TEX topic generico vol.1

Insomma...
...continuiamo a girarci intorno, ma nessuno ci si butta.
Per cui chiedo a Vincenzo e Ozy di dare il via alle danze.
OK?

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Scritto da: Fog 28/11/2001 23:06
Insomma...
...continuiamo a girarci intorno, ma nessuno ci si butta.
Per cui chiedo a Vincenzo e Ozy di dare il via alle danze.
OK?

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Rumba? Tango? Cha Cha Cha? O vuoi andare indietro? Rondò, minuetto, gavotta, ciaccona...

Tex... ma su Tex ci sono da scrivere tonnellate di bit ;)

V.

Tex Willer?
A me piace prima di tutto perchè ama le bistecche di manzo spesse tre dita con una montagna di patatine fritte.
Poi le storie si capiscono bene, sono lineari e non fanno venire il mal di testa, sono avvincenti; il disegno si legge benissimo.
Vince sempre e se la cava comunque in qualunque situazione, come Dago... solo che Dago ha più donne sempre pronte... forse nella prateria ce ne sono di meno ma nelle tribù indiane qualcuna c'era pure... o forse preferisce le bistecche.
Un bel fumetto.:smile8: :smile8: :smile8: :smile8: :smile8:

Ciao
Jugale

il vero Tex rimane quello del grande GianLuigi Bonelli:
i suoi vari "eredi" ne hanno massacrato lo spirito...
il figlio Sergio ne ha fatto un antieroe (e in quel periodo tutto sommato è stata comunque una ventata positiva, un tentativo di rinnovare)
il buon Boselli ne percorre le tracce con risultati altalenanti...
l'ormai odiato Nizzi ne ha fatto un insieme di cliches...
ma perchè non si dedica a Nick Raider?

esempio eclatante l' ultima storia, quella con Custer: 330 pagine per celebrare quel losco figuro! (tra l'altro il soggetto di partenza era pure carino)
leggete cosa hanno prodotto con lo stesso personaggio D'Antonio e Berardi...

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Scritto da: ozymandias 29/11/2001 00:13
il vero Tex rimane quello del grande GianLuigi Bonelli:
i suoi vari "eredi" ne hanno massacrato lo spirito...
il figlio Sergio ne ha fatto un antieroe (e in quel periodo tutto sommato è stata comunque una ventata positiva, un tentativo di rinnovare)
il buon Boselli ne percorre le tracce con risultati altalenanti...
l'ormai odiato Nizzi ne ha fatto un insieme di cliches...
ma perchè non si dedica a Nick Raider?

(…)

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Tex è, o era, GLBonelli. Tuttavia Bonelli sr., quando creò il personaggio, non immaginava neppure lontanamente di aver appena partorito un'icona popolare, anzi LA icona popolare del fumetto: lui e Galep puntavano su Occhio Cupo all'epoca: R.I.P.

Con il tempo GLB ne fa davvero un personaggio epocale, spesso superiore alla qualità delle storie: è questo che fa di un personaggio un'icona. Sicuramente Bonelli padre ha dato un'impronta indelebile a Tex e lo ha fornito di quelle caratteristiche che lo hanno reso non solo l'eroe "perfetto", ma anche l'eroe potenzialmente "eterno": Tex è un archetipo. E tuttavia chi nel tempo ha avuto l'onere di supportare e poi sostituire GL non ha sempre demeritato. Lo stesso Bonelli padre ha scritto, accanto a capolavori autentici, tante storie mediocri (del resto, le scadenze erano pazzesche).

Gli autori che più consistentemente hanno raccolto il testimone di GLB sono stati il figlio Sergio, Nizzi, Boselli e in tempi più recenti Antonio Segura.

Come stile di scrittura, Sergio è agli antipodi del padre, il suo interesse è per personaggi decisamente meno monolitici, più tormentati; il suo amore per l'umorismo è un'ulteriore diversità che lascia il segno. Nonostante questo, o proprio per questo, le sue storie di Tex sono interessanti perché rappresentano un Tex decisamente inedito rispetto all'iconografia più classica, e perché tante sono indubbiamente scritte bene. C'è da notare, secondo me, che a parti invertite è proprio Sergio ad uscirne meglio: se infatti il suo Tex è cmq riuscito, molto meno riuscito è lo Zagor di suo padre.

Su Nizzi non c’è molto da dire: il suo declino attuale è evidente ed è divenuto imbarazzante. E’ un peccato, perché il miglior Nizzi senza essere innovativo era autore solido e affidabile per la testata: il bel primo almanacco del west (per dirne una) lo dimostra bene; poi è subentrata la crisi, la povertà d’idee e – probabilmente – l’odio per il personaggio, perché altrimenti diventa difficile spiegarsi la sequenza quasi infinita di figure barbine che Nizzi gli fa fare. Credo che se fosse dipeso solo da lui avrebbe continuato a dedicarsi a Nick Raider (e il suo NR era un buon personaggio), ma le disposizioni dell’Editore furono diverse, a quanto pare.

Boselli riesce contemporaneamente ad essere il vero continuatore di GLB, perché il suo Tex è un eroe duro e vigoroso, a tratti molto rude, ed un innovatore. L’attenzione speciale che dedica ai comprimari fissi o la creazione di co-protagonisti particolarmente efficaci (ad esempio Laredo), la cura nel tratteggiare e l’uso frequente di personaggi femminili, l’attenta gestione di storie corali sono tutti elementi abbastanza “nuovi” per Tex, e impreziosiscono le migliori storie di Boselli. Che anche lui prenda qualche toppa è normale, specie pensando che la quantità di pagine annue che produce è impressionante: credo scriva più di Wood al momento.

Segura ha proposto nei maxi una sua versione più dura del personaggio, cesellando comunque delle storie interessanti e ricche di forza drammatica, a tratti notevolmente violente (per i canoni bonelliani di oggi).

Berardi ha scritto per Tex una sola storia, “Oklahoma”, molto bella: è un po’ poco per dare un giudizio. Ma… D’Antonio?? Quando ha scritto Tex?!

Ciao
Vincenzo

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Scritto da: ozymandias 29/11/2001 00:13
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l'ormai odiato Nizzi ne ha fatto un insieme di cliches...
ma perchè non si dedica a Nick Raider?

esempio eclatante l' ultima storia, quella con Custer: 330 pagine per celebrare quel losco figuro! (tra l'altro il soggetto di partenza era pure carino)
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Quello che veramente non mi è piaciuto (a parte le ormai consuete figuracce che fa Tex), è stato l'appiattimento, la banalizzazione di tre delle più carismatiche figure del west, e in particolare di Toro Seduto.

Ciao
V.

Felice che la discussione sia partita.
Col piede giusto.
Appena possibile, impegni teatrali e lavoro permettendo (nell'ordine, ma spero presto), le mie elucubrazioni.
Scusatemi; non è molto serio suscitare una discussione e poi non parteciparvi degnamente. Ma, oggi, la sceneggiatura mi ha decisamente preso la mano.

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Scritto da: ozymandias 29/11/2001 00:13
esempio eclatante l' ultima storia, quella con Custer: 330 pagine per celebrare quel losco figuro! (tra l'altro il soggetto di partenza era pure carino)
leggete cosa hanno prodotto con lo stesso personaggio D'Antonio e Berardi...

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per lo stesso personaggio intendo Custer, visto su "Ken Parker" e su "Storia del West"...

;)

comunque avevo sentito voci che dicevano che il grande Gino sta scrivendo una storia lunga destinata o al "Texone" o al "Maxi"...

ne sapete qualcosa in ubc?

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Scritto da: ozymandias 29/11/2001 18:11

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Scritto da: ozymandias 29/11/2001 00:13
esempio eclatante l' ultima storia, quella con Custer: 330 pagine per celebrare quel losco figuro! (tra l'altro il soggetto di partenza era pure carino)
leggete cosa hanno prodotto con lo stesso personaggio D'Antonio e Berardi...

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per lo stesso personaggio intendo Custer, visto su "Ken Parker" e su "Storia del West"...

;)

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Ops... avevo pensato Tex ;)

Nel novero, allora mettiamo anche il recente Custer di Manfredi (molto interessante) e quello del grande Rino Albertarelli, che con i suoi straordinari "Protagonisti del West" ha letteralmente scardinato la leggenda dell'epopea western, riuscendo nel contempo a creare una galleria umana che, mettendo in luce i peggiori difetti dei leggendari personaggi che fecero la storia dell'ovest americano, per paradosso ce li restituisce narrativamente ingigantiti.

D'Antonio al lavoro su Tex? Non ne sono nulla, ma mi informerò!

Ciao
Vincenzo

Tex è un personaggio che mi rimanda indietro nel tempo, mi fa tornare il bambino che cercava disperatamente di leggere "La Paga di Giuda".
Mi rimanda l'immagine di un piccolo ragazzo che saccheggiava le credenze e gli scaffali di ogni casa di Anela alla disperata ricerca di quei fumetti così rari da trovare.
Quindi io adoro quel Tex emozionante, quel Tex che mai e poi mai deluse il mio cuore di ragazzino.
Mentre il Tex di Nizzi, Boselli etc. mi lascia indifferente, non mi da più quella smania di sapere come si evolveranno le vicende lasciate in sospeso, dove le trame si ripetono e si autocitano, come se ci fosse dell'autocompiacimento degli autori. A mio parere chi scrive Tex adesso pensa "Guarda com'è facile scrivere Tex, e come sono bravo a sfruttare le caratteristiche del personaggio", e in questo modo ci si perde nei soliti clichè oppure in folli esplorazioni che snaturano il personaggio portandolo ad essere una flaccida imitazione del Tex dei tempi d'oro.
La mia unica speranza è quella di vedere Tex uscire dalle pagine ingiallite dei vecchi spillati, sparare all'impazzata in Via Buonarrotti e costringere a suon di sganassoni gli sceneggiatori a sforzarsi un pò di più; augurandomi che non li malmeni troppo e che alla fine inviti tutti noi ad una bevuta generale.

IMO, il miglior Boselli vale il miglior GLB o il miglior Nolitta.

Boselli ha saputo trovare la via per dire cose nuove sul personaggio senza snaturarlo. Nelle prove più convincenti che ha fornito (penso a "Il passato di Carson", "Gli invincibili", o alla storia con Laredo di cui non ricordo il titolo), Tex è un eroe vero, un eroe d'acciaio, che però sa scoprire che a volte il mondo non è solo bianco o nero, ma può assumere la sfumatura del grigio, un eroe attorno al quale - e per il lettore è una novità - accadono cose che non si sospettava esistessero: c'è una vita attorno a Tex; oltre Tex.

Il tex boselliano è il Tex classico, di Gian Luigi Bonelli, aggiornato alla sensibilità degli anni '90.

Leggo Tex da 28 anni, quando lo conobbi GLB era nel pieno fulgore della sua straordinaria maturità creativa, e dopo gli anni del suo naturale declino e dell'interregno nizziano, Mauro Boselli mi ha restituito il piacere di percorrere con Tex e i suoi pards le polverose piste dell'Arizona o le distese innevate del Canada. Così come Antonio Segura sa tirar fuori da Tex un'immagine più vicina alla realtà di quello che dovette essere il west, violento e spietato.

Ciao
Vincenzo

ciao a tutti...
anch'io grazie alla collezione di mio padre leggo Tex da una vita e non posso che essere d'accordo (purtroppo) con chi trova che oggi le storie siano un pò cambiate...in peggio...isgust:
E' tutto sommato logico se si pensa che è una serie che è arrivata quasi al 500esimo numero e che cmq mantiene dei "canoni morali" piuttosto rigidi rispetto a pubblicazioni più recenti...;)
mi spiego meglio, io leggo tutt'ora Tex quando ce l'ho fra le mani perchè in un certo senso ci sono affezionato, ma col cambiamento dei "costumi" di questi ultimi anni credo che le nuove generazioni lo trovino un pò antiquato, preferendogli roba un pò più "spinta" come Dylan Dog per esempio, meno vincolato da autocensure...

Tex deve cambiare se vuole andare avanti, ma la strada intrapresa è lunga e difficile... alla fin fine l'argomento è quello, una volta che hanno sconfitto 34782678 bande di rapinatori, 3478426 indiani ribelli ecc... la gente un pò si stufa no?

cmq la mia storia preferita è quella di Lucero (numeri 151-154)

un saluto!

Nel nome di Yakumo Fujii

GUANG YA VIENI A ME!!! Amministratore di

In parte è vero che Tex soffre per le tante censure imposte e autoimposte; il personaggio pare, a volte, aver smarrito la carica eversiva che ebbe alla nascita, quando - tra imberbi capitani Miki e Piccoli Sceriffi - assumeva le caratteristiche di fumetto dai contenuti "forti".

E' vero, Tex è cambiato; e nonostante questo l'affetto per il personaggio e la sua "perfezione" continuano a farne l'albo italiano più venduto. E di gran lunga. In 15 anni Dylan Dog è invecchiato più che Tex in 50.

Tex non deve cambiare: lo impongono la sua struttura e la sua vocazione ad una immutabilità assolutamente compiuta nelle caratteristiche del personaggio. Tex deve ricuperare il suo passato, deve tornare alla forza dirompente della sua dimensione di eroe inalterabile, ancorché umano. Il che è quanto fa generalmente Mauro Boselli, che ha saputo innestare sul tronco della tradizione bonelliana la propria visione corale del personaggio, senza snaturarlo, ma anzi rivitalizzandolo.

Ciao
Vincenzo

Che piacere, tra tante (troppe) nizzate, leggere una storia di Boselli. Che alle volte esagererà pure, e ogni tanto topperà alla grande (vedi il recente miniTexone) ma che -"PESTE!!"- non ha dimenticato la lezione del vecchio G.L.Bonelli.
Tex, un duro così duro da riuscire a padroneggiare avversari difficili, e a cavarsela senza l'aiuto di nessuno!!
Tex che prende in pugno la situazione e salva un gruppo di persone in grave pericolo (li salverà, li salverà...)!! Sembrerebbe una notizia banale, mentre invece è, purtroppo, un fatto inusuale (nell'ultimo Almanacco del West il ranger del Texas è stato capace di far massacrare un intero squadrone di soldati pur di non accoppare un indiano carognone che ormai aveva in pugno; e se una squaw di passaggio non si fosse preoccupata di liberarlo, Tex avrebbe messo in salvo la pelle solo se avesse presentato una regolare domanda di grazia presso lo stregone della tribù).
Dialoghi secchi e molta azione. Avversari terribili ma sostenibili proprio perchè, come già detto, il Tex di Boselli ha le spalle larghe ed è in grado di reggerli senza tremare, e senza fare la collezione di botte in testa (e botte di culo) cui Nizzi lo ha condannato, immaginando che un'eroe fesso sia più moderno di un eroe tutto di un pezzo. Per fortuna, ogni tanto, una bella storia che ci ricordi quanto Tex sia forte.

P.S.Lo dico senza nessuna intenzione di fargli un complimento: mi piacerebbe, un giorno, vedere Rrobe alle prese con Tex. Come scrittore, ovvio.

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Per chi vuole mandarmi a quel paese IN PRIVATO... un click qui sotto e sarà accontentato!!

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Scritto da: Fog 27/03/2002 11:42
Che piacere, tra tante (troppe) nizzate, leggere una storia di Boselli. Che alle volte esagererà pure, e ogni tanto topperà alla grande (vedi il recente miniTexone) ma che -"PESTE!!"- non ha dimenticato la lezione del vecchio G.L.Bonelli.
Tex, un duro così duro da riuscire a padroneggiare avversari difficili, e a cavarsela senza l'aiuto di nessuno!!
Tex che prende in pugno la situazione e salva un gruppo di persone in grave pericolo (li salverà, li salverà...)!! Sembrerebbe una notizia banale, mentre invece è, purtroppo, un fatto inusuale (nell'ultimo Almanacco del West il ranger del Texas è stato capace di far massacrare un intero squadrone di soldati pur di non accoppare un indiano carognone che ormai aveva in pugno; e se una squaw di passaggio non si fosse preoccupata di liberarlo, Tex avrebbe messo in salvo la pelle solo se avesse presentato una regolare domanda di grazia presso lo stregone della tribù).
Dialoghi secchi e molta azione. Avversari terribili ma sostenibili proprio perchè, come già detto, il Tex di Boselli ha le spalle larghe ed è in grado di reggerli senza tremare, e senza fare la collezione di botte in testa (e botte di culo) cui Nizzi lo ha condannato, immaginando che un'eroe fesso sia più moderno di un eroe tutto di un pezzo. Per fortuna, ogni tanto, una bella storia che ci ricordi quanto Tex sia forte.

P.S.Lo dico senza nessuna intenzione di fargli un complimento: mi piacerebbe, un giorno, vedere Rrobe alle prese con Tex. Come scrittore, ovvio.

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condivido le tue osservazioni!
il buon Rrobe però se l'è già vista con Tex (suo malgrado), come disegnatore (all'euraduno l'anno scorso lo tormentai per un paio d'ore e mi disegnò un Tex veramente massiccio!).
Al contrario di te, non vedo il buon Rrobe all'opera su certi personaggi: non per sue presunte incapacità, ma perchè non credo che si piegherebbe volentieri ai troppi obblighi della filosofia Bonelliana...
...magari, chissà, fra un paio d'anni, quando sarà idolatrato dallo star system del fumetto, potrebbe mettersi "al servizio dell'eroe" come fece il suo celebre collega, il compianto, incommensurabile MAGNUS!

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Scritto da: ozymandias 27/03/2002 12:42
Al contrario di te, non vedo il buon Rrobe all'opera su certi personaggi: non per sue presunte incapacità, ma perchè non credo che si piegherebbe volentieri ai troppi obblighi della filosofia Bonelliana...
...magari, chissà, fra un paio d'anni, quando sarà idolatrato dallo star system del fumetto, potrebbe mettersi "al servizio dell'eroe" come fece il suo celebre collega, il compianto, incommensurabile MAGNUS!

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Chissà.
Secondo me, invece, il buon Rrobe verrebbe a piedi fino a Milano ad accettare il prestigioso incarico, e sopporterebbe di buon grado la terribile censura.
A ben vedere, tra Logan e Kit Carson, a parte una diversa distribuzione delle masse, non c'è poi tutta questa differenza.
A MEGLIO vedere, Sergio Bonelli farebbe meglio ad andare con la sua macchinetta a prendere Rrobe, per evitargli la scarpinata. :smile8:
Perchè far affaticare inutilmente IL PENNINO EMERGENTE DEL PANORAMA FUMETTARO ITALIANO?
P.S.Hai ragione, Ozy. Il Tex di Rrobe (super!) è veramente massiccio!!!

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[Modificato da Fog 28/03/2002 17:36]

Tex è in un ottimo momento.
Gli ultimi 6 albi hanno visto l'alternarsi di due sole storie,entrambe di valida fattura ma estremamente differenti: sugli albi 494-495-496 abbiamo visto un Tex granitico, vecchio stampo, sceneggiato da un Nizzi in + che discreta forma che, in compagnia dell'amato pard Kit ha sgominato ogni rivale riportando la pace fra gli indiani.
Nei tre albi seguenti, invece, abbiamo potuto godere dello splendido momento di un Boselli (sceneggiatore) che da solo sta riportando Tex ai vertici. La storia, imo, era toccante, avventurosa, intricata al punto giusto ma ben oliata in ogni suo meccanismo.
I protagonisti funzionavano tutti a dovere; il disegno (io Marcello non me lo ricordavo) solo discreto, seguiva il fluire della valida trama.
Ed il prossimo albo sarà il numero 500...
E quello dopo vedrà il ritorno del grande nemico Mefisto...
e sul Texone di quest'estate i disegni saranno affidati a Bruno Brindisi, un disegnatore di Dylan decisamente molto bravo...
sì, è un ottimo momento per Tex!!!

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Scritto da: Carlo Maria 19/05/2002 12:13
Tex è in un ottimo momento.
Gli ultimi 6 albi hanno visto l'alternarsi di due sole storie,entrambe di valida fattura ma estremamente differenti: sugli albi 494-495-496 abbiamo visto un Tex granitico, vecchio stampo, sceneggiato da un Nizzi in + che discreta forma che, in compagnia dell'amato pard Kit ha sgominato ogni rivale riportando la pace fra gli indiani.
Nei tre albi seguenti, invece, abbiamo potuto godere dello splendido momento di un Boselli (sceneggiatore) che da solo sta riportando Tex ai vertici. La storia, imo, era toccante, avventurosa, intricata al punto giusto ma ben oliata in ogni suo meccanismo.
I protagonisti funzionavano tutti a dovere; il disegno (io Marcello non me lo ricordavo) solo discreto, seguiva il fluire della valida trama.
Ed il prossimo albo sarà il numero 500...
E quello dopo vedrà il ritorno del grande nemico Mefisto...
e sul Texone di quest'estate i disegni saranno affidati a Bruno Brindisi, un disegnatore di Dylan decisamente molto bravo...
sì, è un ottimo momento per Tex!!!

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Scusa, Carle', ma che Tex leggi tu? Tex vecchio stampo quello della storia nizziana? Il piagnone fortunato che le prende da tutti e risolve i problemi perché c'è sempre qualcuno che gli fornisce le soluzioni su un piatto d'oro sarebbe un Tex vecchio stampo? Il Tex di Nizzi è stato variamente salvato negli ultimi anni da bambini, donne, vecchietti e anche da uno che praticamente era paralizzato su una sedia. Alla faccia del vecchio stampo! Non ho mai capito da dove nasca la leggenda urbana di un Nizzi conservatore del buon tempo antico, quando è evidente che il Tex di GLBonelli, con le naturali differenze di stile personale e di gusto dettato dal mutare dei tempi, è il personaggio determinato, scaltro, intelligente di Boselli e non certo il tardo e ottuso Tex di Nizzi che non si accorge più di un agguato che sia uno e si fa prendere per i fondelli da chiunque.

V.

Dopo una avvilente serie di nizzate, finalmente una storia dove Tex interpreta il ruolo dell'eroe e non del fesso.
Abituato come sono a vederlo prendere a legnate sulla zucca, a metà del terzo albo ho cominciato a sperare che almeno desse una capocciata contro qualche stipetto. Ma Boselli, convinto -chissà perchè- che Willer non sia il secondo nome di Paperoga (e che Carson non si sia reincarnato in Ciccio di Nonna Papera), non mi ha accontentato per nulla.
L'avesse scritta Nizzi, la storia avrebbe dovuto durare almeno un altro paio di volumi: il tempo necessario ai vari salvatori di Tex per spiegargli cosa stesse succedendo (col ranger che risponde: "Ho un piano. Mi faccio sorprendere come un novellino da un paio di squaw, in modo che, mentre l'intera tribù mi prende a calci nel culo, nessuno faccia caso a quel bambino cieco e sordomuto che riuscirà a scappare per avvisare il nonno, che potrà così affumicare tutti i tremila indiani con la sua pipa di terracotta caricata a tabacco e merda di bisonte!") Ma, poverino, Tex è da capire: con tutti i bernoccoli di cui Nizzi gli ha fatto omaggio, è già un miracolo che riesca ancora ad infilarsi il cappello.

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