Io l'ho trovato un albo insulso, con ben quattro diversi gruppi di personaggi che si seguono e inseguono in modo confuso, facendosi fuori un po' alla volta. La sceneggiatura non sembrava nemmeno di Manfredi, ma piuttosto di un Faraci o di un Nizzi, tanto mi è sembrata stiracchiata e diluita, piena di riempitivi muti e di balloon dove i personaggi si raccontano l'ovvio. Se Leonello Martini, quando arrivava a un punto morto, inseriva una tigre, Gianfranco Manfredi inserisce qualche nuovo personaggio fuori contesto. Ce ne fosse poi uno minimamente degno di nota o che riuscisse a strappare un moto di simpatia.
Di positivo c'è che Tex e Carson sono più o meno "corretti", nel senso che non fanno cazzate, ma sono anche abbastanza freddi e in certi punti discretamente defilati, conseguenza inevitabile del gran numero di personaggi che affollano la storia.
Mi è sembrata la prova stanca di un autore che, non avendolo peraltro mai amato, non aveva ormai più nulla da dire su Tex e che forse se n'è andato al momento giusto, anche se (pare) non per sua decisione.
Discorso diverso per Freghieri, che secondo me ha realizzato una prova davvero egregia. Una volta i fumetti si compravano principalmente per i disegni e, se anche le storie non erano buone, i più non ci facevano nemmeno caso. Credo che sia il modo giusto per intendere questo Texone: compratelo per i disegni e non ve ne pentirete.
[Modificato da Bill Pelton 27/06/2022 12:05]
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"Nel caso attuale, la giustizia la faremo a modo nostro, usando i mezzi che crederemo più opportuni, e quando saremo riusciti a identificare e smascherare i furbacchioni che hanno messo in piedi questa sporca storia, vi garantisco che ci sarà gran festa all'inferno!"