era facente funzione di Dio nella storia dell'uomo e del mondo, è diventato un uomo, allora quel "facente funzione di" va riferito al Padre, a Geova.

Se cadiamo nella trappola della metafisica il terreno diventa sdrucciolevole e bisogna dar conto ad obiezioni filosofiche ma se le parole del prologo giovanneo le intendiamo nell'ambito della storia della salvezza (e non della metafisica) allora quel “era Dio” ha un significato completamente diverso.

Faccio un esempio terra terra sul come un approccio metafisico possa mandare a ramengo anche l'affermazione più banale.

Supponiamo di venire a sapere tramite radio che

«La Juventus ha segnato un gol fuori casa»

non sappiamo chi sia l'autore del gol, facciamo un giro di telefonate e scopriamo che

«Dybala ha segnato un gol fuori casa»

Le Scritture ebraiche ci dicono che è Geova l'autore di tutto (cioè la Juventus seguendo l'esempio), le scritture greche cristiane ci dicono che il Logos è l'artefice, sino ad allora trasparente (il Dybala della situazione).
Esattamente come nel caso di Juventus e Dybala non esiste rapporto d'identità, così non esiste rapporto d'identità tra Geova e Logos, e proprio nello stesso modo quando diciamo che a segnare sia stata la Juve non stiamo negando i meriti di Dybala e viceversa. Non so fino a che punto sia chiaro il ragionamento visto che sto formulando il concetto in diretta stampa
[Modificato da kierkegaard1 28/04/2018 16:13]
28/04/2018 16:30
 
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È verissimo tutto quanto affermi, solo su un punto forse devo chiarire il concetto per farmi capire meglio dato che per avvalorare il tipo di lettura che ho appena esposto è indispensabile che il “Dio” di cui si dice che “era il Logos” sia proprio il Padre



Si, certo, è come se Giovanni dicesse che il Logos era [come se fosse] Dio in quanto rappresentante di Dio. Unica obiezione è che Giovanni in effetti pare, dico pare perché la grammatica qui è ambigua, differenziare ho theos (il Dio Onnipotente degli ebrei) da theos, il Logos e la posizione suggerirebbe che theos qui sia un attobuto del Logos piuttosto che una identificazione personale.

Shalom
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28/04/2018 16:35
 
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Re:
barnabino, 28/04/2018 16.30:


È verissimo tutto quanto affermi, solo su un punto forse devo chiarire il concetto per farmi capire meglio dato che per avvalorare il tipo di lettura che ho appena esposto è indispensabile che il “Dio” di cui si dice che “era il Logos” sia proprio il Padre



Si, certo, è come se Giovanni dicesse che il Logos era [come se fosse] Dio in quanto rappresentante di Dio. Unica obiezione è che Giovanni in effetti pare, dico pare perché la grammatica qui è ambigua, differenziare ho theos (il Dio Onnipotente degli ebrei) da theos, il Logos e la posizione suggerirebbe che theos qui sia un attobuto del Logos piuttosto che una identificazione personale.

Shalom




Infatti, non oso pronunciarmi sul greco perché direi solo bestialità, per quello mi limito a dire che la traduzione della CEI non è incompatibile con le credenze dei TdG. Grazie anche a te per il dialogo.
28/04/2018 18:26
 
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Re: Re:
kierkegaard1, 28/04/2018 16.12:



Supponiamo di venire a sapere tramite radio che

«La Juventus ha segnato un gol fuori casa»

non sappiamo chi sia l'autore del gol, facciamo un giro di telefonate e scopriamo che

«Dybala ha segnato un gol fuori casa»

Le Scritture ebraiche ci dicono che è Geova l'autore di tutto (cioè la Juventus seguendo l'esempio), le scritture greche cristiane ci dicono che il Logos è l'artefice, sino ad allora trasparente (il Dybala della situazione).
Esattamente come nel caso di Juventus e Dybala non esiste rapporto d'identità, così non esiste rapporto d'identità tra Geova e Logos, e proprio nello stesso modo quando diciamo che a segnare sia stata la Juve non stiamo negando i meriti di Dybala e viceversa. Non so fino a che punto sia chiaro il ragionamento visto che sto formulando il concetto in diretta stampa




NO secondo me non regge. Avvalorerebbe il discorso trinitario in quanto

Trinità= DIO e in DIO sussistono Padre, Figlio e Spirito Santo

UNDICINITA' [SM=g27987] = JUVENTUS e nella JUVENTUS ci sono: Buffon ... Dybala e Higuain

Quindi abbiamo una squadra chiamata Juventus in cui ci sono undici giocatori distinti (!) [SM=x1408447] e separati
E in pratica c'è un Dio chiamato Geova in cui ci sono 3 persone distinte e separate

Il parallelismo non regge in questo caso

IMHO

... e poi Dybala che segna [SM=g7405] [SM=g7405] [SM=g7405]
28/04/2018 18:59
 
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Re: Re: Re:
giusyforever, 28/04/2018 18.26:




NO secondo me non regge. Avvalorerebbe il discorso trinitario in quanto

Trinità= DIO e in DIO sussistono Padre, Figlio e Spirito Santo

UNDICINITA' [SM=g27987] = JUVENTUS e nella JUVENTUS ci sono: Buffon ... Dybala e Higuain



C'è un errore di fondo nel modo in cui interpreti l'esempio, non serviva a descrivere qualche tipo di oggetto metafisico bensì “solo” uno stato se così vogliamo dire psicologico-cognitivo. Lo stato mentale di colui che sa solamente del gol della Juve cambia quando viene a sapere che è Dybala ad aver segnato. Ripeto, non mi interessano discussioni filosofiche in merito alle relazioni tra “oggetti” metafisici.

Tutta la discussione verte su questo, altrimenti non avrebbe avuto alcun senso.

I tdG credono che Gesù era “Geova quando apparve ad Abraamo”. Tutt'ora nel linguaggio corrente e nelle pubblicazioni ufficiali non si dice mai “Il Logos diede la Legge a Mosè” ma “Geova diede la Legge a Mosè”, eppure vi è l'implicita consapevolezza che tra Geova e Mosé non vi sia mai stata una comunicazione diretta, eppure il linguaggio suggerirebbe altrimenti, questo perché viene mutuata la consuetudine biblica del rendere trasparente colui che ha una funzione intermediativa. Ciò accade costantemente.

Siccome con l'evangelo si è passati da uno stato di cose in cui colui che era trasparente si è rivelato ecco che ... pensate un po' ... Dio era costui.

Ecco quindi il senso del mio paragone, il cui scopo era quello di ricreare uno stato d'animo e non definire una teologia.

Più chiaro?
28/04/2018 21:37
 
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Io la faccio corta la stora Di Mose. Geova dato la Legge per dimostrare per dimostare che Nessuno poteva mantenerla la legge!
[SM=g10765]
28/04/2018 22:01
 
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In qualsiasi modo sia tradotto Giovanni 1:1 nelle tante traduzioni disponibili rimane il fatto che in esso non vi è alcuna dottrina della Trinità.

28/04/2018 22:49
 
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Re: Re: Re:
giusyforever, 28/04/2018 18:26:




NO secondo me non regge. Avvalorerebbe il discorso trinitario in quanto

Trinità= DIO e in DIO sussistono Padre, Figlio e Spirito Santo

UNDICINITA' [SM=g27987] = JUVENTUS e nella JUVENTUS ci sono: Buffon ... Dybala e Higuain

Quindi abbiamo una squadra chiamata Juventus in cui ci sono undici giocatori distinti (!) [SM=x1408447] e separati
E in pratica c'è un Dio chiamato Geova in cui ci sono 3 persone distinte e separate

Il parallelismo non regge in questo caso

IMHO

... e poi Dybala che segna [SM=g7405] [SM=g7405] [SM=g7405]



Niente da fare: quando gioca la Juve ricompare sempre lo "spirito della VAR", è una cosa soprannaturale! [SM=g7405]

Simon
28/04/2018 22:58
 
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... e poi Dybala che segna



Stiamo pur sempre parlando di eventi miracolosi [SM=g7350]
29/04/2018 08:04
 
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Re:
TNM, 28/04/2018 22.01:

In qualsiasi modo sia tradotto Giovanni 1:1 nelle tante traduzioni disponibili rimane il fatto che in esso non vi è alcuna dottrina della Trinità.





beh, è ovvio.
Primo perchè quello trinitario è un dogma stabilito da uomini (il dogma della Trinità Immanente), seconda poi perchè in ogni caso in Gv. 1:1 manca la....terza gamba.

Se leggiamo il sostantivo theos restando nel campo semantico che lo stesso ha nella Bibbia (N.T. compreso, con l' applicazione di determinati passi veterotestamentari al Cristo), Gv. 1:1 non crea alcun problema a nessuno

E' chiaro che se, invece, leggiamo il passo giovanneo con gli "occhi" del dogma successivo, allora le cose potrebbero cambiare (anche se non sarebbe comunque sufficiente, vista la perdurante assenza della terza gamba trinitaria.)



[Modificato da Aquila-58 29/04/2018 08:06]
29/04/2018 14:44
 
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30/04/2018 18:59
 
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Re: Re:
Aquila-58, 29/04/2018 08.04:




beh, è ovvio.
Primo perchè quello trinitario è un dogma stabilito da uomini (il dogma della Trinità Immanente), seconda poi perchè in ogni caso in Gv. 1:1 manca la....terza gamba.

Se leggiamo il sostantivo theos restando nel campo semantico che lo stesso ha nella Bibbia (N.T. compreso, con l' applicazione di determinati passi veterotestamentari al Cristo), Gv. 1:1 non crea alcun problema a nessuno

E' chiaro che se, invece, leggiamo il passo giovanneo con gli "occhi" del dogma successivo, allora le cose potrebbero cambiare (anche se non sarebbe comunque sufficiente, vista la perdurante assenza della terza gamba trinitaria.)






Concordo. Se a ciò aggiungiamo che persino una traduzione presuntamente “trinitaria” in realtà si dimostra compatibile con una concezione non trinitaria allora per così dire mettiamo in cassaforte una volta per tutte una concezione più “ebraica” e rispettosa delle origini di quanto non faccia la cristianità. Di recente è uscito un mini articolo su famiglia cristiana che nega lo status di «cristiani» ai testimoni di Geova. Una delle ragioni è il rifiuto del dogma trinitario. La considerazione banale che posso fare è che se come dicono alcuni i cristiani sono tenuti a credere unicamente alle decisioni conciliari allora per i primi 300 anni del cattolicesimo (volendo dar per buona la leggenda papista) nessuno era tenuto a considerare Gesù identico a Dio, forse non erano cristiani nemmeno loro.
[Modificato da kierkegaard1 30/04/2018 18:59]
30/04/2018 19:09
 
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La considerazione banale che posso fare è che se come dicono alcuni i cristiani sono tenuti a credere unicamente alle decisioni conciliari allora per i primi 300 anni del cattolicesimo (volendo dar per buona la leggenda papista) nessuno era tenuto a considerare Gesù identico a Dio, forse non erano cristiani nemmeno loro



C'è da dire che ci sono stati cristiani non trinitari ancora per molto tempo dopo Nicea, soffocati solo dalla prepressione. Ma una riflessione che i trinitari dovrebbero fare è che alla fin fine la verità è che la maggior parte di cristiani oggi sono trinitari solo nominalmente, cioè non comprendendo assolutamente nulla di questa dottrina e la semplificano con l'idea, altrettanto eretica di chi nega la trinità, che Gesù e Dio sono la stessa persona, falsa credenza che la tradizione di Giovanni 1,1 tende a suggerire ai lettori poco avvertiti. Una dottrina decisamente anacronistica.

Shalom
[Modificato da barnabino 30/04/2018 19:12]
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