Vorrei iniziare con considerazioni generali.
Il 700 è un numero incredibile per un mensile. Non penso che nessuno, ma proprio nessuno, si sarebbe potuto mai immaginare che questo fumetto arrivasse così lontano.
Non solo sono passati 70 anni dalla prima uscita in edicola, ma sono ormai più di cinquant'anni della seconda serie gigante.
Sono numeri irripetibili e credo che deterrà il record (per un personaggio made in Italy) per molti anni e chissà magari per sempre.
Credo che sia giusto allora partire dai ringraziamenti a GLB&co (e per me soprattutto, oltre a Gianluigi, i cinque disegnatori storici, più Villa, Fusco e Civitelli).
Forse dopo tanti anni tutti coloro che hanno bistrattato questo personaggio dovrebbero ammettere che si sono sbagliati. Non solo è (stato) un bellissimo fumetto, ma non si è neanche meritato di essere giudicato con superficialità e con un po' di spocchia da parte di molti.
I primi 230 albi (soprattutto da Vendetta indiana ad a sud di Nogales) sono degni di essere messi sull'Olimpo del meglio dei comics mondiali. E per una volta non metto un imho, perché questo è un giudizio oggettivo.
C'è anche un ulteriore traguardo raggiunto e segnalato nell'albo. La centomillesima tavola. Di queste molte potevano anche essermi risparmiate, tuttavia è una cifra impressionante.
Veniamo ad oggi.
I numeri centenari, a parte il 200 e un gradino più sotto il 100, sono sempre stati più ricordati per la celebrazione, piuttosto che per il contenuto. Infatti ce ne sono stati anche di orridi, come il 500.
Neanche stavolta la consuetudine è purtroppo venuta meno.
L'unica cosa eccezionale è la copertina di Villa che è da incorniciare.
La storia ha come protagonista Tesah, che, per chi non lo sapesse, è la bella indianina incontrata nella prima avventura in assoluto. Borden probabilmente ha voluto quasi chiudere il cerchio.
Posto che avrei lasciato la pawnee lì nel glorioso passato, o al più nella nuova testata sul Tex giovanile, se proprio la si doveva estrarre dalla naftalina almeno che fosse per una storia memorabile.
Invece Boselli ha scritto qualcosa degno del Nizzi poco prima della crisi, ovvero un racconto senza mordente e piatto come un asse da stiro. Emozioni non pervenute.
Soprattutto mi ha lasciato molto perplesso il rapporto tra i due amici di un tempo.
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Tex paternalistico e tutto sommato distaccato e una Tesah pronta ad andarsene appena risolto il problema che la vedeva protagonista. Se con Lupe, Tex si era dimostrato troppo coinvolto (e la messicana ancor di più) , qui siamo quasi agli antipodi. Credo che Borden non sia proprio adatto a gestire queste icone e dovrebbe proprio lasciar perdere. Fai che non arrivi a rovinare anche Marie Gold, ma non ho dubbi che ci riuscirà.
E poi basta con questi aneddoti da nerd. Adesso pure l'incontro da bambina. Domani mi aspetto le tappe intermedie.
E basta anche con i pre-pards. Damned Dick e Rod stavano bene in una storia, così come Hutch, ma vederli nei panni di Carson (Dick), Kit (Hutch) e Tiger (no, almeno Virgil non mi ha ricordato il navajo) fa solo incazzare.
E così dopo il solito racconto davanti all'ennesimo falò
che stanno diventando ciò che per Nizzi erano i pranzi a base di bistecche&patitine e per i lettori una gran rottura di balle, una quindicina di tavole per la vicenda presente, che dire abbozzata è essere buoni. Infatti si era già al caffè e al digestivo.
A conti fatti e al netto dei dialoghi iper-zuccherosi, solo sbadigli. E pensare che molti, su altri forum, affermano che Tex è in ottime condizioni e che il suo principale autore è in gran forma
L'unica magra consolazione è che ormai mi stupisco quando leggo qualcosa di decente, quindi ero preparato.
Giudizio 4.
Civitelli a colori rende male. Con i colori smunti messi lì dal pur volenteroso Celestini, almeno. Dovrebbe occuparsene lui di person. E' lo scotto dei numeri tondi, peccato solo che il b/n non è più la regola.
Vorrei augurare altri 700 numeri, però temo tanto che l'ottocento, se mai ci si arriverà, sarà l'ultimo di questo eroe.