Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Il dietrofront del patriarca Kirill sul pacifismo e la condanna del Vaticano: ora il conflitto in Ucraina rischia di minare il dialogo tra chiese

Ultimo Aggiornamento: 15/03/2022 13:42
Autore
Stampa | Notifica email    
12/03/2022 11:25
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 32.425
TdG


Le parole sulla guerra "necessaria per arginare le lobby gay" hanno fatto saltare i piani di un secondo incontro con papa Francesco, dopo quello del 2016 nel territorio neutro di L’Avana: le sue affermazioni "rischiano di accendere ancora di più gli animi e non risolvere la crisi in maniera pacifica", la condanna del Segretario di Stato Parolin. Kirill, peraltro, ha fatto marcia indietro dalla linea pacifista sull'Ucraina manifestata proprio a Cuba insieme a Francesco
di Francesco Antonio Grana | 12 Marzo 2022



Il conflitto in Ucraina rischia di trasformarsi in fretta anche in una guerra religiosa. Sia all’interno del mondo ortodosso, già molto dilaniato, sia all’esterno, con il dialogo ecumenico – in particolare con la Chiesa cattolica – minato alle fondamenta dopo la benedizione del Patriarca di Mosca Kirill all’operazione militare. Affermazioni vissute come uno shock in Vaticano e non solo soprattutto per il riferimento alla guerra “necessaria per arginare le lobby gay in Occidente”. Parole che hanno avuto l’effetto immediato di far saltare il secondo incontro tra papa Francesco e Kirill, dopo quello del 2016 nel territorio neutro di L’Avana: un faccia a faccia a cui si stava lavorando da anni e che sembrava finalmente a un passo dal realizzarsi entro il 2022. Ma la presa di distanza della Santa Sede è stata netta. Per il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, “le parole di Kirill non favoriscono e non promuovono un’intesa, anzi rischiano di accendere ancora di più gli animi e di andare verso un’escalation e di non risolvere la crisi in maniera pacifica”. Chiusura anche su un possibile nuovo incontro tra il papa e il patriarca: “La questione è molto complicata anche dalla tensione che esisteva tra le Chiese, quindi al momento non c’è stata possibilità”, ha spiegato Parolin.

Il dietrofront del patriarca – All’inizio delle ostilità, peraltro, Kirill aveva sposato in pieno la linea pacifista di Francesco.
Posizione poi abbandonata rapidamente per tenere in vita il rapporto d’acciaio tra la Chiesa ortodossa russa e il Cremlino, che la condanna del conflitto avrebbe inevitabilmente mandato in frantumi.
Ma il patriarca avrebbe ancora potuto lavorare in stretta sinergia con Bergoglio nella mediazione per la fine delle ostilità. Tanto più che nel 2016, a Cuba, aveva sottoscritto insieme al papa una dichiarazione congiunta sul tema piuttosto netta: “Deploriamo lo scontro in Ucraina che ha già causato molte vittime, innumerevoli ferite ad abitanti pacifici e gettato la società in una grave crisi economica ed umanitaria. Invitiamo tutte le parti del conflitto alla prudenza, alla solidarietà sociale e all’azione per costruire la pace. Invitiamo le nostre Chiese in Ucraina a lavorare per pervenire all’armonia sociale, ad astenersi dal partecipare allo scontro e a non sostenere un ulteriore sviluppo del conflitto. Auspichiamo che lo scisma tra i fedeli ortodossi in Ucraina possa essere superato sulla base delle norme canoniche esistenti, che tutti i cristiani ortodossi dell’Ucraina vivano nella pace e nell’armonia, e che le comunità cattoliche del Paese vi contribuiscano, in modo da far vedere sempre di più la nostra fratellanza cristiana”. Alla vigilia del conflitto, invece, il mondo ortodosso russo è entrato in rotta con la Chiesa sorella di Kiev: quest’ultima ha deciso lo scisma da quella di Mosca, rivoluzionando persino la data del Natale, che si celebrerà dicembre e non più il 7 gennaio come è sempre avvenuto in tutti i Paesi ex sovietici.


Le mosse del Vaticano – Il Vaticano intanto si muove su due binari paralleli. Il primo riguarda la mediazione per la fine del conflitto: “La Santa Sede è disposta a fare di tutto, a mettersi al servizio per questa pace”, ha spiegato il papa. Il secondo è l’aiuto umanitario: “Rivolgo il mio accorato appello perché si assicurino davvero i corridoi umanitari, e sia garantito e facilitato l’accesso degli aiuti alle zone assediate, per offrire il vitale soccorso ai nostri fratelli e sorelle oppressi dalle bombe e dalla paura. Ringrazio tutti coloro che stanno accogliendo i profughi. Soprattutto imploro che cessino gli attacchi armati e prevalga il negoziato, e prevalga pure il buon senso. E si torni a rispettare il diritto internazionale”, le parole di Francesco. Accompagnate dalle missioni umanitarie – a nome del Pontefice – portate avanti nei luoghi del conflitto da due porporati: l’elemosiniere apostolico, Konrad Krajewski, e il prefetto ad interim del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, Michael Czerny. “Questa presenza dei due cardinali lì è la presenza non solo del papa, ma di tutto il popolo cristiano che vuole avvicinarsi e dire: la guerra è una pazzia! Fermatevi, per favore! Guardate questa crudeltà”, ha detto Bergoglio.

L’impegno diplomatico – La diplomazia vaticana si è attivata subito dopo l’invasione, dalla visita a sorpresa del Papa all’ambasciata russa presso la Santa Sede alla telefonata del cardinale Parolin al ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. “Speriamo che la visita del Santo Padre all’ambasciatore russo presso la Santa Sede, Alexander Avdeev, così personale e così forte, non tardi a portare frutti concreti a favore della popolazione ucraina. Siamo pronti ad aiutare in tutto quanto è possibile. L’alternativa al dialogo, come stiamo vedendo, è la guerra, la distruzione, la morte: un’alternativa inaccettabile”, ha detto Parolin. E ha chiarito che “nell’offrire la propria disponibilità a fare da mediatrice o a svolgere qualsiasi altra forma di facilitazione, la Santa Sede non persegue interessi propri, né impone modalità o condizioni. Unico presupposto imprescindibile di un suo eventuale intervento, che è legato al riconoscimento della libertà e della responsabilità delle parti, è che esse si manifestino decise a coinvolgerla, conoscendo la sua volontà a essere di aiuto per ogni buona causa. Quanto ci sta a cuore, in ogni caso, è che Russia e Ucraina mettano in atto colloqui seri e costruttivi per trovare una soluzione concordata”.
Pier Paolo Pasolini e i 33 processi a suo carico, dal vilipendio della religione al reato di oscenità: “Così diventò capro espiatorio dell’Italietta piccolo borghese”

Il dialogo tra chiese – L’attenzione vaticana riguarda anche il dialogo ecumenico. “Sia le Chiese ortodosse dell’Ucraina, sia il Patriarcato di Mosca sono istituzioni che hanno una grandissima rilevanza sociale“, spiega Parolin. “La loro voce è importante non solo per i fedeli che ad esse appartengono, ma anche per le autorità civili dei rispettivi Paesi. Esse possono pertanto offrire un validissimo contributo alla cessazione dell’attuale tragedia, cominciando a ricordare a tutti che, al di là di ogni differenza, l’altro è sempre un fratello da capire e amare, non un nemico da demonizzare ed eliminare. La Santa Sede considera pertanto utili e necessari gli appelli dei capi delle Chiese ortodosse a favore della pace e della difesa della vita umana. Trovo particolarmente bella e ispiratrice una recente intervista che l’arcivescovo Visvaldas Kulbokas, nunzio apostolico in Ucraina, ha rilasciato testimoniando la grande solidarietà che esiste in questi momenti drammatici non solo tra cattolici e ortodossi, ma tra tutti i membri delle confessioni e delle religioni presenti a Kiev. È un motivo di speranza e di luce in mezzo alle tenebre che attualmente avvolgono il Paese”.

I cattolici in Russia – Significative anche le affermazioni dell’arcivescovo di Mosca e presidente della Conferenza dei vescovi cattolici russi, monsignor Paolo Pezzi, che ha affidato le sue riflessioni a un libro appena pubblicato e scritto a quattro mani con il giornalista di Avvenire Riccardo Maccioni, intitolato “La piccola Chiesa nella grande Russia” (Ares). Nel testo il presule sottolinea che l’incontro tra il Papa e Kirill “ha aiutato soprattutto a superare, anche se non ci siamo ancora riusciti del tutto, quei muri di pregiudizio che ci accompagnano da secoli. Quell’incontro e la dichiarazione comune che ne è frutto sono stati utili a dare impulso a una testimonianza condivisa dell’essenziale della fede, dentro le realtà e le condizioni in cui viviamo. La base, però, non si sente molto coinvolta nel dialogo ecumenico, è abbastanza indifferente e diffidente. Ma questo vale in misura persino maggiore per la parte ortodossa”. Monsignor Pezzi è convinto che “quell’evento non ha lasciato tutto come prima, ma non ha portato neppure a un significativo avvicinamento. Parlerei di due tendenze: innanzitutto un certo autolesionismo interno alla Chiesa ortodossa per cui alcuni vescovi, non molti in verità, e un numero maggiore di sacerdoti si sono lamentati con il Patriarca per aver incontrato il Papa, producendo un certo malcontento, anche se soprattutto di tipo mediatico. Dall’altra parte ci sono state persone, presbiteri e semplici fedeli, che si sono sentite incoraggiate a conoscere le nostre Chiese, portando anche a scambi di visite. Credo che su base locale questo sia stato l’effetto più positivo dell’incontro tra il Papa e Kirill”. Il segnale eloquente di un cammino ancora molto in salita, ma che ora rischia di bloccarsi in un vicolo cieco.

Fonte
13/03/2022 08:29
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 42.378
Moderatore
Papa Francesco non è visto bene dagli alti papaveri suoi figuriamoci dagli ortodossi!
Il dialogo tra le chiese cristiane rischia di minare dal basso il potere dei vertici...
secondo loro meglio che ciascuno si coltivi il proprio orticello...

l'unione delle fedi sembra proprio ciò che non raccomanda la Bibbia in 2 Cor 6:14-18
[Modificato da Giandujotta.50 13/03/2022 08:34]
15/03/2022 11:15
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 968
www.ilfattoquotidiano.it/2022/03/14/papa-francesco-attacca-putin-e-il-vaticano-guarda-oltre-e-lora-di-un-patto-planetario/...
themegasabry
15/03/2022 11:35
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 42.378
Moderatore
Il FQ è chiaramente schierato...
fa politica.
a differenza di noi che per quanto possibilie ci limitiamo a osservare i fatti quotidiani.
Papa Bergoglio ha tanti nemici sparsi per il mondo non solo perchè ha una sua visione della chiesa non condivisa dai suoi alti papaveri
ma perchè anche lui fa politica, a modo suo.
15/03/2022 13:42
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 32.425
TdG
Re:
Giandujotta.50, 15.03.2022 11:35:

Il FQ è chiaramente schierato...
fa politica.
a differenza di noi che per quanto possibilie ci limitiamo a osservare i fatti quotidiani.
Papa Bergoglio ha tanti nemici sparsi per il mondo non solo perchè ha una sua visione della chiesa non condivisa dai suoi alti papaveri
ma perchè anche lui fa politica, a modo suo.



Ha nemici non solo sparsi per il mondo,ma anche nella sua stessa cerchia di collaboratori in vaticano.

Papa Francesco "è una catastrofe": il report segreto dei cardinali, complotto per farlo fuori?

"Questo pontificato è un disastro sotto molti o più aspetti, una catastrofe": queste le dure parole che si leggono in un memorandum che circola da qualche giorno tra i cardinali. Un chiaro atto di accusa contro Papa Francesco. Ignoto l'autore del documento, che si è firmato "Demos", ossia "popolo” in greco. Pur non essendo venuto allo scoperto, pare - come riporta l'Espresso - che si tratti di un profondo conoscitore della materia: "Non si può escludere che sia egli stesso un cardinale".

Sotto la lente ci finiscono innanzitutto i problemi economici: "La situazione finanziaria del Vaticano è grave. Negli ultimi dieci anni (almeno) ci sono stati quasi sempre deficit finanziari. Prima del Covid, questi deficit erano di circa 20 milioni di euro all'anno. Negli ultimi tre anni sono stati circa 30-35 milioni di euro all'anno". E poi dito puntato contro Bergoglio: "Il ruolo mutevole di papa Francesco nelle riforme finanziarie (progressi incompleti ma sostanziali nella riduzione della criminalità, molto meno riusciti, tranne che allo IOR, in termini di redditività) è un mistero e un enigma".


Le accuse contro il Pontefice riguardano anche il modo in cui sarebbe stato gestito il caso Becciu: "Il cardinale Becciu non è stato trattato con giustizia perché è stato rimosso dal suo incarico e privato delle sue dignità cardinalizie senza alcuna prova. Non ha ricevuto il giusto processo. Tutti hanno diritto a un giusto processo". E ancora: "Il papa a volte, se non spesso, governa con decreti pontifici, motu proprio, che eliminano il diritto di appello delle persone colpite. Molti membri del personale, spesso sacerdoti, sono stati sbrigativamente cacciati dalla curia vaticana, spesso senza una valida ragione". Per finire ci sono dei suggerimenti anche per il Papa che verrà, al quale si chiede di ripristinare l'unità della Chiesa, "non permettendo differenze dottrinali inaccettabili. La moralità dell'attività omosessuale sarà uno di questi punti critici".

Fonte
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 07:32. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com