06/09/2018 09:17 |
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"un gruppo religioso è libero di determinare le proprie regole"; la disassociazione "non denota ostilità "
Dal sito ufficiale (il grassetto è mio):
30 AGOSTO 2018
CANADA
La Corte suprema del Canada decide di non intervenire nei casi di disassociazione
sito upload immagini
In merito al caso Congregazione dei Testimoni di Geova di Highwood (comitato giudiziario) contro Wall, il 31 maggio 2018 la Corte suprema del Canada ha deliberato all’unanimità che “un gruppo religioso è libero di determinare le proprie regole e le proprie condizioni di adesione”, riconoscendo così che un tribunale non può intraprendere azioni legali contro casi di disassociazione.
La Corte è giunta alla conclusione che la prassi adottata dai Testimoni per esaminare un peccato grave ‘non denota ostilità ma ha lo scopo di aiutare un membro a tornare nella congregazione’, e ha deciso che un tribunale non può intervenire in questa sfera di attività privata e religiosa.
Il giudice della Corte suprema Malcolm Rowe ha spiegato, a nome della commissione di nove giudici, le ragioni di questa decisione: “Le procedure seguite da un determinato gruppo religioso potrebbero nascere dall’interpretazione di una dottrina religiosa, come in questo caso. Un tribunale non ha né l’autorità né la conoscenza o le capacità necessarie per entrare nel merito di controversie che vertono su questioni di natura religiosa”.
Philip Brumley, referente legale dei Testimoni di Geova, ha affermato: “Con questa decisione la Corte suprema del Canada si unisce alle alte corti di Argentina, Brasile, Irlanda, Italia, Perù, Polonia, Stati Uniti e Ungheria nel riconoscere il nostro diritto legale di determinare chi è idoneo per essere testimone di Geova in base al precedente scritturale” (1 Corinti 5:11; 2 Giovanni 9-11).
Fonte
P.S. ricordate 'la grande causa di Geova' e altre carnevalate nostrane?
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06/09/2018 09:54 |
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Re: "un gruppo religioso è libero di determinare le proprie regole"; la disassociazione "non denota ostilità " EverLastingLife, 06/09/2018 09.17:
P.S. ricordate 'la grande causa di Geova' e altre carnevalate nostrane?
si, ricordo.
E' che questa gentaglia ha completamente dimenticato Isaia 54:17.....
" Qualsiasi arma formata contro di te non avrà successo, e qualsiasi lingua si levi contro di te in giudizio tu la condannerai. Questo è il possedimento ereditario dei servitori di Geova, e la loro giustizia viene da me”, è l’espressione di Geova."
....salvo poi avere queste cocenti delusioni
[Modificato da Aquila-58 06/09/2018 09:54] |
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06/09/2018 19:06 |
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| | | OFFLINE | Post: 50.117 | Città: PINEROLO | Età: 53 | TdG | |
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Re: "un gruppo religioso è libero di determinare le proprie regole"; la disassociazione "non denota ostilità " EverLastingLife, 06/09/2018 09:17:
Dal sito ufficiale (il grassetto è mio):
30 AGOSTO 2018
CANADA
La Corte suprema del Canada decide di non intervenire nei casi di disassociazione ...
P.S. ricordate 'la grande causa di Geova' e altre carnevalate nostrane?
Si avevo già letto questa notizia, che potrebbe sembrare scontata.
In effetti si è arrivati fino in cassazione per riaffermare questa libertà, già di per se limitata dalle leggi in vigore.
Simon
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07/09/2018 01:21 |
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| | | OFFLINE | Post: 1.497 | Città: ZAGAROLO | Età: 33 | |
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07/09/2018 10:11 |
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| | | OFFLINE | Post: 5.982 | Età: 57 | |
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In merito al caso Congregazione dei Testimoni di Geova di Highwood (comitato giudiziario) contro Wall, il 31 maggio 2018 la Corte suprema del Canada ha deliberato all’unanimità che “un gruppo religioso è libero di determinare le proprie regole e le proprie condizioni di adesione”, riconoscendo così che un tribunale non può intraprendere azioni legali contro casi di disassociazione.
La sede della Corte suprema del Canada (a sinistra nella foto) a Ottawa
La Corte è giunta alla conclusione che la prassi adottata dai Testimoni per esaminare un peccato grave ‘non denota ostilità ma ha lo scopo di aiutare un membro a tornare nella congregazione’, e ha deciso che un tribunale non può intervenire in questa sfera di attività privata e religiosa.
Il giudice della Corte suprema Malcolm Rowe ha spiegato, a nome della commissione di nove giudici, le ragioni di questa decisione: “Le procedure seguite da un determinato gruppo religioso potrebbero nascere dall’interpretazione di una dottrina religiosa, come in questo caso. Un tribunale non ha né l’autorità né la conoscenza o le capacità necessarie per entrare nel merito di controversie che vertono su questioni di natura religiosa”.
Philip Brumley, referente legale dei Testimoni di Geova, ha affermato: “Con questa decisione la Corte suprema del Canada si unisce alle alte corti di Argentina, Brasile, Irlanda, Italia, Perù, Polonia, Stati Uniti e Ungheria nel riconoscere il nostro diritto legale di determinare chi è idoneo per essere testimone di Geova in base al precedente scritturale” (1 Corinti 5:11; 2 Giovanni 9-11).
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07/09/2018 10:16 |
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| | | OFFLINE | Post: 35.344 | Moderatore | |
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il 31 maggio 2018 la Corte suprema del Canada ha deliberato all’unanimità che “un gruppo religioso è libero di determinare le proprie regole e le proprie condizioni di adesione”, riconoscendo così che un tribunale non può intraprendere azioni legali contro casi di disassociazione.
La sede della Corte suprema del Canada (a sinistra nella foto) a Ottawa
La Corte è giunta alla conclusione che la prassi adottata dai Testimoni per esaminare un peccato grave ‘non denota ostilità ma ha lo scopo di aiutare un membro a tornare nella congregazione’,
Da incorniciare
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Testimoni di Geova Online Forum
www.TdGonline.it
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"Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione" - Edmund Burke
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07/09/2018 11:10 |
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Ho fuso due discussioni sullo stesso argomento.
ELL / MOD |
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07/09/2018 11:34 |
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È importante quindi non fare l'errore di confondere gli apostati aggressivi con i pacifici ex testimoni di Geova, un errore comunicativo che vedo spesso fare in questo forum. Gli ex testimoni di Geova non sono ostili, lo sono invece alcuni apostati. I riferimenti al cosiddetto «forum degli ex» o affermazioni dal tono generalizzante andrebbero evitate altrimenti si rischia di ricadere nell'ambito dell'«ostilità» per colpa di una mera ambiguità lessicale. |
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07/09/2018 12:38 |
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| | | ONLINE | | Post: 8.141 | Città: BARI | Età: 70 | TdG | |
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Non cantiamo vittoria tutto può succedere e capovolgere
detto da
Mark Sanderson. "Siate preparati"
dal minuto 6
tv.jw.org/#it/mediaitems/LatestVideos/pub-jwb_201808_... |
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07/09/2018 12:59 |
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kierkegaard1, 07/09/2018 11.34:
È importante quindi non fare l'errore di confondere gli apostati aggressivi con i pacifici ex testimoni di Geova, un errore comunicativo che vedo spesso fare in questo forum. Gli ex testimoni di Geova non sono ostili, lo sono invece alcuni apostati. I riferimenti al cosiddetto «forum degli ex» o affermazioni dal tono generalizzante andrebbero evitate altrimenti si rischia di ricadere nell'ambito dell'«ostilità» per colpa di una mera ambiguità lessicale.
Infatti ho specificato nel titolo "fuoriusciti dissidenti". È noto del resto che costoro, a dispetto del "casino" che cercano di fare, costituiscono una percentuale trascurabile anche della stessa categoria degli ex-testimoni di Geova (siamo nell'ordine di qualche punto per mille).
Sui "forum degli ex" non ti seguo, è evidente che si tratta di ex critici (= apostati). Gli ex tdg aprono i forum appunto per denigrare i testimoni di Geova, non certo per difenderli o per parlare di tecniche di fertilizzazione naturale nei campi di patate.
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07/09/2018 13:17 |
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EverLastingLife, 07/09/2018 12.59:
Infatti ho specificato nel titolo "fuoriusciti dissidenti". È noto del resto che costoro, a dispetto del "casino" che cercano di fare, costituiscono una percentuale trascurabile anche della stessa categoria degli ex-testimoni di Geova (siamo nell'ordine di qualche punto per mille).
Sui "forum degli ex" non ti seguo, è evidente che si tratta di ex critici (= apostati). Gli ex tdg aprono i forum appunto per denigrare i testimoni di Geova, non certo per difenderli o per parlare di tecniche di fertilizzazione naturale nei campi di patate.
Ma non sono gli ex TdG a fare ciò, a farlo sono persone ostili ai testimoni di Geova (che siano ex o meno è irrilevante). Quando li chiami ex testimoni di Geova gli fai un favore.
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07/09/2018 13:23 |
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Non conosco molto questo sottobosco del web, ma in effetti è vero che nei forum di discussione la maggior parte di iscritti non sono mai stati testimoni di Geova, al contrario mi pare la maggior parte di blog e gruppi sui social network siano gestiti da ex testimoni di Goeva più o o meno consapevoli.
Shalom
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte
FORUM TESTIMONI DI GEOVA |
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07/09/2018 13:30 |
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| | | OFFLINE | Post: 50.117 | Città: PINEROLO | Età: 53 | TdG | |
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Angelo Serafino53, 07/09/2018 12:38:
Non cantiamo vittoria tutto può succedere e capovolgere
detto da
Mark Sanderson. "Siate preparati"
dal minuto 6
tv.jw.org/#it/mediaitems/LatestVideos/pub-jwb_201808_...
Non è questione di "festeggiare".
Se avessero vinto "loro" cosa succedeva?
Ridiventavano tdG per legge nazionale?
Siamo seri,
Simon
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07/09/2018 14:24 |
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kierkegaard1, 07/09/2018 13.17:
Ma non sono gli ex TdG a fare ciò, a farlo sono persone ostili ai testimoni di Geova (che siano ex o meno è irrilevante). Quando li chiami ex testimoni di Geova gli fai un favore.
Mi riferisco soprattutto a chi questi forum li crea, ma in subordine anche a chi vi partecipa. I forum di ex-tdG sono composti fisiologicamente di ex-tdG, anche se non mancano le eccezioni, così come mi aspetto che un "forum di romanisti" sia frequentato prevalentemente da tifosi della Roma, con qualche eccezione.
Probabilmente intendi dire che è necessario distinguere fra "ex testimoni" ed "ex testimoni critici". Hai ragione, anche se le definizioni tendono a confondersi. Il motivo è che gli ex-tdG 'neutrali', ovvero che non assumono posizioni polemiche (la stragrande maggioranza), non sono dialetticamente rilevanti per i nostri fini e forse per brevità / pigrizia finiamo col chiamare gli apostati 'ex-tdG' e basta.
[Modificato da EverLastingLife 07/09/2018 16:17] |
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07/09/2018 14:34 |
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Se avessero vinto "loro" cosa succedeva?
Ridiventavano tdG per legge nazionale?
Infatti mi chiedo sempre cosa voglia ottenere chi intenta questo genere di cause, essere reintegrato d'autorità nella congregazione senza volersi adeguare, comunque, alla teologia e alle regole della stessa? Un po' come un dipendente espulso da un'azienza perché non ne rispettava le regole, ad esempio l'orario di lavoro, l'abbigliamento o altro, e pretendesse di essere riassunto senza adeguarsi alle regole dell'azienda... mi sembra surrreale come pretesa. L'impressione è che chi si butta in queste cause lo faccia solo con il desiderio, un po' illusorio, di creare problemi ai testimoni di Geova, di metterli davanti ad una sorta di ricatto tra il dover accettare una imposizione legale o venir meno ad una imposizione spirituale. Ricordano un po' i farisei che volevano mettere in difficoltà Gesù con domande maliziose... sappiamo come andò a finire.
Shalom --------------------------------------------------------------------
Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte
FORUM TESTIMONI DI GEOVA |
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19/05/2019 14:44 |
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Secondo me la questione morale è più complessa, e le corti di giustizia non si pronunciano per non creare precedenti che possano danneggiare anche altre confessioni religiose.
Quando si compie una sentenza si produce una sorta di modus operandi che potrebbe essere utilizzato in vari modi.
Per questi motivi, quando un tribunale si esprime, deve pensare anche a questi risvolti.
Ma la stessa cosa non accade solo per i TDG, ma anche nei confronti di altre confessioni religiose.
Inoltre penso che sia ridicolo per un fuoriuscito, obbligare a mezzi legali gli ex confratelli a fare cosa, a salutarlo?
Fatto diverso è se mettiamo tale questione sotto il profilo educativo, motivo per cui, uno che è nato e cresciuto in una famiglia di testimoni, per via della sua educazione potrebbe aver perso dei treni o delle opportunità che non essendo in linea con l'educazione cristiana ideale.
Qui già stiamo su un altro tipo approccio liberale, ma anche in questo caso, ce li vedete i giudici di un qualsiasi tribunale esprimersi su tale questione liberale?
E come la mettiamo con religioni fatte da milioni di persone come l'islam, l'induismo o gruppi della chiesa e via dicendo (che hanno anche massa elettorale ed economica)?
Quindi, a mio modesto parere, c'è in gioco molta politica e pragmatismo.
Il discorso è molto articolato ed abbraccia aspetti laici e liberali molto complessi.
Buttò li una provocazione, la costituzione italiana recita nell'articolo 3:
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale [cfr. XIV] e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso [cfr. artt. 29 c. 2, 37 c. 1, 48 c. 1, 51 c. 1], di razza, di lingua [cfr. art. 6], di religione [cfr. artt. 8, 19], di opinioni politiche [cfr. art. 22], di condizioni personali e sociali.
E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Quante religioni, se analizzate attentamente vanno contro questi aspetti, giustificando una certa educazione o visione di vita in base alla propria filosofia dottrinale?
Quindi, sono per questi motivi che molte corti di giustizia tendono a non oltrepassare certi confini.
Ma questa è una mia interpretazione della questione.
[Modificato da pierons 19/05/2019 14:46] |
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19/05/2019 14:58 |
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Caro Pierons,
Fatto diverso è se mettiamo tale questione sotto il profilo educativo, motivo per cui, uno che è nato e cresciuto in una famiglia di testimoni, per via della sua educazione potrebbe aver perso dei treni o delle opportunità che non essendo in linea con l'educazione cristiana ideale
Questo potrebbe essere esteso a qualunque ideologia o religione, un bambino crescito in una famiglia atea potrebbe aver parso opportunità che invece appartengono ad una educazione cristiana e viceversa. Se non ci sono abusi o costrizioni contrarie alla Legge (ad esempio impedire la frequenza scolastica o simili) i "treni persi" per l'educazione ricevuta in famiglia sono ragioni molto aleatorie...
Quindi, a mio modesto parere, c'è in gioco molta politica e pragmatismo. Il discorso è molto articolato ed abbraccia aspetti laici e liberali molto complessi
Certamente, ma c'è anche la libertà di culto, che va al di là della politica e del pragmatismo elettorale, se questo è quello che intendi. Siano nell'ambito delle libertà personali, finché non vanno contro la Legge.
Quante religioni, se analizzate attentamente vanno contro questi aspetti, giustificando una certa educazione o visione di vita in base alla propria filosofia dottrinale?
Il punto è che lo Stato non può determinare aprioristicamente cosa è buono o male da un punto di vista della realizzazione personale peri propri cittadini, altrimenti sarebbe uno stato totalitario che controlla la vita dei cittadini decidendo qualsi sono le cose a cui dovrebbero aspirare. Se ci sono dei reati deve punirli, ma se una persona aderisce liberamente ad una filosofia dottrinale quello è cioè che la persona considera il suo sviluppo personale. In quel caso lo Stato deve rimuover gli ostacoli che impediscono alla persona di realizzarsi in quella filosofia dottrinale, lo fa con la libertà di culto in genere.
Shalom --------------------------------------------------------------------
Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte
FORUM TESTIMONI DI GEOVA |
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19/05/2019 16:44 |
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Caro Barnabino
Dobbiamo partire da un assunto di base, la libertà dell'individuo.
Se tu intendi che in una famiglia atea, un figlio vorrebbe interessarsi di religione, e per questo motivo viene vessato dal genitore, o scoraggiato in tutti i modi, anche con metodi coercitivi non per forza violenti, ma psicologici ti do ragione, le cose stanno sullo stesso piano.
Ma analizziamo la questione per gradi.
Ogni religione crede di avere la sua verità rivelata.
Le religioni più aggressive sotto questo punto di vista sono quelle monoteistiche, o per lo meno, sono le religioni che pensano di parlare per Dio o di fare la sua volontà.
Questo di per se pone gli individui che credono a questo ad auto convincersi di essere nel giusto, un giusto superiore.
Motivo per cui, a seconda delle sfumature filosofiche della loro chiave di lettura biblica, coranica o talmudica, poi, imporranno tale visione anche ai propri figli, e, nel caso di un governo di stampo teocratico, ai propri sudditi.
Pertanto, in un paese occidentale, dove ad esempio fare la modella o compiere altre attività legali e comuni, per una ragazza che nasce in una famiglia che ha una sua vocazione spirituale con una certa visione, questa sarà preclusa o scoraggiata, di sicuro non sostenuta dalla famiglia, pur essendo un'attività legale.
Perchè?
Perchè tale questione cozza con la visione religiosa.
Quindi, in tal caso, la costituzione democratica in questo senso ha un bug di fondo, ovvero consente per paradosso la libertà di culto, a culti che però al loro interno, non consentono all'individuo quella libertà propria di esprimersi e crescere secondo le sue aspirazioni, inclinazioni o ambizioni.
Per par condicio, la stessa identica cosa è sbagliata anche quando un genitore laico impone un'attività sportiva o culturale al proprio figlio perchè questa è una sua passione.
Ma mentre in questo caso tale vicenda rimane legata al singolo, nel campo religioso, i precetti e le imposizioni di condotta sono massificate, ed applicate in maniera standardizzata a tutti coloro che rientrano in questa sfera educativa.
Cosa può imporre lo stato nella sfera del "giusto e dello sbagliato"?
Anche se questi potrebbero essere dei concetti astratti, e mutevoli, in base al tipo di società esistente.
A Sparta se eri handicappato volavi giù dalla rupe.
Tuttavia, se prendiamo le varie testimonianze scritte, le leggi che hanno sempre contraddistinto il civil vivere dell'uomo che si sono sviluppate fino ai giorni nostri, dopo 2500 anni, dall'antica Grecia, passando per il diritto romano, il medio evo e la rivoluzione francese con i diritti dell'uomo e del cittadino, possiamo dire che oggi, abbiamo un codice di legge laico molto valido e dagli elevati standard che regolamentano la vita di tutte le persone su questioni oggettive che regolamentano una società.
Quindi, immagino che tutto ciò che vada oltre il civil vivere, non debba essere imposto per punto preso, perchè tali questioni, come ad esempio le passioni culturali, i gusti sessuali ed altro, sono cose che riguardano il solo individuo.
Poi, se vai in una zona governata da una teocrazia e professi un'altra fede o ti definisci ateo o agnostico o hai orientamenti comportamentali "non conformi" al costume comune di quell'area, sappiamo come ti trattano e che fine fai.
Non a caso, molti vorrebbero vivere alla occidentale maniera.
Comunque, tanto per tornare al tema della disassociazione.
Vi immaginate se la Chiesa Cattolica, o altre religioni che esistono da 2000 anni o più secoli, applicassero lo stesso regolamento della disassociazione (o scomunica), evitando rapporti sociali e commerciali nei confronti di tutti coloro che non frequentano più la loro religione, oppure che cambiano fede o che non sono più credenti?
Immagino che le conseguenze sociali ed economiche per le varie minoranze sarebbero devastanti, e ci si appellerebbe a delle corti secolari.
[Modificato da pierons 19/05/2019 16:45] |
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19/05/2019 16:50 |
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| | | OFFLINE | Post: 50.117 | Città: PINEROLO | Età: 53 | TdG | |
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pierons, 19/05/2019 16:44:
Caro Barnabino ...
Comunque, tanto per tornare al tema della disassociazione.
Vi immaginate se la Chiesa Cattolica, o altre religioni che esistono da 2000 anni o più secoli, applicassero lo stesso regolamento della disassociazione (o scomunica), evitando rapporti sociali e commerciali nei confronti di tutti coloro che non frequentano più la loro religione, oppure che cambiano fede o che non sono più credenti?
Immagino che le conseguenze sociali ed economiche per le varie minoranze sarebbero devastanti, e ci si appellerebbe a delle corti secolari.
Caro Pierons,
quello che tu supponi è già stato messo in pratica dalla chiesa cattolica per lunghi secoli. Cosi' come l'espulsione dalla sinagoga ai tempi di Cristo coincidenva con la rovina economica, lo stesso avveniva con la chiesa cattolica dei "secoli bui" e anche oltre.
Ugualmente molte chiese protestanti vessavano in tutti i modi le persone espulse per aver peccato in diversi modi.
Temo non ci sia nulla piu' da inventare sotto questo aspetto...
Simon |
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19/05/2019 16:51 |
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| | | OFFLINE | Post: 42.331 | Moderatore | |
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Caro Pierons, prova ad indovinare dove hanno preso il provvedimento della disassociazione i tG..
[Modificato da Giandujotta.50 19/05/2019 16:52] |
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