Il problema è che una persona incapace di farlo è indistinguibile da una persona che potrebbe farlo ma non ha mai realizzato il problema. Un credente, da solo, non riesaminerà le proprie convinzioni basilari in materia di fede più di quanto un ateo non riesaminerebbe la sua convinzione che il cielo è blu.
Non potrebbe essere semplicemente che "non VUOLE farlo"...? E quindi si attivano tutta una serie di meccanismi mentali per rifiutare la realtà e non perdere l'idea rasserenante e tranquillizzante del dio infinitamente buono e giusto, che ti aiuta se credi in lui, della vita dopo la morte e che nessuno muore mai veramente, ma ci ritroveremo tutti un giorno a far baldoria in paradiso... ?
Titti.