Carlo Maria, 11/04/2021 13:15:
Non necessariamente in Dylan si spiegava tutto. Infatti fu molto criticata la ricerca della Barbato prima e di altri poi di fornire lunghi spiegoni, di rischiarare il passato di Dylan o di schiarire ogni ombra di una trama.
Senza dubbio sono stati due mondi diversi, Martin Hel e Dylan Dog ed è vero anche che il rischio, in Dylan, era quello di avvitarsi su se stesso, di esser ruffiano e un poco stantio nel momento in cui la parte impegnata fosse divenuta un poco tromboneggiante. Dipende proprio dal narratore, però: nelle mani giuste, ossia quelle di uno Sclavi ispirato... e di una manciata di casi altrui, si volava molto più in alto di quanto si potesse fare in Martin Hel. E in albi singoli, oltretutto, perché Dylan ha avuto rari albi doppi... un unico caso di triplo (da dimenticare) e di sestuplo (osceno), ma qui solo connesso da un flebile filo conduttore metafumettistico e non di trama.
Ma il punto non è se si spiega o no, tutto, è l'impianto della trama. Chi non si occupa di esoterismo non può capire.
Può fare senz'altro considerazioni generiche, estetiche, etc, ci mancherebbe.
Come a dire, se ci fosse un personaggio che fa il Compositore, potrebbe essere un fumetto godibile da chiunque, ovviamente, ma però un Musicista che lo segua ne avrebbe uno sguardo diverso.
Drochaid