GTV2000 - La Collezione

Un'altra nuova entry, di produzione (cinese) contemporanea.

Una Spark, edizione speciale belga. A dire il vero sono stato ben ispirato a prenderla a Milano da Tiny Cars perché la prima idea di prenderla al negozio qui in Belgio mi sarebbe andata male: era già esaurita quando sono tornato dalle ferie, per cui ho fatto bene a prendere al volo un pezzo di una serie limitata a 300 ex. Se qualcuno la vuole, consiglio di prendere al volo quel che c'è su eBay, qualcuna anche con uno sconto.

Mi sembra di ricordare una domandoa di Lucio, tempo fa, sulla rilevanza storica di un'altra versione corsaiola di GTV6. Valutazione sempre soggettiva, ma in questo caso penso che questa versione Gr. A Luigi Racing, campionato europeo 1984, versione 24h di Spa, si puo' ritenere rilevante.

Tra l'altro ero sul posto a quella gara (quasi 40 anni fa, ragazzi!!), quindi parto con una mia foto dell'epoca, Spa luglio 1984.

Ora il modello. L'impressione generale è ottima, una Spark di quelle buone. La linea è la sua, la livrea pure.

Il colore puo' sembrare troppo "canarino", ma invero non è cosi', effetto della foto e della luce di oggi, in realtà è più vicina al giallo caldo della foto, che invece è probabilmente reso più scuro dal contesto soleggiato della foto vera.

Anche il posteriore e i fanali sono trattati bene.

Il principale neo che ci vedo è lo scudetto sulla mascherina: sembra troppo piccolo e anche un po' impacciato.

Proseguo con una slotcar che a dire il vero non identifico del tutto. Probabilmente un assemblaggio artigianale di una (bella) carrozzeria di GTA Junior allargata Paul Ricard 1971 in plastica (da un kit?) su un telaio slot. Lavoro moderno comunque

Ma il risultato molto piacevole mi ha fatto decidere per l'aciquisto, con anche lo spunto di cercare a capire meglio il modello.

Ecco come si presenta

La carrozzeria è assai leggera, e abbiamo allo stesso tempo tanti dettagli (dai tergi alle cinture del pilota o anche l'estintore nell'abitacolo) e fotoincisioni per i finestrini, e un fondo dell'abitacolo in plastica termoformata sottile, per cui pezzo di stampo slot per la leggerezza.

Si vede che il muso è molto ben proporzionato, meglio per intenderci che sui kit Gunze Sangyo di 30 anni fa.

E' anche rifinita bene, seppur abbia vissuto un po' in pista, il ché ha lasciato qualche piccolo segno.

Stessa cosa per la coda, fatta bene e curato nelle finiture.

Sotto, il telaio evidentemente moderno recita MOMU come marca, da scoprire.

Sembra che questa GTAJ faccia parte di una serie di pezzi unici (un esemplare per modello), con il nome stesso ad indicarlo: One-of-One.

Esiste anche una GTAm (con l'errore dei fanali grandi tipo 2000) e Alfa più recenti: una 155 DTM e une Giulietta TCR.

Il telaio "MOMU" lo devo ancora far identificare.

E ora qualcosa di completamente diverso.

Non è nel Rampini, ma invece Gallinella l'elenca e la fa vedere. Ci vuole infatti una conferma esterna per decidere se la si considera un'Alfa...

Tra i giocattolini degli anni 50, la macchina da corsa spesso veniva raffigurata col radiatore trilobo ispirato alla 158/159, macchine da corsa per eccellenza con i primi due titoli mondiali.

Ecco, ci sarà anche SOLO la mascherina a ricordare l'Alfa, ma almeno quella...

Va detto che hanno voluto andare sul sicuro, perché c'è si' la mascherina 158, ma anche, in cima, la presa d'aria che ricorda invece la Ferrari...

La coda? Mah!

La cosa più interessate è il "loro chi?"

E, come indicato nel libro di Gallinella, esistono versioni firmate e non. Per fortuna mia, ed è la ragione che mi ha fatto decidere (beh, 10€ non era un grosso investimento), ho trovato un esemplare con lo stemma " C A MILANO", che quindi sarebbe la marca.

Vogliamo confermare con questo che è un' "Alfa Romeo - Milano"?

Ho avuto l'occasione di mettere mano su una 1900 Matta originale GILA. E' anche vero che, rispetto all'epoca in cui di Matte c'erano pochi nessun modello disponibile, ormai ci sono le Progetto K e le edicolose a pochi soldi, quindi non si va più tanto dietro alle Gila come una volta. Eppure ritengo che abbia il suo valore, anche estetico. Gilardoni aveva "colto" bene il modello.

Avevo, da molti anni, la più esclusiva versione di Matta Misericordia di Prato Gila, che avevo pagata perché faceva anche parte dei miei ricordi personali di quando abitavo proprio dietro alla Misericordia a Prato, e la Matta si faceva ancora vedere ogni tanto nel cortile dell'ospedale. Avevo anche puntato gli errori di modellazione del padiglione, che ovviamente non riguardano il più "comune" modello qui.

Il muso è sempre piacevole

E sul fondino riporta la firma che dimostra che si tratta di un "factory built" anche se non l'ho avuta con la solita basetta.

Un confronto a venire nei prossimi giorni...

Ecco il confronto promesso: in 1/18, la 33 Stradale Laudoracing accanto alle DMH e Autoart.

Andiamo direttamente al sodo: questo modello Laudoracing è davvero ottimo e regge il confronto.

Il trattamento dei particolari si puo' discostare dagli altri modelli, ma a volte anche in meglio.

Prendiamo per esempio la resa delle cornici dei vetri, abbondanti sulla Stradale: in questa scala, conta l'assemblaggio, va da sé, ma anche il modo in cui rendono cornice cromata ma anche le guarnizioni di gomma, e pure le cerniere delle porte poste sul tetto. Bene, su questi particolari, la Laudoracing la spunta.