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Servatis a Maleficum - Gli Editoriali sulla TNA

Ultimo Aggiornamento: 21/02/2024 08:53
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24/10/2023 06:59
 
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TNA Ultimate X #15 - Who's the champ?
Mancano pochi giorni a No Surrender, ma soprattutto manca poco più di un mese a Bound For Glory, l’evento dell’anno, il Superbowl della TNA. Tante sono le faide che ci stanno appassionando e che continuano ad andare avanti nelle ormai imperdibili puntate di Impact: cercherò oggi di analizzarle tutte, partendo dalla storyline riguardante la cintura dei pesi massimi.

Il TNA Title è stato reso vacante per la seconda volta nella sua breve ma intensissima vita. La prima volta, nel giugno 2007, fu messa in palio in un King Of The Mountain strepitoso (uno dei migliori di sempre), che fu vinto da Kurt Angle dopo una devastante spear di Chris Harris su Christian Cage. Ora l’infortunio di Rob Van Dam per mano di Abyss ha costretto la TNA a privare The Whole F’N Show del titolo, ma devo ammettere che il modo in cui è stata gestita questa situazione mi ha lasciato con l’amaro in bocca. Mi aspettavo infatti un torneo con 32 o almeno 16 partecipanti, o magari una Battle Royal per decidere i finalisti, o qualche scontro con stipulazione particolare: niente di tutto questo, ci siamo ritrovati con un misero torneino tra i primi 8 del Ranking System, una classifica dalla quale è stato misteriosamente escluso Abyss. Una competizione del genere può andare bene per decidere il Number One Contender, non certo per assegnare la cintura più importante della federazione! Un’occasione sprecata, l’hype non solo per Bound For Glory, ma anche per lo stesso No Surrender sarebbe salito vertiginosamente se avessero fatto le cose per bene. A giocarsi la cintura ora restano Kurt Angle, Jeff Hardy, Mr Anderson e The Pope, che si affronteranno a No Surrender nelle semifinali di questo mini (ma proprio mini!) torneo. Personalmente, spero in una finale tra Angle e Dinero, ma è più probabile che sia Anderson a spuntarla contro The Pope. Ad ogni modo, spero che domenica questi quattro offrano un grande spettacolo, anche perché due di loro dovranno dimostrarsi all’altezza di disputare il main event di Bound For Glory.

Il feud tra Fortune e EV 2.0 sta andando alla grande e culminerà in un I Quit Match tra AJ Styles e Tommy Dreamer. I due hanno già dimostrato a Impact di trovarsi molto bene uno contro l’altro e di certo non mancheranno violenza e tanto, tanto sangue. Da vedere poi se e come interferiranno i membri delle rispettive stable, che hanno monopolizzato le ultime puntate di Impact con le loro risse. Per il risultato finale, il cuore dice AJ (come sempre, d’altronde), ma il cervello dice Dreamer, per il semplice fatto che la EV 2.0 deve arrivare alla resa dei conti di Bound For Glory con almeno una vittoria di spicco. La Fortune non è il solo nemico del team estremo: Abyss, la scheggia impazzita del roster, punta ad infortunare tutti i membri della stable, dopo ciò che ha fatto a Rob Van Dam. A No Surrender, The Monster affronterà Rhino in un Falls Count Anywhere Match, una stipulazione che era stata già usata dai due il 12 febbraio 2006: quel giorno fu la War Machine a vincere, ma stavolta non penso che l’ex campione ECW fermerà la folle corsa di Abyss. Anche la Fortune deve guardarsi da altri nemici, dato che Sting e Kevin Nash hanno giurato vendetta a Flair e compagni per l’attacco alle spalle avvenuto due settimane fa. Lo Stinger, tornato definitivamente coi gloriosi colori del Wolfpac, ha aiutato Nash a battere Jarrett: quest’ultimo aveva chiesto a Samoa Joe di guardargli le spalle, ottenendo un secco rifiuto. Il samoano potrebbe però rientrare nei suoi passi in futuro: il suo inserimento in una faida importante è assolutamente necessario in questo momento. Spero comunque che entro Bound For Glory si scoprano le vere intenzioni del duo Sting-Nash, che continua a pronunciare frasi criptiche e a non svelare il grande mistero.

Tutte queste grandi faide stanno togliendo parecchio spazio a Jay Lethal, Rob Terry, Hernandez e rendono difficile un loro ritorno nei piani alti. Lethal sembra non aver tratto alcun beneficio dal feud con Ric Flair, almeno per il momento: è vero, i due match sono stati molto belli, ma all’ex Black Machismo sembra mancare quel qualcosa in più che invece possiedono i veri main eventer. A Jay ora farebbe bene un lungo feud con Doug Williams per il titolo X-Division, anche perché avere come campione “colui che ha sconfitto Flair” ridarebbe prestigio alla cintura. Rob Terry non si è ancora ripreso dalla perdita del TV Title e sembra destinato a vagare nel limbo per molto tempo: la cocente sconfitta contro Jeff Hardy nel torneino valido per il titolo mondiale lo ha affossato ulteriormente, e il rischio licenziamento a mio avviso è alto. Un vero peccato, ho assistito puntata dopo puntata al lento ma costante miglioramento dell’atleta gallese e ritengo ancora che abbia un ottimo potenziale, che se sfruttato bene potrebbe darci un grande campione. Hernandez, invece, continua a non convincermi in singolo, e probabilmente è dello stesso avviso la dirigenza della TNA, che sta correndo ai ripari cercando di mettere sotto contratto El Zorro, il quale sembra destinato a far coppia proprio col Supermex. A No Surrender, come annunciato da Dixie Carter, esordirà un nuovo wrestler: sul web le ipotesi più accreditate sono Carlito, Mickie James e, in misura minore, Shane Helms. Dovessi scegliere tra questi tre, sicuramente andrei con Mickie, la quale farebbe fare un buon salto di qualità alla categoria femminile, ma ammetto che non mi dispiacerebbe vedere anche Carlito e Helms sul ring della Total Nonstop Action.

La divisione tag team quasi sicuramente perderà il Team 3-D: Ray e Devon non sembrano intenzionati a rinnovare il contratto che li lega alla TNA, anzi, si ipotizza persino un ritiro per loro. Nonostante ciò, la categoria gode di ottima salute, con ben quattro coppie in gran forma e un’altra che comunque va bene come “tappabuchi”. A No Surrender, i Motor City Machine Guns se la vedranno con i London Brawling, il nuovo, affiatatissimo team formato da Brutus Magnus e Desmond Wolfe. Questi ultimi sono stati anche protagonisti di un divertentissimo siparietto a Impact, nel quale andavano a fare spese insieme alla bella Chelsea. Il mio pronostico va con i Guns, ma ad ogni modo credo che vedremo un incontro interessante, vista la grande bravura dal punto di vista tecnico dei quattro. Sabin e Shelley hanno di recente avuto la meglio sui Generation ME, i quali comunque si sono ben comportati, lasciando più volte il pubblico a bocca aperta con le loro eccezionali combo. I Beer Money sono impegnati nel feud tra Fortune e EV 2.0, ma è probabile che tra qualche mese tornino a competere per le cinture: un nuovo title reign è d’obbligo per loro, almeno entro la prima metà del 2010. Gli Ink Inc. continuano a dimostrarsi mediocri, ma è sempre meglio avere un tag team di riserva da usare al momento opportuno. Sulla X-Division uso solo il termine “non pervenuta” e così mi accingo a parlare della divisione femminile. Le originali Beautiful People sono finalmente tornate insieme, con l’obiettivo di contrastare l’arrogante Madison Rayne e la misteriosa motociclista: resta da vedere, una volta concluso il feud, se Angelina e Velvet resteranno nelle file dei “buoni”, loro che da heel hanno sempre dato il meglio. Mentre Taylor Wilde, Hamada e Sarita faticano a trovare spazio, sembra che ci saranno dei nuovi innesti nel roster: i nomi sono quelli di Katie Lea, Christina Von Eerie e Becky Bayless (quest’ultima mi lascia perplesso, dato che in SHIMMER non le fu mai permesso di lottare, ma ebbe solo il ruolo di intervistatrice), il sogno resta sempre Mickie James.

E anche questa quindicesima edizione dell’Ultimate X si è conclusa: per consigli, critiche, ecc. vi invito, come sempre, a scrivermi all’indirizzo e-mail alessandro_servatis@hotmail.com

If you don’t know… Now you know!
24/10/2023 18:41
 
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Continuavo imperterrito a credere in Rob Terry [SM=x5891211]
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Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
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29/10/2023 15:10
 
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TNA Ultimate X #16 - TEN TEN TEN: una data storica?
E’ iniziato il conto alla rovescia per quello che dovrebbe essere l’evento dell’anno, quel Bound For Glory che quest’anno, finalmente, dopo tanti successi a metà, potrebbe far fare il decisivo salto di qualità alla federazione intera. I feud stanno andando avanti in attesa di quel giorno, quel 10 ottobre 2010 che viene pubblicizzato in ogni modo, e siamo tutti ansiosi di sapere quale sarà la grande sorpresa che cambierà il volto della compagnia per sempre. Una cosa però è sicura: a Bound For Glory avremo finalmente un campione del mondo, ed è proprio da questo punto che voglio partire oggi, per poi analizzare anche le altre appassionanti storyline con le quali la TNA ci sta intrattenendo in questo periodo.

Kurt Angle, Jeff Hardy, Mr Anderson: saranno questi tre a contendersi la cintura a Bound For Glory, un titolo che è rimasto vacante dopo l’infortunio occorso a Rob Van Dam. A No Surrender, Angle e Hardy hanno dato vita a un match incredibile, monumentale, di quelli che ci ricorderemo a lungo; una settimana e mezzo dopo, a Impact, sono riusciti a regalarci un altro grande incontro. Entrambe le contese sono finite in pareggio e così Eric Bischoff ha deciso di inserire entrambi nel match titolato, nonostante il parere contrario di Dixie Carter: ciò potrebbe creare dei dissidi tra i due. Mr Anderson ha invece avuto la meglio su The Pope al termine di un incontro molto combattuto; il postmatch è stato parecchio strano e ha dimostrato come ancora oggi la TNA faccia suo lo slogan Cross The Line, visto che Anderson si è comportato da vero heel prendendosi gioco del rivale, ma ottenendo comunque l’appoggio del pubblico. L’ex Mr Kennedy è attualmente il più tifato tra gli atleti della federazione e questo lo porta a essere il favorito nel triangolare che andrà in scena il 10 ottobre. Tuttavia, il coinvolgimento dei “They” potrebbe cambiare le carte in tavola, visto che ancora non sappiamo da che parte staranno. Abyss continua a invocarli a gran voce e nell’ultimo Impact è persino arrivato a torturare due addetti ai lavori: uno di loro è stato addirittura marchiato a fuoco! Il Mostro sembra inarrestabile, ha appena sconfitto la sua vecchia nemesi Rhino e non sappiamo ancora chi troverà nel suo cammino a Bound For Glory.

Chi, nonostante un paio di sconfitte e un titolo perso, gode di ottima salute è sicuramente la stable Fortune, capitanata da un AJ Styles che quest’anno è diventato finalmente uno dei grandi “nomi” del wrestling. A No Surrender, The Phenomenal è riuscito a vincere un violentissimo I Quit Match contro Tommy Dreamer, il quale nella successiva puntata di Impact ha elogiato tutta la Fortune, sancendo il ritiro della EV 2.0 dalle scene. Per tutta risposta, AJ e compagni hanno pestato a sangue Tommy e ora ci si aspetta una resa dei conti tra le due stable nel pay per view del 10 ottobre. L’unica nota stonata di questo segmento è stata la sfida Kendrick-Morgan, con vittoria del primo: si spera che sia stato solo un fuoco di paglia, un po’ come quella vittoria di Shannon Moore su A-Train a Smackdown! qualche anno fa. Quel che è certo è che la EV 2.0 ha aiutato moltissimo la Fortune a crescere e Dreamer ha regalato l’ennesima vittoria di spicco a Styles. Non dimentichiamoci poi che AJ detiene ancora il titolo televisivo, una cintura a cui sta dando prestigio dopo un periodo buio. Spero poi che il feud a distanza tra Mick Foley e Ric Flair possa sfociare in uno scontro epico a Bound For Glory: queste due leggende si meritano le luci della ribalta ancora una volta. Parlando di veterani, Jeff Jarrett ha trovato un solido alleato in Samoa Joe nella battaglia che li vede opposti a Kevin Nash e Sting, i quali, però, forse hanno già pronta la contromossa. Nell’ultimo Impact li abbiamo visti per un attimo insieme a The Pope, uno che a No Surrender ha visto il pubblico voltargli le spalle e che a Impact non è riuscito a parlare col troppo indaffarato Eric Bischoff. Se sorgerà davvero un’alleanza tra gli “scontenti”, Jarrett e Joe dovranno assolutamente correre ai ripari.

Se mi chiedessero qual è stato il segmento parlato che più mi è piaciuto nella puntata di Impact del 16 settembre, non avrei dubbi a riguardo: i Generation ME si sono dimostrati davvero convincenti al microfono, a dispetto di chi pensava che fossero il classico duo di “svolazzoni” completamente anonimo. Sono riusciti a dare una giustificazione coerente al loro heel turn di No Surrender (avvenuto dopo un match spettacolarissimo contro i Motor City Machine Guns) e si sono imposti come il simbolo delle nuove generazioni, composte da ragazzini egoisti ed egocentrici, che vogliono tutto subito. I due fratelli non si sono messi scrupoli quando hanno infortunato Alex Shelley, semplicemente perché questo era il modo più veloce per aggiudicarsi le cinture: peccato però che Chris Sabin non sia d’accordo e li abbia attaccati, non riuscendo tuttavia ad avere la meglio. Ora mi aspetto un ritorno in grande stile di Alex Shelley e soprattutto un grande incontro a Bound For Glory, di quelli che ci faranno ringraziare ancora una volta la TNA di dare così tanta importanza alla divisione tag team, che nel 2010 sta vivendo il suo anno migliore dopo il biennio 2004-2005 (quando c’erano America’s Most Wanted, Triple X, Naturals, Team Canada, 3 Live Kru e Team 3-D). Mi dispiace però che i London Brawling non abbiano potuto dire la loro, complici i problemi personali di Desmond Wolfe, al quale auguro una pronta e veloce “guarigione”. Il Team 3-D va sempre più verso il ritiro, i Beer Money sono sempre impegnati nel feud tra Fortune e EV 2.0 e gli Ink Inc. restano un ottimo rincalzo in quella che è una grandissima categoria.

La X-Division ha finalmente ricevuto uno scossone, ma non sono sicuro la direzione intrapresa sia quella giusta. Il regno di Douglas Williams, fatto di difese contro avversari non all’altezza (Shannon Moore, Brian Kendrick e un Sabu svogliatissimo che a No Surrender ha sbagliato quasi ogni mossa) si è concluso a Impact, quando Jay Lethal si è aggiudicato il titolo al termine di un buon incontro. La vittoria ha dato molto più risalto all’ex Black Machismo, che è finalmente uscito dal periodo di crisi nera iniziato dopo la vittoria su Flair, che non al titolo stesso, simbolo di una divisione che sta pian piano scomparendo. La sfida di Douglas Williams, il technical wrestler che odiava gli atleti spettacolari, sarebbe stata ben più appassionante se fossero stati altri i nomi coinvolti (ridarci Sonjay Dutt o Petey Williams, anche solo per una sera, non sarebbe stato male) e se i suoi avversari avessero dimostrato quel senso di appartenenza alla X-Division che in periodi diversi aveva permesso ai vari Chris Sabin, Sonjay Dutt, Jay Lethal, ecc. di respingere “invasori” ben più grossi di loro, come il Team 3-D e Kevin Nash. Bisognerebbe lavorare molto su questo, ma dubito che a Bound For Glory avremo un cambio di tendenza, anzi, aspettiamoci di vedere l’incontro per il titolo della X-Division come match di apertura.

La divisione femminle, al contrario, continua a progredire, e col ritorno di Tara la qualità dei match è destinata ad aumentare. Sembra poi che Mickie James abbia finalmente raggiunto l’accordo della TNA, che non avrebbe potuto fare un acquisto migliore: oltre ad essere un’eccelsa lottatrice, Mickie è anche un grande “nome” nel nostro business, dall’alto dei suoi titoli conquistati in WWE. In questi ultimi mesi è stata sorprendente la crescita di Madison Rayne, che è riuscita a farsi odiare da tutti e ha, di fatto, costretto il pubblico a prendere le parti di Angelina Love e Velvet Sky, che solo un anno e mezzo fa erano il duo più odiato della storia della divisione Knockout. Angelina e Velvet hanno salvato Lacey Von Erich dagli attacchi della Rayne e di Tara, ma ancora non sappiamo quale sarà il match di Bound For Glory. Taylor Wilde e Hamada ora compaiono abbastanza spesso in tv e restano l’unica speranza per rilanciare i titoli tag, che finora si sono dimostrati completamente inutili; a questo punto assumere qualche coppia vera e propria, come le Canadian Ninjas o le Experience, non sarebbe una cattiva idea. Chi invece non riesce proprio a trovare spazio è Sarita, sicuramente penalizzata da un heel turn avvenuto nel momento sbagliato: potrebbe esserci il licenziamento per lei e in questo caso si tratterebbe dell’ennesimo talento sprecato malamente dalla TNA.

Per oggi è tutto, ricordatevi che per qualsiasi cosa potete scrivermi all’indirizzo e-mail alessandro_servatis@hotmail.com

If you don’t know… Now you know!
29/10/2023 23:19
 
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"E’ iniziato il conto alla rovescia per quello che dovrebbe essere l’evento dell’anno, quel Bound For Glory che quest’anno" - che ripetizione [SM=p6430683]

Io che elogio i Bucks? Colpo di scena, pensavo di averli sempre odiati, invece c'è stato un periodo in cui non mi facevano schifo [SM=p6430679]
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Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
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30/10/2023 04:52
 
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Anche a me piacevano in TNA, poi il rigetto più profondo. [SM=p6026369]
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04/11/2023 06:28
 
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TNA Ultimate X #17 - What's the story? Bound For Glory!
Finalmente ci siamo: mancano solamente due giorni a Bound For Glory, da sempre pubblicizzato come il pay per view più importante dell’anno, giunto ormai alla sua sesta edizione. Insomma, ne è passata di acqua sotto i ponti da quando Rhino arrivò a vincere ben tre match di fila, aggiudicandosi l’allora NWA World Title e vivendo il suo momento di gloria; ebbene, la War Machine è ancora lì, in TNA e nella card del pay per view, così come l’atleta che privò del titolo, Jeff Jarrett. Ad onor del vero, tutti i campioni e gli sfidanti delle precedenti edizioni di Bound For Glory sono ancora nella federazione di Orlando, e questo dovrebbe far riflettere coloro che parlano della TNA come di un covo di mercenari, di una terra di conquista per gli ex WWE. Notiamo poi come, a parte Rhino, nessun ex WWE abbia mai vinto la cintura in questo pay per view, almeno fino a quest’anno; la cintura è sempre passata di mano, 2009 a parte, quando il grande AJ Styles riuscì a interrompere la striscia vincente di Sting (tre titoli vinti su altrettante partecipazioni a Bound For Glory), gettando le premesse per il title reign più lungo della storia del TNA Title. Ma questo pay per view non si basa solo sul match per il titolo, Bound For Glory significa anche Monster’s Ball, grandi match femminili (non dimentichiamoci che la prima campionessa fu incoronata proprio durante questo evento), scontri epici come quello tra Kurt Angle e Jeff Jarrett del 2008. Quest’anno la card si presenta molto solida, anche se soffre di un’assenza importante.

E’ di pochi giorni fa la notizia che Hulk Hogan non prenderà parte a Bound For Glory a causa dei suoi gravissimi problemi alla schiena: sembra uno scherzo del destino, se si pensa che il pay per view fu originariamente pensato nel 2003 proprio quando Hulk stava per firmare per la TNA (ricordate la famosa chitarrata di Jarrett in Giappone?), ma un infortunio al ginocchio fece saltare tutto. Ad ogni modo, il motivo principale per cui si attende questo pay per view con trepidazione non è rappresentato né dai match in sé né dalla curiosità per le sorti del World Title, bensì dalla rivelazione dei “They” tanto invocati da Abyss, che dovrebbero darci tutte le risposte su una storyline misteriosa che dura da diversi mesi e che ha coinvolto anche Sting, Kevin Nash e Samoa Joe. Chi sono “Loro”? Atleti di un’altra federazione? Lottatori di un’altra nazione? Dirigenti? O sono Hogan e Bischoff, i quali si sono comportati in modo troppo ambiguo per non finire nella lista degli indiziati? Queste e tante altre sono le ipotesi che ho letto sul web, l’unica cosa certa è che la TNA si è presa un grandissimo rischio, puntando tutto su questa storyline che, qualora dovesse rivelarsi un flop, farebbe perdere credibilità a una federazione che già in passato ha commesso gravi errori, abusando della parola “grande annuncio che cambierà la storia della compagnia”. Ma è ancora presto per esaltare o calunniare una storyline della quale ancora non sappiamo l’esito: penso che sia meglio concentrarsi sui match annunciati, che per ora sono sei ma che probabilmente verranno affiancati da un incontro valido per il titolo X-Division, una cintura che di questo passo rischia di assumere il valore del World Drinkin’ Title.

Il TNA World Title verrà finalmente assegnato, dopo diversi mesi in cui è rimasto vacante a causa dell’infortunio subito dall’allora campione Rob Van Dam. Se lo contenderanno tre atleti molto diversi tra loro: l’eroe olimpico Kurt Angle, l’enigmatico Jeff Hardy e il re degli “assholes” Mr Anderson. Che ci piacciano o no, che si parli del loro passato in WWE (come se fosse un motivo per discriminarli: mi ricorda i discorsi dei “professorini” del calcio che si lamentano perché una squadra che si chiama Internazionale ha pochissimi italiani nella sua rosa), questi sono i tre atleti più amati dal pubblico in questo momento, per cui è logico che ci siano loro nel main event. E’ necessaria, infatti, una sfida tra topface per insinuare il dubbio nei cuori dei fans, che si chiedono insistentemente chi dei tre passerà dalla parte dei “cattivi”, chi insomma è il pupillo dei “They”. Abyss è riuscito a mischiare bene le carte in tavola, attaccando tutti e tre; c’è persino la possibilità che nessuno tradisca, che sia una sfida leale fino alla fine e che solo nel postmatch “Loro” si schierino con o contro il nuovo campione. Insomma, gli scenari possibili sono tantissimi, mentre sul piano tecnico la semplice presenza di Kurt Angle dovrebbe essere una garanzia; vedremo poi come si comporterà Mr Anderson, indiscutibile come personaggio ma ancora non del tutto convincente sul ring, mentre siamo sicuri che i rischi più grandi se li prenderà Jeff Hardy, il quale proprio nel corso del primo Bound For Glory ci regalò uno spot indimenticabile. Per la vittoria finale, punto tutto su Angle, sia perché ha dichiarato che se non conquisterà il titolo si ritirerà ed è alquanto improbabile che smetta proprio ora, sia perché i suoi avversari mi sembrano ancora immaturi per diventare campioni; Anderson in particolare verrebbe a parer mio “bruciato” da un’eventuale vittoria con tanto di turn heel. Inoltre, Kurt nelle contese titolate a Bound For Glory ha sempre perso, ed è ora di regalargli un momento di vera gloria facendogli alzare la cintura al cielo al termine del pay per view.

Ammetto di aver sentito la mancanza di AJ Styles e dei suoi incredibili bump nel Lethal Lockdown di quest’anno: The Phenomenal era infatti impegnato nella difesa del titolo contro The Pope e non potè far parte del Team Flair. Per fortuna, la TNA ha deciso di accontentarmi, organizzando un altro Lethal Lockdown che dovrebbe mettere la parola fine al feud tra la Fourtune, capitanata da AJ Styles e la EV 2.0, guidata da Tommy Dreamer. Tra gli ex-ECW c’è anche quel Rhino che trionfò nel primo Bound For Glory e che si troverà contrapposto al vincitore del main event dell’ultima edizione: sono anche questi piccoli particolari a farmi apprezzare un pay per view che parte dal passato per costruirsi un gran futuro. Il feud tra le due stable è stato gestito in maniera superlativa e si appresta ad essere concluso nel modo migliore, con un match violentissimo nel quale il sangue scorrerà a fiumi. Occhi puntati sui due leader, Dreamer e Styles: molto probabilmente saranno loro a decidere il match, e mi aspetto anche uno spot sul tetto della gabbia. L’incognita più grande è però rappresentata da Raven, il quale ha sempre svolto un ruolo ambiguo all’interno della stable, non partecipando mai a nessun match e risultando poco incisivo nelle risse. Sapendo il suo odio profondo nei confronti di Dreamer, possiamo aspettarci di tutto; la Fourtune è invece più unita che mai e sembra una corazzata pronta a spazzare via tutto e tutti. Per questo penso che alla fine saranno AJ e compagni a vincere, provocando lo scioglimento della EV 2.0, stable che ha svolto egregiamente il proprio lavoro, regalando credibilità e prestigio alla Fourtune. Tanto di cappello, poi, per il Last Man Standing Match tra Mick Foley e Ric Flair, del quale parlerò nel prossimo numero per non fare spoiler: questi due atleti leggendari meritano solo rispetto per ciò che riescono ancora a dare sia sul ring che al microfono.

Rob Van Dam torna a combattere in pay per view dopo l’infortunio patito mesi fa per opera di Abyss: lo scontro fra i due è d’obbligo e la stipulazione si chiama Monster’s Ball. Originariamente, in questa tipologia di match si sfidavano dei lottatori che erano rimasti in isolamento per diversi giorni, ma questa particolarità è stata tolta quasi subito e ora il Monster’s Ball non è altro che un Hardcore Match. Abyss ha partecipato a tutti i Monster’s Ball Match andati in scena a Bound For Glory, riuscendo a vincerne soltanto due, nel 2007 (quando ebbe la meglio su Rhino, Black Reign e Raven) e nel 2009 (quando schienò il leggendario Mick Foley). RVD però viene dalla ECW, quindi si può dire che un match del genere sia la sua specialità; insomma, con queste premesse, siamo sicuri che il Monster’s Ball Match si giocherà la palma di “match più violento del pay per view” col Lethal Lockdown. Proprio in questo caso, la differenza può farla Janice, la mazza chiodata di Abyss, un’arma dall’aspetto spaventoso che non è ancora stata usata on screen: penso che sia arrivato il momento di farla esordire, sempre che uno dei due contendenti sia disposto ad assumersi certi rischi. L’ossessione di Abyss per “Loro” e per la loro presenza nel pay per view si è manifestata nelle ultime settimane, col Mostro che è arrivato a marchiare a fuoco alcuni addetti ai lavori, ripetendo continuamente “Ten Ten Ten!” (che sta per 10 ottobre 2010, la data di Bound For Glory); c’è da aspettarsi quindi che “They” possano mostrarsi in questo match, ma a mio avviso potrebbero anche avere così tanta fiducia in Abyss da decidere di intervenire solo nel main event. Rob Van Dam è il mio favorito per la vittoria finale, poiché difficilmente un atleta perde il suo primo match dopo essere rientrato dall’infortunio; tuttavia, mi aspetto un feroce attacco da parte di Abyss subito dopo la fine dell’incontro.

La nuova incarnazione del Wolfpac, formata da Kevin Nash, Sting e The Pope D’Angelo Dinero, ha sfidato Jeff Jarrett, Samoa Joe e Hulk Hogan in un six man tag team match. Ora sappiamo che The Hulkster non potrà prendere parte al match, ma verrà trovato sicuramente un sostituto: ora non so se la TNA sceglierà qualche free agent o magari andrà a ripescare qualche stella del passato, ma se sceglierà qualcuno già presente nel roster, gli unici face che non hanno un match a Bound For Glory sono Rob Terry, The Amazing Red, Eric Young e gli Ink Inc. Considerando che The Amazing Red è troppo leggero, Eric Young ha la gimmick del perfetto idiota (e pensare che un anno fa questo atleta era all’apice della sua carriera) e gli Ink Inc. sono impresentabili come lottatori singoli, ecco che Big Rob potrebbe prendere parte alla contesa, ma ricordiamoci che questa è soltanto una mia ipotesi. Più che per la qualità del match, garantita comunque da The Pope e Samoa Joe, qua si rischia di passare alla storia per il finale, che al momento è apertissimo e potrebbe dare finalmente un senso alle frasi criptiche che Sting continua a pronunciare da marzo. Anche questo, come il main event e il Monster’s Ball, è un incontro nel quale è probabile l’intervento dei “They”, ma non sappiamo assolutamente a favore di chi. In uno dei due team ci sono due veterani e un giovane, nell’altro sarebbe dovuta accadere la stessa cosa, ma comunque ora come ora abbiamo un veterano e un giovane. Con questo mix, il tradimento è dietro l’angolo, ma resta da vedere chi sta giocando sporco e chi invece è sempre stato limpido, sincero. Se ci fosse stato Hogan, non avrei avuto dubbi sui vincitori del match, ora ho qualche riserva ma resto comunque del parere che saranno Jarrett, Joe e il loro partner ad aggiudicarsi la contesa, con Nash che, per logica, dovrebbe subire lo schienamento finale, dato che Dinero è già stato affossato dalle recenti sconfitte contro Anderson e Joe, mentre Sting, dopo ben quattro anni nel main event e tre titoli vinti a Bound For Glory, non merita una tale umiliazione.

Restano il match per i Tag Team Titles e quello per la cintura femminile. Il primo vede i Motor City Machine Guns opposti agli arroganti Generation ME. Dei fratelli Buck ho già parlato nel numero scorso, ma aggiungo che la frase “It’s all about us”, oltre a essere un’involontaria citazione di una canzone delle Tatu (ma d’altronde, io non ho forse citato un disco storico nel titolo di questo editoriale? Invito voi a indovinare quale), è uno slogan perfetto, che descrive alla perfezione il grande egoismo di una nuova generazione che non riesce a vedere al di là del proprio naso. Sabin e Shelley, invece, sono passati dall’altra parte della barricata, non sono più i menefreghisti di un tempo, hanno imparato a combattere col cuore e a prendere le cose seriamente. Salvo sorprese da parte della X-Division (ma, personalmente, ne dubito), questo sarà il match più spettacolare della serata, con grandi voli da parte di entrambi i team. Secondo me vinceranno i Machine Guns, che meritano la consacrazione a Bound For Glory, mentre la Generation ME avrà modo di rifarsi più in là: i due fratelli hanno già ottenuto la loro piccola vittoria, dimostrando una grande personalità e delle buone mic skills.

La Fatal Four Way per il Knockout Title è decisamente intrigante, se poi aggiungiamo l’eventuale incognita Mickie James, che se esordisce a Impact potrebbe svolgere il ruolo di arbitro speciale della contesa, rischiamo di assistere al match femminile dell’anno. Angelina Love difenderà il titolo dall’assalto della sua amica Velvet Sky e delle sue arcinemiche Madison Rayne e Tara: nessuna alleanza stavolta, ognuna combatterà per sé stessa e per portare a casa l’ambito trofeo. Le lacune tecniche della Sky saranno sicuramente compensate dalle altre tre lottatrici: in particolare mi aspetto molto da Madison Rayne, in costante crescita da quando conquistò il titolo in quel di Lockdown. Se la TNA ha puntato molto su di lei è proprio perché conosce il suo grande potenziale, che infatti è venuto fuori nel match con Tara e in quello con Roxxi; al contrario, la Love continua a non convincere né come campionessa né come topface. Quest’ultimo ruolo le potrebbe essere presto tolto da Mickie James ed è proprio per questo che punto sulla vittoria di Tara, dato che serve una “cattiva” da contrapporre alla nuova Knockout, creando anche i presupposti per un dream match, cosa che al momento la Rayne non è in grado di fare.

Per oggi è tutto, non mi resta che augurarvi un buon Bound For Glory e ricordarvi che potete scrivermi a questo indirizzo: alessandro_servatis@hotmail.com

If you don’t know… Now you know!
04/11/2023 10:12
 
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"gettando le premesse per il title reign più lungo della storia del TNA Title" che ripetizione [SM=p6430653]

"Ora sappiamo che The Hulkster non potrà prendere parte al match, ma verrà trovato sicuramente un sostituto: ora non so" pure qui [SM=p6430683]

La frecciatina contro chi criticava l'Inter [SM=p6430679]

"LA fatal four way"? Non si dice "Il fatal four way"? Qui sono molto indeciso.

"Mickie James, che se esordisce a Impact potrebbe svolgere il ruolo di arbitro speciale della contesa" ma soprattutto " in quel di Lockdown" - MI PRENDEREI A TESTATE DA SOLO [SM=p6430653]
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Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
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10/11/2023 08:57
 
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TNA Ultimate X #18 - They're here!!!!
Bound For Glory è stato consegnato agli archivi, ma l’eco di questo pay per view si sente ancora a distanza di quasi due settimane, più per il finale che per altro, a dire il vero. Sul piano del lottato è stato un buon evento, ma nulla di più, sicuramente inferiore alle edizioni migliori (2007 in primis); insomma, la strada per far diventare Bound For Glory “La Wrestlemania della TNA” è ancora lunga, ma già un eventuale passaggio alle quattro ore potrebbe essere un primo passo. Ma parliamo del finale shock, con la rivelazione che aspettavamo da mesi: tanti hanno formulato delle ipotesi sull’identità dei “They”, alcuni hanno pure indovinato qualcosa, ma nessuno ha centrato in pieno l’obiettivo. Alla fine “Loro” altri non erano che Hogan e Bischoff, i quali hanno trovato validi alleati in Abyss, Jeff Jarrett e Jeff Hardy, con quest’ultimo che ha conquistato il primo TNA World Title della sua carriera (e anche il primo titolo in TNA, dato che il suo primo stint nel 2004 non gli aveva portato neanche una cintura, ma solo problemi con la dirigenza, sospensioni e sconfitte cocenti, l’ultima delle quali contro Monty Brown). Nella successiva puntata di Impact, la Fourtune si è alleata con “Loro”, mentre Sting e Kevin Nash hanno preso le distanze dal nuovo gruppo, avviandosi verso il definitivo ritiro. Molti si aspettavano sicuramente di più, visti anche gli annunci in pompa magna fatti dalla TNA, io invece mi reputo ampiamente soddisfatto: insomma, questa storyline non è nulla di rivoluzionario, non cambierà per sempre la storia del wrestling, ma la arricchirà con nuovi capitoli e con dei momenti epici.

Quando parlo di “momenti epici” mi riferisco a scene come quella che ha visto Ric Flair abbracciare Hulk Hogan durante Impact, mettendo fine a una faida durata circa vent’anni: in quegli istanti ho pensato alla mia infanzia, quando sulle riviste di wrestling leggevo di Hogan, l’eroe della WWF, e di Flair, il cattivo della WCW, due icone contrapposte già prima di incontrarsi. Poi Ric approdò alla WWF e fece perdere il titolo a Hogan alle Survivor Series, tutto sembrava pronto per il match del secolo ma non si fece nulla; si dovette aspettare il 1994, con l’approdo di Hulk in WCW e la sfida in pay per view che gli regalò subito il primo titolo nella federazione di Atlanta. Nel 1996 iniziò l’era dell’nWo e i ruoli si invertirono, con Hollywood Hogan che divenne il top heel e Ric Flair che passò dalla parte dei buoni, riuscendo anche a soffiare il titolo al rivale nei primi mesi del 1999. Nel 2000, dopo l’ennesimo feud (Team Package vs Hogan & Sting, una storyline di cui si ricordano in pochi ma che riuscì a regalare qualche match piacevole), i due si trovarono dalla stessa parte per la prima volta, grazie alla presenza di un nemico comune, la stable New Blood, capitanata da Vince Russo e quell’Eric Bischoff che a Impact era sul ring a festeggiare con loro. Il sodalizio durò pochissimo, per Hogan arrivò quel fatidico Bash At The Beach 2000 in cui subì uno screwjob al quale partecipò un altro suo attuale alleato, Jeff Jarrett; Hulk e Ric si ritrovarono due anni dopo in WWE e la rivalità riiniziò, col primo che riformò l’nWo su ordine di McMahon, proprio per annientare Ric Flair. Qualche mese dopo i ruoli si invertirono, The Nature Boy passò dalla parte dei cattivi, mentre Hogan fu turnato face a furor di popolo, arrivando addirittura a vincere il titolo mondiale: assistemmo a uno scontro tra i due a Raw, che fu vinto da Hulk, come la maggior parte dei match tra i due. Per sette anni i due non si incontrarono più, fino a quella tournèè in Australia nel novembre 2009, durante la quale assistemmo a diversi violentissimi match tra queste due leggende. E arriviamo a quest’anno, all’approdo dei due in TNA, agli scontri iniziali… e ora l’abbraccio, quell’abbraccio che mette fine a tutto, che li porta dalla stessa parte per la prima volta dopo più di vent’anni, escludendo la già citata parentesi nel 2000. Scusate se mi sono dilungato, ma era giusto rendere un piccolo omaggio a questo feud leggendario, portato avanti in federazioni diverse e che ha visto a Impact la sua conclusione.

Un momento che non passerà alla storia come quello che ho appena citato, ma che resta comunque importante, è rappresentato dal turn di Jeff Hardy, un atleta che in carriera è quasi sempre stato face. Dopo aver conquistato il titolo grazie all’aiuto di Hogan e Bischoff e aver colpito Rob Van Dam con la cintura appena conquistata, Jeff ha rafforzato il suo nuovo status a Impact, massacrando RVD e Mr Anderson con delle poderose sediate. Tuttavia, questo nuovo Jeff Hardy non mi ha colpito tanto per le sue azioni, bensì per le espressioni del suo viso e per il promo che ha fatto nel backstage, dove si è definito “L’Anticristo del wrestling”, sfoderando delle mic skills finalmente all’altezza. Non parliamo poi di quando ha schienato Anderson a Bound For Glory, la sua espressione imperturbabile faceva paura: Jeff è diventato un personaggio da temere, un signore oscuro dai comportamenti imprevedibili, e non penso di essere l’unico che lo trova molto simile al Joker interpretato da Heath Ledger in “The Dark Knight”. Resta da decidere il suo avversario a Turning Point, visto che la sfida tra Rob Van Dam e Mr Anderson è finita in no contest: credo che alla fine sarà RVD ad affrontare il suo ormai ex amico, in un match che si preannuncia molto spettacolare. Hardy sarà sicuramente agevolato da Hogan e Bischoff, i quali ormai fanno il bello e il cattivo tempo in TNA, permettendosi di trattare in malo modo una Dixie Carter ormai abbandonata da tutti e “svuotata” di tutti i suoi poteri. Tra i primi a fare le spese del nuovo regime c’è The Pope, abbandonato da Kevin Nash e Sting e costretto ad affrontare, da solo, tutta la Fourtune: l’atleta di colore si candida, insieme a Mr Anderson e a Kurt Angle, come uomo di punta della nuova “resistenza”, che si opporrà allo strapotere di Hogan e i suoi.

Kurt Angle si sarebbe dovuto ritirare a Bound For Glory, come aveva promesso, ma pare che, visto il finale controverso del pay per view, stia per tornare sui suoi passi. La rivalità con Jeff Jarrett, infatti, è troppo aspra per rinunciare a un terzo match, dopo quelli, favolosi, di Bound For Glory 2008 e Genesis 2009. Il King Of The Mountain è tornato al fianco di Eric Bischoff, suo alleato ai tempi del New Blood, ma suo grande nemico all’inizio di quest’anno, per riprendersi il ruolo che gli spetta nella federazione che ha fondato, ma anche per rovinare la carriera e la vita di Angle. I due stanno nuovamente portando il feud sul personale, lanciandosi frecciatine sul matrimonio tra Jarrett e l’ex moglie di Kurt, la bella Karen; inoltre, l’eroe olimpico ha voluto ricordare che dal settembre 2006 (il mese in cui Angle approdò in TNA) a oggi, Jeff Jarrett ha ottenuto “zeru tituli”, tanto per citare un grande di un altro sport. Questo feud promette scintille, ma intanto vorrei chiarire una cosa su Jarrett: sinceramente, non penso che fosse d’accordo con Hogan e Bischoff sin dall’inizio, ma abbia cambiato idea dopo le continue umiliazioni subite da Easy E, il quale gli ha fatto capire che uno come lui è meglio averlo come alleato piuttosto che come nemico. Ad ogni modo, Jeff non deve guardarsi solo da Angle, ma anche da un Samoa Joe assetato di vendetta, dopo essere stato tradito a Bound For Glory e costretto ad affrontare Kevin Nash, Sting e The Pope contando sulle sue sole forze. Joe alla fine è stato costretto alla resa, facendosi schienare da Nash dopo una devastante Jacknife Powerbomb, ma il suo spirito guerriero è rimasto intatto ed è pronto a esplodere nuovamente contro chiunque gli capiti a tiro.

A Impact, Joe ha affrontato Abyss in un match finito in no contest; il Mostro è un altro che è uscito sconfitto a Bound For Glory, ma che ha trovato nuova linfa vitale con la rivelazione dei “They”, che tanto aveva profetizzato per mesi. Abyss ha fatto una sorta di giuramento di fedeltà a Hogan e Bischoff e loro, che sono stati bravissimi a “manipolarlo”, lo useranno sicuramente per liberarsi di avversari scomodi, il primo dei quali, a parer mio, potrebbe essere Mr Anderson. Un feud che sembrava destinato a concludersi a Bound For Glory e che invece continuerà per qualche mese è quello tra Fourtune e EV 2.0, con quest’ultima stable che ha ripreso fiducia dopo lo schienamento di Tommy Dreamer ai danni di AJ Styles nel Lethal Lockdown. Il gruppo “estremo” ha recentemente perso Rhino, che non ha rinnovato il contratto con la TNA, ma potrebbe trovare un nuovo alleato in Rob Van Dam; la Fourtune al momento resta la stessa, ma l’alleanza con “Loro” sicuramente si farà sentire. Permettetemi poi di fare un applauso “virtuale” a Ric Flair e Mick Foley per il grandissimo Last Man Standing Match che hanno disputato a Impact, uno scontro epico tra due miti intramontabili. Non sarebbe male se questo incontro venisse inserito come bonus nel dvd di Bound For Glory, visto che avrebbe meritato di far parte della card del pay per view.

I Motor City Machine Guns hanno mantenuto i titoli tag e ora si trovano di fronte alla sfida più importante della loro carriera, ossia quella che gli è stata lanciata dal Team 3-D. Sembra che Ray e Devon vogliano davvero ritirarsi e solo a Turning Point sapremo se lo faranno da campioni o da sconfitti: di sicuro, però, uno scontro del genere non può che giovare a Sabin e Shelley, che proprio grazie a questa sfida diventano, di fatto, gli eredi dei 3-D. Si chiude così un’era, quella dei grandi tag team della fine degli anni ’90, e se ne apre un’altra, della quale saranno protagonisti i Motor City Machine Guns, i Beer Money, i Generation ME, chiamati a ripetere i fasti del periodo TLC, nel quale Edge&Christian;, gli Hardy Boyz e gli allora Dudleyz rivoluzionarono il concetto di tag team. Ci sono tutte le premesse per fare bene, grazie anche all’aiuto delle coppie “secondarie”, come, ad esempio, gli Ink Inc e, in futuro, i London Brawling. Per gli Ink Inc c’è aria di turn heel, vista l’amicizia che lega Shannon Moore a Jeff Hardy: se il Prince Of Punk resterà fedele all’attuale campione dei pesi massimi, Jesse Neal dovrà decidere se seguirlo o sciogliere la coppia. Per i London Brawling, invece, si attendono miglioramenti da parte di Desmond Wolfe, mentre l’orribile coppia formata da Orlando Jordan ed Eric Young non merita neanche di essere presa in considerazione, in quanto è uno dei più grandi errori commessi dalla TNA in questi ultimi anni. Non dimentichiamoci poi che c’è un certo tag team di nome Beer Money, che al momento è impegnato nella faida tra Fourtune e EV 2.0, ma prima o poi rivolgerà nuovamente la propria attenzione verso le cinture, e allora ne vedremo delle belle.

La X-Division finalmente ha dato segni di vita, dopo mesi di noia totale: pensavo che Robbie E fosse totalmente inutile, ma per il momento è riuscito a smentirmi, attaccando Jay Lethal e creando i presupposti per un potenziale buon feud. Questo atleta, la cui gimmick è ispirata a Jersey Shore (un programma che va in onda su MTV), si è attirato da subito le antipatie del pubblico, col suo modo di fare arrogante e decisamente stupido: a dargli man forte c’è la bellissima Cookie, che avevamo già conosciuto in SHIMMER in qualità di intervistatrice. Ora Robbie dovrà dimostrare di saperci fare anche sul ring, mentre per Lethal questa è un’occasione d’oro per tornare sotto i riflettori dopo mesi in cui è stato in un “limbo”; ma la vera vincitrice stavolta dev’essere tutta la categoria, che è rimasta troppo tempo nel dimenticatoio. L’altra faccia della medaglia è rappresentata dalla Knockout Division, che già stava andando forte ultimamente, ma ora è stata ulteriormente impreziosita dall’esordio, o meglio, dal ritorno della grande Mickie James. La ragazza ha arbitrato il match a quattro di Bound For Glory, che si è concluso con la vittoria di Tara, la quale, però, a Impact si è fatta volontariamente schienare da Madison Rayne. Un segmento, questo, che ha fatto storcere il naso un po’ a tutti, me compreso, ma che è servito a rendere la Rayne ancora più odiata, creando i presupposti per un grande feud con Mickie. Le Beautiful People sembrano invece orientate verso i Tag Team Titles e potrebbero dare battaglia alle campionesse Hamada e Taylor Wilde, una volta che questa si sarà rimessa dall’infortunio. Inoltre, per chi se ne fosse scordato, nel roster c’è ancora Sarita, che aspetta solo il momento giusto per mostrare tutto il suo grande valore.

Per critiche, commenti, consigli, ecc. il mio indirizzo è sempre quello: alessandro_servatis@hotmail.com

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10/11/2023 09:37
 
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"in quegli istanti ho pensato alla mia infanzia, quando sulle riviste di wrestling leggevo di Hogan, l’eroe della WWF, e di Flair, il cattivo della WCW, due icone contrapposte già prima di incontrarsi" - questa parte è un po' "alla Rob" [SM=p6430242]

Scrivevo Fourtune: all'inizio ho pensato si trattasse di un errore, ma Wiki mi conferma che nei primi mesi la stable si è effettivamente chiamata così, per poi cambiare dopo un po'.

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Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
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10/11/2023 09:39
 
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Anche più bello e sensato Fourtune.
10/11/2023 09:43
 
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Sì, anche perché l'idea era quella di creare una versione moderna dei 4 Horsemen.
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Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
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16/11/2023 06:27
 
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TNA Ultimate X #19 - Immortal
Benvenuti a questa nuova edizione di TNA Ultimate X, la prima di novembre e una delle ultime di questo 2010, anno cruciale per la Total Nonstop Action. Mancano tre giorni a Turning Point, un pay per view che da sempre riveste un ruolo di secondo piano rispetto a Bound For Glory, Lockdown e Slammiversary, ma che ci ha comunque regalato alcuni momenti indimenticabili, come lo straordinario Six Sides Of Steel Cage Match tra America’s Most Wanted e Triple X nel 2004. Nel momento in cui vi scrivo, gran parte della card è avvolta nel mistero e sarà svelata nell’ultimo Impact prima dell’evento: un esperimento già tentato con Destination X di quest’anno e allora i risultati sono disastrosi. Tuttavia, la situazione ora è un po’ diversa, perché comunque c’è una storyline di base avvincente e dei piccoli feud che potrebbero sfociare in dei match interessanti.

Gli Immortals, precedentemente conosciuti come “They”, stanno facendo il bello e il cattivo tempo, come da copione. Già dalla sigla iniziale di Impact riusciamo a capire chi comanda, e quando il duo Bischoff-Flair prende la parola, è per sancire match favorevoli agli Immortals o alla Fortune, ormai stretti alleati. Il titolo mondiale è ben stretto intorno alla vita di Jeff Hardy, che sta effettuando i migliori promo di tutta la sua carriera: è un cattivo “nuovo”, studiato fino ai minimi dettagli e adatto ai tempi che corrono, quelli in cui rimaniamo affascinati dal Joker del Cavaliere Oscuro e dall’Enigmista. Il suo sfidante a Turning Point sarebbe dovuto essere Mr Anderson, ma l’infortunio riportato di recente da quest’ultimo dovrebbe cambiare le carte in tavola e portare Matt Morgan nel main event, dopo più di un anno dal suo ultimo stint. La settimana scorsa, infatti, Morgan si è ribellato alla decisione di Eric Bischoff di far combattere l’infortunato Anderson in un Chain Match contro Jeff Jarrett: il Blueprint è arrivato addirittura a sfidare Double J, subendo una sconfitta e venendo pestato dai suoi ormai ex compagni della Fortune. Ad ogni modo, chiunque sia lo sfidante, non penso proprio che Hardy perda il titolo alla prima difesa, come successe in un’altra federazione; stavolta si preannuncia un regno lungo e molto interessante, in grado di riscattare il title reign mediocre di Rob Van Dam. Quest’ultimo ha preso malissimo il tradimento di Jeff Hardy nei suoi confronti e ha iniziato a diffidare di tutti, compresi i suoi amici storici della EV 2.0. Eric Bischoff ha ovviamente colto la palla al balzo, organizzando una serie di match nei quali puntualmente RVD fa coppia con un membro della EV 2.0, con tanto di equivoci che ogni volta si vengono a creare. Da segnalare, poi, il comportamento di Raven, che, diversamente dal “buonista a tutti i costi” Tommy Dreamer, non ha avuto problemi a dire a Van Dam quello che pensa veramente e a dargli del paranoico.

RVD sembra però destinato a sfidare proprio Dreamer a Turning Point, mentre il resto della EV 2.0 se la vedrà con la Fortune, in quello che molto probabilmente sarà l’ultimo match di Rhino in TNA (in questo caso, aspettatevi un tributo nel prossimo numero). L’alleanza con gli Immortals sta permettendo alla Fortune di vincere molti incontri, ma dopo la dipartita di Morgan, ora ci sono frizioni anche con Douglas Williams, invidioso del ruolo di primo piano svolto da AJ Styles e Kazarian. L’inglese rischia di essere messo fuori dalla stable, che così sarebbe composta da soli quattro atleti (AJ, Kaz e i Beer Money), oltre che dal loro mentore Ric Flair, sempre più in forma e sempre più dipendente dallo Smirnoff Ice. Dopo lo scivolone di Bound For Glory, la Fortune dovrebbe avere la meglio, anche grazie agli aiuti di questo nuovo regime, che tra i suoi tanti pregi ha quello di aver ridato una seconda giovinezza a Jeff Jarrett. Quest’ultimo, dopo anni da face, ha finalmente posato la maschera per tornare ad essere l’egoista che noi tutti conosciamo, quello che si è messo a capo della TNA per dominarla e non per valorizzare i giovani. Un Jarrett che non si è fatto scrupoli ad infortunare gravemente Kurt Angle e a fare del male a Samoa Joe, il suo prossimo avversario a Turning Point. Il nuovo taglio di capelli ci riporta indietro nel tempo, al Double J della WCW, quello che vinceva il suo primo titolo grazie a Vince Russo e iniziava la sua ascesa verso l’olimpo delle grandi superstar. Sono passati dieci anni da allora e Jarrett è maturato tantissimo sia sul ring che come personaggio, guadagnandosi il rispetto di tutti, anche di coloro che l’hanno aspramente criticato (e tra questi ci sono anche io). Dall’altra parte abbiamo un Samoa Joe in cerca di riscatto, desideroso di costruire le premesse per un gran 2011, dopo gli ultimi due anni un po’ sottotono; Joe e Jarrett disputarono un Fans’ Revenge Match strepitoso nel 2006, si spera che la storia possa ripetersi.

E’ guerra aperta tra The Pope D’Angelo Dinero e Abyss, un feud che sta avendo risvolti parecchio inquietanti, vista la scelta del Mostro di coinvolgere anche il pubblico. Nella puntata di Impact della settimana scorsa, Abyss è arrivato a rapire due fans, suscitando l’ira di Dinero: il tutto è stato poi condito da una rissa nel backstage tra i due atleti, che se le sono date di santa ragione. Sarà grazie a questa faida che capiremo se The Pope è in grado di diventare il leader dei ribelli che si oppongono agli Immortals, raccogliendo l’eredità dei suoi ex compagni di gruppo Sting e Kevin Nash, i quali hanno scelto di farsi da parte. Abyss, invece, deve dare l’ennesima dimostrazione della sua forza agli Immortals, dopo averci dato prova di non essere il Mostro senza un briciolo di cervello che ci ha fatto credere per anni: se fosse stato così tonto, non avrebbe infatti potuto interpretare il suo ruolo in modo perfetto, fingendo di odiare Hogan e Hardy e non lasciando mai trapelare nulla sull’identità di “Loro”. Insomma, tra Pope e Abyss può uscire fuori una serie di ottimi match, e spero tanto che almeno uno di questi sia condito da delle regole “estreme”, visto che Dinero mostrò di trovarsi a suo agio in queste tipologie di incontro durante il bellissimo (e forse un po’ sottovalutato) feud con Suicide. Chi sta vivendo un momento molto difficile è Big Rob Terry, il quale non riesce a trovare un ruolo all’interno di questa nuova TNA: un vero peccato, mi piaceva ammirare i piccoli progressi che ogni volta ci mostrava questo ragazzo, un potenziale main eventer bocciato subito dalla critica e, a quanto pare, ora anche dalla dirigenza. Un altro grande assente è Eric Young, impantanato in una storyline e in un tag team senza senso: si sente la mancanza del subdolo leader della World Elite, capace di mettersi sullo stesso piano di Kurt Angle.

La divisione tag team continua a vivere un momento straordinario e l’hype per la sfida di Turning Point tra Team 3-D e Motor City Machine Guns è grande. Leggende contro future leggende, un incontro dal quale guadagneranno entrambi i team, qualunque sia il risultato: non il classico Retirement Match scontato, ma un incontro che mi ricorda molto l’ultimo match di Trish Stratus, che la vide vincitrice contro Lita. Mi aspetto un match strepitoso anche sul piano del lottato, visto che questi due tag team sono una garanzia: il passato contro il presente, per la costruzione di uno splendido futuro. E proprio questo futuro lo possiamo vedere ora, col feud tra gli Ink Inc. e la Generation ME, iniziato con la migliore battuta di sempre di Shannon Moore (una cosa tipo “Matt e Jeff del ’98 rivogliono i loro vestiti”) e destinato a sfociare in una serie di incontri. Al momento, la vittoria serve di più ai Generation ME, desiderosi di riscatto dopo la sconfitta di Bound For Glory, tuttavia penso che per gli Ink Inc. il turn heel e il tradimento ai danni dei Machine Guns sia solo questione di tempo: non dimentichiamoci, infatti, l’amicizia che lega Shannon Moore a Jeff Hardy. Ricordo poi, come sempre, che i Beer Money sono lì, alla finestra, che aspettano la fine del feud Fortune-EV 2.0 per ributtarsi nella mischia e provare a riconquistare i tag team titles. La X-Division respira un po’ di aria fresca col feud tra Jay Lethal e Robbie E, ma non mi sembra il caso di cantare vittoria troppo presto. Sicuramente è una rivalità aspra, che può riportare interesse alla categoria, ma va detto che Robbie sembra più un Sonny Siaki che un Amazing Red e al momento la categoria non ha bisogno di questo, come è stato ampiamente dimostrato dal regno di Doug Williams. Insomma, dove sono finiti i voli spettacolare, gli Ultimate X mozzafiato, le Canadian Destroyer, i regni di terrore di wrestler che erano odiati e allo stesso tempo ammirati? La X-Division va riportata agli antichi fasti e questo non è che un piccolo passo, che deve essere assolutamente seguito da passi ben più grandi nei prossimi mesi.

L’altra faccia della medaglia è rappresentata dalla Knockout Division, una categoria in costante crescita, tanto da non farci più rimpiangere i tempi di Awesome Kong e Gail Kim. Mickie James è arrivata in grande stile e a Turning Point affronterà Tara, colpevole di aver disonorato il titolo femminile facendosi schienare apposta da Madison Rayne: in questo momento, è intorno a queste tre bravissime lottatrici che ruota tutto, e dobbiamo dire che se lo sono meritato a suon di grandi prestazioni sul ring, soprattutto la Rayne, che è cresciuta tantissimo quest’anno. Il ruolo di outsider lo riveste Sarita, finalmente tornata alla ribalta dopo mesi un po’ sottotono; spero vivamente che il suo schienamento vincente nel Six-Women Tag non sia stato un “contentino”, ma che la porti a raggiungere i traguardi importanti che merita. Sono invece passate in secondo piano le Beautiful People, ma dopo così tanto tempo nel giro titolato è anche normale che ciò accada. Abbiamo assistito al debutto di Winter (nota anche come Nikita e Katie Lea Burchill), anche se al momento si manifesta solo ad Angelina Love e sempre attraverso gli specchi: è vero, questa storyline rischia di sfociare nel trash, ma ditemi, quante volte è stato sperimentato l’elemento sovrannaturale nella categoria femminile? Ve lo dico io, nessuna, mentre gli Ultimate Warrior e gli Undertaker li abbiamo dai primi anni ’90. E’ una prova di grande coraggio da parte della TNA, che crede davvero nella divisione Knockout, tanto da introdurre nuovi elementi per ravvivare le storyline, che non ruotano più solo intorno al titolo o al trucco rovinato. Aggiungiamoci poi che Christina Von Eerie ha firmato un contratto con la federazione di Orlando, che Jennifer Blake (bravissima lottatrice canadese, tag team partner di Allison Danger in SHIMMER) ha disputato un tryout match e che sono iniziati i contatti con la grande Serena Deeb (autrice di un feud con Sara Del Rey che mi rimarrà sempre nel cuore) e possiamo fare i salti di gioia al solo pensiero di ciò che succederà in futuro. A parer mio, è una piccola vittoria delle lottatrici vere contro le modelle, nella speranza che cambi anche la mentalità fin troppo maschilista dei fans e che si impari a rispettare e a nutrire stima profonda nei confronti di queste ragazze che danno il massimo negli allenamenti e sul ring.

Per oggi è tutto, per consigli, critiche, complimenti, proposte di lavoro o di matrimonio, oppure per comprare un biglietto per lo show WWE del 13 novembre (platea numerata, settore F, fila 6, posto 1) ricordo che il mio indirizzo e-mail è sempre lo stesso: alessandro_servatis@hotmail.com

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16/11/2023 08:44
 
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" Insomma, dove sono finiti i voli spettacolare" [SM=x5891215]
Io che cerco di vendere il biglietto per la WWE [SM=x5897700]
"proposte di matrimonio" - sono stato profetico, ho conosciuto mia moglie circa un mese dopo [SM=x5891209]
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Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
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22/11/2023 08:02
 
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TNA Ultimate X #20 - Flawless Victory
E così siamo già arrivati alla ventesima edizione dell’Ultimate X sulle pagine di World Of Wrestling: è doveroso quindi fare una piccola dedica sia a chi mi ha concesso questo spazio, sia a tutti coloro che ogni due settimane vengono a leggere i miei pezzi. Detto questo, posso andare ad analizzare la situazione della TNA post-Turning Point, un pay per view nel quale gli Immortals hanno ottenuto quella che Shang Tsung in Mortal Kombat era solito definire una “Flawless Victory” (la traduzione italiana fu “Vittoria Sfolgorante”). Tutti gli atleti al servizio di Hogan, membri del Fortune compresi, hanno sconfitto gli avversari e il main event ha visto Jeff Hardy difendere con successo il suo titolo contro Matt Morgan. E’ stata l’ultima volta, per il momento, che abbiamo visto Hardy alzare in cielo la cintura “classica”, che nel successivo episodio di Impact è stata buttata nella spazzatura e prontamente sostituita da una nuova.

Ora, per quanto io apprezzi l’idea di una cintura personalizzata, specie in un momento come questo, non posso però evitare di dire che, personalmente, dal punto di vista estetico questa nuova Title Belt mi fa parecchio schifo. Sarò io tradizionalista, ma quelle forme futuristiche, quelle geometrie alla Ultimate Warrior, quel viola e quell’argento si addicono molto di più a un titolo intercontinentale che non a un World Title. Tuttavia, proprio per questo si può dire che è stata fatta la scelta più anticonformista possibile e ciò ben si adatta al personaggio di Jeff Hardy, un carachter in continua crescita, grazie al lavoro fatto dall’atleta per migliorare sotto ogni aspetto. I suoi promo inquietanti, il suo nuovo look (sempre più un misto tra Raven e Joker, la camicia sfoggiata nell’ultimo Impact è tutta un programma), anche il suo nuovo modo di combattere, più incisivo e “cattivo” (un tempo i suoi match erano senza senso, mancavano di “psicologia”, il tutto si riassumeva nella solita concatenazione di mosse in attesa del bump rischioso). Se dovessi parlare di lui come se fosse un amico o un conoscente, direi che Jeff ha finalmente smesso di essere un poser ed è diventato un alternativo vero, guadagnandosi la stima dei suoi simili e voltando le spalle a chi amava il suo lato “fighetto”. Il suo attuale nemico, Matt Morgan, sta sostituendo egregiamente l’infortunato Mr Anderson (il quale tornerà a breve): a dire il vero, il Blueprint sta raccogliendo ora i frutti del lavoro di un anno fa, quando il match con Kurt Angle lo mise sotto le luci della ribalta. Il tag team con Hernandez prima e l’heel turn poi affossarono, di fatto, il personaggio di Matt, che però non si è mai dato per vinto e ora è di nuovo lì, nel main event, e può dimostrare il suo valore. Non penso che l’atleta uscirà vincitore dal feud, ma sembra che la TNA sia disposta a farne una delle principali star del futuro.

Morgan non rappresenta la sola minaccia per gli Immortals: The Pope, Samoa Joe e il rientrante Kurt Angle nell’ultimo Impact hanno giurato vendetta e Final Resolution potrebbe rappresentare una grande occasione per loro. Partiamo da The Pope, sconfitto da Abyss e umiliato da Eric Bischoff a Turning Point, un pay per view che difficilmente potrà essere dimenticato dall’ex leader del New Breed. L’improvviso tradimento della Congregation ai suoi danni ha spiazzato un po’ tutti, specie perché il leader di questo gruppo era nientemeno che il fratello di Dinero, che è anche colui che si è accanito di più sul povero The Pope. Forse Ted Dibiase aveva ragione, tutti hanno un prezzo, la Congregation si è lasciata comprare da Bischoff e così The Pope ha perso famiglia e amici, ma non la voglia di combattere e di vendicarsi. Nell’ultima puntata di Impact abbiamo visto un Dinero più arrabbiato che mai: ha “rapito” Bischoff, ha cercato di umiliarlo in tutti i modi, lo ha messo dentro una bara e ha cercato di massacrarlo, fino al prevedibile salvataggio da parte di Abyss. Un Cage Match tra Dinero e il Mostro sarebbe l’ideale, ma staremo a vedere quale sarà la decisione di Hogan e soci; proprio l’Hulkster è stato autore di un buon rientro a Impact, senza più stampelle e pronto a dare il suo fondamentale aiuto alla stable che senza di lui non sarebbe mai potuta esistere. Lo stesso discorso si può fare su Jeff Jarrett, colui che fondò la TNA più di otto anni fa e ora è tornato a fare il bello e il cattivo tempo, senza però (almeno per il momento) monopolizzare il titolo mondiale. Per Double J, il quale si autodefinisce un esperto di Mixed Martial Arts, il gioco si fa duro: se prima doveva guardarsi le spalle soltanto da Samoa Joe, ora si ritrova contro anche Kurt Angle, che è pronto ad abbandonare il suo ritiro pur di mettere le mani addosso al King Of The Mountain. Non è la prima volta che le strade di questi tre si incrociano e potrebbe venirne fuori un Triple Threat niente male, sempre che Jarrett abbia il fegato di affrontare i suoi due rivali contemporaneamente. Sappiamo però che entro i prossimi mesi avremo il tanto agognato “Angle vs Jarrett capitolo terzo”: sarà difficile eguagliare il livello dei primi due match, ma di sicuro questi due grandi campioni riusciranno a farci rimanere a bocca aperta con qualche loro trovata.

L’alleanza tra Immortals e Fortune ha dato a Ric Flair un potere immenso, visto che è lui a prendere le decisioni più importanti insieme a Hogan e Bischoff. Grazie a ciò, ma anche alle grandi prestazioni offerte sul ring, la stable ha guadagnato visibilità e prestigio, anche se, dopo la dipartita di Morgan, un altro wrestler sembra destinato a lasciare il gruppo. Mi riferisco, ovviamente, a Douglas Williams, il quale proprio non riesce a trovare il suo posto all’interno della stable, che gli ha pure voltato le spalle nel main event dell’ultimo Impact, lasciandolo da solo contro Matt Morgan. Chi, invece, gode di ottima salute è il leader del Fortune, AJ Styles, che è campione televisivo ormai da quattro mesi e ha al suo attivo importanti vittorie, ultima quella contro Stevie Richards a Impact. Lo stesso non si può dire della EV 2.0, che ormai è paragonabile a una nave che affonda e che viene abbandonata da tutti. A Turning Point, il gruppo è stato sconfitto dal Fortune e Sabu è stato licenziato: va detto che nel suo ultimo stint non aveva impressionato, quindi il suo abbandono è meno traumatico rispetto a quello del 2006. E’ andata meglio a Tommy Dreamer, che è riuscito a guadagnarsi la fiducia di Rob Van Dam combattendo contro di lui in un gran match nonostante il polso infortunato. La loro festa però è durata poco, visto che già a Impact i due sono stati attaccati da un ferocissimo Rhino, che sembrava dovesse andar via dalla TNA ma che invece sembra intenzionato a restare e a rendere la vita impossibile ai suoi ex compagni. Grazie alla sua devastante Gore, Rhino è riuscito a far perdere RVD contro Kazarian, costandogli pure una shot per il titolo, per poi colpire Dreamer con una sediata. Molto probabilmente a Final Resolution avremo Rhino vs Rob Van Dam e questa sfida mi riporta indietro nel tempo, precisamente a quel 7 gennaio 2001, giorno in cui, nel corso del pay per view ECW Guilty As Charged, la War Machine conquistò il suo primo titolo mondiale battendo The Sandman, ma i suoi festeggiamenti furono interrotti dal ritorno di RVD, che poi affrontò e sconfisse Jerry Lynn. Il feud tra i due si preannunciava molto interessante, ma non ebbe luogo per via del fallimento della ECW: ora, a distanza di quasi 10 anni(e a 5 dalla scaramuccia di One Night Stand, dove l’infortunato RVD fu attaccato dal rivale ma poi sostituito da Sabu), senza un titolo di mezzo e per delle motivazioni ancora tutte da scoprire, Rhino e Rob Van Dam si preparano alla resa dei conti, in quello che sarà un vero e proprio revival dello spirito, mai morto, della Extreme Championship Wrestling.

Lo split del Team 3-D era nell’aria, ma non promette nulla di buono: l’improvviso attacco di Brother Ray ai danni di Brother Devon ha messo fine a un tag team storico per regalarci due atleti singoli che molto probabilmente non andranno da nessuna parte. L’esempio di otto anni fa dovrebbe farci riflettere, anche se ai tempi Ray era face, non parlava così bene al microfono, era molto meno “personaggio” (ma era anche molto più giovane e riusciva a condurre match di buona qualità); l’esperimento fallì miseramente, col personaggio di Reverend Devon che meriterebbe un posto nella Hall Of Shame del mio amico Poison. Ora la storia rischia di ripetersi, complice anche il sovraffollamento del main event, e così Ray e Devon rischiano di fare la fine della Voodoo Kin Mafia di due anni fa. E dire che a Turning Point hanno disputato un gran match, grazie anche allo stato di forma dei Motor City Machine Guns, i quali si trovano nel momento migliore della loro carriera. Sabin e Shelley stanno facendo un ottimo title reign e ora si apprestano a raccogliere nuove sfide: i Generation ME non vedono l’ora di riaffrontarli, ma Ink Inc e Beer Money stanno alla porta in attesa della loro occasione. Non dimentichiamoci poi dello strano tag team formato da Eric Young e Orlando Jordan, che sta facendo faville a Xplosion e che presto potrebbe arrivare a dire la sua anche a Impact. Certo, si tratta di personaggi trash, ma non è che il nuovo campione della X-Division sia meglio! Alla faccia di chi diceva che bisogna essere un ex WWE per vincere subito in TNA, Robbie E ha conquistato l’X-Division Title al suo terzo match, un’impresa che non era riuscita a nessun atleta finora. Lui e la splendida Cookie sono odiatissimi dal pubblico e forse un regno di un heel così arrogante può dare una piccola scossa alla categoria, tuttavia va anche detto che Robbie non ha dimostrato assolutamente niente sul ring, limitandosi a eseguire la sua mossa finale e poco altro e lasciando che fosse Jay Lethal a condurre l’incontro. Come tipo di X-Divisioner mi ricorda un po’ troppo Sonny Siaki, e questo non fa bene alla categoria, che deve trovare un modo per lasciarci a bocca aperta come succedeva ai tempi d’oro.

Una piccola battuta d’arresto l’ha avuta anche la Knockout Division, che per la prima volta dopo tanto tempo non ha trovato spazio a Impact (non posso prendere in considerazione il Mixed Tag Team Match, dato che la rientrante Taylor Wilde e Cookie si sono a malapena sfiorate): penso, e spero, che si sia trattato di un semplice incidente di percorso, di sicuro la mancanza delle ragazze si è sentita. A Turning Point, invece, il match tra Mickie James e Tara è finito in no contest, con le due che hanno continuato ad azzuffarsi anche nel postmatch, dando prova del loro reciproco odio. E’ una bella rivalità la loro, ma per Mickie sembra arrivato il momento di puntare al titolo detenuto da Madison Rayne, la quale è passata in secondo piano in questo feud ma è pronta a tornare al centro dell’attenzione. Restano un po’ più defilate le Beautiful People, con Velvet Sky che sta tentando di dimostrare qualcosa in singolo e Angelina Love che continua ad avere visioni nelle quali le appare quella strana ragazza di nome Winter. Infine, Sarita ha ottenuto una vittoria convincente contro Velvet Sky e questo fa ben sperare per il suo futuro; insomma, la Knockout Division ha perso la sua lottatrice più scarsa (Lacey Von Erich, che sembra aver detto addio al wrestling) ma continua a vivere il suo periodo d’oro.

Per oggi è tutto, se volete contattarmi il mio indirizzo è sempre quello: alessandro_servatis@hotmail.com

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22/11/2023 12:15
 
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"carachter" [SM=p6430653]

Avevo toppato alla grande su Bully Ray, ma devo dire che è stato bravo lui a smentirmi.
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Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
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22/11/2023 12:22
 
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Questo è l'ultimo degli Ultimate X a disposizione, poi ho gli ultimi Ringside, o mi devi dire altri Editoriali o indicazioni su come trovare gli altri.
[Modificato da Ankie 22/11/2023 12:23]
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22/11/2023 12:45
 
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Come non detto, ho trovato anche tutti gli altri Ultimate X successivi fino al #97
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30/11/2023 17:27
 
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TNA Ultimate X #21 - Immortals: we have a problem?
Manca un solo mese alla fine del 2010, l’ultimo pay per view dell’anno è alle porte, ma sembra che le sorprese in TNA non siano ancora finite: nel momento di maggiore dominio degli Immortals, Dixie Carter è riuscita a sorprenderci e a rimescolare le carte, presentando un’ingiunzione legale contro Hulk Hogan! Il leggendario atleta californiano avrebbe commesso delle violazioni, come quella di mettere sotto contratto degli atleti senza aver prima ottenuto l’approvazione della Carter, e perciò, a quanto pare, sarà allontanato dalla compagnia di Orlando. Sta a Bischoff ora trovare qualche cavillo legale per “salvare” il suo amico, ma di certo questo episodio danneggia l’immagine degli Immortals, oltre a togliere al gruppo tempo ed energie che potrebbero essere dedicate ad altro, come il mantenimento del dominio totale e la distruzione completa dei ribelli.

Risulta quindi quantomento essenziale che a Final Resolution il titolo mondiale rimanga nelle mani di Jeff Hardy. The Antichrist Of Professional Wrestling continua a vincere e convincere, sembra nato per interpretare il ruolo del cattivo e non si è fatto scrupoli a far perdere il lavoro a Raven, sul quale tornerò più tardi. La nuova cintura, per quanto sia di cattivo gusto, gli calza a pennello; il suo avversario a Final Resolution sarà nuovamente Matt Morgan, che stavolta non è stato buttato nella mischia all’ultimo minuto, bensì si è guadagnato la shot battendo il Fortune prima, Ric Flair poi. E’ un Morgan in continua crescita, con un ottimo status mark e delle prestazioni al microfono che sono migliorate rispetto a qualche mese fa. Il Blueprint potrà scegliere l’arbitro speciale per la contesa e ancora non ci ha comunicato la scelta. Secondo alcuni, questa potrebbe ricadere sullo stesso arbitro di Turning Point (pochi lo sanno, ma si tratta del figlio di Bischoff), specie dopo l’ultimo episodio di Impact, nel quale è stato proprio questo Jackson James a subire la Twist Of Hate di Hardy, ma secondo me Matt potrbbe avere qualche asso nella manica e alla fine potrebbe selezionare qualche wrestler rientrante o già presente nel roster TNA. Nonostante queste premesse, se mi venisse chiesto di fare un pronostico andrei subito con Jeff Hardy, che sta dando la giusta importanza e il giusto prestigio al World Title e non merita di fare un regno di soli due mesi. E’ giusto invece che sia lui a chiudere il titolo con la cintura intorno alla vita, mentre Morgan avrà modo di rifarsi in futuro, sperando che non si “perda” per colpe altrui o per demeriti propri.

Le due vere e proprie stable della TNA, Fortune e EV 2.0, stanno attraversando un periodo molto particolare. Partiamo dal gruppo capeggiato da Flair, che ha trovato la sua lineup definitiva dopo gli abbandoni di Matt Morgan e Douglas Williams. Quest’ultimo potrebbe essere l’avversario perfetto per un AJ Styles ultimamente un po’ sottotono (come mi ha fatto notare l’amico Tsunami): dopo tanti mesi sulla cresta dell’onda, The Phenomenal One sta concludendo l’anno un po’ in sordina, proprio per la mancanza di una rivalità aspra e sentita. Non a caso, l’ultima volta in cui abbiamo visto AJ veramente al top della forma il suo avversario era Tommy Dreamer e la faccenda tra i due era qualcosa di dannatamente personale. Il risultato fu quell’I Quit Match favoloso, uno degli incontri più belli dell’anno; sono sicuro che con Williams, e magari col TV Title in palio, possano venir fuori dei grandi match. E’ un ottimo periodo invece per Kazarian, letteralmente rinato da quando è entrato nel gruppo di Flair: nell’ultima puntata di Impact è stato lui a prendere in mano il microfono e parlare a nome della stable, dimostrando così che AJ Styles non è un leader indiscusso che mette in ombra gli altri, bensì un “primus inter pares”. L’obiettivo del Fortune è la conquista delle cinture (eccetto il World Title, detenuto dal loro “affiliato” Jeff Hardy) e va detto che l’X-Division Title sarebbe la manna dal cielo sia per Kaz che per la stessa categoria. Staremo a vedere cosa riserverà il futuro, mentre i Beer Money sembrano finalmente pronti a cercare di riconquistare quelle cinture di coppia che quest’anno sono riusciti solamente a sfiorare. Insomma, il Fortune in questo momento guarda al futuro in modo positivo, l’esatto opposto degli EV 2.0. Dopo il licenziamento di Sabu e il tradimento di Rhino, stavolta è toccato a Raven perdere il posto in TNA, dopo una sconfitta patita contro il campione del mondo Jeff Hardy. Nonostante alcuni periodi bui, come quello in cui fu leader dei Serotonin o quello in cui perdeva da chiunque, Erik Watts compreso, Raven ha dato tantissimo alla TNA sin dal suo esordio col botto nel 2003 (quando rubò l’NWA Title a Jeff Jarrett): da non dimenticare il meraviglioso feud con Sabu, il primo Monster’s Ball, il convincente title reign del 2005 (che, purtroppo, non ebbe una conclusione adeguata), fino ad arrivare al match di Hardcore Justice, dove ha messo finalmente la parola fine alla sua rivalità con la sua nemesi Tommy Dreamer. Ora la EV 2.0 è composta dai soli Dreamer, Richards e Rob Van Dam, con quest’ultimo che a Final Resolution affronterà Rhino in un First Blood Match. La storia tra i due l’ho già narrata nel pezzo precedente, resta da fare il pronostico e qui vado con Van Dam: è lui l’atleta che deve rilanciarsi e tornare nel main event, mentre Rhino non ha più nulla da dire in TNA e il suo addio alla federazione sembra essere molto vicino.

Ci sono state scintille nell’ultimo Impact tra The Pope D’Angelo Dinero e Samoa Joe, che si sono messi a litigare tra di loro durante il match contro la Fortune nel quale erano impegnati anche Matt Morgan e Douglas Williams. Joe è sempre stato un lone wolf, mentre Pope ha perso totalmente la fiducia nel prossimo dopo il tradimento subito dalla Congregation guidata dal suo stesso fratello; ora come ora non sembrano pronti per far parte del fronte dei ribelli, ma forse in futuro riusciranno a mettere da parte il proprio ego e la propria diffidenza per contrastare lo strapotere degli Immortals. Intanto, a Final Resolution affronteranno entrambi un test importante: Joe se la vedrà con Jeff Jarrett in un MMA Submission Match, mentre The Pope combatterà contro Abyss in un Casket Match. Proclamandosi esperto delle Mixed Martial Arts ed esibendosi in promo e dimostrazioni pratiche di dubbio gusto, Jarrett è riuscito a farsi odiare come ai tempi d’oro e a far imbestialire il samoano. Quella delle MMA rischia però di essere un’arma a doppio taglio: è perfettamente funzionale al feud, ma un match impostato in questo modo potrebbe far storcere il naso ai più, come successe a Lockdown 2008, quando il pubblico ammutolì durante le prime fasi di Angle vs Joe. Spero che non vengano ripetuti gli stessi errori di allora, mentre per la vittoria finale vado col samoano, che in caso contrario subirebbe tre sconfitte consecutive in altrettanti pay per view. Per lui è ora di ricominciare a vincere e un intervento di Kurt Angle volto a neutralizzare gli imbrogli di Jarrett potrebbe essere decisivo. Sembra più incerto l’esito del match tra Pope e Abyss, due atleti che si sono dati battaglia negli ultimi due mesi: Dinero ha bisogno di una vittoria per riavvicinarsi alla vetta, Abyss dopo alcuni scivoloni, ultimo dei quali il Casket Match contro Shannon Moore nel quale è andato troppe volte in difficoltà, non può permettersi di perdere ulteriore credibilità. Insomma, se dovessi votare il match più incerto tra quelli finora inseriti nella card, voterei senz’altro questo; nel dubbio vado con Abyss, ma so che la sorpresa è dietro l’angolo.

L’episodio di Reaction del 18 novembre ha ospitato per la prima volta un match inedito, sempre che di match si possa parlare, visto che non c’erano arbitri né fans né telecronisti: si è trattato infatti del secondo Empty Arena Street Fight della storia della federazione, dopo quello che all’inizio del 2009 vide coinvolti Kurt Angle e Sting. Stavolta sono stati i Motor City Machine Guns e i Generation ME a darsele di santa ragione, offrendoci uno spettacolo grandioso, fatto di mosse combinate, brawling, sediate, uso dei tavoli e tante urla cariche d’odio. Alla fine sono stati Sabin e Shelley ad avere la meglio e a lasciare gli avversari esanimi sul ring, ma a Final Resolution i due fratelli Buck venderanno cara la pelle in un Full Metal Mayhem che si candida come probabile show stealer della serata. Queste due coppie sono la prova dell’ottima salute di cui gode la divisione tag team della TNA e chiunque esca vincitore da questo scontro saprà sempre onorare le prestigiose cinture; credo però che i campioni si confermeranno tali, per poi raccogliere le nuove sfide che gli si presenteranno davanti. I Beer Money sembrano prossimi a tornare a competere per i titoli, gli Ink Inc aspettano il loro momento, Eric Young e Orlando Jordan, per quanto bizzarri, stanno facendo furore a Xplosion e i London Brawling sembrano in procinto di tornare. In questa situazione, lo split del Team 3-D sembra il male minore, anche se comunque continuo a essere perplesso sul loro futuro da singoli; ad ogni modo, Brother Ray ha spiegato le sue azioni, definendo Brother Devon l’anello debole del team e tentando di sminuirlo in qualsiasi modo possibile, ora tocca all’ex Reverend D-Von farsi avanti e rispondere alle provocazioni.

Continua il periodaccio della X-Division, col campione Robbie E che riesce a farsi fischiare ma non a suscitare interesse nei confronti della categoria. Il problema è che, tecnicamente parlando, Robbie è davvero poca cosa, mentre Cookie è troppo maldestra e quando interviene fa più danni che altro. Gli altri X-Divisioners sembrano spariti nel nulla e così tocca nuovamente a Jay Lethal tentare di riconquistare la cintura a Final Resolution. Spero vivamente che ci riesca, per poi iniziare un feud come si deve con Kazarian, andando così a migliorare almeno un po’ questa situazione veramente disperata. Una categoria che invece continua a crescere è quella femminile: la battuta d’arresto di qualche settimana fa è da considerarsi un episodio isolato, da allora le Knockout sono sempre state più che presenti a Impact. Feud avvincenti, match che vanno al di sopra delle aspettative, risse nel backstage e sfide inedite rappresentano ormai il pane quotidiano per i fan delle Knockouts. La campionessa è sempre Madison Rayne, che nell’ultimo Impact è salita sul ring per minacciare e sfidare Sarita, rea di averla colpita accidentalmente durante una rissa nel backstage; ne è uscito fuori un ottimo incontro, che è stato sorprendentemente vinto da Sarita, le cui quotazioni sono salite parecchio nelle ultime settimane. Con questa vittoria, la ragazza si candida al ruolo di prima sfidante per il titolo, al momento ricoperto da una Mickie James che ha scelto di affrontare la Rayne in un secondo momento, dando la priorità alla sfida con Tara. La vittoria della Hardcore Country appare scontata, ma la sua avversaria potrebbe avere qualche asso nella manica; intanto, Winter ha finalmente esordito e ora la possono vedere tutti. La ragazza misteriosa ha protetto Angelina Love dall’attacco di Sarita e resta da vedere come si rapporterà con Velvet Sky nelle prossime settimane. Se a tutto questo aggiungiamo i possibili debutti di Christina Von Eerie e Jennifer Blake, beh, possiamo dire che l’unica pecca è rappresentata dalla mancata valorizzazione dei Tag Team Titles, che a parer mio andrebbero soppressi, mentre per il resto si può solamente sorridere. Sembra poi che anche nell’altra compagnia il vento stia cambiando e la conquista del titolo da parte di Natalya rappresenta una vittoria delle lottatrici sulle “veline”. Forse il vento sta cambiando ovunque, forse il sogno di un wrestling femminile veramente apprezzato, con le atlete che vengono rispettate per le loro grandi gesta sul ring e non per il loro aspetto fisico, può diventare realtà.

Nella speranza che ciò accada, vi saluto, lasciandovi come sempre il mio indirizzo e-mail: alessandro_servatis@hotmail.com

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30/11/2023 17:52
 
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" Forse il vento sta cambiando ovunque, forse il sogno di un wrestling femminile veramente apprezzato, con le atlete che vengono rispettate per le loro grandi gesta sul ring e non per il loro aspetto fisico, può diventare realtà." Fui profetico *___*
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Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
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04/12/2023 06:23
 
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TNA Ultimate X #22 - Takeover al femminile?
Siamo agli sgoccioli, un paio di settimane e questo 2010 sarà da archiviare definitivamente. L’episodio di Impact del 9 dicembre ci ha però dimostrato che c’è ancora tempo per le sorprese e per degli ottimi incontri e si è concluso con un main event davvero epico. Proprio in onore di questo match, oggi vi regalo un Ultimate X un po’ atipico, visto che il primo argomento trattato non sarà la storyline costruita intorno al titolo mondiale, bensì le tante rivalità in senso alla categoria femminile, la quale per la prima volta non comparirà in coda all’editoriale.

Abbiamo dovuto aspettare più di due anni per rivedere un match tra le Knockouts fare da main event in un episodio di Impact (più in generale, in un programma televisivo basato sul wrestling), ma se i risultati sono questi, penso e spero che non passerà mai più così tanto tempo. Mickie James e Tara, che già si erano affrontate a Final Resolution in un ottimo Falls Count Anywhere Match, hanno dato spettacolo dentro la gabbia d’acciaio: è stato un incontro senza esclusione di colpi, una girandola di emozioni forti, un autentico spot per il wrestling femminile che ha avuto il suo culmine nella Lou Thesz Press eseguita dalla sommità della gabbia da una Mickie James che non finisce mai di stupire. Proprio grazie a questa mossa, Mickie si è aggiudicata il match, vendicando la sconfitta sporca avvenuta qualche giorno prima e dimostrandosi più forte di Tara, che però si merita una standing ovation per l’intensità con la quale ha combattuto. Ora la cantante country cercherà di conquistare la cintura, al momento nelle mani di Madison Rayne, che in quest’ultimo anno è cresciuta in modo esponenziale e merita le luci della ribalta. Queste non sono le uniche rivalità che sono nate nella Knockout Division negli ultimi tempi: Sarita, che in questo periodo è particolarmente in forma e può vantare ben due schienamenti consecutivi ai danni della detentrice della cintura, non perde mai occasione per provocare Velvet Sky, la quale si sente frustrata dal fatto di non essere mai riuscita a battere l’odiata rivale. Se vogliamo dirla tutta, Velvet non ha mai ottenuto una vittoria di spicco ed è sempre rimasta sotto l’ombra di Angelina Love; per lei potrebbe essere l’occasione per affermarsi come vera lottatrice, e non solo come sex symbol. La sua tag team partner, intanto, continua a ricevere le attenzioni della misteriosa Winter, una boccata d’aria fresca in una divisione che raramente ha avuto delle gimmick tanto marcate. Il suo attaccamento nei confronti della Love potrebbe creare dei problemi alle Beautiful People, che intanto sono in finale nel torneo per l’assegnazione dei titoli di coppia, divenuti vacanti dopo il rilascio (unico neo di una gestione perfetta) di Hamada. Proprio in questa competizione ha fatto il suo ritorno Daffney, ottenendo ovazioni dal pubblico nonostante fosse schierata tra le “cattive”. Insomma, più che una semplice categoria, la Knockout Division sembra una mini-federazione a parte, con più di una storyline portata avanti nello stesso tempo e sempre più spazio all’interno degli show: a questo punto, il sogno di un pay per view interamente dedicato alle ragazze non è così lontano dalla realtà!

Iniziamo ora a parlare del titolo dei pesi massimi: a Final Resolution, Jeff Hardy si è riconfermato campione, ma di certo non di professionalità. L’atleta ha creato problemi alla federazione e stava per essere spogliato della cintura, quella che poi ha rischiato di smarrire: insomma, sembra che certe persone non cambino mai, ed è un vero peccato, perché Jeff è nel momento migliore della sua carriera, con un titolo, una grande stable ai suoi piedi e un personaggio che sta interpretando davvero bene. Manderà tutto all’aria per l’ennesima volta o cercherà di dimostrare che questo è stato davvero un incidente di percorso? Mentre il Charismatic Enigma si perde in un bicchier d’acqua, Matt Morgan e Mr Anderson si giocano un posto per il main event di Genesis, nonostante il biondo atleta di Green Bay non abbia ancora recuperato al cento per cento dall’infortunio che lo tiene lontano dal ring da più di due mesi. Proprio Morgan aveva preso le difese di Anderson, che Bischoff voleva far combattere nonostante il suo pessimo stato di salute, e questo gesto lo ha catapultato dritto nel main event, anche se finora i suoi due assalti alla cintura sono falliti. Anderson, d’altro canto, non vede l’ora di tornare sul ring, con o senza l’ok dei medici, e farla finalmente pagare a Jeff Hardy e agli odiati Immortals, a costo di passare sul corpo del di Matt Morgan. Quest’ultimo, infatti, teme ancora per l’incolumità dell’amico e sta cercando di convincerlo a non tornare ancora sul ring, ma proprio su questo punto i due si sono ritrovati a litigare, facendo esattamente il gioco di Bischoff, il quale aspira a metterli uno contro l’altro. Già The Pope e Samoa Joe hanno avuto le loro divergenze e sembra proprio che i “ribelli” non riescano a organizzarsi per contrastare lo strapotere degli Immortals.

Joe e Dinero sono usciti da Final Resolution con le ossa rotte, e se il primo può recriminare per gli attacchi esterni subiti prima e durante l’incontro, il secondo è stato battuto senza trucchi e senza imbrogli. Nonostante ciò, il futuro sorride di più a The Pope, che dopo il Casket Match e la simbolica “morte”, sembra già pronto a rinascere e il suo siparietto con tanto di coro gospel ne è la prova. Dinero è stato, a mio parere, la grande rivelazione del 2010 e spero che si confermi a questi livelli anche nel 2011, magari arrivando pure a vincere quel titolo che sicuramente merita. Samoa Joe, invece, vaga nel limbo da tanto, troppo tempo: potremmo dire che lo sciagurato turn di Slammiversary 2009 sia stato l’inizio della sua rovina, ma alcuni risalgono addirittura a Bound For Glory 2008. L’atleta samoano ha iniziato l’anno perdendo contro AJ Styles e l’ha concluso con la seconda sconfitta consecutiva contro Jeff Jarrett, per giunta in un Submission Match, stipulazione a lui congegnale; nel mezzo, un “rapimento” sul quale non si è mai fatta chiarezza e un massacro subito da Kevin Nash, Sting e The Pope a Bound For Glory. Al momento, Joe combatte a gettone e non c’è la certezza che firmi un nuovo contratto con la compagnia di Orlando. A parer mio, si parlerebbe della più grande perdita dai tempi di Christian Cage. Intanto, Jeff Jarrett continua a vivere la sua seconda giovinezza, anche se il personaggio dell’esperto di MMA sta iniziando a stancare: il match con Joe a Final Resolution è risultato statico e noioso, proprio per la sua impostazione. Ora però le cose iniziano a farsi serie, con l’imminente ritorno di Kurt Angle, desideroso di vendetta contro colui che rappresenta la sua nemesi non solo sul ring, ma in un certo senso anche nella vita reale. La loro è una rivalità da The Line Is Crossed, e non è detto che in futuro non scriva un pezzo proprio su di loro. Un altro che, come Jarrett, al momento sorride è Abyss, nonostante il piccolo incidente di percorso durante l’ultimo Impact. Il “Mostro” ha stravinto il feud con The Pope ed è il vero e proprio “braccio armato” degli Immortals, un vero e proprio asso nella manica per la stable. Perché possa tornare finalmente quello di un tempo, gli mancano solamente dei degni avversari, delle vere e proprie nemesi pronte a sfidarlo nel suo stesso campo, come a suo tempo fecero Raven, Sabu e Sting. Personalmente, vedrei bene Joe in questo ruolo, visto che i due non hanno mai avuto un feud in questi anni, finendo per affrontarsi solo un paio di volte a Impact. Vedremo se la dirigenza sarà della mia stessa opinione o se darà a Abyss un altro avversario.

La vittoria più sorprendente di Final Resolution è stata quella di Douglas Williams, che ha strappato il titolo televisivo ad AJ Styles e ha inferto il primo duro colpo agli Immortals. E’ il giusto premio per un lottatore che ha lavorato sodo tutto l’anno, tirando fuori match decenti da chiunque e mostrando anche un grande carisma. Non sono pochi quelli che stravedono per lui e nel 2011, proprio come The Pope, si attende la sua conferma. Una piccola curiosità: Williams è il quarto Triple Crown Winner della storia della TNA (dopo AJ Styles, Kurt Angle e Samoa Joe) ma è anche l’unico a non aver conquistato il titolo dei pesi massimi. Nella puntata di Impact successiva al pay per view, l’inglese si è tolto un’altra grossa soddisfazione, sconfiggendo addirittura Abyss, ma poi è stato massacrato da Styles. Quest’ultimo non solo vuole riprendersi il titolo, ma deve anche riscattare l’umiliazione patita a Final Resolution, quando è stato schienato dopo aver subito la sua stessa finisher. Inoltre, deve un po’ ritrovare sé stesso se vuole continuare ad essere il leader di una stable prestigiosa come il Fortune, ma proprio il feud con Williams può fargli più che bene, visto che AJ si è in parte rammollito proprio quando gli è mancato un vero nemico, ovvero dopo l’I Quit Match vinto contro Dreamer. Parlando di ex-ECW, sembra ormai certo l’addio di Rhino, che dopo il First Blood Match perso contro Rob Van Dam non ha ottenuto un nuovo contratto da Eric Bischoff. La War Machine lascia così la federazione di Orlando dopo ben cinque anni, durante i quali ha conquistato un titolo NWA e ha dato vita a sfide che i TNA fans di certo non dimenticheranno. Per RVD, invece, sembra arrivato il tempo di ritornare nel main event e cercare di rivincere la cintura che non ha mai perso e che ora è in mano al suo ex amico Jeff Hardy. A dirla tutta, il primo anno di Rob non è stato proprio da incorniciare: un regno abbastanza anonimo e qualche match a cinque stelle sono poca roba in confronto a ciò a cui questo grande atleta ci aveva abituato. Vedremo se nei prossimi mesi RVD saprà tornare quello di un tempo o se si rivelerà solamente un fuoco di paglia.

La X-Division continua il suo periodo nero, con Robbie E campione e Lethal che non riesce a riprendersi la cintura. Il loro match a Final Resolution non è stato male, ma c’è bisogno di ben altro per rilanciare la categoria. In compenso, abbiamo assistito al ritorno di Shark Boy, un personaggio che nei primi anni di storia della TNA ci ha fatto fare grandi risate e che aveva dato vita a un duo veramente demenziale con D-Ray 3000. Fa piacere vedere che la compagnia di Orlando non dimentica la propria storia e ogni tanto ci regala questi momenti un po’ nostalgici. Tornando alla X-Division, bisogna dire che si tratta dell’unica categoria della TNA che va male, visto che anche il settore Tag Team sta vivendo un periodo più che positivo. Non a caso, il miglior incontro di Final Resolution è stato il Full Metal Mayhem tra Motor City Machine Guns e Generation ME: azione frenetica, spot ad alto rischio, innovazioni e un finale al cardiopalma sono state le chiavi di volta di un vero capolavoro. Queste due coppie potrebbero regalarci un match a settimana e non annoiarci mai; lo stesso si può dire dei prossimi avversari dei Guns, i Beer Money, che a Genesis daranno un nuovo assalto alle cinture dopo aver perso il Best Of Five Series qualche mese fa. Insomma, una sfida che si rinnova, proprio come succedeva tra Triple X e America’s Most Wanted o tra Edge&Christian; e gli Hardys! Per Storm e Roode la parola d’ordine è vincere, per far sì che il sogno degli Immortals di conquistare tutti i titoli della federazione possa diventare realtà. Gli Ink Inc, dopo aver perso il match che valeva la title shot, aspettano il loro momento, mentre i Generation ME si troveranno a dover riscattare le recenti sconfitte contro i campioni. Intanto il feud in seno al Team 3-D continua, con Brother Ray che a Impact ha fatto coppia con un Brother Devon “fasullo” (in realtà si trattava di uno studente della scuola dei 3-D, che tra l’altro mi pare un ottimo prospetto per il futuro). Continuo a essere scettico nei riguardi di questa storyline, che ci toglie un tag team storico (per quanto fosse ormai sul viale del tramonto) per darci due onesti worker destinati a non arrivare mai al main event. D’altro canto, però, una loro riconciliazione non farebbe altro che sminuire la vittoria dei Motor City Machine Guns a Turning Point, ma sappiamo bene che nel wrestling sono tanti i lottatori che fanno più di un “Retirement Match” (qualcuno ha detto Atsushi Onita?).

Per oggi è tutto, non mi resta che lasciarvi il mio indirizzo e-mail: alessandro_servatis@hotmail.com e annunciarvi che il giorno della vigilia di Natale darò un bello sguardo al futuro nella seconda edizione dello speciale natalizio dal titolo “A Look Into The Future”.

If you don’t know… Now you know!
04/12/2023 11:33
 
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Pubblicavo anche il 24 dicembre, che bei tempi [SM=p6430685]
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Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
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08/12/2023 07:28
 
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TNA Ultimate X #23 - A new beginning
Un anno fa, Hulk Hogan ed Eric Bischoff hanno fatto il loro ingresso trionfale nella Impact Zone, accolti dall’ovazione del pubblico e dal sorriso di Dixie Carter, ignara dei loschi piani di un duo che già una volta aveva tentato di mettersi a capo di una federazione. Un anno fa, Jeff Hardy è tornato in TNA, iniziando un lento processo di trasformazione che lo ha portato a diventare l’Anticristo del wrestling. Un anno fa, Ric Flair è sceso da una limousine nei parcheggi dell’arena di Orlando e i primi ad accoglierlo sono stati i Beer Money: non si è trattato di una semplice coincidenza, ma del primo passo verso la nascita del Fortune. Un anno fa, The Phenomenal AJ Styles e l’eroe olimpico Kurt Angle hanno dato spettacolo nel main event della migliore puntata di sempre; ora, il primo sta cercando di rilanciarsi dopo un periodo di ombra, il secondo è assetato di vendetta. Un anno fa mi sono chiesto se fosse il caso di riportare in vita l’Ultimate X, di cui ora mi accingo a scrivere il ventitreesimo numero. Siamo alla vigilia di Genesis, il primo pay per view del 2011, che si presenta con una card di tutto rispetto e promette spettacolo e sorprese.

Il main event dell’evento non sarà un match titolato, bensì lo scontro tra Matt Morgan e Mr Anderson per decidere il primo sfidante al titolo di Jeff Hardy, ammesso che quest’ultimo non finisca in carcere al termine del processo che lo vede protagonista ormai da un anno e mezzo. Il feud tra Morgan e Anderson è basato principalmente sulla commozione cerebrale avuta da quest’ultimo più di due mesi fa e col passare del tempo sta diventando abbastanza stucchevole, retorico e a tratti noioso. E’ giusto che si affronti un problema che attanaglia il wrestling (quello degli infortuni, dei rientri “forzati”, dei rischi), ma non si può basare la storyline principale della federazione su questo, specie se dobbiamo sorbirci Morgan nell’inedito ruolo di “papà premuroso”, con Mick Foley che gli dà man forte. In tutto questo, Anderson è il tipico bimbo capriccioso e ribelle, che si impunta e decide di combattere nonostante non sia al 100%. L’unico che riesce a ravvivare un po’ il feud è Jeff Hardy, che ogni tanto interviene, prende in giro i rivali, mette zizzania tra loro, sceglie persino i match che devono combattere. I suoi promo sono sempre tra i migliori dell’intera puntata di Impact e il suo personaggio è in continua crescita: se dovesse fermarsi adesso per via dei problemi che ho già citato, la TNA perderebbe moltissimo. Ma torniamo ai suoi due nemici, che domenica dovranno dimostrare di essere all’altezza di un main event, visto che entrambi hanno combattuto veramente bene solo contro avversari di rilievo, Kurt Angle su tutti. Meno retorica e più botte, insomma: spero in un match di almeno 20 minuti, di quelli che ci lasciano a bocca aperta. Per il vincitore, vado con Anderson, che ha un conto in sospeso con Jeff Hardy da ottobre, mentre Morgan ha già affrontato il campione per due volte consecutive in pay per view.

Il più accerrimo nemico del Charismatic Enigma resta però Rob Van Dam, colui che più ha pagato il successo di colui che un tempo era un suo grande amico. Il Whole F’n Show meriterebbe una shot a quel titolo che non ha mai perso, ma Eric Bischoff si diverte a prendersi gioco di lui e a farlo combattere ogni volta contro un avversario a sorpresa. Anche a Genesis, RVD dovrà vedersela contro un wrestler del quale non conosce l’identità, e caso strano, su internet si è parlato pochissimo di ciò. Insomma, nessuna caccia allo spoiler stavolta, ma io un nome lo azzardo ed è quello di Matt Hardy, la cui clausola “no compete” dovrebbe essere ormai scaduta. Se la mia previsione sarà esatta, spero vivamente che Matt abbia ritrovato un po’ di forma, visto che nelle ultime apparizioni in WWE non ha brillato. Anche Van Dam però dovrà darsi da fare per iniziare a riscattare la scorsa deludente annata e tornare quello di un tempo. Resta da vedere, poi, che fine farà Tommy Dreamer, ora che la EV 2.0 è solo un lontano ricordo e non c’è nessun feud interessante in vista. Tommy non è il solo che al momento è senza avversari per Genesis: Abyss, Jeff Jarrett, Samoa Joe e The Pope sono sulla stessa, barca, anche se è possibile che l’ultima puntata di Impact prima del pay per view mischi un po’ le carte. Il Mostro si è visto poco nelle scorse settimane, e ciò è un peccato, visto l’ottimo momento che sta attraversando; gli servirebbe un avversario tosto, “estremo”, di quelli coi quali in genere si esalta. Jarrett, invece, è molto più presente a Impact, dove si esibisce nella sua “Double-MA Challenge” in cui mette in palio i propri soldi. Dopo aver malmenato un paio di fans, Jeff se l’è presa con Amazing Red (è molto triste vedere un baluardo della X-Division dei tempi d’oro utilizzato come lo Shannon Moore di turno), umiliandolo in un match sullo stile delle MMA. La settimana scorsa, Jarrett ha invitato il fratellino di Red a salire sul ring, ma non si aspettava che questo fosse decisamente più alto e corpulento rispetto all’ex campione della X-Division. Se gli screzi tra i due continueranno anche questa settimana, potrebbe esserci un match a Genesis, l’ennesimo riempitivo in attesa del ritorno di Angle. Samoa Joe ha rinnovato il contratto che lo lega alla TNA e mi auguro che presto si ripresenti sul ring, per un 2011 da protagonista, anziché da comprimario come negli ultimi due anni. The Pope, al momento, sembra avere più a cuore gli affari della Congregation che non la propria carriera da wrestler; un vero peccato, viste le potenzialità dell’atleta, ma è possibile che presto ritorni nei piani alti.

AJ Styles si gioca il tutto per tutto nel suo match contro Douglas Williams: per avere un ulteriore rematch dopo il pareggio del 23 dicembre, The Phenomenal One ha dovuto mettere in palio la sua permanenza nel Fortune! Questo aggiunge un pizzico di adrenalina in più a una sfida che già si preannunciava molto interessante: i due hanno sfoggiato grandi mosse sia a Final Resolution che a Impact, ma questa contesa si preannuncia come la migliore. D’altronde, la posta in palio è alta per entrambi, con Williams che vorrebbe mantenere il suo TV Title per diverso tempo, ma con AJ che non può assolutamente perdere. Se la sua avventura col Fortune finisse qui, non gli rimarrebbe che tornare tra le file dei buoni, ma sarebbero tanti gli atleti che in questo momento gli tarperebbero le ali; con una vittoria, invece, tornerebbe a essere il leader indiscusso del Fortune, diventando anche una pedina importante degli Immortals, in quanto detentore del titolo più importante dopo quello mondiale. Per questi motivi (oltre che per il fatto che lo tiferò, come ho sempre fatto da quando è diventato il mio wrestler preferito) punto su di lui a Genesis, magari con una vittoria sporca che non ridimensionerà Williams, mettendolo anche nelle condizioni di chiedere un rematch e far proseguire quello che merita di essere un feud lunghissimo. Intanto, il Fortune ha reclutato nelle sue file una nuova guardia del corpo, che ha occupato il posto lasciato vacante da Matt Morgan: si tratta di The Freak Rob Terry, che finalmente può ricoprire un ruolo di spicco, dopo mesi in cui era finito nel dimenticatoio. Diversi wrestler hanno tratto giovamento dalla gimmick del bodyguard (Kevin Nash su tutti) e questa potrebbe essere la volta buona anche per Big Rob, nella speranza che possa migliorare sia sul ring che a livello di presenza scenica. Di certo, la Fortune al momento appare come una stable compatta, forte, e a Genesis potrebbe riuscire nell’impresa di portare a casa ben tre titoli: in questo caso, forse, il ruolo all’interno degli Immortals potrebbe iniziare a stare stretto al gruppo di Flair.

Sono certo, però, che gli attuali campioni venderanno cara la pelle: di Williams abbiamo già parlato, ora tocca ai Motor City Machine Guns, che vengono dall’anno più bello di tutta la loro carriera. Sabin e Shelley sono riusciti a vincere e a convincere, in quello che finora è un title reign coi fiocchi, ma ora devono fronteggiare i loro nemici per eccellenza, quei Beer Money che hanno già conquistato le cinture in passato. Il feud tra questi due tag team si rinnova di continuo e non annoia mai, regalandoci perle come il Best Of Five Series dell’anno passato. Se c’è qualcuno che merita di mettere fine al regno dei Guns, quelli sono Storm e Roode: punto su di loro per la vittoria finale. Generation ME e Ink Inc. attendono il verdetto finale, mentre i London Brawling sono finalmente pronti a rientrare (Magnus a Impact ha riformato la British Invasion, ma solo per una sera) e il duo Orlando Jordan – Eric Young continua a perdersi in evitabili sciocchezze. Intanto, continua il feud all’interno del Team 3-D, con “Bully” Ray che finalmente affronterà Brother Devon a Genesis. Questa storia sembra la fotocopia del feud tra BG e Kip James di qualche anno fa, che culminò in uno squallidissimo match a Lockdown e diede inizio alla decadenza dei due, per i quali ben presto arrivò il rilascio. Genesis ci darà sicuramente il primo verdetto, ma credo che potremo tirare le somme solo tra qualche mese, sperando che i due possano smentirci; per il momento, punto sulla vittoria di Ray, che ne ha sicuramente più bisogno.

Dopo l’orribile parentesi chiamata Robbie E, finalmente la X-Division ha un campione e uno sfidante degni di nota, che potrebbero fare il primo passo per il tanto atteso rilancio della categoria. Jay Lethal è tornato campione, Kazarian ha finalmente fatto ritorno nella categoria che più gli compete e punta a riconquistare l’alloro dopo gli ultimi due regni da dimenticare (nel 2004, conquistò la cintura insieme a Michael Shane, ma dopo appena due settimane il duo fu privato del titolo; l’anno scorso, invece, si aggiudicò la corona resa vacante per via dell’impossibilità di raggiungere gli Stati Uniti da Douglas Williams, ma quest’ultimo non si separò mai dalla cintura, finché non batté Kazarian e tornò ad essere campione a tutti gli effetti). I due hanno tutto ciò che serve per dar vita a un bell’incontro, ma, ancora una volta, manca qualcosa: una rivalità ai livelli di quella tra Styles e Williams. Certo, questa si può costruire col tempo e al momento si può fare leva sugli screzi passati tra Lethal e il Fortune, ma ancora non basta. Per la vittoria finale, vado con Kazarian, per il quale il titolo sarebbe un giusto premio per essere cresciuto molto nel 2010; inoltre, ha diversi potenziali avversari oltre a Lethal, sempre che la dirigenza si decida a riportare i vari Amazing Red, Brian Kendrick, Shark Boy, Eric Young dove devono stare, anziché farli umiliare dai pesi massimi o fargli fare siparietti extra-ring assolutamente da evitare.

Anche il titolo femminile sarà messo in palio a Genesis, e qui ammetto di attendere con trepidazione la sfida tra Mickie James e la campionessa Madison Rayne. Quest’ultima si sta ben comportando in questo feud, riuscendo a farsi odiare dal pubblico e a creare il giusto hype per il match: non male, per una ragazza che appena un anno fa perdeva contro chiunque. Mickie, dal canto suo, è lanciatissima dopo la rivalità con Tara e quell’indimenticabile Steel Cage Match. Tuttavia, penso che si possa aspettare per darle il titolo, possibilmente in un contesto un po’ più importante, come ad esempio Lockdown; un intervento di Tara potrebbe essere decisivo per rimandare l’appuntamento della Hardcore Country con la cintura. Tra le future contendenti al Knockout Title c’è sicuramente Sarita, che ha sconfitto ancora una volta Velvet Sky, stavolta in uno Strap Match, per poi essere attaccata nel backstage dalle nuove campionesse di coppia, Angelina Love e Winter. La ragazza misteriosa sta legando sempre di più con Angelina e questo fatto ha indispettito non poco Velvet, la quale, ricordiamolo, non ha potuto conquistare i titoli di coppia insieme alla compagna a causa di un attacco subito da Sarita prima della finale del torneo. A breve, la Love potrebbe essere costretta a scegliere tra le due e proprio in base a questa sua decisione si apriranno nuovi, avvincenti scenari. L’unica pecca di una Knockout Division in continuo miglioramento è ancora una volta un licenziamento: stavolta a lasciarci è Taylor Wilde, colei che nel 2008 riuscì a strappare il titolo a Awesome Kong (fresca di contratto con la WWE, un sogno che si avvera per una lottatrice capace di rivoluzionare il modo di intendere il wrestling femminile) e che vanta una difesa titolata a Bound For Glory. Da un po’ di tempo non riusciva a trovare spazio nel giro che conta e il rilascio della sua tag team partner Hamada le ha dato il colpo di grazia; chiudo l’Ultimate X augurandole un buon proseguimento di carriera, nella speranza che un giorno possa tornare in TNA e ambire nuovamente al titolo.

E’ tutto per oggi, se volete scrivermi potete farlo al solito indirizzo: alessandro_servatis@hotmail.com

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08/12/2023 11:25
 
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Oddio, ci avevo preso su Matt Hardy! E anche sull'esito dei match per i titoli tag e quello X-Division *__*
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Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
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12/12/2023 08:32
 
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TNA Ultimate X #24 - They're here... again!
Sono bastate quattro ore e mezzo a far crollare ogni certezza sulla Total Nonstop Action: quattro titoli, tra i quali quello principale, hanno cambiato possessore, una persona parecchio “scomoda” ha fatto il suo ritorno ed è stato profetizzato il debutto di “They”. Si, ancora “Loro”, l’arma che Abyss aveva usato per mesi per terrorizzare gli avversari gli si è ritorta contro e ora c’è un nuovo mistero da svelare. Ad annunciare l’arrivo di questi misteriosi personaggi è stato Crimson, un lottatore dal passato oscuro che è arrivato in TNA spacciandosi come il fratello di Amazing Red. Ovviamente, su internet stanno già circolando diverse teorie, la più accattivante delle quali riguarda un possibile ritorno della main Event mafia, stavolta in versione “face”, un autentico sogno per tutti i fans di una grande stable che ha avuto una fine ingloriosa. Come al solito, preferisco non sbilanciarmi e attendere il momento in cui “They” faranno la loro comparsa, cosa che potrebbe accadere già nella puntata speciale del 3 febbraio, una puntata che avrà come main event il match per il TNA Title tra il campione Mr Anderson e lo sfidante, l’Anticristo del wrestling, Jeff Hardy.

Quest’ultimo scenario era inimmaginabile alla vigilia di Genesis, e ha cominciato a prendere forma solamente negli ultimi minuti del pay per view, quando Bischoff, credendo di fare una genialata, ha in realtà siglato il più clamoroso degli autogol. Fino ad allora, infatti, gli Immortals erano riusciti a conquistare tutti i titoli maschili, senza contare che Rob Van Dam era stato “fregato” e sconfitto; l’unica fonte di preoccupazione era la vittoria di Mr Anderson contro Matt Morgan, che gli garantiva una title shot da sfruttare ad Against All Odds. Easy E ha però cambiato le carte in tavola e Jeff Hardy si è presentato sul ring per difendere il titolo, non prima di essersi stiracchiato più volte e di aver fumato una sigaretta, in perfetto stile “Antichrist”. Non si sarebbe mai aspettato di trovare un Anderson resistente a tutto, capace di uscire da diverse twist of hate e di mettere a segno lo schienamento finale, emulando il Rhino dei tempi d’oro! Quella che doveva essere una serata di festa per gli Immortals, si è trasformata improvvisamente in un incubo, mentre Mr Anderson coronava il sogno della sua vita, alzando al cielo la cintura di campione davanti a un pubblico a dir poco incredulo. E’ stata una grande sorpresa per tutti, anche se si sapeva che Hardy avrebbe potuto perdere il titolo a breve, a causa del processo nel quale molto probabilmente sarà giudicato colpevole. Un vero peccato, visto che il personaggio funziona alla grande e il suo title reign era capace di tenerci incollati allo schermo. Per Mr Anderson inizia una nuova sfida, deve dimostrare di essere un campione all’altezza e non solo un grande “inseguitore”: la sua prima difesa è fissata per il 3 febbraio, proprio contro l’ex detentore del titolo, e, in caso di vittoria, dovrà decidere se raccogliere la sfida del suo amico-rivale Matt Morgan. Il Blueprint è uscito sconfitto dalla sfida di Genesis, ma quando si è trattato di aiutare Anderson a conquistare la cintura, non si è tirato indietro e ha steso Hardy con una poderosa clothesline. Tre sconfitte negli ultimi tre pay per view sono un pessimo biglietto da visita, ma Matt si è già riscattato giovedì scorso a Impact, quando ha avuto la meglio sul campione televisivo Abyss in un match non titolato; non so se sarebbe un bene mandarlo nuovamente nel main event, un’eventuale quarta sconfitta potrebbe davvero lasciare il segno.

Il feud più importante dopo quello titolato è senza dubbio quello tra Jeff Jarrett e Kurt Angle, soprattutto dopo lo scioccante ritorno di Karen Jarrett a Impact dopo due anni e mezzo. L’ex moglie dell’eroe olimpico ha deciso di uscire allo scoperto e ora siamo in attesa della sua versione dei fatti sulla faccenda del divorzio e del seguente matrimonio con quella che è, da qualche anno a questa parte, la nemesi di Angle. Dal canto suo, Jarrett ha finalmente messo fine alla storyline del campione MMA, appendendo gli stivaletti al chiodo senza essere mai stato sconfitto. Questa breve parentesi ha rafforzato il suo status da heel, ma ci ha anche costretto a sorbirci dei match da dimenticare, confermando la netta distanza che separa la MMA e il wrestling, due mondi a parer mio inconciliabili. A Genesis, Jarrett ha massacrato Angle e lo ha fatto sanguinare, mentre due anni prima, sempre nel corso dello stesso pay per view, era stato Kurt a infortunare il rivale. Ora si prevede una serie di match coi fiocchi, con l’apporto di Karen che sarà fondamentale: un feud come questo, basato su avvenimenti reali e trascorsi amorosi, fu quello tra la coppia Edge-Lita e Matt Hardy, che mi permette di ricollegarmi al prossimo argomento, che riguarda proprio il debutto in TNA da parte del fratello di Jeff. Si è già parlato molto del suo pessimo stato di forma e della sua somiglianza col Raven degli ultimi tempi (quello coi problemi alla tiroide, per intenderci); poco si è parlato, invece, di Rob Van Dam, che ancora una volta non è riuscito a mettere le mani su Jeff Hardy e si è fatto nuovamente raggirare, prima da Bischoff, poi dall’arbitro Jackson James, ormai prossimo a gettare la maschera e a dichiararsi “venduto” agli Immortals. Rob è apparso in discreta forma a Genesis ed è riuscito a salvare il salvabile contro Matt Hardy; continua, però, a vagare in una sorta di limbo, in attesa che si liberi un posto nel main event. Giovedì scorso si sono riformati gli Hardy Boyz, ma si tratta dei fantasmi di quelli che un tempo rivoluzionarono la categoria tag team insieme a mostri sacri come Edge&Christian; e i Dudley Boyz; in particolare, sembra proprio che Matt sia anni luce indietro rispetto al fratello, e possa brillare solamente di luce riflessa. Se la situazione non dovesse migliorare, non è detto che la TNA decida di tenerlo; l’atleta deve rimboccarsi le maniche e iniziare a camminare con le proprie gambe se vuole mantenere le tante promesse che ha fatto ai suoi fans tramite i social network.

Un altro atleta in pessima forma è, purtroppo, AJ Styles, ma qui si tratta di un problema molto diverso. Il leader del Fortune ha subito un infortunio a una gamba, perdendo così l’opportunità di conquistare il TV Title e diventando l’unico membro del Fortune (esclusa la guardia del corpo Rob Terry) senza cintura. The Phenomenal conta di essere al cento per cento già ad Against All Odds, ma non è detto che ci riesca; è triste vederlo zoppicare così, è ancora più triste non vedere in azione in pay per view colui che è il simbolo, la bandiera della federazione. Eric Bischoff, intanto, continua a punzecchiarlo, mentre Ric Flair sembra essere più comprensivo verso il ragazzo, che secondo le voci potrebbe lasciare presto gli Immortals proprio per via dei diverbi con Easy E. Si tratterebbe, a parer mio, di una scelta scellerata, visto che Styles va benissimo come leader della Fortune e ancora meglio come erede di Flair. Staremo a vedere come si evolverà la situazione e quale sarà il titolo a cui punterà AJ, ora che quello dei pesi massimi non è più nelle mani di un suo alleato. Intanto, è riuscito a compiere una piccola vendetta personale, visto che la sua interferenza ha deciso le sorti del match tra Abyss (che sostituiva proprio AJ) e Douglas Williams, il quale ha perso incontro e cintura, dopo un solo mese di regno. The Monster non vinceva un titolo in TNA dalla fine del 2006, quando si laureò campione dei pesi massimi nel main event di un pay per view che, ironia della sorte, si chiamava proprio Genesis; il problema è rappresentato dal fatto che Abyss continua ad alternare ottime vittorie a brucianti sconfitte, come quella patita da Matt Morgan nella puntata di Impact del 13 gennaio. L’incontro non era valido per il titolo, ma ha dato un duro colpo allo status del lottatore, la cui gestione è troppo incostante per permettergli di fare il salto di qualità che merita da tempo. Williams, intanto, si prepara per il rematch, senza farsi intimorire dalla stazza dell’avversario: a Genesis ha disputato un altro bell’incontro, a conferma delle sue ottime qualità sul ring. Samoa Joe e The Pope, intanto, provano a uscire dal limbo in cui sono entrati dopo le faide perse rispettivamente contro Jeff Jarrett e Abyss, e lo fanno scontrandosi tra loro. Il samoano ha ripreso di nascosto Dinero mentre si dedicava ad attività immorali (come le visite ai night club), mentre The Pope ha sbeffeggiato il rivale dandogli ripetutamente del maiale. Per i due è un’ottima occasione per rimettersi in carreggiata, magari tirando fuori dal cilindro un match a cinque stelle.

L’incontro migliore di Genesis è stato senza dubbio quello valido per i titoli di coppia, nel quale i Beer Money hanno messo fine al lungo ed elettrizzante regno dei Motor City Machine Guns. Lo spettacolo si è ripetuto a Impact, con un finale simile (un’incomprensione tra Sabin e Shelley) e lo stesso risultato. Storm e Roode hanno riconquistato le cinture dopo tanto tempo e sono pronti ad affrontare le nuove sfide che gli si pareranno davanti: Ink Inc., Generation ME, i rientranti London Brawling e i redivivi Machine Guns (Shelley permettendo, gira voce che un infortunio possa tenerlo fuori dai giochi per un po’ di tempo) aspettano solo la loro occasione per tentare l’assalto ai titoli. Insomma, prepariamoci ad assistere ad altri grandi match che andranno a impreziosire ulteriormente una categoria già di per sé stellare. E’ stato gradevole, incredibile a dirsi, persino la sfida tra Bully Ray e Brother Devon, vinta dal primo per squalifica dopo il feroce attacco dell’ex Reverendo. Il feud tra i due è destinato a continuare, potrebbe addirittura protrarsi fino a Lockdown, ma prima o poi la TNA dovrà capire come utilizzare i due, visto che da singoli non sembrano destinati ad andare lontano. Kazarian vs Jay Lethal ha portato una ventata d’aria fresca nella X-Division: nulla per cui gridare al miracolo, ma finalmente si sono visti scambi veloci, mosse spettacolari e qualche innovazione. Alla fine è stato Kaz ad aggiudicarsi la vittoria, conquistando, finalmente, la cintura in modo limpido, dopo gli ultimi due regni disastrosi, dei quali ho già parlato nel numero precedente. Lethal ne esce sconfitto, ma consapevole della sua splendida prestazione; sono questi i lottatori di cui la X-Division ha bisogno come il pane, non certo di Robbie E o di qualche peso massimo che sta attraversando un periodo di transizione! Il ritorno di alcuni volti storici (Christopher Daniels, Petey Williams e Sonjay Dutt su tutti), la valorizzazione di altri (Amazing Red, ma anche Shark Boy non sarebbe male) e magari un’apertura della categoria ai lottatori internazionali potrebbero riportare in alto questa X-Division che ha attraversato troppi brutti momenti ed è l’unico tasto dolente di una TNA che, al contrario, sta curando benissimo tutti gli altri settori.

Un esempio lampante di ciò che ho appena scritto è rappresentato dalla Knockout Division, che ormai non è più una sorpresa, bensì una piacevole certezza. A Genesis, Mickie James ha fallito il primo assalto al titolo di Madison Rayne, cadendo letteralmente nella trappola della sua eterna rivale Tara. Si è trattato di un ottimo match, che ha avuto come unica nota stonata i cori “You can’t wrestle” che il pubblico ha riservato alla campionessa: signori, non si diventa campionesse di coppia della SHIMMER senza sapere come ci si comporta su un ring… Il personaggio di Madison è uscito rafforzato da questa prestigiosa vittoria, mentre per Mickie l’appuntamento con la cintura è solamente ritardato. Intanto, Angelina Love continua a fare coppia con l’enigmatica Winter, i cui comportamenti sono sempre più bizzarri; le cinture di coppia si trovano saldamente nelle loro mani, ma tutto ciò non piace sicuramente a Velvet Sky. Quest’ultima non solo si trova di fronte una potenziale “usurpatrice” del suo ruolo di migliore amica di Angelina, ma deve anche vedersela con Sarita, che continua a sbeffeggiarla e a infliggerle sconfitte e umiliazioni. La divisione femminile si ritrova così con ben tre storyline una più interessante dell’altra: se il buongiorno si vede dal mattino, questo 2011 sarà ricordato come l’anno delle Knockout!

Per oggi è tutto, come sempre potete contattarmi all’indirizzo e-mail alessandro_servatis@hotmail.com

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12/12/2023 09:11
 
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Il ritorno della main Event mafia, rovinato dal ritorno di Nash e Booker T alla Rumble [SM=p6430685]
Continuavo a non puntare su Bully Ray, che errore [SM=p6430657]
I cori "you can't wrestle" a Madison me li ero dimenticati [SM=p6430683]
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Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
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15/12/2023 09:38
 
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TNA Ultimate X #25 - Punto di rottura
Miei cari lettori (amanti della TNA e non), vi informo che oggi leggerete un pezzo molto diverso rispetto a ciò a cui siete abituati: per la prima volta da quando scrivo di wrestling (e sono 6 anni e mezzo) aprirò un mio editoriale con una polemica. Sono sempre stato contro le critiche a tutti i costi e non sopporto i pezzi che demoliscono sistematicamente una determinata federazione; in questi articoli, spesso e volentieri si fa uso di una retorica insopportabile (al solo scopo di ottenere un applauso, tanto per citare una pagina storica della televisione). Stavolta, però, non riesco a stare in silenzio davanti a un gravissimo errore commesso dalla dirigenza TNA e sulle ripercussioni che questo scellerato gesto ha avuto sulla credibilità della compagnia. Come ben sapete, Kevin Nash e Booker T, due illustri protagonisti della federazione nei suoi ultimi anni ed ex membri della gloriosa stable Main Event Mafia, hanno firmato un contratto con la WWE e hanno preso parte alla Royal Rumble; un terzo nome è stato accostato alla federazione di Stamford ed è quello di Sting, colui grazie al quale il gruppo sopracitato prese vita. Insomma, per dirla in termini calcistici, la TNA esce con le ossa rotte dal mercato di gennaio, ma va detto che in altre circostanze non sarebbe rimasto scandalizzato nessuno: in fondo si tratta di atleti che sono già avanti con l’età, senza contare che i soliti saccenti si lamentavano continuamente delle loro prestazioni sul ring. Il problema, però, è che la TNA aveva già fatto dei progetti a lungo termine che comprendeva l’utilizzo di questi lottatori, nonostante essi non avessero più un contratto!

Il ritorno di Scott Steiner nell’ultima puntata di Impact ci aveva tolto ogni dubbio, la Main Event Mafia era pronta a fare il suo ritorno, erano loro i nuovi “They” invocati da Crimson… e invece ora bisogna ripartire da zero, ricreare tutto in fretta e furia, per ottenere un risultato che difficilmente sarà all’altezza delle aspettative che si erano create. Le alternative per fare bene erano due: blindare i tre atleti da subito con un contratto oneroso o creare tutto un altro tipo di storyline, per farli tornare a sorpresa solo in caso di firma. E’ stata fatta, invece, una scelta totalmente scellerata, che poteva venire in mente solo a un bambino che gioca con le action figures (se volete sapere questa storia, chiedetemela pure in privato) e che, di fatto, ridimensionerà tantissimo il prestigio della federazione. Ridicolo, inoltre, il video che la TNA ha messo sul suo sito, una vera e propria caduta di stile. A suo tempo la WWE è stata criticata per le sue infantili ripicche, ora è giusto puntare il dito contro la federazione di Orlando, la cui reazione al passaggio dei due atleti alla corte di McMahon è stata davvero infantile. Da “innamorato” della TNA mi sento oltraggiato, questa non è la federazione per cui scrivo da anni: spero si tratti di un caso più unico che raro e non di un pericolossissimo precedente, capace di gettare un’ombra su tutte le ottime scelte che sono state fatte da quei gloriosi giorni dell’estate 2002 fino ad oggi.

Le altre storyline risentiranno di tutto ciò? Mi preoccupa in particolar modo la rivalità tra Mr Anderson e Jeff Hardy, che finora è andata avanti nel modo giusto. Niente più commozioni cerebrali, niente più retorica, solo tanto odio e confronti verbali veramente cinici e diretti. I due personaggi funzionano alla grande e penso che possano dar vita a diverse buone contese sul ring. Purtroppo, però, Jeff è un altro punto di domanda in casa TNA, poiché è ancora coinvolto in un processo nel quale molto probabilmente verrà giudicato colpevole. Questo rende un po’ scontato l’esito dei prossimi confronti tra Anderson e Hardy, ma soprattutto rischia di privarci di uno dei migliori heel che la compagnia di Orlando abbia mai avuto, un atleta che sta vivendo una seconda giovinezza e che può ancora dare tantissimo sia sul ring che nella partecipazione alle storyline. Per quanto riguarda Anderson, invece, preferisco esprimermi tra qualche mese, per dargli tutto il tempo di dimostrarsi degno della cintura che ha intorno alla vita. Di sicuro non gli mancheranno avversari agguerriti, coi quali ha il dovere di disputare incontri di alto livello, cosa che finora gli è riuscita con pochi. Sul lato del carisma ha pochi rivali, ma sul ring è ancora carente: un difetto che spero riesca a colmare in breve tempo. Intanto, il ritorno di Hulk Hogan è imminente e porterà gli Immortals a esprimersi nel loro pieno potenziale, come avrebbero dovuto fare da ottobre. Anche in questo caso è stato fatto un errore di valutazione, il problema alla schiena dell’Hulkster è stato preso troppo alla leggera e la storyline ne ha risentito.

La Fortune si trova in possesso di tutti i titoli maschili a eccezione di quello assoluto, ma deve fare i conti con gli infortuni di Ric Flair (occorso durante il tour nel Regno Unito) ed AJ Styles. A risentire di ciò è anche Douglas Williams, il quale, dopo essere stato privato da Abyss del TV Title, è rimasto senza un avversario degno di questo nome e rischia di perdere, ingiustamente, il treno del successo; la speranza è quella di un recupero record da parte di AJ e la ripresa di una rivalità che stava diventando ogni giorno più interessante. L’attuale campione televisivo, invece, sta attraversando un brutto momento, tra umilianti sconfitte, come quella contro Matt Morgan, e i ripetuti attacchi subiti da Crimson, il quale due settimane fa lo ha fatto crollare al tappeto dopo averlo colpito con Janice. Il nuovo atleta, che ha ribadito di essere il fratello di Amazing Red, è in diretto contatto coi nuovi They, ha un ottimo look e anche sul ring sembra discreto. Insomma, questo Crimson è da tenere d’occhio per il futuro, e chissà che non possa essere lui la grande sorpresa del 2011; intanto, ha già avuto l’onore di combattere in coppia con una star del calibro di Kurt Angle. L’eroe olimpico continua la sua “crociata” contro Jeff Jarrett e sua moglie Karen, in una rivalità tanto aspra quanto realistica. Double J ha dalla sua parte gli Immortals, ma c’è da dire che Ric Flair ha commesso un clamoroso autogol, quando, accecato dalla rabbia, ha reintegrato Angle nel roster, annullando il suo ritiro. Per Bischoff, che aveva fatto di tutto per estromettere Kurt dal ring della TNA, è stato un duro colpo e dubito che le scuse del Nature Boy gli siano bastate. L’eroe olimpico ha subito trovato degli alleati nel già citato Crimson, in Matt Morgan e nel rientrante Scott Steiner. Jarrett preparerà sicuramente una contromossa, ma lo scontro tra i due è ormai imminente: prepariamoci a un altro grande match, dopo quelli degli anni passati. Resta da vedere, poi, come verrà utilizzato Big Poppa Pump, ora che il ritorno della Main Event Mafia è destinato a rimanere un sogno; si spera solo che Scott sia rimasto in forma come un anno fa, quando ci regalava prestazioni di alto livello.

Matt Hardy continua a far parlare di sé, ma purtroppo non in modo positivo. Fisicamente fuori forma, poco incisivo al microfono e poco credibile come heel, Matt è ormai diventato l’ombra del ben più talentuoso fratello, e sembra destinato a rimanere un atleta mediocre durante tutto il suo stint in TNA. Chi, invece, punta a tornare in alto è Rob Van Dam, che a breve se la vedrà proprio con Matt, in attesa di poter mettere le mani addosso al Charismatic Enigma. RVD ha perso il titolo senza combattere, è stato raggirato da Jeff Hardy ed è assetato di vendetta, senza contare che questo 2011 deve essere per lui l’anno del riscatto, dopo un 2010 fatto di poche luci e tante ombre. Disputare un buon incontro con Matt Hardy sarà già un’impresa, ma sarà contro Jeff, quando finalmente il match avrà luogo, che potremo ammirare RVD nel suo massimo splendore. Samoa Joe e The Pope continuano a “beccarsi” tra di loro, col pubblico che ha scelto di voltare le spalle a Dinero per schierarsi col samoano. Qualora dovesse andare in scena ad Against All Odds, questo incontro potrebbe essere lo show stealer della serata, visto il vasto repertorio di mosse di questi due bravissimi lottatori. Spero vivamente che questo feud possa rilanciare entrambi e che la decadenza di Joe, iniziata negli ultimi mesi del 2008, possa finalmente concludersi. A differenza loro, i Beer Money stanno passando un ottimo momento, e hanno le cinture di coppia saldamente tra le mani. Con i Motor City Machine Guns fermi ai box per l’infortunio di Alex Shelley e il Team 3-D che viene sprecato nel feud tra Bully Ray e Brother Devon, i principali avversari di Storm e Roode diventano gli Inc Ink… London Brawling permettendo, ovviamente! Magnus ha già fatto il suo ritorno nella Impact Zone e ora si attende con impazienza Desmond Wolfe, per vedere finalmente questo team in azione in un contesto titolato, dopo i buoni match disputati a Xplosion lo scorso anno. Insomma, ci aspettano altri mesi di sfide interessanti per questi titoli, che hanno assunto un grande valore grazie ai tag team che fanno parte della categoria.

La X-Division continua a fare dei piccoli passi avanti, dopo i tanti passi indietro negli ultimi anni. Il nuovo mini-torneo per decidere il primo sfidante per la cintura di Kazarian sta già regalando emozioni e spettacolo, grazie anche a una formula accattivante. Si tratta, in sostanza, di una serie di triangolari, coi vincitori che si sfideranno ad Against All Odds: il primo finalista è Max Buck, che si è aggiudicato una vittoria sorprendente contro due avversari ben più quotati di lui, Chris Sabin e Amazing Red. A impreziosire il tutto, c’è Kazarian, il quale, da bravo campione, osserva i rivali da vicino unendosi ai commentatori Mike Tenay e Taz, un po’ come faceva Christopher Daniels nel 2005 (ricordate la Super X Cup? Vinta da Samopa Joe su AJ Styles proprio grazie a una scorrettezza del Fallen Angel, portò allo storico match a tre di Unbreakable). Sembra che la rinascita della divisione sia diventata una delle priorità per quest’anno: non resta che tenere le dita incrociate e sperare che si continui a percorrere questa strada, che potrebbe essere proprio quella giusta. Sarà difficile, comunque, arrivare ai livelli della Knockout Division, che continua a regalarci tre storyline, incontri di grande qualità e una campionessa che, a discapito dei detrattori, merita la cintura che ha conquistato a ottobre. Sto parlando, ovviamente, di Madison Rayne, che continua a essere incalzata da Mickie James: una rivalità accesa e sentita, nella quale spesso e volentieri si intromette Tara. Salgono le quotazioni di Sarita, che ha schienato Mickie James nel 6 Women Elimination Tag Team Match e continua a dare a Velvet Sky della perdente; l’incontro è stato vinto da Angelina Love, cla quale però non riesce a trovare un attimo di pace. La gelosia reciproca tra Velvet Sky e Winter è sfociata in una rissa e ben presto Angelina si troverà a scegliere tra la sua migliore amica e la compagna di tag con la quale condivide i titoli. La sua decisione potrebbe scatenare delle conseguenze per diversi mesi, e già inizio a pregustare ottimi incontri conditi da interessanti scene nel backstage. Gli amanti della categoria femminile non possono proprio lamentarsi…

Per oggi è tutto: per complimenti, critiche, ecc. il mio indirizzo e-mail è sempre quello: alessandro_servatis@hotmail.com

If you don’t know… Now you know.
15/12/2023 11:26
 
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La citazione a Sgarbi!! [SM=g6574164]
Notare l'uso del termine "saccenti", e ancora non conoscevo Ryogascorpio [SM=p6026364]
Su Crimson ci speravo, che abbaglio [SM=p6430653]
"Samopa Joe" [SM=p6430653]
"E’ stata fatta, invece, una scelta totalmente scellerata, che poteva venire in mente solo a un bambino che gioca con le action figures (se volete sapere questa storia, chiedetemela pure in privato)" - questa, onestamente, non me la ricordo [SM=p6430291]
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Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
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19/12/2023 12:23
 
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TNA Ultimate X #26 - Piano B
Sulle note di Another Me (una delle più belle theme degli ultimi anni), inizio a scrivere questo pezzo, smorzando un po’ i toni polemici dell’ultima volta (d’altronde, la critica a tutti i costi non fa per me) e analizzando in modo serio e mai parziale gli ultimi importanti avvenimenti. Dopo il totale fallimento della storyline che avrebbe dovuto restituirci la Main Event Mafia, la TNA è passata al piano B, facendo coincidere i nuovi “They” con il Fortune. Una soluzione d’emergenza, con tutte le incongruenze del caso (possibile che solo ora AJ e compagni si rendano conto che Bischoff, Hogan, Hardy e compagnia bella li hanno “scavalcati”? E perché schierarsi con Anderson, che non è certo uno degli Originals?); tuttavia, gli scenari futuri sembrano ottimi, soprattutto per quanto AJ Styles, il quale, appena si rimetterà totalmente dall’infortunio alla gamba, andrà subito alla caccia del titolo. Altri lottatori ne escono danneggiati da questo face turn di massa, primi fra tutti Matt Morgan e Douglas Williams, i quali, guarda caso, non sono stati impiegati ad Against All Odds. Il pay per view di febbraio si è rivelato un evento di transizione, buono ma non eccezionale (siamo comunque a livelli molto più alti rispetto a un anno fa), e si è chiuso con l’inaspettato trionfo di Jeff Hardy.

Il Charismatic Enigma ha avuto la meglio su Mr Anderson al termine di un Ladder Match mozzafiato, riconquistando la cintura dei pesi massimi e mettendo fine al regno del biondo atleta di Green Bay. Jeff è stato veramente straordinario in queste ultime settimane, sia sul ring che fuori, tirando fuori dal cilindro alcune delle sue idee più stravaganti: come dimenticare la sua comparsata durante il match tra Morgan e Anderson a Impact, quando ha deciso di seguire la sfida rimanendo seduto in cima alla sua scala dai mille colori? A prescindere dalla sentenza e dai sapientoni del web, Hardy questo titolo se lo stramerita, anche perché è in grado di tenere in piedi gli Immortal praticamente da solo; tuttavia, mi dispiace molto per Mr Anderson, che ha perso l’ambita corona prima di poter dimostrare il suo vero valore. Sono sempre stato contro i regni brevi (a meno che non si tratti di due atleti che si scambiano il titolo un paio di volte durante il feud, come successe tra The Rock e Triple H nel 2000) e credo che il personaggio di Anderson esca nettamente indebolito da questa situazione. Forse sarebbe stato meglio ritardare il suo appuntamento con la cintura, ma vedremo nei prossimi mesi se l’ormai ex campione riuscirà a rimanere sulla cresta dell’onda. Il prossimo avversario di Jeff porta il nome di Rob Van Dam e il match tra i due andrà in scena già a Impact, dopo quattro mesi nei quali il Whole F’n Show ha provato più volte, invano, a mettere le mani addosso al suo ex amico. Se c’è un atleta che può valorizzare al meglio le doti di RVD, quello è Jeff Hardy: impossibile dimenticare i loro grandissimi incontri nel 2001 in WWE. Per Rob si tratta del primo match per il titolo da quando lo perse senza combattere: credo comunque che il feud verrà prolungato per diverse settimane e porterà i due a scontrarsi in uno dei prossimi pay per view.

RVD è uscito vincitore dallo scontro con l’altro Hardy, Matt, che purtroppo non ha fatto vedere alcun miglioramento, anzi… ll suo promo prima del match è stato decisamente patetico, lontano anni luce non solo dalle prestazioni al microfono del ben più talentuoso fratello, ma anche da quelle del caro vecchio Matt V1, che aveva il pregio di apparire molto più spontaneo e genuino. Insomma, questo lottatore non è in grado di interpretare un carachter misterioso e oscuro e dovrebbe capirlo, anziché cercare di seguire le orme di Jeff. Anche sul ring non è stato granché, moonsault a parte, ma per fortuna Rob Van Dam è riuscito a risollevare le sorti dell’incontro. Di certo non si può paragonare questa sfida con quella tra Kurt Angle e Jeff Jarrett, a cui va la palma di match della serata per quanto riguarda Against All Odds. I due sono riusciti a sfornare il loro terzo capolavoro, un incontro pieno di pathos e con un finale da infarto, il tutto condito dalla presenza di Karen, la quale ha fatto di tutto per far vincere il suo nuovo marito. Già a cavallo tra il 2008 e il 2009, l’eroe olimpico e King Of The Mountain avevano avuto una rivalità molto accesa e personale, ma stavolta sono andati ben oltre, tanto che è diventato quasi impossibile capire dove finisce la finzione e dove inizia la realtà. Insomma, per fortuna il vecchio slogan della compagnia, Cross The Line, non è stato del tutto accantonato e abbiamo ancora la possibilità di goderci faide come queste, mai banali, mai scontate. La sconfitta di domenica ha lasciato una ferita enorme nello spirito combattivo di Angle, che non solo ha perso la possibilità di ottenere la custodia dei suoi figli, ma ora si dovrà pure umiliare completamente, accompagnando Karen all’altare nel corso della puntata di Impact del 3 marzo: in quell’occasione, l’ex moglie di Kurt rinnoverà i voti nuziali col marito Jeff Jarrett. Angle è rimasto talmente scosso dalla sconfitta da lasciare i propri stivaletti sul ring, dando così un cattivo segnale per il suo futuro. Staremo a vedere se l’eroe olimpico troverà la forza di andare avanti e di rendere pan per focaccia ai due sposini felici; lo scenario migliore per la resa dei conti è senza dubbio Lockdown, dove già l’anno scorso Kurt riuscì a ottenere una grande vendetta, anche se in quell’occasione l’avversario era Mr Anderson.

Nonostante il poco tempo a disposizione, The Pope e Samoa Joe sono riusciti a offrire un ottimo spettacolo, un match compatto nel quale non sono mancati dei buoni spot. Il risultato sta bene a tutti e due, con Joe che ottiene la vittoria e The Pope che, dopo aver ceduto immediatamente alla Kokina Clutch del rivale, bluffa un po’ e poi fa sanguinare il samoano. Con queste premesse, il loro feud è destinato a continuare, in attesa che si liberi un posto nell’upper card. Visto lo squilibrio tra face e heel a favore dei primi, probabilmente The Pope avrà più possibilità per emergere subito, ma anche per Joe prima o poi deve arrivare il momento del rilancio. Mentre Douglas Williams è stato retrocesso nella X-Division, Matt Morgan ha ritrovato una sua vecchia nemesi, quell’Hernandez che ha fatto finalmente ritorno a Orlando dopo la lunga parentesi in AAA. Il messicano aveva fallito nel suo stint da face e ora si ripropone come cattivo che detesta gli americani e lascia aperto uno spiraglio per un eventuale approdo in TNA di altri suoi connazionali. Anche se si sono lasciati in modo brusco qualche anno fa, la speranza che Konnan faccia nuovamente capolino nella Impact Zone è dura a morire. In attesa di sviluppi, possiamo dire che il ritorno più gradito delle ultime settimane è stato quello di Scott Steiner, che ad Against All Odds ha dimostrato di saperci ancora fare sul ring (e nel promo è stato divertentissimo, con quegli strafalcioni che sono il suo marchio di fabbrica). Resta da vedere come lo impiegheranno in futuro, visto che Big Poppa Pump sarebbe dovuto essere parte del progetto Main Event Mafia, destinato a rimanere incompiuto. Un mini-feud estivo con Jeff Hardy col titolo in palio non sarebbe male, ma al momento Scott potrebbe tenersi occupato con Rob Terry, in una sfida tra Freak. Il gallese continua a collezionare brutte figure ma una serie di match con un veterano del calibro di Steiner potrebbe fargli bene.

La categoria tag team è stradominata dai Beer Money, che con i Motor City Machine Guns ai box e i Generation ME che pensano alla X-Division possono momentaneamente tirare un po’ il fiato. Le prossime sfide, come già dissi nello scorso numero, potrebbero arrivare dagli Ink Inc e dai London Brawling, ma anche Gunner & Murphy potrebbero dire la loro. Continuo a usare lo spazio dedicato alle coppie per il feud Bully Ray-Brother Devon, sprofondato nello squallore più assoluto ad Against All Odds. Il coinvolgimento dei figli di Devon ha dato il colpo di grazia a una rivalità e a un match già di per sé insignificanti: forse si cercava il Cross The Line, ma di questo passo si arriverà alla Hall Of Shame. Per quanto riguarda la X-Division, invece, stavolta si può proprio parlare di sfortuna. La strada intrapresa è quella giusta e i fans della categoria già si aspettavano un 3-Way Match veloce e adrenalinico, ma i Generation ME non sono riusciti a raggiungere Orlando in tempo e il loro incontro è stato sostituito da Kazarian vs Robbie E, che è stato un po’ lo specchio della X-Division da qualche anno a questa parte. Le manovre aeree del campione sono state ottime, ma Robbie E è troppo statico e non ha niente dell’X-Divisioner che tutti vorremmo. Per una volta sembra che si tratti solamente di un imprevisto, ma staremo a vedere nei prossimi mesi, visto che ci vorrà tanto tempo e tanto duro lavoro per far tornare la divisione a un livello competitivo.

Le Knockout, invece, sono in gran forma e a dimostrarlo è stato l’ottimo match di Against All Odds, un Last Women Standing che ha visto Madison Rayne sconfiggere nuovamente Mickie James. La Killer Queen ha vinto in modo sporchissimo (interferenza di Tara e uso del tirapugni), ma intanto è riuscita a offrire una buonissima prestazione sul ring, inoltre riesce a farsi odiare come poche. I suoi sorrisini, le sue urla stridule, le sue movenze, tutto è funzionale al suo carachter: è cresciuta moltissimo da quando era il gregario delle Beautiful People, merita solamente stima per tutto ciò che sta facendo. Nella puntata di Impact del 10 febbraio ha debuttato Rosita, la “cugina” di Sarita, subito ribattezzata Muy Caliente Dos dal mitico Taz; la sua prestazione è stata buona, notevole poi il moonsault con cui ha chiuso il match, ma, dato il fisico un po’ troppo minuto, mi sembra più che altro un ottimo innesto per la categoria tag team. Le campionesse sono ancora Angelina Love e Winter, ma i continui conflitti di quest’ultima con Velvet Sky potrebbe presto costare il titolo alla coppia. Una cosa è certa, Angelina a breve sarà costretta a fare una scelta e non è sicuro al cento per cento che resterà fedele a quella che chiama migliore amica, ma che un tempo non esitò a tradirla in modo subdolo. Ad ogni modo, la resa dei conti potrebbe essere un match tra Winter e Velvet con la Love come Special Referee. Se a tutto questo aggiungiamo il fatto che Tara sta recuperando dall’infortunio e che sono previsti debutti e ritorni… Beh, permettetemi ancora una volta di dire che la Knockout Division ha tutte le carte in regola per insegnare al fan medio il totale rispetto per le lottatrici, che non hanno nulla da invidiare ai loro colleghi…

E’ tutto per oggi, ma, come sempre, vi invito a contattarmi al mio indirizzo di posta: alessandro_servatis@hotmail.com

If you don’t know… Now you know!
21/12/2023 10:31
 
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Rosita *___*
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Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
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28/12/2023 06:54
 
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TNA Ultimate X #27 - La TNA annuncia il ritorno di Sting con un video provocatorio, mentre Mr Anderson inizia la sua battaglia contro il mondo intero
It’s showtime, folks!! Il video andato in onda alla fine della puntata del 24 febbraio (spacciato, ancora una volta, per l’annuncio che avrebbe cambiato il mondo del wrestling: per la serie, il lupo perde il pelo, ma non il vizio) non lascia dubbi sull’imminente ritorno di The Icon, che manca dalle scene da ottobre. Svanisce così la possibilità di vederlo in WWE, autrice di un promo molto ambiguo che per diverse settimane ha fatto sperare i fans in un debutto di questo wrestler leggendario (a volte basta così poco per tenerci incollati alla sedia, liberi da internet e dai suoi continui spoiler!). La TNA non si è lasciata sfuggire la possibilità di sbeffeggiare la compagnia rivale, realizzando un video molto simile a quello che veniva mandato a Raw, quasi come se si volesse dire “Quello vero ce l’abbiamo noi”. Per molti si è trattato di un gesto gratuito e infantile, per me (che appena un mese fa non esitai a definire “patetico” il video che apparve sul sito ufficiale della TNA) si è trattato di una provocazione garbata e intelligente, che ci fa rivivere in modo più disteso e pacato quel periodo rovente che fu la Monday Night War. Pensiamoci bene: per quanto siano intollerabili le esagerazioni degli ultrà, che ne sarebbe del calcio senza il buono e sano sfottò tra i tifosi? Finché si rimane su questi livelli, ben vengano i promo e le parole un po’ sopra le righe! Col ritorno di Sting, inoltre, la TNA compensa in parte la perdita di Kevin Nash e Booker T, aprendo le porte a nuovi scenari all’interno di un main event già di per sé intrigante.

Nello scorso numero mi chiedevo cosa ne sarebbe stato di Mr Anderson dopo la sconfitta patita ad Against All Odds, e devo dire che la risposta che mi è stata data è abbastanza soddisfacente. Il biondo atleta di Green Bay ha portato all’estremo la sua natura di ribelle, attaccando senza pietà chiunque gli parasse davanti. Eric Bischoff ha provato a mettergli un freno, spiegandogli che il suo linguaggio colorito va contro l’orientamento per famiglie del network (riferimento non casuale ad altre realtà), ma per tutta risposta si è beccato una mic check da un Mr Anderson indiavolato, che ha ripetuto diverse volte la parola “Asshole”. Chi è stato penalizzato da questa situazione è sicuramente Rob Van Dam, che non solo ha perso il tanto atteso match titolato contro Jeff Hardy proprio a causa di un arbitraggio maldestro di Anderson (colui che in quella contesa aveva il ruolo di Special Referee), ma si è anche preso una devastante mic check dopo l’incontro. Anche Hardy ha subito la stessa mossa, e una settimana dopo la stessa sorte è toccata a Kurt Angle: in quell’occasione, Anderson si è aggiudicato un Triple Threat che lo vedeva opposto all’eroe olimpico e a RVD. La furia di questo novello Stone Cold pare inarrestabile e tutto ciò rende ancora più interessante il suo feud con Jeff Hardy, che già era ottimo. D’altro canto, il campione è in gran forma e il suo promo contro RVD è stato da brividi. Non oso immaginare l’intensità di un eventuale feud Hardy-Sting, due “tenebrosi” che magari non ci regalerebbero il match dell’anno, ma sarebbero sicuramente in grado di raccontare una storia molto interessante e ricca di momenti indimenticabili. In tutto ciò, Rob Van Dam sembra essere tagliato fuori dal giro che conta, non essendo riuscito ad eguagliare gli altri in quanto a popolarità. Che, oltre alla vecchiaia e al conseguente calo di prestazioni sul ring, RVD stia pagando anche il fatto di essere rimasto sempre uguale a sé stesso, senza fare nulla per rinnovarsi e stare al passo coi tempi? In questo modo, è stato “scavalcato” non solo dai nuovi lottatori, ma anche da quelli che hanno optato per un repentino cambiamento o per una lenta, ma costante evoluzione: basta rivedersi gli incontri che il Whole F’N Show ha disputato contro Jeff Hardy e Kurt Angle nel 2001 e fare un confronto con la situazione attuale dei tre atleti per capire il mio discorso. Ad ogni modo, per il momento le scelte sono due: o si inserisce forzatamente RVD nel feud Anderson-Hardy, arrivando alla disputa di un triangolare per il titolo, o gli si dà l’ennesimo avversario di transizione, possibilmente migliore di Matt Hardy. Quest’ultimo sembra quasi felice di essere considerato da tutti il fratello sfigato di Jeff, ma intanto potrà vantarsi di una vittoria, seppur sporchissima, ottenuta ai danni di AJ Styles.

The Phenomenal One, che è finalmente tornato a combattere un match singolo dopo l’infortunio alla gamba che lo ha tenuto lontano dal ring per mesi, è stato tradito da Ric Flair. Il Nature Boy ha deciso di schierarsi dalla parte degli Immortal, lasciando così il Fortune privo di quella guida spirituale da cui il gruppo poteva trarre forza. Di fatto, questa scelta porterà AJ a prendere in mano le redini della stable, diventandone il leader indiscusso e facendo di tutto per tenerla in piedi. Ovviamente, The Phenomenal One è assetato di vendetta nei confronti di Flair e questa rivalità potrebbe essere l’occasione per un definitivo passaggio di consegne tra il maestro e il discepolo, tra la leggenda e colui che sogna di entrare nell’Olimpo del wrestling. Due lottatori apparentemente così diversi, ma allo stesso tempo così simili , capaci di superare i propri limiti pur di intrattenere il pubblico. L’infortunio alla spalla di Ric potrebbe compromettere in parte i primi match, ma sicuramente verrà posto un rimedio a questo spiacevole inconveniente. Che sia finalmente arrivato per AJ il momento in cui smetterà di essere una giovane promessa, per passare finalmente dall’altra parte della barricata? Sorprendente, poi, il fatto che il nuovo soprannome di Ric Flair non abbia fatto scalpore e non abbia ancora dato adito a retoriche discussioni: in un paese bacchettone come gli Stati Uniti, pensavo che uno che si definisce continuamente “Dio” (e sono più le volte in cui dice “I’m God! “ piuttosto che quelle in cui si riferisce a sé stesso come “The wrestling God”) avrebbe scatenato più di una polemica, invece per ora non è successo nulla. Senza contare che negli Immortal ci siano sia il Dio del wrestling che l’Anticristo…. Ma lasciamo le dispute teologiche a chi di dovere e parliamo un po’ dell’eterno triangolo Jarrett-Angle-Karen. Siamo arrivati a un momento cruciale, quello in cui l’astio raggiungerà livelli inimmaginabili: Kurt è chiamato ad accompagnare la sua ex moglie all’altare in occasione del rinnovo dei voti nuziali tra Karen e Jeff, e di sicuro non accetterà questa situazione senza scatenare un putiferio. D’altronde, Jarrett ce la sta mettendo tutta per far infuriare l’eroe olimpico, il quale ha perso il già citato Triple Threat contro Mr Anderson e RVD proprio a causa di un’interferenza di Double J. Il ruolo di Karen in questa vicenda è fondamentale e va detto che lei si sta comportando in modo eccellente, riuscendo a essere addirittura più accattivante rispetto ai suoi precedenti stint da heel. Il nome di Karen potrebbe essere accostato a quelli di Miss Elizabeth e Kimberly Page o, uscendo dall’ambito del wrestling, a Elena di Troia: una vera e propria “femme fatale”, insomma, capace di fomentare l’odio tra coloro che, in un modo o nell’altro, sono legati a lei. Una faida come questa è degna di trovare la propria conclusione a Lockdown, e data la dimestichezza di Angle con i Cage Match (pensiamo a quelli contro Desmond Wolfe e Mr Anderson), non mi sorprenderei se uscisse fuori un potenziale Match Of The Year.

Il titolo televisivo vaga nel limbo, in attesa di una decisione da parte della dirigenza: già declassato a causa dell’infortunio di AJ Styles e dalla conseguente retrocessione di Douglas Williams, è stato definitivamente affossato dall’infortunio di Abyss, che di sicuro non è il personaggio adatto per valorizzare una cintura del genere. Un vero peccato, perché un eventuale inserimento della corona all’interno della rivalità tra Samoa Joe e The Pope avrebbe fatto fare un salto di qualità alla storyline, ponendo i due atleti sotto i riflettori. In particolare, Dinero avrebbe potuto finalmente conquistare il suo primo titolo in TNA e dimostrare il suo valore con una cintura intorno alla vita, mentre il samoano sarebbe potuto diventare il secondo Grand Slam Champion della storia della TNA. Ci troviamo invece ad assistere a un feud tra due grandi delusi, che meriterebbero un rilancio immediato nel giro che conta, con la possibilità di esprimersi al massimo del loro potenziale. La situazione è più o meno la stessa per quanto riguarda Hernandez e Matt Morgan, anche se in questa occasione va detto che il messicano ha avuto le sue chanches, ma non è riuscito a imporsi come topface a causa del suo scarsissimo carisma e delle carenze al microfono; sul Blueprint si può dire il contrario, il gigante è bravissimo al microfono ma sul ring ancora non convince del tutto, eccetto quando combatte con le solite eccezioni (chi ha detto Kurt Angle?). Da questi scontri tra i due capiremo chi è riuscito a maturare di più in questo ultimo anno, se Hernandez dall’alto della sua esperienza in Messico o Matt Morgan, che si è battuto contro tutte le più grandi superstar della TNA. Un’altra sfida interessante è quella tra Scott Steiner e Rob Terry, due atleti muscolosissimi ma dotati di una discreta agilità (per quanto lo si critichi, Terry è in grado di eseguire un bellissimo calcio in giravolta). Ancora una volta, il veterano Steiner si mette a disposizione delle nuove leve con l’intento di farle crescere, mentre per Big Rob questa è la chanche che aspettava da tempo, dopo i tanti bocconi amari che ha dovuto ingoiare negli ultimi mesi. Lo scontro servirà a stabilire una volta per tutte chi dei due è degno di portare il soprannome Freak: il mio più grande timore riguarda il minutaggio, dato che l’atleta gallese raramente è andato oltre i cinque minuti di incontro e Steiner, per quante buone cose faccia ancora vedere, continua a essere avanti con l’età. Mentre Douglas Williams continua ad arrancare (lo squash subito da Hernandez lo ha ulteriormente ridimensionato: e dire che il 2010 si era chiuso così bene….), Crimson ha iniziato la sua scalata verso la vetta, sconfiggendo in modo convincente Magnus durante la puntata della settimana scorsa. L’atleta promette molto bene, ha dimostrato di essere un ottimo prospetto per il futuro e di saper reggere la pressione data dal suo inserimento immediato in una storyline importante come quella dei They. Se non verranno commessi madornali errori né da lui, né dalla dirigenza, presto potremmo avere un altro serio contendente al titolo mondiale.

La categoria Tag Team è calata parecchio negli ultimi tempi, a causa di assenze importanti (Motor City Machine Guns e London Brawling), dirottamenti verso altre categorie (Generation ME) e feud improbabili (Team 3-D). Dato che si è scelto di mantenere gli Ink Inc e il duo Orlando Jordan – Eric Young tra i buoni, i principali antagonisti dei Beer Money sono diventati Gunner e Murphy, i quali hanno firmato un contratto a tempo pieno con la compagnia di Orlando e hanno abbandonato le vesti di agenti di sicurezza (una gimmick tanto cara a Vince Russo, che continua a riproporla dai tempi della WCW). I loro match vanno inseriti all’interno del conflitto tra Immortal e Fortune, il che fornisce delle basi solide a un feud che altrimenti rischierebbe di essere traballante. Si spera in una serie di buoni incontri, ma ribadisco che Gunner e Murphy rappresentano una grande incognita, mentre i Beer Money sono una garanzia. Bully Ray e Brother Devon continuano a scontrarsi, ma ora c’è stata la grande sorpresa: Tommy Dreamer, eterno e piagnucolante paciere, si è messo in mezzo per difendere Devon, ma è stato colpito accidentalmente colpito proprio da quest’ultimo. Si va verso un inutile triangolare o, in alternativa, a uno Special Referee Match: la mia sola speranza è che tutto ciò si concluda al più presto. La X-Division prova a risorgere dalle sue ceneri, nonostante gli inconvenienti dell’ultimo minuto e qualche atleta che, per quanto si impegni, non riesce proprio a essere all’altezza. E’ questo il caso di Robbie E, un wrestler che ha poco da spartire con la X-Division, ma che in questo momento è l’heel più convincente che si possa contrapporre a Kazarian. Non dimentichiamoci però che Max e Jeremy Buck potrebbero invocare la title shot persa per cause di forza maggiore, mentre Daniels prima o poi si toglierà la maschera di Suicide per tornare il Fallen Angel di un tempo. Le premesse sono buone, per una volta c’è spazio per un po’ di ottimismo, lo stesso che serpeggia nella sempre più entusiasmante Knockout Division.

Si tratta di una categoria in costante crescita, che ha trovato nel ritorno di ODB un ulteriore gioiello. La ragazza non sarà un fenomeno sul ring, ma è dotata di grande carisma e una divisione che si rispetti ha bisogno anche di personaggi come questo. L’ex campionessa ha ben figurato nel match non titolato contro Madison Rayne, ma alla fine ha dovuto arrendersi alla forza della Killer Queen, che per una volta non si è fatta aiutare da Tara. Mickie James intanto trama vendetta, mentre Velvet Sky ha preso la pericolosissima decisione di giocarsi la carriera in una sfida all’ultimo sangue contro Sarita. Ne verrà fuori una contesa incerta fino alla fine, nella quale il ruolo di Winter, in perenne conflitto con la Sky: riuscirà Angelina Love a scongiurare il pericolo o sarà lei a tradire la sua migliore amica? Da non sottovalutare, poi, Rosita, che troverà sicuramente un modo per aiutare la “cugina”… Come se tutto ciò non bastasse, corrono voci riguardo ad altri ritorni e debutti, che potrebbero rendere la Knockout Division la miglior categoria femminile di sempre negli USA (se non si tiene conto delle vere e proprie federazioni, perché in quel caso la SHIMMER Women Athletes è imbattibile)!!

Per oggi è tutto, ragazzi! Vi ricordo il mio indirizzo e-mail: Sia chiaro, non sei il mio ragazzo LOL

alessandro_servatis@hotmail.com

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