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Wr-Ink-Tober

Ultimo Aggiornamento: 31/05/2021 22:23
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Giudice*****
30/01/2021 14:47
 
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IX POSTO

“Destino infausto”, inzaghina.EFP – 52,35/60

Grammatica e stile: 17,35/20 (12,85 + 4,5)

Nella storia ho riscontrato solamente qualche imprecisione che riporto qui di seguito, ma nell’insieme non ci sono stati errori gravi o di particolare disturbo durante la lettura.

“ribattè” -> “ribatté”

“[…] avemmo solamente sofferto se ci fossimo sposati.” -> “avremmo”

“lui si è innamorato di una ragazza e giustamente vuole sposare lei.” -> ci vuole la lettera maiuscola a inizio dialogo (-0,15)

“Quando la luce aranciata del crepuscolo, che rispecchiava al meglio sia le sfumature delle foglie attaccate agli alberi che di quelle già cadute al suolo, fu raggiunto da suo padre Jasper Hughes Jr., che lo convinse a sedersi e prese posto al suo fianco.” -> qui manca un verbo che regga “Quando la luce aranciata del crepuscolo” che invece qui viene lasciato in sospeso (-0,50)

“Ancora una volta però, aveva preso un abbaglio.” -> qui ci vuole un’altra virgola prima di “però” oppure bisogna togliere quella che viene dopo (-0,15)

“ho scelto di non venire quando avrei dovuto guidare io, nessuno sa cosa avrebbe potuto succedere […]” -> ci vuole la lettera maiuscola a inizio dialogo (-0,15) e la forma corretta del verbo è “sarebbe potuto succedere” (-0,75)

“sè” -> “sé”

“[…] non ti sto facendo questo discorso per chiederti una seconda possibilità, Sophie…” -> ci vuole la lettera maiuscola a inizio dialogo (-0,15)

“meglio che raggiunga mia madre, ora.” -> ci vuole la lettera maiuscola a inizio dialogo (-0,15)

“Quando venne a sapere che lei e Lucas si sarebbero sposati però, non c’era spazio alcuno per i rimpianti […]” -> qui ci vuole un’altra virgola prima di “però” oppure bisogna togliere quella che viene dopo (-0,15)

“[…] era sicuro di averla compiuto la scelta migliore.” -> “aver compiuto”


Per quanto riguarda lo stile, l’ho trovato molto descrittivo e preciso, in grado di imprimere diverse immagini prorompenti e nitide che hanno aiutato ad ambientarsi immediatamente nei vari luoghi e nei vari anni.

La narrazione scorre molto velocemente, in quanto il ritmo è ben cadenzato e ci si sofferma sulle cose preponderanti mentre si citano di sfuggita quelle secondarie. In particolare, pur scegliendo di descrivere una storia che spazia nell’arco di molto tempo, lo stile non è eccessivamente arzigogolato o confusionario, ma resta sempre diretto e pulito, nonché incisivo nelle descrizioni.

Le proposizioni sono principalmente ipotattiche – il tipo che personalmente prediligo perché permettono di comporre dei testi complessi e intricati, e così è stato anche qui. L’intera storia è inoltre molto bilanciata per quanto riguarda parti introspettive e dialoghi, e ho notato un’assenza assai gradita dei cosiddetti filler, dato che ogni elemento presente svolge il suo ruolo, sia esso fornire informazioni sul background dei protagonisti o mettere in mostra le dinamiche tra gli stessi.

Anche le decisioni estetiche – come inserire i flashback in corsivo e sul lato destro del foglio – sono state consone e più che ben viste, e in generale ho trovato l’intero testo molto curato, in qualunque sua forma si voglia prendere in considerazione.

C’è stata raramente qualche ripetizione qua e là, ma veramente nulla che abbia ostacolato il naturale proseguimento degli eventi, per cui il risultato finale è stato qualcosa di molto godibile e accattivante.


Trama e originalità: 9,5/10

La struttura di questa storia mi ha convinta parecchio, sia in relazione ai prompt che hai scelto di trattare, sia per il risultato di assoluta originalità che ne deriva.

Mostrando i diversi membri della famiglia Hughes nel corso degli anni, non solo mantieni la narrazione fresca e inedita, ma aiuti a sviluppare un background di informazioni che sarebbe risultato noioso vedere raccontato a parole da padre a figlio. In questo modo, invece, ci vengono mostrati tutti i retroscena che ci portano a comprendere le dinamiche presenti in modo immediato e diretto.

Il focus maggiore della storia è su Steve, e la trovo una scelta azzeccata. È infatti con lui che la famiglia e noi lettori restiamo col fiato sospeso per vedere se la maledizione si ripeterà oppure no, e come previsto il cambio del suo nome non è stato sufficiente a risparmiarlo dallo stesso crudele destino del resto dei suoi parenti. È stato interessante vedere inoltre come tale maledizione agisca sui diversi uomini della famiglia, in quanto infatti non si presenta sotto la medesima forma, impedendo anche di prevederla o in qualche modo fermarla.

Le vicende che si snodano intorno al suo personaggio sono le più disparate, e la loro successione mette in mostra come non sia presente un unico momento in cui tutto va a rotoli, ma il sortilegio gettato sulla famiglia Hughes ha i risvolti più svariati, e non lascia scampo a nessuno, indipendentemente dalle loro azioni personali.

L’unica parte che avrei reso un po’ più lunga è senz’altro la prima, proprio perché è il punto di partenza dell’intera vicenda, quella che mette in moto tutti gli eventi, e un personaggio fondamentale di tutto il discorso è proprio la governante. Dato che le hai concesso una piccola porzione di spazio in cui seguiamo il suo punto di vista, mi è risultato abbastanza spontaneo desiderare di vederla all’opera mentre strega Jasper Hughes, in particolar modo percepirne l’odio e l’affronto che crede di aver subìto.

Si tratta veramente del cosiddetto pelo nell’uovo – perché davvero la storia è assolutamente solida anche senza questo dettaglio – però avrebbe aggiunto quell’aria di mistero e drammaticità in più, magari sfociando anche nel genere sovrannaturale, che qui ben si incastra con gli altri utilizzati.

Un aspetto su cui invece mi sento di elogiarti fino al prossimo ottobre riguarda appunto l’inserimento della stagione autunnale. La cura che le hai riservato è davvero ammirabile nonché innovativa, dato che non ti sei limitata a menzionare le foglie secche ma hai ampliato il tutto con descrizioni di fiori e piante particolari – di cui, detto onestamente, non saprei commentare l’effettiva presenza nei luoghi specifici, ma solo il fatto che hai ricercato questi aspetti per rendere la storia più completa è senz’altro da commentare positivamente. È stato un tocco ulteriore veramente apprezzato!


Caratterizzazione dei personaggi: 8,5/10

Di personaggi in questa storia ce ne sono davvero molti, e credo che ognuno abbia avuto lo spazio più appropriato che il tipo di narrazione prevedeva. Ad esempio, Jasper III ha senza dubbio un ruolo di collante tra il passato e il presente, e il fatto che venga lasciato più sullo sfondo rispetto a Steven ha permesso di delineare meglio quest’ultimo, com’era giusto che fosse. E anche per quanto riguarda il primo Jasper, la sua storia è completa così com’è; il suo unico compito è mostrarci come il tutto abbia avuto origine, e per i fini del racconto non è affatto necessario conoscere ulteriori dettagli circa la sua vita o quella di Cecile.

Nella timeline presente, invece, ci sono stati un paio di elementi che a parer mio sono risultati assenti, primo tra tutti qualche interazione in più tra Steven e le persone con cui si frequenta, con particolare riguardo verso le sue opinioni circa la maledizione che affligge la sua famiglia. Infatti per gran parte della storia non mi era nemmeno risultato chiaro se lui ne fosse a conoscenza o meno, e solo verso la fine viene confermato questo dubbio. Credo che questo avrebbe aiutato notevolmente la sua caratterizzazione, per mostrare appunto come si rapporta con Sophie – ma anche il resto del suo gruppo di coetanei – nonostante sappia di essere destinato al fallimento e alla solitudine. A tratti mi è parso fin troppo spensierato, sebbene venga detto che è stato durante l’estate precedente a quando la storia ha luogo che ha scoperto di tale segreto, mentre in diversi punti sembra proprio che non abbia alcuna preoccupazione oltre allo sport, almeno fino al momento in cui scopre della malattia del padre.

Per il resto, comunque, è stato un personaggio ben costruito, che mostra la sua vera natura – sensibile, fragile, e anche eroica per un certo verso – nel momento del bisogno, e con cui è difficile non empatizzare man mano che si procede nella lettura. In certi momenti è stato addirittura drammatico sentire i suoi pensieri, come quando si incolpa della morte di Ollie e Maddy o sceglie di rendere libera Sophie, nonostante la ami ancora. E fa ovviamente ancora più rabbia sapere che è solo per colpa di un evento passato che si ritrova in questa situazione altrimenti evitabile.

E a proposito dei suoi amici, questi sono state figure abbastanza marginali e dimenticabili, che si sono mostrate solo in relazione a Steven e mai come entità a sé stanti. Se infatti Steven sia stato un personaggio ben inquadrabile e che mi è rimasto impresso nel cuore, lo stesso non si può dire per Sophie o Lucas, i quali invece sono risultati più piatti e privi di sfumature interessanti. Capisco perfettamente che non fossero loro il vero fulcro del discorso, ma giusto un paio di attributi avrebbero arricchito la scena senza risultare fuori luogo, ma ampliando il già intrigante universo che sei riuscita a creare.


Utilizzo del pacchetto: 7/8 (3 + 4)

Il tuo pacchetto conteneva il prompt “maledizione” e il sentimento “solitudine” e mi sembra abbastanza evidente che tu abbia fatto un ottimo lavoro con entrambi. Per il primo temo di non avere particolari considerazioni, dato che è inserito in maniera assolutamente esplicita e il cui significato è chiaro. Come ho già accennato, mi è piaciuto come tu abbia scelto di mostrare anche i retroscena che hanno portato all’origine della maledizione, invece che limitarti alla storia di Steven; non solo la storia risulta più completa, ma è stata molto intrigante da leggere.

La solitudine forse non è stata esplorata fino in fondo – considerando che è il punto di arrivo finale, ma che prima di arrivarci Steven ha diversi momenti sereni – ma anche questo aspetto in realtà ha giocato più a tuo favore che contro. Il fatto che la solitudine non sia immediata e che i vari Hughes riescano effettivamente a trovare la felicità e l’amore prima che gli vengano strappati via con ancora più forza ha rappresentato un ulteriore elemento di angst e disperazione. Sia noi lettori che i personaggi siamo a conoscenza di come la vicenda si concluderà, eppure non si può fare a meno di sperare in un improvviso risvolto diverso, che vada contro la razionalità e i fatti passati. E puntualmente rimaniamo feriti anche aspettandoci questo colpo finale.

Un’interpretazione complessiva davvero accattivante, complimenti per l’idea!


Utilizzo dell’elemento bonus: 2/2

Elementi utilizzati: genere introspettivo.


Gradimento personale: 8/10

Questa storia è stata davvero interessante e particolare, e un punto di forza che mi è piaciuto davvero molto sono state le diverse scene presenti, nonché la trama generale che fin da subito è risultata parecchio accattivante e che non ha deluso nella sua esecuzione.

Tra l’altro mi sembra di capire dalle note che questi personaggi non siano stati creati appositamente per questo contest, perciò ti devo fare dei complimenti aggiuntivi perché è un aspetto che non si è notato minimamente, tutti quanti sono assolutamente comprensibili in quest’unica oneshot – cosa di cui non posso che essere lieta.

Spero quindi che quest’esperienza sia risultata positiva anche per te e di poterti rivedere in futuro con una nuova storia!


Totale: 52,35/60


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